“Questo decreto è l’ennesimo inutile segnale di debolezza e incapacità che il Governo e lo Stato stanno dando al Paese e alla comunità di Taranto. Mentre si continua a regalare denaro pubblico ad una gestione fallimentare degli stabilimenti, migliaia di cittadini, l’intero personale dell’azienda e tutti i loro familiari vivono un dramma quotidiano fatto di rassegnazione e paura per il prossimo futuro. Oggi gli operai dell’ex Ilva hanno protestato duramente davanti a Montecitorio e noi eravamo qui con loro e con le organizzazioni sindacali, esattamente come lo siamo stati negli ultimi anni, per dire al Governo che è giunta improrogabile l’ora di decidere. I lavoratori si sono espressi quasi all’unanimità per un avvicendamento della governance, condizione ineludibile per dare agli stabilimenti di Taranto una vera prospettiva di rilancio e di sviluppo sostenibile. Per trasformare la decarbonizzazione dallo stato di promessa a quello di realtà servono risorse e volontà, requisiti che oggi mancano a sufficienza. Per questo, insieme alle rappresentanze sindacali, il Partito Democratico chiede che il Governo, nelle persone del Presidente Meloni e del Ministro Urso, ascoltino attentamente ciò che da mesi un’intera comunità sta chiedendo: più lavoro e sicurezza, in un quadro di sostenibilità ambientale e zero rischi per la salute.”
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Ubaldo Pagano, Marco Simiani, Marco Lacarra, Claudio Stefanazzi, Chiara Braga, Sara Ferrari, Augusto Curti.
Se vogliamo davvero che il Congresso del Pd sia un’occasione di confronto e democrazia dobbiamo aprirci a nuove modalità di partecipazione come il voto on line. È una modalità con cui i cittadini si confrontano nella quotidianità senza timori di mettere in pericolo dati e strumenti personali, anche molto riservati.
Affiancare ai gazebo la possibilità di un voto online, sicuro e certificato come già è avvenuto in diverse esperienze in questi mesi, è una prova di maturità per tutto il Partito Democratico. È giusto dare la possibilità di partecipare anche a chi abita nelle aree interne, a chi vive all’estero o a chi semplicemente preferisce utilizzare le possibilità delle nuove tecnologie che ormai sono parte della nostra vita quotidiana.
Così Chiara Braga deputata e Responsabile Transizione ecologica del Partito democratico
Buon 1 maggio a chi onora ogni giorno l’Articolo 1 della nostra Costituzione. A chi lotta per un salario più giusto, per un lavoro più sicuro e dignitoso per sé e per gli altri. Al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati
Mentre a Montecitorio si vota un decreto che di fatto elimina tutte le misure di prevenzione al COVID19 il ministero della Sanità emana una circolare in cui si parla di lavoro da casa e mascherine al chiuso. Un governo in confusione che mette a rischio la salute dei cittadini.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, deputata Pd e Segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati.
“Non solo è sparita la parola transizione, ma sono uscite dall’orizzonte di governo le trasformazioni necessarie per affrontare la crisi ambientale. Nella manovra non ci sono risorse per l’economia circolare, non ci sono risorse per le fonti rinnovabili, né per le comunità energetiche. Nulla per rendere l’Italia più autosufficiente dalle importazioni di gas. L’ambiente non è una priorità come non lo è l’allarme clima che stiamo vivendo anche in queste ore e che pagheremo anche in termini economici”.
Lo ha detto Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica e Infrastrutture della segreteria nazionale del Pd a Radio Immagina.
“Tutta la manovra – ha proseguito Braga – manca di affrontare le vere emergenze, dall’inflazione alla lotta alle disuguaglianze mentre strizza l’occhio agli evasori, sottraendo risorse a sanità e scuola. Siamo molto preoccupati per come si affrontano i problemi, dal Pnrr al Covid. Preoccupano soprattutto le ambiguità del governo sui no-vax a fronte delle notizie che in queste ore arrivano dalla Cina. La riduzione dei controlli e l’indebolimento della campagna di vaccinazione, sono indicative di quello che potremmo aspettarci dalla destra al governo”.
“Saranno tempi di dura opposizione – ha concluso Braga –. La faremo in una fase importante per il nostro partito impegnato a rilanciare la sua azione con un congresso che vuole recuperare le sue anime fondative, quella cattolica democratica e quella della sinistra riformista e ambientalista, ma anche aprirsi a nuove energie per ricostruire un’alternativa a questa destra; non è solo un desiderio ma un dovere sentito da tutta la nostra comunità”.
Odg per sostenere locazioni e piano edilizia pubblica
“In Italia il 90% degli sfratti esecutivi sono dovuti a morosità. Centinaia di migliaia di famiglie hanno problemi per pagare l’affitto. Ma la maggioranza ha deciso di non mettere nemmeno un euro nella legge di bilancio per il Fondo per il sostegno all'affitto e per il Fondo per la morosità incolpevole, né di prevedere alcuna risorsa per l’edilizia popolare. Una decisione che colpisce al tempo stesso inquilini e piccoli proprietari e che farà ricadere sui Comuni le situazioni di maggiore difficoltà. Una delle tante e gravi lacune della manovra del governo Meloni. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno per chiedere che sia previsto al più presto un provvedimento con risorse adeguate per sostenere la locazione dei soggetti in condizioni di particolare difficoltà e il finanziamento di un Piano di edilizia residenziale pubblica. Tagliano sanità, nemmeno un euro per la scuola e ora anche nessun aiuto per la casa. Una legge di bilancio pensata e realizzata contro i deboli e più fragili”.
Così Chiara Braga, deputata Pd e segretaria di Presidenza della Camer
“Subappalti a cascata, affidamenti senza gara, ridimensionamento del ruolo di Anac: ecco la ricetta Salvini per gli appalti pubblici. Il nuovo Codice approvato oggi dal Cdm, pur essendo un atto dovuto per rispettare tempi e indicazioni del Pnrr, rischia di mettere a repentaglio sicurezza e giusta retribuzione dei lavoratori riducendo al tempo stesso trasparenza e concorrenza. Non proprio quello che preveda la legge delega approvata nella scorsa legislatura. E’ mancato il confronto con le parti economiche e sociali, i sindacati e i professionisti. Lavoreremo nelle Commissioni verificando che i giusti obiettivi di semplificazione e velocizzazione non vengano perseguiti a scapito della legalità e della tutela degli interessi di imprese e lavoratori”.
Così Chiara Braga, deputata Pd e Responsabile Infrastrutture della Segreteria Nazionale.
Maggioranza e governo votano contro emendamento del Pd per rifinanziare fondo sostegno affitti e morosità incolpevole. Uno schiaffo alle persone più fragili, un problema scaricato sui sindaci che si ritroveranno a gestire senza strumenti e risorse situazioni drammatiche.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, deputata Pd e Segretaria di Presidenza della Camera dei deputati
Sono inaccettabili le dichiarazioni di Sgarbi dopo l’appello di Legambiente, WWF e Fai a favore di uno sviluppo equilibrato e rispettoso del paesaggio delle energie rinnovabili. Ancora più inaccettabile che a dire queste cose sia un sottosegretario del governo del nostro Paese che dovrebbe avere tra i suoi obiettivi prioritari proprio lo sviluppo delle rinnovabili, per aumentare la sicurezza energetica e superare la dipendenza dal gas russo. Tutto ciò nel silenzio imbarazzante del ministro della Cultura. Non è certo la prima volta che da Sgarbi arrivano parole così violente, che tradiscono, oltre a un pregiudizio inquietante, una totale ignoranza di cosa siano le rinnovabili e dell’urgenza di affrontare la crisi climatica. L’unico suo merito è rendere ancora più evidente la linea di questo governo: contro le rinnovabili, a favore delle fonti fossili. Una scelta fuori dal tempo e dannosa non solo per le generazioni future, ma prima di tutto per la nostra economia e per i cittadini italiani alle prese con il caro energia.
Così Chiara Braga, deputata e responsabile Transizione Ecologica del Partito Democratico.
“Accelerare la messa in sicurezza del territorio, procedere con una legge contro il consumo di suolo e approvare al più presto il piano nazionale di adattamento climatico. Ma soprattutto utilizzare la prossima Legge di bilancio per destinare tutte le risorse a disposizione del Parlamento a rafforzare la prevenzione del dissesto idrogeologico, ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici e dedicare cura al territorio, evitando di disperderle in opere inutili e dannose. Incalzeremo il governo perché il tema del clima, della difesa del territorio, della manutenzione diventi una priorità per evitare altre tragedie come quella di Casamicciola. Ma soprattutto metteremo in campo ogni azione per scongiurare nuovi condoni edilizi. Preoccupano infatti le parole e le ambiguità del ministro perché non esiste un ‘abusivismo leggero’. Preoccupa perché le forze politiche che sostengono l’attuale governo sono state protagoniste in passato di condoni gravissimi, che precedono quello del 2018 che estese proprio a Ischia le norme del condono più permissivo di sempre. Chiediamo di garantire ai sindaci e ai prefetti strumenti e risorse per attuare i piani di salvaguardia e abbattere ciò che non poteva e non doveva essere costruito, per sbloccare le procedure di esproprio e per mettere davvero in sicurezza un territorio fragile come il nostro”.
Cosi la deputata del Pd, Chiara Braga, intervenendo a nome del Gruppo durante l’informativa del ministro Musumeci sulla tragedia di Ischia.
“Non è passata neanche una settimana dalla tragedia di Ischia e già un Ministro di questo Governo parla di legge speciale per far fronte a quello che definisce "abusivismo leggero". E che "bisognerebbe fare distinzione tra abusivismo e abusivismo". Una nuova frontiera dell'abusivismo di necessità.
Forse il Ministro Musumeci ignora che esistono già norme ordinarie per sanare lievi difformità.
La verità è che questa destra non ce la fa proprio a dire che sono contro abusi e condoni; l'importante è mandare messaggi rassicuranti a chi li ha votati aspettandosi un nuovo, ennesimo, condono. Quello che molti esponenti della destra hanno anche candidamente promesso in campagna elettorale”.
Così Chiara Braga, deputata Pd e Segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati.
“Rinnoviamo oggi il cordoglio per le vittime e la nostra riconoscenza a quanti sono impegnati nei soccorsi e nell’assistenza alla popolazione colpita. Una tragedia che ci obbliga a ricordare come il nostro sia un paese fragile, segnato dal dissesto idrogeologico, da un consumo di suolo dissennato, dall’abusivismo edilizio. Sosterremo in questa fase tutte le iniziative che hanno l’obiettivo di aiutare i cittadini del territorio colpito. Non possiamo però dimenticare a questo proposito quanto sia stata sbagliata e dannosa la scelta del condono fatta nel 2018 dal primo governo Conte e supportata dal Movimento 5s e dalla Lega, con il voto favorevole di Fratelli d’Italia e l’astensione di Forza Italia. Ne va dimenticato come il gruppo del Partito democratico abbia combattuto, spesso solo, in Parlamento per evitarla e votato contro l’intero provvedimento proprio per la presenza nello stesso del condono edilizio. I goffi tentativi di negare la gravità di quell’errore lasciano sconcertati. Quello fu un condono vero e proprio, fatto passare con l’argomento inaccettabile che bisognava fare presto per il ponte di Genova.
Con l’articolo 25 del decreto del 2018 si stabilì infatti che tutte le pratiche di condono pendenti dovessero essere evase nei successivi sei mesi, applicando esclusivamente le norme del condono del 1985, il condono Craxi Nicolazzi. Ciò consentiva di sanare migliaia di abusi edilizi mai sanati e che sarebbero stati insanabili per i condoni successivi. Significava sanare abusi realizzati in aree a rischio idrogeologico, con la beffa di finanziare con risorse pubbliche dei cittadini italiani la ricostruzione di immobili abusivi anche in aree pericolose ed anche a beneficio di soggetti condannati in via definitiva per reati di stampo mafioso, esclusi invece ad esempio dal condono del 2003. L’effetto fu l’applicazione impropria proprio a Ischia del condono più permissivo di sempre con il blocco di tutte le pratiche di abbattimento degli immobili abusivi. Questa la semplice verità.
La nostra speranza, ora, è che dopo questa tragedia, l’indignazione generale aiuti ad approvare finalmente la legge contro il consumo di suolo, ad attuare il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, e a contrastare ogni nuovo condono dando invece strumenti e risorse a sindaci e prefetti per abbattere gli immobili abusivi. Solo così potremo evitare nuove catastrofi e di sopportare nuovi lutti”.
Lo dichiarano la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani e la deputata Chiara Braga, responsabile transizione ecologica Pd.
Da lombarda, come tutti i cittadini lombardi, non ricordo nessun distinguo di Letizia Moratti dalla destra con cui ha governato Regione Lombardia e di cui ha cercato di essere la candidata fino all‘ultimo. Se Renzi e Calenda sono davvero interessati a dare un buon governo alla Lombardia abbandonino il disegno di una corsa solitaria e perdente, come dicono tutti i sondaggi e che oggi ammettono loro stessi. Con Majorino possiamo vincere e scrivere finalmente una nuova stagione per la Lombardia, investendo su sanità, trasporti, ambiente e sviluppo sostenibile.
Così Chiara Braga, deputata Pd e Segretaria di Presidenza della Camera dei Deputati
Vicini ai cittadini di Ischia e ai soccorritori impegnati negli aiuti in queste ore drammatiche. Siamo un paese troppo fragile. Il dissesto idrogeologico e gli impatti della crisi climatica sono emergenze che non possono più essere rimandate.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, deputata e responsabile transizione ecologica Segreteria Nazionale Pd
“Abbiamo depositato un’interpellanza urgente al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per sapere se e quando intenda attivare un tavolo con Whirlpool e le Organizzazioni Sindacali per analizzare il Piano Industriale del Gruppo ed ottenere ampia informativa sulla procedura di cessione. Una eventuale cessione che -sia chiaro- dovrà essere vincolata a specifiche garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali e produttivi”. Lo dichiarano in una nota i deputati del Pd, Irene Manzi, Augusto Curti, Stefano Graziano, Vinicio Peluffo, Piero De Luca, Marco Sarracino, Arturo Scotto, Toni Ricciardi, Marco Simiani, Federico Gianassi, Emiliano Fossi, Matteo Mauri e Chiara Braga
“Sono anni che Whirlpool attua un significativo ridimensionamento della forza lavoro, nonché la dismissione di unità produttive sul territorio nazionale, con una progressiva esautorazione della piattaforma produttiva italiana. E oggi -proseguono i deputati del Pd- con una trattativa di cessione in corso, la multinazionale ha disertato qualsiasi tavolo di confronto istituzionale, dimostrando grave mancanza di rispetto verso i lavoratori, le Istituzioni e le parti sociali.
“Nel nostro Paese la multinazionale ha 7 siti -molti dei quali collocati in aree interne- e impiega 5000 lavoratori, per non parlare di quelli dell'indotto e con le decisioni che sta prendendo rischia seriamente di non assicurare il mantenimento degli attuali livelli occupazionali e la continuità produttiva degli stabilimenti.
Siamo nel pieno -scrivono i deputati dem nell’interpellanza- di una grave crisi economica ed è necessario che una cessione così impattante per il tessuto economico e sociale dei territori sia gestita attraverso adeguati criteri di governance e che il Ministero e le Organizzazioni Sindacali siano costantemente informati e coinvolti nelle diverse fasi della trattativa”.
“Ci aspettiamo dal governo una risposta chiara e iniziative immediate anche rispetto alle azioni che vorrà mettere in campo per sostenere il comparto della produzione di elettrodomestici in Italia, dichiarando il settore strategico, con politiche industriali mirate a tutelare e rilanciare il tessuto produttivo dei nostri territori”. Così concludono i deputati dem.