Vari deputati del Partito Democratico hanno presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro degli Esteri Di Maio per chiedere che l’Italia contribuisca in sede europea a prendere un’iniziativa contro la deriva illiberale del Governo Orban.
I primi aderenti sono i deputati: Ceccanti, Quartapelle, Fiano, Romano, La Marca, Raciti, Berlinghieri, Pellicani, Bruno Bossio, Pini, Frailis, Boldrini, Lacarra, Serracchiani, De Luca, Cenni, Gribaudo, Cantone, Incerti e Rizzo Nervo.
I firmatari segnalano che la nuova legge sull’emergenza “istituisce uno stato di emergenza del tutto anomalo soprattutto in quanto privo di limiti temporali” e che con una novella al codice penale sulla base di due fattispecie genericissime ‘falsa rappresentazione di un fatto connesso ad una minaccia pubblica’ e, ancor più, ‘falsa dichiarazione di un fatto’ o dichiarazione di ‘falso al pubblico in modo da ostacolare o intralciare l’efficacia delle misure adottate’ consentono rispettivamente pene detentive fino a tre e cinque anni.
Secondo i deputati “tale legge viene ad inserirsi in una serie di preoccupanti innovazioni incrementali a far data dal nuovo testo costituzionale del 2011 esplicitamente rivendicate dal Primo Ministro come segno di una complessiva rottura rispetto alle democrazie liberali”.
Pertanto chiedono “se il Governo italiano intenda con altri Stati membri formulare la proposta motivata” nei riguardi dell’Ungheria prevista dall’articolo 7 paragrafo 1 del Trattato sull’Unione europea “e se, in caso di difficoltà a giungere a tali esiti nell’ambito delle regole vigenti, quali soluzioni alternative efficaci e tempestive intenda predisporre per sancire l’incompatibilità della progressiva costruzione di una democrazia illiberale con i valori di cui all’articolo 2 del medesimo Trattato.”