“La presidente del Consiglio vuole più amministratrici nelle aziende pubbliche. Ma licenzia per ragioni politiche senza giusta causa quelle in carica #8Marzo”. Lo scrive su Twitter la deputata dem Marianna Madia, vicepresidente della commissione Politiche UE della Camera, commentando il licenziamento della presidente di Anpal Servizi, Cristina Tajani.
“Curioso come a volte alcuni esponenti politici pensino che per rendere vera un'affermazione, sia sufficiente dirla ad alta voce, anche in un'intervista. Mi riferisco a quanto dichiarato dalla vicepresidente del Senato del M5s, Maria Domenica Castellone, oggi su La stampa in un articolo a firma Niccolò Carratelli, riguardo al salario minimo. Nell'intervista dichiara: ‘Noi una proposta di salario minimo l’abbiamo messa sul tavolo in tutti i governi di cui abbiamo fatto parte, ma gli alleati si sono messi di traverso, Pd compreso: ricordo che, nella scorsa legislatura, hanno presentato gli stessi emendamenti di Forza Italia’. La senatrice sa bene di affermare il falso. Posso dimostrare con documenti alla mano depositati, discussi e bloccati in commissione Lavoro di cui ero capogruppo nella scorsa legislatura, che se oggi non esiste una legge sulla rappresentanza con il relativo salario minimo la responsabilità è esclusivamente del M5s. Il resto sono chiacchiere da bar”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera, Mauro Laus.
“Al fianco delle donne che lottano per conquistare e difendere la loro libertà, in Italia e nel mondo. Sempre”.
Così il deputato dem, Nicola Zingaretti, postando su Twitter la foto di una manifestazione delle donne iraniane.
“Non possiamo oggi non interessarci in particolare della situazione delle donne Ucraine ad un anno dall’inizio dell’invasione russa, spesso violentate, strappate dalle loro terre, costrette a veder morire i propri figli, utilizzate come armi di guerra. Non possiamo non ascoltare il grido delle donne iraniane che, rischiando la vita, si ribellano per affermare la propria dignità, i propri diritti e la libertà di tutti. Non possiamo ignorare il destino delle bambine e delle ragazze afghane cui vengono negati diritti elementari e fondamentali come quello di istruirsi, di studiare. Non possiamo non pensare alle tante donne che affrontano viaggi di fatica inimmaginabile, tra violenze indicibili. In fuga da persecuzioni, fame, guerra e alla ricerca di un posto sicuro, di un porto sicuro. Donne che troppo spesso, come accaduto a Crotone, finiscono insieme ai propri figli tra le vittime, magari senza nome, dei naufragi sulle nostre coste. Eppure la speranza, la resistenza, la forza di tante donne in Italia e nel mondo ci mostrano la necessaria via del coraggio, dell’umanità, dell’accoglienza, quella che anche noi dobbiamo percorrere.” Ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati e vicepresidente PD, nel suo intervento in aula a Montecitorio.
“Nell’anno in cui la Costituzione compie 75 anni, la ricorrenza dell’8 marzo invita noi tutte e tutti a ricordare anche il grande risultato raggiunto dalle 21 donne costituenti che rappresentarono con rigore le istanze di uguaglianza e parità. Istanze che conoscevano molto bene, che avevano vissuto sulla propria pelle e visto impattare sulla pelle di tante altre donne italiane. Le donne Costituenti condivisero e riuscirono a vincere battaglie importanti. Non furono concessioni, ma il riconoscimento di diritti che migliaia di donne italiane avevano conquistato combattendo contro il nazifascismo. Il frutto del voto delle donne finalmente espresso per eleggere anche altre donne alle cariche più alte.” Ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati e vicepresidente PD, nel suo intervento in aula a Montecitorio.
Il diritto delle donne ad essere protagoniste della vita del Paese rappresenta ancora una questione viva. Ogni anno infatti ci ritroviamo a ricordare obiettivi mancati: i troppi casi di sopraffazione e di violenza; l’inaccettabile condizione di disuguaglianza della donna nel mondo del lavoro; la difficile conciliazione di lavoro e vita privata. A nessuno sfugge che in questi anni si siano compiuti progressi importanti, sebbene vi siano ancora barriere e disuguaglianze resistenti. Fa piacere notare che non sono poche le donne che negli ultimi anni sono riuscite, nelle istituzioni, a raggiungere posizioni di rilievo. Riconoscimenti e successi crescenti che si traducono però solo in parte in una maggiore presenza delle donne nei vertici delle varie professioni e, soprattutto, non bastano a determinare tassi di attività comparabili a quelli di altre economie avanzate.” Ha dichiarato Anna Ascani, vicepresidente della Camera dei Deputati e vicepresidente PD, nel suo intervento in aula a Montecitorio.
"Sarebbe opportuno abolire quel decreto che rende più difficili i salvataggi in mare. Scopriamo oggi, dalle parole del ministro, che una maggiore presenza delle ong sarebbe auspicabile. È il caso di smettere di fare la guerra alle ong e di chiedere una Mare nostrum europea, perché dove non intervengono la guardia costiera o le ong a cui quel decreto fa la guerra le persone continuano a morire". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, commentando l'informativa del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.
"Alla fine quelle vite si potevano salvare, lo ha detto il comandante della Guardia Costiera di Crotone. Il governo deve essere indagato per strage colposa come disse anche Meloni il 14 aprile del 2015, dopo il naufragio a largo di Lampedusa. Ma allora il naufragio avvenne a 200 miglia dalla costa, questo a 200 metri". Lo ha detto Peppe Provenzano, intervenendo dopo l'informativa del ministro Matteo Piantedosi alla Camera sul naufragio di Cutro. "Lei - ha detto Provenzano riferendosi alle parole di Piantedosi l'indomani del naufragio - ha accusato le vittime, c'è una inversione logica. I viaggi ci sono non perché esistono scafisti, ma è il contrario. Se mancano le vie legali di fuga da morte, torture, dittature e fame, sono i viaggi della disperazione ad essere vie di fuga: c'è l'inversione morale. La colpa, per lei, è dei padri e delle madri che hanno perso i figli, la colpa è di chi muore. Quelle parole hanno indignato i giusti, di qualsiasi colore, sono state una infamia che ha macchiato il nostro Stato, e l'Italia che non le assomiglia"
"Anche oggi un'occasione sprecata per rispondere a domande precise: chi ha deciso che intervenisse la guardia di finanza invece che la guardia costiera?". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, commentando l'informativa del ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Oggi Piantedosi non ha risposto alla domanda: chi ha deciso che non intervenisse la guardia costiera?"
"Oggi sono intervenuto alla Camera per sollecitare la risposta del Governo ad una mia Interrogazione parlamentare, rivolta alla Presidente del Consiglio dei Ministri, affinché venga assicurata la prosecuzione del lavoro del Comitato consultivo sulle attività di versamento all'Archivio di Stato e agli archivi di Stato sul territorio, comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio, che è chiamato a monitorare la declassifica delle carte relative al periodo delle stragi, del terrorismo e delle vicende Gladio e P2. Le associazioni dei familiari delle vittime delle stragi hanno inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una lettera, in data 27 dicembre 2022, su questa importante priorità. Con la mia Interrogazione, per cui ho sollecitato oggi la risposta del Governo, avevo chiesto che la Presidente del Consiglio dei ministri rispondesse positivamente a questa giusta richiesta dei familiari delle vittime".
Così Andrea De Maria, deputato Pd.
“Questo decreto legge ha dei limiti e la nostra astensione esprime attenzione sui risultati conseguiti e delusione per la distrazione e disattenzione che pure abbiamo misurato. È arrivato il tempo affinché l'Italia si doti di un codice della ricostruzione. Non è possibile continuare a normativizzare l'amministrazione o ad amministrativizzare la normazione. Facciamo un codice ma non perché abbiamo simpatia per le tipografie che cambiano. Il codice della ricostruzione dà certezza, eguaglianza di trattamento equità nella reazione per quantità e qualità”. Lo ha detto in Aula il deputato dem Luciano D’Alfonso, della commissione Finanze, esprimendo il voto di astensione del Gruppo del Partito Democratico nel corso delle dichiarazioni di voto finale al decreto Ricostruzioni.
“Ascoltarsi – ha aggiunto l’esponente dem - è la ragione del Parlamento che non è parlatoio. Ci si ragiona, ci si compone con l'intelligenza di tutti e poi siamo arrivati ad avere sempre di più l'ambizione di leggi quadro. Leggi che per esempio oltre a ricostruire le mura, potessero ricostruire anche l'economia, la cultura, la vitalità. Ma le mura ricostruite, senza la vita, sono cimiteri. Noi abbiamo bisogno di ricostruire, le città, le comunità e i territori. Avendo a mente l'immagine di Pavese, sono i comuni che creano appartenenza, identificazione significato, bellezza, Allora non bastano le mura”.
“Oggi, durante l’audizione in commissione Difesa del comandante generale dell'Arma dei carabinieri, generale di Corpo d'armata Teo Luzi, ho annunciato la presentazione della proposta di legge a mia prima firma e sottoscritta da tutti i deputati democratici della commissione Difesa, Anna Ascani, Nicola Carè, Andrea De Maria e Piero Fassino, per la rivalutazione delle pensioni del comparto delle forze armate. Lo scopo della proposta è quello di adattare l’attuale normativa pensionistica alle specificità del personale del comparto difesa e sicurezza (Forze armate, compresa l’Arma dei Carabinieri, Forze di polizia e Corpo dei vigili del fuoco) per coloro i quali coloro accedono alla pensione così da poter godere del massimo contributivo previsto al raggiungimento dell’età pensionabile”. Lo dichiara in una nota il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.
“Il nostro ordinamento – aggiunge Graziano - in particolare con la legge 4 novembre 2010 n.183, riconosce la specificità del ruolo e dello stato giuridico di tale personale, in relazione alla peculiarità dei compiti, alle limitazioni personali che ne derivano e ai requisiti di efficienza operativa richiesti. Tale personale risulta però svantaggiato sul versante previdenziale, in conseguenza dell’introduzione del metodo di calcolo contributivo perché, anche restando in servizio fino al massimo di età previsto dal proprio ordinamento, questo personale non riesce a raggiungere i coefficienti di trasformazione più favorevoli, che la legge fissa al raggiungimento di età avanzate. Questa circostanza, aggravata dalla mancata istituzione di alcuna forma di previdenza compensativa, crea una situazione di estremo svantaggio per il personale del comparto nel momento del pensionamento, dopo una carriera professionale dedicata alla difesa dello Stato e dei suoi cittadini. Si tratta quindi di intervenire con una norma di equità contributiva, equiparando il coefficiente di trasformazione indicato per il pubblico impiego al momento di accedere al pensionamento per limiti di età”.
“Esprimo il mio più profondo cordoglio e dolore per la scomparsa, in un tragico incidente aereo, sui cieli di Guidonia Monticello vicino Roma, del tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello, entrambi appartenenti al 60° stormo dell’Aeronautica militare di Guidonia. Alle famiglie dei due piloti e all’Aereonautica militare vanno le mie più sentite condoglianze.” Così il deputato dem Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.
“L’intervento di Piantedosi conferma l'assoluta inadeguatezza sua e dell'intero governo. Nessun chiarimento sulle responsabilità di un naufragio drammatico come quello di Cutro. Solo uno scaricabarile e un atteggiamento disumano intollerabile”.
Lo scrive su Twitter il vice capogruppo democratico alla Camera Piero De Luca