17/06/2024 - 17:14

“Nelle carceri italiane si vive una vera e propria emergenza umanitaria. A partire da aprile, i parlamentari democratici, nell’ambito dell’iniziativa “Bisogna aver visto”, hanno visitato numerose strutture penitenziarie e depositato interrogazioni parlamentari, sia alla Camera che al Senato, richiamando l'attenzione sulle condizioni di vita e di lavoro negli istituti di pena ormai al collasso.

Il sovraffollamento ha raggiunto numeri record, aggravato da una cronica carenza di personale. Il quadro sanitario è reso ancora più critico dall'elevato numero di detenuti con tossicodipendenze e problemi psichiatrici, e vi è una grave insufficienza di iniziative trattamentali necessarie per realizzare il fine rieducativo della pena. Molte strutture sono fatiscenti o del tutto inadeguate.

Nonostante ciò, il governo continua a rimanere inerte e a proporre soluzioni che peggiorano ulteriormente le condizioni di vita e di lavoro negli istituti penitenziari. Le preoccupazioni aumentano a fronte della crescita attesa nel prossimo futuro del sovraffollamento a cui si collega la riduzione delle risorse destinate al comparto giustizia previsto dalla manovra di bilancio nel prossimo triennio. È intollerabile che il governo e la maggioranza continuino ad assistere ai suicidi in carcere senza intervenire”. Così il capogruppo democratico nella commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi.

05/06/2024 - 13:19

"Purtroppo per i cittadini i tagli ai Comuni ci saranno, lo ha deciso la destra con la scorsa Legge di Bilancio e lo ha confermato in numerose occasioni, e con onestà intellettuale, lo stesso Ministro della Lega Giorgetti senza peraltro essere direttamente smentito da nessun esponente della maggioranza e tantomeno da Giorgia Meloni. Quello che ha fatto il governo è stato solo posticipare la pubblicazione del Decreto ministeriale e solo per motivi elettorali. In questo quadro sconfortante l'unico che ha ancora il coraggio di parlare è il sindaco di Grosseto Colonna, peraltro collega di partito del titolare del Dicastero dell'Economia, che fa l'ennesima gaffe istituzionale, dimostrando ancora una volta il suo distacco dai problemi reali di famiglie ed imprese che verranno penalizzate dai definanziati agli enti pubblici": è quanto dichiara il deputato Pd Marco Simiani, commentando le parole del primo cittadino di Grosseto che ha definito i prossimi tagli ai Comuni una falsità elettorale.

04/06/2024 - 15:07

“La transizione energetica e il sostegno alle fonti rinnovabili sono obiettivi prioritari per l’Italia e per l’Europa, sia per il decisivo contributo che possono dare alla riduzione di emissioni di Co2, sia per traguardare una effettiva indipendenza energetica dell’Unione. La notizia dell’approvazione, da parte della Commissione UE, del regime di aiuti di Stato a sostegno dell’energia rinnovabile in Italia sarebbe un fatto positivo se solo il Governo Meloni si fosse degnato di condividerla con il resto del Paese.”
Così Ubaldo Pagano, capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Purtroppo, siccome questo Governo pensa di essere autosufficiente e completamente autonomo rispetto al Parlamento, una notizia potenzialmente positiva per il Paese si trasforma nell’ennesima stangata ai danni dei cittadini. La richiesta di autorizzazione ad attivare aiuti di Stato chiesta dal Governo italiano all’Europa prevede che la copertura sia interamente posta a carico degli utenti, attraverso un rincaro delle bollette. Per questo vogliamo capire di che cifre stiamo parlando e come il Governo intende attuare questa misura. Perché non è possibile che ancora una volta Meloni preferisca tartassare in modo occulto gli italiani pur di non aprire un dibattito nel Paese. Meloni e Fitto riescono a fare danni anche quando si tratta di raggiungere scopi e obiettivi che vedono tutti dalla stessa parte.”

