Ministro pretende domande edulcorate e servizi su misura, fare luce sul caso
“Sangiuliano non vuole domande inappropriate e deve essere accontentato’. Le dichiarazioni del direttore Petrecca, riportate da alcuni organi di stampa, sono estremamente gravi e confermano l'uso personale e propagandistico delle reti pubbliche da parte dei ministri del governo Meloni che chiedono trattamenti speciali, domande edulcorate e servizi su misura. Stiamo assistendo a una pressione senza precedenti sulle redazioni giornalistiche, che deve essere denunciata con forza. È molto preoccupante che il ministro della cultura sia protagonista di questo continuo attacco alla libertà di stampa, pilastro fondamentale della democrazia e della cultura del nostro paese. Chiediamo alla Rai di fare luce sul caso” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della camera, Irene Manzi.
“Questo disegno di legge arriva in Aula dopo molti mesi dalla sua approvazione al Senato senza che ci sia stata la possibilità per la Camera di poterlo modificare per correggere le storture e i limiti che con i nostri emendamenti abbiamo provato a segnalare. Questa è una riforma frettolosa, confusionaria, non adeguata rispetto agli obiettivi. Tra l'altro segnaliamo un fatto grave: il Ministero nei mesi scorsi ha inviato alle scuole una circolare per l'adesione ad una sperimentazione quadriennale, nonostante il parere negativo con motivati rilievi e osservazioni pronunciati dal consiglio superiore della pubblica istruzione e una discussione parlamentare appena agli esordi. Un'accelerazione incomprensibile che ha spinto il MiM ad avviare una sorta di sperimentazione della sperimentazione senza aspettare che il confronto parlamentare potesse arricchire e migliorare quel disegno di legge". Lo dichiara a Montecitorio la deputata dem Irene Manzi, Capogruppo in Commissione Cultura, durante la discussione sul disegno di legge per l'istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale della Scuola.
"Sono solo 171 gli istituti che hanno aderito a questa sperimentazione, peraltro in regioni con progettualità già avanzate. Si tratta di un dato sconfortante che dimostra la mancanza di chiarezza degli obiettivi e dei contenuti portati avanti dal governo. Il governo ha avuto troppa fretta, una fretta immotivata. Senza una visione di sistema si rischia di soffocare la scuola. Noi riteniamo che il percorso parlamentare avrebbe dovuto consentire di introdurre elementi migliorativi come la definizione di linee guida nazionali per l’attuazione della riforma così da creare un equilibrio con le regioni- già direttamente coinvolte, consentire un adeguamento dei curricola, trovare le risorse necessarie e garantire la formazione per il personale docente. Tutti elementi fondamentali per affrontare questo nuovo percorso sperimentale, in un dialogo proficuo ed efficace con il mondo della scuola", prosegue Manzi
"I rilievi pronunciati dal CSPI - conclude Manzi - e l'analisi delle sperimentazioni già realizzate avrebbero aiutato una riflessione supplementare e un ampio dibattito parlamentare. Ma come sempre il Ministro Valditara ha deciso di procedere senza ascoltare nessuno con il serio rischio di creare disparità tra le istituzioni scolastiche, impedire un serio ed efficace orientamento degli studenti e creare enormi problemi di gestione alle scuole. Il solito pasticcio".
“Sangiuliano ormai cammina rasente ai muri, un fantasma. Fischi gaffe non gli consentono di partecipare a importanti appuntamenti culturali italiani”. Così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi, commenta l’assenza al Premio Strega del ministro Sangiuliano, e del Commissario Mazza. “Molto grave che ieri sera il ministro della Cultura e il Commissario Straordinario alla Buchmesse non fossero presenti al premio Strega. Per quali ragioni - chiede la dem - Mazza e Sangiuliano hanno disertato uno dei più importanti premi letterari italiani? Impegni istituzionali o personali permalosità?”.
“Abbiamo presentato un’interrogazione al Ministro Sangiuliano dopo aver avuto notizia della sospensione, fino al 20 settembre 2024, delle attività culturali dell’Associazione Piemonte Movie, decisione dovuta alle mancate garanzie sui tempi di assegnazione e liquidazione dei contributi da parte di Regione Piemonte, Ministero della Cultura e Comuni. Piemonte Movie intende rinviare a data da destinarsi l’intera programmazione annuale, compresa la sua manifestazione principale: il Glocal Film Festival. L’Associazione è infatti in attesa di ricevere il saldo del Glocal Film Festival organizzato nel marzo del 2023 e costretta ad anticipare anche i pagamenti relativi al saldo del contributo non ancora erogato per le attività 2023. Questa situazione preclude qualsiasi possibilità di avere della liquidità per saldare fornitori e stipendi dei dipendenti. Sollecitiamo il Min. Sangiuliano ad agire in fretta per risolvere questa situazione e permettere a Piemonte Movie di continuare a fare il proprio lavoro e offrire al Piemonte la propria proposta culturale”.
Lo dichiarano i deputati piemontesi del Partito Democratico Mauro Berruto e Chiara Gribaudo, insieme alla capogruppo della Commissione Cultura Irene Manzi.
“Le dimissioni dell’amministratore delegato di Cinecittà, Nicola Maccanico, creano molta preoccupazione sul futuro degli stabilimenti cinematografici di Cinecittà. I risultati della gestione Maccanico sono stati molto positivi e hanno segnato un rilancio e riposizionamento degli studios nel mercato dell’audiovisivo. Anche grazie all’approccio industriale e di mercato che è stato portato avanti in questi anni, molte produzioni internazionali sono tornate a girare in Italia. Non conosciamo le ragioni che hanno portato Maccanico a questa decisione, siamo in ogni caso preoccupati e seguiremo con attenzione l’evoluzione e le prossime modalità e le scelte del governo per la nomina della nuova governance di una delle aziende culturali più importanti del nostro paese. La competenza deve guidare ogni scelta: Sangiuliano metta da parte gli amichettismi e le scelte di partito che hanno segnato il suo operato sinora”. Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi.
“Giornate nere per Sangiuliano: le proteste del mondo del cinema, i fischi e le contestazioni al Taobuk festival, la gaffe su Galileo, la figuraccia elettorale a Firenze del suo candidato Schmidt, la protesta degli autori invitati alla Buchmesse e, adesso, anche la riposta dell’Associazione degli editori italiani che conferma i limiti del programma e delle scelte volute dal governo per la partecipazione dell’Italia alla fiera del libro di Francoforte. Il ministro della cultura apra gli occhi: la sua gestione ideologica del ministero della cultura è fallimentare, un flop senza speranza”. Così in una nota la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
“La politica sia fuori dai musei dello stato. Non vorremmo che l’asse Sangiuliano-Schmidt, che è fallito miseramente alla prova dei voti, abbia adesso ripercussioni nelle scelte gestionali dei musei italiani e nei rapporti con le istituzioni locali. Schmidt svesta definitivamente i panni del candidato protetto dal ministro e torni a dirigere a tempo pieno i musei senza utilizzarli come mezzi per la sua carriera personale” così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
“Un gruppo di autori italiani ha annunciato l'imminente invio di una lettera ai presidenti dell'Associazione Italiana Editori (AIE) e della Fiera del Libro di Francoforte (Buchmesse), per esprimere preoccupazioni riguardo alle modalità e alle scelte del governo italiano per la partecipazione del nostro paese a una delle più importanti manifestazioni culturali europee”. Così la capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi, che sottolinea come: “questa lettera è l’ennesima conferma del maldestro tentativo del Ministro della Cultura, Sangiuliano, di utilizzare il proprio incarico per portare avanti decisioni di parte compromettendo l'indipendenza, l'integrità ed il prestigio delle istituzioni culturali italiane con nomine dettate da amichettismo e appartenenza politica e scelte punitive nei confronti di interi settori culturali percepiti dal ministro come ostili. Questa vera e propria ingerenza politica nelle scelte culturali - aggiunge la democratica - rappresenta una seria minaccia alla libertà di espressione artistica e danneggia gravemente l'immagine dell'Italia sulla scena internazionale dove si parla ormai apertamente di un "caso Italia".
“Quali sono i criteri di nomina del ministro Sangiuliano? Le posizioni e le dichiarazioni del componente del consiglio delle ville vesuviane sono inquietanti. Il ministro prenda le distanze e revochi il decreto di nomina di Carmine Ippolito, avvocato penalista, nominato perché esponente di Fdi, entrato nel cerchio magico del Ministro Gennaro Sangiuliano da quando ha deciso di candidarsi alla guida della regione Campania. Ancora una figuraccia di livello planetario da parte del governo che accoglie sorridente i capi di Stato a Borgo Egnazia per poi insultarli nella
quotidianità attraverso le dichiarazioni dei propri uomini di fiducia”.
Così la capogruppo democratica in commissione cultura della camera, Irene Manzi commenta le frasi shock di Ippolito, fedelissimo di Fdi nominato da Sangiuliano nel cda della Fondazione Ville vesuviane che rivendica di aver scritto: "Americani criminali di guerra”
“Una professoressa di lettere del liceo scientifico Moro di Reggio Emilia ha consegnato ai propri studenti di quinta materiale didattico di stampo revisionista sulla Resistenza, definita 'un'invenzione', con uno spregevole attacco alle donne partigiane che, a suo dire, non sarebbero mai esistite. Ha inoltre definito 'strumenti di manipolazione e controllo' i temi e gli obiettivi green dell'Agenda 2030”. Lo dichiara in Aula di Montecitorio, la deputata dem Irene Manzi cofirmataria insieme alla capogruppo Pd Chiara Braga e Ilenia Malavasi, illustrando l'interpellanza urgente con cui si chiede al ministro Valditara come vorrà approfondire il caso e quali misure intenderà adottare.
“Alla professoressa che si è giustificata dicendo che il suo modo di insegnare è legato allo sviluppo del senso critico, ribadiamo con forza che la Resistenza non è un'opinione ma un pilastro fondativo della nostra storia democratica. La Resistenza è l'antifascismo. Questo tipo di azioni non possono passare sotto silenzio anche perché si mette in discussione, oltre ai valori della nostra Repubblica, il ruolo fondamentale delle donne partigiane nel nostro processo di Liberazione. Citando Tina Anselmi – una di loro - erano donne consapevoli che 'per cambiare il mondo bisognava esserci'. E loro ci furono, non furono un'invenzione”, ha concluso Manzi chiedendo al ministro- sempre solerte nel promuovere attività ispettive- una ferma condanna di quanto avvenuto, in linea con le parole chiare del dirigente scolastico dell’istituto coinvolto.
“Sullo stato di attuazione della misura a sostegno degli asili nido prevista dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza continuano a mancare informazioni esaustive sullo stato di attuazione degli interventi e sulla loro localizzazione. Sono dati fondamentali visto che il superamento delle disparità territoriali tra Nord e Sud era uno degli obiettivi fondamentali da realizzare. Ciò che sappiamo è che - con la rinegoziazione del Piano - l'obiettivo di avere 264 mila posti di asilo nido ora è stato ridotto a 150 mila. I cittadini meritano risposte concrete”. Così la deputata dem Irene Manzi, responsabile Scuola Pd, intervenendo nella replica del question time al ministro Valditara sullo stato di avanzamento dei singoli progetti finanziati dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
“Risposte – ha continuato Manzi - che siano in linea con l'appello che poche settimane fa Alleanza per l'infanzia ha rivolto a tutte le forze politiche in merito al riconoscimento dell'investimento dei servizi per la prima infanzia come servizio essenziale per i bambini e le bambine. Questo significa assicurare una copertura del servizio in linea con l’obiettivo del 45% e garantire quei diritti essenziali che passano anche dalle risorse per sostenere i costi di gestione che i Comuni devono coprire, pena l’impossibilità di prestare i servizi o di garantire una progressiva gratuità degli stessi. Come Pd continueremo a chiedere e a sollecitare il governo per avere risposte chiare su un diritto essenziale da cui non si può prescindere”.
Nel presentare l’interrogazione, la deputata dem Sara Ferrari ha chiesto a Valditara "quale fosse lo stato di avanzamento dei singoli progetti finanziati dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza, anche al fine di perseguire l'obiettivo di coprire i divari tra Nord e Sud rispetto alla copertura del servizio. Il governo ha assicurato che nessun intervento sarà definanziato ma oggi mancano le informazioni sulle risorse assegnate, sulla spesa sostenuta e sulla localizzazione effettiva degli interventi ”.
“L’uso dei social istituzionali del governo per finalità politiche è intollerabile. Peraltro è fuori dalla legge. Grave che Sangiuliano mascheri la sua presenza sui social per fare spot politici a fianco della presidente del Consiglio Meloni” così la capogruppo del Pd nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi, che sottolinea come “il profilo instagram del ministero della cultura sia da tempo pieno di commenti di utenti che prendono le distanze dall’uso disinvolto del ministro Sangiuliano che, anche oggi, ha caricato un contenuto che lo vede ‘a braccetto’ della candidata alle europee, Giorgia Meloni”. Numerosi i commenti di protesta, eccone alcuni: “il Mic non dovrebbe fare campagna elettorale’; “dopo telemeloni abbiamo museomeloni, che spettacolo”; “va bene essere di parte ma questo è eccessivo, non vi seguo più non ne posso più di vedere queste passerelle pure quando si parla di cultura”; “l’istituto luce non avrebbe saputo fare meglio”.
“Governo faccia pace con se stesso. Mentre il sottosegretario Barachini rivendica la libertà di non invitare Saviano, il commissario Mazza cerca di mettere una pezza alla censura di una voce critica. In tutto questo, Sangiuliano - che ha portato Saviano in tribunale - resta in silenzio. Cosa pensa il ministro della cultura italiano di questa figuraccia madornale che sta indignando la stessa Buchmesse?” Così la Capogruppo democratica nella commissione cultura della Camera, Irene Manzi.
Esclusione Saviano, conferma ‘caso Italia’ in Europa
“La decisione del commissario Mazza di assecondare il volere del ministro Sangiuliano di escludere Saviano dalla delegazione italiana alla Buchmesse è doppiamente imbarazzante: in primo luogo perché il commissario, nel rispetto della legge, dovrebbe operare nell’interesse del Paese e non di una parte politica; e poi, perché il ministro non dovrebbe entrare a gamba tesa stilando vere e proprie liste di autori non grati al governo”. Così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, nel giorno in cui l’autore Sandro Veronesi ha dato forfait al governo dopo aver appreso dell’esclusione di Roberto Saviano dalla delegazione italiana alla Buchmesse. “La politica deve restare fuori dalla cultura – sottolinea Manzi - questa ingerenza continua è dannosa e non è un caso che le più importanti istituzioni culturali internazionali, a partire dalla Buchemsse, siano in grande imbarazzo e parlino di ‘caso Italia’ così come lo sono gli istituti italiani di cultura nel mondo che il governo vorrebbe trasformare in strumenti di propaganda politica”.
"Dopo Sangiuliano che ha definito Dante come padre del pensiero della destra, adesso Mollicone attribuisce alla destra la paternità della notte dei musei. Egocentrismo o deliri di onnipotenza?”, se lo chiede la capogruppo democratica nella commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, commentando le dichiarazioni di Mollicone sulla notte dei musei andata in scena ieri sera in tutta Italia. “Il presidente della commissione Cultura della Camera - sottolinea Manzi - in una nota rilasciata alla stampa cerca di autoattribuirsi la paternità della notte dei musei. Peccato che, come viene specificato anche sul sito del ministero della cultura, ‘la Notte Europea dei Musei è un’iniziativa promossa dal Ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM, che si svolge in contemporanea in tutta Europa con l’obiettivo di incentivare e promuovere la conoscenza del patrimonio e dell’identità culturale nazionale ed europea’. Quella di ieri sera è stata la ventesima edizione a cui ha partecipato anche il ministero della cultura italiano. La cultura dovrebbe restare libera e plurale e i tentativi di Mollicone e Sangiuliano di riportare tutto alla politica etichettando manifestazioni culturali o interi settori ‘a destra’ o ‘a sinistra’ sono stucchevoli e fanno male al nostro sistema culturale. Apprezziamo il successo di iniziative a sostegno della cultura senza dare loro bandiere politiche che non hanno e non interessano ai cittadini”.