Da ex ministro tempismo perfetto per sfregiare prima uscita Giuli
“Il g7 cultura si apre nell’imbarazzo delle delegazioni internazionali, quella di Sangiuliano sembra una tempistica studiata alla perfezione per sfregiare la prima uscita pubblica del neo ministro Giuli”. Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi, che evidenzia gli “imbarazzi delle delegazioni del g7 davanti ai dettagli riportati dalla stampa circa le modalità di gestione del ministero della cultura da parte del ministro Sangiuliano. Una pessima figura per il nostro paese” conclude Manzi.
Manzi: Giuli venga in parlamento a presentare priorità manovra
“Dal mondo dell’editoria arriva una sonora bocciatura all’azione del governo Meloni che in questi due anni con il ministro Sangiuliano ha messo in campo politiche fallimentari a 360 gradi. Il neo ministro Giuli venga urgentemente in parlamento a definire le proprie linee d’azione, le priorità per la manovra e spieghi come vuole rispondere ai tanti comparti della cultura che, giorno dopo giorno, stanno prendendo le distanze da quanto portato avanti dal governo finora. La “continuità nella discontinuità’ evocata dalla Meloni sarebbe un atroce fallimento, Giuli non perda altro tempo non accetteremo ulteriori tagli alla cultura anche in questa manovra di bilancio”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
"A meno di una settimana dal G7 della Cultura, il programma è stato finalmente reso pubblico superando una situazione imbarazzante determinata da una gestione fallimentare e personalistica del Ministero della Cultura sotto la guida di Sangiuliano. Nella comunicazione delle tappe del G7, il ministro Giuli ha omesso di chiarire un punto: Beatrice Venezi, (ex ?) consigliera del ministro della Cultura, pagata dal gabinetto del Collegio Romano, riceverà un compenso anche per la sua esibizione a Pompei o si esibirà a titolo gratuito?" Così in una nota la capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
Manzi: organizzazione fallimentare, delegazioni ancora non conoscono programma
“A pochi giorni dall’inizio del G7 cultura, le delegazioni internazionali e le diverse istituzioni coinvolte non sono ancora nella disponibilità del programma definitivo. Il ministro Giuli batta un colpo, il primo colpo del suo mandato, e cerchi di dare una risposta a una domanda molto semplice che sta mettendo in imbarazzo la credibilità del nostro paese e della nostra diplomazia: qual è il programma del G7?” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi. “Il ministro Sangiuliano – aggiunge Manzi - è uscito di scena lasciando molti interrogativi sulle modalità con cui il gabinetto ha gestito diversi dossier, tra questi sicuramente l’organizzazione del G7 cultura su cui chiederemo di fare luce su tutti gli appalti, le consulenze e i dispositivi di sicurezza”.
Manzi: avvicendamento MAXXI conferma inadeguatezza nomine di Sangiuliano
“L’avvicendamento al MAXXI è la cartina di tornasole della fame di potere che ha segnato la gestione di Sangiuliano al ministero della cultura. Le persone che sono state nominate dal ministro non vengono giudicate idonee dalla stessa maggioranza a ricoprire ruoli gestionali, neanche temporaneamente”. Così la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi, che invita il presidente Mollicone a programmare rapidamente l’audizione del nuovo ministro Giuli per l’esposizione delle linee programmatiche del ministero. “Siamo in stallo da troppo tempo - aggiunge Manzi - il parlamento è stato totalmente estromesso in tutta questa vicenda: alla camera Giuli avrà anche il modo di chiarire alcuni aspetti ancora molto poco chiari, a partire dalle nomine fatte in fretta e furia da Sangiuliano prima di dimettersi, alla governance di Ales, e a tutti i contorni dell’organizzazione del g7 cultura”.
