"Nominare un commissario ad acta che gestisca il pagamento degli espropri effettuati per costruire l'asse attrezzato e che scongiuri qualsiasi ipotesi di imposizione di pedaggi quando l'infrastruttura passerà sotto la gestione dell'Anas". Lo ha chiesto il deputato abruzzese del Pd Luciano D'Alfonso, intervenendo sull'annosa vicenda degli indennizzi destinati ai 40 proprietari dei terreni occupati per realizzare il collegamento stradale per Pescara, scongiurando anche l'ipotesi del pagamento del pedaggio annunciata per il passaggio sul 'raccordo' stradale. I proprietari "attendono di essere risarciti sin dagli anni Settanta", ha spiegato il parlamentare sottolineando che nella Legge di bilancio 2023, il governo ha stanziato 7 milioni per l'annualità corrente e 7 per la prossima e che la somma stanziata "si è già rivelata insufficiente: il totale da corrispondere ammonta a 14 milioni 588 mila euro più interessi maturati e futuri, inoltre si è da poco aggiunto un credito di 1 milione 640 mila euro vantato dall'istituto Don Orione, mentre altri contenziosi potrebbero far lievitare ulteriormente il debito". La funzione del commissario, secondo D'Alfonso, sarebbe quella di "rifare caso per caso tutti i conteggi e chiudere definitivamente la questione degli indennizzi, ammesso che il governo riesca a reperire tutte le risorse necessarie - ha continuato - È fondamentale scongiurare il pericolo che, quando il contenzioso sarà risolto e la proprietà dell'infrastruttura passerà interamente ad Anas, possano essere imposti pedaggi per transitarvi. Su questo punto vedo pericolose sottovalutazioni da parte di qualche testa distratta del centrodestra abruzzese che, qualora non convergesse sull'idea del commissario ad acta, mi costringerebbe a considerare soltanto 2 alternative: far dire messa affinché gli espropri vengano pagati, oppure aspettare chissà quanto per vedere infine emergere qualche norma da asino di Buridano - ha concluso - Cari onorevoli e cari regionalisti, come procede la scampagnata di articoli con i quali annunciavate il pagamento degli espropri? Fatemi sapere, sono curioso".
"Finalmente questa Regione in scadenza si occupa della Fondovalle Sangro e lo appuriamo dal sottosegretario del presidente Marsilio, Umberto D’Annuntiis, il quale ci fa sapere che ad aprile si farà la perizia di variante e dopo due mesi ripartiranno i lavori. Primo: avremmo voluto che sulla Fondovalle Sangro ci fosse stato lo stesso impegno profuso per avere il Napoli Calcio a Castel di Sangro, riunioni su riunioni per arrivare ad un risultato importante ed artificiale. Secondo: noi sappiamo cosa è una perizia di variante suppletiva. È un atto amministrativo che determina un rinnovamento contrattuale. In questo caso ci vogliono almeno 20 milioni di euro, che vanno reperiti, e soprattutto bisogna realizzare un importante monitoraggio per la sacca di gas emersa in corrispondenza della produzione di cantiere in galleria. Non è esattamente un invito a pranzo per la delegazione del Napoli a Castel di Sangro”. Lo dichiara in una nota il deputato Abruzzese del Pd ed ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso.
"Invito - conclude D’Alfonso - il sottosegretario D’Annuntiis, il presidente Marsilio e tutta la giunta regionale in scadenza, ad occuparsi di questo dossier, perché non è una passerella da fare per arrivare a Castel di Sangro, né una serata di gala della Fi.R.A. Stiamo parlando della più grande opera pubblica della Regione, anche questa ereditata dalla passata legislatura. Colgo l’occasione per ringraziare l’Anas e l’impresa che stanno realizzando i lavori con il massimo della competenza e della diligenza. Il problema è azzerare la presenza sugli spalti della Regione, che ha messo le gambe a cavalcioni e si limita a fare da passacarte giramondo. Si può fare molto di più per aiutare i cantieri a produrre e a non fermarsi. Il modello cui ci rifacciamo è quello del Napoli Calcio a Castel di Sangro. Ricordo a D’annuntiis che la mia giunta ha reperito 190 milioni di euro e che la Regione non è proprio un paracarri sulla Luna rispetto alle grandi infrastrutture, poiché l’art. 117 assegna alle regioni la competenza delle grandi infrastrutture".
Dichiarazione di Luciano D’Alfonso, deputato Pd
“La Casa Circondariale di Pescara si trova in uno stato critico: ci sono 360 detenuti in una struttura che da regolamento ne dovrebbe contenere al massimo 278, una sezione psichiatrica satura che costringe la direzione a far convivere i reclusi ordinari con quelli che presentano problemi mentali, e personale con una media di ferie residue di tre anni. Si tratta di una situazione esplosiva, bisogna agire con speditezza”. Ad affermarlo è il parlamentare abruzzese del Pd Luciano D’Alfonso, che ha presentato una interrogazione urgente al ministro Nordio dopo aver visitato il carcere il 10 febbraio scorso. “Al ministro – aggiunge D’Alfonso- ho fatto presente che da tempo il carcere pescarese è alle prese con una non più sostenibile condizione di sovraffollamento di detenuti psichiatrici, allontanati perlopiù dagli istituti laziali per ragioni di ordine e sicurezza, che oggi compongono il 17% della popolazione totale del carcere di Pescara, in presenza di un reparto Atsm di 7 posti”. Il parlamentare Dem evidenzia inoltre che “i dati che riguardano il personale parlano di un organico di 167 unità di polizia penitenziaria previste, e di una forza di polizia effettiva di 109 (-58 unità) pari a una carenza del -33,54%, a fronte di un dato medio di carenza nazionale del -14%”. Per D’Alfonso “non è più rinviabile l’invio di nuovi addetti di polizia penitenziaria con adeguata formazione professionale e l’invio di medici specializzati capaci di fronteggiare con competenza chi ha problemi di natura psichiatrica, ho chiesto pertanto al ministro della Giustizia di assumere urgenti e indifferibili iniziative volte a garantire il rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che pone la salute quale fondamentale diritto dell’individuo e della collettività”.
Conferenza stampa domani, sabato 11 marzo 2023 ore 11.00, Via dei Marrucini 9 – Pescara.
“L’edificazione del nuovo palazzo della Regione a Pescara è un intervento maestro che deve condurre la rinascita della città verso il destino della 'Nuova Pescara' ma che, calato all’interno degli atti deliberativi del Comune, serve solo a giustificare il niente che si è combinato in questi lunghissimi mesi a far data dal febbraio 2019". Lo dichiara il deputato abruzzese del Pd ed ex sindaco di Pescara, Luciano D'Alfonso.
"A tal proposito - conclude D'Alfonso - abbiamo convocato domani, sabato 11 marzo 2023 alle ore 11.00, una conferenza stampa nei locali dell’Officina, in via dei Marrucini 9 a Pescara.
Non vanno sprecati né il tempo, né le risorse e neanche le dedizioni professionali del migliore personale regionale. Mancano 11 mesi alla fine della legislatura regionale: evitiamo spreco, pentimento e finzioni".
“Questo decreto legge ha dei limiti e la nostra astensione esprime attenzione sui risultati conseguiti e delusione per la distrazione e disattenzione che pure abbiamo misurato. È arrivato il tempo affinché l'Italia si doti di un codice della ricostruzione. Non è possibile continuare a normativizzare l'amministrazione o ad amministrativizzare la normazione. Facciamo un codice ma non perché abbiamo simpatia per le tipografie che cambiano. Il codice della ricostruzione dà certezza, eguaglianza di trattamento equità nella reazione per quantità e qualità”. Lo ha detto in Aula il deputato dem Luciano D’Alfonso, della commissione Finanze, esprimendo il voto di astensione del Gruppo del Partito Democratico nel corso delle dichiarazioni di voto finale al decreto Ricostruzioni.
