“Il discorso programmatico pronunciato dal Presidente Draghi in Senato è stato di alto profilo e ambizioso, ma al contempo concreto e di visione. Valuto molto positivamente i numerosi riferimenti all’impegno per una piena parità di genere, ancora lontana, all’investimento sulla sanità e sul ruolo centrale della svolta ecologica nell’agenda di governo. Condivido con il Presidente Draghi la preoccupazione per la violazione continua di diritti in altri Paesi, ad esempio come in Polonia e in Ungheria dove donne e persone lgbt+ sono letteralmente oppresse. Proprio sui diritti chiedo più coraggio e decisione: infatti la collocazione all’interno dei confini dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea è anche definita dall’impegno che i Paesi profondono nella tutela e nell’uguaglianza di tutti i cittadini, come le politiche della presidente von der Leyen e del presidente Biden dimostrano. Mi auguro quindi che, nonostante l’assenza di un riferimento specifico su questi temi, il governo lavori in modo serio ed efficace per far uscire l’Italia dalle ultime posizioni in Europa per inclusione della comunità lgbt+, riconoscendone la piena cittadinanza. Lavoro che deve continuare dal sostegno all’approvazione definitiva al Senato della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, già approvata alla Camera lo scorso 4 novembre. È tempo di fare questo ulteriore passo verso l’Europa.” Così Alessandro Zan, deputato del Partito Democratico.