I deputati del Pd Nico Stumpo, Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli hanno presentato una interrogazione urgente al ministro della Salute
“Il governo prenda misure urgenti per reperire l’amoxicillina che manca da mesi nelle farmacie, poiché si tratta di un farmaco essenziale per la cura delle principali patologie pediatriche. Se la mancanza si dovesse protrarre ancora a lungo, corriamo il serio pericolo di evidenti danni per la salute delle nostre bambine e dei nostri bambini.” Lo scrivono, in una interrogazione urgente al ministro della Salute Orazio Schillaci, i deputati del Partito Democratico Nico Stumpo, Marco Furfaro e Gian Antonio Girelli. “Si era pensato che si trattasse di un problema temporaneo – osservano i parlamentari del Pd- e invece l’EMA fa sapere che ci sono “ritardi di fabbricazione e i problemi di capacità produttiva hanno generato difficoltà di approvvigionamento che interessano la maggior parte degli Stati membri, ma anche Paesi al di fuori dell’Unione europea”. L’amoxicillina – sottolineano- resta il farmaco più utilizzato per la cura dei bambini indicato da tutte le linee guida (LG), nazionali e internazionali, e dalla lista dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per i farmaci essenziali, come l’antibiotico di scelta in prima istanza per il trattamento di tutte le infezioni respiratorie.” Per i parlamentari Dem, “la carenza dell’amoxicillina non risiede in un suo uso eccessivo. Il problema, come riportato in un documento della European paediatric association – scrivono nella loro interrogazione- nasce molto prima e per ragioni semmai opposte: durante la pandemia da Covid-19, la domanda di amoxicillina è diminuita drasticamente, comportando una riduzione o addirittura un arresto di determinate linee di produzione, che non sono tornate allo stato pre pandemia”. “La situazione è seria e grave, concludono, e non è tollerabile che l'attività delle cure debba dipendere da logiche di mercato. La disponibilità di farmaci dichiarati dall’Oms come essenziali dovrebbe essere garantita non solo nella produzione ma anche nella equa distribuzione. E questo principio deve essere assicurato dalle agenzie regolatorie, nazionali e sovranazionali”. Da qui l’invito al governo di agire con la massima celerità per superare l’attuale situazione.
“Dal governo e dalla maggioranza nessuna risorsa per sostenere gli enti locali e le organizzazioni della società civile impegnate ad affrontare, anche in Toscana, le problematiche relative all’accoglienza ed all’integrazione dei nuovi migranti”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del partito in Toscana, che ha presentato un ordine del giorno al Decreto Cutro, respinto oggi a maggioranza dall’Aula di Montecitorio.
“Il combinato disposto di un accresciuto numero di persone che si troveranno nell’illegalità - dice Fossi - e di un insufficiente numero di posti idonei ad accogliere dignitosamente le persone nella legalità non potrà che accrescere drammaticamente la conflittualità sociale sul nostro territorio. Ancora una volta la destra, nonostante con il Governo Meloni gli arrivi di immigrati siano notevolmente aumentati, risponde con la demagogia ai problemi del Paese, lasciando i Comuni e gli enti locali soli nella gestione dei nuovi flussi migratori”:
Sarebbe un grave errore cambiare il nome del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo. Errore doppio. L’alternativa alle destre si costruisce con uno spirito inclusivo, puntando ad estendere il campo dei progressisti e riformisti non tornando dietro nella storia e nelle identità. Inoltre il Pd nasce come sintesi di culture diverse e quindi non si identifica con l’esclusiva tradizione socialista. Noi non sosterremo una proposta che guarda al passato e non al futuro.
Così Debora Serracchiani, deputata, responsabile Giustizia del Pd.
“Nel decreto sull’immigrazione c’è un fondo di sadismo, una volontà di umiliare le persone, colpirne la dignità come dimostra persino la cancellazione del supporto psicologico e dell’insegnamento dell’italiano nei centri di accoglienza. Con l’aggravante del governo Meloni che ha voluto identificarlo con il nome di Cutro, il luogo di una strage che ha turbato al tempo stesso i sopravvissuti, i familiari delle vittime e tutti coloro, cittadine e cittadini italiani, che hanno raccolto uno ad uno i 94 cadaveri, e tra questi 35 minori. La destra tratta come merce umana quanti fuggono dalle guerre, fallendo contestualmente gli impegni elettorali per fermare le stragi in mare, il traffico di essere umani, gli scafisti. Così si annienta la storia solidaristica del nostro Paese e anche la storia di quegli italiani che dall’800 in poi sono andati, a cercare fortuna in altri Stati per fuggire dalla miseria come questi compagni di vita nel mondo”.
“Il governo ha bocciato un mio ordine del giorno che chiede la soppressione della parola ‘razza’ da tutti i documenti e gli atti della Pubblica Amministrazione. Non ha alcun senso e nessun fondamento scientifico, come sostiene da tempo tutto il mondo della scienza e l’Istituto italiano di antropologia. Attorno alla parola razza si sono consumati i peggiori incubi della specie umana: le guerre, i genocidi, i campi di sterminio, le pulizie etniche, le leggi razziali, l’apartheid. Una scelta incomprensibile e grave da parte della destra”. Lo afferma il deputato del Pd-Idp Arturo Scotto.
Dichiarazione di Rachele Scarpa, deputata Pd
In queste ore stiamo vedendo immagini drammatiche dei danni provocati dalle violenti piogge nel Ravennate. In alcune aree in tre giorni è caduta la pioggia che in genere cade in un'intera primavera: un vero e proprio evento estremo, di cui non possiamo ignorare la correlazione ai cambiamenti climatici. Ora è però il momento del cordoglio, della vicinanza e soprattutto dell’impegno urgente delle istituzioni nell’organizzazione della solidarietà alle persone e al territorio colpito.
Dichiarazione di Marco Saracino, responsabile coesione e Sud segreteria nazionale pd
"L'autonomia differenziata proposta dalla destra non fa altro che spaccare il paese. La maggioranza sta dando vita ad un vero e proprio diritto differenziato, ovvero l'idea che opportunità e diritti dipendano dal luogo in cui si nasce. Il Pd si opporrà duramente, perché riteniamo che questo percorso non farà altro che aumentare divari e diseguaglianze. Se poi consideriamo anche l'incapacità del Governo di spendere le risorse del Pnrr e di affrontare con le giuste misure l'emergenza sociale e salariale che c'è nel paese, rischiamo davvero di compromettere definitivamente il destino del Mezzogiorno. Calderoli infine chiede un confronto serio e poi si avventura nello slogan infelice del Paese che corre “come un treno ad alta velocità”. Non poteva usare esempio peggiore, perché proprio i treni sono l’emblema dell’Italia a due velocità. Questa è l'idea d'Italia che ha la destra, un'idea che noi contrasteremo con forza". Così il deputato e responsabile Coesione e Sud della segreteria nazionale Pd, Marco Sarracino.
"Con il Decreto Cutro il governo e la sua maggioranza hanno superato ogni limite: hanno infatti utilizzato un nome che evoca sofferenza e morte per costruire una ulteriore e vergognosa operazione di propaganda a danno dei più deboli": ha affermato Simona Bonafè, capogruppo Pd in Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio, nella sua dichiarazione di voto sulla fiducia posta dal governo sul cosiddetto decreto Cutro che si è svolta oggi.
"Dopo la tragedia in cui hanno perso la vita decine di migranti e moltissimi bambini ci aspettavamo un cambio di passo ed un approccio meno demagogico e strumentale. Purtroppo così non è stato: criminalizzare prima le Ong e poi la protezione speciale non solo non ha risolto i problemi ma ha addirittura aumentato ed aumenterà il numero degli sbarchi. Nel decreto Cutro, nonostante il Def abbia appena sancito che soltanto politiche efficaci di immigrazione potranno garantire la sostenibilità economica del nostro paese, non vi è alcuna norma legata alla promozione dei corridoi umanitari, all'accoglienza ed all'integrazione. Questa destra è distante dalla realtà": ha concluso Simona Bonafè.
“Sulla vertenza delle acciaierie Jsw di Piombino il Ministro Urso in totale stato confusionale. Non solo non ha spiegato come mai il Governo Meloni abbia concesso 1,4 miliardi di euro di commesse pubbliche alla proprietà senza alcuna rassicurazione sui livelli occupazionali e sul rilancio dello stabilimento, ma ha addirittura addossato la colpa della situazione ad altri accusando però direttamente esponenti di primo piano dell'attuale maggioranza. Urso non sapeva infatti che era stato l'allora viceministro della Lega allo Sviluppo Economico, Dario Galli, nel 2018 a firmare proprio a Piombino gli accordi con azienda ed enti locali oggi disattesi e che l'ex Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nel 2022 (oggi titolare del Mef) aveva promesso in Parlamento che non sarebbero state affidate ordinativi pubblici senza il rispetto degli accordi assunti. Questo Governo rinnega se stesso ed è incapace di qualsiasi politica economica ed industriale”.
A dirlo è stato Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario del Partito Democratico della Toscana, durante il question time relativo all'azienda Jsw che si è svolto oggi nell'aula di Montecitorio.
Una delegazione del Partito democratico composta dai deputati Debora Serracchiani, responsabile Giustizia della segreteria nazionale, Michela Di Biase, Andrea Casu, dalla senatrice Cecilia D’Elia e da Devis Dori deputato di Avs, ha visitato questa mattina l’area femminile del carcere di Rebibbia, la più grande d’Europa. Con loro Valentina Calderone, garante dei detenuti di Roma. I parlamentari hanno avuto incontri con la direttrice Fontana, il comandante della Polizia Penitenziaria Marghella e il personale che opera nel penitenziario. La visita ed i colloqui hanno messo in luce numerose criticità che vanno dalla carenza di organico per la polizia penitenziaria all’insufficienza delle risorse non solo per finanziarie progetti rieducativi ma anche la stessa manutenzione ordinaria della struttura. In particolare appare estremamente necessario trovare una soluzione che tenga conto, per le detenute con problemi psichiatrici ricoverate nel reparto infermeria della struttura, la cui visita ha profondamente colpito la delegazione, del diritto a cura e assistenza che risulta incompatibile con la detenzione in carcere nonostante l’impegno e la dedizione del personale in questa come in tutte le altre aree del carcere visitate tra cui il nido e l’area destinata alle madri con bambini. Sul punto, ribadiamo la necessità che le madri detenute ed i loro bambini non stiano in carcere. <Favorire, incentivare i progetti – affermano i parlamentari democratici che rivolgono anche un ringraziamento speciale ai dirigenti ed agli operatori della struttura – fondati su scuola e percorsi formativi per il lavoro è indispensabile e urgente se si vuole dare concretezza alla funzione rieducativa. Sarà nostra cura inoltre proporre iniziative legislative che costituiscano una alternativa al carcere per le detenute che hanno una situazione psicofisica incompatibile con la detenzione.
Discussa interrogazione al Question time di Laura Boldrini e Marco Simiani, deputati Pd
“Il lavoro non può essere solo un spot del primo maggio . Il lavoro è per noi democratici questione cruciale e per questo che riteniamo la vicenda dello stabilimento siderurgico Jsw di Piombino, che si trova in uno stato di prolungata inattività nonostante l'acquisizione oltre 4 anni fa degli impianti da parte del gruppo indiano Jindal, una crisi industriale che il governo deve affrontare con la massima urgenza”. E’ quanto hanno chiesto, nel corso del Question time odierno alla Camera, i deputati del Pd Laura Boldrini e Marco Simiani. Ed è toccato poi a quest’ultimo replicare al ministro Urso sulle responsabilità dell’attuale situazione.
“Il governo la smetta di fare solo campagna elettorale e di dare la colpa a chi c’era prima, perché è falso. L’attuale accordo di programma porta la firma dell’ex sottosegretario leghista Dario Galli. Quindi si cambi registro e ci si attivi per rilanciare un nuovo accordo di programma – ha insistito Simiani- che porti a un’intesa tra soggetti pubblici a Piombino. Il Pd solleciterà sempre di più il governo, ha sottolineato il parlamentare Dem, affinchè questo accordo si faccia su principi che riguardano il rilancio del polo siderurgico inserendo precise clausole sociali a difesa dei lavoratori e altrettanto specifiche clausole ambientali per favorire le bonifiche e la tutela del paesaggio. Dobbiamo rilanciare l’intero polo siderurgico nell’ottica della transizione ecologica e della produzione di energie rinnovabili. Chiediamo – ha concluso Simiani rivolgendosi al ministro Urso- lo stanziamento di fondi per il completamento dello sviluppo del porto e la realizzazione di infrastrutture per i collegamenti portuali. Piombino – ha concluso Simiani- anche attraverso l’approvazione della legge ad hoc con tutte le misure compensative a favore della città e del territorio, deve avere in futuro ravvicinato un rilancio complessivo, avendo al suo interno un’azienda siderurgica che possa commercializzare l’acciaio in tutte le parti del mondo”.
“L’approvazione della legge di finanziamento per le celebrazioni del centenario della morte di Giacomo Matteotti è una notizia importante. Garantiremo un iter rapido alla Camera dove, peraltro, la legge era stata già depositata ad inizio legislatura. Nelle scuole, nelle Università, nelle istituzioni e nei luoghi della memoria matteottiana è importante far conoscere la storia e la personalità modernissima di un grande socialista che ha saputo unire gradualismo e idealità, utopia e concretezza. Il senso profondo della politica di ogni tempo”. Così in una nota il deputato del Partito Democratico e Vicepresidente della Fondazione Giacomo Matteotti, Roberto Morassut.
“L'ultimo report della fondazione Gimbe ci consegna una situazione a dir poco allarmante e preoccupante. L’andamento del finanziamento della sanità pubblica italiana e il costo delle prestazioni, a confronto con i dati europei, ci dicono che nel 2022 l’Italia ha una spesa sanitaria inferiore dello 0.3% rispetto alla media Ue e Ocse e tra i Paesi del G7, di cui nel 2024 avremo la presidenza, siamo ovviamente agli ultimi posti. Nonostante il tentativo di inversione di tendenza fatto dai governi Conte 2 e Draghi la situazione di difficoltà è rimasta inalterata. Difficoltà che ovviamente ricadono sulle persone che troppo spesso sono costrette a rivolgersi ai privati o a volte anche a rinunciare alle cure. Come Partito Democratico da tempo stiamo provando ad alzare l’attenzione sulla questione per scongiurare quella che può diventare una calamità sociale, un vero e proprio collasso del sistema sanitario pubblico. Noi non ci stancheremo mai di ripeterlo, l’importanza del nostro servizio sanitario l’abbiamo toccata con mano durante la pandemia e questo, purtroppo, il governo Meloni sembra averlo dimenticato troppo presto. Il Pd farà la sua parte, in parlamento e nel paese, per chiedere un aumento pluriennale del fondo sanitario nazionale fino almeno al 7,5% del Pil, la riduzione delle liste d'attesa e l'assunzione del personale necessario. Per noi la salute deve tornare ad essere centrale per la politica perché è un diritto che la nostra costituzione garantisce ad ogni singolo cittadino”.
Lo dichiara Marco Furfaro, capogruppo Pd in commissione Affari sociali e componente della segreteria nazionale.
“Salvini ne spara una al giorno. Oggi apprendiamo a mezzo stampa che vorrebbe diminuire e dunque eliminare definitivamente il canone Rai. Ebbene siamo tutti contenti degli slogan elettorali del ministro, ma a questo punto ci dovrebbe anche dire come intende procedere. Vorrebbe finanziarlo con i fondi dello Stato? Oppure si vuol far credere che una azienda imponente come la Rai possa sussistere senza i fondi che provengono dal canone?”. Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione di Vigilanza sulla Rai, Stefano Graziano, che aggiunge: “La Rai nasce con il canone e ad esso si aggiunge la pubblicità. Senza canone non è Rai e toglierlo dalla bolletta e’ far morire la Rai data la difficoltà storica a recuperare il canone. La Rai ha bisogno di entrate certe”, conclude Graziano.
Creano nuova occupazione e sviluppo di qualità
"Occorre una legge nazionale per valorizzare ed incentivare la creazione dei distretti di economia civile, nati spontaneamente da anni in tutta Italia come laboratori di coesione sociale, capaci di creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo, migliorando, al contempo, la qualità della vita ed ambientale dei singoli contesti. Coinvolgendo quindi persone, competenze ed organizzazioni di tipologie diverse, pubbliche e private, profit e nonprofit".
Lo ha dichiarato Emiliano Fossi, deputato Pd, nel corso della presentazione del volume 'Soluzioni Civili', promossa oggi alla Camera da Legambiente.
"Da sindaco di Campi Bisenzio - ha aggiunto - ho subito creduto nella potenzialità di tali distretti promuovendo la prima esperienza di questo tipo in Italia. Oggi nel nostro Paese questi strumenti di aggregazione si stanno moltiplicando. Ritengo quindi utile un provvedimento di carattere nazionale che riesca a valorizzare queste iniziative mettendo in rete le esperienze positive fatte"