"L’intollerabile oltraggio alle pietre d’inciampo dedicate a 4 vittime della Shoah che hanno lasciato Trastevere per raggiungere i campi di sterminio e non fare mai più ritorno a Roma riguarda tutti e tutte noi: la memoria dell’orrore più grande che abbiamo attraversato, il futuro che stiamo costruendo per i nostri figli. Per questa ragione insieme alla totale vicinanza e solidarietà alla Comunità ebraica e alle famiglie direttamente colpite dobbiamo potenziare il nostro impegno collettivo per fermare l’odio anti ebraico che anche in Europa non si è mai spento e in questo momento sta pericolosamente tornando a crescere". Lo scrive su X il deputato dem Andrea Casu, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
"Giorgia Meloni era davvero pronta, non a governare il Paese ma a rispondere al telefono e a rivelare magari i segreti di Stato al primo imitatore disponibile. Ancora una volta però non è la destra a essere completamente inadeguata ma gli altri ad essere 'impostori'. Ci sarebbe da ridere se non fosse in gioco la sicurezza del Paese e dei cittadini. La credibilità ormai è purtroppo andata”. Lo scrive su Facebook il deputato dem Emiliano Fossi, segretario del Partito Democratico della Toscana.
"Figuraccia storica del governo, a causa di una gravissima falla nella sicurezza che avrebbe potuto produrre conseguenze politiche devastanti. Non è tollerabile che due comici possano ‘bucare' la rete di controlli e verifiche preventive sugli interlocutori che vengono messi in contatto con la Presidente del consiglio. Ed è ancor più grave accampare scuse o giustificazioni ridicole al riguardo. Si prendano tutte le misure necessarie perché quanto successo a causa di questo drammatico dilettantismo non accada mai più”. Così il deputato dem Piero De Luca, capogruppo Pd in commissione Politiche Ue.
"Le associazioni di categoria hanno ragione, è necessaria una riflessione complessiva sui periodi dei saldi, non soltanto in relazione ai mutamenti climatici che spostano le stagioni, ma anche per rilanciare e salvaguardare l'intero comparto del commercio al dettaglio che comprende oltre 400mila punti vendita in tutta Italia: un settore in gravissima crisi a causa della concorrenza online, dell'aumento dei costi energetici, del costo del denaro e dell'inflazione. Ad oggi il periodo degli sconti rischia di essere l'unico incentivo per un settore chiave dell'economia e dell'occupazione nazionale che il governo Meloni, nonostante i tagli a sanità, servizi e pensioni, ha assolutamente dimenticato”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Marco Simiani.
"Cancellare il Superbonus con l'accetta senza rimodulare gli incentivi edilizi metterà in ginocchio uno dei comparti principali della nostra economia, proprio adesso che il Pil sta crollando. Giorgia Meloni è riuscita nel suo intento, con il colpevole silenzio di Tajani e Salvini, quello di criminalizzare migliaia di imprese oneste e di cittadini che hanno investito per riqualificare le proprie abitazioni. Nonostante questo disastro la destra compatta si dice soddisfatta. Proveremo comunque in Parlamento a migliorare questa manovra fatta solo di tagli sostenendo le ragioni e le proposte delle associazioni di categoria e dei sindacati". Lo dichiara Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente in merito ai contenuti della Legge di Bilancio.
ichiarazione di Antonella Forattini deputata Pd
“Dal turpiloquio di Marco Cerreto si comprende come le scelte “strategiche” del Ministro Lollobrigida creino grande nervosismo prima di tutto nelle fila di FdI. Presentare un disegno di legge per istituire un premio di “Maestro della cucina italiana” oggi, con le enormi difficoltà contro cui combattono imprese e lavoratori, è effettivamente molto imbarazzante e sfacciatamente populista”, lo dichiara in una nota la deputata del Partito Democratico Antonella Forattini, che aggiunge: “ma un po’ di onestà intellettuale da Cerreto la esigiamo, come pure esigiamo il rispetto verso ruoli politici istituzionali non in linea con il suo pensiero. La democrazia è confronto, non è insulto. Ci elenchi Cerreto i provvedimenti che porteranno un vero sostegno economico al settore agricolo, a partire da quelli approvati fino ad arrivare alla manovra di bilancio. Una manovra - continua la deputata - che non contiene una visione di lungo termine ma solo provvedimenti spot, privi di serietà e di adesione ai veri problemi dell’agricoltura italiana, come questi disegni di legge di distrazione di massa. Non sviliremo il dibattito ai livelli rappresentati dal capogruppo FdI in Commissione Agricoltura ma incalzeremo la
maggioranza e il governo nel merito e allo sfinimento, per impedire danni irreparabili al settore primario e al Paese”, conclude l’onorevole Forattini.
"Non c'è fine all'orrore. La striscia di Gaza è diventata un "cimitero per migliaia di bambini. Per tutti gli altri è un inferno". Lo denuncia l'Unicef che riferisce di più di 3.450 bambini uccisi dall'inizio del confitto ad oggi. Dall'altra parte, i crimini di Hamas continuano, come testimonia il ritrovamento del corpo deturpato della giovane tedesco-israeliana Shani Louk. E non si fermano i bombardamenti sulla striscia di Gaza: oggi sarebbero state lanciate bombe su due campi profughi con la conseguenza di oltre 400 vittime. Ma la tensione cresce di giorno in giorno anche in Cisgiordania con il ministro della Sicurezza Nazionale di Israele, Ben Gvir, che distribuisce armi ai coloni alimentando lo spirito di vendetta e la violenza.
E ieri, nella sua conferenza stampa, Netanyahu ha continuato a parlare di guerra e solo di guerra. Nessuna trattativa per liberare gli ostaggi, nessun cessate il fuoco umanitario per soccorrere la popolazione di Gaza ridotta allo stremo, nessun piano per fermare l'orrore, nessuna visione del futuro, nessuna prospettiva di pace.
E' una spirale di violenza dalla quale bisogna uscire immediatamente. E' necessaria un'azione più incisiva di tutta la comunità internazionale, in primo luogo dell'Europa, per indicare con forza la via da percorrere per porre fine all'orrore e affermare la pace". Lo dichiara Laura Boldrini, deputata Pd e Presidente del Comitato Permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo.
"Il Partito democratico in commissione Giustizia ha votato contro la nomina dei nomi designati dal governo per il ruolo di garante e ha stigmatizzato duramente la scelta della maggioranza di rifiutare le audizioni che avrebbero consentito un approfondimento più rigoroso sulla scelta delle figure individuate che andranno a ricoprire un ruolo così delicato. Da una prima analisi dei curricula si è constatato che questi profili non si sono occupati delle tematiche che sono oggetto del lavoro del garante per i detenuti e per le persone private della libertà personale. In più, non abbiamo avuto risposte circa i rischi di incompatibilità previste dalla legge che impediscono di ricoprire il ruolo. Eravamo in presenza di una scelta estremamente delicata che andava gestita diversamente. Per questo il Partito democratico ha espresso un voto contrario" dichiarano i membri della commissione giustizia del PD Federico Gianassi, Debora Serracchiani, Marco Lacarra, Alessandro Zan, Michela Di Biase.
Rizzetto tramuta Parlamento in dependance governo
“Nell’Ufficio di Presidenza della commissione Lavoro della Camera abbiamo appreso che il presidente del Cnel non parteciperà alle audizioni richieste per il ritorno dell’esame del salario minimo. Evidentemente per il presidente Brunetta è sufficiente la memoria scritta depositata in commissione il 12 luglio, prima che ricevesse l’incarico da Giorgia Meloni di scrivere un rapporto sul salario minimo. Viene affermato che non c’è bisogno di una audizione alla Camera perché sarà il governo a doversi pronunciare sui contenuti del lavoro fatto dal Cnel e prendere le iniziative conseguenti, a partire dalla nella Legge di bilancio. Due cose appaiono evidenti e ci preoccupano. Innanzitutto, prendiamo atto che si è scelto deliberatamente di perdere del tempo visto che l’opinione contraria del presidente Brunetta sul salario minimo era già nota il 12 luglio, ovvero prima che la discussione in Parlamento sul testo venisse sospesa la prima volta lo scorso agosto. Infine, che siamo davanti a uno sgarbo nei confronti della Commissione Lavoro e del Parlamento che da 11 mesi sta discutendo questo provvedimento. Chiediamo al presidente Rizzetto di far rispettare le prerogative della Commissione che non rappresenta una dependance dei voleri del governo”.
Lo dichiarano i deputati della commissione Lavoro della Camera, Arturo Scotto (capogruppo Pd), Valentina Barzotti (capogruppo M5s), Franco Mari (capogruppo Avs)
e Antonio D’Alessio (capogruppo Terzo Polo)
“I Gruppi del Pd del Senato e della Camera accolgono con favore l’invito a un confronto richiesto oggi dalla Cgil sui temi della manovra economica. Condividiamo infatti la necessità fatta presente dal segretario generale Landini di politiche attente e mirate per affrontare la situazione straordinaria che il Paese dovrà affrontare nei prossimi mesi. Consideriamo l’incontro col sindacato, che organizzeremo a breve, di assoluta importanza come contributo per mettere a punto la nostra iniziativa parlamentare sull’esame della legge di bilancio. Come Gruppi democratici, abbiamo avviato in queste ore proprio a questo scopo una serie di audizioni con realtà economiche e sociali particolarmente colpite dalla crisi con le quali resteremo in stretto contatto durante la battaglia che condurremo in Parlamento per correggere delle misure che giudichiamo inique, sbagliate e non all’altezza delle sfide del futuro”.
Lo dichiarano i capigruppo di Camera e Senato del Pd Chiara Braga e Francesco Boccia.
“I detenuti hanno diritto a cure mediche adeguate. L’appello lanciato dai detenuti della Casa di reclusione di Rebibbia attraverso la redazione giornalistica della trasmissione 'Non tutti sanno' svela l’inadeguatezza dell’assistenza sanitaria nelle carceri italiane. Ho depositato un’interrogazione ai ministri Nordio e Schillaci per chiedere di intervenire e assicurare un adeguato sistema di prevenzione e cura per la popolazione carceraria perché le condizioni attuali non rispettano il diritto alla salute, un diritto costituzionale”. Lo afferma in una nota la deputata del Partito Democratico Michela Di Biase, componente della commissione Giustizia, prima firmataria dell’interrogazione sottoscritta anche dai colleghi Gianassi, Serracchiani, Lacarra e Zan.
“L’esperienza della detenzione è già di per sé un rischio per la salute – spiega Di Biase - per le condizioni degradate di strutture, celle e spazi comuni e per il sovraffollamento carcerario. Ma la condizione denunciata in questi giorni a Rebibbia, che si ritrova nei rapporti dell’associazione Antigone e negli studi pubblicati in questi ultimi anni sui penitenziari italiani, deve muovere all’azione il governo".
"Mancano medici per le visite specialistiche per i detenuti, mancano infermieri ed è carente il servizio di assistenza psicologica, particolarmente importante per chi è recluso. Per questo motivo – conclude la deputata Pd – chiediamo ai ministri di intervenire, insieme alle Regioni, per migliorare l’assistenza sanitaria in carcere, raccogliendo l’appello dei detenuti a cui hanno già risposto positivamente gli ordini professionali dei medici”.
"Tra le poche cose che ci sono in questo decreto ce n'è una che testimonia tutta la furia ideologica di una destra che, quando è in difficoltà sul piano economico e sociale, fa due cose: mettere in campo le riforme istituzionali, con la scusa del “non riusciamo a fare le cose, abbiamo bisogno di più poteri” e su questo noi vi fermeremo, o scagliarsi contro le persone che fuggono da guerre e povertà, additandole come il problema. Nessuno ci ha ancora spiegato cosa c'entrano con un decreto, che dovrebbe occuparsi dei problemi del Mezzogiorno, due articoli in cui si aumenta la possibilità di trattenere un migrante in un CPR fino a 18 mesi e in cui si qualificano questi siti quali strutture per la difesa e la sicurezza nazionale. Ma cosa c'entra questa cosa con il Sud? Ma dove lo avete scritto questo decreto, a Pontida?". Lo ha detto il deputato e responsabile Sud e Coesione della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino in dichiarazione di voto alla Camera sul Dl Sud.
"La prova più evidente dello spirito antimeridionale del Governo è rappresentata dall'autonomia differenziata - ha aggiunto l'esponente dem - un disegno che spaccherà il Paese, che tradisce il Sud, che ha visto critiche da tutti, non solo dalle opposizioni, ma dalla Banca d'Italia, dalla Commissione europea, dalla Conferenza episcopale, dalle imprese, dai sindacati; eppure, fate finta di non sentire. Ma che fine hanno fatto i patrioti? Qui si sta mettendo in discussione l'unità e la tenuta del Paese. Certe volte mi capita di dire ad amici e regioni del Nord, che mostrano più difficoltà a riconoscere il Mezzogiorno, che questo patrimonio è anche vostro, è il patrimonio dell'Italia unita e dovreste essere orgogliosi anche voi, perché senza il Mezzogiorno non ci sarebbe stata l'Italia, e non ci sarebbe stata l'Italia senza il Mezzogiorno: sono parole del Presidente Giorgio Napolitano; lui che, assieme a tanti altri, aveva capito che la questione meridionale è, innanzitutto, una questione nazionale, che con gli egoismi non si va da nessuna parte, che le diseguaglianze sono un freno alla competitività di tutto il Paese, anche del Nord. Quando parliamo del Sud credo ve ne sia una che supera le altre: le migliaia di ragazze e ragazzi che vanno via dal nostro Paese non perché vogliono farlo ma perché costretti, perché non hanno un'alternativa. Così come quelle ragazze e quei ragazzi che, invece, hanno deciso di restare, di lottare, che sognano di costruire il proprio futuro nel luogo in cui sono nati, che vedono nello sviluppo del Sud una speranza di cambiamento delle proprie prospettive, una grande opportunità. Ecco, quando noi difendiamo il Sud - ha concluso Sarracino - il Partito Democratico lo fa principalmente per loro ed anche per questo votiamo contro questo provvedimento".
“Abbiamo depositato un’interrogazione parlamentare per chiedere alla ministra del Lavoro e della Previdenza sociale se reputa opportuna la permanenza della dottoressa Concetta Ferrari, segretaria generale del Ministero, al suo posto. Un possibile rinvio a giudizio nel processo che vede imputato il dottor Iervolino, fondatore dell’Università Pegaso e del segretario Generale della Cisal Cavallaro, rischierebbe di compromettere l’immagine e l’autorevolezza del Ministero in una fase così delicata del Paese. Sarebbe opportuno a livello precauzionale che da parte della ministra Calderone venga favorito un passo indietro”.
Lo dichiara il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Arturo Scotto.
"Oggi prenderò parte alla giornata di ascolto organizzata dal Partito Democratico e rivolta ad alcune realtà politiche e sociali particolarmente colpite dalla crisi economica. In particolare sarò presente al confronto con i "ragazzi delle tende", che in questi mesi hanno protestato in tutta Italia dormendo in tenda davanti alle loro università. Protestano contro l'asfissiante costo degli affitti, contro un definanziamento strutturale del diritto allo studio e contro un Governo non disposto ad ascoltarli, se non di facciata. Ad esempio il Governo Meloni perde un'occasione scegliendo di non regolamentare gli affitti brevi, uno dei principali fattori di scarsità di abitazioni a disposizione per gli studenti e di innalzamento dei prezzi. Sono poi d'accordo con la posizione del Partito Democratico, ossia che sul piano strutturale la strada deve essere quella di puntare con decisione sul rilancio dell'edilizia universitaria pubblica, attraverso anche la riqualificazione di immobili dismessi presenti nelle città. Su questo il privato può svolgere una funzione ausiliaria e complementare per affrontare l'emergenza nell'immediato, ma non può diventare l'unico destinatario, ad esempio, delle risorse previste dal PNRR. Per questo almeno il 50 per cento delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinate a soggetti privati vengano investite in nuovi alloggi per studenti coperti dal diritto allo studio.
Le associazioni studentesche e le opposizioni le loro loro proposte le hanno, e le hanno presentate nelle sedi opportune: ora il Governo si assuma la responsabilità di ascoltarli e darne attuazione. Nel frattempo auguro all'Unione degli Universitari, Primavera degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e di Sinistra Universitaria di non arrendersi!".
Lo dichiara la deputata Dem Rachele Scarpa.
“La Legge di Bilancio è riuscita a ricompattare il governo Meloni; nonostante le manfrine, i falsi screzi ed i finti summit ha infatti trovato la quadra su tutto: tagli alle pensioni., inasprimento della Fornero, ripristino Iva sui prodotti di prima necessità per l’infanzia, aumento delle tasse sulla casa e riduzione dei finanziamenti a sanità e servizi pubblici. A questo punto siamo sicuri che la maggioranza non presenterà alcun emendamento migliorativo: il Partito Democratico proverà comunque a fare la sua battaglia in Parlamento”: è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del Partito Democratico della Toscana.