Casu, Barbagallo e Simiani: potenziare uffici per rispondere a numerose richieste
“Le imprese di trasporto italiane iscritte al Registro Elettronico Nazionale (REN), a partire dal 15 luglio, dovranno registrare nel nuovo applicativo "Ren-Noleggi" le locazioni dei veicoli senza conducente per adempiere all'obbligo inizialmente fissato a gennaio. Per farlo, dovrebbero potersi rivolgere anche alle Motorizzazioni Civili territorialmente competenti. Tuttavia, gli uffici delle motorizzazioni, già alle prese con una riduzione del personale pari al 50% negli ultimi dieci anni e con gravi ritardi nel processo di trasformazione digitale, non dispongono di risorse umane sufficienti per contribuire a garantire alle imprese un corretto utilizzo del sistema REN-Noleggi. Queste difficoltà comportano costi aggiuntivi e un aggravio non più tollerabile per il settore del Trasporto Merci costretto a rivolgersi a operatori professionali autorizzati. Servono subito risorse pronte e qualificate, anche attraverso la possibilità di reclutare personale attraverso lo scorrimento delle graduatorie, e avviare finalmente un processo di completa digitalizzazione indispensabile e non più rinviabile. Per questo motivo il gruppo del Partito Democratico della Camera ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro Salvini per chiedere al Governo di potenziare gli uffici delle motorizzazioni civili e offrire finalmente servizi efficaci ed efficienti a tutte le cittadine e i cittadini che lavorano quotidianamente sulle nostre strade. L’interrogazione parlamentare è promossa dai deputati Andrea Casu, Anthony Barbagallo e Marco Simiani”.
“Dei quattro impegni proposti dal Pd sulla continuità territoriale di Sicilia e Sardegna e più in generale tutto il tema dell’insularità il governo ne riformula uno e ne boccia tre; siamo molto delusi. il governo non stanzia un euro per l’insularità e restano i nodi che hanno determinato questa grande condizione di svantaggio del sud ed in particolar modo di Sicilia e Sardegna, la mancanza di risorse, la mancanza di progetti esecutivi, la mancanza di concretezza sia sui temi delle rotte da finanziare con fondi pubblici e sia sul tema del costo dei biglietti aerei. Noi non ci fermiamo e continuiamo la nostra battaglia dentro e fuori dal palazzo”. Lo dichiara Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia e capogruppo dem in commissione Trasporti della Camera, a proposito della risoluzione del Partito democratico sull’Insularità a prima firma Barbagallo e con la firma dei deputati Lai, Bakkali, Casu, Ghio e Morassut.
"Chiediamo al ministro Musumeci una informativa urgente sulla grave emergenza in Sicilia non solo relativa ai rifiuti e alla siccità, ma ora anche legata alle eruzioni in contemporanea dell'Etna e dello Stromboli. Le misure messe in campo dal governo regionale e dalla protezione civile regionale sono assolutamente insufficienti e inadeguate. Le eruzioni vulcaniche stanno creando danni gravi in molti comuni dove l'aria è diventata irrespirabile a causa della cenere. Gli esperti dicono che il fenomeno non è cessato e rischia di ripetersi nei prossimi giorni. I sindaci sono operosi e stanno provando a rimuovere la cenere dalle piazze e dalle strade. Ma a fronte di questa situazione imprevedibile i Comuni non possono essere lasciati soli e va garantita adeguata copertura economica.
Sullo Stromboli ahimè la concomitanza con l'alta stagione sta generando notevoli danni per gli operatori turistici e per le strutture ricettive. Il Ministro Musumeci intervenga al più presto e ponga in essere tutti gli strumenti per porre rimedio a questa gravissima situazione di crisi". Lo ha detto in Aula il deputato del Pd e segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.
"Oggi con il via libera della UE si definisce l'iter tra Ita e Lufthansa. Il PD in questi mesi si è battuto in Parlamento per garantire non soltanto la tutela delle garanzie occupazionali per i lavoratori ma anche affinché venisse garantito un livello di pressione concorrenziale su tutte le rotte”. Lo dichiara Anthony Barbagallo capogruppo PD in commissione Trasporti di Montecitorio.
"Continueremo a essere vigili - prosegue - nel prossimo futuro a controllare che i servizi di trasporto aereo abbiano la qualità che merita la compagnia a partecipazione statale sia nelle rotte in entrata che in uscita dall'Italia. Così come auspichiamo che, tra gli effetti di questa fusione ci possa essere un beneficio sulle tariffe da e per la Sicilia. Il caro voli è infatti drammaticamente attuale ed il governo, annunci a parte, non ha ancora trovato una soluzione”.
