“È davvero così difficile chiedere alla politica e all’informazione di occuparsi delle cose concrete che riguardano le famiglie e gli italiani? Davvero non si può perdere la cattiva abitudine di colpire le persone per tentare di delegittimarne le idee? Ieri in Parlamento abbiamo assistito alle brutte offese personali del capogruppo di Fratelli d’Italia Marcello Foti contro Debora Serracchiani. Da giorni si discute, con toni sgradevoli e offensivi, delle scelte estetiche di Elly Schlein. Due donne. La segreteria del Pd è una sua autorevole dirigente. Tutto ciò è intollerabile. Come lo è stato quando oggetto di queste ironie è stata Giorgia Meloni. O quando ognuno può esserlo. Si attaccano le persone per delegittimarne le idee. Davvero abbiamo bisogno di un cammino ancora lungo verso una civiltà politica migliore e superiore fondata su altri metodi e altre persone. E di una migliore informazione. Noi lottiamo anche per superare questi residui di italia immorale e moralista”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“La Fimer di Terranuova Braccioli, nel Valdarno aretino, il 3 maggio rischia il fallimento, gli stipendi dei lavoratori sono bloccati. Cosa sta facendo il governo per salvaguardare la continuità occupazionale e produttiva dell’azienda?”. Lo chiede, con un’interrogazione al ministro del Lavoro, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, il deputato dem Emiliano Fossi, componente della commissione Lavoro.
“Appare incomprensibile come il governo - aggiunge l’esponente Pd - che da sempre sottolinea la necessità di una produzione nazionale di impianti legati alla green economy, troppo spesso importati dai Paesi del sud-est asiatico, non si stia occupando attivamente della vertenza dell’azienda di Terranuova che coinvolge numerose professionalità ed imprese del settore: 320 lavoratori diretti e altri 250 impiegati nelle piccole e medie realtà imprenditoriali dell’indotto.Fimer è un’azienda attiva in 27 Paesi, sia in Italia che all’estero, nel campo dell’energia solare e della mobilità elettrica.L’azienda, che produce inverter per impianti fotovoltaici e colonnine elettriche e che ha il suo quartiere generale nella sede di Vimercate-Usmate, aveva acquisito un’altra azienda a Terranuova Bracciolini, nell’Aretino, arrivando a circa mille lavoratori. A causa degli effetti della pandemia, l’azienda si è trovata in una grave crisi finanziaria con debiti per 300 milioni di euro e dal 2021 è stata aperta una vertenza che oggi coinvolge, per quanto riguarda il polo produttivo di Terranuova, 320 lavoratori diretti e altri 250 dell’indotto. Nel 2022 Fimer è stata ammessa dal tribunale di Arezzo alla procedura di concordato in continuità diretta. Da tempo sono emerse indiscrezioni relative all’interessamento di fondi di investimento per garantire la continuità produttiva ed occupazionale di Fimer (in particolare il fondo Clementy e quello Greybull legato alla McLaren Applied Technologies). Il giudice fallimentare ha anticipato al 3 maggio l’udienza per la revoca del concordato preventivo, per motivo della decisione: la nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione, la liquidità dell’azienda, sufficiente soltanto a coprire due settimane, il rischio che anche il fondo Clementy non concretizzi l’offerta. Il 28 aprile le associazioni sindacali hanno annunciato che lo stipendio di aprile per i lavoratori è bloccato”.
“A questo punto - conclude Fossi - il rischio è che il tribunale decreti il fallimento dell’azienda. Sindacati e lavoratori hanno perciò proclamato presidi e scioperi ricordando come la vertenza vada avanti da troppo tempo ed operi in un comparto di grande crescita ed interesse dal punto di vista del mercato. La Regione è in prima fila accanto ai lavoratori, adesso tocca anche al Governo fare la propria parte”.
"Personaggi come Vittorio Feltri andrebbero ignorati. Perché sono lontani da ogni limite di lucidità. Però, di fronte ai suoi insulti, tacere non si può. Le sue frasi su Elly Schlein sono vergognose e inaccettabili. Credo che tutte le donne, a cominciare da quelle che militano a destra, dovrebbero ribellarsi a questa rappresentazione indegna".
Lo ha dichiarato in una nota il deputato Pd Emiliano Fossi.
"Suicidi tra i ragazzi gay? Spingiamoli all'eterosessualità". "Le droghe leggere? Non esistono". "L'omosessualità? Una malattia". In un Paese normale, l'autore di queste frasi verrebbe gentilmente accompagnato alla porta. In Italia, invece, la Presidente del Consiglio ha pensato di premiarlo nominandolo consulente del Governo per le politiche antidroga. Mentre diversi Paesi occidentali - l'ultima è stata la Germania - avanzano verso la legalizzazione della #cannabis, qui si torna indietro al peggiore oscurantismo. L'ennesimo schiaffo in faccia alla scienza e alla realtà. #Gandolfini" Così Marco Furfaro, capogruppo dem in commissione affari sociali e componente della segreteria Pd, in un tweet commenta la nomina di Massimo Gandolfini a nuovo consulente del Dipartimento antidroghe.
Esprimo profondo dispiacere per la scomparsa del senatore Andrea Augello,
un esponente politico appassionato e leale con cui ci siamo confrontati in questi anni.
Così il deputato e segretario del PD di Roma Andrea Casu.
Apprendo con grande tristezza la notizia della scomparsa del senatore Andrea Augello. In questi anni, con Andrea non avevamo mai perso l’occasione di dedicarci lunghi incontri per parlare, confrontarci da avversari sulla situazione politica, sul futuro dell’Italia, sulla condizione delle Istituzioni. Ci teneva perché animato da un’enorme passione politica.
Anche in questi anni di malattia, che ha affrontato con grandissimo coraggio e dignità, avevamo sempre tenuto vivo il nostro filo diretto di comunicazione, dialogo e confronto. In maniera schietta e vera ci dicevamo tutto. Lui, sempre curioso e intelligente, ribatteva con le sue idee alle mie letture e teorie. Ci eravamo sentiti poche settimane fa: voleva sempre sapere, informarsi e offrirmi il suo punto di vista. L’ho fatto come sempre con piacere. Il piacere di confrontarmi, pur senza condividerlo, con un punto di vista diverso dal mio: quello di una persona intelligente e acuta che la pensa all’opposto da te, ma proprio per questo è interessante ascoltare con rispetto.
Nella politica dovrebbe essere sempre così. Quante volte ridendo ce lo siamo detti! A lui un pensiero sincero di riposare in pace. Alla sua famiglia e al suo partito le più sentite condoglianze.
Così il deputato del Pd Nicola Zingaretti.
“La Regione Puglia rilascia le autorizzazioni per realizzare lo stabilimento ACT Blade a Brindisi e subito apprendiamo, con un certo stupore, di meriti e contributi decisivi per il via libera all’impianto da parte del collega D’Attis e del Ministro Fitto. Saremmo davvero curiosi di conoscere il contributo sostanziale e formale che i due hanno assicurato in questi mesi.” Così il deputo pugliese del Partito Democratico, Claudio Stefanazzi.
“A onore del vero, l’iniziativa privata è stata sostenuta e accompagnata sin dal principio sia dal Presidente dell’Autorità Portuale, Patroni Griffi, che dalla Regione Puglia. Per effetto della sentenza della Corte costituzionale della fine dello scorso anno, il Presidente dell’ADSP ha dovuto richiedere in deroga l’autorizzazione paesaggistica. Autorizzazione che, a fronte della dichiarazione di pubblica utilità del Presidente Patroni Griffi, è stata concessa dalla Regione in tempi rapidissimi e malgrado la totale inerzia del dipartimento della Coesione e del Ministro Fitto.”
“Ma se oggi possiamo festeggiare questo importante risultato per lo sviluppo del territorio brindisino, da domani potremmo cominciare a contare le occasioni perse. Molti altri insediamenti in area ZES restano in bilico proprio per l’indolenza del Ministro, da cui aspettiamo da tempo e una volta per tutte, una serie di iniziative di sua competenza per sbloccare gli investimenti, tra cui la firma sul DPCM di aggiornamento e revisione del perimetro delle aree. Fortunatamente la Regione Puglia e l’Autorità Portuale continuano a mettere a disposizione di questi grandi progetti di investimento le competenze e la tempestività che da sempre mancano al Ministro Fitto. Perché, il collega D’Attis dovrebbe ormai esserne consapevole, c’è chi mette tutti i giorni sul tavolo un concreto impegno amministrativo per il bene del territorio, e chi invece sale sul carro a giochi fatti.”
“Questo Governo va avanti a tentoni tra propaganda, incompetenza ed approssimazione e rischia di far andare a picco l’intero Paese. L'Italia ha già sottoscritto da tempo con i partner europei l'accordo di riforma del Trattato Mes. Siamo l'unico Paese, però, a non averlo ancora ratificato. L’atteggiamento dilatorio del Governo e della maggioranza non è più tollerabile. La misura è colma, ancor più dopo la figuraccia sul Def e i ritardi pericolosi sull'attuazione del Pnrr. Ne va della credibilità dell'Italia, della tutela dei risparmiatori comunitari e della stabilità economico-finanziaria dell'intera eurozona. Il
Partito democratico chiede che si calendarizzi subito in Commissione e poi in Aula il voto sulla proposta di legge a nostra prima firma. Non possiamo più aspettare”.
Così Piero De Luca, capogruppo del PD in commissione Politiche Ue della Camera.
"Il presidente del primo gruppo parlamentare nazionale, Tommaso Foti, è riuscito a incolpare l'opposizione per le assenze dei deputati nei partiti di maggioranza. Ha ragione il ministro Giorgetti, non è un problema politico, è solo sciatteria, incapacità di governo, mancanza di rispetto per le istituzioni e per i problemi degli italiani". Lo dichiara il deputato dem Emiliano Fossi, commentando le parole espresse oggi in Aula a Montecitorio dal capogruppo di Fratelli d’Italia durante le dichiarazioni di voto sulla nuova Risoluzione collegata al Def.
“Anche oggi l’Eurogruppo si chiede perché l’Italia non ratifichi il MES.
Anche oggi la destra di Meloni evita di rispondere.
Come Pd chiediamo che venga messo in calendario e votato nel mese di maggio. Non vogliamo che l’Italia sia un paese inaffidabile che blocca l’Europa”. Lo scrive su twitter la deputata Pd Lia Quartapelle.
"Ancora una volta la maggioranza su temi importanti come quello dell'immigrazione compie un vero e proprio atto di forza dando mandato in commissione Affari costituzionali al relatore sul decreto Cutro, nonostante il voto fortemente contrario dei deputati Pd. La maggioranza porta dunque il provvedimento in Aula senza discutere nemmeno la metà degli emendamenti presentati e dedicando alla votazioni meno di tre ore totali, impedendo di fatto all'opposizione di svolgere il proprio lavoro. Come al solito la maggioranza si distingue per i suoi comportamenti profondamente anti democratici e dimostra ogni volta di non rispettare il Parlamento e il lavoro dei parlamentari tutti. Questo per il Pd è inaccettabile". Lo dichiarano i deputati Pd della commissione Affari costituzionali di Montecitorio.
“Hanno pure la faccia tosta di voler assegnare responsabilità alle opposizioni sul disastro che hanno combinato sul Def. In realtà si è palesata ancora una volta supponenza ed inadeguatezza. Il Paese ha bisogno di altro. Basta con le chiacchiere. #Foti #governomeloni”. Lo scrive su twitter il deputato del Pd Stefano Vaccari.
Caro Angelo Bonelli rimettiti presto! Ti aspettiamo per le tante battaglie che dobbiamo fare insieme. Auguri da tutti i Deputati del Partito Democratico.
Lo ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Russia e #CoreadelNord minacciano l’uso di bombe atomiche.
Uno scenario di distruzione per l’intera umanità.
Al Parlamento di Tokyo con giovani, associazioni e parlamentari per portare il tema della proibizione delle armi nucleari all'attenzione del #G7 di Hiroshima il 19 maggio.
Lo scrive su Twitter Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico, dal Forum parlamentare del G7 per l’eliminazione delle armi nucleari in Giappone.
“La dichiarazione di voto di FdI al Def, dopo il disastro di ieri, è stata accompagnata da attacchi in ordine: alle opposizioni, ai singoli parlamentari, alla Bce e persino alla matematica. ‘Non ho parole’, ha detto Meloni sulla sua maggioranza. Gliene suggeriamo una: Vergogna”.
Lo scrive su Twitter, Peppe Provenzano, deputato del Partito Democratico e componente della segreteria nazionale.