02/06/2024 - 18:44

“Il Mef mette nero su bianco la spending review di duecento milioni di euro l’anno, 1 miliardo in 5 anni per i comuni italiani con il sud più danneggiato per il criterio PNRR. La cifra complessiva proviene dall’elenco che il Mf ha reso noto per suddividere i tagli tra ministeri, Regioni ed enti locali dopo le due ultime leggi di bilancio 'allegre' dove lo spreco di risorse in mancette elettorali era evidente, dai soldi alle società di calcio di serie A, ai condoni voluti da Salvini che sono costati 1 miliardo di euro, alle regalie per i collegi dei parlamentari di maggioranza, alle tasse cancellate sui mega profitti alle banche e alle aziende energetiche, che ora aumentano il valore in borsa a scapito degli interessi sui mutui e con le bollette alle stelle, ora il governo raschia il fondo del barile colpendo i più deboli”. Così Silvio Lai, deputato dem e componente commissione Bilancio.

“Il governo - conclude Lai - ha fatto un altro disastro nei confronti dei comuni già danneggiati dalle manovre di Fitto sulle risorse del PNRR: solo in Sardegna mancheranno 7,5 milioni l’anno per un totale di 38 milioni con Sassari e Cagliari che subiscono i danni maggiori con 6 milioni globali per Cagliari e 2,5 milioni per Sassari. Sono tagli da paura che penalizzano maggiormente i comuni che hanno usufruito dei fondi PNRR con due conseguenze: che i comuni non avranno il personale per far funzionare le strutture costruite con il PNRR come gli asili nido e che ad essere penalizzati maggiormente saranno i comuni del Mezzogiorno che hanno ricevuto una quota del 40 per cento del finanziamento PNRR”.

29/05/2024 - 16:11

"Come è evidente il ministro Piantedosi non dà risposte e rinvia la decisione del governo di tagliare le risorse agli enti locali che più stanno investendo con il Pnrr a dopo le elezioni europee. Quei tagli sono scritti nella legge di bilancio e sono l'unico modo che il governo conosce per coprire gli affanni di una manovra ingiusta sempre alla ricerca del consenso. Tagliate a chi ha più bisogno per finanziare flat-tax e regali a chi fa extra profitti. Nessuna lotta all'evasione fiscale, 19 condoni in 19 mesi e ora arriva la scure sui comuni". Così la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, intervenendo nella replica del question time al ministro Piantedosi sui tagli di spesa corrente ai comuni.

"La spesa sociale non verrà toccata? E' falso perché le spese che il governo dice di escludere sono riferite solo al criterio di computo e invece l'esecutivo penalizza i comuni che stanno facendo investimenti in servizi sociali. Un'operazione vigliacca che scarica sui sindaci la responsabilità dei tagli. Ora provate a fare marcia indietro perchè avete paura del giudizio degli elettori e del malumore dei vostri stessi sindaci. Prendete tempo, ma il Pd non vi permetterà di fare dei comuni e del Pnrr il bancomat delle vostre incapacità e bugie".

Nel presentare l’interrogazione, Braga ha chiesto a Piantedosi "quali fossero le misure del governo dopo gli allarmi degli enti locali sui maggiori tagli di spesa corrente - 250 milioni all'anno per 5 anni - per i comuni che stanno investendo più risorse del Pnrr. Una decisione totalmente sbagliata, che mette a rischio i servizi primari e la piena riuscita del piano di competenza territoriale".

29/05/2024 - 15:03

“Il gioco d’azzardo è fuori controllo e i dati presentati questa mattina da Cgil e da Federconsumatori con la pubblicazione del libro nero 2024 lo attesta inequivocabilmente. Sono dati inquietanti. In dieci anni le scommesse sono cresciute del 78%. Siamo ormai a 150 miliardi a fronte degli 84 del 2013. Praticamente una cifra complessiva che vale cinque volte la legge del bilancio in corso, l’89% della spesa alimentare e l’87% della spesa sanitaria. Gli italiani hanno perso con il gioco 22 miliardi nel 2023 e tantissimi di loro, dopo aver perso tutto, sono caduti nella rete del ricatto e degli usurai. Molti altri, sempre di più, stanno combattendo la perversa sindrome della ludopatia. Di fronte a tutto questo lo Stato aumenta le possibilità di gioco, perché ha bisogno di recuperare risorse per le emergenze e per fronteggiare l’enorme debito pubblico, anziché operare per mettere regole a protezione delle fasce più deboli e ridurre l’offerta di gioco. E lo Stato fa anche un altro danno: nega la disponibilità dei dati sul gioco al terzo settore e alle regioni e ai comini nonostante nella legge delega grazie ad un emendamento del Pd sia stato inserito come obbligo e diritto”.

Così il dem Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e primo firmatario della proposta di legge sul riordino della disciplina sui giochi pubblici.

“Non avere quei dati - aggiunge - non consente di avere l’esatta dimensione e distribuzione del fenomeno e le conseguenze di carattere economico e di salute che pregiudicano la vita di decine di miglia di persone del nostro Paese per la gioia delle organizzazioni criminali e mafiose che sanno come incunearsi nelle piaghe dei drammi sociali. Occorre che lo Stato si ponga l’obiettivo di costruire un sistema normativo che ridefinisca l’idea di gioco, come fatto episodico e non compulsivo della vita delle persone. Serve coraggio per farlo - conclude - ma solo così si possono combattere gli effetti devastanti prodotti dal gioco d’azzardo non solo per il giocatore ma anche per le famiglie, gli ambiti di lavoro e la società”.

29/05/2024 - 12:55

Mef non è in grado di quantificare impatti economici, immediato stop esame parlamentare

“Il ddl autonomia è incostituzionale perché viola l’articolo 81 della Costituzione che assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del bilancio dello Stato” così il parere negativo della commissione Bilancio della Camera presentato dal gruppo parlamentare del Pd alla vigilia della discussione in aula del provvedimento governativo promosso dal ministro Calderoli. “Il Mef ha chiaramente detto che non è in grado di quantificare gli impatti economici dell’autonomia differenziata – sottolineano i democratici – e questo sarebbe sufficiente a interrompere immediatamente l’esame del provvedimento. Ma i partiti di maggioranza non si fidano più di loro stessi e vanno avanti a colpi di strappi e forzature regolamentari che impediscono al parlamento di modificare un provvedimento che stravolge l’assetto delle istituzioni democratiche senza tener conto dell’incremento e delle duplicazioni dei costi che non vengono né quantificati né coperti”. Il parere firmato dai componenti democratici della V commissione di Montecitorio –  Ubaldo Pagano, Maria Cecilia Guerra, Silvio Lai, Claudio Mancini e Silvia Roggiani – stigmatizza in particolare: la confusione e l’incertezza sulla determinazione dei Lep e sulle modalità e tempistiche di trasferimento delle funzioni alle regioni; l’incapacità del governo di quantificare i profili finanziari e di coordinamento della finanza pubblica; il mancato coinvolgimento del parlamento nella valutazione dei decreti attuativi; l’aderenza del percorso di autonomia differenziata con gli obiettivi del Pnrr che considera, quali milestone da conseguire a partire dal 2026, l’attuazione del federalismo fiscale regionale e provinciale; la partecipazione delle regioni alla politica fiscale nazionale e alle riforme conseguenti al processo di modifica del quadro della governance economica avviato dalle istituzioni dell’Unione europea; il meccanismo di aggiornamento della compartecipazione al finanziamento delle funzioni devolute; le modalità di ripartizione e attribuzione di personale, strutture e risorse finanziarie, a partire dalla scuola, con il concreto rischio di determinare  diseconomie di scala e di scopo, e duplicazioni di costo. Per tutte queste ragioni, il Gruppo del partito democratico della Camera esprime parere negativo al provvedimento del governo e chiede la soppressione, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, degli articoli dal primo all’ultimo del testo.

28/05/2024 - 16:49

Governo si fermi, parlamento non è passacarte dell’esecutivo

“È molto grave che la commissione bilancio si appresti a votare un parere al ddl autonomina in cui viene riconosciuto apertamente che il provvedimento presenta gravi problematiche finanziarie, tanto che lo stesso Mef ha reso noto di non essere in grado di quantificarne gli impatti economici”. Così i deputati democratici della commissione Bilancio della Camera sottolineano l’anomalia del parere presentato dalla maggioranza che riconosce queste gravi mancanze senza, di fatto, intervenire ma rimandando eventuali correzioni ad una eventuale un ordine del giorno del governo. “Il parlamento legifera e non è il passacarte dell’esecutivo – stigmatizzano i democratici – il ddl autonomia non presenta alcun elemento di urgenza che impedisce modifiche parlamentari: gli ordini del giorno lasciano la risoluzione del problema al ‘sovrano’ di turno, un emendamento è vincolante. La verità – concludono - è che i partiti di maggioranza non si fidano più di loro stessi, vanno avanti a colpi di forzature regolamentari e non consentono il dibattito nelle sedi competenti”.

27/05/2024 - 19:17

“Sul Pnrr il Ministro Fitto continua ad arrampicarsi sugli specchi.

Il Ministro già in passato è stato smentito dalle Regioni quando voleva negare i tagli di 1,2 miliardi del governo alla sanità.

La verità è che con la modifica del Pnrr Fitto ha tagliato progetti per i Comuni e le Città metropolitane che poi in parte sono stati rifinanziati ma a carico del bilancio dello Stato, lasciando tutto nell’incertezza e peggiorando la prospettiva dei conti pubblici. Inoltre il Ministro non dice una parola sugli inaccettabili ritardi dei trasferimenti delle risorse Pnrr ai piccoli Comuni, come denunciato dall’Uncem.

Il ministro può dire quello che vuole ma la realtà è che la sua gestione della del PNRR è un totale fallimento”.

27/05/2024 - 19:14

“Inizia a cadere il castello di carte costruito in questi mesi da Fitto. Aveva giurato di non aver tolto un euro dal PNRR e alla fine abbiamo contato progetti definanziati per diversi miliardi di euro. Poi aveva assicurato che avrebbe rifinanziato uno per uno i progetti riferiti ai Comuni. Alla fine ci ha pure dato dei bugiardi perché segnalavamo che la sua ‘rimodulazione’ del Piano avrebbe privato le amministrazioni comunali di un ammontare enorme di risorse. Oggi abbiamo il verdetto: per tappare i buchi del bilancio dello Stato, Fitto mette le mani nelle tasche dei comuni lanciando una draconiana spending review. Con il decreto del MEF, infatti, il Governo dà attuazione a quella norma dell’ultima manovra che chiede indietro ai comuni italiani 250 milioni di euro all’anno fino al 2028, per un totale di 1,25 miliardi di euro. Una scelta assurda che si tradurrà nel taglio di servizi alle fasce più deboli della popolazione.”
Così Claudio Stefanazzi, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Prima si è chiesto ai Comuni di fare in fretta, imponendo enormi sacrifici ad amministrazioni spesso sottorganico, e ora si afferma un principio incredibilmente insensato: chi ha speso più fondi PNRR, è obbligato a restituire più soldi al Governo. Un paradosso che poteva essere partorito solo da una mente contorta come quella del Ministro Fitto.”

27/05/2024 - 17:34

Piero De Luca, nessuna invenzione, dati parlano chiaro

“Il ministro Fitto dovrebbe scusarsi con gli italiani per le modalità con cui sta gestendo il Pnrr e falcidiando i comuni” così il capogruppo democratico nella commissione Affari europei della Camera, Piero De Luca, replica al ministro Fitto che contesta la protesta del partito democratico per i profondi tagli agli investimenti dei comuni impegnati nel progetto del Pnrr. “Basta prendere in giro gli italiani, i dati sono pubblici e parlano chiaro: nell'ultima legge di bilancio sono stati previsti pesanti tagli complessivi da 250 milioni a Comuni e Province. Risorse sottratte ad interventi per servizi essenziali ai cittadini, azioni di cura del territorio, riqualificazione urbana o prevenzione del dissesto idrogeologico. E dopo il danno la beffa, che è la scelta del Governo di penalizzare con questi tagli di più gli enti locali che stanno attuando maggiori progetti del PNRR. Scelta che provocherà evidenti disservizi in particolare nella spesa corrente rispetto gestione delle infrastrutture già presenti o da realizzare. Aggiungiamo peraltro che, a prescindere dalla sua propaganda, Fitto ha tagliato nella rimodulazione del Pnrr investimenti per 100 000 nuovi posti in asili nido. Il tempo delle bugie è finito”.

27/05/2024 - 16:27

Pagano, siamo al cortocircuito, non hanno contezza degli effetti sulle casse dello Stato

“Gli impatti finanziari dell’autonomia differenziata non sono prevedibili, lo dice chiaramente il Mef rispondendo alle osservazioni del Servizio bilancio dello Stato della Camera dei deputati”. Così il capogruppo democratico nella commissione bilancio di Montecitorio, Ubaldo Pagano, commenta il documento di 24 pagine in cui il Mef risponde ai quesii posti dal Dossier del Servizio bilancio della Camera e dal gruppo parlamentare del Pd. Ill ddl autonomia differenziata è domani all’ordine del giorno dell’aula della Camera. “Da via XX settembre abbiamo la conferma che il governo sta navigando a vista e sta imponendo al paese una riforma di cui non ha alcuna contezza degli effetti e degli impatti finanziari”. Nel testo delle risposte del Mef – prosegue Pagano - è espressamente riportato che: “solo successivamente alle richieste di attribuzioni delle regioni si potranno valutare gli impatti finanziari dell’autonomia” e che “qualora dalla determinazione dei Lep derivino maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si può procedere al trasferimento delle funzioni solo dopo aver stanziato le risorse”. Nulla viene detto invece sulle materie che non rientrano nel perimetro dei Lep e questo potrebbe significare un ulteriore passaggio al buio senza valutazione degli effetti finanziari. Siamo al ‘paradosso del comma 22’: un corto circuito – conclude Pagano - che conferma che il governo non ha contezza degli effetti profondi che questo provvedimento avrà su importanti strumenti di politica economica”.
 

26/05/2024 - 12:42

Il governo Meloni sta letteralmente distruggendo l’Italia. Nell’ultima legge di bilancio sono previsti tagli importanti a Comuni e Province per 250 milioni di euro peraltro con un criterio paradossale: se sei stato bravo a far partire i cantieri del PNRR ti tolgono soldi per la spesa corrente degli Enti Territoriali. Con l’autonomia differenziata si sta spaccando l’Italia creando enormi divisioni e cristallizzando i divari fra il Nord e il Sud. Di fatto vengono abbandonate il Mezzogiorno e le Aree interne d’Italia: la parte più fragile del paese. I ministri per tutta risposta invece di occuparsi dei problemi del Paese litigano fra di loro per questa o quella poltrona, per chi vincerà alle europee”. Così una nota dei deputati Pd della commissione Bilancio della Camera, Ubaldo Pagano, Cladio Mancini, Maria Cecilia Guerra, Silvio Lai, Silvia Roggiani.

26/05/2024 - 12:40

“Il Governo Meloni continua a mettere in atto politiche devastanti per le nostre comunità.
Nell'ultima legge di bilancio sono stati previsti pesanti tagli complessivi da 250 milioni a Comuni e Province. Risorse sottratte ad interventi per servizi ai cittadini, asili, politiche sociali, cura del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico. Con la proposta di autonomia differenziata spaccano l'Italia e con queste misure distruggono le autonomie locali. Un disastro. A tutto questo si aggiunge un ultimo colpo di genio, la scelta del Governo di penalizzare con questi tagli di più gli enti locali che stanno attuando maggiori progetti del PNRR. Una follia assoluta che contraddice il senso stesso e l'obiettivo del Piano aumentare la coesione sociale, e che rischia di mettere in discussione interventi fondamentali nelle scuole, negli asili, nelle scuole o nella rigenerazione urbana, che richiedono impegni di risorse locali per la gestione”. Così il capogruppo democratico nella commissione affari Europei della camera, Piero De Luca.

23/05/2024 - 16:10

“C’è da rallegrarsi che la ministra Calderone non debba gestire la Legge di bilancio. Altrimenti ne voteremmo una ogni due anni. Siccome la commissione Lavoro della Camera presieduta dall’onorevole Rizzetto ha ammesso gli emendamenti delle opposizioni - e anche quelli della maggioranza - già due mesi fa, non siamo davanti a un problema tecnico ma a un problema politico. Il governo non è impegnato ad esaminare trecento emendamenti, il governo è semplicemente in ritardo. Forse perché la ministra del Lavoro Calderone fa anticamera davanti alla porta del Mef e continua a non avere nessuna risposta. L’effetto di questo cortocircuito è la mortificazione del Parlamento. E della Commissione presieduta dallo stesso Rizzetto. Dove si aspetta di capire se il provvedimento è vivo o è morto. Insistiamo dunque per il ritiro”.

 

Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.

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