“È vergognosa la bocciatura dell’emendamento alla manovra a mia prima firma in cui si chiedeva l’abbassamento dell’aliquota Iva dal 22 al 10% sulle prestazioni per i medici veterinari. Era una norma di buon senso che andava incontro alla richiesta reiterata negli anni da parte di medici veterinari e cittadini che lamentano un carico fiscale improprio ed eccessivo su prestazioni di natura sanitaria che riguardano gli animali. Di fatto il governo abbandona non solo i medici veterinari ma tutti i cittadini che possiedono un animale domestico e tutte le aziende agricole e di allevamento di animali”. Lo dichiara il deputato del PD Luciano d’Alfonso a margine della seduta di bilancio, primo firmatario emendamento bocciato in commissione che abbassava l’Iva dal 22 al 10% per le prestazioni medico veterinarie.
Apprendiamo da notizie di stampa che presso l’ex sito nucleare di Casaccia, gestito dalla Sogin, alle porte di Roma, nei giorni scorsi un operaio sarebbe risultato colpito da contaminazione da plutonio. Chiediamo pertanto al ministro dell'Ambiente se sia stato informato tempestivamente di quanto avvenuto, di quali elementi conoscitivi disponga in relazione all’incidente e, in particolare, in merito allo stato di contaminazione del sito e al progetto al quale stava lavorando l’operaio coinvolto e se siano state messe in atto misure idonee ad assicurare la massima sicurezza e protezione sanitaria per la popolazione. Chiediamo inoltre quali iniziative urgenti intenda intraprendere per accelerare l’iter di individuazione del deposito unico nazionale delle scorie radioattive al fine di anticipare, rispetto alla previsione del 2039, la sua messa in esercizio.
Così i deputati del PD Simiani, Peluffo, Di Sanzo, Laus e D’Alfonso, in un’interrogazione al ministro dell'Ambiente.
E il padre spiega ai dipendenti dell’azienda di famiglia come votarla
“Apprendiamo che la dott.ssa Antonella Ballone ha presentato oggi allo staff dell’azienda di famiglia la sua candidatura per Forza Italia “al Consiglio Europeo” (così è scritto nel messaggio di convocazione dell’incontro svoltosi online). Fa piacere sapere che l’imprenditrice teramana si
immagini già tra i leader del Vecchio Continente, impegnata nell’arduo compito di definire le priorità e gli orientamenti politici dell’UE; nel frattempo sarà il caso di avvisare Giorgia Meloni della sostituzione imminente. Scherzi a parte, non sappiamo se la topica è frutto della distrazione di qualche collaboratore - si dice spesso così - o della stessa Ballone. In ogni caso le raccomandiamo più attenzione nella diffusione dei messaggi. Forse avrebbe giovato un cammino più graduale, partendo magari da un consiglio comunale o dalla Regione, invece di gettarsi subito nell’agone di una competizione molto combattuta come quella per il Parlamento europeo. In realtà non voglio pensare ad Antonella Ballone come a un’avversaria politica. La conosco come valente imprenditrice e presidente della Camera di commercio del Gran Sasso, e penso che si sia fatta trascinare in una battaglia non sua.
Molto più preciso è il messaggio che Agostino Ballone, padre della candidata, ha rivolto all’organico aziendale per “impegnarsi fattivamente nel coinvolgere parenti e amici per creare quella massa critica di voti necessari al raggiungimento dell’obiettivo”. Un appello lanciato “senza
alcun obbligo e nella massima libertà” - si specifica nella missiva - aggiungendo poi il nome del dipendente cui rivolgersi “per ritirare il materiale elettorale a sostegno della candidatura”. Infine Ballone senior saluta “con molta cordialità” i suoi collaboratori dicendosi “certo che comprenderete l’importanza del momento e facendo affidamento all’impegno che potrete mettere in questa circostanza”.
Non vorremmo essere nei panni di quei lavoratori della Baltour che, essendo intenzionati a votare per un candidato diverso dalla dott.ssa Antonella Ballone, non contatteranno il loro collega “per
ritirare il materiale elettorale a sostegno della candidatura”. Potrebbe sorgere in loro il sospetto che lo stesso collega prenda nota dei “buoni” (chi ritira il materiale) e dei “cattivi” (chi non lo fa), ma siamo sicuri che tale pratica non trovi spazio nell’azienda teramana”.
