“L’ex ministro Fitto continua a raccontarsi una verità parallela alla realtà. Dopo mesi, insiste nel dire che l’elevato numero di richieste per il credito di imposta Zes Unica sia un grande successo suo e del governo. Eppure tutti, imprenditori in primis, la vedono all’opposto: la Zes unica è stato un inganno in piena regola che ha comportato soltanto l’abbassamento vertiginoso del credito dal 60% promesso a percentuali irrisorie, inferiori addirittura al 20%. Fitto prima o poi capirà che il successo di una politica pubblica non si misura sulla grandezza di ciò che prometti, ma sull’effettiva capacità di mantenere la promessa che hai fatto. In questo senso, la sua Zes è un fallimento da ogni punto di vista”.
Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera.
“Sulla necessità di interventi strutturali - aggiunge - ci basterebbe sottolineare che sotto la sua gestione è stato definanziato l’80% del fondo infrastrutturale perequativo, è cessata ‘decontribuzione Sud’ e con questa manovra sono stati tolti 5,3 miliardi di euro al Mezzogiorno per il prossimo triennio. Dal 1° gennaio sulle imprese meridionali graveranno tutti i costi derivanti dalla mancata proroga dell’esonero contributivo. Ma noi abbiamo fiducia che dall’alto del suo ruolo europeo si adoperi giorno e notte per uno strumento concreto che blocchi almeno l’aumento del costo del lavoro nel Mezzogiorno a partire dal prossimo anno. Continueremo a vigilare - conclude - sugli impegni che ha preso”.
Sarracino e Scotto, irresponsabile taglio fondi automotive da parte del Governo
“Stamattina abbiamo accompagnato i lavoratori Trasnova al tavolo istituzionale convocato presso il Mimit. Si trattava dell’ennesima crisi aziendale che colpisce il comparto dell’indotto Stellantis. Dopo una dura lotta dei lavoratori che hanno presidiato gli ingressi di Pomigliano d’arco, la vertenza ha avuto un esito positivo anche se provvisorio, attraverso il rinnovo della commessa per Trasnova per tutto il 2025. Sono salvi, al momento, quasi 400 posti di lavoro in tutta Italia, tra gli stabilimenti di Melfi, Cassino, Pomigliano e Mirafiori. Tuttavia, l’atteggiamento di Stellantis appare ancora poco responsabile nei confronti della prospettiva dell’automotive nel nostro paese. Per questo, in vista del tavolo convocato per il 17 dicembre, da parte di Stellantis servono impegni certi, risorse chiare e un piano industriale che mantenga e rilanci le produzioni nel nostro paese. Il governo, invece, ripristini il fondo di 4,6 miliardi per l’automotive e apra una discussione in Europa per un fondo a sostegno della transizione e della protezione sociale dei lavoratori” così in una nota i deputati democratici Marco Sarracino e Arturo Scotto, rispettivamente responsabile Mezzogiorno del Pd e capogruppo in commissione lavoro alla Camera.
“Consiglio dei ministri e vertice di maggioranza non hanno sciolto i nodi del confronto al loro interno, se non per confermare le strategie che accontentano i soliti noti di questo Paese. Il problema dei 21 mesi di calo ininterrotto della produzione industriale resta purtroppo solo sullo sfondo. Ogni giorno registriamo nuove crisi aziendali e nuovi posti di lavoro a rischio, ma nella legge di bilancio presentata dalla destra non c’è alcuno strumento per invertire la rotta”.
Così il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
Nel corso dell’audizione del Commissario Falco in Commissione Parlamentare d’inchiesta sulle condizioni del lavoro in Italia di questa mattina la Presidente Chiara Gribaudo ha dichiarato: “Continuo a leggere le ricostruzioni dei giornali di queste ore. È doloroso, perché ancora una volta sembra si tratti di una tragedia annunciata. Sarebbero stati ignorati gli appelli e gli allarmi, esponendo così lavoratori e lavoratrici a rischi altissimi. Rischi che poi, puntualmente, si sono verificati.”
Continua Gribaudo: “È ancora più grave considerato che il tutto avviene in uno stabilimento di una delle più importanti aziende di Stato, che dovrebbe essere polo di eccellenza e riferimento anche per quel che riguarda la sicurezza e la prevenzione.”
”Alle famiglie delle vittime va il mio più sentito cordoglio. Vogliamo verità e giustizia e che paghi chi ha sbagliato, in questo abbiamo piena fiducia nella Magistratura e nelle forze inquirenti e come Commissione d'inchiesta faremo la nostra parte” conclude la parlamentare dem.
Bocciato emendamento Pd alla Manovra
“Il governo continua con scelte discriminatorie che fanno cassa sui diritti dei lavoratori stranieri. È stato ingiustamente bocciato il nostro emendamento che avrebbe eliminato una norma discriminatoria nei confronti dei contribuenti extracomunitari”. Così la deputata democratica Matia Cecilia Guerra commenta la bocciatura del suo emendamento alla manovra da parte della Commissione Bilancio della Camera.
“La disposizione proposta dal Governo esclude ingiustamente dalle detrazioni per familiari a carico i lavoratori stranieri i cui familiari risiedono all’estero, una misura che appare in contrasto con il diritto dell’Unione Europea. Ricordiamo che i titolari di permesso di lungo periodo e di permesso unico lavoro hanno diritto a un trattamento paritario rispetto ai cittadini italiani per quanto riguarda le agevolazioni fiscali.
Una simile esclusione genera disuguaglianze in palese contrasto con i principi di equità e giustizia sanciti dal quadro normativo europeo e nazionale”.
“Di fronte alle drammatiche immagini di Calenzano abbiamo il dovere di interrogarci sui meccanismi di funzionamento delle nostre grandi aziende partecipate. Nell’ultimo anno e mezzo tre grandi incidenti - Brandizzo, Suviana, Casteldaccia - hanno investito aziende come Rfi, Enel, Amap. Oggi tocca a Eni. Vedremo gli sviluppi delle indagini, ma le garanzie di sicurezza e salute sul lavoro dovrebbero essere scontate in settori dove la presenza dello Stato o degli enti locali è preponderante o decisiva. Forse sarebbe ora di aprire un dibattito vero su questo, sul ricorso alla compressione dei costi e delle tutele anche nel settore pubblico”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto
“Pare che anche la maggioranza stia ripensando a tornare indietro su alcune delle misure sbagliate della sua legge di bilancio, cosi come da subito abbiamo chiesto con gli emendamenti del Partito Democratico. Penso all'abolizione del blocco parziale del turn over per gli enti locali, al rifinanziamento del fondo affitti azzerato dalle due precedenti manovre, allo stop a un ampliamento ingiustificato della web tax a piccoli operatori che gia pagano l'imposta sui redditi. Bene, ma ci sarebbe piaciuto discuterne insieme gia oggi in commissione.
Niente invece ancora sulle proposte finalizzate a fronteggiare le gravi crisi industriali che attanagliano il paese o a stabilire infine un salario minimo legale che metta uno stop alla corsa al ribasso dei salari.
Temi che non sembrano appassionare questa maggioranza quanto la battaglia per intestarsi questa o quella riduzione, temporanea, di imposta per questa o quella categoria di fortunati contribuenti. Questione di priorità”. Lo dichiara Maria Cecilia Guerra, deputata Pd e responsabile nazionale Lavoro.
Il Partito Democratico ha illustrato oggi in aula alla camera una mozione per rispondere alla mancanza di una visione strategica nelle politiche industriali del governo, proponendo un piano concreto per il rilancio dell’industria italiana. “In un contesto globale segnato dalle transizioni ecologica e digitale - ha detto il democratico Christian Di Sanzo - è essenziale promuovere innovazione, competitività e la creazione di lavoro stabile e qualificato. La mozione del Pd - ha continuato Di Sanzo - si articola su quattro priorità: una governance moderna, incentivi selettivi e condizionati a obiettivi sociali e ambientali, una rinnovata sinergia tra pubblico e privato e risorse mirate per sostenere la doppia transizione e valorizzare il Sud. L’Italia, seconda potenza manifatturiera in Europa, deve recuperare competitività per affrontare le sfide globali. Con questo impegno - ha concluso Di Sanzo - il Partito Democratico intende sfidare il governo e chiede di mettere in campo misure concrete, già nell’ambito della manovra di bilancio, per preservare il ruolo centrale del nostro sistema industriale, garantendo sviluppo sostenibile, coesione sociale e prospettive di crescita per le nuove generazioni”.
Governo dia messaggio unita’ istituzioni
“Purtroppo la tragedia d Calenzano ci riporta di nuovo nell’incubo delle morti sul lavoro. Che non si è mai interrotto visto il bollettino drammatico che ci parla di tre vittime al giorno nel 2024. Questa strage impone immediatamente un segnale corale da parte del Parlamento. Abbiamo una legge di bilancio in discussione in queste ore: il Governo dia un messaggio di unità delle istituzioni. Lavori per rafforzare gli strumenti di ispezione e di controllo, anche nel settore delle aziende partecipate. Abbiamo un emendamento che prevede l’assunzione immediata di 1000 ispettori ulteriori per il 2025. Lo approvi, sarebbe un segnale potente di collaborazione di fronte a quella che ormai è una vera e propria mattanza”.
Così il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera.
Ancora morti sul lavoro. Oggi 2 operai in un deposito Eni a Calenzano. Vicinanza alle famiglie e agli operatori impegnati nei soccorsi. Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle responsabilità e si ponga fine alle stragi quotidiane. La sicurezza sul lavoro è sempre più emergenza.
Lo ha scritto su X Chiara Braga, capogruppo Pd alla camera dei Deputati.
“Un botto enorme come se a esplodere fosse stata una bomba. Così raccontano i cittadini di Calenzano e dei paesi vicini che hanno vissuto l'esplosione del deposito di carburanti dello stabilimento dell'Eni. Un botto enorme che ha causato la morte di 2 persone e il ferimento di altre 9. A nome del Pd esprimo il nostro più sentito e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, augurando una pronta guarigione alle persone ferite, nella speranza che vengono ritrovate presto le persone adesso disperse. È l'ennesima strage sul lavoro in un anno nero e chiediamo al governo di riferire in Aula per accertare le responsabilità di quanto accaduto e soprattutto per fermare questa insopportabile strage che dura da anni. Le persone che la mattina si alzano per andare a lavoro hanno il diritto di tornare a casa dai propri familiari”. Così il deputato toscano Marco Furfaro, capogruppo in Commissione Affari sociali e membro della segreteria nazionale Pd.
“Esprimiamo il più sentito e commosso cordoglio per le famiglie di chi è rimasto vittima e la massima vicinanza per i feriti a Calenzano. Ringraziamo gli operatori della sanità e i vigili del fuoco e tutte le articolazioni dello Stato che in questo momento stanno facendo il massimo per salvare vite umane e mettere in sicurezza l’area colpita. Chiediamo che in tempi rapidi il Governo venga a riferire in Parlamento su questa ennesima tragedia sul lavoro che colpisce la città di Calenzano. Pensiamo sia necessario capire le cause di questo disastro e attivare tutte le misure necessarie per garantire salute e sicurezza ai lavoratori”.
Così i parlamentari democratici eletti in Toscana, Arturo Scotto, Emiliano Fossi, Marco Furfaro, Simona Bonafé, Federico Gianassi, Marco Simiani, Christian Di Sanzo, Laura Boldrini, Dario Parrini, Ylenia Zambito e Silvio Franceschelli.
Ritardi, treni soppressi, ore e ore di attesa, l'odissea vissuta ieri dai viaggiatori che dalla Liguria dovevano raggiungere Milano e la Lombardia sono stati enormi. Ancora una volta, a causa di diversi guasti alla linea, in particolare a Voghera, il traffico ferroviario è andato in tilt, nel silenzio assordante del Ministro Salvini.
