"Non bastavano le polemiche imbastite da alcuni ministri, Crosetto in primis. Ora Meloni chiede ufficialmente al governo tedesco chiarimenti sulla decisione di sostenere le ONG che salvano i migranti in mare, manifestando così tutta la debolezza dell'esecutivo italiano sul tema dell’immigrazione.
Soccorrere è un dovere di chiunque operi in mare, oltre che degli Stati come previsto dalle convenzioni internazionali. È anche un gesto di umanità e un principio mai messo in discussione nella storia della navigazione. E, esattamente come succede in altri settori, è del tutto normale che uno Stato finanzi associazioni e ONG, che svolgono attività umanitarie.
Il governo italiano ha deciso, invece, di fare la guerra alle ONG e di usarle come capro espiatorio, nonostante sia ormai chiaro a chiunque che non è certo il lavoro delle ONG a incentivare gli sbarchi.
La Guardia Costiera fa un gran lavoro, ma è evidente che da sola non basta.
Continuare ad attaccare le Ong e, con esse, prendersela con il governo tedesco, è indecente ed è un modo per tentare di nascondere l'incapacità di questo governo che, invece di cercare accordi in sede europea per trovare una soluzione condivisa, attacca gli Stati più determinanti in questa sfida e si isola. Crosetto e gli altri dovrebbero ringraziare la Germania che sostiene le ONG e Meloni dovrebbe farsi promotrice di una missione europea per il salvataggio in mare.
E invece dobbiamo sentire Salvini che pensa sia scandaloso che i migranti arrivino con le scarpe ai piedi. Un'affermazione vergognosa per chiunque, a maggior ragione per un ministro della Repubblica. Un quadro veramente desolante". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata del PD e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
“Giorgetti e Calderone stamattina al Cnel attaccano il salario minimo. Parlano di contrattazione, ma non rinnovano i contratti per 8 milioni di lavoratori. Fanno melina. Tolgano subito la sospensiva alla nostra legge e dicano come la pensano alla luce del sole. In Parlamento”.
Lo scrive su X il capogruppo Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
Aumentare risorse e fondi in legge di Bilancio
“La rete del trasporto pubblico nel Lazio è palesemente in grave difficoltà. Alla luce delle conseguenze della crisi climatica e della crescita del turismo post covid è ormai improcrastinabile intervenire. Sono stati segnalati moltissimi disservizi su ferro per una serie di anomalie tecniche, legate alla usura delle ruote dei treni dovute al caldo anomalo di questa estate e per questo sono saltate oltre mille corse di treni da e per Roma.
Con la riprese del pendolarismo scolastico si sono accentuati i disagi dovuti ai disservizi del trasporto pubblico locale. Chiediamo al governo pertanto di intervenire con urgenza e aumentare le risorse per i trasporti anche in vista della prossima legge di Bilancio”. Lo chiedono i deputati Pd della commissione Trasporti di Montecitorio Casu, Barbagallo, Bakkali, Ghio e Morassut, in una interrogazione al ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
“È necessario andare incontro alle esigenze di tutti i cittadini che per lavoro o per studio quotidianamente utilizzano il trasporto pubblico locale; Nel Lazio la situazione peggiora di giorno in giorno, raggiungendo situazioni paradossali.
ha suscitato sconcerto la notizia riportata dai media di studenti addirittura costretti a percorrere a piedi la pericolosissima via Flaminia per raggiungere la scuola dopo la soppressione delle fermate a Morlupo”, concludono i deputati dem.
"Da Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ho stanziato 20 milioni per il 2021 e 2022 in favore degli eredi di coloro che sono deceduti a seguito di patologie correlate all'esposizione all'amianto nell'esecuzione di operazioni portuali. A quel fondo possono presentare domanda anche le Autorità di sistema portuale soccombenti in sentenze esecutive o comunque parti debitrici in verbali di conciliazione giudiziale per poter risarcire le famiglie delle vittime.
In risposta al question time del collega del PD Luca Pastorino la Ministra Calderone ha dato la buona notizia dello stanziamento di 20 milioni di euro per il 2023,
prendendo però solo un impegno troppo generico sulle Autorità portuali, escluse dal decreto 34/2023 che destina le risorse solo ed esclusivamente a società partecipate pubbliche, cosa che le Autorità portuali non sono. Come PD continuiamo a chiedere che anche i lavoratori portuali vittime di asbestosi possano ricevere il giusto risarcimento dalle Autorità di Sistema Portuali, la norma deve essere modificata subito, presenterò emendamenti in questo senso sin dal primo provvedimento utile; la soluzione prospettata dalla Ministra Calderone di allargare il campo di applicazione per via interpretativa è molto complicato e apre scenari preoccupanti su altri fronti: le autorità di sistema portuale non sono e non possono essere considerate società pubbliche.
La Ministra Calderone provveda anche rapidamente a sbloccare il pagamento dei fondi per gli anni 2021 e 2022, che stanno tardando in maniera incomprensibile e ingiusta nei confronti delle famiglie dei lavoratori portuali vittime di amianto, rendendo il fondo pluriennale perché si tratta purtroppo di patologie che si manifestano anche dopo molti anni". Lo scrive in una nota il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro Andrea Orlando.
"Non solo un grande ritardo di attuazione ma ad inizio settembre il bonus trasporti risultava già esaurito, poiche', come segnalato da noi da diversi mesi, sottofinanziato rispetto al passato e rispetto ai bisogni crescenti.
Il grande ritardo con cui è stato adottato il decreto della proroga per il 2023 del bonus, ha fatto perdere a studenti e lavoratori la possibilità di utilizzarlo in maniera tempestiva con un impatto negativo diretto sulla vita lavorativa, scolastica dei cittadini e sui bilanci delle famiglie. Un trasporto pubblico locale efficiente ed accessibile è una scelta importante per sostenere le famiglie sempre piu' in difficolta' e per realizzare una ‘giusta’ transizione ecologica, migliorando la qualità della vita nelle città e nelle grandi aree metropolitane, attraverso la realizzazione di una vera mobilità sostenibile. Per questo chiediamo al ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al ministro dell'economia e delle finanze e al ministro del lavoro e delle politiche sociali di agire subito per rendere il bonus trasporti di nuovo utilizzabile dai cittadini e dalle famiglie italiane e per favorire il più possibile modalità di trasporto sostenibili ed alternative”. È la richiesta dell’interrogazione presentata in commissione dai deputati del Pd Valentina Ghio, Anthony Barbagallo, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e Roberto Morassut.
“Il governo – aggiungono gli esponenti dem - continua a non sostenere la difficoltà delle famiglie alle prese con l’inflazione e il carovita, mentre ci sono alcune citta' che stanno attuando modalita' di utilizzo del trasporto locale in modo agevolato in particolare per giovani e studenti. Invece il governo Meloni in un primo momento non ha ritenuto di prorogare la misura già in vigore nel 2021 e nel 2022, per poi fare marcia indietro e reintrodurre il bonus trasporti a seguito delle proteste degli oltre 3 milioni di utenti dei servizi di trasporto pubblico, che grazie al bonus di 60 euro mensili avevano avuto un aiuto concreto per affrontare la crescita dell'inflazione”.
Con la maggioranza di governo non ci divide lo sconcerto, il dolore e la rabbia per quello che accade sui luoghi di lavoro di un Paese che ha 3 morti al giorno secondo i dati Inail. Ci divide l’idea di un modello di sviluppo fondato su una competizione al ribasso su tutele, saliari e investimenti. Ci divide l’idea di un Paese che non scommette sulla qualità del lavoro, e pertanto non incrocia la modernità e non può parlare di giustizia sociale.
Siamo uniti contro gli infortuni sul lavoro, ma siamo divisi sulle ricette e sui tempi delle scelte che vanno operate. Voi avete dimostrato di avere altre urgenze molto discutibili. All’indomani della strage di Brandizzo non avete avuto la sensibilità di convocare un consiglio dei ministri e varare un decreto per assumere subito mille ispettori in più sul lavoro e aumentare i controlli. Voi siete quelli che hanno appena tolto mezzo miliardo sulla sicurezza delle tecnologie nelle ferrovie, che hanno cambiato il codice degli appalti e inserito subappalti a cascata e non avete detto una sola parola sul massimo ribasso anche nella pubblica amministrazione.
Se vogliamo cambiare insieme, cambiamo subito il codice degli appalti ed eliminiamo soprattutto nei settori più sensibili il ricorso ai subappalti a cascata. Questo è l’impegno che dovete prendere subito sulla sicurezza sul lavoro.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd della commissione Lavoro, intervenendo in Aula durante la dichiarazione di voto
"Manifestiamo la nostra grande preoccupazione per l'annuncio da parte della proprietà della chiusura dello stabilimento Marelli di Crevalcore. Una scelta grave ed inaccettabile. Vengono messi in discussione 229 posti di lavoro ed un presidio di grandissimo importanza sul territorio. Tutta la nostra solidarietà ai lavoratori e pieno sostegno alle organizzazioni sindacali ed alle istituzioni per le iniziative che stanno assumendo. Tutti facciano la loro parte perché la proprietà riveda questa decisione". Così Andrea De Maria e Stefano Vaccari, deputati PD.
“Facciamo fatica a comprendere le parole della ministra del Lavoro. Vediamo solo uno scaricabarile dinnanzi ad una verità fattuale: mentre avvengono nei luoghi di lavoro grandi tragedie, Marina Calderone ha allargato i subappalti a cascata. La bozza di accordo con le Regioni che prevede il taglio delle ore di formazione sulla sicurezza, peraltro non discussa neanche in Conferenza Stato-Regioni, sta circolando mentre è lei la ministra. Si tratta di una scelta che danneggia le lavoratrici e i lavoratori e testimonia il fatto che il governo non ha alcuna volontà di agire concretamente per contrastare le morti sul lavoro. L’esecutivo non manda alcun segnale che vada nella direzione di attuare una strategia nazionale di contrasto. Mentre la sicurezza dovrebbe essere in cima alle priorità, come ci ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella”.
Lo ha detto la deputata dem e presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Chiara Gribaudo, replicando in Aula alla ministra Marina Calderone nel corso del Question time alla Camera. Nell’illustrazione Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo Pd, aveva chiesto al governo di “rivedere e correggere la bozza di accordo con le Regioni, non solo per non pregiudicare il livello di formazione dei lavoratori, ma per renderla sempre più appropriata e al passo con l’evoluzione della ricerca scientifica e tecnologica”.
Problema politico, non solo numerico"
La maggioranza in commissione Lavoro non esiste più. Ormai su qualsiasi voto, comprese le ratifiche, deve ricorrere al voto decisivo del presidente. Perché è minoranza sistematica. E’ stato così anche due settimane fa sul dl Caldo. Ci troviamo davanti a un problema politico, non semplicemente numerico o organizzativo. Noi andremo avanti, uniti, tenendo il punto su tutti i provvedimenti più importanti, a partire dal salario minimo che tornerà presto in Aula.
Così Arturo Scotto Capogruppo Pd della commissione Lavoro, Valentina Barzotti Capogruppo M5S, Franco Mari Capogruppo Avs, Antonio D’Alessio Capogruppo Terzo Polo, Aboubakar Soumahoro Capogruppo Misto.
“In questa Aula, il 22 dicembre 1947, l’Assemblea approvò la Costituzione della Repubblica, un patto capace, 75 anni dopo, di raccoglierci ancora sotto un’unica bandiera e rappresentare il nostro essere italiani. Un patto, è bene ricordarlo in ogni occasione, democratico e antifascista! Pensare di poter correggere quel lavoro straordinario mette i brividi. Oggi rispondiamo alla necessità di attualizzarlo. Aggiungeremo alla Carta costituzionale queste parole: ‘La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme’. Lo ha detto in Aula alla Camera il deputato dem Mauro Berruto, annunciando il voto favorevole del Gruppo del Partito Democratico alla modifica dell’articolo 33 della Costituzione in materia di attività sportiva.
“Lo faremo – ha proseguito l’esponente dem - all’articolo 33, quello che parla di arte e di scienza, cosa che da allenatore mi entusiasma, perché lo sport è arte e scienza. Come potrà, da domani, la Repubblica non aiutare le famiglie che vogliono adempiere al loro dovere educativo, ma non riescono a sostenere la spesa per iscrivere i propri figli a un’attività sportiva? E penso a una figura per me insostituibile. Un ragazzo del Sud, profeta della fatica. Si chiamava Pietro Mennea. Pietro, perdonaci. Ci abbiamo messo un po’ di tempo, ma ci siamo riusciti. È il giorno in cui la Repubblica riconosce nella sua carta più alta il valore che avete generato per il nostro Paese”.
“E da domani – ha concluso Berruto - in questa Aula sarà un obbligo immaginare politiche pubbliche che dovranno prendersi cura di voi e dello sport. È un vero e proprio cambio di paradigma. E’ una vita intera che aspetto di pronunciare questa frase, perché oggi, nel nostro Paese, nasce il diritto allo sport”.
Grave bocciatura di emendamento Casu su aggravante utilizzo smartphone durante la guida
"Oggi finalmente diviene legge un provvedimento importante che introduce il reato di omicidio nautico nel nostro ordinamento. L’obiettivo della legge è aggiornare il nostro codice penale, prevedendo che le stesse sanzioni previste per l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali, siano estese anche per i medesimi fatti delittuosi che purtroppo avvengono in mare.
Un testo ampiamente condiviso ma che si poteva migliorare ancora, soprattutto su alcuni punti importanti come previsto dagli emendamenti presentati dal collega Casu, che la maggioranza ha bocciato, fra cui per esempio considerare una condotta aggravante, come nel caso del codice della strada, l'utilizzo dello smartphone durante la guida. Non vogliamo che passi il messaggio che chi è alla guida di una barca può distrarsi guardando un telefonino o un tablet di quando in quando, mettendo al rischio le altrui vite, sia del proprio equipaggio che di altre barche in mare". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Marco Lacarra, dichiarando il voto favorevole del Pd alla legge che prevede il reato di omicidio nautico.
"Nella sostanza, si inaspriscono le pene: si prevede ora una pena da 2 a 7 anni per l’omicidio colposo nautico; da 3 mesi a 1 anno per le lesioni gravi e da 1 a 3 anni per quelle gravissime. Ma non basta aumentare le pene per chi commette il reato, come spesso abbiamo visto fare alla maggioranza; bisogna fare ancora tanto lavoro di prevenzione, far capire l'importanza delle regole e della loro osservanza. Per questo mi auguro che le nuove norme siano accompagnate anche da una serie di iniziative che guardino alla prevenzione come obiettivo primario. Perché la vittoria non è punire con maggiore rigore, ma non avere nessuno cui infliggere una pena, né di cui piangere la morte", ha concluso Lacarra.
“Ieri, 18 settembre, a seguito di uno sciopero di 8 ore indetto da Fim Fiom e Uilm si è fermata la produzione dello stabilimento Stellantis di Melfi in Basilicata e di tutto l’indotto.
Chiediamo pertanto al Governo e ai Ministeri competenti in considerazione di tale sciopero cosa intendono fare per accelerare la definizione dell’accordo nazionale con Stellantis e di farsi parte attiva per tutelare il lavoro e i lavoratori”. Lo dichiara il deputato del Pd, Enzo Amendola, che ha presentato una interrogazione ai Ministri delle Imprese e del Lavoro.
“Lo stabilimento lucano - spiega Amendola - è assolutamente strategico e il mancato arrivo dei componenti, le incertezze sui modelli e in particolare sul quinto modello in aggiunta dei quattro annunciati dall’azienda necessitano di risposte adeguate e certe per i lavoratori; la mancata definizione dell’accordo nazionale tra Stellantis e Governo italiano accresce infatti questa incertezza”, conclude il deputato dem.
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
“A differenza di quanto pensa e dice Marsilio, la situazione in Abruzzo è profondamente diversa. A cominciare dalle piste dell’aeroporto di Pescara, sempre meno frequentate dagli aerei, per finire – tristemente – alla presunta risanata sanità regionale.” A dirlo è il deputato del Pd Luciano D’Alfonso che replica “a muso duro” al discorso del governatore Marsilio alla convention di FDI.
“Altro che regione apripista, attacca D’Alfonso. Voglio ricordare al presidente in scadenza che abbiamo già perso i voli per Milano Linate e Torino, e che a fine ottobre subiremo un’altra drastica riduzione dei collegamenti a causa dello stop a dieci voli. Non solo: fu la giunta che presiedevo a stanziare 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali. E la sua, cosa ha fatto oltre a partorire un Cda della Saga diviso su tutto? Se invece allude alle “piste” fatte da certi dirigenti del Comune di Pescara, allora gli diamo ragione. In quel senso, di aperture ne sono state fatte diverse.” “E poi – aggiunge l’esponente del Pd in una nota- è surreale che Marsilio parli della Ferrovia Pescara-Roma come di una vittoria, o forse è il segnale di una chiara confusione mentale. Questo collegamento, che il governo di centrodestra ha tolto dal PNRR, dovrebbe sostenersi con i fondi di coesione e sviluppo. Ci piacerebbe sapere da dove arriveranno le risorse, perché progetti e cantieri nascono soltanto se c’è copertura finanziaria. Servono 6 miliardi e 305 milioni di euro, e intanto abbiamo perso un miliardo 465 milioni del PNRR: occorrono atti tipici dei ministeri competenti, e non chiacchiere tra amici di partito.” Infine, il capitolo della sanità regionale, dove D’Alfonso manda un messaggio chiaro alla destra: “Altro che sanità risanata. La memoria breve non aiuta: esattamente sette anni fa, il 15 settembre 2016, il Consiglio dei Ministri deliberava l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento della sanità, grazie al lavoro diuturno svolto da me e dall’assessore Silvio Paolucci. Piuttosto, Marsilio ci dica come intende risolvere il problema delle liste d’attesa, che da quando c’è lui a palazzo Silone si sono allungate a dismisura.”
Ha destato scalpore e sconcerto la notizia della brutale uccisione di due mucche presso l’istituto tecnico agrario “Emilio Sereni” di Roma. Ignoti mediante una balestra avrebbero colpito i due animali determinandone la morte con il grave ferimento di un terzo animale;
- Una delle due mucche, di razza pregiata, addirittura sarebbe stata macellata sul posto, come si apprende dalle cronache. Si tratta di un Istituto ubicato in un comprensorio difficile della città al confine del quartiere di Tor Bella Monaca e che si è distinto negli anni per molti progetti di legalità e di avvio al lavoro degli studenti. Sappiamo essere prevista la visita del Ministro dell'istruzione in occasione della inaugurazione dell’anno scolastico. Non è la prima volta che si verificano atti a danno della scuola che risulta essere sprovvista di un impianto di videosorveglianza.
Chiediamo al ministro di sapere quali iniziative intenda assumere il governo per aumentare gli standard di sicurezza dell’istituto, tutelandolo rispetto ad episodi così gravi e ad atti vandalici, che, purtroppo, si sono ripetuti nel tempo, che ne turbano la serenità e l’ordinato svolgimento della vita scolastica.
Così il deputato del PD Andrea Casu, che ha presentato un'interrogazione al Ministro dell’istruzione.
"Questa mattina all' Aeroporto di Bologna abbiamo partecipato alla manifestazione di Cgil, Cisl e Uil in occasione dello sciopero generale per la sicurezza sul lavoro.
È molto importante che le organizzazioni sindacali unitariamente indichino ancora una volta questa priorità.
Tutti sono chiamati a fare la loro parte. Servono interventi normativi, in particolare sui subappalti. Serve la cultura della sicurezza sul lavoro. Servono controlli più continuativi ed efficaci". Così i deputati democratici Andrea De Maria e Virginio Merola.