La manovra del governo Meloni incrementa di 1,3 mld il finanziamento del servizio sanitario nazionale nel 2025, di fatto risorse nemmeno sufficienti a rispettare i rinnovi contrattuali, effettuare possibili nuove assunzioni, affrontare l’aumento considerevole di ogni costo sia sanitario che gestionale. Senza un serio cambio di passo, investendo in prevenzione, in reti di prossimità, in multidisciplinarietà, sarà difficile reggere in futuro. Altro che manovra storica per la sanità, è economicamente debole, strategicamente fallimentare e dimentica il vero numero drammatico: i 4,5 milioni di cittadine e cittadini che rinunciano alle cure per mancanza di reti di servizio o per l’impossibilità di pagare un servizio garantito come diritto dalla Costituzione.
Così Gian Antonio Girelli, deputato del Pd in commissione Affari Sociali della Camera.