“La stagione turistica è avviata, oggi è ufficialmente iniziata l’estate ma del Piano nazionale degli aeroporti non si ha alcuna notizia. Sin dall'inizio della legislatura il PD chiede a gran voce che venga parlamentarizzato questo fondamentale documento che offe dati rilevanti sia sulle molteplici società di gestione degli scali italiani che sulla movimentazione dei passeggeri. Ma il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, in tutt’altre faccende affaccendato, continua a tenerlo ben nascosto nel cassetto”: Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera. Anthony Barbagallo.
“Chiediamo che - prosegue - venga subito trasmesso alle camere per affrontare le criticità del sistema e capire come intervenire sull’irrisolto problema del caro-voli e come migliorare le tariffe di accesso – conclude - ad alcuni servizi come i parcheggi e il wi-fi gratuito”.
“Le tratte con gli Usa sono strategiche sia per il traffico passeggeri sia per i risvolti commerciali e relazionali. Serve individuare soluzioni certe per quest'aspetto relativo alla fusione Ita-Lufthansa, consapevoli che proprio per destinazioni di grande rilevanza come il Nord America occorre evitare sia il lievitare dei prezzi che la riduzione della concorrenza. Insomma, continua a trasparire un’inadeguatezza da parte del governo nella gestione di tutto il dossier”.
Lo dichiara Anthony Barbagallo, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera.
“Segnatevi bene a mente questa data, 19 giugno 2024. La leggeremo nei libri di storia perché rappresenta la fine dell’Italia unità, una e indivisibile, che festeggiamo ogni anno il 17 marzo con la Festa dell’Unità nazionale e della Costituzione. Sarà questa la data per cui sarà ricordato il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni che stanotte, nel corso di una maratona d’aula a colpi di maggioranza, ha sancito votato la legge sull’autonomia differenziata. Ma come abbiamo fatto in Parlamento adesso il nostro impegno si sposta in piazza e soprattutto nel referendum con cui, siamo certi, gli italiani voteranno NO a questa riforma che spacca in due l’Italia”. Lo dichiara il segretario regionale del PD Sicilia e deputato Dem alla Camera, Anthony Barbagallo.
Una legge – quella dell’autonomia differenziata – che vedrà una nazione a due velocità, con un Mezzogiorno impossibilitato a recuperare il gap con il Nord d’Italia.
“In tutti gli ambiti il Mezzogiorno e la Sicilia in particolare- prosegue - ne escono con le ossa rotte: meno servizi, meno sanità, meno istruzione, meno infrastrutture, meno trasporti pubblici. In Sicilia il mancato riordino della rete ospedaliera e della medicina del territorio, determinata dall’inadeguatezza del governo Schifani che strizza l’occhio ai privati, ha prodotto – aggiunge - una carenza cronica di personale medico e sanitario e l’incredibile numero di circa 800 mila siciliani che ogni anno rinunciano a curarsi o scelgono di farlo in altre realtà e nulla, a parte annunci e chiacchiere, è stato fatto per smaltire le lunghissime liste d’attesa Non va meglio con i trasporti: autostrade rattoppate, collegamenti interni disastrosi, treni che, ancora, si muovono ad una velocità da primi del Novecento; insomma servono più risorse per lenire le diseguaglianze ed invece il governo Meloni spacca in due il paese”.
“Occorre rivedere profondamente la norma sulla continuità territoriale, garantendo a Sicilia e Sardegna il collegamento con i grandi centri urbani ed economici attraverso collegamenti uguali per tutti. Ciò deve avvenire attraverso misure che da un lato consentano lo sviluppo scio economico delle Isole e dall’altro, intervenendo massicciamente per agevolare i trasporti per cielo, terra e mare al fine di garantire gli spostamenti di chi vive in zone territorialmente svantaggiate. Il PD per questo oggi presenta una risoluzione in quattro punti con la quale intendiamo impegnare il governo Meloni che, fino a questo momento, si è distinto per non amare il Mezzogiorno. Anzi, lo vuole sempre più arretrato grazie allo scellerato progetto di autonomia differenziata”. Così il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti annuncia la risoluzione del PD sull’Insularità, in vista della discussione che sarà avviata questa mattina nella commissione di merito. La risoluzione porta la firma dei dei deputati Barbagallo, Lai, Bakkali, Casu, Ghio e Morassut.
Sono 4 i punti su cui il PD intende impegnare il Governo. E lo stesso Barbagallo a riassumerli: “Garantire l’attuazione dei diritti costituzionali in materia di mobilità e di rimozione degli svantaggi - spiega - derivanti dall’insularità programmando risorse pro-capite adeguate per il trasporto aereo non inferiori a quelle garantite dagli Stati europei come la Francia e la Spagna per le rispettive isola, Baleari e Corsica. Promuovere – prosegue enunciando il secondo punto – presso l’UE la corretta interpretazione dell’art. 174 del TFUE e applicandone i principi anche agli abitanti delle Isole e non solo dei territori di oltremare, consentendo così una diversa applicazione dei vincoli della concorrenza. Al terzo punto si invita il governo – prosegue – a rivedere la continuità marittima con le isole applicata dal 2021 che non vede garantito il diritto alla mobilità di persone o merci, investendo risorse adeguate affinché le rotte finanziate dallo Stato non siano limitate al periodo invernale. Infine – aggiunge - garantire la progettazione esecutiva entro e non oltre un anno all’interno del fondo previsto nel contratto di servizio di RFI, di una rete ferroviaria interna in Sardegna e Sicilia che colleghi i capoluoghi di provincia tra loro e ai principali hub aereoportuali e portuali - conclude - ad una velocità di percorrenza media prevista per il sistema degli Intercity”. La discussione della risoluzione inizierà domani in Commissione Trasporti.
Stanno per trascorrere quasi 3 anni dall’emissione del bando per il potenziamento del personale dei Centri dell’impiego della Sicilia. Smaltita la sbornia elettorale le promesse stanno a zero e vogliamo sapere dal Governo Meloni quali iniziative intende attuare, anche in collaborazione con la Regione Siciliana, per completare celermente lo scorrimento delle graduatorie, in modo da risolvere definitivamente la carenza di personale nei centri per l’impiego siciliani”. Lo afferma il segretario regionale del PD Sicilia e deputato nazionale Anthony Barbagallo che, sull’argomento ha depositato una interrogazione assieme al deputato democratico, Andrea Casu, di cui è primo firmatario, rivolta ai ministri della Pubblica Amministrazione e del Lavoro e delle Politiche sociali.
Nel luglio scorso, infatti, la Camera aveva accolto un ordine del giorno – proposto sempre da Barbagallo – con il quale si invitava il governo a individuare le più opportune soluzioni, anche di carattere normativo, per consentire alle regioni a Statuto ordinario e a Statuto Speciale “la possibilità di attingere, tramite scorrimento, alle graduatorie esistenti per categorie C e D, per il potenziamento degli uffici regionali e delle strutture periferiche, nonché ai comuni di stipulare accordi con le regioni per l'utilizzo delle medesime graduatorie per il potenziamento dei propri uffici”.
Ad ottobre scorso sono iniziati i primi scorrimenti e le procedure di scorrimento non risulta che abbiano esaurito le due graduatorie.
“In una regione come la Sicilia che conta soltanto 49 ispettori del lavoro su 280 previsti - conclude - ed in cui l’emergenza lavoro è una priorità assoluta, è urgente incrementare il personale dei centri per l’impiego aumentando anche i controlli sulla sicurezza”.
“Se la relazione contenuta nel processo verbale è la fedele narrazione dei fatti realmente accaduti in Aula, quanto redatto a proposito dell'espulsione dell'onorevole Furgiuele non spiega le motivazioni di tale provvedimento. Tutti in Aula abbia visto Furgiuele inneggiare ed evocare i simboli fascisti della X Mas e questo deve essere riportato nel verbale”. Lo dichiara il deputato dem Anthony Barbagallo in Aula di Montecitorio contestando il processo verbale sull'aggressione avvenuta ieri durante la discussione sull'autonomia differenziata.
“Il verbale deve inoltre riportare i termini 'pugni' e 'calci' che l'onorevole Donno ha ricevuto solo per aver posto la bandiera tricolore al ministro Calderoli. Di tutto questo non c'è alcuna traccia”, ha concluso Barbagallo.
“Il disastro della sanità in provincia di Catania è senza limiti. A dispetto di quanto proclamato da Giorgia Meloni per tagliare le liste d’attesa, in alcuni ospedali della provincia è stata disposta addirittura anche la sospensione di tutta l’attività chirurgica, tranne quella d’urgenza, fino al 30 giugno. Una sospensione che si aggiunge al congelamento, adottato nei giorni scorsi, di 'qualsiasi attività ordinaria e di recupero delle liste d'attesa' motivata dall’assegnazione dei medici nei Pronto Soccorso sguarniti dalla mancata proroga del personale. E’ un fatto gravissimo e che continueremo ad evidenziare, come abbiamo fatto durante la campagna elettorale, per sottolineare come questo centro destra non abbia alcun rispetto per la salute dei cittadini siciliani”. Lo dichiara il deputato e segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, che rimarca l’assenza del governo regionale in ambito sanitario e la latitanza del governo Schifani e dell’assessore alla Salute, Giovanna Volo.
“L’assessore alla Salute è ingiustificata e ingiustificabile. Mi chiedo – prosegue –, ma se ci è o ci fa? Adesso la misura è colma, non si scherza con il diritto alla salute dei cittadini, sancito dalla Costituzione. Noi non ci fermiamo e valuteremo anche - conclude - se vi siano i presupposti per la presentazione di un esposto per interruzione di pubblico servizio”.
Il Ponte sullo Stretto è solo ed esclusivamente propaganda elettorale di Matteo Salvini, della Lega Nord pagata con i soldi dei scippati ai siciliani che invece chiedono infrastrutture decenti, autostrade reali e non promesse da libri dei sogni. Elly Schlein questa mattina ha detto una verità che brucia. L’onorevole Nino Germanà, farebbe bene a leggersi per bene il progetto di un Ponte sullo Stretto obsoleto, anacronistico, irrealizzabile. Una posizione, questa, su cui anche il suo leader Matteo Salvini era d’accordo salvo poi cambiare idea improvvisamente, folgorato sulla via di Damasco, per esclusivi e beceri interessi elettorali”. Così il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo.
“Fin dall’ inizio della discussione sul nuovo codice della strada abbiamo evidenziato come il testo abbia evidenti contraddizioni perché non riesce a incidere sulla velocità elevata che rappresenta la causa principale degli incidenti. Abbiamo messo in risalto anche la contraddittorietà del testo poiché da un lato inasprisce indiscriminatamente le sanzioni, e dall'altro strizza l’occhio a coloro che scambiano le strade in piste da corsa, consentendo maglie più larghe sugli autovelox e limitando fortemente anche l’autonomia dei comuni. In queste ore arriva purtroppo la conferma di questa impostazione del Ministro Salvini: il decreto autovelox conferma questa impostazione". Lo dichiara il capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo. “Salvini pensa che l'autovelox sia un giocattolo da utilizzare per provare a conquistare qualche decimo in più nei sondaggi e non uno strumento fondamentale per tutelare l’incolumità dei cittadini e degli stessi automobilisti. Con il decreto ministeriale in fase di pubblicazione sulla Gazzetta, infatti, pone – peraltro con il nuovo codice della strada ancora non approvato e in fase di discussione al Senato - limiti stringenti e paletti per rendere ai comuni più complicato l’installazione di questi strumenti che servono da deterrente alle alte velocità soprattutto nei centri urbani, nelle strade affollate, vicino le scuole. Salvini è in campagna elettorale perenne, ora più che mai a pochi giorni dalle Europee, ma non può ignorare il bollettino di guerra da 600 feriti e 9 morti al giorno”.
“Ancora una giravolta in campagna elettorale per la premier Giorgia Meloni che su Poste smentisce, più volte, perfino se stessa. Quando era all’opposizione era contraria ad ogni forma di privatizzazione. Salvo poi, una volta giunta a Palazzo Chigi, partorire un DPCM, che che prevede la dismissione fino al 65 per cento delle quote. Ora, in piena campagna elettorale ecco la nuova schizzofrenica retromarcia per smentire se stessa e dire che non lo Stato manterrà la maggioranza delle quote di controllo di Poste. Una dichiarazione che però non ci assicura per niente. Anzi ci preoccupa ulteriormente perché, al di là delle affermazioni al vento, questo governo sta progettando e mettendo in atto lo smantellamento di un altro asset strategico dello Stato, quale è appunto Poste; un’azienda in attivo che produce utili, e lo fa solo per fare cassa”. Lo ha dichiarato il segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni alla Camera, Anthony Barbagallo, ad Acireale nel corso di un intervento con i candidati del PD della circoscrizione Isole alle prossime Europee, Antonio Nicita e Lidia Tilotta.
“Dopo un recente sopralluogo avvenuto in occasione di una visita del Partito Democratico in più comuni della Sicilia orientale con il Segretario regionale del PD Sicilia Barbagallo, il Capigruppo al Senato Boccia e il senatore Nicita candidato alle elezioni europee, ho presentato un’interrogazione urgente ai Ministri Salvini e Pichetto Fratin – sottoscritta anche dai colleghi Barbagallo, Provenzano, Marino, Iacono e Simiani - per risolvere una questione che ha dell’incredibile in un momento di così grave siccità dell’isola: ovvero chiedendo che vi sia la più celere riparazione delle perdite alle paratie dell’invaso di Ponte Barca, nel Comune di Paternò in provincia di Catania, che causano lo spreco di oltre 400 litri di preziosa acqua che attualmente va dispersa, riversandosi direttamente in mare. Infine, di conoscere anche il cronoprogramma per lo sviluppo dei 27 progetti individuati da Nicola Dell’Acqua, Commissario Straordinario nazionale per l'adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, per la Sicilia. Basti pensare che il periodo ottobre 2023 - marzo 2024 ha registrato la siccità più grave dal 1980. Una circostanza che sta creando serie difficoltà a tutto il comparto agricolo della piana di Catania e della Sicilia. Ricordiamo le parole inaccettabili del Ministro Lollobrigida sulla siccità dell’isola: il Governo faccia quello che deve, riconoscendo anche lo stato di calamità per un territorio che merita risposte rapide e concrete ”.
Ne dà notizia la Presidente del Gruppo PD alla Camera, Chiara Braga insieme ai colleghi deputati Barbagallo, Provenzano, Marino, Iacono e Simiani.
“Ci troviamo davanti all'ennesimo fallimento del governo nelle politiche del trasporto pubblico non di linea. Da inizio della legislatura, l'esecutivo dimostra la sua inadeguatezza attraverso i tanti annunci dei ministri Salvini e Urso che non risolvono i problemi che affliggono il settore, scontentando lavoratori e cittadini costretti a scontare le conseguenze dell’incapacità del Governo. La questione come abbiamo denunciato in aula anche la scorsa settimana con la bocciatura della nostra mozione per sostenere maggiormente il TPL riguarda tutto il trasporto pubblico locale ma sta diventando grottesca sul fronte del braccio di ferro con taxi e NCC, dove non si riesce nemmeno a capire quale sia la direzione verso cui si sta muovendo il governo senza coinvolgere minimamente il Parlamento in una interlocuzione diretta con le categorie che al momento sta producendo solo danni senza concretizzare strategie efficaci per la mobilità nelle città. Intanto restano al palo i decreti attuativi e tutte le altre iniziative previste dal Governo – come il decreto Asset – si sono rivelati disastrosi”. Lo dichiarano i deputati dem Anthony Barbagallo, Capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera e i deputati Ouidad Bakkali, Andrea Casu, Valentina Ghio e Roberto Morassut che esortano il governo a riferire urgentemente in Commissione sullo stato del trasporto pubblico non di linea a seguito degli scioperi e delle agitazioni degli scorsi giorni e sui ritardi dell'attuazione dei decreti attuativi.
“La temperatura degli addetti alla categoria trasporti è alle stelle – ha aggiunto Barbagallo – ed è stanca dei rinvii e dell'incompetenza del governo a risolvere i problemi della mobilità, chiediamo che il governo venga a riferire immediatamente in commissione”.
Servono interventi più coraggiosi e sostenibili
"Il decreto superbonus conferma il sostanziale fallimento delle misure decise precedentemente dal governo Meloni e il fatto che i conti pubblici siano fuori controllo.
Una cosa è certa, che in questi diciotto mesi di governo la premier Meloni e il ministro Giorgetti non sono riusciti a gestire in modo ordinato ed efficace il riordino degli incentivi per la riqualificazione degli edifici.
È tempo che il governo faccia i conti con la realtà: servono scelte molto più coraggiose sia sulle entrate - abbandonando la politica lassista sul fronte dell'evasione fiscale - che sulle spese. Il governo Meloni ha fatto cassa sui pensionati e sui poveri ma una vera spending review non è mai partita.
Serve, in particolare, un riordino più coraggioso degli incentivi per l'edilizia sostenibile: come quello di passare ad un meccanismo di erogazione diretta di spesa con un tetto annuale predeterminato, adottando criteri più selettivi e mirati di accesso alle agevolazioni, indicando una strada ragionevole per incentivare in modo finanziariamente sostenibile la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio immobiliare, anche alla luce della direttiva europea 'casa green'.
E serve altresì evitare scelte estemporanee come quelle che penalizzano le aree terremotate, cambiando radicalmente prospettiva.
Alcune nostre proposte, proprio sulle aree terremotate sono volte a rendere omogenea la disciplina della ricostruzione per tutte le aree del paese. Ancora oggi infatti esistono differenze e discriminazioni territoriali inspiegabili che in presenza delle calamità naturali
non consentono a tutti i cittadini della repubblica di applicare le stesse norme. Mi riferisco in particolare ai 9 comuni colpiti dal terremoto di Santo Stefano il 26 dic del 2018 in Sicilia. Una diversità di trattamento inspiegabile di fronte a situazioni uguali per famiglie, cittadini
ed imprese. Ad oggi la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma di Santo Stefano procede con notevole ritardo. Soltanto un cittadino su tre si è avvalso della possibilità di attivare la procedura di ricostruzione. I dati non ammettono diverse interpretazioni, se non quella del sonoro fallimento. A distanza di 5 anni e mezzo dal sisma che ha messo in ginocchio Fleri e i comuni di Zafferana e Santa Venerina, Aci Sant'Antonio e Acireale e per porzioni meno significative Aci Catena, Trecastagni, Viagrande, Milo e Aci Bonaccorsi, il bilancio è magrissimo.
L'annunciata apposizione della fiducia da parte del governo è l'ennesimo NO alla nostra proposta di equiparazione che non
ci fermerà. A partire dal prossimo testo coerente con questa materia riproporremo gli emendamenti per chiedere giustizia ed equità per le popolazioni dell'Etna. Non ci fermeremo!". Lo ha detto Anthony Barbagallo, intervenendo in Aula sul dl superbonus.
“Chiediamo al governo come intenda agire per evitare che ordinanze come quelle dell’Enac, chiaramente illegittime, oltre che propagandistiche e inapplicabili, possano ostacolare il doveroso compito degli aerei delle Ong di monitoraggio e avviso di imbarcazioni in pericolo di perdersi in mare. Vorremmo poi sapere dal governo su quale base abbia inserito l’Egitto tra i paesi di origine dei migranti ritenuti sicuri, consci del notorio deterioramento del rispetto dei diritti umani nel paese”. Sono le richieste contenute nell'interrogazione ai ministri Salvini e Tajani presentata dai deputati del Pd Bakkali, Boldrini, Provenzano, Barbagallo, Morassut, Casu, Ghio, Porta, Quartapelle.
“Notizie di stampa informano di una serie di ordinanze dell’Enac con cui sembra voglia interdire l’attività di monitoraggio che gli aerei delle Ong effettuano nel Mediterraneo Centrale, attività che contribuiscono alla salvezza di migliaia di vite umane, ritenendo che lo Stato abbia una sorta di monopolio delle operazioni di ricerca e soccorso in mare e che altri soggetti agiscano in modo abusivo ed illegale, svolgendo un’attività di ricerca e soccorso non autorizzata. In realtà, nessuna norma né dell’ordinamento interno né le Convenzioni Internazionali relative alla salvaguardia della vita in mare, prevede questa sorta di esclusiva né una qualche “specializzazione” o autorizzazione per l’avvistamento di navi in pericolo o interventi di soccorso in mare; anzi, come noto, viene costantemente affermato il dovere di provvedere alla segnalazione di una nave in pericolo, da parte di tutti i soggetti che vengano a conoscenza della situazione, così come quello di procedere al salvataggio (laddove ciò non metta a rischio la vita dei soccorritori). La decisione di Enac, quindi, appare non solo infondata ma anche pericolosa, potendo causare, se applicata concretamente, un ulteriore aumento di naufragi e di vittime in mare, e sembra finalizzata a voler ‘accecare’ un occhio sgradito che segnali imbarcazioni “in distress” ed obblighi ad effettuare soccorsi”.
“L’approssimazione e la leggerezza con cui il governo gestisce dossier rilevantissimi per il futuro del paese e dei lavoratori è allarmante. Sul caso Ita-Lufthansa abbiamo più volte evidenziato la carenza della proposta soprattutto con riferimento alle tutele occupazionali e alla strategia complessiva per la tutela dell'azienda. E' incomprensibile, poi, come di fronte alle criticità evidenziate dalla commissione UE il governo non riesca a risolvere le questioni relative a slot, rotte e allo scalo di Linate che saranno determinanti per la decisione prevista nel mese di Luglio. Siamo di fronte ad un governo di incapaci che decide di non decidere segnando, forse definitivamente il futuro di quella che era la nostra gloriosa compagnia di bandiera”. Lo dichiara Anthony Barbagallo capogruppo PD in commissione Trasporti di Montecitorio.