"Le parole della giudice Joan E. Donoghue, alla Corte di Giustizia internazionale dell'Aja, sono chiare. Secondo Donoghue, alcune delle denunce di violazione dei diritti umani presentate dal Sudafrica nei confronti di Israele a seguito delle azioni militari indiscriminate su Gaza, sono giustificate e, quindi, la richiesta di archiviazione di Tel Aviv è stata respinta.
La Corte ha imposto a Israele di punire chi incita al genocidio, e di adottare misure immediate ed efficaci per consentire la fornitura dei servizi di base e dell'assistenza umanitaria urgenti e necessari ai palestinesi nella Striscia di Gaza. La Corte ha anche chiesto la liberazione immediata degli ostaggi da parte di Hamas.
Ora le parti rispettino le richieste della Corte, incluso evitare ogni atto che violi la convenzione sul genocidio. Come ha ribadito l'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera Josep Borrell, quanto stabilito è vincolante e la Corte va sostenuta. La comunità internazionale vigili sull'applicazione di quanto stabilito dall'Aja, in attesa del giudizio di merito e si faccia promotrice di un percorso di pace a partire dal cessate il fuoco". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Sgarbi persevera con il suo linguaggio sessista e offensivo. Questa volta le sue volgari offese sono ricadute sulla collega Irene Manzi, a cui va tutta la mia solidarietà, col solito linguaggio da bar dello sport, del tutto inadeguato a chi ricopre un ruolo istituzionale. Un uomo che solitamente si esprime nei confronti delle donne in modo sprezzante e volgare non dovrebbe mai diventare esponente di un esecutivo. Ha ragione la capogruppo del Pd Chiara Braga a chiedere al ministro Sangiuliano di prendere atto dell'incompatibilità di Sgarbi con un incarico di governo. Cosa che, in realtà, aveva già dimostrato in diverse occasioni tra cui la pessima performance al MAXXI che aveva suscitato le giuste proteste dei dipendenti del museo. Cosa aspetta il ministro a prendere provvedimenti?" Lo scrive su X Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"La terribile notizia dei 20 morti e circa 150 feriti palestinesi colpiti da un attacco dei carri armati israeliani mentre erano in fila per gli aiuti umanitari è arrivata nelle ore in cui, con le colleghe e i colleghi parlamentari del Pd stavamo condividendo il testo della mozione che presenteremo nei prossimi giorni.
Un documento che prevede, tra le altre cose, un immediato cessate il fuoco, l'invio di aiuti umanitari continui e sicuri alla popolazione civile di Gaza ridotta allo stremo delle forze, oltre alla liberazione incondizionata degli ostaggi.
Ormai il numero delle vittime nella Striscia ha superato le 25mila persone, la maggior parte delle quali sono donne e bambini. Un disastro davanti al quale l'UE si deve fare promotrice di una de-escalation per avviare una conferenza internazionale di pace.
Nonostante il contesto sia così profondamente lacerato e le parti in causa non siano disposte a fare concessioni, la comunità internazionale ha il dovere di rinnovare il proprio impegno e accompagnarle verso una prospettiva di pace realistica che passi per il riconoscimento reciproco e l'istituzione dello Stato di Palestina. Una posizione, per altro sostenuta da tutti i principali attori internazionali, a partire da Stati Uniti e paesi arabi". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Con l'accordo Italia-Albania, la politica sull'immigrazione del governo Meloni segna un'altra inconcludente e discriminatoria tappa. È un progetto pieno di lacune e approssimativo, buono solo per la propaganda delle prossime elezioni europee quando la maggioranza tenterà di far credere che nessun migrante arriverà più in Italia. Ma è solo una bugia, un'altra bufala: i flussi migratori si possono e si devono gestire, ma non si possono bloccare. Questo è un accordo costosissimo. Mentre nel nostro Paese si nega il reddito alle persone in difficoltà e in tanti non possono più curarsi, si spendono almeno 670 milioni di euro, per la gestione di non più di 3 mila migranti al mese sul territorio albanese. Una goccia se consideriamo le oltre 150mila persone sbarcate in Italia nell'ultimo anno e uno spreco incredibile di risorse, tenuto conto che gli stessi centri si potevano fare in Italia con una spesa enormemente inferiore. E, in più, le persone che saranno portate nei centri in Albania, nella quasi totalità dei casi torneranno in Italia, sia che ottengano la protezione internazionale, sia che non la ottengano. Ma questo non va di pari passo con una prospettiva che aumenti il numero dei rimpatri.
Inoltre alcuni diritti vengono compressi, come il diritto alla difesa, con buona pace del garantismo di cui si vantano le destre e che, evidentemente, vale solo per alcuni e non per altri. Sull'immigrazione Giorgia Meloni le ha provate tutte, e tutte sbagliate. Fino ad arrivare nei giorni scorsi alla corte del presidente turco Erdoğan per chiedergli di bloccare le partenze dalla Libia, cioè da un altro paese. A questo è ridotta la politica estera del governo: a elemosinare favori perfino da autocrati discutibili come il tunisino Saied ed Erdoğan nell’illusione che fermino le partenze verso l'Italia. Ma noi non possiamo accettare né che i migranti vengano sottoposti a pesanti e inutili trattamenti discriminatori, né che venga sperperato così tanto denaro pubblico in questo modo scellerato solo perché la maggioranza e il governo devono fare propaganda e sono pronti a tutto pur di nascondere i loro insuccessi".
Così Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, dichiarando in Aula il voto contrario del Pd alla legge di ratifica del Protocollo Italia-Albania.
"Ieri, in una conferenza stampa organizzata da un deputato della Lega, si è consumato l'ennesimo attacco all'aborto da parte di questa maggioranza. Ricordo all'onorevole Billi, ma anche alla ministra Roccella, che l'interruzione volontaria di gravidanza è un diritto delle donne, conquistato con anni di battaglie per cancellare la piaga dell'aborto clandestino e sul quale non permetteremo che si faccia un solo passo indietro. È inaccettabile che a metterlo in discussione sia un parlamentare e, per giunta, dentro la Camera dei deputati". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Lo stupro come arma di repressione del dissenso e della protesta di donne, uomini e perfino minori che in Iran, da tempo, si battono per la libertà e i diritti di tutte e tutti contro un regime teocratico e totalitario. Oggi, al Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo che presidi, abbiamo audito la dottoressa Annunziata Marinari, coordinatrice campagne per Amnesty International Italia e la dottoressa Francesca Loffari, institutional affairs senior officer per la stessa Amnesty International Italia.
Entrambe ci hanno riferito i contenuti del rapporto di Amnesty Italia che raccoglie le testimonianze, dettagliate e terribili, di chi quelle violenze le ha subite dopo essere stato arrestato in seguito ad una manifestazione. Le ragazze trascinate per i capelli dentro i furgoni e stuprate direttamente nei veicoli con qualsiasi cosa a disposizione: manganelli, tubi di gomma, bottiglie. E ai ragazzi non tocca una sorte diversa. Le torture continuano poi nei luoghi di detenzione senza che le vittime possano in alcun modo difendersi. La vittima più giovane di cui è stata raccolta la testimonianza ha 12 anni. Un orrore davanti al quale non si può restare in silenzio se non se ne vuol essere complici.
Il Comitato diritti umani si è già occupato di quello che accade in Iran con le audizioni delle attiviste di Donna, vita, libertà e di Taghi Rahmani, marito del premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi, più volte arrestata e tuttora detenuta a Teheran con una condanna a 11 anni di prigione per essersi ribellata al regime.
Come Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo, ci siamo impegnati a lavorare ad un atto parlamentare tale da spingere il governo a impegnarsi per rimettere in discussione i nostri accordi commerciali con l'Iran, la vendita di armi alla repubblica islamica e a non normalizzare, di fatto legittimando, quello che accade in quel paese.
Come si possono intrattenere regolari rapporti davanti a questa situazione? Ogni Stato deve fare la sua parte perché i diritti umani fondamentali, e tra questi quello di espressione e di manifestazione pacifica, vengano rispettati e perché si metta fine agli stupri, alle torture e alle detenzioni arbitrarie". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Netanyahu è ormai completamente isolato. La sua netta contrarietà alla nascita di uno Stato di Palestina definito "pericolo esistenziale per Israele" riafferma ancora una volta la sua intenzione: controllare i Territori palestinesi e annetterli. Una posizione giustamente definita inaccettabile dal segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, ma a cui sono contrari anche gli Stati Uniti e gli alleati storici di Israele, oltre all’Ue e ai paesi arabi. Israele ha diritto di vivere in sicurezza e autonomia tanto quanto i palestinesi ad avere un proprio Stato in cui autodeterminarsi : costringere il popolo palestinese a vivere sotto il controllo di Israele non farà che aumentare l'insicurezza degli stessi israeliani, oltre a essere un evidente sopruso.
Netanyahu ha superato ogni limite: oggi la Knesset voterà una mozione di sfiducia nei suoi confronti e i familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas hanno fatto irruzione nel parlamento per chiederne la liberazione, obbiettivo che sembra essere passato in secondo piano nella visione del premier.
Lo stesso ministro degli esteri Antonio Tajani, poco fa, ha ribadito che la prospettiva rimane quella di due popoli e due stati. Ma non è sufficiente, come non è sufficiente chiedere a Israele di "porre attenzione ai civili" nella Striscia di Gaza. Con oltre 25 mila morti, la maggior parte delle quali sono donne e bambini, una popolazione allo stremo, rischi altissimi di epidemie, gli aiuti che arrivano insufficienti e a singhiozzo, non c'è "attenzione" che tenga: serve un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e l'apertura di un negoziato di pace". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio dello scorso anno circa 100 persone annegarono a pochi metri dalla spiaggia di Cutro, in Calabria. Una tragedia che poteva essere evitata e sulle cui responsabilità non si è ancora fatta chiarezza. Dopo quell'evento drammatico, si sono susseguiti decreti e provvedimenti del Governo del tutto fallimentari, utili solo a smantellare il sistema di garanzie e tutele e a privare le persone dei loro diritti fondamentali, minori inclusi.
Abbiamo parlato di questo, all'evento "Prima le persone" voluto dal PD e organizzato nella sede del partito da Pierfrancesco Majorino.
Abbiamo ascoltato le associazioni e le realtà che si occupano di accoglienza e diritto d’asilo, gli stessi migranti e rifugiati. E abbiamo parlato delle proposte del partito e delle prospettive.
Ho ricordato alcune tappe fondamentali che devono essere fatte, oltre all'opposizione alle politiche scellerate del governo Meloni, come la riforma del trattato di Dublino, la creazione di canali legali per entrare in Italia, il ripristino dell'accoglienza diffusa e di una missione europea di salvataggio nel Mediterraneo.
E ho proposto di ritrovarci a Cutro, nel primo anniversario della strage, nel momento in cui avvenne, perché abbiamo il dovere di ricordare quelle 100 persone, tra cui tanti bambini, uccisi a pochi passi dal sogno di una vita migliore dal cinismo di chi li considerava invasori da tenere lontani. E ora purtroppo sono davvero lontani, in fondo al mare. A noi abbiamo il dovere di non dimenticarli". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"In Russia è in atto una vera e propria persecuzione di Stato voluta dal regime autoritario di Putin nei confronti delle persone LGBTQIA+. L'ultima sentenza della Corte Suprema che vieta le attività del "movimento LGBT internazionale" e lo definisce "estremista" è l'ultimo atto di una strategia che va avanti da anni, fin dalla nota legge contro la "propaganda gay" approvata nel 2013.
