"Prevedere codici identificativi degli agenti delle forze dell'ordine è il cuore di una proposta di legge che già nella scorsa legislatura abbiamo depositato insieme al collega Andrea Frailis. Lo stesso testo l'ho ripresentato all'inizio della legislatura in corso.
Quindi, ben prima dei fatti di Pisa su cui il presidente Mattarella ha usato parole di saggezza che non possono essere ignorate.
Ho grande rispetto per il lavoro delle donne e degli uomini delle forze dell'ordine, ma è proprio per questo che scene come quelle che abbiamo visto nei giorni scorsi non possono più ripetersi. A tutela del diritto di manifestare, previsto dall'art. 17 della Costituzione, e dell'autorevolezza di chi indossa la divisa, coloro che abusano del loro ruolo devono poter essere identificati con certezza. Quello di cui, invece, non c'è alcuna necessità e andrebbe assolutamente evitato è che il vicepresidente del Consiglio Salvini si erga ad avvocato d'ufficio, tentando di appropriarsene, delle forze dell'ordine il cui compito è a garanzia di tutta la comunità e non certo di una sola parte. Un atteggiamento gravemente improprio e inopportuno". Lo dichiara Laura Boldrini deputata PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
Governo garantisca i Lea a malati di fibromialgia
“Oggi in Italia non c’è un riconoscimento della fibromialgia come vera e propria malattia invalidante. Non esiste di conseguenza una vera e propria cura specifica per affrontare il dolore cronico di cui le persone affette da questa malattia sono attanagliate. I pazienti necessitano di una vera e propria terapia del dolore e di cure specifiche. Per questo chiediamo che la fibromialgia sia considerata una vera e propria malattia invalidante e per questo chiediamo che il servizio sanitario nazionale garantisca le cure essenziali, gli esami diagnostici e tutti i protocolli necessari per affrontare questa malattia.
Anche perché non dimentichiamo che il diritto alla salute e quindi alle cure essenziali è sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione.
Per questo con la nostra mozione, la mozione del partito democratico, impegniamo il governo ad adottare ogni iniziativa per inserire all’interno dei Lea le esenzioni per le prestazioni sanitarie e tutte le cure nonché gli esami diagnostici per le persone affette da fibromialgia.
Inoltre invitiamo il governo a promuovere la conoscenza della fibromialgia attraverso la promozione di studi clinici e chiediamo che vengano stipulati accordi con le associazioni imprenditoriali affinché per le persone che hanno questa malattia vengano assicurate e garantite le cure necessarie senza essere penalizzati nel lavoro.
Infine chiediamo l’istituzione di un registro nazionale della sindrome della fibromialgia e invitiamo il governo a collaborare con le regioni e le associazioni regionali per promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione di questa malattia.
È importante che le istituzioni pubbliche si facciano carico di affrontare la fibromialgia e riteniamo che questo sia un primo atto iniziale per poi arrivare a disposizione di legge a supporto dei malati”.
Lo ha detto in Aula Irene Manzi, deputata Pd, in discussione generale sulle mozioni in materia di sindrome fibromialgia.
"Oggi a Firenze e a Pisa la polizia ha caricato gli studenti in corteo, reprimendo le manifestazioni con cariche che appaiono del tutto arbitrarie: cortei con minorenni, di cui alcuni sono stati presi e fatti stendere di faccia sulla strada bagnata dalla pioggia. Sono immagini sconcertanti, inaccettabili in una democrazia. Se si collega poi quanto accaduto oggi ad altre occasioni recenti molto diverse tra loro, in cui abbiamo assistito a discutibili interventi da parte delle forze dell’ordine, sembra quasi emergere una certa indicazione nazionale a gestire duramente le espressioni di dissenso. Il ministro Piantedosi deve immediatamente assumersi le proprie responsabilità e invertire radicalmente la rotta: il suo lavoro è assicurare che il principio di proporzionalità sia rispettato ed ergersi a difesa della libertà di manifestazione del pensiero, non l’opposto. Non bastano le rassicurazioni di circostanza degli ultimi giorni: Piantedosi venga in Parlamento a riferire su questo e sugli altri episodi simili a cui abbiamo recentemente assistito". Lo dichiara la deputata dem Rachele Scarpa, responsabile nazionale "Giovani e Salute" del Partito Democratico.
“Il Governo e la maggioranza accettino la sfida della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Ci sono tre proposte di legge dell’opposizione, c’è la piattaforma unitaria dei sindacati metalmeccanici per il nuovo contratto, ci sono grandi aziende che hanno avviato la sperimentazione della settimana corta. Se non vogliamo che il salto tecnologico lo paghino i lavoratori italiani bisogna discutere anche questa possibilità. Apra una discussione con le parti sociali e con le forze presenti in Parlamento, creiamo un fondo che incentivi la contrattazione collettiva nazionale per sperimentare quello che già in tanti paesi europei è realtà. Abbiamo la nostra proposta, sediamoci e discutiamo”. Così in una nota il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.
"Oggi pomeriggio, a Firenze, al presidio promosso da Cgil e Uil, una grande folla di lavoratrici e lavoratori ha ribadito la più ferma condanna per la catena di morti sul lavoro che ha colpito nei giorni scorsi anche il capoluogo toscano.
Dopo cento ore di ricerche, ieri è stato trovato il corpo del quinto operaio ucciso nel crollo del cantiere Esselunga di Firenze Rifredi.
Cinque morti che si aggiungono alla lunga scia di vittime che la “Repubblica fondata sul lavoro” non deve più tollerare.
In quel cantiere lavoravano decine di ditte in subappalto. E, soprattutto nelle opere private, più subappalti significa meno controlli, più subappalti significa più persone che rischiano la vita.
Il subappalto a cascata e il sacro totem del massimo ribasso espellono dai cantieri lo Stato di diritto e il valore della vita umana.
Ma dentro questa strage continua c’è una realtà che non possiamo continuare ad ignorare.
Sotto le macerie di quel cantiere hanno perso la vita cinque persone: un italiano, un tunisino, tre marocchini.
La manodopera straniera viene impiegata nei settori nei quali il rischio di incidenti è più alto: le costruzioni, i trasporti e la logistica, le attività manifatturiere, l’agricoltura.
Sono state chiamate le attività delle cinque P: pesanti, precarie, pericolose, poco pagate, penalizzate socialmente.
Il profitto si fa sulla pelle delle persone più deboli e più ricattabili.
Più ricattabili perché irregolari o perché il permesso di soggiorno dipende da un contratto di lavoro. Se perdi quel contratto perdi tutto.
La Bossi-Fini crea un mare di irregolari e così hanno fatto alcune scelte dell’attuale governo, come quella di impedire la conversione della protezione speciale in permesso di lavoro.
Ma attenzione: questa condizione di sfruttamento dei lavoratori stranieri si riversa su tutta la società.
La corsa al ribasso dei diritti nel mondo del lavoro colpisce tutte e tutti: le lavoratrici e i lavoratori italiani, ma anche le imprese che lavorano seguendo le regole e subiscono la concorrenza sleale di chi non lo fa.
Quello che è successo a Firenze non è una fatalità, non è un’imprevedibile disgrazia: è la conseguenza di un sistema che va cambiato. E va cambiato adesso.
Questo il massaggio che oggi pomeriggio il presidio sindacale di Firenze ha inviato al Governo, al Parlamento e a tutto il Paese.
Un messaggio che va raccolto, senza se e senza ma". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel mondo.
“La strage di Firenze non ha ancora un colpevole ma ha certificato la drammatica inadeguatezza delle attuali leggi che dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. Occorrono norme stringenti, in particolar modo nel settore privato, che limitino la logica al ribasso nell’assegnazione dei subappalti ed un maggiore controllo nei cantieri. Il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte in Parlamento, coinvolgendo le associazioni sindacali e responsabilizzando le imprese, per rendere efficace la prevenzione e tutelare l’incolumità dei lavoratori”: è quanto dichiara la vicepresidente dei Deputati Pd Simona Bonafè, a margine della manifestazione in programma oggi, mercoledì 21 febbraio, a Firenze organizzata dai sindacati.
Con una delegazione di parlamentari del Pd ho partecipato oggi al presidio davanti al cantiere dove venerdì scorso a Firenze sono morti 5 operai. Abbiamo voluto esprimere la nostra solidarietà, ma anche ribadire l’impegno del Pd per affrontare l’emergenza della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Abbiamo chiesto al Governo di riferire in Aula ma soprattutto gli chiediamo di rivedere la pessima norma del subappalto a cascata che limita i controlli, riduce le tutele e prevede meno formazione. E soprattutto che regole più stringenti vengano applicate sia nel settore pubblico che in quello degli appalti privati.
Su questo tema così delicato e di tragica attualità, siamo pronti a collaborare con la maggioranza per dare risposte rapide ed efficaci: serve un patto imprese-lavoro-istituzioni che coniughi responsabilità e sicurezza.
Così in una nota Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
“Da questa piazza di Firenze arriva un grido di dolore che chiede a tutte le istituzioni del Paese, al Governo e al Parlamento in particolare, un impegno congiunto e concreto affinché tragedie come queste si possano evitare. Salute e sicurezza sul lavoro sono principi non negoziabili nei cantieri privati come in quelli pubblici” ha dichiarato Chiara Gribaudo, presidente della Commissione d’Inchiesta sulle Condizioni Lavoro della Camera dei Deputati, a margine della manifestazione Unitaria di CGIL, CISL e UIL indetta per oggi a Firenze.
“Veniamo a sapere per mezzo stampa che la Ministra propone di intervenire sulla normativa vigente, anche se non si capisce in che direzione. In realtà la normativa italiana è una delle più avanzate nel panorama europeo: il problema è che il Governo deve accelerare nell’emanazione di quei decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza che consentirebbero l’introduzione della cosiddetta patente a punti. Insomma bisognerebbe abbandonare l’approccio del “lasciamo lavorare” e ragionare insieme su ciò che concretamente può sradicare il fenomeno delle morti sul lavoro - ha aggiunto la deputata dem - Prima di introdurre nuovi reati serve potenziare gli organi pubblici che si occupano di prevenzione e controlli e istituire una Procura Nazionale del Lavoro. Sono da respingere le soluzioni spot di fronte a quasi tre morti bianche al giorno, mentre dobbiamo chiedere che vengano investite risorse nell’Ispettorato Nazionale del lavoro, come è successo durante scorsa legislatura. L’Agenzia deve diventare pienamente autonoma e attrattiva per le professionalità del settore, penso ai medici del lavoro, affinché possano aumentare il numero di controlli effettuati quotidianamente”.
“Oggi al fianco dei Sindacati in Piazza Santi Apostoli. In piazza con i Sindacati. Perché di lavoro non si muore per caso. Si muore per assenza di regole, subappalti a cascata, sfruttamento. Motivi che possono e devono essere cancellati. E di fronte a una destra che attacca i diritti fondamentali e fa della deregolamentazione la cifra della sua azione il nostro posto è qui, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, per l'opposizione nel Paese e in Parlamento”.
Lo dichiara il parlamentare democratico e presidente della Fondazione del Pd, Nicola Zingaretti.
P. De Luca, C. Stefanazzi: dopo dichiarazioni Cassese, ministro riferisca in parlamento
“Nel corso dell'audizione che si è tenuta oggi pomeriggio presso la Commissione Bicamerale per le Questioni Regionali, il Prof. Cassese, Presidente del CLEP (Comitato per i Livelli Essenziali delle Prestazioni) ha sostenuto che il percorso di attuazione dell'Autonomia Differenziata non può prescindere dall’allocazione di nuove risorse finanziarie. Questo, sempre secondo quanto dichiarato dal Prof. Cassese, consiglierebbe una fase di riflessione sulla reale possibilità di attuare l'Autonomia voluta da Calderoli" dichiarano i Deputati De Luca e Stefanazzi componenti della Bicamerale. "Sempre dell'audizione abbiamo appreso, con sconcerto, che i lavori del CLEP, sono terminati a fine ottobre 2023 e la relativa relazione è stata consegnata in pari data. Troviamo gravissimo che il Ministro Calderoli non abbia reso noti i risultati del lavoro del CLEP, tenendo all'oscuro il Parlamento. Chiederemo che il Ministro venga a riferire con urgenza alla Camera. Troviamo il comportamento di Calderoli oltraggioso delle prerogative del Parlamento. Continua la cortina fumogena intorno ad un provvedimento che rischia di spaccare in 2 il Paese. Apprezziamo e facciamo nostro l'invito del Prof. Cassese ad avviare una fase di lunga e profonda riflessione sulle possibilità che la riforma voluta dalla Lega possa avere attuazione”.
Protocollo Giubileo sia modello, no a massimo ribasso e subappalti a cascata
“Il governo rispondendo alla nostra interrogazione sui tragici fatti di Firenze non ha detto granché di nuovo. Abbiamo ribadito la volontà di collaborare per fermare le stragi sul lavoro perché nessuno vuole piantare bandierine. Ma esigiamo risposte chiare, non anticipazioni sui giornali senza che il Parlamento ne sia informato. Il Governo ha detto nella risposta di voler intervenire nell’ambito della legislazione vigente: benissimo, allora non si capisce perché non introduca la patente a punti. Con quella misura il committente del Cantiere di Esselunga non avrebbe potuto lavorare perché un anno fa a Genova era stato responsabile di non aver tutelato la sicurezza dei lavoratori. E allo stesso tempo estenda le regole del pubblico su sicurezza e salute anche al privato”. Così il capogruppo democratico, Artuso Scotto al termine del question-time in commissione lavoro alla Camera che riguardo ai cantieri del Giubileo ha aggiunto “Proponiamo che si adotti il protocollo di Roma per il Giubileo in tutte le città con il divieto del massimo ribasso e dei subappalti a cascata. Allo stesso tempo il Governo coinvolga i sindacati: non si può decidere su una materia così delicata al netto dell’opinione delle parti sociali. I tavoli non possono essere convocati a valle di decisioni già prese altrove”.