“Aumenta il flusso turistico, la stagione estiva sta entrando nel vivo e purtroppo negli aeroporti e nelle stazioni italiane si registrano notevoli ritardi che creano forti disagi all’utenza. Si tratta di veri e propri disservizi, che riguardano sia Ita sia quelle private e che procurano forti disagi ai viaggiatori e danni anche al sistema di accoglienza turistica. Nel corso di questa legislatura abbiamo più volte incalzato il governo. Servono correttivi immediati con la stagione estiva in pieno svolgimento, che vedrà finalmente l’Italia nuovamente meta del turismo, non solo europeo ed il Paese non può permettersi treni e aerei a singhiozzo”.
Lo dichiara il capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, che per questo sollecita un intervento del ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini.
È urgente la massima chiarezza da parte del governo sul futuro di Poste, una delle aziende a partecipazione pubblica più importanti e strategiche per il Paese. Dopo le dichiarazioni e le promesse di fermarne la privatizzazione annunciate dalla premier Meloni in campagna elettorale, abbiamo chiesto al governo di correggere o ritirare coerentemente il dpcm perché va proprio nella direzione opposta. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta e ci siamo sentiti ribadire soltanto l’ovvietà che l’esecutivo possa esercitare un potere di veto per garantire che non vengano messi a rischio i servizi di interesse pubblico. Ma in realtà sono proprio le stesse scelte del governo a minarli. Noi continueremo a batterci insieme a sindacati e lavoratori per difendere un asset strategico per il Paese.
Così Anthony Barbagallo, capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera e Andrea Casu, dell’ufficio di presidenza del gruppo dei deputati Pd, che sul tema hanno presentato un’interrogazione al governo.
“Sulla mobilità stradale pulita e sostenibile in Italia siamo praticamente all’anno Zero. Soprattutto per quanto riguarda le infrastrutture pubbliche per la ricarica elettrica dei veicoli. Anche su questo campo, fondamentale per raggiunger gli obiettivi UE in materia di decarbonizzazione, il governo Meloni è evidentemente inadempiente se si considera che, entro il 2030 il parco circolante sarò di circa 6 milioni di veicoli elettrici per i quali sono necessari 31.500 punti di ricarica rapida pubblici”. Lo sostiene il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, in una interpellanza urgente rivolta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e al ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.
Per l’Installazione di infrastrutture di ricarica elettrica il PNRR prevede 741,32 milioni di euro necessari per realizzare 31.500 punti di ricarica pubblica. Il governo continua ad accumulare ritardi in questo settore; peraltro, non ci sono notizie neanche degli ulteriori appalti per l'installazione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 in zone urbane (tutti i comuni).
“Al governo – si legge nell’atto ispettivo - quali siano state le motivazioni che hanno determinato lo slittamento di un anno e mezzo dell’entrata in funzione della rete di ricarica elettrica nelle zone urbane e sulle autostrade e quando saranno adottati i decreti ministeriali che consentiranno l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica nelle autostrade”.
Ma il PD chiede inoltre di conoscere quale sia, ad oggi, lo stato di attuazione dell’investimento per le infrastrutture di ricarica elettriche e nello specifico in relazione all’aggiudicazione degli appalti per la realizzazione di 7.500 punti pubblici di ricarica rapida in autostrada e almeno 9.055 nei comuni, se siano iniziati i lavori dei 27 progetti per la realizzazione di 4.718 infrastrutture di ricarica nei Centri Urbani e qual è la loro puntuale distribuzione territoriale.
“Il Ponte sullo Stretto di Messina è un miraggio e le promesse del ministro Salvini si sciolgono come neve al sole. E’ finita la campagna elettorale e, puntualmente, anche gli annunci – propagandistici – sull’avvio di inizio lavori prima a giugno e poi a luglio di quest’estate vengono smentiti in un incontro pubblico a Messina, dal direttore tecnico dei lavori del Ponte sullo Stretto. L’ingegnere Valerio Mele, infatti, nel corso di un incontro in commissione Ponte del comune di Messina, ha confermato che il progetto esecutivo del ponte sullo Stretto non potrà essere redatto prima della fine del prossimo anno e quindi subirà un ritardo di circa due anni: un anno e mezzo di differenza, sulla tabella di marcia che non consentirà di rispettare le ipotesi iniziali che prevedevano l’inizio dei lavori nel corso dell’estate 2024 e la probabile fine entro dicembre 2032”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo. Che sull’argomento ha presentato una interrogazione urgente rivolta al ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Più si va avanti e più il progetto perde pezzi – prosegue - in termini non solo di credibilità ma di reale fattibilità. Lo scetticismo nasce anche dalle controdeduzioni della Commissione VIA – VAS, del CIPESS, e da ciò che diranno i tecnici dello Stretto in seguito alle analisi richieste dal ministero per l’Ambiente. Alla luce dei fatti esposti – conclude – riteniamo opportuno che il ministro venga a riferire sulle evidenti criticità che stanno emergendo e sulla reale fattibilità del progetto”.
