07/12/2022 - 17:50

“La manovra del governo della destra è contro il Sud. Nella Legge di bilancio c’è una totale assenza di misure e politiche per il Mezzogiorno”. Così il Gruppo Pd che ha depositato alla Camera una mozione che invece mette al centro lo sviluppo e il rilancio del Sud.
L’iniziativa parlamentare impegna in particolare il governo: a sostenere il negoziato in sede Ue per la fiscalità di vantaggio sul lavoro e a rilanciare le misure di politica industriale regionale, a partire dalla decontribuzione per gli investimenti e dagli incentivi fiscali delle aree Zes; a incrementare le risorse contro il dissesto idrogeologico e per la transizione ecologica; a sbloccare l’erogazione dei 22 miliardi del Fondo sviluppo e coesione; a garantire il rispetto della quota Sud del 40% del Pnrr, sostenendo gli enti territoriali con le competenze necessarie; a determinare i livelli essenziali delle prestazioni, che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, come previsto dalla Costituzione, a prescindere dalla realizzazione dell'autonomia differenziata, assicurando il pieno coinvolgimento del Parlamento e la previsione delle risorse necessarie a colmare i divari di cittadinanza che dividono il Paese.
“Il governo si fermi e cambi rotta - aggiunge il vice segretario del Partito Democratico, Peppe Provenzano, e primo firmatario della mozione - Di tutte le misure necessarie per contenere l’impatto della crisi nel Mezzogiorno e promuovere la ripartenza dell’area nella manovra non c’è traccia. E lo smantellamento del ministero per il Sud è la conferma di questa assoluta mancata di attenzione della destra”. Il vicepresidente dei deputati dem, Piero De Luca, annunciando anche un apposito pacchetto di emendamenti sul Mezzogiorno alla Legge di Bilancio, per accompagnare l’iniziativa del Gruppo, ha rimarcato la forte preoccupazione per l'azione del Governo considerato che “al vuoto drammatico di proposte per il Sud nella manovra, si affianca la proposta incostituzionale di autonomia differenziata avanzata nei giorni scorsi dal ministro Calderoli, che aumenterebbe i divari e le diseguaglianze territoriali ai danni del Meridione”.

06/12/2022 - 09:13

“Resto sorpreso dalle dichiarazioni di Maria Elena Boschi. A luglio del 2021 nel primo decreto semplificazioni per il Pnrr, Italia Viva votò a favore di un emendamento dei relatori che cambiava completamente il modello operativo per la lotta al dissesto idrogeologico, superando l’approccio centralista di Italia Sicura e introducendo misure di potenziamento di responsabilità, poteri e mezzi in capo agli enti locali, unica strada per affrontare le complessità e le diversità di situazioni che si determinano sul territorio in materia di fragilità del suolo e dei bacini. Non servono polemiche retrospettive, non serve restare ancorati a modelli superati e farne una ideologia. Serve venire incontro alle comunità a rischio nelle forme più efficaci e flessibili. Le Regioni e gli enti locali che chiedono autonomia, facciano. In primo luogo quel che spetta loro fare”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.

05/12/2022 - 17:12

“ La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, smentisca il suo sottosegretario alla Presidenza, Fazzolari protagonista di uno sguaiato e indifendibile attacco alla serietà e all’indipendenza di Banca d’Italia, che si sarebbe resa colpevole ai suoi occhi di un giudizio critico sulla manovra di bilancio.
La Banca d’Italia è un istituto di diritto pubblico come è scritto nel suo statuto e le quote in possesso di soggetti privati in alcun modo incide sulla sulla sua autonomia.
L’indipendenza e l’autonomia di Banca d’Italia sono un valore che va difeso e valorizzato se non si vuol far scivolare la nostra democrazia repubblicana verso forme di democrazia illiberali”.

Lo scrive in una nota Federico Fornaro, deputato di Articolo 1 del Gruppo PD Italia Democratica e Progressista
 

03/12/2022 - 12:20

Dichiarazione di Stefano Graziano, deputato Pd

“Partecipando stamane a Bari, all'iniziativa dell'europarlamentare Pd Pina Picierno, “l'Europa presente”, ho rimarcato la necessità di avere oggi molta più Europa che in passato.” Cosi il deputato Dem Stefano Graziano , secondo il quale “questo rappresenta una necessità ineludibile perchè l'Europa ci ha garantito 70 anni di pace ed è ancora oggi una “istituzione” irrinunciabile, a maggior ragione dopo la pandemia e dopo la drammatica guerra in Ucraina e mi auguro – ha aggiunto il parlamentare Dem- che per dare all'Europa ancora più stabilità ed autorevolezza, il prossimo presidente della Commissione venga scelto direttamente dai cittadini europei”. Nel corso dell'iniziativa , alla presenza del ministro per gli Affari Europei, il Sud e le politiche di coesione Raffaele Fitto, “ho sollecitato il ministro – ha proseguito Graziano- che per dover fare l'autonomia differenziata, la proposta di Calderoli, così com'è, è sbagliata e divisiva. Se vogliamo affrontare questa questione ho fatto presente a Fitto che serve innanzitutto realizzare il Fondo di perequazione , assicurare i livelli minimi di prestazione (Lep) e superare la spesa storica. Fondamentale inoltre – ha concluso Graziano- che per trovare un giusto equilibrio è che il presidente della Commissione per gli affari regionali sia un parlamentare meridionale dell'opposizione”. 

23/11/2022 - 16:12

“Il Reddito di Cittadinanza è una misura di politica attiva e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all'esclusione sociale. Gli attacchi a questa misura da parte del governo di centrodestra sono sempre più aggressivi e insistenti ed a farne le spese per primi sono migliaia di giovani tra cui i cosiddetti “care leavers” ovvero i ragazzi e le ragazze che, divenuti maggiorenni, escono dalle strutture che li hanno presi in carico e provano un faticoso percorso di autonomia.

In un messaggio dell'Inps, del 14 ottobre 2022, si legge che “in esito alle verifiche centralizzate svolte dalla Direzione Centrale Antifrode d’intesa con la Direzione scrivente, è emerso uno specifico rischio di frode in relazione alle dichiarazioni contenute in DSU da parte di soggetti maggiorenni, di età inferiore ai 26 anni, ai fini del riconoscimento del Rdc come nuclei monocomponenti”. In più in base alla legge 26/2019, “il figlio maggiorenne non convivente con i genitori fa parte del nucleo familiare dei genitori quando è di età inferiore a 26 anni, è nella condizione di essere a loro carico a fini IRPEF, non è coniugato e non ha figli”. Sulla base di questa norma, afferma l'Inps, “in presenza delle condizioni indicate” è impossibile, per il richiedente del Rdc, costituire un nucleo familiare a sé. Eppure, “è stato individuato un insieme di percettori RdC che hanno dichiarato un nucleo familiare monocomponente e di trovarsi quindi nelle seguenti condizioni: essere maggiorenni, di età inferiore ai 26 anni; non essere conviventi con i propri genitori; non essere coniugati; non avere figli”. Ma sulla base delle informazioni fornite al sistema ISEE da Agenzia delle Entrate, “risulta che i medesimi percettori non dispongono di un reddito familiare superiore ai 4.000 euro (per i soggetti maggiorenni di età inferiore ai 24 anni), o superiore ai 2.840,51 euro (per i soggetti tra i 24 e i 26 anni)”.

Di fatto, in presenza di queste condizioni, non si ha diritto al dispositivo di Reddito di cittadinanza. Tanto che l'Inps ha ordinato che “si procederà a partire dalla rata del mese corrente a sospendere a livello centrale l’erogazione della prestazione. Questo è inaccettabile per ragazzi che hanno vissuto anche per molti anni in casa famiglia. Parliamo di ragazzi di 18 anni, che per legge devono uscire dalle strutture e si ritrovano soli e senza un supporto. Sono giovani che andrebbero sostenuti e accompagnati in questo percorso e invece sono proprio loro, ingiustamente, i primi colpiti da questo provvedimento. Abbiamo presentato un’interrogazione al governo affinché metta da parte il livore classista contro il reddito di cittadinanza e intervenga subito per restituire a questi ragazzi quello che è semplicemente un loro diritto. Il diritto ad un futuro senza condizioni”.

Lo dichiarano in una nota Paolo Ciani, segretario di commissione in Affari sociali e Marco Furfaro, capogruppo PD in commissione Affari sociali.
 

17/11/2022 - 15:18

Oggi siamo al caso Calderoli vs Calderoli. Il ministro leghista dicesse con chiarezza se intende attuare la legge sul federalismo fiscale del 2009 a sua firma che prevedeva i lep, i livelli essenziali delle prestazioni, il fondo perequativo e il superamento della spesa storica o vuole fare l’autonomia differenziata che uccide il Mezzogiorno e spacca il Paese? Come opposizione siamo disponibili ad un confronto costruttivo con la maggioranza, avendo come obiettivo il corretto sviluppo dei territori nel rispetto del principio di unità nazionale e per questo riteniamo si possa ripartire dalla bozza Boccia, che era stata votata all'unanimità dalla Conferenza Stato Regioni e dalla Conferenza unificata. Bene hanno fatto i presidenti di Regione ad opporsi alla bozza in circolazione e ad una impostazione di autonomia differenziata completamente sbagliata.

Lo afferma Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.

17/11/2022 - 12:24

“La proposta di autonomia differenziata predisposta dal ministro Calderoli è del tutto irricevibile, in quanto non rispetta lo spirito e i criteri posti dalla Costituzione per assicurare l'unità del Paese. Siamo pronti ad affrontare fino in fondo, anche al Sud, la sfida del decentramento e dell'efficienza amministrativa. Ma non consentiremo di spaccare l'Italia. I limiti entro i quali ragionare sono chiari: l’adozione preventiva in Parlamento di una ‘legge quadro’ che disciplini percorso e procedure condivise; il superamento del criterio della spesa storica; la definizione preventiva dei livelli essenziali di prestazioni e dei fabbisogni standard uguali per tutti i cittadini italiani; il rispetto del principio costituzionale di solidarietà e perequazione; carattere nazionale della scuola; no a ipotesi di residuo fiscale. Come Partito Democratico, faremo muro rispetto a un'ipotesi che rompe la coesione nazionale e invitiamo il ministro Calderoli a ripartire dalla nostra proposta presentata nel 2020, adottata all’unanimità dalla Conferenza Stato Regioni e dalla Conferenza unificata”.

Così il vicepresidente dei deputati del Pd alla Camera, Piero De Luca.

17/11/2022 - 12:17

“Nella riunione degli uffici di presidenza dei gruppi del Partito Democratico di Camera e Senato abbiamo condiviso una posizione chiara e forte sulla bozza del Ddl Calderoli sulla autonomia differenziata, che non rispetta lo spirito e i principi indicati in Costituzione. La nostra idea di autonomia, di cui abbiamo indicato con grande chiarezza priorità e percorsi istituzionali, è l'occasione per promuovere l'unità nazionale e per rafforzare l'efficacia della azione amministrativa. Un’idea pienamente in sintonia con gli orientamenti messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna”.

 

Così Andrea De Maria, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

16/11/2022 - 19:08

Dichiarazione on. Luciano D’Alfonso, deputato Pd

Con una interrogazione che sta per essere depositata alla Camere, l’Onorevole del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, interviene per chiedere conto al Ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, circa il processo di fusione per incorporazione che sta investendo Sevel S.p.A. e FCA Italy S.p.A.

“I timori che il passaggio di Sevel a FCA Italy possa determinare un cambiamento strutturale ed organizzativo sono più che semplici preoccupazioni – dichiara D’Alfonso –in quanto la turnistica e il contratto subiranno delle sostanziali modifiche in corso d’opera”. 

“Nel triennio 2023-2025 sono previste uscite incentivate per la riconversione all’elettrico e Sevel sarà coinvolta in questo processo di riorganizzazione e riordino”.

“L’impossibilità di intervento dei rappresentanti dei lavoratori nel processo di fusione per incorporazione rende necessario l’intervento del Governo – continua D’Alfonso – per istituire un tavolo di confronto permanente per una ricognizione degli assetti societari tra controllante, controllate e partecipate”.

“Il Governo – conclude l’On. D’Alfonso – faccia chiarezza su quale sia il suo indirizzo in tema di politica industriale, anche alla luce degli effetti imprevedibili di un progetto di autonomia differenziata che inciderà inevitabilmente sulla tenuta delle filiere, nonché sul piano  degli investimenti in sviluppo e ricerca”.

13/11/2022 - 12:04

“Le indiscrezioni di stampa sembrano riproporre un modello che ci lascia perplessi: ancora di più sul tema di scuola. La regionalizzazione della scuola ci allarma perché riteniamo che l’istruzione, per rispetto della nostra Costituzione, debba essere omogenea ed uniforme su tutto il territorio nazionale. E’ una materia fondamentale per lo Stato e per questo, pur considerando le previsioni contenute nell’art. 116- che stabilisce modalità di concessioni e autonomie alle Regioni- occorre rispettare una coerenza e una unitarietà dell’istruzione, essenziale per il Paese e motore della sua crescita e del suo sviluppo”.

Lo ha detto in un’intervista per Orizzonte Scuola, Irene Manzi, capogruppo Pd in VII commissione e responsabile Scuola del partito.

“Nella precedente legislatura, noi come Pd, anche attraverso il lavoro condotto dall’allora ministro Boccia, in accordo con tutte le Regioni, avevamo tracciato un percorso che partiva dall’individuazione dei Livelli essenziali di prestazione, senza i quali non si può procedere, perché si corrono dei grossi rischi”, precisa la deputata dem.
“Quando si parla di istruzione - aggiunge - si deve evitare di allargare le divisioni che finiscono per penalizzare certe realtà territoriali. Quando la proposta di Calderoli sarà resa pubblica potremo finalmente sapere quali siano le intenzioni del governo sul tema dell’autonomia. E’ un tema presente da più di vent’anni ma se non s’interviene sugli squilibri territoriali – non solo quelli Nord-Sud ma anche tra aree interne e non del paese – e se non si tiene presente che e’ essenziale definire le risorse , temo che si rischi di creare regioni di serie A e di serie B, e questo ci preoccupa. C’è la necessità dunque di trovare una soluzione equilibrata. Come partito e’ importante confrontarsi su questo tema ricercando le giuste modalità”.

09/11/2022 - 11:02

“Bene il richiamo del presidente di Confindustria Bonomi alla necessità di un piano economico decennale per il Sud fatto di risorse per ricerca, innovazione, impresa, scuola e università. Per mettere a terra il Pnrr, il governo istituisca una cabina di regia sul modello Cassa per Mezzogiorno che, ricordo, fu in grado di colmare le distanze nel Paese, e soprattutto, ridurre le differenze tra aree interne e spazio urbano che, in quegli anni, cresceva in modo significativo. E’ del tutto evidente, tuttavia, che questo modello di governance, e quanto auspicato dal Presidente Bonomi, siano in completa antitesi con il progetto di autonomia differenziata che ha in mente il ministro Calderoli. Un progetto che aumenterebbe le disuguaglianze invece di ridurle, accrescendo enormemente i divari territoriali. I diritti di perequazione e solidarietà previsti dalla legge 42 del 2009 sono già ignorati, se andasse in porto il progetto del governo, sarebbero cancellati; verrebbe messa una pietra tombale sul futuro del Mezzogiorno. Mi auguro che in Parlamento si faccia una battaglia seria per salvaguardare l'interesse nazionale e il Sud e che l'opposizione, a partire dal Pd, trovi una compattezza nuova per tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese del Meridione. L’Italia potrò tornare a crescere, solo se crescerà il Sud. Il presidente Bonomi lo ha capito, il governo no”.

 

Lo dichiara il deputato irpino del Pd, eletto all’estero, Toni Ricciardi.

03/11/2022 - 16:38

“Abbiamo presentato una proposta di legge che interviene per normare l’utilizzo delle palestre scolastiche per attività sportive in orario extracurricolare. In realtà una norma in tal senso già esiste; il Miur indica che le palestre scolastiche devono essere concesse in orario extracurricolare alle società che operano sul territorio, ma nei fatti, in tantissime parti del Paese, questa norma viene disattesa in virtù dell’autonomia che i dirigenti scolastici esercitano, non secondo la norma prevista dal Miur. Questo genera degli scompensi clamorosi fra comuni anche limitrofi di uno stesso territorio e si viene a creare una situazione paradossale per cui palestre di scuole a 2 km di distanza vengono concesse o meno, in modo arbitrario. L’obiettivo della nostra proposta di legge è proprio quello di regolamentare questa situazione istituendo una legge quadro, partendo dal presupposto che i proprietari delle palestre scolastiche non sono i dirigenti scolastici ma i Comuni, e le Province per quanto riguarda le scuole superiori. Noi vogliamo che questa legge valga per tutta l’Italia e quindi dobbiamo, invertendo il principio, fare in modo che i dirigenti scolastici vengano svincolati da responsabilità individuali, in modo che Comuni e Province possano liberamente concedere le palestre alle associazioni che svolgono attività sportive in orario extracurricolare, anche quando la scuola è chiusa, o nei mesi estivi, in modo da creare una situazione più omogenea su tutto il territorio nazionale dando a ragazzi e associazioni sportive  le stesse possibilità”. Lo dichiara Mauro Berruto, deputato dem e responsabile Sport della segreteria nazionale del Pd.

02/11/2022 - 18:15

“Autonomia, no a fughe in avanti del governo che rompano unità nazionale.

Apprendiamo da notizie di stampa di incontri informali organizzati dal Ministro Calderoli su una fantomatica proposta di autonomia differenziata che starebbe predisponendo, di cui non si hanno notizie precise.

Il tema dell'autonomia va affrontato con coraggio, ma nell'ambito dei limiti costituzionali, pronti ad affrontare fino in fondo, anche al Sud, la sfida dell'efficienza amministrativa. I limiti entro i quali ragionare e innovare sono però chiari: il superamento del criterio della spesa storica; la definizione preventiva dei livelli essenziali di prestazioni e dei fabbisogni standard uguali per tutti i cittadini italiani; principio costituzionale di solidarietà e perequazione; carattere nazionale di scuola, salute e fiscalità.

La discussione è aperta, ma consigliamo a Calderoli di evitare fughe in avanti dannose per il Mezzogiorno. Faremo muro rispetto a proposte che rompano la coesione e l'unità nazionale”. Lo dichiara il vice capogruppo democratico alla Camera Piero De Luca.

25/10/2022 - 15:44

“Gentile Presidente Meloni, mi permetto di chiederle gentilmente se potesse quanto prima tranquillizzare le cittadine e i cittadini che abitano in Trentino, ma anche i colleghi e le colleghe onorevoli e senatori che sono stati eletti nella provincia autonoma di Trento nelle fila della sua maggioranza, i quali insieme al Presidente Fugatti hanno rassicurato durante la campagna elettorale che lei sarebbe stata garanzia di difesa delle prerogative autonomistiche. Perché mi corre l’obbligo di segnalarle che questa mattina lei nel suo discorso di insediamento ha detto “per la Provincia di Bolzano tratteremo del ripristino degli standard di autonomia che nel 92 hanno portato al rilascio della quietanza liberatoria ONU”.  Parliamo dello Statuto regionale del Trentino-Sudtirol. Bene. Le devo far presente però che l’autonomia statutaria che lei ha citato è regionale e comprende quindi entrambe le province. Dunque non è possibile adoperarsi per rafforzare l’autonomia di una sola delle due. Pertanto, speranzosa che si sia trattato soltanto di una svista, che ha generato un involontario sgarbo istituzionale, auspico una sua rapida smentita, che rassicuri sul rispetto dello Statuto in vigore e non ci induca a temere che nelle sue intenzioni di riforma della costituzione ci possa essere anche la revisione dello stesso in senso negativo per Trento”.

Lo dichiara la deputata del Pd, Sara Ferrari, a proposito delle parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Aula.

23/10/2022 - 13:32

Non ha senso rivalutare opera strategica

"Se le parole hanno un senso, le ultime dichiarazioni dell’Onorevole Bignami sono gravi. Gravi per Bologna, gravi per il Paese. Invitano a bloccare opere già finanziate e danno il senso della peggiore politica possibile: quella che rimette sempre tutto in discussione per ragioni di parte e che non ha alcun rispetto per l’Autonomia Locale. Rivalutare o rivedere il Passante di nuova generazione di Bologna non ha nessun senso e appare una inutile provocazione che ci auguriamo rimanga una proposta isolata e non sia, di contro, la reale intenzione del nuovo governo". A parlare è il deputato del PD Stefano Vaccari.
"Il passante è una opera strategica che è stata ben definita in sei anni di meticoloso lavoro tra istituzioni nazionali, locali ed enti interessati. Decisiva non solo per Bologna ma per il nostro Paese. Oggi ci troviamo di fronte alla fase della realizzazione del progetto che, dopo il nulla osta del Ministero delle Infrastrutture, avverrà tra fine anno ed inizio 2023 con l'acquisizione delle aree e l'affidamento dei lavori. Tutte le autorizzazioni, anche dal punto di vista dell'impatto ambientale, risultano acquisite e il massimo della partecipazione pubblica è stata garantita. Peraltro dal 2016 proprio in virtù delle procedure sono stati apportati al progetto i miglioramenti e le integrazioni richieste.
Stessa valutazione ovviamente anche per il progetto del tram di Bologna. Adesso c'è da correre, non da fermarsi".

Pagine