“Abbiamo apprezzato l’impegno profuso dal Presidente del Consiglio e dal Ministro Di Maio per interrompere la spirale della guerra tra Serraj e Haftar. É ormai da dieci anni che la Libia è il terreno di mille conflitti tra milizie armate, che ha provocato la fuga di un milione di libici, l’emergenza migranti e il blocco delle attività economiche. Da tutto questo si esce se si abbandona l’illusione della risoluzione armata e si ricerca una soluzione politica condivisa. Bene, dunque, la tregua e l’incontro di Berlino, dove occorre spingere affinché tutti gli attori siano presenti. Occorre rendere stringente l’embargo delle armi, rilanciare la missione Sofia nel Mediterraneo e, se ci sono le condizioni, anche prevedere il dispiegamento sul terreno di una missione internazionale di pace, come già avvenuto nei Balcani e in Libano
Per ottenere questi risultati abbiamo bisogno che l'Unione Europea parli con una sola voce e agisca con una sola mano, superando l'illusione che ogni Paese possa agire da solo. Serve una Ue coesa e consapevole del fatto che l’Europa, il Mediterraneo e l’Africa sono parte di un unico "macrocontinente" investito da problemi comuni e che necessita di soluzioni comuni. E oggi, uscendo da quell'isolamento in cui ci aveva condotto la politica della Lega, l'Italia è chiamata a ritrovare il suo ruolo europeo e internazionale, lavorando per la coesione europea e per dare un contributo positivo alla crisi libica, alla conclusione dei colloqui di Ginevra per la crisi siriana, a stabilizzare l’Iraq, alla ripresa dell'applicazione dell'accordo sul nucleare iraniano e nel mettere in campo una strategia complessiva per l’Africa”.
Così Piero Fassino, della Direzione Pd e vicepresidente della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, intervenendo in Aula in occasione dell’informativa ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sulla crisi libica.