• 01/09/2022

“La scarcerazione di Lello Capriati, fra gli assassini di Michele Fazio, vittima innocente di mafia nel luglio del 2001, ha prodotto festeggiamenti e fuochi d’artificio a Bari Vecchia. L’assassino ha ricevuto una grande accoglienza, che la dice lunga su quanto il problema della criminalità organizzata sia ancora attuale a Bari”. Così il deputato dem Paolo Lattanzio, membro della commissione Antimafia.

“Aver scontato la pena - prosegue il deputato barese del Pd - chiude una storia giudiziaria, ma ci ripropone con estrema urgenza la centralità di moderne politiche antimafia centrate sulla prevenzione, sulla scuola, sulla collaborazione costante con la Squadra-Stato e sul coinvolgimento di tutta la cittadinanza. Non si possono, non si devono accettare zone grigie di connivenza, collaborazione, simpatia o supporto. È su questo che lavoro da 5 anni in parlamento, e professionalmente dal 2005 a Bari”.

“Il mio impegno antimafia - conclude Lattanzio - fatto di studio e pratica, mi porta in giro per l’Italia da anni per ricostruire, rafforzare e aggiornare quelle reti che rappresentano la base dell’antimafia di prossimità, unica strada per contrastare da un lato la tentazione mafiosa per tutti coloro che si trovano impoveriti anche dalla pandemia e dall’altro i processi di infiltrazione criminale dell’economia legale. Fenomeni che, purtroppo, sono in grande crescita. Non mi rassegno all’idea della convivenza con i clan criminali, e anche in campagna elettorale, a costo di perdere, continuerò a denunciare e mettere in primo piano l’antimafia come perno delle future politiche per la crescita della città di Bari e dell’Italia. Anche in questa brutta vicenda la famiglia Fazio, Lella e Pinuccio a cui va il mio abbraccio, hanno dato esempio di grande forza e lucidità, ribadendo il proprio impegno quotidiano nella formazione dei più giovani e nella prevenzione della fascinazione criminale presente nella nostra città. Senza scadere, come purtroppo spesso succede, nel qualunquismo perchè non siamo tutti uguali: c’è chi si occupa da anni di antimafia e la combatte in strada e in Parlamento e chi invece ignora il tema”.