“Ascoltarsi – ha aggiunto l’esponente dem - è la ragione del Parlamento che non è parlatoio. Ci si ragiona, ci si compone con l'intelligenza di tutti e poi siamo arrivati ad avere sempre di più l'ambizione di leggi quadro. Leggi che per esempio oltre a ricostruire le mura, potessero ricostruire anche l'economia, la cultura, la vitalità. Ma le mura ricostruite, senza la vita, sono cimiteri. Noi abbiamo bisogno di ricostruire, le città, le comunità e i territori. Avendo a mente l'immagine di Pavese, sono i comuni che creano appartenenza, identificazione significato, bellezza, Allora non bastano le mura”.
PRESENTATO UN PREMIO IN MEMORIA DI SILVIO SPAVENTA
Sei borse di studio per studenti universitari e delle scuole superiori in memoria di Silvio Spaventa. E’ quanto promosso dall’Officina del deputato Luciano D’Alfonso e dalla Fondazione Europa Prossima, col patrocinio della Fondazione Silvio Spaventa, dei comuni di Chieti, Atessa e Bomba, del Dipartimento di Scienze Filosofiche dell’Università di Chieti – Pescara e di Scienze Politiche e Giurisprudenza dell’Università di Teramo.
“Siamo riusciti a mettere in campo 6 borse di studio su diritto, filosofia e scienze politiche - dichiara il deputato del Pd Luciano D’Alfonso - con le quali vogliamo rendere protagonista Silvio Spaventa. Servono progetto e memoria, abbiamo scelto lui perché è un gigante che ha segnato il cammino dell’unità nazionale in quanto padre della quarta sezione del Consiglio di Stato e della nazionalizzazione delle ferrovie”.
Per il deputato Alberto Bagnai “questa iniziativa punta alla valorizzazione di una figura determinante della storia d’Italia, con significativi aspetti di modernità; è il contributo che le aree interne hanno dato alla vita del nostro Paese”.
Il presidente della Fondazione “Silvio Spaventa” Raffaele Bonanni ha sottolineato che “questo premio rafforza le celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di Spaventa, che ha visto la luce nel 1822 a Bomba”.
Il tema del premio è “Silvio Spaventa maestro di unità nazionale”. Potranno parteciparvi gli studenti universitari e gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia, elaborando un videomessaggio della durata massima di cinque minuti che affronti il tema proposto in questa annualità.
Per gli studenti universitari sono previsti quattro premi: il primo dell’ammontare di 3.000 euro, il secondo di 2.500 euro, il terzo di 1.500 euro, il quarto di 1.000 euro. Per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado sono due i premi: il primo per un importo di 1.500 euro e il secondo di 1.000 euro. Il bando del premio sarà pubblicato nei prossimi giorni.
La commissione giudicatrice sarà composta da docenti universitari e da dirigenti scolastici; parteciperanno alle sedute senza diritto di voto i deputati Luciano D’Alfonso e Alberto Bagnai, insieme a Raffaele Bonanni.
I premi saranno conferiti nel corso di una cerimonia che si terrà a Chieti nel teatro Marrucino nella prima settimana di maggio; sono stati invitati il Ministro della Pubblica Amministrazione e il Ministro della Ricerca scientifica.
“Siamo tutti attoniti per la scomparsa di Bruno Astorre, un uomo che ha sempre svolto nel modo più vero e autentico la funzione della rappresentanza dei cittadini nelle istituzioni. Ha trascorso la sua vita ad ascoltare problemi ed esigenze, a studiare, a coltivare idee e proposte, a realizzare impegni e progetti. Mi è davvero doloroso pensare che una persona che si è offerta completamente al confronto e alla relazione, possa aver sofferto una solitudine non percepita. Abbiamo il bisogno di vivere maggiormente il senso della comunità anche nella politica. La vicenda tragica di Bruno pone questo monito alle nostre coscienze, un monito che dobbiamo ascoltare anche come omaggio a un amico al quale tanti devono gratitudine e riconoscenza”.
