"Ci sono oltre 510 milioni di euro di risorse per la sanità territoriale che il Governo Meloni sta negando alla Regione Toscana. Si tratta di una cifra incredibile che tiene conto dei mancati introiti complessivi, dovuti per legge, sia per il payback dei dispositivi medici che per i fondi aggiuntivi a seguito della regolarizzazione dei cittadini stranieri. Per ricevere questi finanziamenti abbiamo presentato una nuova interrogazione parlamentare e continueremo a batterci affinché la destra garantisca alla Regione le risorse mancanti. Deve essere però chiaro che, con questa situazione e con i continui tagli alla sanità da parte di questo governo, le criticità al sistema sanitario nazionale non potranno essere risolte". Lo dichiara il deputato del Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi.
“La destra compatta nega ancora una volta le risorse del payback sanitario alla Toscana. Abbiamo tentato in ogni modo di garantire alla Regione i trasferimenti dovuti, che avrebbero ridotto liste d’attesa e migliorato i servizi, ma il governo si è opposto con il sostegno della maggioranza”. Lo il segretario Dem della Toscana e deputato Pd Emiliano Fossi sul suo ordine del giorno al Decreto Fiscale respinto dall’Aula di Montecitorio.
“La nostra richiesta era costruttiva: erogare le risorse previste per legge (anche dopo il recente via libera della Corte Costituzionale) tenendo conto della sostenibilità economica delle imprese interessate. La Regione Toscana sta già investendo per rendere maggiormente efficiente il sistema sanitario. Ci aspettavamo dal Governo Meloni un sostegno concreto a queste iniziative ma ancora una volta la destra ha negato ogni confronto penalizzando di fatto milioni di cittadini che dopo i continui tagli alla salute subiranno ulteriori disagi”, conclude Emiliano Fossi.
"Speriamo che i 100 milioni di euro di buonuscita ottenuti da Tavares siano soltanto una fake news. Nessun gruppo industriale serio e competitivo, dopo aver chiesto peraltro in Parlamento nuovi incentivi per l'auto, avrebbe il coraggio di dare una somma tale ad un manager che ha portato l'azienda ad un calo di vendite ed occupazione così notevole".
Così il deputato Pd e segretario Dem della Toscana, Emiliano Fossi.
“Ogni pendolare di questo paese vive quotidianamente i disagi causati dai ritardi dei treni: abbiamo potuto verificarlo di persona in queste settimane con la Campagna tematica del Pd Toscana nelle stazioni della Regione. Il Ministro Salvini oggi in Parlamento, invece di scusarsi con i viaggiatori e promettere miglioramenti, non solo tenta di minimizza la situazione, pur ammettendo che mediamente un convoglio su 5 non rispetta gli orari, ma continua a dare la colpa ad altri come se il suo dicastero non si occupasse di trasporti e di infrastrutture. Siamo di fronte ad un individuo completamente incapace di prendersi le proprie responsabilità e di ricoprire il ruolo che gli è stato assegnato”. Lo dichiara il deputato dem e segretario Pd della Toscana Emiliano Fossi.
Mobilitazione per salvare stabilimento Siena
"La riunione di ieri al Ministero del Made in Italy su Beko è andata nel peggiore dei modi ma purtroppo si tratta di un fallimento ampiamente annunciato. Da mesi chiedevamo al Governo Meloni di intervenire per salvaguardare gli stabilimenti italiani; dal Ministro Urso però, a seguito delle nostre interrogazioni parlamentari, abbiamo sempre ricevuto vaghe promesse e timide rassicurazioni nonostante, soprattutto per quanto riguarda il sito di Siena, si registrassero cali di produzione e aumento della cassa integrazione": è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem Emiliano Fossi.
"Mentre i sindacati aspettavano da tempo il piano industriale per rilanciare le attività, la proprietà ha annunciato la ventilata chiusura di alcuni stabilimenti: tra cui proprio quello di Siena che conta 300 addetti. L'unica certezza, ancora una volta, è l'inconsistenza e l'indifferenza di questo governo verso le multinazionali e la mancanza di politiche industriali. Nei prossimi giorni mi recherò a Siena per incontrare i lavoratori ed i sindacati e per concordare le iniziative utili a salvaguardare la presenza del sito produttivo": conclude Emiliano Fossi.
“La riunione di domani al Ministero del Made in Itay sulla vertenza Beko dovrà essere un passaggio fondamentale per capire le reali intenzioni dell’azienda nel nostro paese: non accetteremo altri rinvii, incertezze o nulla di fatto come già avvenuto nell’incontro del giugno scorso. Ci sono oltre 5000 lavoratori che da sette mesi attendono di capire quale sarà il piano industriale, se verranno fatti investimenti e soprattutto se ci sarà un reale rilancio di tutti gli stabilimenti presenti in Italia”. Così in una nota congiunta i deputati Pd Maria Cecilia Guerra ed Emiliano Fossi.
“Le politiche industriali di questo governo sono fallimentari: le multinazionali fanno ciò che vogliono (il caso Stellantis è emblematico) nell’assoluto immobilismo del Ministro Urso che sa solo minacciare l’attivazione della golden power senza spiegarne le reali ricadute positive. Alcune fabbriche territoriali, come quella di Siena e Cassinetta di Varese, hanno criticità irrisolte da anni e ore di cassa integrazione in aumento. Serve chiarezza, servono certezze e garanzie per i livelli occupazionali”.
“Sul salario minimo Giorgia Meloni è riuscita per mesi a silenziare i gruppi parlamentari della maggioranza ma si è dimenticata di controllare Fratelli d’Italia di Latina i cui esponenti hanno depositato una risoluzione che introduce, sugli appalti pubblici di competenza della provincia, l’obbligo del salario minimo a 9 euro. Evidentemente questo governo, logorato dall’arroganza del potere, ha perso completamente di vista la realtà e i problemi concreti dei cittadini. Questo atto di coraggio va premiato: presenteremo lo stesso atto di indirizzo a Montecitorio sperando che questa volta la premier non contraddica la base ed i militanti del suo partito”: è quanto dichiara il deputato dem Emiliano Fossi.
“In un paese civile chi governa ha il dovere di garantire la sicurezza sul lavoro, stipendi dignitosi, diritti e contrasto efficace allo sfruttamento. Questa destra in due anni ha perseguito politiche opposte promuovendo il precariato, affossando ogni tentativo di fissare per legge il salario minimo e depotenziando gli ispettorati del lavoro e quindi i controlli nelle aziende. Le promesse del Ministero del Lavoro di monitorare la situazione per evitare che si verifichino altri casi come quello di Seano, se non verranno accompagnate da impegni e risorse concrete per prevenire il caporalato e assicurare le giuste tutele, lasciano il tempo che trovano e non assicurano nessun reale beneficio. E soprattutto non scoraggiano gli episodi di violenza che continuano a ritersi con maggiore frequenza, come ad esempio la recente aggressione all’operaio di Quarrata (Pistoia) che è stato ferito soltanto per essersi rivolto al sindacato. In questo clima di oppressione e terrore il Governo Meloni è colpevolmente assente e le forze politiche che lo sostengono colpevolmente irrilevanti”: è quanto dichiara il deputato Dem e segretario Pd della Toscana Emiliano Fossi nel corso del dibattito della interrogazione sull’aggressione ai danni degli operai pakistani e dei sindacalisti che stavano protestando a Seano, svolta oggi mercoledì 30 ottobre a Montecitorio.
“Il numero di poveri assoluti è sempre più alto e il ceto medio, a sua volta, tende a scendere sempre più verso il basso: questa è la constatazione della realtà e da qui che si dovrebbe partire per trovare una convergenza tra opposizioni e maggioranza nell'interesse del Paese. Ma così non accade, il governo e la maggioranza non riconoscono alcuna dignità politica alle opposizioni e affossano sistematicamente ogni proposta, soprattutto sul mondo del lavoro, solo per ideologia”. Così il deputato toscano Emiliano Fossi intervenendo in Aula sulla discussione della riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario.
“Sulla riduzione dell'orario di lavoro avete di fatto cancellato ogni proposta e continuate ad alimentare la paura e lo scontro sociale, ad acuire i problemi e trovare sempre un capro espiatorio. Alla fine dovrete pagare il conto che vi presenteranno i cittadini”, conclude Fossi.
"Il nostro obiettivo è rimettere le persone, le loro relazioni, i loro diritti, al centro della società. E la legge sulla settimana corta, come quella sul salario minimo, sono essenziali per costruire modelli di sviluppo compatibili con stili di vita dignitosi. In Italia si lavora più ore rispetto alle altre nazioni europee e molte grandi aziende hanno già portato avanti nel nostro paese accordi concertati sulla riduzione dei tempi. La settimana corta, secondo studi consolidati, porterebbe numerosi benefici in termini di produttività, tempi di conciliazione, minore assenteismo garantendo peraltro nuove assunzioni. Ci aspettavamo dalla destra un confronto serio, articolato ed approfondito su un tema che riguarda milioni di italiani ma ancora una volta la maggioranza vuole affossare questa legge con un unico emendamento soppressivo. Questo governo prospera politicamente in un paese che vuole chiuso, impaurito ed illiberale: una strategia che alla fine penalizzerà tutti ed anche i vostri elettori vi chiederanno il conto": è quanto dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana Emiliano Fossi intervenendo oggi nell'Aula di Montecitorio sulla discussione della proposta di legge sulla 'settimana corta'.
“Perché in tutti questi mesi l'attuale governo, a differenza del precedente, non si è mai occupato della Gkn o varato alcuna norma per disincentivare le localizzazioni selvagge? Il Ministro Urso sapeva che la proprietà, mentre gli operai reclamavano gli stipendi, ha ceduto la sede impedendo di fatto ogni possibilità di riconversione produttiva?": è quanto chiede il deputato Dem e segretario PD della Toscana Emiliano Fossi, intervenendo oggi martedì 22 ottobre, nell’Aula di Montecitorio chiedendo una informativa urgente del ministro delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza degli operai dell’ex Gkn di Campi Bisenzio.
“Ormai è palese che con questa destra le multinazionali siano sempre tutelate ed i diritti dei lavoratori completamente dimenticati. Le crisi industriali della Toscana aumentano giorno dopo giorno, da Beko a Jsw, senza che il governo intervenga per salvaguardare i livelli occupazionali. In questo contesto le uniche risorse e le sole iniziative legislative le sta mettendo in campo la Regione ma è chiaro a tutti che servono interventi e fondi di carattere nazionale”: conclude Emiliano Fossi.
“Il mondo del lavoro va tutelato e con lui i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Come il Pd nazionale e regionale sostengono da tempo, sono necessari degli sforzi da parte del governo e delle Istituzioni non per precariezzarlo di più o per renderlo più sottopagato e impoverito, ma per difenderlo, oltre che garantire sicurezza nei luoghi di lavoro. Tutte azioni che chi guida questo paese non ha fatto, anzi: il governo ha reso il mondo del lavoro più precario con l’ultimo decreto, impoverendolo ulteriormente rifiutando ogni tipo di proposta e ragionamento sul salario minimo, non investendo un euro per garantire la sicurezza necessaria alle persone per svolgere le loro mansioni e sull’Ispettorato, tutti elementi fondamentali non solo per scongiurare incidenti o morti, ma anche per evitare che si manifestino episodi di caporalato come quello avvenuto nella provincia di Siena dove sono stati scoperti durante controlli sul personale di alcune aziende 16 operai senza contratto regolare e quattro senza permesso di soggiorno impiegati nella vendemmia. Il Partito democratico è contro il tipo di visione che questo governo avvalora e rende possibile. Condanniamo in maniera netta quanto accaduto nelle aziende della provincia di Siena coinvolte nell’ennesimo caso di sfruttamento della forza lavoro, come condanniamo tutti quegli episodi che stanno emergendo nel resto d’Italia. C’è un responsabile in tutto ciò, ed è chi dovrebbe decidere sulla questione avendo la maggioranza in Parlamento e governando questo Paese, ma non lo fa, e anzi rende più deregolamentato il mercato del lavoro rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi”: dichiara il deputato dem e segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi.
“La violenza è da condannare sempre senza se e senza ma. Quanto accaduto questa notte a Seano (Prato) durante il presidio di protesta organizzato da Sudd Cobas è inaccettabile. Il Pd Toscana è vicino ai lavoratori che mentre manifestavano pacificamente per i loro diritti sono stati aggrediti da un gruppo di persone non identificate. Muovere azioni così brutali contro lavoratori in sciopero ha dell’inverosimile e non può essere tollerato in una società democratica. Chi lotta per il diritto di lavorare con dignità, per un orario di lavoro equo e per il rispetto delle normative sul lavoro non può essere lasciato solo. Ci auguriamo che le Forze dell’ordine facciano al più presto luce su questa vicenda identificando gli aggressori” così in una nota congiunta il deputato dem e segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi e il deputato dem e membro della segreteria nazionale del Pd Marco Furfaro.
“Con questo governo le multinazionali, da Stellantis a Beko solo per fare alcuni esempi significativi, possono fare quello che vogliono: bloccano la produzione, mettono lavoratori in cassa integrazione, riducono in ginocchio la filiera e penalizzano l’economia di interi territori. Per questi motivi avevamo chiesto di inasprire le norme sulle delocalizzazioni selvagge e stanziare risorse a sostegno delle cooperative di lavoratori per la riqualificazione produttiva delle imprese dismesse. Abbiamo ricevuto soltanto no, da una destra che promette a parole di tutelare il Made in Italy e le nostre imprese, ma che alla prova dei fatti è incapace di qualsiasi iniziativa concreta”: è quanto dichiara il deputato Pd Emiliano Fossi sul suo ordine del giorno al Collegato Lavoro respinto oggi, martedì 8 ottobre, dall’Aula di Montecitorio.
Le imprese della Costa Toscana non possono beneficiare degli incentivi previsti per le Zls dal Decreto Omnibus e per un semplice motivo: la Zona logistica semplificata della Regione Toscana ancora non esiste, e soltanto a causa dei colpevoli ritardi del Governo Meloni. Nonostante le dichiariazioni rassicuranti di numerosi parlamentari di destra del territorio (la lista è lunga), che hanno ripetuto per giorni il contrario, la mancata istituzione è stata certificata ieri dalla Camera di Deputati che ha approvato un ordine del giorno proprio per accelerarne l’iter”: è quanto dichiarano i deputati Dem Marco Simiani ed Emiliano Fossi.