28/11/2023 - 15:46

"Relativamente ai fatti riportati dalla cronaca giudiziaria, secondo cui spesso i minori sono al centro di terribili conflitti fra famiglia biologica e affidataria, ci si chiede se viene rispettato realmente l'interesse del minore e della sua sfera più intima. In particolare, nel caso dell'affidamento preadottivo del piccolo D., come riportato dalla stampa siciliana e nazionale, a seguito dell'abbandono in un cassonetto da parte del padre biologico, che ha causato danni fisici al neonato mettendo a repentaglio la sua vita. Il bambino fu salvato per miracolo e  affidato ad una coppia. Oggi a distanza di tre anni apprendiamo a mezzo stampa che la madre biologica lo rivuole e il giudice della Corte d’appello di Catania le dà ragione. Chiediamo quindi al ministro della Giustizia se nel caso del piccolo D. sussistano elementi che possano rilevare un eventuale mancato rispetto dell’interesse preminente del minore". Lo dichiarano i parlamentari del Pd, Rando, Malpezzi, Bazoli, Madia, Serracchiani, Gianassi e Di Biase, che hanno presentato rispettivamente al Senato e alla Camera, una interrogazione al ministro della Giustizia Nordio.

"Chiediamo anche al ministro - prosegue la nota - se non ritenga opportuna la costituzione di un osservatorio sullo stato di attuazione della disciplina dei procedimenti di collocamento extra-familiare del minore, e l'avvio di un costante confronto con il Parlamento in modo da porre in essere nuove iniziative legislative per una maggiore tutela dell'interesse superiore del minore. Riteniamo - spiegano i parlamentari - che nei casi molto conflittuali i provvedimenti giudiziari non dovrebbero essere caratterizzati da rigidità eccessive, bensì dovrebbero muovere dalla valutazione in concreto del superiore interesse del minore, oltre che da una valutazione che tenga conto dei diversi contesti familiari, ovvero un ambiente “disfunzionale” della famiglia di origine biologica in cui si può trovare a vivere il minore in caso di allontanamento dalla famiglia affidataria, capace, invece, di fornire le cure e l’assistenza necessarie per una crescita sana del bambino".

"Esistono dunque nel nostro ordinamento disposizioni legislative che prevedono l’affidamento del minore temporaneamente privo di un ambiente familiare idoneo di cui al Titolo I-bis della legge n. 184/1983 - dall’affidamento preadottivo conseguente alla definitiva dichiarazione dello stato di adottabilità del minore, all’affido a rischio giuridico a mente del quale il tribunale può disporre “ogni opportuno provvedimento provvisorio nell'interesse del minore”, ivi compreso “il collocamento temporaneo presso una famiglia” - nelle quali può configurarsi la concorrente presenza di una famiglia che concretamente si prenda cura del minore. In tali ipotesi, la tutela dell’interesse del minore richiede particolare cautela e accertamenti complessi che, inevitabilmente, coinvolgono in maniera significativa la famiglia affidataria", conclude la nota.

28/11/2023 - 15:28

Le nuove norme introdotte dal governo Meloni nel decreto Migranti sono chiaramente incostituzionali perché ledono il diritto di difesa. In particolare è inaccettabile la riduzione dell’uso dell’istituto del gratuito patrocinio a spese dello Stato, misura che colpisce gli avvocati, soprattutto i più giovani, e scoraggia la difesa. Altrettanto grave è la cancellazione del diritto all’onorario per l’avvocato in caso di rigetto del ricorso. Oltre che comprimere illegittimamente i diritti dei migranti, appare evidente che l’obiettivo vero del governo sia di scoraggiare la difesa. È un attacco intollerabile all’avvocatura. 

Così Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia della Camera.

28/11/2023 - 09:11

“Crosetto: sono pronto a riferire in aula; anzi no, vengo in antimafia; anzi no, vengo al Copasir; è opposizione giudiziaria; anzi no, è solo una preoccupazione. Questo è il ministro della difesa. Questo il governo dei complotti immaginari. Tutto, pur di non parlare di pensioni tagliate, sanità pubblica al collasso, bollette che schizzano, mutui sempre più cari, ...”.

Lo scrive in post la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani.

24/11/2023 - 09:26

“Fare chiarezza sulle esatte motivazioni che hanno portato l’Ufficio centrale interforze per la sicurezza del personale (Ucis) a revocare la tutela del giudice Emanuela Attura”. Lo chiedono in una interrogazione ai ministri Piantedosi e Nordio i deputati democratici Debora Serracchiani (responsabile Sicurezza Pd), Andrea Orlando e Silvio Lai.
“La tutela - ricordano gli esponenti Pd - era stata concessa per le gravissime minacce subite dalla magistrata da parte di un’associazione criminale come quella dei Casamonica. ‘Questa giudice la porto con me nella tomba’, disse Raffaele Casamonica in colloquio intercettato in carcere”. I deputati chiedono quindi ai ministri l’opportunità dell’annullamento della revoca.
Il nome di Emanuela Atturi - si legge inoltre nell’atto parlamentare - è diventato ulteriormente noto in seguito alla firma da parte sua dell’ imputazione coatta nei confronti del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per la fuga di notizie nell’inchiesta per la detenzione dell’anarchico Alfredo Cospito.

