Lavoro

Il decreto Di Maio è dannoso per il Paese

01/08/2018

IL  DECRETO DI MAIO È DANNOSO PER IL PAESE PERCHÈ

 

  • CREA NUOVA DISOCCUPAZIONE: SUBITO 80.000 POSTI DI LAVORO IN MENO

Sta scritto nero su bianco nelle relazioni tecniche al decreto, eppure Di Maio ha preso in giro gli italiani parlando di manine. L’unica manina è stata la sua, quella che introdotto causali inapplicabili per le imprese, ha aumentato i costi sui rinnovi riducendo di fatto la durata di questi contratti non a 24, ma 12 mesi. Tantissimi sono i lavoratori che già oggi non vengono richiamati dalle imprese alla scadenza dei loro contratti. E per salvaguardarli, la maggioranza non ha voluto nemmeno applicare una vera transitorietà a queste norme: si cambiano le regole del gioco in corsa colpendo i contratti in essere. Il rinvio al 31 ottobre serve a lavarsi la coscienza, non a chi perderà il lavoro.

 

  •  NON INCENTIVA IL LAVORO STABILE

I dati ISTAT di giugno ci dicono che le imprese sono già state spaventate dagli annunci sul decreto dignità e hanno rallentato le assunzioni per l’incertezza delle norme. Il combinato disposto fra riduzione della durata del tempo determinato e l’introduzione di causali e nuovi costi porterà i datori di lavoro a dover ridurre a 12 mesi il tempo utilizzato per mettere alla prova un lavoratore, e successivamente magari stabilizzarlo. Contemporaneamente non si incentivano le trasformazioni da tempo determinato a indeterminato, e si mettono giusto una manciata di milioni per prorogare gli incentivi all’assunzione di under35 del governo Gentiloni fino al 2020 (che noi comunque abbiamo reso strutturali per gli under30 null’ultima legge di bilancio). Tutti gli emendamenti del PD per il lavoro stabile sono stati respinti: da quelli per trasformare i contratti, a quelli per aumentare gli incentivi a 8000€, a quello fondamentale per tagliare il cuneo fiscale di 4 punti in 4 anni.

 

  • FAVORISCE IL LAVORO NERO

Di fronte a norme così farraginose e punitive sui contratti a tempo determinato, tanti lavoratori rischiano di finire nel lavoro nero. Non solo: la norma sui contratti di prestazione occasionale viene modificata per togliere responsabilità alle aziende e creare una zona d’ombra nel settore agricolo, senz’altro scopo se non quello di favorire il lavoro nero. Tutte le responsabilità vengono scaricate sulle spalle del lavoratore e le aziende potranno sempre superare indenni i controlli, sarà impossibile dimostrare situazioni di illegalità. Nonostante la quotidiana protesta dei lavoratori agricoli sotto Montecitorio, il governo non ha approvato nessun correttivo e anzi l’ha pubblicizzata come reintroduzione dei voucher.

 

  • PORTA AZIENDE E LAVORATORI IN TRIBUNALE

Di Maio ha voluto reintrodurre le causali sui contratti a tempo determinato, che i governi PD avevano abolito ottenendo un calo delle cause in tribunale di oltre il 56%. Non solo Di Maio non rispetta la richiesta di alcuni sindacati di reintrodurle fin dal primo contratto, ma riesce a scriverle così male da preoccupare tutte le parti sociali sugli effetti distruttivi che avranno sui contratti a tempo determinato. Dopo 12 mesi corre l’obbligo di utilizzarle per rinnovare i contratti: quindi ogni datore di lavoro che voglia tenere un dipendente oltre quella soglia rischia di finire in tribunale. Come sta già accadendo in questi giorni, lascerà quel lavoratore a casa e ne cercherà un altro, aumentando la precarietà anziché diminuirla. A lavorare di più saranno solo gli avvocati.

 

  • LASCIA A CASA GLI INSEGNANTI, ANCHE SE DISABILI 

Il decreto interviene sul mondo della scuola colpendo i più deboli: interviene grossolanamente nella vicenda degli insegnanti assunti con riserva in base a sentenze di tribunali, non dà nessuna risposta ai giovani laureati e annulla i contratti a tempo indeterminato stipulati anche con chi è stato selezionato dalle liste di collocamento per i lavoratori con disabilità. Non c’è nessuna dignità in una politica che lascia a casa un insegnante disabile.

 

  • PUNISCE LE AZIENDE CHE INTERNAZIONALIZZANO

Si voleva colpire chi delocalizza. Con confuse norme manifesto si finisce per colpire, nel concreto, chi lavora sui mercati internazionali e crea sviluppo e occupazione.

 

  • SUL GIOCO D’AZZARDO È SOLO PROPAGANDA

Impossibile impedire pubblicità e sponsorizzazioni per i soggetti esteri su tutti i mezzi di comunicazione. E l’unica norma efficace (tessera sanitaria per giocare alle slot) è stata proposta dal PD.

 

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