"Il prefetto Morcone centra un punto, ma aspettiamo ancora la relazione sull'accoglienza primaria. L'Italia sta facendo un grande sforzo a tutti i livelli per gestire con umanita' e sicurezza il fenomeno migratorio e di questo sforzo il prefetto Morcone e' uno degli artefici". Lo sottolinea in una nota Davide Mattiello, componente del Pd delle Commissioni Giustizie e Antimafia.
"Le giornate di chi e' legittimamente sul nostro territorio devono quanto prima coniugarsi con il lavoro, senza che questo costituisca una minaccia per gli italiani: basterebbe considerare - ricorda Mattiello - l'esperienza consolidata del Comune di Riace, condotta dal Sindaco Mimmo Lucano per averne una chiara conferma. A Riace la gestione intelligente dello Sprar fa si che formazione professionale, lavoro per i migranti accolti e lavoro per gli italiani si moltiplichino l'un con l'altro: non e' facile, ma volendo, si puo'. Ma dice bene il prefetto Morcone anche quando afferma che 'dove c'e' il formaggio arrivano i topi', ovvero personaggi spregiudicati che vedono nel migrante soltanto una occasione di speculazione economica, quando non di vero e proprio sfruttamento. Per questo il Parlamento approvo', su mia proposta, una norma nell'ottobre del 2014 per rendere obbligatoria da parte del Min Interno una relazione annuale sul sistema di accoglienza primario". "Questa relazione - ricorda il parlamentare dem - che dovrebbe essere pronta entro il 30 di giugno, serve a rendere trasparente e quindi verificabile il sistema: chi sono i soggetti che fanno accoglienza, con quali strutture, offrendo quali servizi e quanti soldi prendono. La ragione della relazione e' evidente: la trasparenza e' un potente deterrente per i 'topi' e previene la formazione di rendite di posizione, buone magari quando si deve andare a votare. Purtroppo ad oggi - conclude Mattiello - la relazione non c'e'".
"Sulle parole di Morcone si registrano polemiche insensate. La proposta del prefetto va giustamente nell'ottica di dare maggiore dignità ai richiedenti asilo, che spesso devono aspettare 7 o 8 mesi prima di avere il via libera sullo status di rifugiato". Lo afferma il deputato del Pd Edoardo Patriarca vice presidente della Commissione d'inchiesta sul sistema d'accoglienza.
"La Lega, la destra, come spesso succede scelgono la strada dello scontro ideologico, qui invece si tratta di dare sostanza ai contenuti - continua Patriarca - La proposta di Morcone va nella direzione di una maggiore integrazione, antidoto contro ogni fondamentalismo".
“Oggi Ettore Bernabei è giustamente ricordato da tutti come un grande uomo della TV pubblica ma io voglio ricordare anche chi e come veniva criticato quando ne era al comando. Amico di Amintore Fanfani, democristiano, aveva capito che la Rai doveva avere la nobile funzione di far crescere l'Italia. La sua Rai lo ha fatto. L'anno scorso tenne a Roma, all'Istituto Sturzo, una lectio magistralis sulla televisione pubblica ma prima di finire volle lasciare una memoria su Aldo Moro, dicendo che 'quegli straccioni dei brigatisti' sono stati i manovali del Terrorismo, altri erano i generali. Aggiunse che pezzi dello Stato avevano finanziato i brigatisti. Erano presenti tre ministri e diversi sottosegretari. Riposa in pace e grazie della tua Rai che ci ha fatto crescere”.
Così Gero Grassi, vice presidente del Gruppo Pd alla Camera ricorda Ettore Bernabei
“I dati dell’Istat ci dicono che nel secondo trimestre il Pil è aumentato dello 0,7 per cento rispetto l’anno precedente e che la variazione acquisita per il 2016 è pari a 0,6 per cento confermando che i tempi della recessione, caratterizzati dal segno negativo, sono lontani. Questi dati inevitabilmente risentono anche della situazione internazionale ed europea dopo il referendum inglese sulla uscita della Gran Bretagna dall’Ue. È evidente che l’Italia non è ferma ma si è rimessa in moto e, grazie alle riforme che il governo ha messo in campo in questi anni, reagisce a una situazione che riguarda tutta l’Europa. Chi oggi ironizza sugli zero virgola, ci chiediamo che cosa abbia fatto nei lunghi anni in cui è stato al governo. Adesso si tratta di proseguire il nostro lavoro per sbloccare il Paese e sostenere con tutte le nostre forze le riforme dell’esecutivo”.
Lo ha detto Silvia Fregolent, vice presidente dei deputati Pd.
Condivido la proposta di Pinotti e Gentiloni
"Promuovere la costruzione di un' Unione per la Difesa europea, partendo da alcuni stati promotori tra cui l'Italia, per arrivare a una Schengen della Difesa sarebbe una scelta fondamentale per il futuro dell'Unione e molto utile, anche nella lotta al terrorismo". Lo ha detto Andrea Manciulli, deputato del Pd e presidente della Delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO. "Condivido e sostengo con convinzione la proposta lanciata oggi da Roberta Pinotti e Paolo Gentiloni: il lancio di un progetto di Unione per la Difesa europea è un fatto importante, su cui l'Italia può essere protagonista. Accelerare il processo di integrazione nel campo della difesa tra Stati europei potrebbe essere molto impostante per garantire più sicurezza ai nostri cittadini e ai nostri paesi, per contrastare con ancora più efficacia il terrorismo jihadista e per rilanciare con forza anche il processo di integrazione politica europea" conclude Manciulli.
"Si è accesa una grande discussione sul costo dell'intervento sulle pensioni da inserire nella legge di Bilancio. Il Governo, con Nannicini e Poletti, ha parlato di 1,5 miliardi di euro. Secondo alcune ricostruzioni giornalistiche si arriverebbe vicino ai 4 miliardi sommando tutti gli interventi previsti, compresi quelli annunciati da Renzi: flessibilità, ricongiunzioni, quattordicesima, ecc. Come sempre, la verità sta quasi nel mezzo. Noi pensiamo che ci vogliano almeno 2 miliardi, per cominciare, considerato il fatto che le previsioni di costo di Ragioneria e INPS sono sempre risultate abbondantemente sovrastimate (vedi lavori usuranti e Opzione Donna)". Lo scrive sul suo profilo Facebook Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
" Inoltre - prosegue - il Governo può fare un intervento significativo senza mettere nuove risorse: riguarda l'ottava salvaguardia degli esodati. L'ultimo rapporto INPS del 10 agosto riporta queste cifre: 172.000 sono i lavoratori da salvaguardare, circa 130.000 quelli già salvaguardati. Per prudenza mettiamo da parte altri 10.000 lavoratori che potrebbero arrivare dalla mobilità non ancora censita. Rimangono "scoperte" altre 32.000 posizioni, sufficienti per concludere definitivamente il problema degli esodati". "Sarebbe un successo anche per il Governo e a costo zero, perché i soldi sono già stanziati e coperti: si tratta di 11,6 miliardi di euro stanziati nell'apposito Fondo. Questi pensionamenti degli esodati hanno anche il vantaggio di "sgonfiare" i numeri degli altri interventi (in mezzo a loro ci sono disoccupati, addetti ai lavori usuranti e precoci), con risparmi che andrebbero contabilizzati e che rendono più facile la manovra per il Governo", conclude.
"La Brexit pone agli altri Stati membri nuove sfide e accresciute responsabilità rispetto agli investimenti da fare per la sicurezza. In un'epoca di accresciuta instabilità internazionale, al tempo stesso, anche in considerazione delle molteplici minacce esterne e dell'ondata di attacchi terroristici, si rinnova la necessità di fare passi avanti rispetto all'integrazione europea in termini di difesa: la storia europea ci insegna infatti che solo la accresciuta integrazione tra Stati membri ha garantito 70 anni di pace e stabilità ai cittadini europei.
In questo senso, la proposta italiana di una Schengen europea per rispondere al terrorismo, avanzata oggi dai ministri Gentiloni e Pinotti, è una proposta che indica la giusta direzione ed è importante che sia presto seriamente considerata dagli altri paesi membri".
Lo ha detto Lia Quartapelle, deputata del Pd e capogruppo dem in commissione Esteri della Camera.
"Secondo 'Tuttoscuola', che ha realizzato un studio accurato sull'assegnazione delle cattedre in virtù della 'Buona Scuola', oggi ripreso da Stella sul Corriere della Sera, 'soltanto il 38% di docenti meridionali ha trovato sede nella propria regione, mentre il 62% è rimasto fuori. Al contrario, il 74% dei docenti nati nel Centro-Nord è rimasto nella propria regione. E questo perché i docenti meridionali sono 30.692 ma i posti a disposizione al Sud sono 14.192'. È evidente che 14.192 sedi disponibili nel Mezzogiorno non possono accogliere 30.692 insegnanti.Inoltre, sempre secondo 'Tuttoscuola', 'maestri e professori 'in eccedenza' nel Mezzogiorno sono complessivamente 16.500, quelli che mancano al Centro- Nord 17.628". Tradotto: nel settentrione c'è il 67% in meno di insegnanti rispetto a quelli che servono, al sud quasi il 54% in più. Con questi dati era impossibile trovare un algoritmo che potesse consentire a tutti i docenti meridionali di rimanere nella propria regione". È quanto scrive, su Facebook, il presidente della Commissione per le Politiche Ue della Camera Michele Bordo, deputato pugliese del Pd.
Bordo però mette in guardia: "Tuttavia, se il sistema utilizzato dal Miur per assegnare le sedi ha commesso degli errori, premiando ad esempio qualche docente a danno di altri, bisogna immediatamente intervenire per correggerli. Le ingiustizie non sono tollerabili".
"Una cosa però sono gli eventuali errori, che come ho detto vanno corretti, altra cosa è dire che siamo di fronte ad un esodo biblico degli insegnanti dal sud verso il nord. I dati di 'Tuttoscuola', lo ribadisco, ci dicono chiaramente che, per mancanza di cattedre, non tutti i docenti meridionali potevano rimanere nel proprio territorio. Circoscriviamo allora il problema agli eventuali errori da correggere ed evitiamo, come ormai sempre più spesso accade, di parlare di tutt'altro al solo scopo di fare propaganda contro Renzi e il governo" conclude Bordo.
" Agosto, pur essendo dedicato alle ferie, è sempre politicamente movimentato e imprevedibile. Al punto tale che Renzi ha fatto autocritica per eccesso di personalizzazione del Referendum: una presa di coscienza che non guasta. Ha anche aggiunto che i 500 milioni che saranno risparmiati con la riforma verranno devoluti per la lotta alla povertà: approviamo, anche perché non avevamo condiviso l'eliminazione dell'IMU ai più ricchi". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Sotto traccia - prosegue - c'è un cambio di rotta? Parrebbe di sì e noi ce lo auguriamo, considerando anche la positiva riapertura del dialogo con le parti sociali. Per completare l'opera, il Premier dovrebbe spendere il suo peso politico per riaffermare la centralità temporale e politica della questione sociale".
"Quello che per noi è infatti incomprensibile è l'energia che si spende in dibattiti e scontri su Referendum e Italicum e la poca attenzione che si dedica ai temi di lavoro, povertà e pensioni. Per quello che ci riguarda, invece, è questa la priorità, la cui soluzione al tavolo sindacale e in Parlamento con la prossima legge di Bilancio, positiva o negativa che sia, guiderà moltissimi cittadini nelle future scelte politiche da compiere, a partire dal Referendum", conclude.
"La sindaca Raggi durante il Consiglio comunale straordinario sul caos rifiuti dice che Roma è molto più pulita. Forse l'esponente del M5S ha bisogno di una visita oculistica perché certamente la Capitale così sporca e trascurata non si è mai vista". Lo dice la vice capogruppo del Pd alla Camera Alessia Morani.
"Se la Raggi - prosegue Morani - intende continuare a nascondere la polvere sotto il tappeto non può certo fare altrettanto con i cumuli di rifiuti che invadono la città. Sarà forse per limitare le reazioni della base alle sue bugie che il Direttorio del M5S ha deciso di non mandare in diretta streaming l'importante riunione sui rifiuti? D'altra parte sappiamo bene che dietro la trasparenza sbandierata dai Grillini si nasconde il più delle volte una convenienza personale. L'esordio della Raggi era un bello spot, la vicenda dei rifiuti a Roma non sembra una buona pubblicità per il sito di Grillo. Credo che la sindaca debba delle risposte chiare alle dieci domande che abbiamo posto qualche giorno fa sulla Muraro e sulle relazioni con Cerroni e il sottobosco di Mafia Capitale; oggi abbiamo visto che non c'è alcuna volontà di fare chiarezza sui lati oscuri di questa vicenda e che l'onestà dalle parti del M5S sembra essere solo uno slogan", conclude la parlamentare dem.
Non una parola dalla Raggi su come intenda affrontare la gestione del ciclo dei rifiuti, un silenzio tanto più grave visto che è lei stessa a denunciare il rischio sanitario dietro l'angolo. A tre mesi dalla sua elezione oggi la Raggi non sembrava parlare da sindaco. Chissà magari avremo qualche indicazione in futuro su come la Raggi intende aumentare la differenziata o se intende procedere con gli ecodistretti o dove ritiene si possa individuare il sito di conferimento, più banalmente discarica, che dovrà indicare entro settembre. E magari la Raggi chiarirà anche come intende rivedere il contratto di servizio di Ama, 12 miliardi di euro in 15 anni, visto che ha annunciato oggi di volerlo fare. L'unica cosa che la Raggi ha chiarito è la fiducia piena e forte nell'assessore Muraro, consulente d'oro dell'Ama dei tempi di Alemanno e Panzironi.
"Nei primi quattro mesi del 2015, come ha reso noto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, il 6,4% delle persone che sono sbarcate in Italia è costituito da minori non accompagnati: una percentuale significativa, che impone la necessità di mettere in campo tutte le misure possibili volte a tutelare questi bambini e adolescenti". Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori. "Prioritario in tal senso è il rafforzamento delle misure di vigilanza che impediscano ai minori non accompagnati di finire vittime del lavoro nero, della prostituzione minorile, della microcriminalità e del traffico illegale di organi", sottolinea Iori. "Quando parliamo di minori non accompagnati non dobbiamo pensare a un numero indistinto e astratto, ma a storie di vita segnate da traumi importanti, come possono essere una guerra e, più in generale, la fuga dai propri Paesi d'origine, per difficoltà oggettive", aggiunge la deputata del Pd. "Mi auguro che l'azione del Governo su questo fronte possa proseguire con sempre maggiore intensità per far sì che i minori non accompagnati possano trovare nel nostro Paese un'occasione di accoglienza e di riscatto", conclude la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza.
“Non possiamo più tollerare titoli come quello apparso oggi sul Resto del Carlino in merito al trio azzurro di tiro con l’arco femminile; titolo nel quale le atlete italiane vengono apostrofate come ‘cicciottelle’. È una vergogna che nei confronti delle donne ci siano questi atteggiamenti, in particolare da parte da chi fa informazione e in questi giorni in cui ci sono state vittorie alle Olimpiadi di atlete azzurre. Purtroppo il sessismo trova ancora terreno fertile anche tra quanti fanno informazione”.
Lo dice Daniela Sbrollini deputata dem e responsabile Sport e Welfare del Pd.
"La proposta di flessibilità pensionistica presentata dal sottoscritto (Pdl 857 Damiano- Gnecchi), costerebbe 3 miliardi il prossimo anno e arriverebbe a 8 miliardi nel 2024, secondo i calcoli dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio. Mentre la proposta di Tito Boeri avrebbe un minore impatto sui conti pubblici: 650 milioni nel 2017 per arrivare a 2,8 miliardi nel 2024. L'Ape, invece, poichè nasce dall'esigenza di ridurre il più possibile l'impatto della flessibilità previdenziale sui conti pubblici, costerebbe di meno e sarebbe meno vantaggiosa per i lavoratori". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera.
"Le simulazioni dell'Upb - prosegue - che escludono dal calcolo i dipendenti pubblici, si basano sull'ipotesi che tutti gli aventi diritto sfruttino l'opportunità di anticipare l'uscita dal lavoro. Questo aspetto va tenuto in grande considerazione: se la platea dei potenziali fruitori di una nuova normativa sulla flessibilità è calcolata al 100%, il costo è ovviamente molto più elevato. L'UPB, non disponendo di dati disaggregati, può fare solo questo tipo di calcolo per dare una indicazione dell'ordine di grandezza dei costi. Quando lo stesso calcolo viene fatto dall'INPS o dalla Ragioneria - prosegue Damiano - che dispongono dei dati, è evidente che abbiamo delle sopravvalutazioni di costo che impediscono, nei fatti, di fare le leggi. Lo abbiamo già negativamente sperimentato con il Fondo dei lavori usuranti e con Opzione Donna".
"Le platee calcolate al 100% non distinguono tra lavoro e lavoro: è come dire che hanno la stessa propensione ad andare in pensione anticipata gli addetti ai forni della siderurgia e i docenti universitari e che, soprattutto, hanno la stessa aspettativa di vita", conclude.
“Un politico figlio di emigrati italiani, Elio Di Rupo, diventato Primo Ministro. Un settimanale autorevole come Le Vif-L’Express che in copertina scrive che gli italiani hanno cambiato il Belgio. Storie di successi, raccontate nel bell’articolo di Beda Romano sul Sole 24 ore di domenica scorsa. Successi che ci fanno capire quanta acqua sia passata sotto i ponti da quel tragico 8 agosto del 1956, quando 262 minatori, fra cui 136 italiani, morirono nelle viscere della miniera di Marcinelle, in Belgio. Una carneficina dovuta anche alle proibitive condizioni di lavoro. Un tema, quello della sicurezza sul lavoro, su cui sono stati fatti passi da gigante, sia in Belgio che in Italia. Ma sempre ancora maledettamente attuale, se si pensa che nel nostro Paese, purtroppo, le vittime sul lavoro sono tornate purtroppo a salire, dopo anni di decrescita. Anche per questo, la tragedia di Marcinelle non va dimenticata. Perché ci documenta come il progresso possa avere molti lati oscuri, spesso trascurati per comodità”.
“La tragedia di Marcinelle ci fa però riflettere anche sui parallelismi della storia, proprio in un anno, il 2016, in cui ricorre il sessantesimo anniversario dell’Accordo italo-belga sull’immigrazione di mano d’opera italiana. Penso alle tante difficoltà di inclusione con cui si dovettero scontrare gli italiani in Belgio. Ma anche ai problemi ancora attuali che pone la mancata integrazione di migranti islamici oggi, in un Belgio multiculturale, vittima di tremendi attentati terroristici. In questo senso l’esperienza dell’emigrazione italiana in Belgio, nonostante la persistenza di stereotipi negativi duri a morire, è decisamente una storia di successo. Dalla quale il Belgio può trarre beneficio per meglio affrontare le sfide del presente ”.
Lo dichiara Laura Garavini, deputata eletta nella Circoscrizione Estero-Europa, in occasione dell’anniversario della tragedia di Marcinelle, in Belgio.