"Le Regioni devono avere l'ultima parola sulla scelta delle aree idonee alla ricerca ed allo sfruttamento della geotermia, così come disposto dalla Corte Costituzionale. Per ribadire questa prerogativa ho presentato una apposita proposta di legge a Montecitorio". Lo dichiara il deputato dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente.
"Sono le Regioni infatti - conclude Simiani - ad avere gli strumenti di pianificazione necessari per poter valutare rischi e benefici per i territori potenzialmente idonei. La geotermia è una opportunità straordinaria per ottenere energia rinnovabile a costi calmierati ma il suo sfruttamento non può essere imposto dallo Stato".
"Nuove risorse alle imprese per incentivare l'autoproduzione da fonti rinnovabili, a partire dalla promozione di misure idonee per favorire la loro adesione alle comunità energetiche": è quanto chiedono i deputati del Pd, Simona Bonafè e Marco Simiani, in una interrogazione al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.
"Il caro energia sta mettendo a rischio la sopravvivenza di oltre 881mila micro e piccole imprese con 3 milioni e mezzo di lavoratori. Le necessarie risorse immediate per calmierare le bollette devono essere affiancate da politiche di medio e lungo termine per incentivare l'autoproduzione di fonti rinnovabili. In questo contesto le comunità energetiche rappresentano una opportunità straordinaria per il nostro sistema imprenditoriale ed artigianale: vanno risolte però alcune criticità normative, tecniche e burocratiche, evidenziate dalle stesse associazioni di categoria, che stanno oggi rallentando questi processi. Chiediamo al governo di intervenire in tempi brevi": concludono i deputati Pd.
Proposta di legge Gruppo Pd
Sala Stampa Montecitorio – martedì 22 novembre 2022 – ore 14
Partecipano: Debora Serracchiani, Anna Ascani, Piero De Luca
Martedì 22 novembre alle ore 14 presso la Sala Stampa di Montecitorio il Gruppo del Partito democratico – Italia democratica e progressista presenterà la proposta di legge su “l'istituzione del registro delle autorizzazioni alle comunicazioni commerciali e la qualità dei servizi di comunicazione alla clientela”.
Lo scopo dell’iniziativa parlamentare è duplice. In primo luogo, mira ad introdurre nell'ordinamento italiano il sistema cosiddetto «opt-in» rispetto alle telefonate commerciali per fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Tale sistema, recentemente adottato in Olanda e Repubblica ceca, prevede il divieto di effettuare telefonate di natura commerciale verso numeri telefonici fissi o mobili appartenenti a soggetti che non abbiano preventivamente fornito il loro consenso a ricevere tali comunicazioni. In secondo luogo, la proposta di legge intende rafforzare la qualità e l’efficacia dei servizi di assistenza telefonica ai consumatori.
Partecipano la capogruppo Debora Serracchiani, la vice presidente della Camera Anna Ascani, il vice capogruppo Piero De Luca, promotore e primo firmatario della proposta legislativa.
Interpellanza Pd sulle dichiarazioni del sottosegretario alla Salute
“La risposta di Gemmato alla domanda del vicedirettore del Corriere, Cazzullo, sull’efficacia dei vaccini ci ha lasciati basiti. Come può il sottosegretario alla Sanità rispondere ‘questo lo dice lei, non abbiamo l’onere della prova inversa; non cado nella trappola di schierarmi a favore o contro i vaccini’ e, inoltre, fornire dati falsi sul numero di morti per Covid in Italia? Il giorno successivo Gemmato ha poi anche dichiarato di essere stato ‘decontestualizzato’ e di aver detto quella frase per ‘derubricare il tema dei vaccini che non è più attuale’. Come dire, la pezza peggio del buco. Speravamo che, a campagna elettorale finita, governo e maggioranza di destra si sarebbero affidati non ai tarocchi, ma alla scienza. Ma così purtroppo non è. Anzi, le prime scelte del governo sono andate in direzione opposta. Le ricordo: via l’obbligo vaccinale per il personale sanitario; reintegro dei medici No-Vax; via le mascherine nelle strutture sanitarie, salvo poi fare marcia indietro grazie a chi vive quotidianamente il dramma del Covid, ossia le Regioni; via il bollettino giornaliero della pandemia; nessuna parola sulla strategia per portare avanti la vaccinazione”.
Così il capogruppo dem in commissione Affari sociali alla Camera, Marco Furfaro, intervenendo in Aula illustrando l’interpellanza Pd al ministro della Salute.
“Questi primi atti del governo - ha aggiunto - sono pericolosi e rischiano di inficiare i grandi sforzi fatti. Danno infatti un messaggio al Paese devastante dal punto di vista culturale: cioè che la scienza, il senso di responsabilità e sacrificio, la cura degli altri, non sono un valore non negoziabile. Chiediamo al ministro: se intenda dissociarsi dalle dichiarazioni di Gemmato; se, alla luce dei dati scientifici, intenda ribadire l’importanza della vaccinazione; se non ritenga di dover ripristinare la pubblicazione giornaliera dei dati rendendoli accessibili a tutti; se e quali iniziative intenda intraprendere per continuare il lavoro del precedente governo e proseguire la campagna di vaccinazione. Perché - ha concluso - la capacità di un governo di onorare la Costituzione sulla quale ha giurato si vede proprio da qua: dalla capacità di proteggere le persone più fragili”.
“Il tanto sbandierato innalzamento del tetto al contante sparisce dal decreto Aiuti perché, come era chiaro a tutti tranne al governo, non si tratta di misura urgente. Ecco dove si va a sbattere quando, come già nel caso delle norme anti raduni, a guidare le decisioni è la propaganda e la voglia delle bandierine identitarie. Bene. Ci batteremo perché una decisione che serve solo a favorire gli evasori, ad ingrossare il sommerso e l’economia illegale non arrivi mai in porto”.
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera.
Il deputato dem siciliano, Anthony Barbagallo, è stato nominato capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti alla Camera. “Ringrazio i colleghi per la fiducia - ha commentato l’attuale capogruppo del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana - ed è anche il segnale di un’attenzione particolare del partito al tema e alle emergenze strutturali del Mezzogiorno”.
"Ancora donne vittime di femminicidio. Ogni giorno. Tutti i giorni. Per sradicare questa barbarie occorre fare di più, agire sull’educazione, la prevenzione, il contrasto. Rafforzare i percorsi già individuati, adottare nuovi strumenti, tutelare chi denuncia, proteggere i figli. Molto importanti i risultati della Commissione sul femminicidio istituita nella passata legislatura in Senato e guidata dalla senatrice Valeria Valente per indagare sulle cause di questa tragedia e indicare vie e mezzi per combatterla: una strada che può essere ripresa, in questa legislatura, dando vita ad una Commissione Bicamerale. Chiederemo a tutti i gruppi parlamentari di sostenere questa proposta nella convinzione che occorra compiere ogni sforzo per porre fine a una violenza che uccide una donna ogni 3 giorni".
Così Debora Serracchiani, capogruppo Pd alla Camera
"Salerno, Bari, Roma: in poche ore 3 donne uccise e 2 gravemente ferite. Violenza sulle donne e femminicidi sono un vero dramma sociale. Nessuno può chiamarsi fuori: istituzioni, magistratura, forze dell'ordine, scuole. Massimo sforzo per prevenire e contrastare questa piaga".
Lo scrive sui social Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico.
I deputati del Pd della commissione Cultura e gli eletti a Roma hanno presentato una interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione e del Merito
“Se confermati, i fatti accaduti al liceo artistico Enzo Rossi di Roma sarebbero gravissimi, tali da indurre il ministro Valditara a inviare gli ispettori al fine di accertare le eventuali responsabilità del docente oltre che condannare pubblicamente gli incresciosi eventi raccontati.”
E’ quanto hanno chiesto al ministro dell’Istruzione e del Merito i deputati del Pd in commissione Cultura della Camera – primi firmatari Andrea Casu- e Irene Manzi, capogruppo, e i deputati del Pd eletti a Roma, dopo aver appreso dalla stampa dell’episodio che ha coinvolto un docente del Liceo Rossi che “sarebbe stato accusato dai suoi allievi di antisemitismo”. ”Il docente – si legge nel testo dell’interrogazione- si sarebbe rivolto ad alcuni suoi studenti di religione ebraica appellandoli come nasoni e sostenendo inoltre che andrebbero tutti cremati”. “Purtroppo – sostengono i parlamentari del Pd- non si tratta di un caso isolato di violenza verbale, la settimana scorsa, infatti, al liceo Cavour uno studente trans di 18 anni nel riceve indietro il proprio compito in classe si è visto attaccato dal docente a causa del nome con il quale aveva firmato il proprio lavoro”. Per i Dem “le parole espresse dal professore, se confermate, risulterebbero di una gravità inaudita, in quanto espresse in un contesto, quale quello scolastico, che dovrebbe essere di inclusione e protezione nei confronti degli studenti, oltre che di crescita culturale e personale per gli stessi.”
Al ministro Valditara, i deputati Dem chiedono inoltre se non “intenda prevedere all’interno degli istituti scolastici percorsi educativi rivolti a studenti e insegnanti indirizzati all’insegnamento dei principi di uguaglianza e rispetto reciproco.
Oggi siamo al caso Calderoli vs Calderoli. Il ministro leghista dicesse con chiarezza se intende attuare la legge sul federalismo fiscale del 2009 a sua firma che prevedeva i lep, i livelli essenziali delle prestazioni, il fondo perequativo e il superamento della spesa storica o vuole fare l’autonomia differenziata che uccide il Mezzogiorno e spacca il Paese? Come opposizione siamo disponibili ad un confronto costruttivo con la maggioranza, avendo come obiettivo il corretto sviluppo dei territori nel rispetto del principio di unità nazionale e per questo riteniamo si possa ripartire dalla bozza Boccia, che era stata votata all'unanimità dalla Conferenza Stato Regioni e dalla Conferenza unificata. Bene hanno fatto i presidenti di Regione ad opporsi alla bozza in circolazione e ad una impostazione di autonomia differenziata completamente sbagliata.
Lo afferma Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa della Camera.
Sarà presentato domani venerdì 18 novembre alle ore 16.30 presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto il libro di Piera Amendola “Padri e padrini delle logge invisibili. Alliata, Gran Maestro di rispetto”.
Dopo i saluti di Andrea De Maria, deputato Pd, interverranno: Guido Calvi, avvocato, Stefano Folli, editorialista di Repubblica, Giovanni Melillo, Procuratore Nazionale Antimafia, e Giovanni Salvi, già Procuratore Generale di Cassazione.
Sarà presente l’autrice.
“La proposta di autonomia differenziata predisposta dal ministro Calderoli è del tutto irricevibile, in quanto non rispetta lo spirito e i criteri posti dalla Costituzione per assicurare l'unità del Paese. Siamo pronti ad affrontare fino in fondo, anche al Sud, la sfida del decentramento e dell'efficienza amministrativa. Ma non consentiremo di spaccare l'Italia. I limiti entro i quali ragionare sono chiari: l’adozione preventiva in Parlamento di una ‘legge quadro’ che disciplini percorso e procedure condivise; il superamento del criterio della spesa storica; la definizione preventiva dei livelli essenziali di prestazioni e dei fabbisogni standard uguali per tutti i cittadini italiani; il rispetto del principio costituzionale di solidarietà e perequazione; carattere nazionale della scuola; no a ipotesi di residuo fiscale. Come Partito Democratico, faremo muro rispetto a un'ipotesi che rompe la coesione nazionale e invitiamo il ministro Calderoli a ripartire dalla nostra proposta presentata nel 2020, adottata all’unanimità dalla Conferenza Stato Regioni e dalla Conferenza unificata”.
Così il vicepresidente dei deputati del Pd alla Camera, Piero De Luca.
“Nella riunione degli uffici di presidenza dei gruppi del Partito Democratico di Camera e Senato abbiamo condiviso una posizione chiara e forte sulla bozza del Ddl Calderoli sulla autonomia differenziata, che non rispetta lo spirito e i principi indicati in Costituzione. La nostra idea di autonomia, di cui abbiamo indicato con grande chiarezza priorità e percorsi istituzionali, è l'occasione per promuovere l'unità nazionale e per rafforzare l'efficacia della azione amministrativa. Un’idea pienamente in sintonia con gli orientamenti messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna”.
Così Andrea De Maria, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
“Invece che occuparsi dei rave la maggioranza e il governo di centrodestra pensino al lavoro e a chi lo sta perdendo”.
A chiederlo è il deputato Pd Emiliano Fossi, membro della commissione Lavoro della Camera, dopo aver visto i dati di Unioncamere-Anpal sul crollo delle assunzioni in Italia: -17,7% rispetto al novembre 2021, -20% rispetto allo scorso ottobre.
“Altro che rave - dice Fossi - l’emergenza italiana si chiama lavoro, che deve tornare al centro dell’agenda politica. Serve un intervento deciso per favorire l’aumento dell’occupazione, iniziando magari a tagliare il cuneo fiscale che continua a frenare le assunzioni da parte delle aziende”.
“Soffrono un po’ tutti i settori - continua Fossi - ma quelli più penalizzati sono industria, edilizia e i servizi. La priorità della politica e delle istituzioni deve essere la difesa dei posti di lavoro e dell’identità territoriale delle aziende. E bisogna dire in modo molto chiaro che il caro energia non può essere pagato da chi lavora”.
“Bisogna poi investire sulla formazione - conclude Fossi - perché cresce a dismisura il fenomeno del ‘mismatch’, manca un profilo su due di quelli ricercati dalle imprese. Mancano tecnici, esperti di salute, informatici. Il mercato oggi cerca figure professionali specializzate, quasi introvabili”.
Dichiarazione on. Luciano D’Alfonso, deputato Pd
Con una interrogazione che sta per essere depositata alla Camere, l’Onorevole del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, interviene per chiedere conto al Ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, circa il processo di fusione per incorporazione che sta investendo Sevel S.p.A. e FCA Italy S.p.A.
“I timori che il passaggio di Sevel a FCA Italy possa determinare un cambiamento strutturale ed organizzativo sono più che semplici preoccupazioni – dichiara D’Alfonso –in quanto la turnistica e il contratto subiranno delle sostanziali modifiche in corso d’opera”.
“Nel triennio 2023-2025 sono previste uscite incentivate per la riconversione all’elettrico e Sevel sarà coinvolta in questo processo di riorganizzazione e riordino”.
“L’impossibilità di intervento dei rappresentanti dei lavoratori nel processo di fusione per incorporazione rende necessario l’intervento del Governo – continua D’Alfonso – per istituire un tavolo di confronto permanente per una ricognizione degli assetti societari tra controllante, controllate e partecipate”.
“Il Governo – conclude l’On. D’Alfonso – faccia chiarezza su quale sia il suo indirizzo in tema di politica industriale, anche alla luce degli effetti imprevedibili di un progetto di autonomia differenziata che inciderà inevitabilmente sulla tenuta delle filiere, nonché sul piano degli investimenti in sviluppo e ricerca”.