23/11/2023 - 13:03

“Nel ddl sicurezza norma per farlo pagare con prelievo dal lavoro dei detenuti”
“È aberrante la proposta contenuta nel ddl sicurezza, presentato dal governo, secondo cui i fondi negati in legge di bilancio per il fondo per le vittime dell’usura e delle vittime di mafia dovrebbero essere trovati con un prelievo forzato del 5 per cento sugli stipendi dei detenuti che lavorano dentro e fuori dal carcere. In pratica il governo si disimpegna in modo vergognoso sul finanziamento di un fondo che ha un valore sociale ed etico lasciando che sia finanziato dal lavoro dei detenuti”. Lo dichiarano la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani e il capogruppo in commissione Giustizia Federico Gianassi.

“Si cerca di affrontare un tema molto importante, ancora una volta – aggiungono - , penalizzando gli ultimi e negando uno dei principi fondanti della nostra Costituzione e cioè che la pena ha principalmente il fine rieducativo e del reinserimento sociale. Auspichiamo che il Ministro Nordio finanzi adeguatamente il fondo delle vittime, senza ricorrere però a questa previsione, peraltro contraria a quanto egli stesso affermato sin qui”.

22/11/2023 - 14:59

"Oggi il Senato approverà definitivamente la legge contro la violenza di genere, ora però abbiamo bisogno di affrontare il problema all'origine, ovvero costruire un sistema educativo che estirpi il patriarcato dalla nostra cultura".

Lo ha detto la deputata Pd Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia, intervenendo all'iniziativa sulla violenza di genere organizzata dalla Procura della Repubblica di Velletri.

"La legge sarà approvata all'unanimità grazie al lavoro di proposta del Partito Democratico costruito con gli emendamenti in commissione. Ma c'è un problema - ha aggiunto Di Biase - su cui dobbiamo metterci subito al lavoro: serve investire risorse sulla formazione del personale che fronteggia i casi di violenza, che non sono previste dalla legge, e soprattutto serve l'impegno corale del Parlamento per costruire una iniziativa legislativa forte sull'educazione affettiva e sessuale nelle scuole".

20/11/2023 - 12:02

l Gruppo del Pd alla Camera aderisce all’appello del "Comitato anticamorra per la legalità" che chiede la liberazione dei bambini costretti a crescere nelle carceri italiane insieme alle loro mamme. Si tratta di un atto di civiltà che ogni paese libero e democratico dovrebbe recepire.

 
Ci opporremo in Aula al ddl del governo che di fatto impedirebbe ai minori di crescere in luoghi sani e ospitali, un danno gravissimo per la formazione e la crescita.
 
Sosteniamo la campagna del Comitato per chiedere la realizzazione di nuove case famiglia dove mamme e bambini possano convivere garantendo alla giustizia le prime, ma consentendo ai piccoli un contesto favorevole allo sviluppo.
 
Non possiamo accettare che ogni risposta ai problemi del paese sia unicamente una risposta securitaria.
18/11/2023 - 14:22

"Il cordoglio delle istituzioni non serve. Serve, da subito, il loro impegno per cambiare approccio all’educazione affettiva e al rispetto in tutte le scuole perché il modello attuale ha tragicamente fallito. Anche così Giulia e tutte le altre vittime potranno trovare giustizia". Lo scrive su X il deputato dem Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico.

18/11/2023 - 12:42

"L'attacco contro la sede della Flai Cgil di Anzio e Nettuno, a Lavinio, è un gesto vile, da non sottovalutare.
La sede infatti è stata distrutta, vandalizzata, proprio in coincidenza con lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil. Esprimo la mia piena solidarietà alla Cgil per i danni subiti e per un'aggressione violenta". Lo afferma in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia.

16/11/2023 - 12:12

"Attacco alla nostra civiltà giuridica"

È sconcertante la volontà della destra di mandare in carcere le donne incinta o madri di figli neonati, più piccoli di un anno, eliminando per decreto il rinvio della pena detentiva prevista dall’art. 146 del codice penale. La loro ossessione per una politica securitaria sta degenerando in un sadismo che calpesta i diritti dei bambini. Oggi le donne incinte che devono scontare una pena sono ospitate in strutture ad hoc per far crescere fuori dal carcere i bambini, non sono comunque libere. Quindi è del tutto incomprensibile come la destra si accanisca su queste fragilità, e voglia aprire le porte del carcere anche a bambini che non c’entrano nulla con le colpe delle madri, violando il supremo interesse del minore. Ci opporremo in Parlamento con ogni mezzo perché questo è un vero e proprio attacco alla nostra civiltà giuridica e al senso del sistema penitenziario, che deve sempre essere rivolto al rispetto dei diritti umani e alla riabilitazione di un detenuto o di una detenuta.

Così Alessandro Zan, deputato e responsabile Diritti della segreteria nazionale del PD.

16/11/2023 - 11:32

“Eliminare l’obbligatorietà del rinvio della pena per le donne incinte e con figli piccoli, fino a un anno, sarebbe un atto che colpisce in modo grave i diritti dei bambini. Una conferma, purtroppo, dell’assurdità con la quale la destra affronta un tema così delicato per la vita dei minori a cui ci opporremo con tutte le forze, anche in considerazione del fatto che oggi le donne incinte che delinquono vengono inserite in case protette e non vanno libere in giro. Allora perché questo accanimento?”.
Lo affermano la responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani e il capogruppo dem in commissione Giustizia Federico Gianassi.
“Con l’affossamento della nostra proposta di legge sulle detenute madri – aggiungono gli esponenti del Pd -avevamo già visto l’irrazionalità dell’azione di governo e maggioranza. Ora temiamo che si voglia procedere su una strada sbagliata e pericolosa. Tutto questo dopo nemmeno 24 ore da quando Nordio ha detto ‘meno carcere’. Ancora una volta, il governo di cui è ministro della Giustizia lo smentisce e in galera vuole mandarci anche le donne incinte”.

 

16/11/2023 - 11:00

"Apprendiamo che il Governo starebbe valutando di eliminare l'obbligatorietà del rinvio dell'esecuzione della pena per le donne incinte o con figli fino ad un anno di età. Sarebbe gravissimo, è inaccettabile. Un altro colpo inferto ai diritti dei minori dopo l'irrigidimento delle pene previsto dal decreto Caivano".
Lo afferma la deputata del Partito Democratico Michela Di biase, componente della commissione Giustizia e capogruppo Pd in commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza.
"Questa è la cultura repressiva con cui intendono riscrivere il nostro codice penale a colpi di maggioranza. Se il Governo prenderà questa strada la contrasteremo nelle Aule parlamentari - aggiunge Di Biase - perché vengono meno gli interessi superiori dei bambini ed i principi costituzionali sulla maternità".

15/11/2023 - 13:31

“Quanto stabilito dal tavolo tecnico del ministro delle Infrastrutture, dopo la cosiddetta ‘mappatura’ delle aree demaniali delle coste italiane, e cioè che le spiagge italiane non sono una risorsa scarsa, non consente di per sé di aggirare l'obbligo Ue di avviare procedure di evidenza pubblica per l’insieme delle concessioni balneari in scadenza. Come emerge anche dalle informazioni di stampa relative alle interlocuzioni con la Commissione, l’ipotesi cui starebbe lavorando il governo continua ad essere incompatibile con la direttiva Bolkestein e potrebbe far scattare il deferimento alla Corte di Giustizia Ue. Sarebbe l'ennesima presa in giro sul punto, estremamente pericolosa. Se il governo e la maggioranza pensano di poter liquidare il problema e aggirare la normativa Ue mettendo a bando le sole spiagge ancora libere porteranno il Paese e soprattutto gli attuali concessionari verso un disastro certo: continuare a mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, infatti, servirà solo a provocare l’apertura di una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia, che sembra ormai imminente, con i conseguenti costi finanziari, e continuerà a non dare nessuna certezza, né economica, né giuridica, agli operatori di un settore per noi strategico e che meritano maggiore serietà, chiarezza e rispetto”.

 

Lo dichiara il capogruppo del Partito Democratico in commissione Politiche europee alla Camera, Piero De Luca.

15/11/2023 - 13:30

“Il governo disinveste nella giustizia. Al di là dei tanti annunci roboanti che peraltro evocano temi divisivi e promuovono posizioni contraddittorie e confusionarie, questo governo si sta caratterizzando per il disimpegno economico in materia di giustizia. I fondi del PNRR non sono presidiati e con la spericolata manovra sulla prescrizione rischiano di essere perduti. Con il bilancio 2023 sono stati fatti tagli al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e anche con la manovra 2024 si continua sulla strada del depotenziamento degli investimenti. Lo stesso per l’ufficio del processo, per il quale non non arrivano interventi di stabilizzazione. Anche la nostra proposta di lavorare per la riduzione dei costi energetici negli uffici giudiziari è stata respinta dal governo e non se ne capisce davvero il motivo. I cittadini meritano una giustizia veloce ed efficiente: per ottenerla serve un importante impegno l di fondi, il resto sono chiacchiere che non servono a migliorare il sistema. Anche per la manovra di bilancio solleciteremo cambiamenti alla linea assunta dal governo” dichiara il deputato Federico Gianassi, capogruppo Pd in Commissione Giustizia.

15/11/2023 - 12:52

La deportazione in paesi terzi non è ammissibile. Lo dice la Corte Suprema inglese. Ci sono condizioni e diritti che vanno rispettati per affrontare una questione epocale come
l’immigrazione. Intanto crollano modelli basati su ingiustizia e crudeltà.

Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

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