Giusto inserire bagaglio in costo biglietto. Basta penalizzare passeggeri
“Il regolamento approvato dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo prevede che le compagnie aeree low cost debbano inserire nel costo del biglietto tutti gli oneri accessori, compreso anche il bagaglio. E’ una decisione giusta, importante e che come Partito Democratico abbiamo fortemente voluto sostenendo l’emendamento nel passaggio in commissione Trasporti alla Camera. Adesso diciamo basta a ogni tentativo di speculazione e saremo inflessibili dinnanzi ai ricatti delle compagnie che già minacciano di alzare le tariffe. Servono patti chiari nei confronti dei passeggeri e contrasteremo ogni tentativo illegittimo di elusione di questa norma, che abbiamo voluto con grande determinazione e che ora difenderemo con le unghie e con i denti dai soliti furbetti che pensano di poter lucrare sulla pelle dei passeggeri”.
Così il capogruppo Pd in commissione trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“L’articolo 14 del disegno di legge in discussione è, sulla carta, uno dei più significativi: ambisce a migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione, ridurre i tempi dei procedimenti e aumentare la qualità dei servizi, in linea con quanto sancito dalla nostra Costituzione. Tuttavia, manca il coraggio e, soprattutto, mancano i mezzi per farlo davvero.” Lo ha detto il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti, in merito al ddl IA in discussione alla Camera.
“La situazione nei territori meridionali – ha sottolineato l’esponente Pd - in particolare in Campania, Sicilia e Calabria, è drammatica: quasi un terzo dei comuni è in dissesto o predissesto, e si tratta spesso dei comuni più popolosi. In certe aree metà della popolazione vive in municipi che non riescono nemmeno a garantire i servizi essenziali”.
“L’emendamento presentato a mia prima firma, respinto dalla maggioranza - ha concluso Barbagallo - mirava a rendere il testo più incisivo, ponendo al centro i procedimenti e i provvedimenti amministrativi. Ma in questo provvedimento resta un vulnus evidentissimo: la totale assenza di risorse, strumenti e nuovo personale. Il comma 4 dell’articolo 14 è chiarissimo: non è previsto neppure l’acquisto di un nuovo computer. Come si può pensare di modernizzare la pubblica amministrazione, di introdurre l’intelligenza artificiale e di migliorare i servizi senza investire nulla? È un paradosso, una vera e propria presa in giro nei confronti di amministratori e cittadini”.
“Questi giorni di grande caldo stanno facendo ancor più male al ministro dei Trasporti. Salvini parla di tutto e lo fa a sproposito. È poco chiaro, anzi surreale accostare la sicurezza nazionale con il Ponte sullo Stretto. Qual è la connessione tra un'opera che sicuramente non rispetta i parametri della sicurezza ambientale e sismica, con la sicurezza nazionale?”. Così in una nota il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti.
“Il peggior ministro d'Europa, per dire no a Bruxelles sul 5% del Pil per la difesa, usa la solita propaganda per la sua chimera di grandezza: il ponte sullo Stretto. Chiaramente i problemi dei siciliani che hanno un Tpl ridotto all'osso e grandi difficoltà nei trasporti e nelle infrastrutture verranno rimandati alla prossima campagna elettorale. Solo allora si ricorderà di loro, nel frattempo preferisce a vagheggiare su un ponte come opera militare”, conclude Barbagallo.
“Lo stato di emergenza siccità è sempre più evidente nel Sud d'Italia ma, ciononostante, l'azione del governo per farvi fronte era e resta del tutto insufficiente. Sono necessarie misure urgenti e strutturali per dare soluzioni ora e per il futuro delle regioni meridionali, la Sicilia e la Sardegna. Non bastano le solite parole di circostanza o lo scaricabarile delle responsabilità. La trita narrazione che 'tutto va bene' o che la 'crisi climatica non esiste' è la risposta peggiore che si possa dare alle persone”. Così il deputato Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in Commissione Trasporti, durante il question time al ministro Musumeci sullo stato di siccità nel Sud d'Italia.
“Con l'estate alle porte - continua l'esponente dem - le copiose piogge invernali sono un vago ricordo perché la situazione degli invasi è addirittura peggiore dello scorso anno. Solo in Sicilia, le reti colabrodo dovute alle carenze infrastrutturali e ai pasticci amministrativi da parte della Regione e del Ministero dei trasporti, perdono milioni di litri d'acqua al giorno, creando forti preoccupazioni nella popolazione. Il Lago Arancio nell'agrigentino ha metà dell'acqua rispetto lo scorso anno. E il governo resta assente e continua a non dare risposte”, conclude Barbagallo.
“Il tema delle infrastrutture e centrale per il futuro del nostro Paese. Ecco perché va garantito l’impegno di investire il 40% delle risorse al Sud, territorio sottoposto ad un pericoloso e ormai cronico ritardo. E’ necessario ribadire che non va assolutamente privatizzata Fs, anzi va mantenuta la centralità del controllo pubblico anche sulla gestione dei porti e degli interporti ed è fondamentale monitorare i cantieri del Pnrr ferroviario. Ritardi e negligenze non possono più essere tollerate. Con la nostra mozione chiediamo al governo di porre il trasporto pubblico locale al centro dell’azione di riorganizzazione dell’intero sistema. Ci sono regioni, come la Sicilia ad esempio, dove la causa principale della dispersione scolastica è dovuta ad un servizio che non è in grado neanche di far arrivare a scuola gli studenti. Sul Tpl non si scherza. Il governo deve impegnarsi con un investimento vero, solido, lungimirante, in grado di dare le risposte che i cittadini si attendono. Si tratta di uno snodo cruciale che restituirebbe valore alla nostra stessa democrazia”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, intervenendo in Aula nella discussione generale sulla mozione Infrastrutture presentata dal Pd, con primo firmatario Roberto Morassut.
“Le parole del presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Giuseppe Busia, oggi in audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera, sono condivisibili e sono in linea con i rilievi che come Partito Democratico abbiamo da sempre sostenuto. Il rischio di infiltrazioni mafiose sulla gestione degli appalti collegati al Ponte sullo Stretto sono reali e non possono essere affrontati mettendo la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Occorre agire con determinazione su tre livelli: il primo, modificando il Decreto Infrastrutture mettendo al centro l’esigenza di maggiori verifiche, a partire dalla soglia degli affidamenti da sottoporre a controllo che devono necessariamente includere anche gli appalti inferiori ai 150mila euro; il secondo, esigendo il massimo rispetto della normativa europea che non autorizza variazioni di costo superiori al 50% rispetto al valore iniziale di gara; il terzo, non è assolutamente ipotizzabile che si avvii un’opera senza nemmeno conoscere qual è il suo progetto esecutivo completo, che ancora non conosciamo. L’esperienza italiana, da questo punto di vista, ci può essere di insegnamento. Le famose ‘fasi successive’ sono solo un espediente per continui rialzi dei costi. La perenne campagna elettorale di Salvini non può essere pagata dai contribuenti italiani”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Il dl Sicurezza è una porcata. Un testo antidemocratico approvato da una maggioranza cieca e ottusa che ritiene di impedire qualunque cosa, trasformandoci in uno stato di polizia. Non c’è altro termine per definire una norma che vieta la protesta pacifica in piazza attuando un blocco stradale o contro un’opera pubblica prevedendo pene pesanti anche se a protestare sono gli studenti. E c’è chi in pieno delirio da onnipotenza di regime si è spinto a presentare anche ordini del giorno farneticanti per chiedere l’introduzione della castrazione chimica”.
Lo dichiara il deputato Anthony Barbagallo, al termine di una lunga maratona d’Aula durante la quale il governo ha incassato la fiducia sul contestato Dl Sicurezza.
“Continueremo a opporci in ogni modo - aggiunge - di fronte alla deriva antidemocratica di questo governo che non ascolta e vuole silenziare le proteste inasprendo le pene, introducendo nuovi reati, alcuni dei quali francamente al limite dell’incostituzionale”.
“Le parole del Ministero delle Infrastrutture suonano come una clamorosa ammissione: solo ora, a decreto approvato, si accorgono che servono norme più forti contro le infiltrazioni mafiose sul Ponte sullo Stretto? Ma dov’era il Ministero quando quel decreto è stato scritto? E Salvini, che lo ha firmato, ora si smarca scaricando la responsabilità?” così il capogruppo del Pd in commissione trasporti della Camera, Anthony Barbagallo che sottolinea come “il Pd ha più volte espresso in parlamento, restando inascoltato, forti preoccupazioni sui rischi concreti di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata”.
“La verità - aggiunge Barbagallo - è che il governo ha approvato un provvedimento fragile, lacunoso e pericoloso, che apre la porta a potenziali infiltrazioni criminali e solleva enormi dubbi su trasparenza e controlli.
Non solo: si svuotano le casse degli investimenti per le infrastrutture nel Mezzogiorno per finanziare un’opera estremamente costosa, dai benefici ancora tutti da dimostrare. Mentre le strade e le ferrovie del Sud restano al palo, il governo sceglie di concentrare miliardi su un progetto discutibile, senza garanzie di legalità né ritorni reali per i territori.
Il Parlamento dovrà intervenire con decisione per colmare gravi omissioni, garantire legalità e difendere gli investimenti realmente utili al rilancio del Sud”.
“Le parole della Corte dei Conti rappresentano il ‘de profundis’ di Matteo Salvini, il peggior ministro dei Trasporti della storia della Repubblica. Per i giudici contabili, infatti, che hanno redatto la relazione semestrale sull’attuazione del Pnrr, è il comparto dei Trasporti quello con ‘il minor tasso di realizzazione emerso dagli indicatori di categoria’. Parliamo solo di circa il 13 per cento. Un dato che grida vendetta e che espone concretamente il nostro Paese al rischio di vedere andare in fumo una delle più grandi opportunità che avevamo per migliorare le nostre infrastrutture. Nel mirino dei giudici soprattutto il settore ferroviario, di diretta responsabilità del ministro Salvini. Con ritardi nei lavori che in particolare al Sud raggiungono livelli record. Più volte abbiamo invitato il ministro, vicepremier e segretario della Lega, a tirarsi su le maniche e a lavorare per rispettare gli impegni assunti. Oggi siamo ancor di più preoccupati, anche perché ci troviamo alla vigilia dell’arrivo dei mesi estivi. Già l’anno scorso fu un vero e proprio disastro per i cittadini. Abbiamo l’impressione che il peggio debba ancora avvenire”.
Così il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Mai come adesso la situazione dei trasporti in Italia è disastrosa. Seguendo il trend negativo iniziato nella scorsa estate, solo nelle ultime settimane si sono registrati ulteriori clamorosi ritardi nel trasporto ferroviario. E il tema non riguarda solo i treni ma anche le strade. Nella mia regione, la Sicilia, i ritardi e il numero dei cantieri hanno trasformato la Catania-Palermo e la Catania-Messina in veri e propri percorsi ad ostacoli più' che in autostrade. L'incompetente ministro Salvini resta prima in silenzio e poi viene in Aula a dire che va tutto bene, anzi che, mai come ora, i treni sono puntuali. Evidentemente non vive in Italia”. Così il deputato Anthony Barbagallo, Capogruppo PD in Commissione trasporti intervenendo a Montecitorio durante il Question time.
“In questi giorni vicini alla Pasqua – continua il deputato PD - per i passeggeri oltre al danno pure la beffa: il costo del biglietti dei treni è aumentato di oltre il 50% per emulare quanto già accade sul prezzo dei biglietti aerei, su cui il suo governo non ha posto in essere nessuna misura efficace”. “Nonostante non ci aspettiamo nulla di buono, è necessario che Salvini faccia un immediato cambio di passo, anche in vista della stagione estiva e la smetta di negare la realtà”, conclude Barbagallo.
A pagarne sono le fasce più deboli, famiglie e lavoratori
“Eni Versalis, partecipata dal governo, ha fatto scelte contro i lavoratori e contro la logica del mercato.
Tra le cause scatenanti di questa crisi industriale di Ragusa, Priolo e Brindisi vi è certamente quello del costo dell’energia. Al sud costa molto di più. Fino ad ora le misure messe in campo dal governo sono state impercettibili. Per le famiglie ma anche per le imprese.
Decarbonizzare la chimica come affermato dal governo rischia di diventare un annuncio sterile, ma a pagarne le spese sono i più deboli: come le famiglie sulla famosa tassa Ets che dovrebbe colpire i colossi dei trasporti e, invece, si abbatte sulle famiglie delle due grandi isole, in questo caso invece colpisce l'ultimo anello della catena, il più debole, i lavoratori.
In questi mesi a discapito degli annunci è mancato proprio il confronto con i lavoratori: a fine febbraio siamo stati proprio sotto la sede dell’Eni a far sentire le nostre ragioni ma il nostro appello per un vero confronto è rimasto inascoltato. Ministro Urso assente”.
Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Anthony Barbagallo, presentando la sua interrogazione al Governo su Eni Versalis.
“Non siamo per nulla soddisfatti delle dichiarazioni del governo in Aula oggi - ha poi replicato Barbagallo - che confermano lo smantellamento della chimica di base in Italia.
Il rinvio a sedicenti tavoli di coordinamento, senza un utilizzo convinto delle risorse dell’Fsc e del Pnrr, sembrano misure per alimentare la melina e non avviare un confronto vero con le parti sociali, la politica e le regioni interessate.
La decisione di Eni incide sull’intero sistema industriale del Paese: un progetto che, con la chiusura dei cracking di Brindisi e Priolo, metterà a rischio 20 mila posti di lavoro nei petrolchimici italiani e vedrà aumentare i costi di produzione per l’80 percento, in piena guerra commerciale con i dazi imposti da Trump e i crolli delle borse mondiali di queste ore.
Il governo e la politica devono assumersene la totale responsabilità e non voltarsi dall'altra parte come hanno fatto in questi mesi”, ha concluso Barbagallo.
“Ancora una aggressione nei confronti di un arbitro, sempre in una partita di calcio giovanile, stavolta proprio in provincia di Catania. Ora basta, bisogna intervenire al più presto”.
Cosi il segretario regionale del Pd Sicilia e deputato alla Camera, Anthony Barbagallo che rilancia il suo progetto di legge in materia.
“A dicembre la Camera - aggiunge - ha approvato all’unanimità un mio ordine del giorno che impegna il Governo ad adottare maggiori tutele nei confronti dei direttori di gara
E’ urgente, di fronte a questi episodi che si ripetono con sempre più frequenza, discutere e approvare il progetto di legge a mia firma che prevede un inasprimento delle pene per chi si rende responsabile di questo tipo di atti violenti sui campi di calcio. Un punto qualificante del progetto prevede inoltre percorsi rieducativi e formativi non solo per i ragazzi ma anche e soprattutto per i genitori e i familiari che accompagnano i figli. Sono proprio i genitori che, non di rado, - conclude - hanno fatto registrare azioni violente, trasformandosi da sostenitori a veri e propri energumeni che aggrediscono i direttori di gara”.
Sui bandi per la realizzazione delle colonnine è lo stesso ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti a certificare il fallimento del suo governo, ammettendo che gli obiettivi stabiliti dal Pnrr sono da riprogrammare. La sesta relazione sullo stato di attuazione del Piano evidenzia infatti tutte le difficoltà per l’installazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Con i bandi 2024 saranno realizzate poco più di 3.800 stazioni di ricarica rispetto alle oltre 18.000 previste, con un utilizzo dei fondi per poco più di 96 milioni di euro rispetto ai 640 disponibili, mentre si susseguono le rinunce dei soggetti che erano stato ritenuti idonei e ammessi al beneficio. Per garantire la copertura dei restanti punti di ricarica, il governo ha avviato interlocuzioni con Anas Spa e Rfi Spa, che si sono impegnate a valutare l'opportunità di contribuire alla costruzione delle colonnine, promuovendo una rete su tutto il territorio nazionale. A questo punto vorremmo conoscere quale sia il risultato di questa interlocuzione e quali siano le decisioni assunte. La nostra preoccupazione è che, viste le evidenti difficoltà dovute ad un mercato ancora immaturo ma anche ad una gestione molto approssimativa da parte del governo, l’Italia possa essere chiamata a restituire i fondi ricevuti dall’Europa. Continueremo a tenere alta l’attenzione perché non possiamo permetterci di sprecare questa opportunità.”
Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente PD in Commissione Trasporti alla Camera, primo firmatario dell’interrogazione Pd al governo presentata insieme ai deputati dem Barbagallo, Peluffo, Simiani, Ghio e Morassut.
“Questa non è retorica: oggi si ricordano tutte le vittime innocenti della mafia, di tutte le mafie. Non solo i giudici e le forze dell’ordine ma anche civili e cittadini inermi. E in piazza a Trapani si respira aria nuova, tanti giovani, tante famiglie che hanno voluto con la loro presenza essere vicini ai familiari delle vittime”. Lo dichiara il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo che, con la segreteria nazionale Elly Schlein, sta assistendo alla partecipando alla alla lettura dei 1101 nomi delle vittime innocenti di mafia, nell’ambito della XXX “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e da Avviso pubblico.
“Le dichiarazioni del presidente Elkann di oggi a proposito delle auto elettriche confermano quello che diciamo da tempo. Ci troviamo di fronte a politiche sbagliate da parte del governo Meloni che hanno comportato un crollo nelle vendite e acuito alcuni ritardi già clamorosi, come quello del mancato utilizzo dei fondi del Pnrr sulla transizione ecologica oppure alla lentezza colossale con la quale stanno procedendo gli appalti per le installazioni delle oltre 30mila colonnine elettriche nelle aree interne e nel Mezzogiorno. Le politiche scellerate dei ministri Salvini e Urso stanno comportando una continua perdita di occupazione e rischiano di mettere sempre più in crisi l’industria italiana alla vigilia della fase difficilissima dei dazi di Trump su questo settore. Serve ora, subito, un cambio di passo, con la consapevolezza degli errori che sono già stati fatti. Da questo punto di vista, il Partito democratico continuerà ad incalzare il governo in ogni sede istituzionale e nel Paese: l’Italia deve abbandonare il ruolo di Cenerentola d’Europa sulla auto elettriche”.
Così Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo.