"Finalmente in Europa si muove qualcosa: l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, chiederà di sospendere il dialogo politico tra Ue e Israele. E' un primo passo che permette di discutere delle violazioni dei diritti umani a Gaza e in Cisgiordania e che potrebbe mettere in discussione l'Accordo di associazione tra l'UE e Israele. Una misura che, insieme ad altri, chiedo da tempo.
È apprezzabile il buonsenso delle associazioni dei gestori dei carburanti che ancora una volta vogliono esperire ogni possibile tentativo di mediazione proposto dal governo e congelano la proclamazione dello sciopero nazionale. Tuttavia c’è poco da essere fiduciosi visti i trascorsi e le gravi inadempienze del governo. Chiediamo al ministro Urso di dare risposte definitive velocemente perché si aspetta da anni la riforma del settore e l’anno trascorso inutilmente ha creato tensioni e un ulteriore incertezza nel settore.
Così il capogruppo Pd nella commissione Attività Produttive della Camera, Vinicio Peluffo.
“Mentre Meloni tace e non difende la nostra sovranità dall’attacco di Musk, i suoi con il favore delle tenebre agiscono contro la magistratura” è secco il commento della responsabile giustizia del Pd, la deputata democratica Debora Serracchiani agli emendamenti della relatrice di Fdi al decreto flussi che, sulla convalida di trattenimento migranti esautora i tribunali dell’immigrazione e fa decidere alle
Corti d'Appello. “Siamo davanti a un mostro giuridico mai visto, cambiano i giudici invece
di riflettere sull’assurdità dell’accordo Italia-Albania. Nordio batta un colpo e dimostri di non essere stato definitivamente commissariamento”.
“La Ugolini in confusione: si complimenta con Bucci, che lascia il ruolo di sindaco di Genova per assumere la guida della Regione Liguria, e critica De Pascale, che da sindaco di Ravenna si candida a presidente della Regione Emilia-Romagna. È vero che la Ugolini ha iniziato la campagna elettorale definendo “lager” le strutture sociosanitarie per anziani dell’Emilia-Romagna, salvo poi scusarsi. Tuttavia, concludere la campagna in modo ancora più confuso di come era iniziata è già una notizia: solitamente ci si migliora col tempo. Attaccare De Pascale, accusandolo di cercare “poltrone” (sic!) solo perché, al termine di due mandati come sindaco straeletto dai cittadini di Ravenna, si candida a presidente della Regione, mentre si elogiano le scelte di Bucci, passato da sindaco di Genova alla presidenza della Liguria, rivela un vuoto di argomenti, scarsa lucidità e confusione.
A questo punto, dietro il rifiuto della Ugolini di confrontarsi con gli altri candidati, sembra davvero nascondersi un’impreparazione di merito, che si sottrae di fronte a un giovane sindaco competente. L’Emilia-Romagna avrebbe meritato di valutare anche le proposte della Ugolini, anziché soltanto assistere a dichiarazioni che, peraltro, finiscono per ritorcersi contro di lei” così in una nota il deputato democratico Andrea Gnassi.
“Fratelli d’Italia sostiene che Roberto Saviano anziché combattere la criminalità ha pensato solo ad arricchirsi scrivendo Gomorra. Questo il messaggio di fondo del loro attacco inaudito sui social allo scrittore napoletano. Così avallano la tesi che per anni hanno veicolato proprio i camorristi e i loro fiancheggiatori: Saviano non pensa a combattere la camorra, ci fa indirettamente affari attraverso i suoi libri. E’ il modo migliore per distruggere la reputazione di un giornalista e di uno scrittore: la calunnia. Non importa che viva sotto scorta da quindici anni, quello che conta è ridurne al minimo la credibilità. Quando il potere se la prende con gli intellettuali siamo a un passo dalla deriva autoritaria: purtroppo queste forme di squadrismo intenzionale fatte direttamente dal principale partito di governo sono figlie di una idea autoritaria del rapporto con la cultura. Che va bene solo se è d’accordo con chi comanda”. Lo dichiara Arturo Scotto capogruppo Pd in commissione lavoro di Montecitorio commentando un tweet su X in cui fratelli d’Italia definisce Saviano sciacallo senza dignità e sostiene che scriverebbe solo per arricchirsi.
Unica buona notizia i fondi per biblioteche ma per ora è solo annuncio, aspettiamo ministro alla prova dei fatti
“Giuli in imbarazzo, tenta di affermare la propria autonomia ma finora ha accettato in silenzio sia i pesanti tagli imposti da Giorgetti al bilancio del Mic che le decisioni del partito riguardo alla nomina dei vertici del suo staff. Se questo non è commissariamento ci dica lui come definirlo” così la capogruppo democratica al termine dell’audizione del ministro Giuli alla camera. “L’unica buona notizia di oggi è il dietrofront e quindi l’annuncio, che ora aspetteremo alla prova dei fatti, della norma virtuosa che finanzia l’acquisto dei libri delle biblioteche coinvolgendo le librerie di prossimità. Per il resto Giuli si arrampica sugli specchi cercando di giustificare l’azione drammatica della precedente gestione targata Sangiuliano che ha portato il ministero nel suo punto più basso in termini di efficienza amministrativa, spesa e programmazione. E lo conferma che tutte le norme che Giuli ha cercato oggi di elencare per controbattere alla desertificazione del Mic sono norme approvate prima del governo Meloni, dai borghi, alle biblioteche, al Pnrr e ai cantieri per la tutela del patrimonio che, in questa legge di bilancio, subiscono peraltro tagli incomprensibili”.
“Sulla canapa industriale silenzio assordante del ministro Lollobrigida dopo la sciagurata decisione del governo e delle destre di vietarne, con una misura ad hoc nel ddl Sicurezza, ora all’esame del Senato, la coltivazione, la trasformazione, la distribuzione e la rivendita delle infiorescenze. Abituati alla retorica dialettica del ministro su tutto ciò che attiene il rapporto tra giovani ed agricoltura non si è riesce ora a comprendere perché, di fronte ad un settore che impegna decine di migliaia di giovani imprenditori, con una età media inferiore ai 35 anni, e che può vantare una produzione di eccellenza, tutta italica, su vari fronti, dal tessile alla cosmetica, dall’alimentare al benessere individuale, l’onorevole Lollobrigida abbia scelto di non occuparsi di una questione che produrrà l’effetto di azzerare 3mila imprese con un fatturato di 500 milioni di euro e far perdere il posto di lavoro, tra diretti ed indiretti, agli attuali 30mila occupati”.
Lo dichiarano i deputati del Pd Stefano Vaccari, capogruppo in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, e Matteo Mauri, vice presidente commissione Affari costituzionali e responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
“Siccome la posizione del ministro Lollobrigida è importante - aggiungono - e serve a fare chiarezza nel mentre si discute il provvedimento al Senato anche per verificare la possibilità di abrogare o quantomeno modificare una norma sbagliata ed ideologica, abbiamo presentato una interrogazione, insieme ai colleghi Forattini, Marino, Romeo e Rossi, per sapere come il Governo vorrà intervenire per gestire la crisi del settore della canapa industriale, avuto riguardo anche dei licenziamenti che inevitabilmente ne discenderanno e della necessità di riconvertire le imprese impiegate nell’attività. Al ministro chiediamo pure se non ritenga di convocare i tempi rapidi un tavolo con le Associazioni di categoria e di filiera dove confrontarsi sulla necessità di posticipare l’entrata in vigore dell’articolo 18 del Ddl Sicurezza pubblica, per consentire lo smaltimento delle scorte ed evitare i procedimenti penali. Ci auguriamo che il ministro Lollobrigida - concludono - prenda coscienza dell’errore fatto dal governo e delle conseguenze nefaste che seguirebbero all’approvazione definitiva della norma. C’è ancora tempo per fermarsi e per trovare le giuste soluzioni”.
“Di fronte a questa manovra è difficile non rimanere sconcertati: il Governo sta facendo scelte che vanno contro sviluppo, diritto alla mobilità e sostenibilità. In altre parole scelte contro il futuro del Paese,” dichiara la deputata Valentina Ghio del Partito Democratico, in risposta alla Legge di Bilancio oggi nella discussione alla Commissione Trasporti di Montecitorio. “I tagli sono distribuiti senza criterio e colpiscono proprio quei settori che avrebbero bisogno di investimenti per sostenere le comunità locali e promuovere uno sviluppo equilibrato.”
Oltre al drammatico mancato sostegno al trasporto pubblico locale con un finanziamento del fondo che non copre nemmeno il 10% delle necessita', i tagli colpiscono in modo particolare il fondo per la mobilità sostenibile e le reti ciclabili urbane, un settore cruciale per incentivare una mobilità accessibile e rispettosa dell’ambiente e altre risorse sottratte ai Comuni. “Il Governo ha respinto il mio emendamento sul tema e ha scelto di ridurre di 20 milioni di euro per il 2025 e di 27 milioni per il 2026 i fondi destinati alle infrastrutture ciclabili, mostrando una totale mancanza di visione verso il futuro della mobilità urbana. Questo non è un semplice taglio, è una dichiarazione di intenti contro i cittadini che chiedono alternative sostenibili e verso le amministrazioni locali che lavorano per offrirle.”
“Oltre ai fondi per le reti ciclabili, vengono drasticamente ridotti i finanziamenti per portualita' e trasporto ferroviario delle merci anche a servizio degli scali, sacrificando così settori vitali per una reale transizione ecologica e per il rilancio infrastrutturale,” aggiunge Ghio. “La scelta di non approvare l'emendamento a mia firma per il rinnovo dei fondi articolo 199 destinati a diverse categorie che operano nella portualita' , mettera' a rischio imprese e posti di lavoro. E il definanziamento di 130 milioni di euro in due anni sulla sostenibilita' degli impianti portuali, conferma il mancato sostegno del Governo al sistema complessivo della portualita'.
I definanziamenti su trasporto pubblico locale, portualita' e mobilita' sostenibile conferma l'impianto di una manovra di tagli, che guarda al passato e non sostiene i bisogni della mobilita' e dei settori trainanti del nostro Paese.
Furfaro, emozionato per approvazione definitiva della mia proposta di legge
Sono emozionato come poche altre volte, non lo nascondo. Perché in una giornata difficile per il mondo intero, c'è una buona notizia per l'Italia: il Senato ha appena approvato all'unanimità e in via definitiva la mia proposta di legge per riconoscere alle persone senza dimora il diritto al medico di base. Una proposta per cui mi sento di ringraziare Antonio Mumolo, presidente di Avvocato di Strada, che con me e altre associazioni si è battuto contro questa ingiustizia.
Parliamo, pensate, di oltre centomila persone. Centomila persone a cui, prima di oggi, veniva negato il più basilare dei diritti: quello alla cura. In Italia, infatti, si verificava un'ingiustizia nell'ingiustizia: le persone, perdendo la casa, perdevano la residenza. E dunque il diritto al medico di base. Un vero e proprio cortocircuito che portava lo Stato ad accanirsi su chi non aveva nemmeno un tetto: genitori che finiscono a vivere in macchina, donne che scappano di casa perché vittime di violenza, persone senza lavoro che un tetto non possono permetterselo.
Da oggi, finalmente, non sarà più così. Da oggi, finalmente, lo Stato si prenderà cura proprio di tutti. Anche di chi ha meno di niente. Da oggi, si sana una delle ingiustizie più atroci e si applica nient'altro che la Costituzione. Da oggi, la vita di tante persone sarà un po' più giusta e migliore. Non è proprio questo, del resto, il senso della politica?” così sui social il responsabile nazionale welfare del Pd, Marco Furfaro, primo firmatario della proposta di legge approvata oggi in via definitiva al Senato.
Sette mesi per l'attività ispettiva: senza un quadro chiaro si rischia la paralisi. Quella che doveva essere un’operazione urgente e celere è diventata un’operazione lumaca”
Nessuna risposta concreta dal Vice Ministro Rixi sull’esito delle ispezioni dei commissari nel Porto di Genova. Il governo prende tempo e rimanda la scadenza a fine anno. Quella che doveva essere un’operazione urgente, da risolvere in tempi brevi - vista anche l’importanza del settore per la Liguria e per il Paese - a oltre cinque mesi dall’avvio, è ancora in alto mare e si ipotizza una prima risposta a fine anno, dopo sette mesi.
Bisogna superare questa incertezza giuridica ed economica al più presto, per tutelare lavoratori e imprese. L'urgenza con cui era partito il lavoro della commissione, evidenziato dalle dichiarazioni del MIT, che annunciava un percorso in tempi rapidi per non pregiudicare lavoro e scadenze, ne dimostra l'importanza, ma proprio la rapidità è quella che è stata più disattesa.
Non vorremmo che il ritardo dell'esito dell'ispezione diventasse un pretesto per rinviare scelte e mantenere lo status quo della stagione precedente.
È necessario definire al più presto il quadro, per superare il rischio di paralisi delle attività portuali. Bisogna adoperarsi perché emerga in modo chiaro e trasparente quelle che sono le prospettive future perché non ci siano incertezze rispetto alle prossime scadenze e investimenti in atto e soprattutto per la tutela di tutti i lavoratori. Così la vicepresidente del gruppo PD alla Camera e componente commissione trasporti Valentina Ghio, dopo la risposta del vice Ministro Rixi alla sua interrogazione sull’esito dell’attività della commissione ispettiva nel Porto di Genova dopo l’inchiesta giudiziaria
“Le audizioni di questi giorni hanno fatto chiarezza sulla manovra smontando i numeri della propaganda del governo e confermando quanto il Pd denuncia fin dall’inizio. È un colpo letale agli enti locali con un taglio di quasi 8 miliardi nei prossimi cinque anni. Il governo Meloni colpisce i servizi pubblici essenziali già messi a dura prova dalle scelte approvate negli ultimi mesi che hanno penalizzato Comuni, Province e Regioni e che adesso rischiano addirittura di mettere in discussione molti investimenti previsti dal Pnrr. Le amministrazioni locali, con questi definanziamenti, saranno costrette a tagliare ancora la manutenzione degli immobili pubblici, gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico, i servizi alla collettività, i sussidi alle famiglie, la scuola, i trasporti e, soprattutto, i servizi socio-assistenziali e la sanità. La manovra ‘senza nuove tasse’ della Premier Meloni avrà un costo altissimo per i cittadini”.
Così la vicepresidente dei deputati Pd Simona Bonafè.
“Tutte le audizioni confermano che siamo davanti ad una manovra povera e sbagliata. I 3,5 mld stanziati per il fondo trasporti non copriranno le spese e non cambieranno la rotta all'involuzione della rete dei trasporti italiani. Non c'è alcuna pianificazione degli investimenti e lo stesso fondo è sganciato da una pianificazione nazionale secondo il metodo del Pnrr e con le politiche di coesione”. Lo dice il capogruppo dem Anthony Barbagallo riguardo alla legge di bilancio oggi al voto in Commissione Trasporti a Montecitorio.
“La chiamano spending review - continua il deputato - ma sono solo tagli indiscriminati alle infrastrutture pubbliche e al diritto alla mobilità. Vengono definanziati, per un totale di 3,7 mld, i comparti della portualità, mobilità sostenibile, ciclabilità e trasporto su ferro delle merci”. “Hanno inoltre azzerato del tutto la sfida della transizione ecologica e digitale. Una manovra disastro che non riduce il gap infrastrutturale tra le varie aree del Paese e continua a discriminare il Sud; per non parlare dei temi della sicurezza dei trasporti e della continuità territoriale completamente dimenticati dal governo”, conclude Barbagallo
Oggi in audizione alla Camera la Fondazione Gimbe ha tracciato, numeri alla mano, il quadro gravissimo dei tagli alla sanità pubblica italiana: mancano 19 miliardi solo per coprire gli interventi previsti, con i tagli che porteranno nel 2027 il finanziamento pubblico al 5,9 per cento sul Pil, il record negativo degli ultimi 15 anni. Servono maggiori risorse per assicurare il funzionamento delle rete di assistenza sanitaria territoriale e per aumentare il personale medico-sanitario, ma il Governo non vuole ascoltare né le opposizioni né gli operatori sanitari. Se non ci sarà confronto su questo si rischia di affossare definitivamente il Servizio sanitario nazionale”. Lo afferma la deputata Pd Michela Di Biase.
Dall’audizione della Fondazione Gimbe emerge un fatto che va al di là di ogni tentativo di propaganda: alla sanità pubblica mancano 19 miliardi di euro per soddisfare i bisogni di salute dei cittadini italiani. Nelle scorse settimane ne abbiamo sentite di ogni e persino la Presidente del Consiglio ha voluto partecipare, calcolatrice alla mano, al festival delle fake news messo in piedi dalla destra. Bene, oggi tutte quelle bugie cadono nel vuoto ed è sempre più chiaro il vero intento di questo Governo: definanziare la sanità pubblica a pieno vantaggio di quella privata”.
Così Ubaldo Pagano, Capogruppo PD in Commissione Bilancio alla Camera.
“Mi unisco alla profonda indignazione dell’Anpi per l’affissione di uno striscione non autorizzato, apparso il 4 novembre sul Monumento ai Caduti, a firma di CasaPound a Marcianise. Questo striscione manca di rispetto a tutti i defunti, alle loro famiglie e ai caduti, è un oltraggio non soltanto al monumento dei caduti ma anche a tutti i cittadini e al nostro paese. Cosa pensano il governo e la presidente del consiglio Meloni? Permettono l’affissione di striscioni non autorizzati di matrice fascista?
Si faccia chiarezza quanto prima su quali siano i responsabili di una tale azione”. Lo dichiara il capogruppo del PD in commissione difesa di Montecitorio Stefano Graziano.