26/02/2025
Chiara Braga
Riccardo Ricciardi, Zanella, Richetti, Faraone, Magi, Graziano, Carotenuto, Boschi
1-00402

 La Camera,

   premesso che:

    l'European media freedom act (Emfa) è entrato in vigore nel maggio 2024 e in Italia sarà applicabile a partire dall'8 agosto 2025;

    l'European media freedom act ha come obiettivo prioritario quello di garantire i media da interferenze politiche e contrastare minacce alla libertà di espressione, prevedendo anche misure specifiche a tutela della professione giornalistica e di lotta alla disinformazione;

    il richiamato regolamento ha 29 articoli;

    l'articolo 3 stabilisce che gli Stati membri hanno il dovere di rispettare il diritto dei destinatari dei servizi di media di avere accesso a una pluralità di contenuti mediatici, editorialmente indipendenti, nonché di garantire l'esistenza di condizioni generali, di contesto editoriale, finalizzate a salvaguardare un dibattito libero e democratico;

    l'articolo 4 prevede che gli Stati membri dell'Unione europea debbano rispettare la libertà editoriale dei media, cioè non devono interferire nelle loro decisioni editoriali e che i giornalisti devono poter lavorare in un clima di garanzia che tuteli la propria professione;

    l'articolo 5 prevede che gli Stati membri devono garantire che i fornitori di servizio pubblico siano indipendenti dal punto di vista editoriale e funzionale e forniscano in modo imparziale una pluralità di informazioni e opinioni al loro pubblico;

    è altresì stabilito che le procedure per la nomina e il licenziamento del management di nomina pubblica dei fornitori di media di servizio pubblico tutelino la loro indipendenza, assicurandone massima trasparenza e principi non discriminatori;

    suddetto regolamento interviene anche sulle procedure di finanziamento di media di servizio pubblico, prevedendo criteri trasparenti e oggettivi, proprio per salvaguardare l'indipendenza editoriale e il pluralismo;

    l'articolo 7 disciplina le autorità o organismi nazionali di regolamentazione incaricate di applicare le regole European media freedom act a livello nazionale, in quanto gli Stati membri devono assicurarsi che queste autorità abbiano le risorse necessarie, come personale e fondi, per svolgere il loro lavoro;

    l'articolo 29 contiene le regole relative all'entrata in vigore e all'applicabilità European media freedom act seguendo un sistema a step progressivi;

    l'European media freedom act si applicherà integralmente a partire dall'8 agosto 2025 anche se alcune disposizioni entreranno in vigore prima;

    in particolare l'articolo 3, sopra richiamato, è entrato in vigore a partire dall'8 novembre 2024, mentre parte degli articoli 4 e 6 e gli articoli che vanno dal 7 al 13, cioè quelli che istituiscono e disciplinano il Comitato europeo per i servizi di media, che riunisce le autorità nazionali di regolamentazione dei vari Stati membri dell'Unione europea, hanno vigenza dall'appena superato 8 febbraio 2025;

    si fa presente che suddetto Comitato ha il compito di coordinare e supportare queste autorità, affinché le leggi sui media vengano applicate in modo coerente in tutta l'Unione europea;

    gli articoli dal 14 al 17 entreranno in vigore dall'8 maggio 2025;

    il mancato adeguamento alle misure che già avrebbero dovuto essere in vigore crea un oggettivo vulnus rispetto alla normativa di regolazione del settore;

    a giudizio dei firmatari del presente atto di indirizzo in Italia le criticità che si registrano nella governance della Rai, così come l'approccio ostile del Governo verso alcuni format e trasmissioni del servizio pubblico, evidenziano la necessità di una rapida applicazione delle misure contenute nell'European media freedom act proprio a garanzia della funzione del servizio pubblico e del pluralismo, nonché a tutela del giornalismo di inchiesta;

    l'attuale paralisi nella designazione dei vertici dell'azienda del servizio pubblico, che si riverbera persino sull'ordinario funzionamento dell'organismo parlamentare di vigilanza, considerato che la Commissione parlamentare non si riunisce, ormai, da tre mesi, mostra quanto pesi il condizionamento partitico all'interno della Rai,

impegna il Governo:

1) a rispettare, tempestivamente, le scadenze previste dell'European media freedom act rimediando ai ritardi già in essere, nonché a porre in essere, nel pieno rispetto delle prerogative parlamentari e del ruolo della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, anche alla luce di quanto segnalato in premessa in ordine alla paralisi dell'attività parlamentare della Commissione, tutte le iniziative utili per la piena applicazione del richiamato regolamento e per favorire, per quanto di competenza, l'iter legislativo della riforma della governance della Rai, tutelando il ruolo e la funzione del servizio pubblico radiotelevisivo e la professionalità dei suoi dipendenti.