Lo dichiara il deputato Pd Luciano d'Alfonso.
Un voto favorevole che accogliamo con grande soddisfazione quello di stamane in aula alla Camera sull’ ordine del giorno, di cui sono primo firmatario, con il quale s’impegna il governo ad adottare iniziative normative che consentano la successiva e progressiva stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato di profili di ingegneri, architetti, geometri o amministrativi assunti per affrontare l’emergenza” . Così il deputato Pd Luciano D’Alfonso ha commentato l’esito del voto al suo ordine del giorno “che riguarda – ha precisato D’Alfonso in aula- risorse professionali, competenze, bravure, per realizzare la ricostruzione nei territori colpiti da terremoti, disastri e catastrofi. Bravure di persone– ha proseguito l’esponente abruzzese del Pd – che non hanno realizzato sui territori la riaccensione di lampade votive, ma hanno consentito il ripristino della vita e il ritorno della prossimità delle città”.
L’ordine del giorno, sottoscritto anche dai colleghi Curti, Manzi e Ascani del gruppo Pd, affermava inoltre che “è urgente affrontare il tema della stabilizzazione della forza lavoro non solo finalizzandola alle ingenti attività legate al sisma ma anche alla necessità di dotarsi del personale di cui il sistema delle autonomie locali ha estremo bisogno.” Inoltre “è necessario – si legge ancora nell’odg che la Camera ha approvato in sede di approvazione della manovra economica- predisporre una o più graduatorie uniche regionali , distinte per profilo professionale e inquadramento per tutte le figure che nell’ambito degli enti del cratere abbiano maturato i requisiti. “
L’Anm ha ragione, e non potrebbe essere altrimenti; io, per parte mia, ho esposto le ragioni che mi sono state evidenziate e circostanziate. Nelle mie interviste ho voluto rendere pubblici elementi certi e fatti che meritano di essere noti non solo a una cerchia ristretta ma alla pubblica opinione che ha diritto a essere informata. È un fatto che si sia cercato contro l’ordinamento di conoscere il contenuto delle mie conversazioni whatsapp, che io avrei messo volentieri a disposizione se solo mi fosse stato chiesto. È contro tutto quello che io avrei anche solo immaginato che chi conduce un’indagine abbia voluto professarsi “il solo panzer della Procura”, una dichiarazione certamente inopportuna e improbabile. Semmai si potrebbe dire che meno panzer produrrebbero meno panzane in giro. Se fosse gradito un suggerimento, osserverei questo: se chi fa queste dichiarazioni si concentrasse di meno su di sé, sarebbe meno probabile la circolazione di materie coperte da segreto istruttorio. Sulle stanze buie ci sarà modo di precisare nel merito e nel dettaglio, sempre volendo adempiere al dovere di rendere noto tutto quello che ha valore pubblico nella nostra comunità e di difendere così le stesse istituzioni democratiche, inclusa la magistratura, nei confronti della quale esprimo il rispetto doveroso e convinto di sincero democratico.
Così il deputato del Pd Luciano D’Alfonso.
Presentata interrogazione a ministri Economia e Ambiente
“Chiediamo al governo e in particolare al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica, di effettuare le doverose verifiche sull'operato e gli atti adottati da Sogin SpA, per accertare la legittimità e la conformità della riacquisizione lavorativa e dell'assegnazione dell'incarico di direttore della funzione «Regolatorio» a Giuseppe Bono. In particolare, ci aspettiamo un approfondimento riguardo la sussistenza dei presupposti normativi e amministrativi della vicenda; l'istruttoria del caso finalizzata a neutralizzare il rischio di arbitrarie discriminazioni delle competenze ed esperienze dei dipendenti in servizio e delle professionalità interne; l'adeguatezza del suo profilo curriculare rispetto all'incarico assegnatogli; il rispetto delle norme in materia di anticorruzione, trasparenza ed evidenza pubblica e il riconoscimento o meno di un significativo aumento stipendiale e un miglioramento dell'inquadramento di categoria di Bono, tale da esporre la Sogin al rischio di controversie interne legate a fattispecie di demansionamento e dequalificazione delle figure dirigenziali in organico”.
Così il deputato del Pd Luciano D’Alfonso che ha presentato un’interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e ai ministri dell'Ambiente e dell’economia.
