22/12/2022 - 13:26

“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.

E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà  che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?

Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani. 
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

22/12/2022 - 13:09

“Basta sono indegna”. “In classe non respiro”. Sono le parole di Beatrice, Eleonora, Polly. Sono le testimonianze di un disagio crescente che tocca gli adolescenti ed i più giovani, un’emergenza a cui non si può non fare fronte con un’azione trasversale che tocca più ambiti non solo l’istruzione. E di fronte ad una emergenza come questa il Governo taglia fondi all’istruzione e interviene su 18App, festeggiando con spirito ideologico la riscrittura e l’abolizione. Una misura pensata come forma di ingresso universale alla cittadinanza trasformata in una concessione benevola dall’attuale Governo di destra.

E allora mi chiedo: ma quei ragazzi che sono in difficoltà  che, a prescindere dal reddito della propria famiglia, in questo momento avrebbero ancor più bisogno di sostegno, di investimenti anche culturali oltre che nell’istruzione, in quale categoria devono essere collocati? Quella del merito o del demerito? Chi resta indietro- per appartenenza familiare, per difficoltà, per disagio- in quale categoria si colloca per questa maggioranza di Governo? E’ destinato a rimanere inesorabilmente indietro?

Forse questo tema non vi interessa dal momento che decidete- con un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione- di condizionare all’assolvimento dell’obbligo scolastico la percezione del reddito di cittadinanza per i più giovani. 
Senza intervenire sul perché questo obbligo non è stato assolto. In questa legge di Bilancio mancano gli investimenti nella Cultura: nella scuola, nelle università, nell’educazione 0-6 anni.
Questa, purtroppo, non è una manovra per giovani. Non è una manovra che investe sulla crescita e sul futuro del Paese. Abbiamo provato a migliorarla nelle lunghe giornate e serate passate in Commissione Bilancio. Non ci avete ascoltato e con la manovra che oggi discutiamo in quest’Aula fate un torto al Paese e al suo futuro”. Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata e capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

19/12/2022 - 17:05

Nella manovra iniqua e inefficace del governo Meloni c’è una grande assente: la cultura. Il governo prenda una posizione sull’indennità di discontinuità, un traguardo a cui siamo finalmente arrivati dopo un lungo confronto e che rappresenta uno strumento fondamentale per i lavoratori del mondo dello spettacolo nel nostro Paese. Chiediamo alla maggioranza di approvare il nostro emendamento che finanzia l’indennità di discontinuità, senza togliere risorse da altre misure che hanno dimostrato di funzionare come App 18, per riconoscere dignità e tutelare un settore produttivo strategico che crea cultura, ricchezza e bellezza riconosciuta e apprezzata nel mondo. Siamo a fianco delle associazioni del mondo dello spettacolo (UNITA, Forum Arte e Spettacolo, La Musica Che Gira e Arci), che oggi in una conferenza stampa a Montecitorio hanno lanciato un appello al governo per chiedere lo stop ai tagli in manovra. Difendere e sostenere la cultura italiana non dovrebbe avere nessuna connotazione politica di maggioranza o opposizione, ma dovrebbe unire tutte le forze politiche che ne riconoscono il valore essenziale nella creazione dell’identità, dell’immagine e della coscienza del nostro Paese.
Così i deputati dem Irene Manzi e Matteo Orfini, rispettivamente capogruppo e componente Pd in commissione Cultura della Camera.

17/12/2022 - 10:20

“Si riempiono la bocca sulla dignità del lavoro, ora vedremo alla prova dei fatti se andranno nella direzione opposta. L’occasione è l’accoglimento o la bocciatura del nostro emendamento per ora accantonato, che prevede un finanziamento del Fondo per l’indennità di discontinuità destinata ai lavoratori dello spettacolo. Si tratta di un impegno che darebbe attuazione concreta al Codice dello Spettacolo dal vivo, approvato nello scorso luglio con il sostegno anche di forze politiche dell’attuale maggioranza. Non fate mancare questo aiuto ai lavoratori ”. Lo dichiarano la capogruppo del Pd Debora Serracchiani, la capogruppo Pd in commissione Cultura, Irene Manzi e il deputato dem Matteo Orfini.

16/12/2022 - 13:35

“Il Presidente Mollicone è ossessionato dall’ex Ministro Franceschini: un’ansia di revisionismo che non fa i conti con la realtà. Mentre i nostri governi investivano in cultura, questo taglia.
Bisognerebbe valutare i provvedimenti per gli effetti che producono e non per il colore politico di chi li ha varati. L’esecutivo Meloni sta commettendo un gravissimo errore ridimensionando 18 APP.
Sarebbe servita una seria e accurata valutazione di impatto, ma non lo stravolgimento di una misura che ha funzionato, ha avvicinato tantissimi ragazzi ai consumi culturali ed è stata copiata in mezza Europa. Se si vuole fare un tagliando al bonus lo si faccia ma senza eliminarlo a freddo, come chiesto dalle associazioni di categoria.
Non impediamo ai giovani di accedere ai consumi culturali e non penalizziamo l’industria culturale del Paese. Il governo non stravolga una misura di successo”. Lo dichiara Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura di Montecitorio.

15/12/2022 - 18:20

Tra gli emendamenti segnalati dal Pd alla legge di Bilancio c’è un importante pacchetto scuola, cultura, università e sport. Abbiamo presentato un emendamento sul dimensionamento scolastico che introduce nuovi criteri per la definizione del contingente dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e prevede che la distribuzione tra le Regioni sia definita sulla base di un coefficiente non inferiore a 700 e non superiore a 800 alunni; per il rinnovo del contratto dei docenti abbiamo chiesto un incremento di 150 ml per arrivare a 300 mln a regime, come promesso - e non mantenuto - dal governo; abbiamo trovato le risorse per recuperare i tagli alla carta docente;  abbiamo previsto un incremento di 200 ml del fondo per 0/6 anni; il recupero dei tagli al Fondo buona scuola e Scuole innovative. 

In materia di cultura abbiamo previsto 150 milioni per l’anno 2023 per l’indennità di discontinuità per i lavoratori dello spettacolo così da dare piena attuazione a quanto approvato nel Codice dello Spettacolo dal vivo approvato nei mesi scorsi. Per quanto riguarda l'università abbiamo proposto di stanziare 20 milioni a sostegno delle spese di locazione degli studenti fuori sede iscritti alle università statali. Infine - in materia di sport - al fine di garantire la sostenibilità della riforma del lavoro sportivo - abbiamo chiesto uno stanziamento di 80 milioni di euro per il prossimo triennio e abbiamo esteso la detrazione per l'attività sportiva, da 210 euro a 400 euro senza prevedere un limite di età, attualmente indicato (dai 5 ai 18 anni).

Mi auguro che il governo dimostri buon senso e altrettanta volontà, accogliendo alcune delle nostre proposte. Sarebbe molto grave se ripetessero lo stesso copione del 2011 usando scuola, università e cultura come un bancomat e non come la leva di crescita più importante per il Paese. La conoscenza è un diritto; il governo non sia sordo alle nostre richieste. Le premesse, purtroppo, non sono buone.

Così Irene Manzi, capogruppo del Pd in commissione Cultura della Camera.

10/12/2022 - 12:38

“Se il presidente Mollicone non vuole abolire 18 APP è una buona notizia. Se vuole capire come migliorarla noi siamo disponibili. Ma allora si cancelli l’abrogazione dal maxi emendamento e si sostituisca con un tavolo di lavoro per capire come sviluppare la nuova carta cultura”. Lo scrive su Twitter Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione cultura alla Camera.

09/12/2022 - 16:32

“Lo scaricabarile del governo sulla misura parlamentare che cancella 18APP è imbarazzante. A questo punto, dopo le parole di Sangiuliano, siamo certi che il governo non darà parere favorevole alla cancellazione di una misura importante che ha funzionato, stimolando i consumi culturali. Suggerirei di approfondire dopo la legge di bilancio per verificare eventualmente come migliorarla attraverso una commissione di lavoro - condivisa con le commissioni parlamentari competenti - con un mandato di tre mesi.
Ma non si rinuncia a uno strumento così importante di incentivo dei consumi culturali. Non si tolgano risorse e opportunità di crescita ai ragazzi. Spiace constatare, anche in questo caso, l’improvvisazione permanente che affligge questa maggioranza. Per questo, ci auguriamo che Sangiuliano accolga la nostra proposta”. Lo dice Irene Manzi, capogruppo dem in commissione Cultura.

09/12/2022 - 12:30

“È grave l’emendamento a firma di importanti esponenti della maggioranza con cui si abolisce la misura '18App'. Una misura importante che ha avvicinato tanti giovani ai consumi culturali e che è stata imitata e copiata con successo da altri paesi. È già operativa in Francia e Spagna, è stata appena approvata in Germania ed è in via di approvazione in Portogallo, UK e Finlandia, oltre ad essere in discussione in molto Paesi extra UE". Lo dichiara la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd commissione Cultura della Camera.

Così - conclude Manzi - si colpiscono i consumi culturali e, in particolare, l’editoria. Questo è un governo che non solo non investe un euro in cultura, ma taglia anche misure importanti che hanno favorito la crescita dei ragazzi e promosso cultura nel Paese. L'acquisto di un libro, la visita a un museo, un concerto, uno spettacolo teatrale devono avere un valore per le Istituzioni, evidentemente per la maggioranza che sostiene il governo Meloni, no”.

02/12/2022 - 11:36

“Per aumentare il personale di diretta collaborazione del Ministro Valditara, la maggioranza taglia le risorse del fondo buona scuola: tolgono risorse all’attività didattica e l’offerta formativa. Davvero una scelta inaudita. Già nella legge di bilancio non sono previsti investimenti aggiuntivi ma è stabilito un taglio di 700 scuole in due anni; adesso con questa operazione gravissima tolgono ulteriori fondi per aumentare gli staff. Il Ministro Valditara dovrebbe chiarire, dichiarare meno e fare di più per la scuola. Quello che si chiede ad un Ministro dell’Istruzione”. Lo scrive in una nota Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Scuola di Montecitorio.

01/12/2022 - 17:30

“Il fundraising è uno strumento decisivo per promuovere cultura. L’Art Bonus, in particolare, è fondamentale per il coinvolgimento di cittadini e imprese nel settore culturale. È tempo di rilanciare ulteriormente questo strumento, estendendone progressivamente l’applicabilità anche a settori che attualmente non ne beneficiano”. Lo ha dichiarato nel corso dell'evento "Più Fundraising Più Cultura", promosso da AgCult, Irene Manzi, capogruppo Pd in Commissione Cultura alla Camera.

 

"È decisiva - ha proseguito la capogruppo dem - anche la formazione del personale pubblico perché dietro al fundraising c’è una cultura che va sviluppata che non è solo tecnica, ma un approccio complessivo, una rimodulazione concettuale della gestione di cosa è pubblico; è la capacità di costruire relazione e senso di appartenenza comunitaria. In questo senso, si potrebbe promuovere un corso nazionale - d’intesa con Anci - per formare il personale delle Amministrazioni pubbliche e degli Enti locali e prevedere risorse che incentivino i piccoli e medi Comuni ad investire e mettersi in rete, condividendo queste figure professionali. Infine, dobbiamo incentivare le micro donazioni per promuovere il senso del riconoscimento del “valore” del bene comune. Anche se questo governo ha completamente tralasciato nella manovra finanziaria qualunque tipo di investimento nel settore della Cultura; dobbiamo sprigionare il valore economico e sociale della filiera culturale e creativa del Paese per promuovere crescita e sviluppo”.

30/11/2022 - 16:59

“Dopo l'audizione del ministro Valditara siamo ancora più preoccupati di quanto già non lo fossimo. Lo show degli ultimi giorni non è servito solo a illustrare l'idea di una scuola in cui il merito è una parola vuota e dove si deve mortificare e umiliare lo studente che sbaglia, ma anche a coprire il vuoto di idee che abbiamo registrato oggi nel corso dell'intervento del ministro. La verità è che non è stata data nessuna risposta concreta sul tema del precariato dei docenti, sul potenziamento del sistema integrato 0/6, sugli strumenti di prevenzione del disagio e del bullismo, sull'edilizia e la dispersione scolastica. Del resto, non sono previsti investimenti significativi nella legge di bilancio, non ci sono ulteriori risorse rispetto a quelle previste dal Pnrr, le risorse per il nuovo contratto sono insufficienti e, soprattutto, non è stata pronunciata una parola sulla volontà, contenuta nella legge di bilancio, di ridurre nel corso dei prossimi dieci del 10% il numero delle scuole italiane. E’ del tutto evidente, infatti, che la norma prevista dalla manovra porterà a un accorpamento degli istituti. Il rigore, la disciplina e il classismo della scuola descritta da Valditara a mezzo stampa servono solo a nascondere il tentativo di ridimensionare gli investimenti sull'istruzione che si farà nei prossimi anni, già a partire dalla prossima Legge di bilancio”.

 

Così la capogruppo dem in VII commissione e responsabile Scuola del Pd, Irene Manzi.

29/11/2022 - 15:59

“È necessario valorizzare e difendere il pluralismo dell'informazione, a partire dal lavoro dei giornalisti che sono costantemente sotto attacco nell'esercizio di un diritto sacrosanto che è quello della libertà di stampa. Un diritto che non può essere messo a tacere o in discussione, perché rappresenta un indice importante della qualità democratica del Paese. Nel frattempo, va tutelato con maggiore forza il lavoro giornalistico con ulteriori misure per la stabilizzazione e le garanzie del lavoro, in linea con le risorse stanziate dal governo Draghi e, in particolare, dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Serve promuovere una legge quadro relativa al settore editoriale che tenga conto anche delle esigenze di un comparto profondamente trasformato dopo i due anni post Covid; pensiamo, ad esempio, all’informazione digitale. Ed è necessario tutelare e valorizzare le edicole come presidi di comunità, attraverso la stabilizzazione di misure già adottate in questi ultimi anni. Infine, dobbiamo ulteriormente promuovere la lettura dei quotidiani a scuola, ci sono già misure che vanno in questa direzione e che sono state introdotte dalla Legge di bilancio 2020, ma vanno adottati ulteriori interventi per stimolare la lettura critica e formata dei quotidiani da parte degli studenti”.

 

Così la capogruppo del Pd in VII Commissione, Irene Manzi, nel corso delle audizioni del sottosegretario all'editoria, Alberto Barachini.

25/11/2022 - 16:21

“Sono allarmanti le notizie di queste ore relative al concorso per dirigenti scolastici bandito nel 2017. Tredici funzionari del ministero dell’istruzione, infatti, sono indagati per falso ideologico”.

Così la capogruppo Pd in VII Commissione, Irene Manzi.

“Si è venuta a determinare, a causa del rincorrersi dei ricorsi - ha aggiunto - una situazione surreale: da una parte, l'attesa dell'esito dei ricorsi, dall'altra, i neo dirigenti alle prese con l'anno di prova e con la successiva conferma in ruolo in attesa della sentenza definitiva. Situazione resa ancora più complessa dall'apertura, da parte della procura del tribunale di Roma, di procedimenti penali a seguito di irregolarità denunciate nel corso di indagini giornalistiche. Il concorso vede pendenti tutt'ora numerosi ricorsi dinanzi al Tar Lazio e al Consiglio di Stato che, con il decreto n. 07176 del 17 settembre 2022, avrebbe ribadito la tesi secondo cui la soluzione dei contenziosi deve avvenire mediante soluzione extragiudiziale. Per questo, abbiamo presentato nelle scorse settimane un'interrogazione al ministro Valditara per chiedere come intenda risolvere i problemi relativi ai contenziosi in via definitiva. Richiesta ancora più urgente alla luce delle notizie relative alla chiusura delle indagini preliminari. Ritengo - ha concluso - che il ministro debba affrontare i numerosi problemi emersi in relazione a un concorso controverso nel suo sviluppo e nelle sue fasi, come gli stessi atti giudiziari, in ogni sede, stanno facendo emergere, che ha preso concreto avvio sotto un ministro, Bussetti, del suo stesso orientamento politico”.

25/11/2022 - 13:09

“Per il Partito Democratico è fondamentale che il governo approvi rapidamente i decreti attuativi della legge delega in materia di spettacolo approvata alla fine della scorsa legislatura. Nei giorni scorsi in Aula alla Camera abbiamo presentato un question time al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, proprio per conoscere l’orientamento dell’esecutivo. Purtroppo, in materia di cultura, stanno dando segnali molto preoccupanti, tenuto anche conto, viste le indiscrezioni, della totale assenza di investimenti in legge di bilancio".  Lo ha dichiarato la deputata dem Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura, a Milano Music Week nel panel organizzato da Assomusica su Codice dello spettacolo, priorità, emergenze ed esigenze del settore del live music.

"Per noi - ha proseguito l'esponente Pd - si sarebbero dovute implementare le risorse destinate all'attuazione delle disposizioni contenute nella legge delega in fase di approvazione della manovra. Per questo, presenteremo un emendamento in sede di esame della legge di bilancio. E riteniamo che per l’attuazione delle deleghe sia indispensabile un coinvolgimento preliminare, urgente e massimo dei lavoratori. Si tratta di una tra le riforme di settore attesa da anni dai lavoratori dello spettacolo, che consente l'avvio di un nuovo welfare, centrale per la vita economica e culturale del Paese. Sono lavoratori che lo Stato non può dimenticare in alcun modo". 

"Per noi la cultura - ha concluso Manzi - è condizione fondamentale per una democrazia e chi lavora in questo campo è benemerito e ha bisogno del sostegno delle Istituzioni. Chi sceglie di lavorare nella cultura, nella musica, nel teatro, va incoraggiato e aiutato economicamente nei momenti di vuoto lavorativo, che sono ordinari e tipici di questo mestiere. Nella legge ci sono le risorse per iniziare un lavoro. L'Inps è attrezzata per farlo. Il governo metta le risorse necessarie. Serve lavorare anche a norme di semplificazione delle procedure di realizzazione degli eventi.Inoltre, è indispensabile intervenire sulla questione dei consumi culturali. Proprio per questo ho presentato una proposta di legge per la Carta cultura dei lavoratori, per incoraggiare, oltre alle liste già legate a 18App, un più diffuso consumo culturale da parte di tutti”.

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