Beko: Pd, mattanza sociale con governo irrilevante, pieno sostegno ai lavoratori
“La posizione di Beko, pronta a chiudere stabilimenti in Italia ed a licenziare quasi 2000 persone è inaccettabile.
“La posizione di Beko, pronta a chiudere stabilimenti in Italia ed a licenziare quasi 2000 persone è inaccettabile.
Dichiarazione di Augusto Curti, deputato Pd
Mobilitazione per salvare stabilimento Siena
“Ieri si è tenuto al Ministero per il Made in Italy in presenza del Ministro Urso e i vertici della Beko che hanno rilevato l’ex Whirlpool Europa un incontro con i sindacati dove si è parlato della produzione in Italia della parte calda come i forni e fredda quali frigoriferi e quant’altro.
È emerso che la parte fredda non verrebbe garantita dalla Beko e quindi ci sarebbero dei disinvestimenti su questa parte di settore poiché è un segmento molto aggredito dal mercato asiatico.
“La riunione di domani al Ministero del Made in Itay sulla vertenza Beko dovrà essere un passaggio fondamentale per capire le reali intenzioni dell’azienda nel nostro paese: non accetteremo altri rinvii, incertezze o nulla di fatto come già avvenuto nell’incontro del giugno scorso. Ci sono oltre 5000 lavoratori che da sette mesi attendono di capire quale sarà il piano industriale, se verranno fatti investimenti e soprattutto se ci sarà un reale rilancio di tutti gli stabilimenti presenti in Italia”. Così in una nota congiunta i deputati Pd Maria Cecilia Guerra ed Emiliano Fossi.
“Con questo governo le multinazionali, da Stellantis a Beko solo per fare alcuni esempi significativi, possono fare quello che vogliono: bloccano la produzione, mettono lavoratori in cassa integrazione, riducono in ginocchio la filiera e penalizzano l’economia di interi territori. Per questi motivi avevamo chiesto di inasprire le norme sulle delocalizzazioni selvagge e stanziare risorse a sostegno delle cooperative di lavoratori per la riqualificazione produttiva delle imprese dismesse.
Sulla vicenda Beko rimaniamo sconcertati da un Ministero delle Imprese assente che sa soltanto perdere e prendere tempo, sperando forse che i problemi si risolvano da soli. La situazione degli stabilimenti italiani della multinazionale, ed in particolare di quello di Siena, è problematica ed occorre agire subito per avere riscontri chiari sul mantenimento dei livelli occupazionali e per il rilancio concreto della produzione.
“Dopo 4 mesi dal via libera definitivo delle Antitrust competenti non sappiamo ancora quale sarà il piano industriale di Beko che ha nel nostro paese oltre 5000 lavoratori.
"La vertenza Beko presenta ancora troppe incognite sul futuro dei lavoratori ed in particolare per lo stabilimento di Siena dove continua la cassa integrazione.
“La situazione degli stabilimenti nel nostro paese di Beko Europe, ed in particolare quella di Siena, è purtroppo sempre più incerta. Non ci sono certezze sugli investimenti, sulla produttività dei siti e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali (circa 5000 in Italia). Non vi è nemmeno una data certa sul prossimo incontro tra Ministro Urso, proprietà e sindacati: il Governo Meloni sta navigando a vista sulla pelle dei lavoratori”.