19/12/2024 - 15:22

Nuovo decreto dimostra fallimento della riforma voluta da Sangiuliano

“La bozza del nuovo decreto cultura che circola in queste ore conferma, senza ombra di dubbio, il fallimento della riforma del Ministero della Cultura voluta dall’ex ministro Sangiuliano. Neanche un anno di distanza, un nuovo intervento che ha l’unica volontà di piegare politicamente l’amministrazione ministeriale, riducendo l’autonomia degli uffici e centralizzando il controllo nelle mani del Ministro Giuli.
Il cuore del decreto riguarda infatti la creazione di due nuove strutture tecniche che prevedono l’assunzione di sei nuovi dirigenti, scelti esternamente e direttamente sottoposti al Ministro. Questi dirigenti saranno incaricati di gestire, programmare e addirittura controllare attività che rientrano già nelle competenze degli uffici ministeriali esistenti, portando a una duplicità di funzioni e risorse.
In sostanza, si tratta di un vero e proprio commissariamento politico dell'amministrazione ministeriale ed è incomprensibile come misure di questo tipo possano essere ritenute urgenti e quindi inserite all’interno di un decreto legge. Chiediamo al Ministro Giuli di spiegare le ragioni di questa scelta, così come di chiarire le modalità con cui verranno selezionate e assunte queste nuove figure, che andranno a sovrapporsi a quelle già presenti nell’organigramma del Ministero”.
Così’ in una nota i deputati democratici della commissione cultura della Camera dei deputati.

17/12/2024 - 18:36

"Giornalisti, insegnanti, scrittori: Valditara querela o punisce chiunque si permetta di criticarlo. Oggi è il turno di Giulio Cavalli, giornalista de La Notizia, contro cui il ministro si scaglia perché si è permesso di definire "razzista" la posizione di Valditara sulla chiusura di una scuola in occasione del Ramadan. E tocca anche allo scrittore Nicola Lagioia, colpevole di avere fatto dell'ironia su un noto quanto incomprensibile, tweet del ministro.
Prima di loro, a subire l'ira di Valditara, era stato Christian Raimo, insegnante sospeso per tre mesi e con lo stipendio decurtato della metà perché ad un evento elettorale di AVS aveva contestato aspramente la linea politica del Mim citando un noto film.
Nessuna violenza, nessuna minaccia, nessuna campagna di odio mirata contro il ministro: critiche, anche dure, ma critiche.
Chi sarà il prossimo ad essere colpito dalla lesa maestà di Valditara? Quando arriverà il giorno in cui questi ministri capiranno che la critica e la libera stampa sono colonne portanti di una democrazia sana?". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

17/12/2024 - 18:26

"Le promesse di Giuli sono state tutte tradite: durante la discussione della manovra di bilancio, non c'è stato alcun aumento dei fondi per la cultura. Restano i tagli feroci che Giorgetti ha inflitto a tutti i settori del Ministero della Cultura, commissariando di fatto il neo ministro Giuli." Così la capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, a margine della discussione della manovra in Commissione Bilancio.

17/12/2024 - 15:48

Solidarietà a giornalista Cavalli per citazione a giudizio

“La citazione in giudizio del ministro Valditara nei confronti del giornalista Giulio Cavalli, del direttore Gaetano Pedullà e il quotidiano La Notizia è un gesto scorretto e violento. Chiedere un risarcimento di 10mila euro per aver definito ‘razzista’ il suo atteggiamento verso la chiusura delle scuole per il Ramadan è un chiaro tentativo di intimidazione che mina la libertà di stampa e il diritto di critica. Questo atteggiamento, da parte di un ministro della Repubblica, è inaccettabile e pericoloso: anziché rispondere nel merito, sceglie di portare in tribunale chi esercita il proprio lavoro di informazione e commento, sfruttando gli strumenti che la sua posizione di potere gli permette di usare. È dovere di un governo accettare critiche, anche aspre, senza ricorrere a strumenti giudiziari come arma di pressione contro i giornalisti. Esprimo piena solidarietà a Giulio Cavalli e a tutti i giornalisti che svolgono con coraggio il proprio mestiere”.

Così la deputata Pd, Lia Quartapelle.

13/12/2024 - 17:14

“Mentre le promesse di Giuli cadono nel vuoto, il governo lo premia aumentandogli lo stipendio”. Così Irene Manzi, capogruppo democratica nella Commissione Cultura della Camera, esprime la sua “indignazione per il fatto che il governo trovi risorse per incrementare gli stipendi dei ministri, ma non per mantenere gli impegni annunciati in favore dei settori culturali italiani che, ancora una volta sono fuori dall’agenda del governo. Giuli aveva promesso fondi per l’editoria e la correzione dei tagli feroci al ministero della cultura: ancora non si vede nulla”.