La sentenza, di fatto, autorizza le autorità russe a perseguitare le singole persone LGBTQIA+ solo per il loro orientamento sessuale o identità di genere. Una discriminazione inaccettabile che pone la Russia tra i 70 paesi del Mondo che criminalizzano l'omosessualità e gli orientamenti non eterosessuali. Ora la preoccupazione diffusa è che, tra l'altro, si alzino i livelli di intolleranza nella società, alimentati anche da dichiarazioni come quella del Patriarcato di Mosca che parla di "autodifesa morale della società".
Per questo, dopo il presidio organizzato lo scorso 10 gennaio dalle associazioni LGBTQIA+ nei pressi dell'ambasciata russa di Roma, insieme alla collega Lia Quartapelle e ai colleghi Enzo Amendola, Peppe Provenzano e Fabio Porta della Commissione Esteri, ho presentato una interrogazione ai ministri dell'Interno Piantedosi e degli Esteri Tajani per sapere cosa intenda fare il governo per garantire accoglienza e asilo alle persone LGBTQIA+ e a tutte le persone impegnate nella difesa dei diritti umani che scappano dalla Russia e se non intenda escludere dalla lista dei paesi cosiddetti "sicuri" quelli dove le persone LGBTQIA+ sono perseguitate e discriminate". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
È un suo diritto o Ungheria è fuori da Ue?
Nel giorno in cui il padre di Ilaria Salis si è appellato al presidente della Repubblica,
il gruppo del Pd della Camera ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, per chiedere “quali iniziative intenda intraprendere il Governo per garantire a Ilaria Salis un trattamento di condizione detentiva che rispetti i suoi diritti fondamentali, e se intenda presenziare alle udienze del procedimento in qualità di osservatore”.
L’interrogazione - che porta la firma di Lia Quartapelle, Vincenzo Amendola, Laura Boldrini e Giuseppe Provenzano - chiede inoltre al ministro Tajani se la Farnesina “abbia chiesto all’Ungheria se intenda adottare l’opzione prevista dalla Decisione del Consiglio d’Europa sull’esecuzione in Italia della misura degli arresti domiciliari, e se l’Italia abbia offerto rassicurazioni alle autorità ungheresi in tal merito. È un suo diritto - concludono - o l’Ungheria si pone fuori dall’Europa?”.
"Oggi nell’aula della Camera assistiamo all’ennesima mossa securitaria di questa maggioranza con misure che possiamo definire ad personam - vecchio vizio della destra italiana - e che non fanno altro che restringere la libertà di dissenso e manifestazione. Una legge che tutela il patrimonio culturale esiste già, voluta dai ministri Orlando e Franceschini: inasprire le pene con sanzioni penali e amministrative è solo una bandierina repressiva.
Dopo i ragazzi dei rave party, le Ong che salvano vite umane in mare questa volta, nel mirino delle destre, ci sono le ragazze e i ragazzi di Ultima Generazione, accusati di “violenza” per i blocchi stradali e di danneggiare i beni culturali quando, in realtà, nessun monumento è stato oggetto di danni permanenti.
La verità è che non tollerano il dissenso e ricorrono alle leggi penali per reprimerlo.
I danni veri al patrimonio culturale dell’Italia li fanno i tagli apportati da questo governo. O il sottosegretario Sgarbi indagato per riciclaggio dei beni culturali che lede, lui sì, la reputazione dell’Italia.
Quando, anni fa, con il sostegno della Lega, i pastori sardi bloccavano le strade contro le quote latte, e quando poi i cosiddetti “forconi” bloccavano i caselli autostradali (e potremmo continuare a lungo), nessuno pensò di reprimere il dissenso inasprendo le pene con provvedimenti ad hoc. A queste destre va ricordato che non c’è democrazia senza libertà di manifestare e disobbedienza civile non violenta". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Accanirsi sulle vittime dei nazifascisti in Italia e sulle loro famiglie negando l'accesso ai fondi di risarcimento previsti dal governo Draghi è quanto di più incredibile potesse succedere.
Una decisione scandalosa dell'Avvocatura dello Stato che si oppone regolarmente alle legittime richieste e ha anche impugnando una sentenza del Tribunale di Firenze dove si legge che la posizione dell'Avvocatura è "in palese contrasto con gli interessi del popolo italiano". In questo modo, di fatto si impedisce a comuni, cittadine e cittadine di accedere a fondi già stanziati e previsti. Stiamo parlando dell'unico strumento rimasto a chi ha subito lo scempio dei crimini nazifascisti in Italia, non solo di ricevere un minimo risarcimento, ma anche di avere un riconoscimento simbolico e morale di quanto accaduto.
Tra loro, il sindaco di Sant'Anna di Stazzema, teatro di una delle più atroci stragi compiute dai nazisti sul territorio italiano, che ha dovuto rivolgersi al Presidente Mattarella per sottoporgli questa vergognosa situazione.
Per questo, come già accaduto al Senato per iniziativa del collega Dario Parrini, ho presentato una interrogazione al governo con cui, insieme alla collega Bonafè e ai colleghi Di Sanzo, Fossi, Furfaro, Gianassi, Scotto e Simiani, chiediamo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al ministro della Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti se sono a conoscenza di quanto stia succedendo e di porre rimedio a questo ennesimo torto perpetrato contro chi, testimone di un'occupazione feroce, ha già subito enormi danni e conseguenze". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Non è vero, come sostiene l'onorevole Molinari, che non c'è nulla di scandaloso a candidare Vannacci alle europee. Un generale che va in giro a dire che i gay "non sono normali", che le femministe sono delle "fattucchiere", che Mussolini era uno "statista" è un disonore per le Forze armate. E, sì , è scandaloso che un partito gli dia un palcoscenico e la possibilità di sedere al Parlamento europeo a rappresentare l'Italia". Lo ha dichiarato Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, durante la puntata di "È sempre Cartabianca" di ieri, 16 gennaio.
"Da anni lancio allarmi sulle dinamiche di odio online e sui social. Adesso che, purtroppo, piangiamo una donna morta ci si preoccupa delle gogne social e mediatiche, un fenomeno che avevamo già analizzato nel 2016 con la Commissione Jo Cox, che avevo istituito quando ero Presidente della Camera e a cui hanno lavorato parlamentari di tutti gli schieramenti, associazioni ed esperti come il professore Tullio de Mauro e la professoressa Chiara Saraceno. La relazione della Commissione accese un faro preoccupante che venne, purtroppo, sottovalutato. Ho anche presentato una proposta di legge, mutuata dal codice tedesco, per tentare di porre un freno a questa deriva violenta del dibattito pubblico che mi auguro adesso possa essere calendarizzata, discussa e approvata con un ampio consenso. Ma la cosa più incredibile di queste ore è sentire la Lega strumentalizzare la disgrazia successa a Sant'Angelo Lodigiano per dare addosso alla sinistra. Proprio loro il cui segretario, Matteo Salvini, con la sua "bestia", ha fatto delle gogne social basate su fake news, derisioni e messaggi sessisti una vera e propria arma politica per screditare la reputazione degli avversari. Soprattutto delle avversarie. Lo ha fatto per anni e ancora se ne pagano le conseguenze. Per non parlare di quando, da ministro dell'Interno, diede in pasto ai suoi follower ragazzine minorenni colpevoli solo di averlo contestato ad un comizio. E ora si indignano per quello che succede? Loro che sono tra i principali artefici della degenerazione del discorso pubblico e politico? Questa ennesima strumentalizzazione è inaccettabile e dimostra che non si fermano proprio davanti a niente". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.