“Ho ringraziato il segretario Letta per il grande lavoro che sta conducendo in questa fase, in una crisi che a mia memoria è la più pazza e pericolosa di questi ultimi vent’anni. Sul programma ho espresso con chiarezza la necessità di focalizzare le nostre proposte su istruzione, economia del lavoro e dell’industria (da contrapporre all’economia della rendita), un’agenda del lavoro che metta assieme la qualità del lavoro con lo scandalosa situazione degli stipendi dei lavoratori. E molta attenzione ai deboli e alle nuove povertà. Questi sono punti che possono e debbono riattivare l’ascensore sociale. La campagna elettorale non può essere un confronto fascismo e antifascismo in uno schema per altro superato, anche perché oggi quegli schemi si stanno ripresentando con caratteristiche meno evidenti ma ben peggiori”. Lo ha detto il deputato del Pd, Gianluca Benamati, intervenendo in Direzione.
“Per quanto riguarda le alleanze - ha aggiunto Benamati - non possiamo che ricercarle con chiarezza nel perimetro della forze che non hanno “tradito” il patto di unità nazionale strutturato da Mattarella a partire - anche con forme tecniche - da Azione. E anche qui bene il tema delle “lista aperta” a patto però che non siano e non appaiano come il salvagente di una classe politica di partiti o movimenti in disarmo ma una vera iniezione di forze nuove. E così anche le liste. Il regolamento è una cornice ma se tutto si tradurrà in una nuova spartizione correntizia falliremo. Allora territorio, competenza, ricambio fisiologico debbono essere le stelle polari del lavoro”.