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso deputato del Pd
La revisione del Pnrr proposta dal governo Meloni all’Unione Europea è esiziale per l’Abruzzo, poiché toglie al territorio 555,4 milioni di euro, annullando ben 1.861 progetti. In realtà la cifra complessiva ammonta a 629 milioni, in quanto diversi enti hanno cofinanziato le opere con risorse proprie o di altra provenienza.” Così in una nota i parlamentare abruzzese del Pd Luciano D’Alfonso. “Va ricordato – ha aggiunto l’esponente dem- che l’ambito regionale ha già subìto un devastante taglio dei fondi PNRR per il raddoppio della linea ferroviaria Roma-Pescara, cui il governo ha tolto 1 miliardo 465 milioni tra giugno e luglio scorsi.”
Le misure definanziate – precisa D’Alfonso- riguardano la messa in sicurezza del territorio, il miglioramento dell’illuminazione pubblica e l’efficientamento energetico degli edifici (1.723 progetti per un valore totale di circa 392 milioni); la riqualificazione del contesto sociale e ambientale delle città (69 progetti per 165 milioni); il miglioramento i servizi nelle aree interne (55 progetti per 39,4 milioni); la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (13 progetti per 8,5 milioni).” DìAlfonso inoltre sottolinea che “a livello provinciale - spiega il sito Openpolis - è Chieti il territorio in cui rischiano di saltare i progetti con l’importo totale più consistente (218,1 milioni). Seguono le province di Teramo (192,2), L’Aquila (158,7) e Pescara (114,4). A livello comunale sono le città capoluogo ad essere più penalizzate. Al primo posto troviamo Teramo con 10 progetti a rischio, per un valore complessivo di circa 33, milioni di cui 24,8 provenienti dal Pnrr. Seguono Pescara (27 progetti per 28 milioni quasi interamente Pnrr) e Chieti (12 progetti per 20,6 milioni, anche in questo caso quasi totalmente provenienti dal piano). L’Aquila vedrebbe un taglio di 5 progetti, per importi totali pari a 20,1 milioni di euro, ma di cui solo 340mila di provenienza Pnrr. Ci sono poi altri 5 Comuni – continua DìAlfonso- che hanno progetti a rischio per un valore complessivo superiore ai 10 milioni. Si tratta di Montesilvano (25 progetti per 15,7 milioni), Martinsicuro (12 progetti per 14 milioni), Roseto (9 progetti per 12,9 milioni), Avezzano (17 progetti per 12,3 milioni) e San Salvo (10 progetti per 10,5 milioni). Altri 231 Comuni hanno progetti a rischio per un importo superiore al milione di euro.” D’Alfono elenca inoltre alcuni “tagli eclatanti”: a Teramo rischiano di saltare i progetti finalizzati al recupero del teatro romano (11,6 milioni) e per il teatro comunale (11,7 milioni); a L’Aquila potrebbero svanire gli interventi di riqualificazione del campo da rugby di Centi Colella (170mila euro); a Pescara sarebbero annullati la riqualificazione del lungofiume nord e sud (4 milioni), del lungomare (2 milioni) e di corso Umberto e piazza Sacro Cuore (1,5 milioni); a Chieti andrebbero in fumo il recupero di palazzo Massangioli e del cinema Eden (4,3 milioni), la rifunzionalizzazione delle ex scuole Nolli e di piazza De Lauretis (3,3 milioni) e la riqualificazione del Supercinema (750mila euro). Fra le altre opere di notevole impatto troviamo poi un intervento da 4,1 milioni di euro a San Giovanni Teatino per la realizzazione del secondo lotto di un polo per l’infanzia. Un progetto da 3,7 milioni invece era previsto a Guardiagrele e prevedeva lavori di consolidamento e mitigazione del rischio idrogeologico in diverse frazioni. Per quanto riguarda la misura legata alla valorizzazione delle aree interne, salterebbero due progetti del valore totale rispettivamente di 3 e 2,5 milioni di euro. Il primo, nel comune di Lanciano, riguarda il recupero dell’ex calcificio Torrieri per la creazione di una struttura destinata a servizi socio-culturali. L’altro progetto a rischio definanziamento invece si trova a Vasto e consiste in un intervento di ristrutturazione dell’edificio sede del Comune. Di fronte a queste cifre che sono numeri veri v– conclude D’Alfonso diventa palese l’incapacità dimostrata dal governo nel gestire il fiume di risorse che l’Ue ha destinato all’Italia. Il centrodestra- conclude D’Alfonso- non ha una classe dirigente all’altezza e lo sta dimostrando ogni giorno. In Abruzzo, Marsilio e soci non sono riusciti ad aprire un solo cantiere , ma stanno persino facendo affondare l’aeroporto e la linea ferroviaria Roma-Pescara. Quanti danni dovremo patire prima che questi campioni della distrazione vadano a casa?”
"In commissione Ambiente, da parte di alcune forze di maggioranza, arriva la richiesta dell’istituzione di una commissione di inchiesta sul tema delle calamità succedutesi in Italia dal 2009. Si tratta di un’iniziativa che riafferma un vizio cronico della destra di governo, tanto incapace di determinare soluzioni quanto incline a scaricare colpe inesistenti su chi ha avuto l’onere di gestire passaggi, anche tragici, della storia recente del nostro Paese. E mentre in commissione Ambiente siamo impegnati a concludere l’iter per approvare un 'Codice della Ricostruzione', che secondo la visione della destra dovrebbe demandare tutte le responsabilità ai Sindaci, al contempo la stessa maggioranza avanza proposte per istituire commissioni di inchiesta che, a priori, puntano il dito sul ruolo degli amministratori locali. La verità è che questa commissione di inchiesta, al netto degli obiettivi dichiarati, è l’ennesimo boccone da dare in pasto alle piazze populiste della destra. Nel trattare il tema delle calamità, al contrario, occorre agire con assoluta serietà. Ma soprattutto, prima di impegnare tempo e risorse in inutili commissioni, occorrerebbe focalizzarsi sulla ricostruzione. Peraltro, giova rimarcare che sono ben altri gli strumenti, sia analitici che normativi, sui quali imperniare una strategia efficace che miri alla prevenzione e alle gestione degli eventi distruttivi. Così come è doveroso lasciare alla magistratura il compito di valutare eventuali abusi. Oggi la proposta è stata rinviata ma ci auguriamo, in ogni caso, che questa iniziativa venga rapidamente accantonata". Lo dichiarano in una nota congiunta i deputati dem Marco Simiani, capogruppo Pd in commissione Ambiente, Augusto Curti, Luciano D'Alfonso e il senatore Pd Michele Fina.
“Nonostante i tragici fatti del crollo del Ponte Morandi a Genova, malgrado i lutti per la vicenda dei guardrail di Avellino e i tanti altri casi drammatici avvenuti nel nostro Paese di cui sono piene le cronache, il governo e la maggioranza di destra hanno deciso di bocciare un nostro ordine del giorno che intendeva ripristinare il passaggio istruttorio posto in capo al comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici sugli indirizzi da compiere per la manutenzione delle opere infrastrutturali. Stiamo parlando delle autostrade su cui transitano centinaia di migliaia di persone. Con questa decisione del governo Meloni torna addirittura in vigore, su un aspetto così delicato, un istituto da sempre rovinoso per l’Italia repubblicana, quello della decorrenza dei termini: cioè, decorsi i termini si rinuncia al passaggio istruttorio del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Siamo di fronte ad una scelta miope, che impedisce di capire quali siano i bisogni e le necessità di manutenzione successiva di un’opera di interesse nazionale per prefigurarne le criticità realizzative. Si tratta di un grave errore”.
Lo dichiarano il deputato dem, Luciano D’Alfonso, presentatore dell’Odg, e la deputata e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, che lo ha sottoscritto.
Dichiarazione dei deputati Pd Marco Sarracino, Piero De Luca, Luciano D’Alfonso, Maria Cecilia Guerra, Silvia Roggiani, Claudio Stefanazzi, Silvio Lai
L’audizione in commissione del Ministro Fitto in merito al decreto sud non fa che confermare tutte le nostre preoccupazioni rispetto a una misura che tutto fa meno che offrire nuove opportunità per lo sviluppo del Mezzogiorno. Il ministro non ha praticamente risposto a nessuna delle questioni che sono state poste e che risultavano avere come premessa le rilevazioni emerse nel corso delle audizioni da parte dei Presidenti di regione, di ogni colore politico, dall'anci, dagli otto commissari ZES, dalle sigle sindacali e dalle associazioni datoriali.
Da un lato, infatti, si accentrano poteri e funzioni, dall’altro si elude il problema delle coperture economiche necessarie a garantire il funzionamento e le opportunità di una ZES unica per tutto il mezzogiorno.
Non esiste nessuna garanzia che nell'ambito della sostituzione dei fondi PNRR con l’FSC venga garantito il rapporto 80/20 delle risorse da destinare al Mezzogiorno.
Per questo e altri motivi esprimiamo un giudizio fortemente negativo nei confronti di un decreto su cui continuiamo ad esprimere moltissime critiche e che proveremo a migliorare in parlamento.
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
“A differenza di quanto pensa e dice Marsilio, la situazione in Abruzzo è profondamente diversa. A cominciare dalle piste dell’aeroporto di Pescara, sempre meno frequentate dagli aerei, per finire – tristemente – alla presunta risanata sanità regionale.” A dirlo è il deputato del Pd Luciano D’Alfonso che replica “a muso duro” al discorso del governatore Marsilio alla convention di FDI.
“Altro che regione apripista, attacca D’Alfonso. Voglio ricordare al presidente in scadenza che abbiamo già perso i voli per Milano Linate e Torino, e che a fine ottobre subiremo un’altra drastica riduzione dei collegamenti a causa dello stop a dieci voli. Non solo: fu la giunta che presiedevo a stanziare 29,4 milioni per le infrastrutture aeroportuali. E la sua, cosa ha fatto oltre a partorire un Cda della Saga diviso su tutto? Se invece allude alle “piste” fatte da certi dirigenti del Comune di Pescara, allora gli diamo ragione. In quel senso, di aperture ne sono state fatte diverse.” “E poi – aggiunge l’esponente del Pd in una nota- è surreale che Marsilio parli della Ferrovia Pescara-Roma come di una vittoria, o forse è il segnale di una chiara confusione mentale. Questo collegamento, che il governo di centrodestra ha tolto dal PNRR, dovrebbe sostenersi con i fondi di coesione e sviluppo. Ci piacerebbe sapere da dove arriveranno le risorse, perché progetti e cantieri nascono soltanto se c’è copertura finanziaria. Servono 6 miliardi e 305 milioni di euro, e intanto abbiamo perso un miliardo 465 milioni del PNRR: occorrono atti tipici dei ministeri competenti, e non chiacchiere tra amici di partito.” Infine, il capitolo della sanità regionale, dove D’Alfonso manda un messaggio chiaro alla destra: “Altro che sanità risanata. La memoria breve non aiuta: esattamente sette anni fa, il 15 settembre 2016, il Consiglio dei Ministri deliberava l’uscita dell’Abruzzo dal commissariamento della sanità, grazie al lavoro diuturno svolto da me e dall’assessore Silvio Paolucci. Piuttosto, Marsilio ci dica come intende risolvere il problema delle liste d’attesa, che da quando c’è lui a palazzo Silone si sono allungate a dismisura.”
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
FORSE MARSILIO VUOLE FARE DELLO SCALO UN’AREA PER IL JOGGING?
“Il volo Pescara-Torino cesserà di esistere il prossimo 5 novembre. Dopo la scomparsa del collegamento con Milano Linate, l’Abruzzo perde un’altra destinazione fondamentale per la sua economia. Complimenti alla Regione Abruzzo”: è il commento sarcastico del deputato Luciano D’Alfonso alla notizia che la tratta con il capoluogo piemontese risulta non più prenotabile sul sito di Ryanair a partire dai primi di novembre.
A questo si aggiunge il fermo stagionale di altri nove collegamenti operati dalla compagnia irlandese: Alghero (disponibile fino al 30 settembre), Barcellona (ultimo volo il 25 ottobre); Cracovia, Trapani e Malta (termine fissato al 27 ottobre); Praga, Varsavia, Memmingen e Dusseldorf (non più prenotabili dopo il 28 ottobre).
“Non si sa - spiega D’Alfonso - se e quando queste mete torneranno raggiungibili dall’Abruzzo. In pratica lo scalo sarà sottoutilizzato almeno fino ad aprile: un aeroporto che per sei mesi all’anno funziona a mezzo servizio non è utile alla collettività. Intanto perdura l’assenza di una figura fondamentale per lo scalo quale quella del direttore generale - accountable manager, la cui mancanza si protrae da oltre 13 mesi”.
Il deputato dem conclude ironizzando: “Viene il dubbio che il presidente in scadenza Marsilio voglia utilizzare la pista di atterraggio per fare jogging. Non si spiega altrimenti la distrazione palesata verso una delle infrastrutture cardine della regione”.
Vi sono almeno tre problemi che stanno aggredendo la capacità di vita e di organizzazione della nostra comunità regionale.
1) La ferrovia Pescara-Roma, uscita dal PNRR, dovrebbe sostenersi con i fondi di coesione e sviluppo. Non basta un comunicato stampa: bisogna precisare da dove arriveranno le risorse, perché progetti e cantieri nascono soltanto se c’è copertura finanziaria. Servono 6 miliardi 305 milioni di euro, e intanto abbiamo perso un miliardo 465 milioni del PNRR: occorrono atti tipici dei ministeri competenti, e non chiacchiere.
2) L’altro grande buco riguarda la trasportistica: per 32 anni abbiamo avuto il collegamento aereo con Milano Linate, oggi è stato perso e non è possibile che si debba registrare questa inadeguatezza di reazione. Bisogna avviare subito un contatto con il Ministero dei Trasporti (poiché il Ministro di sicuro farà collaborativamente la sua parte), con l’Autorità dei trasporti e con l’Enac, affinché si riapra il confronto con Ita Airways e magari anche con altre compagnie aeree, chiudendo intanto la partita vergognosa della scelta del direttore generale dell’aeroporto d’Abruzzo. Evitiamo che litigi di bottega mettano a rischio il funzionamento dello scalo: non può esserci questa stravaganza di interesse, si agisca subito rispettando e riscontrando le esigenze poste sul tavolo dal Presidente di Saga, se sono questioni reali.
3) Il terzo problema è quello del centro Le Naiadi a Pescara, una struttura di valenza sportiva e culturale con 55 anni di attività che oggi rischia la chiusura. Si prendano concretamente le risorse FSC spettanti alla Regione da 36 mesi per rendere attrattivo l’investimento di qualche privato tramite un project financing, perché Le Naiadi devono riprendere a funzionare con tranquillità e qualità. Gli ultimi bandi fatti dalla Regione si sono rivelati buchi nell’acqua: verrebbe da pensare che non li sappiano fare, forse perché abituati a dare affidamenti senza gara. La vicenda ricorda quella delle Terme di Caramanico: anche lì si utilizzino le risorse di sviluppo e coesione.
Le Regioni sono nate per fare programmazione: in questo campo non si può improvvisare, perché adesso l’improvvisazione la stiamo subendo e pagando.
“Il Partito Democratico chiede con determinazione che la disciplina per la localizzazione sul territorio delle sale di raccolta del gioco pubblico venga delegata ai comuni. Su questo tema abbiamo presentato precisi emendamenti al disegno di legge delega per la riforma fiscale. Sono questi enti di prossimità, infatti, quelli che possono far rispettare con maggiori strumenti di controllo la distanza di almeno cento metri tra queste sale e le scuole e gli ospedali. Scuole e ospedali, infatti, vanno ritenuti punti sensibili perché frequentati dalle persone più esposte al rischio di cadere nel disturbo del gioco d’azzardo. Dare ai comuni la facoltà di normare e vigilare su un distanziometro di almeno cento metri da scuole e ospedali, come criterio per l’apertura di una sala di raccolta del gioco pubblico, sarebbe una garanzia in più per la corretta applicazione di una regola necessaria e fondamentale”.
Lo dichiara il deputato del Partito Democratico della commissione Finanze, Luciano D’Alfonso.
“Prosegue la telenovela della Saga spa - la società di gestione dell’aeroporto d’Abruzzo controllata dalla Regione - che non riesce a nominare un Direttore generale. Neanche il cda svoltosi ieri ha risolto questo impasse che dura ormai da un anno.
Da dodici mesi - Ciarlini ha terminato il suo mandato il 15 luglio 2022 - l’aeroporto d’Abruzzo non possiede una delle figure fondamentali per il suo funzionamento. Come si deve fare per avere questa figura?
Ne va di mezzo il diritto degli abruzzesi ad utilizzare gli aerei.
Io sono anche disposto a far dire una messa dal parroco di Villa Badessa, in modo tale da aiutare lo spirito deliberativo, anche perché non credo che l’Enac possa sopportare oltre questo bivacco abruzzese di indecisione”. Lo dichiara il deputato abruzzese del Pd, Luciano D’Alfonso.
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