“Sullo stop del treno Frecciarossa Napoli-Venezia e soprattutto sulla gestione del caos a bordo relativa all’assistenza dei passeggeri non ci accontentiamo delle dichiarazioni di massima ma chiediamo al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ogni dettaglio prima possibile”. Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti della Camera, Anthony Barbagallo, a proposito dello stop di oltre 2 ore, oggi tra le 14 e le 16, del Frecciarossa Napoli-Venezia, per un guasto nei pressi di Roma, tra Settebagni e Capena.
“A bordo c’erano oltre 500 passeggeri – aggiunge – e il treno, rimasto senza elettricità, è rimasto fermo senza aria condizionata e per lungo tempo con le porte bloccate. Presenteremo una interrogazione urgente e vogliamo risposte immediate”.
“La stagione turistica è avviata, oggi è ufficialmente iniziata l’estate ma del Piano nazionale degli aeroporti non si ha alcuna notizia. Sin dall'inizio della legislatura il PD chiede a gran voce che venga parlamentarizzato questo fondamentale documento che offe dati rilevanti sia sulle molteplici società di gestione degli scali italiani che sulla movimentazione dei passeggeri. Ma il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, in tutt’altre faccende affaccendato, continua a tenerlo ben nascosto nel cassetto”: Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera. Anthony Barbagallo.
“Chiediamo che - prosegue - venga subito trasmesso alle camere per affrontare le criticità del sistema e capire come intervenire sull’irrisolto problema del caro-voli e come migliorare le tariffe di accesso – conclude - ad alcuni servizi come i parcheggi e il wi-fi gratuito”.
“Le tratte con gli Usa sono strategiche sia per il traffico passeggeri sia per i risvolti commerciali e relazionali. Serve individuare soluzioni certe per quest'aspetto relativo alla fusione Ita-Lufthansa, consapevoli che proprio per destinazioni di grande rilevanza come il Nord America occorre evitare sia il lievitare dei prezzi che la riduzione della concorrenza. Insomma, continua a trasparire un’inadeguatezza da parte del governo nella gestione di tutto il dossier”.
Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera.
“Segnatevi bene a mente questa data, 19 giugno 2024. La leggeremo nei libri di storia perché rappresenta la fine dell’Italia unità, una e indivisibile, che festeggiamo ogni anno il 17 marzo con la Festa dell’Unità nazionale e della Costituzione. Sarà questa la data per cui sarà ricordato il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni che stanotte, nel corso di una maratona d’aula a colpi di maggioranza, ha sancito votato la legge sull’autonomia differenziata. Ma come abbiamo fatto in Parlamento adesso il nostro impegno si sposta in piazza e soprattutto nel referendum con cui, siamo certi, gli italiani voteranno NO a questa riforma che spacca in due l’Italia”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e deputato Dem alla Camera, Anthony Barbagallo.
Una legge – quella dell’autonomia differenziata – che vedrà una nazione a due velocità, con un Mezzogiorno impossibilitato a recuperare il gap con il Nord d’Italia.
“In tutti gli ambiti il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare- prosegue - ne escono con le ossa rotte: meno servizi, meno sanità, meno istruzione, meno infrastrutture, meno trasporti pubblici. In Sicilia il mancato riordino della rete ospedaliera e della medicina del territorio, determinata dall’inadeguatezza del governo Schifani che strizza l’occhio ai privati, ha prodotto – aggiunge - una carenza cronica di personale medico e sanitario e l’incredibile numero di circa 800 mila siciliani che ogni anno rinunciano a curarsi o scelgono di farlo in altre realtà e nulla, a parte annunci e chiacchiere, è stato fatto per smaltire le lunghissime liste d’attesa Non va meglio con i trasporti: autostrade rattoppate, collegamenti interni disastrosi, treni che, ancora, si muovono ad una velocità da primi del Novecento; insomma servono più risorse per lenire le diseguaglianze ed invece il governo Meloni spacca in due il paese”.
“Occorre rivedere profondamente la norma sulla continuità territoriale, garantendo a Sicilia e Sardegna il collegamento con i grandi centri urbani ed economici attraverso collegamenti uguali per tutti. Ciò deve avvenire attraverso misure che da un lato consentano lo sviluppo scio economico delle Isole e dall’altro, intervenendo massicciamente per agevolare i trasporti per cielo, terra e mare al fine di garantire gli spostamenti di chi vive in zone territorialmente svantaggiate. Il PD per questo oggi presenta una risoluzione in quattro punti con la quale intendiamo impegnare il governo Meloni che, fino a questo momento, si è distinto per non amare il Mezzogiorno. Anzi, lo vuole sempre più arretrato grazie allo scellerato progetto di autonomia differenziata”. Così il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti annuncia la risoluzione del PD sull’Insularità, in vista della discussione che sarà avviata questa mattina nella commissione di merito. La risoluzione porta la firma dei dei deputati Barbagallo, Lai, Bakkali, Casu, Ghio e Morassut.
Sono 4 i punti su cui il PD intende impegnare il Governo. E lo stesso Barbagallo a riassumerli: “Garantire l’attuazione dei diritti costituzionali in materia di mobilità e di rimozione degli svantaggi - spiega - derivanti dall’insularità programmando risorse pro-capite adeguate per il trasporto aereo non inferiori a quelle garantite dagli Stati europei come la Francia e la Spagna per le rispettive isola, Baleari e Corsica. Promuovere – prosegue enunciando il secondo punto – presso l’UE la corretta interpretazione dell’art. 174 del TFUE e applicandone i principi anche agli abitanti delle Isole e non solo dei territori di oltremare, consentendo così una diversa applicazione dei vincoli della concorrenza. Al terzo punto si invita il governo – prosegue – a rivedere la continuità marittima con le isole applicata dal 2021 che non vede garantito il diritto alla mobilità di persone o merci, investendo risorse adeguate affinché le rotte finanziate dallo Stato non siano limitate al periodo invernale. Infine – aggiunge - garantire la progettazione esecutiva entro e non oltre un anno all’interno del fondo previsto nel contratto di servizio di RFI, di una rete ferroviaria interna in Sardegna e Sicilia che colleghi i capoluoghi di provincia tra loro e ai principali hub aereoportuali e portuali - conclude - ad una velocità di percorrenza media prevista per il sistema degli Intercity”. La discussione della risoluzione inizierà domani in Commissione Trasporti.
Stanno per trascorrere quasi 3 anni dall’emissione del bando per il potenziamento del personale dei Centri dell’impiego della Sicilia. Smaltita la sbornia elettorale le promesse stanno a zero e vogliamo sapere dal Governo Meloni quali iniziative intende attuare, anche in collaborazione con la Regione Siciliana, per completare celermente lo scorrimento delle graduatorie, in modo da risolvere definitivamente la carenza di personale nei centri per l’impiego siciliani”. Lo afferma il segretario regionale del PD Sicilia e deputato nazionale Anthony Barbagallo che, sull’argomento ha depositato una interrogazione assieme al deputato democratico, Andrea Casu, di cui è primo firmatario, rivolta ai ministri della Pubblica Amministrazione e del Lavoro e delle Politiche sociali.
Nel luglio scorso, infatti, la Camera aveva accolto un ordine del giorno – proposto sempre da Barbagallo – con il quale si invitava il governo a individuare le più opportune soluzioni, anche di carattere normativo, per consentire alle regioni a Statuto ordinario e a Statuto Speciale “la possibilità di attingere, tramite scorrimento, alle graduatorie esistenti per categorie C e D, per il potenziamento degli uffici regionali e delle strutture periferiche, nonché ai comuni di stipulare accordi con le regioni per l'utilizzo delle medesime graduatorie per il potenziamento dei propri uffici”.
Ad ottobre scorso sono iniziati i primi scorrimenti e le procedure di scorrimento non risulta che abbiano esaurito le due graduatorie.
“In una regione come la Sicilia che conta soltanto 49 ispettori del lavoro su 280 previsti - conclude - ed in cui l’emergenza lavoro è una priorità assoluta, è urgente incrementare il personale dei centri per l’impiego aumentando anche i controlli sulla sicurezza”.
“Se la relazione contenuta nel processo verbale è la fedele narrazione dei fatti realmente accaduti in Aula, quanto redatto a proposito dell'espulsione dell'onorevole Furgiuele non spiega le motivazioni di tale provvedimento. Tutti in Aula abbia visto Furgiuele inneggiare ed evocare i simboli fascisti della X Mas e questo deve essere riportato nel verbale”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo in Aula di Montecitorio contestando il processo verbale sull'aggressione avvenuta ieri durante la discussione sull'autonomia differenziata.
“Il verbale deve inoltre riportare i termini 'pugni' e 'calci' che l'onorevole Donno ha ricevuto solo per aver posto la bandiera tricolore al ministro Calderoli. Di tutto questo non c'è alcuna traccia”, ha concluso Barbagallo.