“Un sottosegretario costretto a dimettersi per una vicenda torbida legata ad attività incompatibili con il suo ruolo, un ministro al centro di uno scandalo per l’uso disinvolto e privatistico delle istituzioni. Ci auguriamo che il successore indicato da Meloni sia all’altezza di guidare uno dei ministeri più importanti del paese. Con Sangiuliano abbiamo assistito solo a fallimentari tentativi di imporre un pensiero unico e all’occupazione politica dei luoghi della cultura. Con le dimissioni di Sangiuliano finisce un periodo triste per la cultura italiana che è stata relegata a grancassa del governo come dimostrano ancora oggi le parole di Sangiuliano nella sua lettera di dimissioni che è zeppa di rancore e falsità” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
Manzi: subito informativa in parlamento. Indecoroso portare in tribunale direttori Mic
“Sangiuliano minaccia denunce e esposti in procura. Faccia quello che crede ma risparmi le istituzioni da questo stillicidio. Un Ministro che porta in tribunale il suo intero gabinetto e i direttori generali del ministero sarebbe indecoroso”. Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che aggiunge: “Se il ministro ritiene di doversi difendere legalmente, lo faccia; ma si liberi dai suoi incarichi istituzionali: si dimetta. Se decide di non farlo, qualche voce libera di palazzo Chigi gli faccia notare gli effetti e l’imbarazzo che questa decisione sta creando alle istituzioni italiane. Ribadiamo la richiesta di un’immediata informativa in parlamento”.
Manzi: autoassoluzione ministro sbugiardata completamente, venga in parlamento
“Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare perchè questa surreale vicenda venga affrontata nelle opportune sedi istituzionali? Il ministro Sangiuliano deve chiarire molti aspetti della sua relazione con la dott.ssa Boccia che oggi ha sbugiardato completamente la ricostruzione fatta ieri dal ministro in diretta televisiva. Quanto dichiarato da Boccia è molto grave sia perché parla espressamente di un ministro sotto ricatto sia perché denuncia comportamenti i cui effetti potrebbero aver avuto serie conseguenze sulla sicurezza del g7 cultura. Sangiuliano deve spiegare perché che ha fatto partecipare una persona esterna all’amministrazione a incontri istituzionali in cui venivano affrontate questioni delicate anche legate alla sicurezza del g7. E perché il ministro ha invitato gli uffici del ministero a condividere materiali riservati con questa persona. La misura è colma, siamo allo stillicidio delle istituzioni” così in una nota la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi.
Manzi: ministro soggetto a pressioni esterne, non è indipendente
“Sangiuliano subito in parlamento, serve chiarezza nelle sedi istituzionali prima del prossimo G7 cultura” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi che torna proprio sul tema della sicurezza del G7 Cultura previsto per il 19, 20 e 21 settembre. “Il ministro ha il dovere di riferire in parlamento tutti i dettagli di questa torbida vicenda, a partire dalle numerose informazioni a cui la dott.ssa Boccia ha potuto accedere nel corso della sua indebita partecipazione a diverse missioni e incontri istituzionali. Secondo quanto riportato dalla stampa, il suo nome sarebbe addirittura presente in un report della polizia sui partecipanti a un sopralluogo sulla sicurezza e la logistica del G7 Cultura. A che titolo avrebbe partecipato e chi l’ha autorizzata? Il governo ha inoltre il dovere di chiarire perché, come confermato anche dallo stesso ministro, diversi uffici del Mic hanno avuto contatti con questa persona esterna all’amministrazione condividendole informazioni riservate. Chi li ha autorizzati? Siamo davanti a una situazione molto grave con un ministro della repubblica soggetto a forti pressioni esterne che rischiano di compromettere l’indipendenza nell’esercizio delle sue funzioni”.
“Siamo all’autoassoluzione in diretta tv. Con il principale tg del servizio pubblico televisivo utilizzato per finalità personali. Aspettiamo il ministro Sangiuliano in parlamento per illustrare i dettagli di questa torbida vicenda che lo riguarda e che sta Imbarazzando l’intero governo” è secco il commento della capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
Gribaudo e Manzi: Valditara assicuri continuità nella didattica e copertura cattedre vacanti
La vice presidente del Partito democratico, Chiara Gribaudo, e la responsabile nazionale scuola del Pd, Irene Manzi, hanno presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sulla mancata copertura delle cattedre disponibili e i ritardi nell'assunzione degli idonei nelle graduatorie a scorrimento. Nell’interrogazione, le due parlamentari evidenziano diversi punti critici, tra cui la decisione del Mef di autorizzare solo 45.000 assunzioni, a fronte di 65.000 posti vacanti. Tale decisione, secondo Gribaudo e Manzi, non solo “va a compromettere l'efficienza del sistema scolastico pubblico, ma aggrava anche il problema della discontinuità didattica, costringendo le scuole a ricorrere a contratti a tempo determinato. Un fenomeno che avrà effetti maggiori nelle aree territoriali già in sofferenza per carenza di organico, che continueranno a ricorrere alle MAD (messa a disposizione), oggi sostituite dalle procedure di interpello”. Inoltre, viene denunciato il “grave ritardo nel completamento delle procedure di assunzione degli idonei presenti nelle graduatorie a scorrimento, in particolare a causa dei ritardi nello svolgimento del cosiddetto "concorso PNRR", che prevede precedenze di assunzioni”. Le democratiche aggiungono inoltre come “questo modus operandi sarà foriero di pregiudizi gravi ed irreparabili sia nei confronti di coloro che avevano la legittima aspettativa di tutti i docenti a diverso titolo in attesa di una cattedra (alcuni dei quali, per il servizio dello scorso anno scolastico, riportano di stare soffrendo anche un ritardo nei pagamenti delle competenze di maggio e giugno) di essere assunti dal 1/09/2024.
