“Cosa vuol fare il governo rispetto all’episodio di molestie accaduto nell’Università di Genova? Come intende intervenire rispetto ad episodi di molestie in altri atenei? E pensa di sostenere il progetto, presentato dal Comitato Pari opportunità dell’Università, per l’attivazione di uno sportello antiviolenza nell’Ateneo?”, lo domanda la deputata e vicepresidente del Gruppo PD alla Camera Valentina Ghio che ha presentato con le colleghe Ferrari, Forattini e Manzi un’interrogazione alla Ministra delle Pari opportunità e alla Ministra dell’Università.
“Nel nostro Paese è lunga la serie di violenze e prevaricazione ai danni delle donne, servono azioni per monitorare e contrastare il fenomeno anche negli ambienti universitari. A seguito dell’episodio di molestie, nell’Ateneo ci sono stati mobilitazioni e confronti fra gli studenti che hanno evidenziato come il problema, come in altri contesti formativi e lavorativi, si inserisce in un contesto di prevaricazione e di giochi di potere. L’attivazione dello sportello, in forte collaborazione con i centri antiviolenza, sarebbe un segnale per non lasciare da sole le ragazze a gestire situazioni difficili in uno squilibrio di poteri e un progetto di aiuto concreto alle donne che subiscono molestie. Un punto di riferimento per fornire loro gli strumenti necessari per proteggersi, contrastare e denunciare con più forza questi fenomeni.
Inoltre, poiché non si tratta di questione episodica ma strutturale in diversi atenei, ho chiesto al Governo di sostenere ed avviare percorsi di educazione affettiva per gli studenti e di formazione operatori nelle Università italiane, recuperando un grave ritardo”, conclude Ghio.
“Il governo dica con chiarezza se vuole difendere gli uffici postali o se ha intenzione di farli chiudere”, lo chiede la vicepresidente PD alla Camera e componente Commissione Trasporti Valentina Ghio dopo le ultime notizie di stampa che a Genova parlano del rischio di chiusura di cinque uffici postali.
“Il 25 settembre scorso durante un’audizione in Commissione Trasporti alla Camera l’amministratore delegato di Poste presentando il Piano industriale, aveva assicurato, a nostra specifica domanda, che non erano previste chiusure di sportelli, ma al massimo una rimodulazione sulla base di richieste precise. Ora invece scopriamo che non è così, sicuramente per la Liguria, e ci chiediamo se anche in altre regioni si stanno pianificando nuove chiusure. La preoccupazione per le scelte che il governo sta portando in questi mesi su Poste è grande, dopo la conferma di un ulteriore ingresso di privati in Poste, scelta che ha generato apprensione tra lavoratori e sindacati, che in prima battuta non sono neanche stati coinvolti nelle decisioni.
Gli sportelli postali sono fondamentali non solo perché erogano un servizio importante, ma perché rappresentano un presidio per i territori, sia nei piccoli paesi a rischio di spopolamento, sia nei quartieri delle grandi città, che spesso hanno una mobilità congestionata e poco praticabile, soprattutto per gli anziani. Ho presentato un’interrogazione alla Camera, insieme ai deputati Orlando, Barbagallo, Bakkali, Casu, Morassut, Pastorino, per chiedere al governo di parlare in modo chiaro del futuro di Poste italiane e scongiurare ulteriori chiusure a un servizio necessario e vitale per i cittadini”, conclude Ghio.
“Il Pd è accanto accanto ai lavoratori del comparto trasporti oggi in sciopero. Comprendiamo le loro rivendicazioni loro la cui responsabilità va ricondotta a Matteo Salvini, un ministro inadeguato, incapace a dare risposte e strategie di miglioramento al sistema del trasporto pubblico locale”. Così Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd alla Camera.
“Salvini se la prende con i lavoratori per mascherare la sua totale inadempienza ad affrontare i problemi e a migliorare i servizi. Ma le richieste dei lavoratori sono giuste e lo dimostrano anche i numeri della manovra di bilancio dove il governo ha stanziato solo 120 milioni per il 2025, quando ne servirebbero almeno 1,7 miliardi per sostenere servizi, lavoratori e comuni”, conclude Ghio.
“Di fronte a questa manovra è difficile non rimanere sconcertati: il Governo sta facendo scelte che vanno contro sviluppo, diritto alla mobilità e sostenibilità. In altre parole scelte contro il futuro del Paese,” dichiara la deputata Valentina Ghio del Partito Democratico, in risposta alla Legge di Bilancio oggi nella discussione alla Commissione Trasporti di Montecitorio. “I tagli sono distribuiti senza criterio e colpiscono proprio quei settori che avrebbero bisogno di investimenti per sostenere le comunità locali e promuovere uno sviluppo equilibrato.”
Oltre al drammatico mancato sostegno al trasporto pubblico locale con un finanziamento del fondo che non copre nemmeno il 10% delle necessita', i tagli colpiscono in modo particolare il fondo per la mobilità sostenibile e le reti ciclabili urbane, un settore cruciale per incentivare una mobilità accessibile e rispettosa dell’ambiente e altre risorse sottratte ai Comuni. “Il Governo ha respinto il mio emendamento sul tema e ha scelto di ridurre di 20 milioni di euro per il 2025 e di 27 milioni per il 2026 i fondi destinati alle infrastrutture ciclabili, mostrando una totale mancanza di visione verso il futuro della mobilità urbana. Questo non è un semplice taglio, è una dichiarazione di intenti contro i cittadini che chiedono alternative sostenibili e verso le amministrazioni locali che lavorano per offrirle.”
“Oltre ai fondi per le reti ciclabili, vengono drasticamente ridotti i finanziamenti per portualita' e trasporto ferroviario delle merci anche a servizio degli scali, sacrificando così settori vitali per una reale transizione ecologica e per il rilancio infrastrutturale,” aggiunge Ghio. “La scelta di non approvare l'emendamento a mia firma per il rinnovo dei fondi articolo 199 destinati a diverse categorie che operano nella portualita' , mettera' a rischio imprese e posti di lavoro. E il definanziamento di 130 milioni di euro in due anni sulla sostenibilita' degli impianti portuali, conferma il mancato sostegno del Governo al sistema complessivo della portualita'.
I definanziamenti su trasporto pubblico locale, portualita' e mobilita' sostenibile conferma l'impianto di una manovra di tagli, che guarda al passato e non sostiene i bisogni della mobilita' e dei settori trainanti del nostro Paese.
Sette mesi per l'attività ispettiva: senza un quadro chiaro si rischia la paralisi. Quella che doveva essere un’operazione urgente e celere è diventata un’operazione lumaca”
Nessuna risposta concreta dal Vice Ministro Rixi sull’esito delle ispezioni dei commissari nel Porto di Genova. Il governo prende tempo e rimanda la scadenza a fine anno. Quella che doveva essere un’operazione urgente, da risolvere in tempi brevi - vista anche l’importanza del settore per la Liguria e per il Paese - a oltre cinque mesi dall’avvio, è ancora in alto mare e si ipotizza una prima risposta a fine anno, dopo sette mesi.
Bisogna superare questa incertezza giuridica ed economica al più presto, per tutelare lavoratori e imprese. L'urgenza con cui era partito il lavoro della commissione, evidenziato dalle dichiarazioni del MIT, che annunciava un percorso in tempi rapidi per non pregiudicare lavoro e scadenze, ne dimostra l'importanza, ma proprio la rapidità è quella che è stata più disattesa.
Non vorremmo che il ritardo dell'esito dell'ispezione diventasse un pretesto per rinviare scelte e mantenere lo status quo della stagione precedente.
È necessario definire al più presto il quadro, per superare il rischio di paralisi delle attività portuali. Bisogna adoperarsi perché emerga in modo chiaro e trasparente quelle che sono le prospettive future perché non ci siano incertezze rispetto alle prossime scadenze e investimenti in atto e soprattutto per la tutela di tutti i lavoratori. Così la vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente commissione trasporti Valentina Ghio, dopo la risposta del vice Ministro Rixi alla sua interrogazione sull’esito dell’attività della commissione ispettiva nel Porto di Genova dopo l’inchiesta giudiziaria
L’audizione degli amministratori delegati di Trenitalia e Italo in commissione Trasporti nella giornata dello sciopero proclamato dopo l'accoltellamento di un capotreno a Genova, ha ulteriormente evidenziato l'assenza di risposte concrete del ministro Salvini ai problemi ormai cronici nel trasporto ferroviario. Da parte del Mit continuano a mancare indicazioni chiare sulla programmazione degli interventi migliorativi per la tutela della sicurezza dei lavoratori del sistema ferroviario, oltre che una pianificazione seria per affrontare i ritardi di percorrenza che soprattutto su alcune tratte molto frequentate, sono ormai una costante. Invece che fare propaganda politica sulle aggressioni al personale, dal ministro Salvini ci saremmo aspettati risorse adeguate in manovra di bilancio, pianificazione e controllo, per dare risposte a lavoratori, viaggiatori e pendolari, tutto quello che fino ad oggi è mancato e manca.
Così Valentina Ghio, vicepresidente Gruppo PD alla Camera e componente della commissione Trasporti.
Cordoglio e vicinanza ai parenti della vittima e ai colleghi”
“L’ennesimo incidente sul lavoro nel tratto di autostrada A6 tra Altare e Savona, richiede che governo nazionale e regionale mettano in campo azioni più incisive per fronteggiare i rischi che ogni giorno decine e decine di lavoratori corrono. Bisogna affrontare in modo sistematico e urgente i temi della sicurezza sul lavoro, che deve essere una priorità dell’azione di governo. Oltre a rafforzare il personale di controllo occorre investire in formazione, salari equi e contrastare la catena di subappalti che rendono più difficili i controlli e il lavoro più insicuro.
Nello specifico, le condizioni delle autostrade liguri, con i numerosi cantieri che si protraggono da anni, rendono ancor più necessario agire con urgenza e con azioni mirate per prevenire ulteriori incidenti. Su questo la Regione deve intervenire in modo chiaro e come richiesto dai sindacati applicare la legge che chiede maggiore sicurezza in questo settore.
Esprimo il mio più profondo cordoglio e vicinanza ai parenti del lavoratore e ai suoi colleghi".
Così Valentina Ghio Deputata e vicepresidente Gruppo PD alla Camera.
“Le risposte del ministro Schillaci confermano il fatto che il governo ha abbandonato la Liguria e non vuole affrontare una gravissima situazione sanitaria. Il ministro cita un decreto 'liste d'attesa' che non è mai stato finanziato e si dimentica di quei 150mila liguri che, in una regione piccola, rinunciano alle cure per l'inadeguatezza del sistema. Anche i numeri della manovra di Bilancio confermano le mistificazioni portate avanti in queste settimane dal governo: gli annunciati 3,5 miliardi per la Salute sono stati ridotti a soli 880 milioni per il prossimo anno”. Lo dice la deputata ligure Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera nella replica al question time al ministro Schillaci.
“Tutto questo – continua la parlamentare - si traduce in briciole per la Liguria, proprio dove la spesa sanitaria è ben oltre la media delle altre regioni. Otto mesi di attesa per una colonscopia o dieci per un ecodoppler sono solo uno spaccato che evidenziano il tracollo della sanità pubblica in Liguria”. “Le risposte dell'attuale governo ligure sono state miopi e sbagliate a partire dalla privatizzazione selvaggia. Le risposte del governo Meloni sono addirittura peggiori: preferite buttare 880 milioni per deportare migranti in Albania anziché sostenere la salute dei cittadini e abbandonate al proprio destino le persone più deboli perché prive di un adeguato portafoglio. Questo centrodestra ha deciso di abbandonare al proprio destino la parte più fragile della popolazione. E in Liguria, se uniamo i dati sulla sanità a quelli di Unioncamere, che ci vedono ultimo posto in Italia nella crescita delle aziende e primi per fuga di giovani, appare chiaro che i risultati di questi nove anni di governo di centrodestra non solo sono stati fallimentari, ma tragici. Questo impone una svolta decisa e determinante" , conclude Ghio.
Bucci dovrebbe chiedere scusa a tutte le donne. Chi si candida a governare una regione deve rispettare e non giudicare e additare tutte quelle persone che per scelta, esperienze, dolori personali non hanno potuto o voluto avere figli. Dire che chi fa figli contribuisce al successo della società è un'affermazione da Medioevo, da oscurantismo, per nulla liberale.
Chi si candida a governare una regione dovrebbe avere rispetto e la capacità di proporre ricette per sostenere la natalità e le donne in percorsi di vita e lavoro sempre più complicati. Dovrebbe parlare di superamento del gender pay gap, di congedi paritari retribuiti, di rafforzamento dei servizi di welfare. Questo serve per sostenere la natalità. Non il giudizio di Bucci, che ieri alla sala Quadrivium di Genova, durante il confronto tra candidati, ha scritto una bruttissima pagina. Ci auguriamo che nel centrodestra qualcuno alzi la voce e riprenda Bucci per le sue deliranti affermazioni. E visto che Bucci rivendica di essere stato scelto come candidato da una telefonata della Meloni, cosa ne pensa la Presidente del Consiglio di queste affermazioni che colpevolizzano le donne? Ne prende le distanze?''
Valentina Ghio deputata e vicepresidente PD alla Camera
Bucci continua a dire che aprira' una nuova pagina per la Liguria, ma Toti, nell'intervista di oggi, smentisce quello che il centrodestra vuole far credere. Tutto invece rimarrà fermo al passato. Nelle liste di Bucci, era chiaro da tempo e ora lo conferma anche Toti, sono presenti le stesse persone che hanno portato al tracollo la sanità ligure, reso il lavoro in Liguria sempre più precario, fermato le infrastrutture e gli ospedali alla posa della prima pietra e non oltre, e costretto i giovani a cercare altrove la loro realizzazione. Questo a noi era chiaro da tempo ora le parole di Toti lo rendono chiaro ed evidente anche a tutti i Liguri" . Valentina Ghio vicepresidente PD alla Camera rispetto alle affermazioni di Toti in un' intervista al Corriere dela Sera
Trasporti, Ghio (PD): “È il fallimento del centrodestra: hanno governato per nove anni la Regione con nessun risultato per il miglioramento del trasporto ferroviario”
Un guasto a Pietra Ligure, uno a Voltri e il traffico ferroviario in Liguria va in tilt. Un’altra giornata di passione per pendolari, lavoratori e studenti che utilizzano il trasporto pubblico. Rixi e Salvini che fine hanno fatto? Sono al Ministero dei trasporti o pensano di trascorre un’altra giornata ad attaccare i loro avversari politici senza occuparsi dello stato dei trasporti in Italia e in Liguria. Era il 2015 quando con presentazioni roboanti Toti prometteva di collegare la Liguria a Milano in meno di un’ora, siamo al 2024 e non abbiamo visto nulla di quanto annunciato, anzi si assiste quotidianamente a ritardi, guasti e mancanze che continuano a rallentare gli spostamenti, a causa di una rete infrastrutturale obsoleta e senza l'attuazione di interventi realmente migliorativi.
È il totale fallimento del centrodestra che ha governato la Regione per nove anni e non ha portato a casa nessun risultato. Continuano a parlare di essere quelli del fare, ma qui l’unica cosa che hanno realizzato è stata quella di tenere fermi i cittadini liguri in stazione in attesa che il loro treno passi e nella speranza che non faccia ritardi”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio sui ritardi dei treni in Liguria di questa mattina.
In Commissione Ambiente richiesto di spostare la scelta dopo le elezioni regionali"
“Il governo attenda la fine della campagna elettorale e l’elezione del presidente della Regione Liguria prima di procedere con la nomina del nuovo presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre”, lo ha chiesto la vicepresidente del Gruppo PD alla Camera nella Commissione Ambiente insieme al capogruppo Marco Simiani.
“Si tratta di individuare la personalità che per esperienza e competenze possa tutelare al meglio uno dei luoghi più belli e fragili del mondo e della Liguria, di valorizzare le grandi opportunità che racchiude e preservarne il valore in accordo con le comunità locali e le istituzioni regionali. Fare un blitz con una nomina a scatola chiusa a meno di venti giorni dalle elezioni significa agire con una logica spartitoria, basata sulla massima: ‘dividiamoci il potere finché si può’ e non considera la necessaria condivisione e partecipazione territoriale che un ruolo così importante richiederebbe. L’ennesima prova che al centrodestra non interessa il bene del territorio ma solo le poltrone e i posti di potere. Il Presidente della Commissione Ambiente, dopo il mio intervento ha rivolto al relatore di maggioranza l'invito a valutare la richiesta, vediamo se la destra avra' l'equilibrio necessario per spostare di venti giorni la scelta o se privilegera' l'occupazione di posti e la settimana prossima porra' in votazione la nomina.
Nel mio intervento ho chiesto il ripristino delle risorse sottratte ai parchi nazionali, sui quali ha imposto un taglio 200mila euro dal fondo a loro destinato. Un taglio che colpirà anche il Parco delle Cinque terre e la Liguria ”, conclude Ghio.
Oggi eravamo in piazza perché condividiamo la protesta di Cgil e Uil sul collegato al lavoro, che non solo non interviene minimamente sui salari e sulla parità retributiva tra uomini e donne, ma aumenta ancora di più la precarietà. Stiamo constestando con fermezza questo provvedimento in Aula presentando proposte alternative e oggi siamo anche fuori dal Parlamento per difendere il diritto ad un lavoro stabile e dignitoso.
Così la vicepresidente Pd alla Camera Valentina Ghio, oggi in una delegazione dem al Pantheon guidata dalla capogruppo Chiara Braga, insieme ai colleghi Ferrari, Guerra e Scotto.
C’è qualcuno al Ministero dei trasporti? O Salvini è troppo occupato nella ricerca di consenso elettorale e non si accorge della situazione in cui versano le ferrovie? Il blocco della circolazione a Termini, i ritardi sulla Roma Civitavecchia, sono solo due episodi di questi giorni dopo un'estate di passione. Ormai viaggiare è un salto nel buio: non si sa a che ora si parte né a che ora si arriva.
Ed oggi l’ennesimo tragico incidente sulla linea ferroviaria Bologna - Venezia, ci porta a esprimere in primo luogo, il nostro cordoglio e la vicinanza alla famiglia della vittima, ma anche a chiedere con ancora più forza che il Ministro si faccia carico di intervenire sulle condizioni di sicurezza della linea ferroviaria troppo carica e con necessità manutentive importanti.
Anziché perdere tempo sui social o nei tour del consenso in giro per il paese come oggi in Liguria, il Ministro dovrebbe occuparsi del sistema dei trasporti al collasso che rende difficile garantire la sicurezza dei lavoratori e complica la vita quotidiana di pendolari e studenti. Chissà se oggi Salvini è venuto in treno in Liguria, così da rendersi conto come in nove anni di governo del centrodestra il sistema delle infrastrutture e dei trasporti in questa regione è nettamente peggiorato e il servizio sempre più carente”, così la deputata e vicepresidente PD alla Camera Valentina Ghio.
“il castello di bugie di Giorgia Meloni cade anche sulle aliquote delle accise sul diesel e benzina. Sono lontani i tempi quando, nel 2019 diceva in video che era ‘uno scandalo’ che lo stato incassasse 35 euro di accise su un totale di 50 euro pagati alla pompa di benzina. Pretendeva e prometteva, con l’aria di chi la sa lunga, che le accise andavano progressivamente abolite. Ma il Psb, il piano strutturale di bilancio 2025-2029 parla chiaro e mette nero su bianco l’inganno che Giorgia Meloni sta perpetrando nei confronti degli italiani. Questo aumento è un vero e proprio tradimento verso i suoi elettori, è un colpo durissimo nei confronti di famiglie e imprese che si vedranno costretti a pagare 3 miliardi di euro in più a un governo che invece di colpire gli evasori, che anzi premia, preferisce fare cassa sui possessori di auto a gasolio e sul settore dell’autotrasportato. Il castello di menzogne con cui la premier ha costruito la sua ascesa verso Palazzo Chigi sta a poco a poco con evidenza franando. Meloni ha detto tutto e il contrario di tutto e gli italiani lo hanno capito”. Così la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera.