“Un testo lacunoso, quello sul nuovo codice della strada, su cui abbiamo presentato una serie di emendamenti per migliorare la proposta del governo.
Resta forte la nostra preoccupazione per un provvedimento che non affronta il grande tema relativo alla garanzia per assicurare ai cittadini il diritto ad una mobilità sostenibile, attiva e sicura, di respiro europeo. Anzi abbiamo assistito ad un vero e proprio passo indietro in questo ambito. Peccato perché sono tante le amministrazioni che negli ultimi anni hanno maturato delle esperienze utili che coniugano mobilità sostenibile e sicurezza stradale per tutti gli utenti della strada, a partire dai soggetti più vulnerabili”. Così il capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, a margine dei lavori dell’organismo parlamentare in cui si sta discutendo il nuovo testo di legge di riforma del codice della strada.
“Il testo appare inoltre caotico e - aggiunge - in alcuni punti addirittura cervellotico. Ritengo sia necessario puntare di più alla semplificazione, anche per andare incontro ai cittadini. Con i nostri emendamenti inoltre –prosegue – puntiamo decisamente sulla tecnologia, applicata ai mezzi ed ai controlli, attraverso l’uso di strumenti al passo con le ultime tecnologie digitali. Ma abbiamo avanzato alcune proposte – conclude – per garantire e tutelare i lavoratori, in particolare per quelli del settore dell’autotrasporto e del trasporto pubblico locale”.
Scorciatoie burocratiche del governo per impedire di visionare aggiornamento progetto
“Non chiediamo risorse in più con il cappello in mano. Ma pretendiamo che le risorse del Fondo di sviluppo e coesione che spettano alla Regione Siciliana vengano utilizzate per realizzare infrastrutture prioritarie ed indispensabili come il completamento della Nord-Sud o la Palermo-Agrigento. Bastano infatti dieci anni delle spese correnti destinate al cda della società Stretto di Messina e al comitato tecnicoscientifico del ponte per realizzare la Marsala -Mazara. Sono sufficienti due annualità del finanziamento del ponte per realizzare sia il completamento della SiracusaGela, atteso da 50 anni, sia la messa in sicurezza, con il raddoppio della strada con più morti nel sud, la 284 Paterno' Adrano”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo intervenendo oggi alla Camera alla discussione per la legge di Bilancio dello Stato, già approvata dal Senato.
“Ma in quest'aula e davanti all’intero Paese – ha proseguito - denunciamo un fatto gravissimo: dopo aver affidato ad una società direttamente con un decreto legge la realizzazione di un'opera per un'importo cinque volte superiore a quello originario in barba ad ogni principio del nostro ordinamento giuridico, addirittura in questa sessione e' stata negata alle opposizioni, la possibilità di visionare la relazione di aggiornamento del progetto consegnata a settembre dalla società Stretto di Messina al Ministero. Lo abbiamo chiesto ripetutamente perché lo riteniamo un atto fondamentale per valutare la congruità dei prezzi e l'analisi dei costi; Ma ci è stata negata, come nei peggiori regimi, perché – è la risposta – è un atto endoprocedimentale. Non ci fermeremo! Sappia il ministro Salvini che non ci fermeremo!!
Su questo progetto del Ponte pendono ombre lunghissime - ha aggiunto - ed incognite legate al rispetto delle procedure di impatto ambientale e di vulnerabilità sismica. Siamo convinti che le scorciatoie normative e burocratiche che continua ad imboccare questo governo – ha concluso - si riveleranno un vicolo cieco”.
“E' stato bocciato il nostro emendamento che prevedeva un articolo aggiuntivo per accelerare la concreta e corretta attuazione della direttiva comunitaria in materia di decarbonizzazione dei Trasporti e mobilità sostenibile. Infatti l’insopportabile melina messa in atto dall’esecutivo nell’ultimo anno sta producendo una inversione di rotta rispetto agli anni precedenti”. Lo ha detto il capogruppo Pd in commissione Trasporti Anthony Barbagallo, intervenendo oggi alla Camera nel corso del dibattito sulla legge di delegazione europea.
“I dati ci consegnano un Paese che annaspa: più emissioni e meno energia rinnovabile. Il differimento dei termini in diverse e significative misure del PNRR - non ultima quelle delle risorse da assegnare ai comuni, quelle relative alle agevolazioni sulle auto elettriche e sulle colonnine di ricariche completamente assenti in alcune aree del Paese – pongono l’Italia in contro tendenza rispetto ai più avanzati paesi dell’UE. Se a questo aggiungiamo alcune incomprensibili dichiarazioni del ministro Salvini, accade ciò a cui stiamo assistendo, l’Europa va da una parte e il governo Meloni da tutt’altra”.
“Prosegue a colpi di maggioranza l'esame della proposta di legge sugli interporti. Sta avvenendo quanto temevamo. Oltre infatti alle evidenti violazioni delle competenze delle regioni a statuto speciale, il Governo infatti punta dritto sulla privatizzazione di queste infrastrutture strategiche di rilevanza nazionale attraverso la specifica previsione della concessione di un diritto di superficie convertibile in diritto di proprietà, in modo – questo è il rischio, secondo noi – da consegnarli in mano privata”. Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, dove è in discussione la norma sugli interporti.
“Nel testo inoltre non viene assolutamente affrontato il tema della programmazione e della valorizzazione degli interporti esistenti o progettati. E inoltre non è previsto alcun criterio di trasparenza sulla scelta del gestore in ossequio alla direttiva Bolkestein, che il governo impugna come una mannaia contro le guide turistiche e che ignora in questo ambito”.
“Ponte forse, ma intanto scippano risorse a Sicilia e Calabria! Ecco svelato il ‘bluff” di Meloni, Salvini & Co. che dopo mesi di propaganda, riesumando progetti anacronistici e società decotte senza mai dire da dove intendevano pescare le ingenti risorse necessarie, oggi con un emendamento getta definitivamente la maschera. Questi signori pensano di potere realizzare un’opera di interesse nazionale rimodulando i fondi di coesione per Sicilia e Calabria e riducendo gli oneri a carico dello Stato. Un autentico furto per Calabria e Sicilia che già erano state penalizzate dalle revisione del Pnrr, con l’esclusione di numerosi progetti che – bugiardamente aveva assicurato il governo– sarebbero stati garantiti dallo stesso Fsc. Il più classico dei giochi delle tre carte o, per usare espressioni più care alla cultura di questo governo, una riedizione della storiella dei carri armati di Mussolini”.
Lo dichiara il segretario del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“E’ emergenza violenza nei campi di calcio giovanile, in particolare contro gli arbitri ma non solo. L’ultimo caso proviene dalla Sicilia ed è avvenuto lunedì sera a Mascalucia, in provincia di Catania, dove, al termine della partita, il giovane direttore di gara è stato malmenato e si trova ricoverato per una tumefazione al rene. Un episodio disdicevole, come tanti ne accadono sui terreni di gioco, in ogni parte d’Italia, che ospitano le competizioni calcistiche giovanili. I numeri, d’altronde, parlano chiaro: nel 2023, secondo il report dell’osservatorio sulla violenza agli arbitri, aggiornato 23 novembre, gli episodi sono in aumento rispetto allo scorso anno, 124 rispetto contro gli 85 della stagione passata. Gli autori delle violenze sono: calciatori 75, dirigenti 33, estranei 16. Per questa ragione la nostra proposta è quella di modificare la normativa vigente, più nota come Daspo, che prevede l’applicazione del divieto di accedere alle manifestazioni sportive per chi si macchia di tali atti. Occorre intervenire uniformando la normativa in tema di lesioni personali e omicidio preterintenzionale in danno di un arbitro o di altro soggetto cui risulti affidata la responsabilità di assicurare la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva".
Così il deputato Pd, Anthony Barbagallo, che ha depositato alla Camera, assieme a Mauro Berruto, una proposta di modifica alla normativa sul Daspo, al fine di tutelare la categoria degli arbitri, oggetto di violenze sui campi di calcio giovanile, introducendo in particolare un inasprimento delle pene. Il Pd ha inoltre predisposto un’interrogazione urgente al ministro degli Interni e a quello dello Sport e Giovani per chiedere maggiore attenzione sui campi dilettantistici “che - denuncia Barbagallo - non possono diventare lo sfogatoio di energumeni di ogni tipo”.
Bisogna prevedere - aggiunge - specifiche aggravanti di pena e, a proposito di Daspo, inserire l’obbligo di firma per le ipotesi di lesioni personali o omicidio preterintenzionale nei confronti dei soggetti indagati e/o condannati ‘seppur non con sentenza definitiva’. Il Pd con questa proposta - conclude - ritiene inoltre necessario introdurre un’aggravante che determina l'aumento della pena da un terzo alla metà nei casi di lesioni personali e di omicidio preterintenzionale qualora i fatti siano in danno di arbitri o di altri soggetti che assicurano la regolarità tecnica di una manifestazione sportiva, ovvero che svolgono un incarico nell'ambito di una manifestazione sportiva, come ad esempio gli osservatori arbitrali”.
“In commissione Trasporti abbiamo presentato oltre 200 emendamenti al nuovo codice della strada portato avanti dal ministro Salvini. Le nostre proposte intendono modificare il testo del governo che non esitiamo a definire lacunoso, perché non risolve i veri problemi legati agli incidenti e ai morti sulle strade, in gran parte dei casi riconducibili alla eccessiva velocità. Il governo agisce con misure spot, ovvero inasprendo le pene, ma non affronta la questione a monte. Anzi, strizza l’occhio a coloro che violano i limiti di velocità rendendo più complicata l’omologazione degli autovelox, uno degli strumenti più idonei a scoraggiare le folli corse nelle strade cittadine”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che assieme ai deputati Casu, Morassut, Ghio e Bakkalì, ha depositato oltre 200 emendamenti al nuovo codice della strada.
“Il testo – aggiunge – per altro non affronta adeguatamente il grande tema del garantire ai cittadini il diritto ad una mobilità sostenibile, attiva e sicura, ne' la questione del trasporto pubblico locale. Il governo, infatti, non prevede incentivi e agevolazioni volte a supplire le carenze di un servizio pubblico di trasporto, oggi non adeguato alle sfide poste dalla transizione ecologica nelle città”.
“In modo assolutamente singolare la maggioranza interviene, maldestramente, soltanto sulle malcapitate guide turistiche applicando a singhiozzo, solo in questo caso, la cosiddetta direttiva Bolkestein sulle liberalizzazioni. L’intervento in materia di Turismo avrebbe meritato ben altro approfondimento visto il peso che questo specifico settore ha per l’intera economia italiana. Il testo del governo invece istituisce una guida generalista, lontano dal profilo e dalla competenza che tradizionalmente ha avuto la guida turistica nel nostro paese e non garantisce il rispetto concreto di standard professionali, culturali e linguistici adeguati all’esercizio della professione stessa. E’ un errore inoltre non rafforzare l’elemento della specializzazione territoriale anche nell’esame di abilitazione così come previsto dalle norme europee”. Lo ha detto il segretario regionale del PD Sicilia e deputato Dem, Anthony Barbagallo, intervenendo alla Camera dove è stato approvato il testo di riforma del Turismo voluto dalla ministra del Turismo, Santanchè.
“Serviva per altro – ha aggiunto Barbagallo - una riforma condivisa anche con le Regioni in virtù delle specifiche competenze assegnate dalla Costituzione. Le associazioni di categoria attendono da anni una riforma adeguata che possa riconoscere la giusta professionalità e la dignità che tutte le guide turistiche devono avere per esaltare l’eccezionale patrimonio artistico e culturale del nostro Paese. Ma l’apertura della categoria, così come previsto dalla maggioranza, a figure non specializzate comporta uno svilimento della guida turistica e un apertura verticale all’abusivismo di settore. Non si capisce poi con quali risorse e con quale personale - ha concluso - i comuni dovranno esercitare il controllo, così previsto dal testo del governo”.
“Il nostro Paese ha un importante strumento, il PNRR, per centrare gli obiettivi che l’Europa si è data sul tema della transizione ecologica. Purtroppo siamo preoccupati dalle azioni intraprese dal governo Meloni che rallentano sempre di più i processi e le azioni per spendere le somme stanziate dal Piano. Infatti, anzichè accelerare sugli strumenti a disposizione per finanziare la mobilità sostenibile assistiamo ad una vera e propria ‘melina’ da un governo che ha fatto poco o nulla per incentivare l’uso dell’elettrico, sia per i privati sia nei confronti del trasporto pubblico locale”. Lo ha detto il capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera dei deputati, Anthony Barbagallo, intervenendo oggi a Roma, all’Auditorum del Massimo, al XII congresso nazionale di Legambiente.
“Decarbonizzazione dei trasporti e cura del ferro sono le parole chiave - a aggiunto – e bisogna subito invertire la rotta in tal senso, con un occhio di riguardo soprattutto al Mezzogiorno per non perdere nemmeno un euro e realizzare progetti moderni e sostenibili. Ma a questo sicuramente non contribuisce il nuovo modello di codice della strada voluto dal ministro Salvini che prevede un inasprimento delle sanzioni, complica l'installazione degli autovelox per i comuni e complica l'uso di mezzi di mobilità sostenibili come i monopattini.
“Lo sospettavamo e lo avevamo gridato. Oggi sulla vicenda della cessione di ITA Airways a Lufthansa arriva la doccia fredda, ma neanche tanto: Alitalia ha infatti comunicato ai sindacati e al governo il licenziamento del personale dell’ex compagnia di bandiera, già in cassa integrazione a zero ore. Il governo dei Fratelli d’Italia non ha voluto mai accogliere le istanze del PD volte a tutelare i dipendenti di Ita in vista della cessione alla tedesca Lufthansa. E oggi con questa comunicazione il governo getta la maschera confermando, purtroppo, tutti i nostri sospetti”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo, a proposito della comunicazione di licenziamento inviata da Alitalia a oltre 2000 dipendenti.
“Abbiamo sempre chiesto tutele e verifiche stringenti - prosegue - soprattuto quando il governo ha proposto, con il decreto legge Asset, di invertire quanto stabilito con sentenza dal giudice ordinario che dava ragione ai lavoratori. Tenuto conto di tutto ciò e del potenziale spreco di denaro pubblico - conclude - chiederemo anche l’intervento della Corte dei conti per verificare la sussistenza del danno erariale.
“Nel corso dell’ufficio di presidenza ieri abbiamo denunciato il tentativo sinistro della maggioranza di trasformare il progetto di legge sugli interporti in una sorta di cavallo di troia, per mettere dentro una serie di questioni che non hanno a che fare alcunché con gli interporti ma che riguardano presunte privatizzazioni del mondo delle infrastrutture. Su tutte ci preoccupa il paventato disegno di inserire emendamenti che sostanzialmente aprono la strada alla privatizzazione dei porti italiani. Lo abbiamo detto in ufficio di presidenza ieri e lo ribadiamo ora. Daremo battaglia su tutti i fronti perché questo metodo è inaccettabile. Faremo le barricate a fronte di queste forzature regolamentari per imporre la logica del più forte”. Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio.
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti
“Una clamorosa rinuncia di Rfi che mortifica ancora una volta i cittadini ed il nostro territorio, utile soltanto alla propaganda del devastante progetto del Ponte. E’ l’ennesimo ricatto alle popolazioni siciliane e calabresi nel silenzio di tutte le istituzioni e la dimostrazione che l'insensato progetto del Ponte non attira investimenti a supporto, ma prosciuga le risorse pubbliche destinabili alle infrastrutture del Sud e dell'intero Paese, come denunciato da Ance e Corte dei conti”. Lo afferma il segretario e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo che ha depositato una interrogazione sul tema rivolta al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Nel 2022 infatti - vien ricostruito nell’atto ispettivo – Rfi annuncia che tre traghetti veloci «con doppia alimentazione diesel/gas/elettrica» navigheranno nello Stretto di Messina. Ma, in realtà, i traghetti previsti - pubblicizzati come il prototipo del nuovo «collegamento dinamico» nello Stretto, alimentati da un sistema gas/elettrico/diesel che avrebbe permesso la riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera e dotati di un sistema elettrico a emissioni zero nei porti di ormeggio, grazie ai pannelli solari ubicati su una superficie di 400 metri quadri, non verrano costruiti . E c’era anche l'importo complessivo a base di gara che era stato stimato intorno ai 50 milioni di euro, di cui oltre 3 milioni per la progettazione e 9 milioni assegnati dal PNRR. Tutto ciò non sarà realizzato visto che la stessa Rfi ha azzerato le procedure di gara in fase di valutazione delle offerte”.
“Di fatto, l'iter è fermo dall'ottobre 2022 – afferma Barbagallo – e a distanza di 13 mesi arriva l'avviso di Rfi, pubblicato sulla Gazzetta dell'Unione europea, con cui si dichiara conclusa la gara, senza aggiudicazione per «interruzione della procedura». “Pare che la decisione di Rfi sia legata agli sviluppi sul collegamento stabile nello Stretto, nell'ambito del quale le Fs dovranno svolgere un ruolo determinante per tutte le opere ferroviarie connesse al ponte”.
Con l’interrogazione, Barbagallo chiede di conoscere “i motivi che giustificano l'interruzione della procedura di gara e in che modo Rfi, società pubblica obbligata da un contratto di servizio, intenda garantire la continuità territoriale e la mobilità in Sicilia, in particolare nello Stretto di Messina, e al contempo migliorare l'efficienza del servizio”. Inoltre, Barbagallo chiede “quale sia oggi la destinazione dei fondi finanziati col PNRR che erano stati destinati al collegamento dinamico”.
“Chiediamo un’informativa urgente del ministro Salvini sulla fermata del treno Frecciarossa alla stazione di Ciampino per far scendere il ministro Lollobrigida e altre persone del suo staff. Vogliamo sapere se quanto riportato dalla stampa corrisponde al vero e, nel caso, chi ha dato l’ordine di stop al macchinista e chi da quel treno è sceso. Se così fosse, Il ministro non si sarebbe certo comportato quindi con disciplina e onore, ma in modo indegno e arrogante. I politici invece dovrebbero avere un comportamento in linea con l’etica pubblica. I cittadini italiani devono sapere come sono andate le cose”. Lo ha chiesto in aula alla Camera in apertura dei lavori il deputato democratico Anthony Barbagallo, capogruppo in commissione Trasporti.
“Non possiamo non evidenziare che grazie all'iniziativa assunta oggi dal Pd, abbiamo parlamentarizzato l'affaire FS. Fino ad ora è stato un susseguirsi di indiscrezioni, articoli, supposizioni. Gli italiani hanno diritto di sapere! E' insopportabile che l'iniziativa sia dovuta venire dalle opposizioni e il governo, invece, non abbia sentito ii bisogno di un confronto preliminare, sereno, democratico con il Parlamento sul destino di FS. Se da un lato c’è il governo impelagato nelle segrete stanze dall'altra c'è un Paese che aspetta risposte concrete sulle infrastrutture. Con sempre maggiori diseguaglianze tra il Nord e il Sud del Paese. Come nella mia terra: la Sicilia. Dove la gente deve fare i conti con treni in ritardo o soppressi e tariffe in aumento”. Così il deputato dem Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, ha replicato oggi in Aula alla sottosegretaria di Stato al ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, la quale ha risposto all’interpellanza urgente a prima firma Barbagallo e sottoscritta anche da Casu, Bakkali, Ghio, Morassut, Serracchiani, Orlando, Cuperlo, Porta, Lai, Lacarra, Provenzano, Stumpo, roggiani, Amendola, D'Alfonso, De Luca, Malavasi, De Maria, Gnassi, Graziano, Zingaretti, Andrea Rossi, Fassino, Peluffo, Fornaro, Ubaldo Pagano, Fossi, Marino, Scotto, Forattini, Toni Ricciardi, Bonafè, Iacono, Girelli, Curti, Gribaudo e Berruto, sulla privatizzazione di Fs.
“II governo - ha proseguito l’esponente Pd - non puo vendere asset fondamentali per fare cassa. L’operazione, oltre che essere infruttuosa rispetto all’esiguità della cifra che ne deriverebbe, non porterebbe neanche a un miglioramento in termini di performance o di sviluppo del settore, ma, al contrario, c'e il serio rischio di danneggiare una delle poche aziende sane e in utile del Paese. La risposta ‘tattica’ del governo non ci soddisfa per nulla. La natura statale di FS è il modo migliore per garantirne il controllo anche rispetto alle tratte sociali, ai collegamenti con le aree interne, alla sfida della sostenibilità, agli investimenti nel Mezzogiorno, a colmare il gap con la parte meno infrastrutturata del Paese che rappresentano la mission di una azienda di Stato. Fermatevi finché siete in tempo. II Pd, dentro e fuori il Palazzo sarà contro questo disegno scellerato”.
“Al ministro - ha concluso Barbagallo - avevamo chiesto quale siano le intenzioni del governo sull’ipotesi di immissione in borsa del 40 per cento di quote di Ferrovie dello Stato e se intenda garantire l'interesse nazionale evitando in ogni modo la privatizzazione della rete ferroviaria, tutelandone, in tal modo, la funzione strategica per il Paese”.
“Una risposta pilatesca che non ci soddisfa per nulla, quella fornita oggi dal sottosegretario all’Ambiente, Claudio Barbaro, sul palese conflitto di interesse che riguarda il doppio ruolo ricoperto da Massimo Atelli, capo di gabinetto del ministro dello Sport e presidente della commissione Via-Vas, l’organismo che deve esprimere pareri sull’impatto ambientale delle opere, tra cui ad esempio il Ponte sullo Stretto di Messina”. Lo dichiara il deputato PD, Anthony Barbagallo che, insieme con il collega Marco Simiani, sull’argomento ha presentato una interrogazione in Commissione Ambiente.
“Il tema qui non è se Atelli svolga il ruolo di capo di gabinetto a titolo gratuito – prosegue – né se detiene autonomi poteri decisionali in qualità di presidente di commissione. C’è, e a questo il rappresentante del governo non ha voluto o potuto rispondere, un evidente conflitto di interesse, e quindi palese incompatibilità, perché colui che svolge un ruolo apicale di coordinamento dell'azione politico-amministrativa, quale è appunto quello di capo di gabinetto di un ministro, svolge anche contemporaneamente un ruolo in una autorità indipendente, super partes, chiamata ad esprimere un parere tipico della discrezionalità tecnica. Andremo avanti nella battaglia politica – conlcude- ponendo la questione politica in aula e fuori”.