13/12/2024 - 13:27

“Giuli riferisca in Parlamento sulle modalità e sull’esito della due diligence dei bilanci di Cinecittà che leggiamo sulla stampa. Non è infatti comprensibile come una società pubblica, con bilanci certificati dal Ministero dell’Economia, sotto la vigilanza della direzione cinema del Ministero della Cultura, con revisori dei conti e tutte le garanzie del caso, possa aver truccato i bilanci. In ogni caso, emerge un dato politico: il CdA che sta denunciando questa distorsione delle informazioni, a partire dalla presidente di Cinecittà, è lo stesso che ha approvato e firmato i bilanci precedenti, con la sola eccezione dell’amministratore delegato, al quale ora si cerca di attribuire tutte le responsabilità. La vicenda va sicuramente chiarita, ma, visti i toni delle comunicazioni del MiC, ci aspettiamo provvedimenti conseguenti, inclusa le dimissioni dei componenti del CdA che sedevano a Cinecittà nel periodo di cui si fa riferimento nella nota” così i componenti democratici della commissione Cultura della Camera.

12/12/2024 - 13:47

Giuli spieghi modalità di utilizzo fondi raccolti attraverso aumento biglietti dei musei

Il gruppo parlamentare del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, per fare luce sulla modalità con cui sono stati utilizzati i fondi per i territori alluvionati dell’Emilia Romagna raccolti dal Mic aumentando di 1 euro il costo del biglietto dei musei statali. Da quanto si apprende – sottolineano i firmatari dell’interrogazione Andrea Gnassi, Irene Manzi e Ouidad Bakkali – l’intero ammontare dell’importo raccolto tra il 15 giugno e il 15 settembre del 2023, che è pari a circa 10 milioni di euro, è stato destinato a un unico intervento che riguarda la riqualificazione dell’ex Caserma Monti – Convento di Santa Maria della Ripa nel comune di Forlì, che è stato destinatario anche di altri 3 milioni di euro provenienti da un altro capitolo di bilancio per la tutela del patrimonio culturale. Stupisce che, davanti a tante realtà che hanno subito danni al patrimonio, il Ministero della Cultura abbia deciso di finanziarne solo una, che guarda caso, incide in uno dei pochi comuni guidati dal centrodestra nella regione Emilia Romagna. Se fosse confermata questa ricostruzione, saremmo veramente ad un uso disinvolto dei fondi del ministero usato come bancomat per foraggiare l’amichettismo istituzionale. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare che chiede al Ministro Giuli di rendere noto “quanti ingressi siano stati effettuati con la maggiorazione di 1 euro di cui al DL 62/2023, quale sia l’ammontare complessivo raccolto ai fini di cui al medesimo decreto e con quale modalità di calcolo siano state assegnate le risorse. E poi, di fornire indicazioni sui prossimi progetti che il Ministro intende finanziare sul patrimonio culturale dei territori colpiti dall’alluvione di maggio 2023, a partire da quelli della città di Faenza, dove gli istituti culturali hanno subito ingenti danni e per i quali non risulta alcun contributo per interventi di riqualificazione.

06/12/2024 - 09:28

“Eravamo abituati alla propaganda sguaiata utilizzata per coprire i propri fallimenti, ma ora il governo fa un ulteriore salto di qualità: siamo alla negazione della realtà.  La sottosegretaria Borgonzoni ci spiega che non è vero che il settore del cinema è fermo, citando dati a caso. Se uscisse ogni tanto dall'ufficio nel quale si è chiusa con qualche produttore amico, si renderebbe conto della catastrofe che ha creato: migliaia di famiglie alla fame,  professionisti straordinari costretti a cambiare mestiere, imprese sull'orlo del fallimento. Ed ora anche la sospensiva del Tar. La verità è semplice: in qualunque altro settore dopo aver prodotto un disastro del genere e messo in ginocchio una intera filiera, si verrebbe rapidamente accompagnati alla porta. Ed è quello che Giuli dovrebbe fare: ritiri le deleghe sul cinema alla Borgonzoni e venga subito in Parlamento a spiegare come intende risolvere questo disastro”. Così il deputato democratico Matteo Orfini.