“Il gioco d'azzardo online rappresenta una grave minaccia per la salute pubblica e il benessere dei cittadini. Le conseguenze devastanti non riguardano solamente il giocatore, ma coinvolgono anche le famiglie, i luoghi di lavoro e l'intera società. Inoltre, come accertato da molteplici indagini condotte dall’autorità giudiziaria, rappresenta un veicolo per il riciclaggio di denaro sporco della malavita organizzata. È un fenomeno che richiede una risposta urgente e coordinata da parte delle istituzioni, con la codifica per tutte le modalità di gioco d'azzardo, sia online che fisico, la non compartecipazione a nessuna quota delle entrate statali e/o del margine privato da parte di ogni e qualsivoglia pubblica amministrazione locale, del servizio sanitario nazionale, del Terzo settore accreditato nel sistema di sicurezza sociale e delle prestazioni sanitarie, delle scuole e delle associazioni di volontariato. Occorre porsi l’obiettivo ambizioso di strutturare una normativa che favorisca un’idea del gioco, nelle sue diverse espressioni, come condizione ‘normale’ della vita delle persone, come divertimento episodico e non compulsivo. Una direzione di marcia neanche lontanamente raggiunta con questo provvedimento”.
Lo dichiarano i deputati democratici Virginio Merola, capogruppo Pd in commissione Finanze, e Stefano Vaccari, segretario di Presidenza della Camera e primo firmatario della proposta di legge sul riordino della disciplina sui giochi pubblici, esprimendo il parere contrario alla delega al governo sui giochi e, allo stesso tempo, presentando un parere alternativo.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Una lunga e costante processione di ministri accompagna la campagna del centrodestra necessaria per nascondere i disastri di Solinas ma anche per evitare che Truzzu si esponga troppo. Oggi è la volta di Valditara e di Tajani , con quest’ultimo che incontra gli agricoltori in protesta sui trattori ai quali sarà costretto a dire, se prevarrà come speriamo l’onestà intellettuale, che grazie alla loro protesta e alla determinazione del Pd in Parlamento sono stati costretti a reintrodurre gli sgravi fiscali che Lollobrigida e Meloni avevano in maniera improvvida cassato.
Di contro, il ministro Valditara arriva sull’isola sapendo del suo fallimento sul caro affitti per gli studenti non avendo attivato quel tavolo istituzionale, più volte chiesto, per concertare azioni e misure che avrebbero consentito di abbassare i costi degli affitti, aumentare le disponibilità, garantire i necessari controlli per evitare le ricorrenti speculazioni.
D’altronde, Valditara si trova in buona compagnia visto che la Giunta regionale si è dimenticata della scuola in Sardegna. Sono peggiorati i risultati dei test degli studenti, hanno lasciato per 7 mesi senza borsa di studio migliaia di universitari idonei perché non si mettevano d’accordo sul Cda dell’Ersu (diritto allo studio) e molti si sono dovuti ritirare. Peraltro hanno perso decine di milioni di euro sulla formazione e la Sardegna è stata l’ultima per le attività di politiche attive del lavoro per i giovani. Un fallimento totale per il sistema scolastico regionale.
In più hanno cancellato decine di autonomie scolastiche e il centrodestra nazionale ha bocciato il mio emendamento al milleproroghe che poteva salvarle.
Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai
Mai più morti sul lavoro. Una delegazione del Gruppo Pd alla Camera, guidata dalla capogruppo Chiara Braga, sarà oggi a Firenze alle 16.30 al presidio di fronte al luogo dell’incidente dove sabato scorso sono morti cinque operai. Saranno nel capoluogo toscano Chiara Gribaudo, presidente della Commissione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, Simona Bonafè vicecapogruppo Pd, Emiliano Fossi deputato e segretario regionale del Pd Toscana, Marco Furfaro, capogruppo Pd Commissione Affari Sociali, Federico Gianassi capogruppo Pd Commissione Giustizia, e Arturo Scotto capogruppo Pd Commissione lavoro.
Settimana corta e meno ore hanno effetti positivi su qualità della vita e produttività
“Fiom Fim e UIlm nella piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici per il 2024-2027 hanno inserito l’obiettivo della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali. Chiedono che si incentivi la sperimentazione della settimana corta accanto ovviamente agli aumenti salariali. Un fatto rilevante perché parliamo di 1,5 milioni di lavoratori e lavoratrici. Il Pd ha avanzato una proposta che giace in Parlamento da mesi: finanziare un fondo per la sperimentazione - attraverso la contrattazione collettiva tra sindacati e imprese- della riduzione dell’orario di lavoro. Il Governo si confronti con questa proposta: abbiamo già molte aziende che si stanno muovendo in questa direzione al netto della politica. Si tratta ormai di una tendenza europea che aiuta la produttività delle imprese, libera tempo e qualità della vita e contribuisce a redistribuire il lavoro. L’Italia non resti indietro davanti a questa sfida”. Così il capogruppo democratico nella commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto.