“Questa riforma non guarda al futuro ma è solo un testo lacunoso e dannoso che mina la sicurezza delle persone e non affronta i veri problemi e le principali cause di morte sulla strada: la velocità e la distrazione”. Lo hanno detto oggi Elly Schlein e i deputati democratici della commissione trasporti di Montecitorio Anthony Barbagallo, Roberto Morassut, Andrea Casu e Ouidad Bakkali nella conferenza stampa alla Camera contro il Nuovo Codice della Strada a cui hanno partecipato anche Annalisa Corrado, Responsabile Ambiente del Pd, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e rappresentanti di Legambiente e delle diverse associazioni dei familiari e delle vittime della strada.
Un Codice che parla al secolo scorso che non tiene conto delle possibilità delle nuove tecnologie, che distrugge gli sforzi fatti negli ultimi anni sulla mobilità sostenibile e lo sharing. Una riforma che pone la dittatura delle automobili al centro dell’intera normativa. Una vera follia legislativa che attacca l'autonomia dei sindaci, negando gli investimenti sul Tpl e imponendo anche vincoli e imposizioni su dove fare le piste ciclabili.
"Il Pd ha illustrato una serie di proposte alternative messe a punto insieme alle associazioni di settore. Questo governo ci sta portando nella direzione opposta a quella che servirebbe. La riforma è sbagliata, il ministro Salvini si fermi”, ha concluso Elly Schlein ribadendo che il Pd continuerà a appoggiare le mobilitazioni contro questa riforma.
“La Premier, nemmeno oggi, ha perso l’occasione per ricordarci che della Toscana le interessa poco: si presenta con un’ora di ritardo e porta alla Toscana solo la ripartizione di fondi Ue, atto dovuto di risorse già disponibili. Non un euro in più dal suo governo, che continua a dimenticare i toscani: su sanità, alluvione, trasporti e tanto altro ancora una volta nessuna risposta. I 683 milioni di euro per la Toscana dei Fondi di sviluppo e coesione sono un atto dovuto, non c’è un soldo in più dal governo ma solo la ripartizione di risorse europee stanziate da Bruxelles”.
Lo dichiara il deputato Pd e segretario Dem della Toscana, Emiliano Fossi, sulla firma tra governo e Regione Toscana dell’accordo sul Fondo Sviluppo e coesione.
“La premier - aggiunge - è venuta a fare campagna elettorale, ma non abbocchiamo: Giorgia Meloni ha portato una borsa vuota e continua ad utilizzare il suo ruolo istituzionale per la propaganda. La Toscana e i Toscani hanno bisogno di risposte, a partire dalle richieste del governatore Giani, a cui va il nostro sostegno per le difficoltà in cui sta operando e tutta la nostra solidarietà per il poco rispetto che Meloni ha dimostrato oggi nei suoi confronti e dell’istituzione che rappresenta: basta bugie e passerelle del governo, in questo anno e mezzo il governo ha soltanto penalizzato la Toscana. La lista è lunghissima: dalle mancate risorse per i danni causati dalle alluvioni (oltre 2 miliardi di danni) ai tagli alla sanità (200 milioni per il payback mai trasferiti); dalle grandi opere definanziate (interporto Livorno e Tramvia Firenze solo per citarne alcune), ai 400 milioni di euro di progetti Pnrr sottratti; dai colpevoli ritardi per l’istituzione della Zls allo stop del Biotecnopolo di Siena. Potremmo continuare questo elenco ancora - conclude - ma non smetteremo mai di far presente al governo che i Toscani meritano rispetto, non chiacchiere”.
“Il nuovo codice della strada è contro la mobilità ciclabile e sostenibile e non aumenta in alcun modo la sicurezza urbana perché non interviene sulla prima causa di morte in strada: la velocità. Infatti, non solo non prevede misure risolutive per invertire la tragica tendenza delle morti su strada, ma riduce l'azione e l’autonomia dei Comuni, limita i controlli della velocità e diminuisce radicalmente lo sviluppo della mobilità ciclistica, sia con interventi di natura tecnica, come la cancellazione della segnaletica orizzontale, sia frenando la progettualità delle amministrazioni locali nel tracciare nuove piste ciclabili. Come Pd abbiamo presentato circa 250 emendamenti in Commissione Trasporti per migliorare il nuovo codice, ma la maggior parte di questi è stata respinta. Sono state privilegiate misure che ci allontanano dalle città europee, che favoriscono gli utenti più forti della strada e non tutelano invece i più vulnerabili come pedoni e ciclisti. Abbiamo ripresentato molti emendamenti in Aula per modificare il codice verso un'idea di mobilità che tenga assieme sicurezza, tutela dell'ambiente e vivibilità delle città, che tuteli il trasporto pubblico locale e l'autonomia dei comuni, fermando gli effetti di questo che è stato definito da molte associazioni e rappresentanti di enti locali il "codice della strage".
Così Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera e componente della commissione Trasporti.
"Il nuovo codice della strada voluto da Matteo Salvini è in verità il codice della strage. Un provvedimento del tutto inadeguato perché le norme introdotte restano ancorate all'impostazione del secolo scorso come a proposito dell'uso della tecnologia per i controlli e per la sicurezza dei pedoni, quest’ultimi totalmente ignorati. E parliamo di ‘codice della strage’ perché questa presunta riforma non prende in considerazione la velocità che è e rimane la prima causa di morti per incidenti mentre focalizza l'attenzione sui veicoli a motore e tralascia la ciclabilità e la sostenibilità". E’ quanto sostiene il segretario del PD Sicilia e capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo che oggi ha partecipato alla conferenza stampa assieme alla segretaria del Pd, Elly Schlein, alla capogruppo del PD alla Camera Chiara Braga, al sindaco di Bologna Matteo Lepore, alla responsabile Green della segreteria nazionale, Annalisa Corrado e a tutti i componenti Pd della commissione Trasporti, Casu, Bakkali, Morassut, Ghio.
“Nel 2022 – ha proseguito - sono stati 3159 i morti in incidenti stradali, una media di 9 morti al giorno. Sono stati 165.000 gli scontri e oltre 223.000 i feriti. (600 al giorno).Siamo di fronte ad un vero e proprio bollettino di guerra. Per questo abbiamo chiesto al governo di non utilizzare la solita propaganda ma di dare risposte concrete. E lo abbiamo fatto attraverso circa 250 emendamenti in commissione. Purtroppo il risultato è deludente ed il testo che arriva all'esame dell'aula non dà un contributo concreto oltreché per per la sicurezza degli automobilisti e dei pedoni, neanche per l’innovazione tecnologica, la semplificazione, il trasporto urbano ed extraurbano, la mobilità sostenibile (in particolare per i monopattini e la ciclabilità). Un testo che entra a gamba tesa sulle competenze dei comuni ”.
"La ferrovia Porrettana rappresenta un'arteria fondamentale per la mobilità dei cittadini dell'Appennino Bolognese. Il materiale rotabile utilizzato su tale linea, acquistato con fondi della Regione Emilia-Romagna, è di grande qualità e recentemente rinnovato. La gestione della rete è in capo ad RFI. Si stanno moltiplicando episodi di ritardi e disservizi che creano gravi disagi all'utenza. Visto che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti può assumere iniziative di indirizzo verso RFI, presenterò una interrogazione parlamentare al Ministro Salvini per sollecitare l'attenzione del Governo".
Così Andrea De Maria, deputato PD
Il parlamento si appresta a votare la riforma del codice della strada, una riforma molto attesa e allo stesso tempo fortemente criticata dalle associazioni dei familiari delle vittime della strada e quelle della mobilità sostenibile e su cui il Partito Democratico sta portando avanti una battaglia da tempo, affinché il nuovo codice della strada non diventi “codice della strage”.
Parteciperanno: la segretaria del Pd, Elly Schlein; il sindaco di Bologna Matteo Lepore; la responsabile Green della segreteria nazionale, Annalisa Corrado; Andrea Colombo; il capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio, Anthony Barbagallo e tutti i componenti Pd della commissione Trasporti, Casu, Bakkali, Morassut, Ghio. Sarà presente la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga.
Alla conferenza stampa sono stati invitati e parteciperanno anche esponenti delle associazioni che stanno criticando le norme contenute nel nuovo codice della strada.
“Coinvolga sindacati e lavoratori come non ha fatto finora”
La novità di oggi è che si fa sempre più realistica la paventata svendita delle Poste con la parte pubblica che manterrebbe soltanto il 35 per cento delle quote rispetto a quel 51 per cento che solo qualche mese fa il ministro Urso aveva garantito nel question time in commissione del Partito Democratico.
Se tutte le organizzazioni sindacali concordano nel sostenere che siamo di fronte a un progetto che rappresenta una follia sociale ed economica, rinnoviamo il nostro appello al governo a fermarsi. Assistiamo a una linea paradossale con il governo che da un lato carica sempre più di un ruolo strategico Poste Italiane e parallelamente prevede una enorme cessione di quella che è la quota pubblica senza nemmeno aver ancora presentato il nuovo piano industriale. Considerato il grande patrimonio di oltre centomila lavoratori è assolutamente necessario confrontarsi sulle scelte strategiche per il futuro dell’azienda prima di tutto con loro e con i sindacati che li rappresentano. Come dimostra anche l’audizione di oggi, se opportunamente coinvolti, lavoratrici e lavoratori potrebbero svolgere un ruolo determinante anche nell’identificare soluzioni concrete e reperire nuove risorse senza portare avanti la svendita di un patrimonio fondamentale del Paese.”
Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera e Andrea Casu dell'ufficio di presidenza del gruppo Pd.
“La totale assenza di una politica industriale da parte del governo Meloni, in particolare nel settore automotive, oggi si è palesata nel corso della discussione alla Camera sulle mozioni presentate dal Pd e da altri gruppi dell’opposizione. Siamo di fronte ad un esecutivo privo di idee e di iniziative sul caso Stellantis ma ancor più deludente il ministro Urso è stato per quanto riguarda la transizione ecologica e la riconversione industriale, ad esempio per l’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese. Oggi, ancora una volta, Urso è stato evanescente”. Lo dice il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo in commissione Trasporti, Anthony Barbagallo, a margine della discussione generale alla Camera sulle mozioni relative all’automotive.
“Di fronte alla sfida del cambiamento climatico e della conversione all’elettrico - aggiunge – che riguarda non solo i motori ma molti dei processi produttivi su cui puntano il mondo industriale e le politiche comunitarie, il polo industriale di Termini Imerese potrebbe rappresentare un nodo strategico anche per la componentistica elettrica ed elettronica, che l’Italia ha bisogno di sviluppare al massimo. Purtroppo – conclude – anche su questo dobbiamo registrare che non c’è alcuna azione concreta degna di potere essere apprezzata”.
Il parlamento si appresta a votare la riforma del codice della strada, una riforma molto attesa e allo stesso tempo fortemente criticata dalle associazioni dei familiari delle vittime della strada e quelle della mobilità sostenibile e su cui il Partito Democratico sta portando avanti una battaglia da tempo, affinché il nuovo codice della strada non diventi “codice della strage”.
Parteciperanno: la segretaria del Pd, Elly Schlein; il sindaco di Bologna Matteo Lepore; la responsabile Green della segreteria nazionale, Annalisa Corrado; Andrea Colombo; il capogruppo Pd in commissione Trasporti di Montecitorio, Anthony Barbagallo e tutti i componenti Pd della commissione Trasporti, Casu, Bakkali, Morassut, Ghio. Sarà presente la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga.
Alla conferenza stampa sono stati invitati e parteciperanno anche esponenti delle associazioni che stanno criticando le norme contenute nel nuovo codice della strada.
Per accrediti stampa mandare una mail a: pd.ufficiostampa@camera.it, specificando nome, cognome ed eventuali attrezzature (telecamera, macchina fotografica, o altro). Inviare la mail entro le ore 18.00 di oggi, martedì 12 marzo.
Mi asterrò oggi, nel voto in Aula, sul testo della mozione ‘automotive' proposta dal centrosinistra.
Considero il testo insufficiente e inadeguato, limitato ad una visione industrialista e specificatamente concentrato sul tema di ‘Mirafiori’. Temi importantissimi, ma se si decide di affrontare una discussione di settore non si può fare a meno di toccare l'enorme tema che riguarda la coerenza tra transizione ecologica e giustizia sociale che è l'asse della nostra politica. Si sta chiedendo a milioni di italiani di cambiare vettura in pochi anni e non si provvede ad immaginare un programma di incentivi e di sostegni pubblici diretti per le fasce a basso reddito accertato, come avviene in altri Paesi europei. Sotto questo aspetto la mozione perde forza, credibilità ed efficacia. L'occupazione, l'innovazione tecnologica del comparto, il mercato e la sostenibilità sociale della transizione ecologica sono facce della stessa politica. Per questo mi asterrò”. Così il deputato del Partito Democratico e vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Roberto Morassut.
“Grazie ai Circoli del lago del PD grandissimo successo di partecipazione oggi ad Anguillara Sabazia per l’iniziativa "Raddoppio o chiusura, la nostra ferrovia a un bivio". Insieme a Emiliano Minnucci, Mario Ciarla e Michela Califano ho toccato con mano la gravità della situazione che riguarda la linea FL3 e porterò in Parlamento il grido di dolore dei Sindaci del Lago e di tutto il territorio per una vicenda che rischia di mettere in ginocchio la mobilità dell’intero quadrante nord della Capitale alla vigilia del Giubileo.”
Così su X Andrea Casu deputato del Partito Democratico membro della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati
Dichiarazione di Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti e di Andrea Casu, dell’Ufficio di Presidenza gruppo Pd
Chiediamo di fare piena luce su quanto accaduto ieri, 7 marzo, sul volo Ita delle 8,25 in volo da Roma ad Amsterdam. Il velivolo è stato costretto a tornare a Fiumicino una volta superato Arezzo. L’incidente, classificato alla fine come bird strike, non può passare certamente sotto silenzio, anche perché la botta sul muso dell’Airbus A320 è davvero preoccupante. Per ore, inoltre, si era sparsa la voce che a colpire l’aeromobile non fosse un grosso gabbiano bensì un drone che aveva impattato proprio appena l’aereo era decollato da Fiumicino. Per fugare qualsiasi congettura chiediamo alle autorità competenti e al ministro dei Trasporti di fare chiarezza su quanto è avvenuto sui nostri cieli ad un aereo di linea.” E' quanto hanno dichiarato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera e Andrea Casu dell'ufficio di presidenza del gruppo Pd. Gli esponenti del Pd hanno inoltre annunciato la presentazione di una interrogazione urgente al ministro Salvini.
Pagano e Guerra, anche la maggioranza si rende conto che su norme mobilità persone anziane il Governo fa la guerra tra poveri “Il governo e la maggioranza sono divisi sulle modalità di finanziamento delle misure per l’autonomia e la mobilità delle persone anziane” lo denuncia il capogruppo democratico nella commissione bilancio di Montecitorio, Ubaldo Pagano, e la deputata democratica Maria Cecilia Guerra, al termine della seduta di oggi dove era all’ordine del giorno lo schema di decreto legislativo in materia di politiche in favore delle persone anziane.
“Nel corso dell’esame parlamentare anche i partiti di maggioranza hanno finalmente convenuto che le modalità di finanziamento di questa giusta misura sono profondamente sbagliate perché determinano una vera e proprio guerra tra poveri. Per finanziare la mobilità degli anziani vengono infatti scippate risorse al fondo nazionale del trasporto pubblico locale, già insufficiente, che con questa ulteriore sciabolata perde risorse sostanziali. Il fondo che finanzia, tra le altre cose, le misure per i pendolari – conclude Pagano - non può diventare il nuovo bancomat del governo”.
È solo dietrofront momentaneo per imminenti tornate elettorali?
“Il governo di fatto non ha risposto alle nostre domande, e non chiarisce minimamente cosa si intende fare su questo assurdo aspetto della tassa in più sui bagagli nei treni”. Lo ha detto il deputato del PD Andrea Casu rispondendo al question time presentato in commissione Trasporti della Camera insieme ai colleghi Barbagallo, Bakkali, Ghio, Morassut in cui si chiedeva se la decisione di Trenitalia di sospendere le tasse sui bagagli è una decisione definitiva o soltanto un rinvio temporaneo, qt che è stato discusso insieme al quesito sul medesimo tema presentato da Francesca Ghirra di AVS.
“Capiamo - esclama Casu - che è in atto una vera e propria crociata del governo contro l’intermodalità e la mobilità sostenibile, ma c’è sembrato alquanto strano e grottesco che questa decisione venga improvvisamente sospesa da Trenitalia senza la minima spiegazione di cosa intendono fare, ossia se cancellare definitivamente questa norma assurda o se invece è soltanto una sospensione momentanea guarda caso proprio in vista delle imminenti tornate elettorali”.
“Non solo si parla di biciclette e monopattini quindi si applicherebbe un’ulteriore tassa e spesa al viaggiatore che decide di portare con sé un mezzo di trasporto sostenibile come bicicletta o monopattino, ma si parla addirittura di passeggini. Il passaggio sui passeggini gemellari è devastante - aggiunge il dem - una mamma che ha due gemelli deve pagare 50 euro in più per il passeggino gemellare. Stiamo parlando di qualcosa che va al di là della realtà.
Noi dobbiamo dare un segnale chiaro dicendo che si riorganizza il trasporto dei bagagli sui treni e se Trenitalia annuncia un cambiamento ci deve spiegare come funziona, se sia solo momentaneo, funzionale alle campagne elettorali in corso o se invece sia definitivo. Mentre invece le risposte del Governo sono state burocratiche e scarne e non chiariscono se la sospensione prevista da Trenitalia su bagagli e quant’altro sia solo una strategia per cercare di portare una volata sulle imminenti tornate elettorali”, conclude Casu.
“Il nuovo codice della strada sferra un poderoso attacco alla mobilità ciclabile e sostenibile e non migliora la sicurezza urbana perché non interviene sulla prima causa di morte in strada: la velocità. Il nuovo codice, non solo non introduce misure realmente risolutive per invertire la tragica tendenza delle morti su strada, ma comprime l'azione dei Comuni, limita i controlli della velocità e riduce fortemente lo sviluppo della mobilità ciclistica, sia con interventi di natura tecnica, come la cancellazione della segnaletica orizzontale, sia mettendo un freno alla progettualità delle amministrazioni locali per tracciare nuove piste ciclabili. Abbiamo presentato circa 400 emendamenti in Commissione Trasporti, la maggior parte di questi respinta. Sono state privilegiate misure che ci allontanano dalle città europee e favoriscono gli utenti più forti della strada e non tutelano i più vulnerabili come pedoni e ciclisti. Ma non ci fermeremo, ripresenteremo molti emendamenti in Aula per modificare il codice verso un'idea di mobilità che tenga assieme sicurezza, tutela dell'ambiente e vivibilità delle città”, così Valentina Ghio deputata, vicepresidente PD alla Camera, componente Commissione trasporti.