Destra spregiudicata pronta a tutto pur di mistificare realtà
"Il balletto indecente della destra sulla Cannabis Light umilia un settore che registra quasi 2 miliardi di euro di fatturato annuo e impiega nell'intera filiera oltre 22.000 lavoratori. Siamo di fronte ad una maggioranza ed un governo che pur di distrarre l'opinione pubblica dai propri fallimenti è pronta a tutto: prima a criminalizzare imprese e lavoratori onesti, successivamente a tassare il comparto senza alcuna giustificazione oggettiva per poi ritirare ogni proposta senza dare spiegazioni. Ci sono aziende che hanno fatto investimenti e che rischiano di fallire, ci sono famiglie che rimangono senza reddito: ma la risposta del Governo Meloni è sempre la stessa, giocare sulla pelle delle persone mistificando la realtà ed ingannare chi ha bisogno facendo false promesse": è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd, sulla vicenda dell'emendamento sulla Cannabis Light, prima presentato e poi ritirato da Fratelli d'Italia alla Legge di Bilancio.
Promuovere formazione esuberi call center
"La decisione di Paycare di avviare la liquidazione e chiudere le attività rappresenta un colpo durissimo per la Toscana: presenterò un’interrogazione al Ministeri del Lavoro e delle Imprese affinchè intervengano con urgenza a tutela dei 33 dipendenti del sito di Monteriggioni e degli oltre 80 interessati in tutta la regione. A loro va la mia totale solidarietà, insieme al riconoscimento dell’impegno con cui, in questi anni, hanno affrontato periodi di incertezza, ammortizzatori sociali e l’assenza di un piano industriale credibile. È necessario garantire immediatamente strumenti di sostegno al reddito e attivare un tavolo istituzionale con Regione Toscana, enti locali e sindacati per evitare l’ennesima ferita occupazionale in un territorio già provato da troppe crisi": è quanto dichiara il segretario Dem della Toscana e deputato Pd Emiliano Fossi.
"La vicenda di Paycare non è un caso isolato, ma il segnale di una crisi strutturale che sta investendo il settore dei call-center, dove automazione e sistemi di intelligenza artificiale stanno ridisegnando modelli produttivi e posti di lavoro. Nell’interrogazione ho chiesto anche al governo quali misure intenda adottare per accompagnare questa transizione, sostenere i lavoratori coinvolti e promuovere investimenti in attività ad alto valore aggiunto nei territori più fragili. È il momento di una strategia nazionale che non lasci indietro nessuno e che trasformi il cambiamento in un’occasione di rilancio industriale e occupazionale": conclude.
"I ritardi che ancora gravano sulle opere di compensazione della Variante di Valico sono ormai ingiustificabili e rappresentano una ferita aperta per il Mugello. A dieci anni dall’apertura del nuovo tracciato, molte delle opere Prevam previste sul versante toscano, dalle bonifiche ai ripristini ambientali, dalla riqualificazione della viabilità locale fino agli acquedotti, restano incompiute o prive di un avvio concreto. Una situazione che continua a penalizzare Barberino e le sue comunità, che attendono la restituzione di aree e infrastrutture promesse e concordate sin dalla Convenzione del 2002". Lo dichiara il deputato dem e segretario regionale Pd Toscana Emiliano Fossi depositando una interrogazione a Montecitorio.
"Per questo ho chiesto ai ministri delle Infrastrutture e dell’Ambiente di chiarire con precisione le cause di questi ritardi, garantire tempi certi per gli appalti ancora in sospeso, assicurare trasparenza sui fondi impiegati e ripristinare il pieno coinvolgimento degli enti locali nell’Osservatorio ambientale. Serve un cronoprogramma vincolante e immediatamente operativo. Il governo e Autostrade per l’Italia devono assumersi fino in fondo le proprie responsabilità e completare quanto dovuto: solo così il territorio potrà recuperare equilibrio, qualità ambientale e opportunità di sviluppo", conclude Fossi.
“Nel voto di ieri c'è anche un pezzo di Toscana. La vittoria del Pd e l'affermazione forte del campo progressista portano con sé il lavoro, l'impegno e la visione della nostra regione. Alla Toscana, al nostro Partito democratico e alla nostra coalizione si deve un pezzo fondamentale della costruzione di quell'alleanza larga che ha permesso di vincere in Puglia e Campania. Ricordo la fatica, la pazienza, la perseveranza nel costruire questa opzione anche qui da noi: l’impegno del Pd Toscana in stretto collegamento con il nazionale, la volontà delle altre forze politiche di credere in questo progetto, il lavoro del presidente Giani in questa direzione. In certi momenti, molti ci guardavano come allucinati, come marziani. Oggi si capisce che eravamo terrestri con una visione ancorata alla concretezza.
Oggi il Pd e il campo progressista escono più forti nelle regioni che torniamo a governare, con una prospettiva vera e realistica: essere competitivi per le politiche del 2027 e per le amministrative del prossimo anno. È stata premiata la politica che parla di proposte, contenuti, idee. La politica che sta vicina ai problemi delle persone. Quanto più siamo davvero prossimi alle persone - e non occupati in discorsi politicisti - tanto più il Pd e il centrosinistra vengono premiati. Siamo contenti, soddisfatti, pronti a continuare questo percorso”. Così il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.
“In Italia i diritti dei lavoratori stanno diventando un optional”
“Quanto sta accadendo nei punti vendita Pam-Panorama non è più un caso isolato né un fatto territoriale: siamo davanti a un problema nazionale che coinvolge Toscana, Lazio e altri territori, con decine di lavoratrici e lavoratori licenziati attraverso il cosiddetto ‘test del carrello’, una pratica opaca e mai concordata con i sindacati. Alla chiusura del punto vendita de I Gigli e ai licenziamenti disciplinari di Siena e Livorno, si sommano ora almeno dieci casi a Roma, con episodi che sfiorano l’assurdo: prodotti nascosti in scatole di latte, etichette invertite e perfino lettere di lamentela mai mostrate agli interessati. È una gestione inaccettabile che rischia di trasformare i diritti sul lavoro in un semplice optional": è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana che ha depositato nei giorni scorsi una interrogazione su tale tematica.
“Servono verifiche puntuali sulle procedure adottate da Pam, una regolamentazione chiara sull’uso dei ‘mystery shopper’ a fini disciplinari e l’apertura di un tavolo istituzionale con azienda, sindacati e Regioni coinvolte. Le testimonianze dei dipendenti e le denunce delle sigle sindacali raccontano di un clima interno sempre più teso, richiami pretestuosi, pressioni psicologiche e lavoratori trattati come vigilanti invece che come cassieri. È un confine che non può essere superato".
“Se, come sembra emergere dai casi più recenti, risultano penalizzati anche lavoratori con incarichi sindacali, è legittimo chiedersi se il clima nazionale – segnato dai continui attacchi del governo ai sindacati – non stia alimentando una pericolosa delegittimazione diffusa. Per questo il governo ha il dovere politico e istituzionale di seguire la vicenda con attenzione e favorire un confronto serio per ripristinare condizioni di lavoro dignitose e tutelare chi oggi sta pagando sulla propria pelle un utilizzo distorto degli strumenti disciplinari”.
“Quanto sta accadendo in Toscana con Pam-Panorama è molto preoccupante: la chiusura del punto vendita de I Gigli con 45 lavoratrici e lavoratori coinvolti e i licenziamenti disciplinari di Siena e Livorno basati sul ‘test del finto cliente’ evidenziano un quadro di gestione poco trasparente e potenzialmente lesivo dei diritti delle persone”: è quanto dichiara il segretario Dem della Toscana e deputato Pd Emiliano Fossi depositando una interrogazione a Montecitorio.
“Con l’interrogazione chiediamo al Ministro del Lavoro verifiche puntuali sulle procedure adottate dall’azienda, una regolamentazione chiara sull’uso dei cosiddetti ‘mystery shopper’ ai fini disciplinari e l’apertura di un tavolo istituzionale che coinvolga tutte le parti interessate, a partire da Regione e sindacati, vista la rilevanza occupazionale del gruppo sul territorio. È necessario che il governo segua con attenzione questa vicenda e favorisca un confronto serio con l’azienda, per individuare soluzioni praticabili sia per la tutela dei lavoratori sia per la gestione complessiva della crisi”: conclude.
Giunti solo un decimo dei fondi, emendamenti in tre provvedimenti ad esame Camere
“Servono subito almeno 500 milioni di euro per rimettere in sicurezza e risarcire i danni causati dalle alluvioni del 2023 in Toscana. Con questo obiettivo è stato presentato un apposito emendamento sia al Decreto Ristori alla Camera che alla Legge di Bilancio al Senato, mentre una proposta similare verrà depositata al Decreto che ha prorogato lo stato di emergenza nelle zone colpite. La destra non ha più scuse per mantenere gli impegni presi da ormai due anni fa, dal momento che oggi del miliardo di euro necessario è arrivato poco più di un decimo”.
Così il segretario Dem della Toscana e deputato Pd, Emiliano Fossi.
“Nel 2023 - aggiunge - le province di Firenze, Prato, Pistoia, Lucca, Massa-Carrara, Livorno e Pisa, hanno subito danni enormi a infrastrutture, abitazioni, attività produttive e terreni agricoli. Le comunità locali hanno risposto con una straordinaria solidarietà, ma il governo deve garantire continuità negli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza. Lo Stato di emergenza per le alluvioni in Toscana è stato prorogato ma rischia di essere inutile se non vengono stanziati i fondi necessari. I nostri emendamenti sono chiari: ci sono tre provvedimenti attualmente in discussione in Parlamento che possono attivare le risorse. La maggioranza - conclude - non può respingere per sempre le richieste di famiglie e imprese in difficoltà”.
“Con la nuova rottamazione il Governo Meloni regala circa 1,5 miliardi nel 2026 a chi non ha pagato le tasse, invece di investirli in ospedali e riduzione delle liste d’attesa. Ancora una volta vengono penalizzati i cittadini onesti, mentre si tagliano servizi essenziali come sanità trasporti e istruzione. E intanto cresce solo l’età pensionabile, a conferma di una manovra sbagliata ed ingiusta”. Lo dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.
“L’ondata di licenziamenti che sta colpendo gli Stati Uniti, con oltre 128 mila posti di lavoro tagliati in un solo mese e riconducibili allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, è un campanello d’allarme che non possiamo ignorare. L’IA non sostituisce più solo il lavoro manuale, ma quello intellettuale: programmatori, impiegati, contabili, giornalisti e professionisti di ogni settore. Secondo il Censis, in Italia sei milioni di persone rischiano di perdere il lavoro entro il 2035, mentre altre nove milioni vedranno cambiare radicalmente le proprie mansioni”. E’ quanto dichiara Emiliano Fossi deputato Pd e segretario Dem dalla Toscana.
“Senza azioni e indirizzi chiari significa accettare che l’intelligenza artificiale diventi una macchina di disuguaglianza sociale. Il Governo Meloni ha buttato come sempre la palla in tribuna facendo approvare una legge che accentra i poteri a Palazzo Chigi senza stanziare un euro. Non intervenire significa però lasciare che la tecnologia decida chi lavora e chi no. Servono investimenti pubblici nella formazione, nella ricerca e nelle politiche di protezione del lavoro, altrimenti milioni di famiglie pagheranno il prezzo di una transizione senza guida.”
“La politica deve tornare a governare il cambiamento. L’innovazione può essere una grande opportunità, ma solo se al centro restano le persone. Il futuro del lavoro non può essere lasciato agli algoritmi o ai mercati: serve un patto sociale e industriale che metta al primo posto la dignità del lavoro umano”, conclude il parlamentare dem .
“Sul Decreto Sicurezza attendiamo di avere il testo approvato dal Cdm per fare le opportune valutazioni sul merito ma i proclami della destra in un paese come l’Italia dove si sono registrati nei primi nove mesi del 2025, 791 morti sul lavoro (con un aumento del 7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2024 e con cifre molto superiori rispetto alla media europea) ci lasciano però perlomeno perplessi. Da quanto emerge dai media sarebbero state finalmente recepite alcune indicazioni del Pd delle associazioni sindacati come l’introduzione del badge digitale nei cantieri e l’aumento di personale preposto ai controlli. Rimarrebbero però escluse norme fondamentali per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro come lo stop ai subappalti selvaggi, la verifica della competenza della manodopera impiegata e l’istituzione di una Procura nazionale per i reati sul lavoro, capace di assicurare giustizia rapida e uniforme. Quello che appare certo è che le risorse, annunciate da mesi da Giorgia Meloni, slitteranno almeno al 2026. L’obiettivo del Partito Democratico sarà adesso quello di migliorare questo decreto in Parlamento”. Lo dichiara Emiliano Fossi, deputato dem in commissione Lavoro e segretario Pd della Toscana.
“Non possiamo permettere che anche Rosignano diventi un nuovo simbolo della crisi industriale italiana. Il governo intervenga immediatamente per salvaguardare i 400 posti di lavoro dello stabilimento Ineos e difendere un settore strategico per il territorio e per il paese. Non possiamo assistere passivamente a un possibile ridimensionamento di uno dei poli chimici più importanti d’Italia”.
Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Marco Simiani ed Emiliano Fossi, che hanno presentato un’interrogazione al ministro delle Imprese e del Made in Italy.
“Serve un’azione decisa - aggiungono - per sostenere il comparto chimico, strategico per la nostra autonomia industriale e per la transizione energetica. Non possiamo permettere che l’Europa e l’Italia compiano un ‘suicidio industriale’ mentre Stati Uniti e Cina continuano a rafforzare la loro competitività grazie a politiche energetiche e industriali mirate. Serve un tavolo di crisi con la Regione Toscana, i sindacati e l’azienda per garantire la continuità produttiva del sito di Rosignano. Dopo le difficoltà di Piombino e Livorno la regione non può subire un’altra ferita occupazionale. Il governo Meloni - concludono - dimostri finalmente di avere una strategia chiara ed efficace per difendere il lavoro e la competitività del nostro sistema produttivo”.
Promesse tradite: crescono tasse, età pensioni e lavoro povero
“Siamo alla quarta Manovra del Governo Meloni ma il bilancio, quello vero, è fallimentare: promesse elettorali disattese, famiglie e imprese lasciate sole, lavoro sempre più povero”: è quanto dichiara il deputato Dem e segretario Pd della Toscana, Emiliano Fossi sul provvedimento bollinato oggi, mercoledì 22 ottobre, dalla Ragioneria generale dello Stato.
“Giorgia Meloni aveva promesso meno tasse e più sostegni. Oggi la pressione fiscale è al 42,8 per cento del Pil, la più alta degli ultimi dieci anni. L’età pensionabile aumenta, ‘Opzione Donna’ viene cancellata e le donne continuano a essere penalizzate. È un governo che parla di famiglia, ma ignora che oltre 2,2 milioni di nuclei familiari vivono in povertà assoluta.”
“Con il governo della destra è cresciuto il lavoro precario, sottopagato e nei settori a bassa produttività: un lavoratore su dieci è povero, e tra le donne la quota supera il 25 per cento. Altro che rilancio dell’occupazione stabile. Dopo quattro anni di promesse mancate, la Premier non può più dare la colpa agli altri: i numeri certificano che ogni promessa è stata tradita. Il Partito Democratico continuerà a battersi per un fisco più giusto, pensioni dignitose e lavoro stabile per tutti”: conclude.
“Quanto sta accadendo al quotidiano Il Tirreno è gravissimo e rappresenta un attacco diretto alla libertà sindacale e alla libertà di stampa”. Lo dichiarano i deputati del Partito Democratico Marco Simiani ed Emiliano Fossi, che hanno depositato in merito una interrogazione parlamentare.
“Il provvedimento disciplinare contro un componente del Comitato di redazione - concludono i deputati dem - appare chiaramente ritorsivo, legato all’esercizio di funzioni sindacali e non a fatti redazionali. Colpire chi rappresenta i lavoratori significa colpire la libertà di informazione stessa. Il governo deve attivarsi subito, attraverso il ministero del Lavoro, per verificare i fatti e convocare un tavolo di confronto tra azienda, Fnsi e rappresentanze sindacali. Difendere i giornalisti del Tirreno significa difendere il pluralismo e la democrazia”.
"Dovevano arrivare meno tasse per tutti, pensioni minime più alte, tredicesime detassate e nuovi aiuti alle famiglie numerose. Ma nella realtà la Legge di Bilancio del Governo Meloni si traduce in pochi euro per gran parte del ceto medio e in un aumento dell’età pensionabile per la maggioranza dei lavoratori, con solo qualche eccezione per i lavori gravosi". Lo dichiara Emiliano Fossi, deputato e segretario regionale del Pd Toscana.
"È la solita narrazione della destra - continua l'esponente dem - fatta da tanti annunci mediatici e zero misure strutturali. Le famiglie e i lavoratori toscani, come quelli di tutto il paese, non hanno bisogno di slogan, ma di risposte concrete: salari più alti, sostegno vero alle pensioni minime, investimenti nei servizi pubblici e nella sanità. Invece il governo preferisce distribuire briciole e rimandare le riforme che servirebbero davvero a rilanciare l’economia e ridurre le disuguaglianze".
"Il Partito Democratico presenterà le proprie proposte in Parlamento per correggere questa manovra sbilanciata e restituire centralità a chi lavora, alle famiglie e ai territori che ogni giorno tengono in piedi il paese", conclude Fossi.
“La politica non è solo contabilità e algebra, è capacità di leggere i tempi e costruire visioni nuove. In Toscana abbiamo scelto di allargare l’alleanza non per convenienza, ma per rispondere ai bisogni reali delle persone”.
Così il deputato Dem e segretario Pd della Toscana, Emiliano Fossi, intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai 3.
“Siamo la Toscana che crede nella sanità pubblica, nella scuola gratuita e accessibile, nel lavoro giusto, nei diritti civili e nella tutela del territorio. Una Toscana che fa leggi sul fine vita, sul contrasto all'overturism, sui consorzi pubblici industriali e che mette al centro diritti, uguaglianza e dignità. Questo è il modello alternativo alla destra ed è il segnale politico che vogliamo dare anche al resto del paese”: conclude.