Ecco le domande a cui dovrà il ministro Valditara dovrà rispondere in parlamento:
Quali sono le motivazioni per cui il MEF ha autorizzato meno posti rispetto a quelli disponibili, nonostante lo sforzo economico, in caso di copertura degli stessi con personale precario, sia molto simile?
Quali sono le motivazioni alla base della mancata copertura di tutte le cattedre disponibili per l'anno scolastico in corso, nonostante la presenza di idonei?
Qual è lo stato di avanzamento dei concorsi PNRR?
Quali misure metterà in campo il ministero per accelerare l'assunzione degli idonei e garantire una tempestiva copertura delle cattedre vacanti, assicurando così la continuità didattica e il corretto funzionamento del sistema scolastico?
“Al ministro Valditara – concludono Gribaudo e Manzi – chiediamo un intervento urgente per risolvere questa situazione e per evitare ulteriori disagi sia per i docenti in attesa di assunzione sia per gli studenti che necessitano di un ambiente scolastico che assicuri stabilità nella didattica, attraverso la copertura, ogni anno, di tutte le cattedre vacanti”.
Manzi: perché soggetti privati hanno pagato viaggi e soggiorni delegazione Mic?
“Per quanto tempo un ministro può continuare a mentire agli italiani? È possibile che un rappresentante del governo cambi versione ogni giorno e non sia in grado di spiegare nelle sedi istituzionali i dettagli di una vicenda che sta imbarazzando il governo anche a livello internazionale? Sangiuliano è ancora nelle condizioni di guidare il ministero della Cultura in autonomia o è sotto ricatto?” lo chiede la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi, dopo la pubblicazione sui social di nuovo materiali e audio che “smentiscono per l’ennesima volta le ricostruzioni che il ministro Sangiuliano sta fornendo sulla vicenda della nomina mai formalizzata di una sua collaboratrice”.
“Le ricostruzioni che Sangiuliano sta facendo trapelare alla stampa in modi del tutto inconsueti vengono quotidianamente smentite sui social dove una persona esterna all’amministrazione sta pubblicando audio, video e scambi di mail che dimostrano come la segreteria del ministro della cultura abbia lavorato per organizzare i viaggi e i soggiorni di una persona che non aveva alcun titolo per partecipare a missioni istituzionali. E che il gabinetto del ministro e altri uffici del Mic hanno condiviso con questa persona materiale riservato legato all’organizzazione del g7 permettendole di partecipare a riunioni e incontri con funzionari dello stato in cui si parlava anche di questioni economiche. Siamo davanti a una gestione del tutto opaca della cosa pubblica”.
“Per quale ragione - conclude infine Manzi - alcuni soggetti privati hanno dichiarato di aver pagato le spese di viaggio e i soggiorni del ministro, della sua scorta e della sua delegazione? Perché quei favori? Serve chiarezza anche su questi aspetti” conclude Manzi tornando a chiedere a
Meloni e Sangiuliano di “riferire in parlamento prima del G7 cultura”.
Ministro a Palazzo Chigi dopo che Meloni è stata sbugiardata pubblicamente, fare chiarezza
"La convocazione del ministro Sangiuliano a Palazzo Chigi è la prova che la ricostruzione che è stata fatta ieri da Meloni in diretta televisiva non è veritiera e piena di imprecisioni. Sangiuliano ha mentito e lo ha fatto anche alla più alta carica del governo le cui dichiarazioni sono state sbugiardate dalla pubblicazione di importanti documenti sui social network da parte di una persona estranea all'amministrazione che, secondo il ministro e la presidente del consiglio, non avrebbe dovuto aver accesso a quelle informazioni. Il parlamento deve essere informato con urgenza, siamo davanti a una vicenda grave che sta disonorando le istituzioni e i cui contorni torbidi lasciano pensare che il ministro Sangiuliano non si trovi più nelle condizioni di agire autonomamente. Le continue pressioni sui social che lo stanno portando a modificare giorno dopo giorno la riscostruzione dei fatti lasciano intendere di un probabile ricatto. E questo non è possibile" cosi la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi.
Manzi: Divulgati documenti riservati su G7, fare chiarezza su aspetti economici
“La difesa d’ufficio del governo che arriva per bocca della presidente del consiglio viene smentita in diretta sui canali social della ‘consigliera del ministro mai formalizzata’ che ha pubblicato foto di alcuni documenti legati al g7 cultura che le sono stati condivisi. È la prova che quanto riportato da Sangiuliano a Meloni non corrisponde esattamente al vero e coinvolge adesso la più alta carica del governo in questa imbarazzante vicenda. Può un ministro mentire alla presidente del consiglio per cercare di auto scagionarsi da una situazione dai contorni così poco chiari?” Lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, che aggiunge “anche la ricostruzione del ministro Sangiuliano contenuta in una lettera pubblicata oggi su La Stampa viene messa in discussione dalle repliche della ‘consulente mai formalizzata’ che, sempre sui social, risponde punto su punto e sostiene di non aver mai pagato un euro per i suoi viaggi con Sangiuliano dal momento che venivano organizzati direttamente dalla segreteria del ministro. Serve chiarezza, una cosa però è sotto gli occhi di tutti: la dottoressa Boccia, su cui il gabinetto del ministro avrebbe riscontrato potenziali conflitti di interessi, ha avuto accesso a informazioni sensibili e riservate sul prossimo g7 cultura e ha partecipato in più occasioni a incontri con funzionari dello stato in cui si è parlato di questioni economiche e strategiche e di investimenti culturali. A che titolo ha partecipato? Sangiuliano deve chiarire nelle sedi istituzionali. Ribadiamo la richiesta al presidente Mollicone di convocarlo in commissione con urgenza”.
Perché Ministro non parla? È sotto ricatto?_
“Il G7 cultura è ancora sicuro?” Lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi dopo la pubblicazione di documenti che dimostrano che il gabinetto del ministero della Cultura, su richiesta del ministro Sangiuliano, ha condiviso con soggetti estranei alla pubblica amministrazioni informazioni e documenti sensibili sui piani di sicurezza e di spostamento dei ministri e delle delegazioni che parteciperanno al vertice internazionale che si terrà a Pompei. “Siamo davanti a una situazione molto grave che dimostra gravi falle organizzative su cui chiediamo chiarezza e che vengano fatti tutti gli accertamenti del caso anche da parte della Farnesina e del Ministero degli interni. Sangiuliano deve uscire dal silenzio e spiegare nelle sedi istituzionali tutti i contorni di questa vicenda opaca della nomina di una sua consigliera, mai formalizzata, a cui è sia stato concesso di partecipare a riunioni interne dell’amministrazione, sopralluoghi per la definizione di importanti aspetti legati alla sicurezza e all’organizzazione del g7 e missioni istituzionali. Siamo davanti a una situazione molto grave perché in tutte quelle circostanze possono estere state rivelate, a una persona estranea all’amministrazione e senza alcun vincolo di segretezza con lo Stato, informazioni sensibili sia per la sicurezza nazionale la cui conoscenza peraltro potrebbe anche determinare vantaggi economici. Inoltre, da quanto si apprende questa consigliera mai formalizzata ha viaggiato ed è stata ospitata come consulente del ministro: non è escluso che questo possa aver determinato anche un danno erariale per l’amministrazione. Serve un immediato chiarimento, perché il ministro non parla qualcuno lo sta ricattando? Questo non sarebbe accettabile” conclude la deputata democratica che ieri ha chiesto al presidente della commissione cultura della Camera, Federico Mollicone, di convocare urgentemente il ministro Sangiuliano per un question time sul tema già questa settimana.