04/12/2024 - 17:53

"Come ha sottolineato in modo molto chiaro oggi il presidente di AIE, Innocenzo Cipolletta, gli editori italiani si apprestano a chiudere un 2024 difficile, non solo a causa della congiuntura economica, ma anche per il mancato rinnovo o la modifica di strumenti di sostegno alla domanda che avevano funzionato bene negli anni precedenti. Si tratta di scelte profondamente sbagliate, portate avanti dal governo Meloni, che con Sangiuliano e Giuli si è distinto per il disinvestimento nella cultura. Attendiamo un cambio di passo ma oggi, constatiamo solo annunci, ma nessun fatto concreto." Così i deputati democratici della Commissione Cultura della Camera. "Nella scorsa legislatura – sottolineano i democratici – le politiche culturali hanno sempre trovato una larga condivisione. Sono molte le leggi approvate all’unanimità proprio perché come maggioranza abbiamo sempre lavorato per unire, non per dividere. In questa legislatura, invece, siamo in una perenne guerra civile, con una maggioranza che promuove solo proposte dal carattere punitivo e vendicativo verso i settori culturali. Il nostro appello è che si possa intraprendere una strada diversa: la cultura non è di parte, e i settori culturali meritano di essere trattati con rispetto, anche in una prospettiva industriale."

04/12/2024 - 17:02

“Le dichiarazioni del ministro della Cultura, Giuli, sulla carenza di fondi per le politiche culturali in Europa suonano ipocrite e incoerenti. È paradossale che chi si lamenta della mancanza di risorse sia lo stesso ministro che ha accettato senza reagire i tagli feroci imposti dal ministro Giorgetti, penalizzando gravemente tutti i settori culturali. Ricordiamo, inoltre, che Giuli ha recentemente avallato un taglio del 90% dei fondi del Fondo Sviluppo e Coesione destinati alla cultura. Ora lo aspettiamo alla prova dei fatti, a partire dall’esame del pacchetto di emendamenti che abbiamo presentato per tutelare e valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese e del tanto annunciato decreto cultura di cui, oltre gli annunci, non c’è ancora traccia. Fino ad allora, quelle di Giuli restano semplicemente lacrime di coccodrillo.” così la capogruppo democratica nella commissione Cultura della camera, Irene Manzi.

03/12/2024 - 14:03

“Il drammatico racconto del testimone “Delta”, ascoltato nel processo contro i quattro agenti dei servizi segreti egiziani accusati del sequestro, delle torture e dell’omicidio di Giulio Regeni, getta una luce ancora più inquietante su un caso che resta una ferita aperta per l’Italia e per chiunque abbia a cuore i diritti umani. Regeni in commissariato chiedeva disperatamente un avvocato e di contattare l’ambasciata italiana. Nessuno gli ha dato ascolto ed è stato brutalmente torturato e ucciso. Di fronte a questa ulteriore testimonianza agghiacciante, una domanda sorge spontanea: come è possibile che il nostro governo si ostini a considerare l’Egitto un Paese sicuro? Si tratta di una posizione insostenibile, soprattutto considerando che le autorità egiziane non solo non hanno collaborato nelle indagini, ma si sono rifiutate persino di fornire gli indirizzi dei principali indagati, ostacolando la ricerca della verità e della giustizia”.

02/12/2024 - 16:27

"E' inquietante il giro di immobili e soldi tra l'associazione Pro Vita e Forza Nuova rivelata dall'inchiesta pubblicata oggi dal quotidiano "Domani". Lo è non solo perché conferma i legami tra il partito neofascista guidato da Roberto Fiore, condannato a 8 anni in primo grado per l'assalto alla CGIL dell'ottobre del 2021, ma anche per la vicinanza tra Pro Vita e l'attuale maggioranza che ha spalancato loro le porte dei consultori pubblici del Paese per rendere ancora più ostico l'accesso all'interruzione di gravidanza alle donne.
Una vicinanza le cui conseguenze abbiamo visto con la campagna lanciata proprio da Pro Vita contro Francesco Spano considerato troppo vicino alla comunità LGBTQIA+. L'associazione anti-scelta definì "irricevibile" la nomina di Spano a capo di gabinetto dal ministro alla Cultura Alessandro Giuli. Spano, com'è noto, è stato costretto alle dimissioni. Poche ore dopo, era stato proprio il portavoce di Pro Vita, Jacopo Coghe a dichiarare che quella vicenda avrebbe dovuto fare "da monito" al governo.
Ancora una volta emergono punti di contatto poco chiari tra la maggioranza e organizzazioni dichiaratamente neo fasciste e tra queste e le associazioni anti-scelta e anti-diritti.
Rapporti che rischiano di rispedire il Paese indietro di 50 anni sul fronte dei diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.

30/11/2024 - 09:56

Dato politico inequivocabile, ministro è commissariato

Dichiarazione di Irene Manzi, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera
"Il drastico definanziamento delle risorse destinate alla cultura, giustificato dal mancato conseguimento delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, rappresenta un colpo durissimo per i settori culturali. È indispensabile che il ministro Giuli chiarisca cosa non ha funzionato, esponga le ragioni di merito alla base di questa decisione e renda pubblico l’impatto concreto di questo taglio su ogni singolo intervento programmato".

Così Irene Manzi, capogruppo democratica in Commissione Cultura alla Camera, commenta la decisione del CIPESS di approvare il definanziamento per mancato conseguimento delle obbligazioni giuridicamente vincolanti degli interventi del Ministero della Cultura (MIC).

"Un taglio drastico del 90% dei fondi del Fondo Sviluppo e Coesione di questa portata non si era mai visto e conferma un dato politico inequivocabile: Giuli è commissariato. Come spiegare altrimenti un ministro che prende atto di una decisione così grave alla vigilia della riunione del CIPESS che l’ha ratificata?

La gestione del ministero negli ultimi due anni del governo Meloni si è rivelata del tutto incapace di attribuire un ruolo strategico alle politiche culturali, usate come semplice terreno di spartizione politica, a discapito del patrimonio e del futuro culturale del Paese. Giuli deve venire subito in Parlamento a spiegare quanto accaduto".

29/11/2024 - 11:17

Presentata Pdl per salvaguardare patrimonio

La deputata del Pd, Giovanna Iacono, ha depositato una proposta di legge d’iniziativa parlamentare per l’istituzione del Parco Nazionale dei Monti Sicani, un’area dall’alto valore ambientale, già ampiamente attestata sul piano scientifico, come convalidato da strumenti di tutela internazionale fin dal 1991. Interessa i comuni di Bivona, Burgio, Cammarata, Castronovo di Sicilia, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Giuliana, Palazzo Adriano, Prizzi, San Giovanni Gemini, Santo Stefano di Quisquina e Sambuca di Sicilia.
“La salvaguardia di quel patrimonio – spiega Iacono – non può essere lasciato alla sola competenza della Regione Sicilia che, di fatto, dopo la soppressione del parco regionale a seguito di una sentenza del Tar nel 2019, e la contestuale formazione di un comitato per la predisposizione di una nuova proposta di istituzione, non ha ancora concretizzato alcun provvedimento in merito.
I Monti Sicani rientrano nelle aree interne, zone caratterizzate da svantaggi geografici, sociali ed economici, ma ricchi di notevoli risorse ambientali, culturali e naturali, agro-alimentari, e hanno grandi potenzialità turistiche ed economiche. Aree per le quali la politica di coesione dell’Unione europea prevede strumenti finanziari per migliorare l’accessibilità, promuovere e sviluppare le attività economiche connesse al patrimonio esistente, incentivare l’uso delle risorse e incoraggiare il turismo sostenibile. Ritengo necessario estendere anche a essi i piani di politica nazionale ed europea per la loro tutela e valorizzazione. Per tutti questi motivi - conclude Giovanna Iacono - la mia proposta di legge intende istituire il Parco Nazionale dei Monti Sicani: esigenza giustificata dalla necessità di tutelare e valorizzare la straordinaria ricchezza naturalistica, paesaggistica, idrografica, archeologica e storica dei luoghi in questione, di dotarlo di una gestione e di contributi adeguati, dati dall’opportunità di entrare nella rete dei Parchi nazionali”.

28/11/2024 - 12:05

Orfini: caos legislativo ha bloccato un settore virtuoso, gravi responsabilità del governo Meloni

“Quali regole deve seguire un produttore cinematografico? Può avviare nuovi progetti o deve continuare a restare fermo a causa del caos legislativo che si è creato?” Queste le domande con cui il deputato democratico, componente della Commissione Cultura della Camera, Matteo Orfini, è intervenuto in Aula alla Camera per chiedere al governo di “prevedere un’informativa urgente al Parlamento da parte del ministro Giuli per fare chiarezza sulle regole del tax credit, su cui ieri si è espresso il TAR e che, dall’inizio di questa legislatura, sono state oggetto di interventi caotici e ideologici del governo, che stanno affossando un intero settore capace di produrre valore, lavoro e cultura”. “Le responsabilità sono gravi: i dati sono sotto gli occhi di tutti – ha aggiunto Orfini - le produzioni sono ferme, gli stabilimenti cinematografici sono vuoti, le maestranze si stanno rivolgendo ad altri settori pur di lavorare e le grandi produzioni internazionali stanno virando verso altri paesi a noi concorrenti. Cosa dobbiamo aspettare ancora? Non c’è più tempo. Giuli venga in Aula per chiarire questa situazione disastrosa generata dal governo Meloni che sta affossando l’industria cinematografica e audiovisiva italiana”.

 

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