I passeggeri sono stati lasciati soli, senza informazioni, senza indicazioni da Trenitalia, senza nessuna certezza e bus sostitutivi arrivati dopo ore di attesa. Un'altra giornata di ordinaria follia nei trasporti ferroviari, in cui per i cittadini il ritorno a casa o nel luogo di studio o di lavoro, si è rivelato un vero incubo.
La gravità della situazione in cui versa il trasporto ferroviario è ormai sotto gli occhi di tutti. Ho presentato questa mattina un'interrogazione parlamentare per chiedere chiarimenti, soprattutto sulle ragioni per cui i passeggeri non hanno avuto servizio sostitutivo dopo un'intera giornata e serata di blocco della linea Genova Milano, con alcuni di loro lasciati in mezzo al nulla.
I disservizi non sono più tollerabili e accettabili. Soprattutto non è più accettabile il silenzio del Ministro dei trasporti e la sua mancanza di azione. Salvini intervenga, i guasti alla linee ferroviarie sono ormai all'ordine del giorno", così la vicepresidente e componente Commissione trasporti Valentina Ghio che ha presentato un'interrogazione al Ministro Salvini, firmata insieme a Barbagallo, Bakkali, Casu e Morassut, e per i guasti che hanno interessato ieri la linea Genova Milano e che hanno causato innumerevoli disagi a viaggiatori, studenti e lavoratori.
“Sono arrivate oggi le lettere di licenziamento per 101 dipendenti della Logitech, azienda in subappalto della Transnova. La motivazione è semplice: la cessazione della commessa di Stellantis non consente di andare avanti e dunque altri posti di lavoro saltano a Pomigliano, Cassino, Melfi e Mirafiori. Siamo a duecento, dopo le procedure di licenziamento avviate ieri con Transnova per 97 operati, e il rischio è che non si fermi qui lo scivolamento verso la dismissione dell’indotto Stellantis. Al tavolo convocato per il 10 dicembre al Mimit chiediamo che sia trattato insieme a Transnova anche il destino di Logitech: nessun posto di lavoro va perso.” Così in una nota congiunta i deputati democratici Arturo Scotto e Marco Sarracino.
"Da mesi, a Siena, si trascina una situazione che riguarda una quarantina di richiedenti asilo pakistani a cui sembra impossibile trovare un alloggio dignitoso.
Per questa ragione, oggi, ho voluto incontrare la prefetta, dott.ssa Pirrera, e il questore, dott. Angeloni, per capire quale soluzione si può trovare unendo le forze e le competenze che un territorio accogliente come Siena può offrire.
E che Siena sia un luogo accogliente lo dimostra il fatto che queste persone, finora, sono state assistite da una solida rete di associazioni e alloggiate anche nei locali del circolo del PD e di Rifondazione Comunista. Rifugi d'emergenza che non possono certo essere una soluzione.
Quaranta persone sono un numero assolutamente esiguo che non può rappresentare un problema.
Non è dignitoso né per lo Stato, né per il territorio senese lasciare che queste persone dormano nei garage o all'agghiaccio.
Serve, quindi, una maggiore sinergia tra enti locali, prefettura, questura e società civile.
Sia la prefetta che il questore hanno assicurato collaborazione e impegno, a partire dalla riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza che si terrà lunedì prossimo.
Continueremo a monitorare la situazione e a lavorare per risolvere il problema. Ma deve essere chiaro che queste sono le conseguenze delle politiche scellerate messe in campo da Salvini quando era ministro dell'Interno ed ha scientemente iniziato a smantellare il sistema dell'accoglienza. Un lavoro che Piantedosi sta completando e che è perfettamente funzionale ad alimentare l'irregolarità e il degrado su cui la destra costruisce la narrazione anti-migranti e il proprio consenso". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD, a margine degli incontri di oggi a Siena.