Sul tema della portualità, manca nel governo una visione univoca. Venga discussa la risoluzione presentata dal Pd per una portualità pubblica che sia assist strategico dell’economia italiana.
“La proposta di privatizzazione dei porti che il ministro Tajani ha ribadito nella sua intervista a La Stampa, oltre a essere inadeguata rispetto alle esigenze del settore è anche superficiale. Il vicepremier e ministro degli Esteri accosta i porti turistici ai porti commerciali, senza considerare che si tratta di realtà molto differenti, solo per fare un esempio. E' una proposta che evidenzia la grande confusione e diversità di vedute che regna nel governo. Perché se da una parte Tajani parla di un Autority Spa e di un ingresso forte dei privati - parrebbe anche nelle decisioni strategiche sulla portualità - dall’altra Salvini smentisce Tajani dichiarando che la privatizzazione dei porti non e nell’agenda di governo e Rixi continua a parlare di una riforma dei porti che dia maggiore rilievo all’autorità pubblica nazionale, prendendo ad esempio il modello spagnolo. Infine abbiamo il ministro Musumeci che con il suo Piano del mare spinge sull’autonomia differenziata anche per i porti. Un miscuglio di visioni opposte e diverse che dimostrano la grande confusione che regna sotto il cielo del governo anche su questa materia”. Così la deputata dem Valentina Ghio, vicecapogruppo Pd alla Camera.
“Rafforzare il sistema della portualità - conclude Ghio - si può e si deve, ma lo si deve fare sostenendo il ruolo delle Authority per un sistema pubblico, aperto, competitivo e regolato, assist strategico per l’economia Italiana, che metta al centro i lavoratori, proprio come chiesto dalla risoluzione presentata dal Partito Democratico in commissione Trasporti e Lavoro e che chiediamo venga discussa al più presto, per arrivare a una soluzione discussa e condivisa in Parlamento, che faccia bene a tutto il sistema e non sia solo a vantaggio di pochi”.
Salvini smentisca l'intenzione di far cassa svendendo i porti e prenda in considerazione nostra risoluzione.
“Le privatizzazioni dei porti annunciate dal vice premier Tajani sono poco comprensibili e contro ogni interesse pubblico. Chiediamo al ministro Salvini di smentire l'intenzione di far cassa per sanare il bilancio svendendo i porti pubblici e di discutere le proposte della risoluzione sulla portualitá presentata dal Partito Democratico in commissione Trasporti alla Camera che parte proprio dal rafforzamento del ruolo pubblico nella definizione delle politiche portuali. L'opposto della direzione indicata da Tajani, che per rimpinguare le casse pubbliche vorrebbe privitzzare i porti”. Così la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, in riferimento alle affermazioni di Tajani sulla privatizzazione dei Porti.
“Tajani - conclude Ghio - dimentica che i terminal portuali sono già in concessione ai privati, quindi di che privatizzazione parla? La sua volontà è forse quella di ridurre ulteriormente il ruolo della governance pubblica nella regolazione e nel controllo dei Porti? Un'ipotesi inaccettabile che ci troverà fortemente contrari. La nostra risoluzione sui porti, presentata in commissione Trasporti, sostiene la necessità della regolazione pubblica e il rafforzamento del ruolo pubblico nazionale nella definizione delle politiche strategiche per lo sviluppo di questo settore, non certo quello di ridurla. Evidentemente la consapevolezza che la coperta è corta e il bisogno di rimpinguare le casse pubbliche inducono esponenti del governo ad affermazioni discutibili e preoccupanti. Come Pd abbiamo chiesto che venga coinvolto nella discussione il Parlamento e non si proceda su scelte così rilevanti a colpi di dichiarazioni e senza coinvolgere le Camere”.
5 anni dal crollo del Ponte Morandi, quando 43 persone persero la vita. Oggi e' doverosa la memoria, nella consapevolezza di una tragedia che poteva essere evitata e la richiesta di giustizia per le persone scomparse e le loro famiglie a cui va il nostro pensiero. #PonteMorandi
Lo scrive su Twitter la vice capogruppo democratica Valentina Ghio
“Le drammatiche notizie che giungono oggi da Lampedusa sull’ennesima strage di migranti e quelle sulle condizioni di vera e propria sopravvivenza nell’hotspot dell’isola, alle prese con un record di sbarchi, testimoniano la difficoltà di questo governo a gestire il tema migratorio. Avevano detto che erano pronti, che avevano le risposte giuste, Salvini con la chiusura dei porti e Meloni con il blocco navale, la verità è che sono bravi nella propaganda, ma non in grado di dare le risposte all’altezza delle sfide. Non hanno politiche di intervento in Italia, non sono in grado di far muovere l’Europa, anche perché i loro alleati non glielo permettono”.
Lo dichiara Valentina Ghio, vicepresidente dei deputati del Partito Democratico.
“Sulla vicenda De Angelis, il silenzio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è veramente imbarazzante e inquietante. È la conferma, ancora una volta, dell’incapacità di questa destra italiana nel saper fare i conti con la propria storia e quella del Paese. Del resto, già nel giorno dell’anniversario della Strage di Bologna, Meloni non è riuscita a pronunciare le parole ‘matrice neofascista’. La destra continua a nascondersi dietro la frase ‘ricercare la piena verità’. Appunto, ma si tratta di evidenziare in modo netto chi furono i mandanti della manovalanza neofascista che insieme a Gelli e alla P2, come accertato dalla magistratura, si macchiarono di quella orrenda strage”.
Lo dichiara la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.
“In questi giorni 169mila famiglie hanno ricevuto un sms con l'indicazione che da agosto non riceveranno più il reddito di cittadinanza. A parte l’insensibilità nel comunicare via sms la fine dell'aiuto a chi è in grave difficoltà e l'irresponsabilta’ di fomentare fratture sociali pericolose, ma sconcertante è l'invito a rivolgersi ai servizi sociali dei Comuni, senza aver concordato con i sindaci questa modalità e soprattutto dato loro gli strumenti per affrontarla. Quindi, dopo aver tagliato il fondo affitti che consentiva ai Comuni di sostenere le spese abitative dei cittadini in difficoltà, dopo aver unilateralmente definanziato i progetti Pnrr dei Comuni per lotta al dissesto e rigenerazione urbana, il governo scarica il malcontento della cancellazione del reddito sulle spalle dei Comuni. Un atteggiamento irresponsabile, senza solidarietà istituzionale e sociale, che evidenzia un'idea di società dove chi è in difficoltà viene abbandonato al proprio destino con un sms, passando la palla ai sindaci senza nemmeno avvisarli”.
Così la vicepresidente dei deputati democratici, Valentina Ghio.
16 miliardi in meno da fondi PNRR su questioni fondamentali come la lotta al dissesto idrogeologico, conversione energetica, prevenzione alluvioni. La certificazione dell'incapacità e superficialità del Governo nella gestione del PNRR, dopo la sospensione dei 500 milioni dalla terza rata. I giorni che stiamo vivendo evidenziano i danni eclatanti causati dai cambiamenti climatici e il primo obiettivo del Governo dovrebbe essere quello di mettere in campo misure per mettere in sicurezza il Paese, invece di definanziare i Comuni sulla tutela del territorio. Ai Comuni deve essere garantito il ripristino dei fondi necessari per realizzare gli interventi programmati.
Così Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd.
Conferenza stampa Pd, Avs, Azione-Iv e associazioni ambientaliste
Mercoledì 26 luglio - ore 12 - Sala Stampa Montecitorio
Domani, mercoledì 26 luglio alle ore 12 presso la Sala Stampa di Montecitorio sarà presentata la proposta di legge nazionale “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati” promossa dalle associazioni della piattaforma #citta30subito tra cui Legambiente, FIAB, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi e redatta a cura di Andrea Colombo che finalmente è stata depositata in Parlamento in questi giorni da Pd, Avs, Azione-IV. Le città possono già fare molto come sta dimostrando Bologna concretamente, ma c'è bisogno di semplificazioni burocratiche e indirizzi chiari per fare gli interventi infrastrutturali e sociali necessari per azzerare concretamente le vittime della strada, cambiare gli stili di mobilità nelle città italiane, restituendo loro anche bellezza e spazio di vita e partecipazione.
Partecipano i deputati Roberto Morassut (primo firmatario della Pdl) Francesca Ghirra, Giulia Pastorella, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Filiberto Zaratti, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Annalisa Corrado, responsabile Conversione ecologica, Clima, Green economy e Agenda 2030 nella segreteria nazionale del Partito Democratico e i rappresentanti delle associazioni Alessandra Bonfanti, responsabile mobilità attiva Legambiente. Francesco Ferrante, vice presidente Kyoto Club, Luigi Menna, FIAB, Enzina Fasano, presidente Salvaiciclisti, Marco Scarponi, Presidente Fondazione Michele Scarponi e Andrea Colombo, estensore della pdl.
Gli incendi in Sicilia che lambiscono case e ospedali bloccando aeroporti e autostrade e il maltempo che sta investendo da ieri Lombardia, Veneto e il resto del Nord Italia, sono fenomeni che destano enorme apprensione. Siamo estremamente preoccupati per queste calamità naturali, conseguenza prevalentemente del cambiamento climatico che caratterizza i nostri tempi, che stanno devastando in queste ore il Paese. Si contano purtroppo alcune vittime, fra le quali una ragazza di 16 anni: come Gruppo Pd esprimiamo il nostro sentito cordoglio e la nostra vicinanza alle loro famiglie. Alla luce di una situazione davvero complessa che ha causato lutti, numerosi feriti, gravi danni alle abitazioni e caos nei trasporti chiediamo che il ministro della Protezione civile Musumeci venga in Aula a riferire sulla gestione di una emergenza così preoccupante per la gravità, per l’estensione e per le conseguenze che potrebbe ancora causare nel Paese.
Chiediamo a tutti i rappresentanti delle istituzioni che minimizzano o peggio negano l'evidenza dei cambiamenti climatici, di modificare la propria posizione e attivarsi subito per l'applicazione giusta delle misure di transizione ecologica necessarie al futuro del pianeta
Così Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo dei deputati del Pd, durante il suo intervento alla Camera.
"Oltre tre milioni di lavoratori a rischio povertà, pur lavorando non riescono ad arrivare a fine mese. Oggi un sondaggio, realizzato da Ghisleri, ci dice che il 57 per cento dei cittadini italiani si dichiarano preoccupati rispetto alla condizione economica familiare e che 2 italiani su 3 si dichiarano favorevoli alla proposta di legge di istituzione del salario minimo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi nazionali e comunque non inferiore a 9 euro l'ora: 2 su 3". Lo dichiara la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.
"Credo - conclude Ghio - che il governo non debba lasciare soli questi cittadini, lavoratori poveri al limite della sussistenza. La politica deve dare una risposta concreta a questa urgenza sociale: il governo non può continuare a fare spallucce o peggio offendere i lavoratori come ha fatto il ministro Musumeci, ignorando che in diversi Paesi d'Europa il salario minimo esiste da tempo. Il governo, anziché incentivare lavoro precario e voucher, si faccia carico dei lavoratori al limite dello sfruttamento e venga a discutere la proposta di legge delle opposizioni sul salario minimo".
Dichiarazione di Valentina Ghio, vicepresidente dei deputati Pd
“Il 19 luglio del 1992 in via d’Amelio hanno perso la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Questi nomi devono rimanere ben saldi, presenti nella nostra azione quotidiana perché il faro della lotta alla mafia ci guidi in ogni momento del nostro agire, cosi come la costante e determinata aspirazione alla piena verità su quella strage e su tutte le altre a cui abbiamo assistito in questi anni non venga mai meno. “Così Valentino Ghio, vicepresidente dei deputati Pd, intervenendo in Aula per il gruppo Pd . “Il 1992 - ha proseguito Ghio- fu l’anno in cui la mafia volle dimostrare con le bombe la sua sfida allo Stato, ma fu anche l’anno in cui si consolidò nelle coscienze di molti giovani, ragazze e ragazzi colpiti profondamente da questi fatti, la volontà di reagire e di praticare la lotta quotidiana alla mafia: in Sicilia in primo luogo e nel resto del Paese. E oggi ricordare Paolo Borsellino e il suo grande esempio di determinazione rigore e capacita' di contrasto all'illegalita',- ha aggiunto Ghio- ricordare tutti gli uomini e le donne uccisi dalla mafia è in primo luogo un dovere di memoria; è poi un impulso all’azione, a continuare la lotta alla mafia nelle istituzioni e nella società; ma è anche un diritto a perseguire la richiesta della verità, poiché dopo 31 anni c’è ancora molto da sapere su quelle stragi”. Per l’esponente del Pd “non si devono indebolire gli strumenti di lotta alla mafia, ma portare avanti insieme una battaglia non solo giudiziaria, ma anche culturale. Lavorare tutti per rafforzare i presidi di legalità e di coesione sociale, di contrasto alle infiltrazioni mafiose in ogni settore della società e di promozione dell'educazione alla legalita' nelle scuole”.
“La condanna a 3 anni di Patrick Zaki rappresenta una grande ingiustizia, arrivata dopo due anni di detenzione preventiva, soltanto per avere espresso opinioni. Il governo reagisca e faccia sentire la propria voce in nome della libertà e dei diritti umani. Meloni e Tajani si attivino per ripristinare giustizia per Patrick e vengano a riferire in Aula”. Lo dichiara la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera
“Con l'emendamento soppressivo del salario minimo ancora una volta il governo dimostra di non voler sostenere famiglie e lavoratori e il loro potere di acquisto, lasciando al palo salari fermi da anni, fanalino di coda in Europa. Questo governo preferisce usare le risorse per deleghe fiscali inique e lascia i poveri al proprio destino. Il salario minimo è una misura di dignità e di reale contrasto allo sfruttamento dei lavoratori. Il governo ci ripensi, si prenda carico di oltre tre milioni di lavoratori poveri e venga a discutere in Aula la proposta di salario minimo insieme alle opposizioni”.
Lo dichiara la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.
“La decisione assunta dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, è grave e immotivata. Grave, perché le organizzazioni sindacali delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto ferroviario hanno legittimamente deciso di scioperare, nel rispetto della normativa vigente sulle astensioni dal lavoro, per ottenere il rinnovo del contratto nazionale, i piani di assunzione, la trasparenza nella governance e contro le eccessive esternalizzazioni. Immotivata, perché già da oltre un mese il Mit era stato informato della mobilitazione indetta dai sindacati e i tavoli di confronto convocati solo a poche ore dall’inizio dello sciopero si sono rivelati inutili e inconcludenti. Salvini dovrebbe avere maggior rispetto e anche un’idea di come affrontare le emergenze della più grande azienda di trasporto del Paese. Invece dal leader della Lega sentiamo solo retoriche dichiarazioni che non affrontano i temi sul tappeto”.
Lo dichiara la vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera, Valentina Ghio.
“Quanto durano 10 secondi? I numerosi video e meme che sono stati riversati sui social da moltissimi giovani per censurare la sentenza dei giudici che hanno assolto il bidello molestatore perché il palpeggiamento della studentessa diciassettenne è durato ‘solo’ 10 secondi, dimostrano la forza culturale che si può generare dalle sentenze. Alle giovani generazioni che stanno dimostrando preziosa e incoraggiante sensibilità sulle molestie, la politica deve dare risposte all’altezza e noi ribadiamo ancora una volta che per far uscire l’Italia dal suo Medioevo culturale, serve formazione sulle pari opportunità per tutti gli operatori, anche per quelli della giustizia, come emerso dal lavoro della commissione contro il Femminicidio. Perché questo Paese ha ancora enormi difficoltà a riconoscere le violenze sessuali e la necessità del consenso e preferisce banalizzare e vittimizzare chi denuncia”.
Lo dichiarano le deputate dem Sara Ferrari , Antonella Forattini, Valentina Ghio, della commissione bicamerale di inchiesta contro il Femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere.