04/12/2025 - 12:52

“La Lega di Massimiliano Romeo chiede una ‘legge speciale per Milano’ ma quando c’è da votare misure concrete per permettere alla città di funzionare le bocciano. Un comportamento che definire contraddittorio è poco: è un vero e proprio schiaffo”.

Lo dichiara Silvia Roggiani, Segretaria regionale del Partito Democratico della Lombardia e deputata in Commissione Bilancio.

“Ieri sera la maggioranza - prosegue Roggiani -  ha respinto in Commissione Bilancio una misura indispensabile per il Comune di Milano per assicurare uniformità, efficienza e un adeguato supporto organizzativo durante i Giochi Olimpici. Si tratta dell’emendamento che avrebbe consentito al personale, e in particolare alla polizia locale, di avere l flessibilità necessaria sugli straordinari nei periodi di massimo impegno operativo. Una norma già prevista per Cortina, Bormio, Livigno e Valdisotto, ma che incredibilmente la maggioranza non ha voluto estendere a Milano, la città che sopporterà una quota rilevantissima di carico logistico, turistico e di sicurezza. Romeo e la Lega continuano a usare Milano come una bandiera quando si tratta di slogan, ma quando bisogna votare norme serie e operative, quelle che servono davvero agli enti locali, preferiscono voltarsi dall’altra parte. Il Partito Democratico continuerà a battersi perché Milano abbia le stesse condizioni concesse agli altri territori olimpici. Non chiediamo privilegi, ma equità e rispetto per un’amministrazione che sta lavorando senza sosta per garantire il successo dei Giochi e l’immagine internazionale del Paese.”

 

21/11/2025 - 14:03

“I nuovi dati sull’andamento dei prezzi mostrano rialzi senza precedenti che rodono sempre di più il potere d’acquisto dei cittadini.
Il costo dei generi alimentari che non smette di salire rappresenta un’emergenza che colpisce in particolare le famiglie più fragili e il ceto medio, che è già schiacciato da anni di stagnazione dei redditi e dall’aumento della pressione fiscale.

Dal governo non arriva nessuna risposta, mentre servirebbero subito interventi reali per contenere l’inflazione: dalla sterilizzazione del fiscal drag, indispensabile per tutelare i redditi da lavoro, all’approvazione della legge sul salario minimo e a politiche sociali forti e strutturali.
La spesa alimentare non è un lusso: è il termometro dello stato reale del Paese. Continuare a ignorare questi segnali significa condannare le famiglie a ulteriori sacrifici e frenare la ripresa dei consumi”.

Così la deputata Silvia Roggiani, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

 

18/11/2025 - 15:16

“La Politica economica del governo é un fallimento su tutta la linea. Nessuna riforma concreta ma solo misure che stanno addirittura frenando l’economia: senza il Pnrr l’Italia sarebbe in recessione”. Così una nota della Democratica Silvia Roggiani, componente della commissione Bilancio della Camera.
“Siamo il fanalino di coda in Europa in termini di crescita - aggiunge la dem - un dato preoccupante che sta creando imbarazzi nella maggioranza e non è un caso che in questo scenario il partito della presidente del consiglio apra uno scontro con la più alta carica dello Stato. Le parole di Bignami sono inqualificabili e stonano con il racconto che Meloni va facendo sull’elogio della stabilità. In quale altro paese il partito del presidente del consiglio attacchi frontalmente il presidente della Repubblica?”.

 

29/10/2025 - 16:10

“La manovra del governo Meloni non incide né sulla vita delle persone né sulla crescita del Paese. È una legge di bilancio che non risponde ai bisogni reali di lavoratrici, lavoratori e famiglie. Gli aumenti promessi con il taglio dell’Irpef, tra 138 e 440 euro l’anno, sono irrisori rispetto ai 25 miliardi sottratti con il fiscal drag. Anche sulle pensioni, dopo tanta propaganda, l’aumento di 3,7 euro al mese per le minime si commenta da solo”. Così Silvia Roggiani, deputata del Partito Democratico e componente della commissione Bilancio.

“Sul fronte del pubblico impiego – prosegue l’esponente dem – il governo ha stanziato appena 50 milioni per il rinnovo dei contratti negli enti locali, una cifra del tutto insufficiente a riconoscere il valore del lavoro pubblico. Allo stesso tempo, ha operato tagli pesanti al trasporto pubblico locale, colpendo direttamente le grandi città e i cittadini che ogni giorno si spostano per lavorare o studiare”.

“Parliamo – conclude Roggiani  – di 50 milioni tagliati alla metro C di Roma, 15 milioni in meno per la metro 4 di Milano e altri 15 milioni per i collegamenti tra Napoli e Afragola. Il governo che si proclama vicino alle città in realtà le penalizza, tagliando risorse strategiche per la mobilità sostenibile e per la transizione ecologica. Il Partito Democratico darà battaglia in Parlamento per cambiare questa manovra sbagliata, ingiusta e miope”.

 

21/10/2025 - 13:25

“Esecutivo intervenga subito per stanziare risorse promesse”

“Con un livello di dilettantismo inarrivabile, la destra prima annuncia i fondi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego negli enti locali, indicati dalla stessa Premier Meloni in conferenza stampa come una priorità per i nostri territori, e poi nella bozza della legge di bilancio che circola in queste ore quei fondi spariscono. È la propaganda che supera di molto la realtà. Una scelta che lascia senza parole e che, se confermata, rappresenterebbe un colpo durissimo per i Comuni, già schiacciati da tagli e vincoli di bilancio. Chiediamo al Governo di chiarire immediatamente e di garantire il rinnovo dei contratti, per riconoscere il valore del lavoro pubblico nei territori e assicurare ai cittadini servizi efficienti e di qualità.”

Lo dichiara la deputata Silvia Roggiani, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

 

16/10/2025 - 15:07

“Dopo due leggi di bilancio che hanno già colpito duramente gli enti locali, ora servono risposte vere e non l’ennesima propaganda. La penultima manovra ha tagliato un miliardo di spesa corrente, l’ultima un miliardo e 350 milioni, chiedendo nuovi accantonamenti a Comuni, Province e Città metropolitane. Eppure gli amministratori si trovano ad affrontare emergenze sempre più gravi, come quella della casa, mentre il governo rivendica appena 30 milioni in due anni per il fondo affitti e morosità incolpevole, quando due anni fa le risorse erano 350 milioni e nel 2023 ci sono stati oltre 40mila sfratti”. Lo dichiara Silvia Roggiani, deputata del Partito Democratico e componente della commissione Bilancio.

“Il governo Meloni – prosegue l’esponente dem - ha trasformato tutto in propaganda, tagliando fondi essenziali e scaricando sui sindaci problemi che dovrebbe gestire direttamente, come la sicurezza urbana. Allo stesso modo, sul personale comunale ha previsto la possibilità di aumentare gli stipendi, ma senza stanziare un solo euro per farlo. È una politica miope, che colpisce proprio quei territori che ogni giorno garantiscono servizi ai cittadini nonostante i tagli e l’assenza di risorse adeguate”.

“Emblematico – conclude Roggiani – è anche l’azzeramento del fondo per le piccole opere, oltre 50 milioni che servivano ai comuni sotto i 5.000 abitanti, dove vive il 70% della popolazione italiana. Era un fondo vitale per manutenzioni di scuole e strade: oggi non esiste più. È urgente restituire agli enti locali strumenti e risorse per governare, non continuare a indebolirli”.

 

15/10/2025 - 13:56

“Apprendiamo da fonti di stampa, che riportano la bozza del Dl anticipi, che il Governo intenderebbe prolungare anche per il 2026 la possibilità per i Comuni di incrementare la tassa di soggiorno, trattenendone però il 30%. Il principio è totalmente sbagliato: in questo modo si scaricano sui Comuni oneri e responsabilità, trattenendo a Roma una parte del gettito che invece dovrebbe restare sul territorio”.

Così la deputata Silvia Roggiani della presidenza del gruppo del Partito democratico alla Camera.“Il turismo crea ricchezza che finisce allo Stato - aggiunge la deputata Pd - mentre ai Comuni restano i costi e gli effetti dell’overtourism. La tassa di soggiorno dovrebbe servire a compensare questi squilibri, ma il Governo Meloni sceglie di metterci le mani sopra, sottraendo il 30% delle risorse per finanziare spese che dovrebbero essere già coperte dal bilancio statale, come l’assistenza ai minori non accompagnati. La destra parla di autonomia ma nei fatti impone una visione centralista e distorta dei rapporti tra Stato e Comuni. È un ennesimo gioco a tre carte: si parla di rafforzare i territori, ma si continua a svuotarli”.

“Come Partito Democratico - conclude - continueremo a difendere il principio che le entrate generate localmente restino ai Comuni, per migliorare i servizi, valorizzare il patrimonio culturale e sostenere un turismo davvero sostenibile”.

 

 

14/10/2025 - 17:00

“Con una disinvoltura impressionante, la maggioranza cancella o minimizza i tagli che ha fatto ai Comuni e poi ha persino la faccia tosta di vantarsi di piccoli, irrilevanti stanziamenti. Il governo Meloni ha tagliato un miliardo di euro di spesa corrente ai Comuni con la legge di bilancio 2024 e un altro miliardo e 350 milioni con quella del 2025. Risorse fondamentali per i servizi essenziali”.

Lo ha dichiarato in Aula la deputata Silvia Roggiani, prima firmataria della mozione di minoranza in materia di sostegno agli enti locali e agli amministratori, nel corso della dichiarazione di voto alla Camera.

Il governo – ha proseguito la deputata dem – ha cancellato il fondo per le piccole opere nei Comuni più piccoli e ha tagliato 1.900 interventi del Pnrr, nonostante siano stati proprio i Comuni a realizzare con maggiore efficacia questi progetti. C’è poi la presa in giro sul tema della casa, dove il governo ha tagliato il Fondo sostegno affitti e morosità incolpevole, portandolo da 350 milioni a soli 30 milioni in due anni, e annunciato un piano casa da 660 milioni che partirà, semmai partirà, solo nel 2027, a fine legislatura, mentre nel frattempo ci sono già 40 mila sfratti nell’ultimo anno. Anche sul tema dei minori stranieri non accompagnati si continua a scaricare le responsabilità sui sindaci, lasciando soli i Comuni di fronte a un’emergenza che andrebbe invece gestita con risorse e strumenti nazionali adeguati”.

“Invece di assumersi le proprie responsabilità – ha concluso Roggiani – la destra continua a scaricare i problemi sui sindaci e sulle sindache. Noi oggi accogliamo le riformulazioni della maggioranza ma la aspettiamo alla prova della legge di bilancio: lì vedremo se per loro la priorità saranno davvero le nostre comunità locali o se si tratta ancora una volta della solita propaganda”.

 

26/09/2025 - 11:23

La propaganda del governo Meloni si scontra con la realtà dei numeri.

“Il governo Meloni aveva promesso meno tasse, ma la realtà racconta un’Italia diversa da quella della propaganda. Oggi la pressione fiscale ha raggiunto un livello record, pari al 42,5%: italiane e italiani sono tra i più tassati d’Europa e, allo stesso tempo, tra i più poveri. Un cittadino su dieci vive in condizione di assoluta povertà, senza che l’esecutivo abbia introdotto misure concrete per sostenere chi fa più fatica. Nessun salario minimo, nessun aiuto per chi non riesce ad accedere alle cure, mentre la spesa sanitaria resta tra le più basse in Europa e sotto la media OCSE”.

Così Silvia Roggiani, deputata del Partito Democratico e componente della Commissione Bilancio, intervistata sui canali social dei deputati dem, che aggiunge: “Alla vigilia della legge di bilancio, ci auguriamo un cambio di rotta. Serve un Paese che metta al centro le persone, non che le lasci indietro”.

Sul tema della cosiddetta “pace fiscale”, l'esponente Pd è netta: “È indegno parlare di pace fiscale in un Paese in cui a pagare sono sempre i soliti, spesso senza ricevere in cambio servizi e diritti. Siamo alla quarta rottamazione: lo stesso viceministro Leo ha ammesso che questi strumenti sono stati utilizzati in modo furbesco da chi avrebbe potuto pagare e non lo ha fatto. Non serve l’ennesimo condono: serve che tutti paghino il dovuto e che si introduca una tassa sugli extraprofitti delle banche, per finanziare servizi e diritti a favore delle persone”.

 

24/09/2025 - 18:54

“Dietro i numeri del bilancio si nascondono scelte politiche profonde, e quei numeri ci parlano della vita concreta delle persone. La propaganda del governo non può nascondere la realtà: l’Italia non sta meglio, anzi famiglie e imprese sono sempre più in difficoltà. I dati Istat ci dicono che quasi un italiano su dieci vive in povertà assoluta, e tra loro il 14% sono bambini e adolescenti. L’Eurostat certifica che oltre il 10% dei lavoratori sono poveri, anche a tempo pieno, mentre il governo ha cancellato la proposta di salario minimo e rinunciato a dare risposte concrete. Sul fronte della sanità, 5,8 milioni di persone hanno rinunciato a curarsi e le liste d’attesa sono sempre più lunghe”.

Così Silvia Roggiani, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera, intervenendo in Aula alla discussione generale sul Rendiconto e Assestamento.

“Nonostante la propaganda - ha aggiunto - la spesa sanitaria in rapporto al Pil resta sotto la media europea e Ocse. La crescita economica è ferma: produzione industriale in calo da oltre due anni, previsioni di crescita ridimensionate allo 0,5% nel 2025 e 0,7% nel 2026. Anche il Pnrr è stato sprecato: sono stati tagliati più di 100mila posti nido, un’occasione persa per il Paese e un peso scaricato ancora una volta sulle donne. Mentre la pressione fiscale resta al 42,5%, record dal 2020, il governo continua con condoni e rottamazioni, arrivati ormai alla quarta edizione in tre anni. E mentre le banche registrano utili stratosferici, si rifiuta di introdurre una tassa sugli extraprofitti che potrebbe restituire risorse a cittadini e servizi. Questi sono i numeri che ci avvicinano alla prossima legge di bilancio. Dobbiamo dare un’anima ai numeri: l’anima di un Paese che si occupa di chi non ha lavoro, di chi lavora ma è sfruttato, di chi non riesce a pagare l’affitto, dei giovani che lasciano l’Italia e delle donne che rinunciano a una famiglia perché il peso della cura grava solo su di loro. Questo - ha concluso - è il vero senso della politica, e su questo il governo Meloni continua a mancare l’appuntamento”.

 

 

18/09/2025 - 11:34

Il governo, rispondendo alla nostra interrogazione in commissione Ambiente sui progetti di raccolta delle bottiglie di plastica monouso finanziati con il PNRR e il raggiungimento degli obiettivi europei, ha fatto il gioco delle tre carte mischiando dati e percentuali per creare volutamente confusione. Noi avevamo chiesto di conoscere i dati aggiornati relativi alla raccolta di bottiglie di plastica attraverso gli ecocompattatori, ed il relativo contributo ai tassi complessivi di raccolta per conseguire gli obiettivi UE, ma il governo ci ha risposto solo con la percentuale di materiali riciclabili raccolti in tali ecocompattatori, nel tentativo di magnificare dei risultati invece deludenti. Inoltre, gioca con le interpretazioni delle norme europee, citando deroghe, che tuttavia dalla lettura del Regolamento europeo sugli imballaggi sarebbero solo temporanee e non esentano dal conseguimento dell'obiettivo finale del 90%, di fatto facendoci solo perdere tempo. Questo atteggiamento di chiusura è molto pericoloso perché il sistema di deposito cauzionale (DRS) è al momento l’unica strategia efficace per raggiungere l’obiettivo europeo vincolante di raccolta del 90% di bottiglie di plastica e lattine al 2029. Il fatto che ben 17 paesi europei lo abbiano già implementato e diversi altri hanno già annunciato la sua introduzione è eloquente. L'Italia rischia di perdere leadership nell’economia circolare e rimanere indietro con numerose conseguenze: spesa pubblica per la plastic tax, costi che gravano sui comuni per gestire il littering, gas serra da incenerimento delle plastiche e relativi costi riversati sulla collettività. Come Partito democratico abbiamo lavorato ad una proposta di legge a prima firma Roggiani per chiedere di introdurre quanto prima un sistema di deposito cauzionale in Italia.

Così i deputati del Pd Evi, Simiani, Curti, Ferrari e Roggiani.

 

11/09/2025 - 14:02

“Presentata interrogazione su grave crisi L.P.E.”

“Il Governo Meloni ha più volte sbandierato la centralità strategica dei semiconduttori, settore cruciale per la sovranità tecnologica europea, ma nei fatti non ha predisposto strumenti concreti per tutelare e rafforzare la presenza italiana nella filiera. Esemplare è il caso della grave crisi in cui versa L.P.E. S.p.A. di Baranzate (MI), azienda strategica per il comparto, riconosciuta tale anche dal Governo Draghi nel 2021 quando, per impedirne la cessione a Shenzhen Investment Holding (Cina), venne esercitato il potere speciale di golden power. Nel 2022, sempre il Governo Draghi ha autorizzato la cessione del 100% ad ASM (Olanda), imponendo alcune prescrizioni che, a distanza di tre anni, appaiono oggi in larga parte disattese: il sito di Baranzate non ha ricevuto investimenti in innovazione, è stato marginalizzato rispetto ai piani globali del gruppo e si trova di fronte al rischio di drastica riduzione produttiva dal 2026, con conseguenze pesantissime per i 134 lavoratori. Per questo chiediamo al ministro Urso se sia consapevole della gravità della situazione in cui versa L.P.E. e delle conseguenze industriali e occupazionali derivanti dal disimpegno del gruppo ASM.
Vogliamo sapere quali prescrizioni fossero state poste al momento della cessione ad ASM, per quale ragione non sia stata attivata alcuna verifica sul loro rispetto e quali iniziative urgenti si intendano assumere per garantire investimenti che consentano la continuità produttiva e l’innovazione necessaria e la tutela dei 134 lavoratori dello stabilimento di Baranzate. Chiediamo, inoltre, come il Governo intenda intervenire per fronteggiare la crisi che riguarda non solo L.P.E. ma anche STMicroelectronics e altri produttori italiani di semiconduttori, evitando la dispersione di competenze strategiche e l’impoverimento industriale del Paese. Riteniamo urgente la convocazione di un tavolo nazionale sui semiconduttori, che coinvolga imprese, sindacati e istituzioni locali, al fine di definire una strategia chiara e credibile. È molto grave e contraddittorio che, dopo aver rivendicato la tutela della sovranità tecnologica italiana attraverso il golden power, il governo Meloni si sia oggi disinteressato al destino di un’azienda come L.P.E., lasciando senza risposte lavoratori e territori e rinunciando di fatto ad un ruolo da protagonista dell’Italia in un settore decisivo per l’Europa”.
Così il vicepresidente della commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo e Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale Pd Lombardia, firmatari dell’interrogazione al ministro Urso.

 

05/08/2025 - 18:17

“Ci aspettavamo ben altro da un provvedimento che dovrebbe occuparsi di economia in una fase così complessa per il Paese. Invece il governo propone un decreto omnibus, con l'ennesimo indegno condono fiscale che ancora una volta strizza l’occhio agli evasori. La destra continua con i soliti favori ai soliti noti e lo fa in un’Italia dove il 9% dei lavoratori a tempo pieno vive in povertà, oltre 6 milioni di persone non arrivano a 1.000 euro al mese e 4,5 milioni di cittadini sono costretti a rinunciare alle cure. La verità è che questo governo continua ad accanirsi contro chi ha più bisogno, come dimostrano l’impugnazione della legge toscana sul salario minimo e il respingimento dell’emendamento che proponeva di intervenire sul tetto al 5 per mille. E’ gravissimo che nel decreto non ci sia una sola riga sui dazi imposti da Trump che mettono a rischio oltre 100mila posti di lavoro e 8,5 miliardi di export. Eppure il governo Meloni, che si vantava di rapporti privilegiati con il presidente americano, oggi si limita a scaricare ogni responsabilità su Bruxelles. Le imprese italiane, come i cittadini, meritano risposte. Non propaganda”.

Così la deputata Pd, Silvia Roggiani, annunciando il voto contrario del Partito Democratico al Dl Economia.

 

13/07/2025 - 17:26

“In riferimento all’articolo pubblicato oggi, 13 luglio 2025, su il Giornale con il titolo ‘L’ira della polizia sui dem: Appoggiano chi ci odia’, è doveroso smentire con fermezza come già fatto questa mattina dal Pd di Monza e dal Circolo Cooperativo.
Il Circolo 1 'Massimo D’Antona' del Partito Democratico di Monza non ha concesso né messo a disposizione alcuno spazio per l’evento citato. L’iniziativa si svolgerà infatti presso uno spazio del Circolo Cooperativo, realtà completamente autonoma e non appartenente al Partito Democratico che pure ha dichiarato di non aver mai ricevuto quella richiesta. Ci troviamo di fronte a un errore grave e strumentale, che alimenta polemiche infondate e colpisce ingiustamente una comunità politica che agisce nel rispetto delle istituzioni democratiche e delle forze dell’ordine. Ancor più grave è che, nonostante le smentite già rese pubbliche, esponenti del governo come Delmastro e Bignami continuino ad attaccare sulla base di un fatto palesemente falso. È inaccettabile che chi riveste incarichi istituzionali così rilevanti si presti a simili operazioni di mistificazione. Dal sottosegretario Delmastro, già condannato nel caso Cospito, e dal capogruppo alla Camera di Fdi Bignami, noto per aver indossato una divisa nazista, non accettiamo lezioni. Chi ha mortificato il senso delle istituzioni dovrebbe almeno avere il pudore di tacere. Forse ricorrono a questi mezzucci squallidi per nascondere il silenzio assordante della Presidente Meloni sui dazi imposti dagli Stati Uniti, che rischiano di colpire duramente le imprese e i lavoratori italiani. Quando non si hanno risposte sui problemi veri del Paese, si prova a distrarre l’opinione pubblica con falsità e propaganda”.

Così Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale Pd Lombardia.

 

09/07/2025 - 15:24

“Sempre più inconsistente su politiche industriali”

Il governo continua a sottovalutare i rischi di ridimensionamento produttivo e occupazionale dello stabilimento Stmicroelectronics di Agrate Brianza. Il piano industriale presentato dall'azienda lo scorso 10 aprile condanna ad un ruolo marginale uno stabilimento che già negli scorsi anni ha visto l’accumularsi di pesanti ritardi negli investimenti sui macchinari previsti da tempo, tanto da non aver ancora raggiunto la taglia critica e con una capacità produttiva 14 volte inferiore rispetto al corrispettivo stabilimento francese di Crolles. Ancora più grave il fatto che, ad oggi, non siano previste linee di produzione di prodotti innovativi. Anche oggi la risposta del governo alla nostra interrogazione è particolarmente deludente perché non prevede alcuna novità e non garantisce alcuna disponibilità del governo, né del ministro Urso competente per materia né del ministro Giorgetti che rappresenta l'azionista (al pari del governo francese) della società, ad incontrare i sindaci del territorio che hanno chiesto con urgenza parole chiare sul futuro dello stabilimento. Lo stesso ministro Urso, che si è precipitato nelle scorse settimane a Catania per un incontro con le rappresentanze territoriali sul futuro dell'impianto siciliano e che si è prodigato in dettagli su quanto prevede il piano Stm per Catania, non riesce a trovare il tempo né le parole per rispondere alle istituzioni brianzole. Neppure il lombardo Giorgetti ha tempo per rispondere ai sindaci e al Consiglio regionale lombardo. La vicenda Stm sta diventando sempre più paradigmatica dell'inconsistenza del  governo Meloni sulle politiche industriali. In un settore fondamentale come quello dei semiconduttori un governo azionista di una società tra le più rilevanti a livello europeo non riesce ad incidere sulle scelte strategiche di carattere industriale.

Così il democratico Vinicio Peluffo, vicepresidente in Commissione Attività Produttive, Silvia Roggiani, deputata e segretaria regionale Pd Lombardia  e  Alberto Pandolfo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive.

 

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