Così il deputato del Pd, Luciano D’Alfonso.
“Sono rimasto favorevolmente colpito dalle parole che Mario Nispi Landi, presidente della sezione regionale della Corte dei Conti, ha pronunziato stamane in occasione dell’Inaugurazione dell’anno giudiziario 2023. Così come aveva già fatto in passato il presidente nazionale aggiunto, Tommaso Miele, egli ha giustamente sottolineato che ‘una delle ragioni del ritardo nell’attività delle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nella fornitura di beni e servizi e nella realizzazione delle opere pubbliche, sarebbe dovuta al timore di amministratori e funzionari di essere incriminati per abuso d’ufficio o di essere convenuti in giudizio per danno erariale. La paura della firma darebbe luogo ad una sorta di burocrazia difensiva alla base di inefficienze e ritardi nel raggiungimento degli obiettivi indicati nel Pnrr’. Ho sempre spronato dirigenti e funzionari degli enti da me diretti a superare il timore di validare gli atti. Le leggi devono diventare chiare e inequivocabili, coltivando la regola di deliberazioni normative autoapplicative e senza rinvii, utilizzando una scrittura immediata e senza necessità di interpretazioni bilanciate”.
Così il deputato dem della commissione Finanze, Luciano D’Alfonso.
“Le resistenze di alcuni nel dare vitalità giuridica ai documenti - aggiunge - sono il cancro del nostro sistema: esse rallentano la Pubblica amministrazione e ne ostacolano la volontà decisionale, creando malcontento nei cittadini e pessima qualità dei servizi. La guerra alla burocrazia difensiva è l’unica che possiamo permetterci in questo momento, per abbattere la pigrizia realizzativa e dare impulso agli obiettivi di crescita del Paese. Le magistrature legittimate dalle innovazioni del nostro ordinamento devono ingrandire le esperienze di controllo cooperativo, poiché i ministeri ne dispongono mentre le autonomie locali No. La decisione pubblica è complessa sia a livello centrale che sui territori, e questo deve comportare identico fabbisogno collaborativo. Personalmente - conclude - lavorerò per facilitare un intergruppo parlamentare per la leale collaborazione tra le istituzioni del nostro ordinamento, realizzando il più possibile attività di controllo preventivo e cooperativo da parte delle magistrature contabili e amministrative”.
“Sulla cessione dei crediti per la rigenerazione abitativa, il governo si comporta da soggetto canaglia
Non può essere che le leggi dello Stato diano luogo a questa distruttiva inaffidabilità nei rapporti tra le amministrazioni centrali e le famiglie degli italiani, che hanno dato fiducia alle disposizioni normative votate dal Parlamento e istruite dal Governo.
Sono oltre 900 mila i danneggiati a vario titolo da questa giravolta dispettosa del Governo: parliamo nel complesso della gravità della sofferenza di Imprese, lavoratori e decine di migliaia di proprietari delle abitazioni in procedura contrattuale per il SuperBonus.
Solo la categoria della irresponsabilità può qualificare una condotta così estemporanea e demolitiva.
Così facendo, le amministrazioni centrali dello Stato perderanno ogni capacità di assumere impegni e mantenerli nei confronti dei cittadini, poiché neanche le leggi primarie riescono a promuovere la serietà contrattuale della pubblica amministrazione.
Urge una misura-verità che sblocchi il pregresso e razionalizzi il futuro, contenendo le percentuali di copertura finanziaria a carico della fiscalità, distinguendo la redditività e la datazione delle proprietà e soprattutto decennalizzando la programmazione dell’innovativo istituto. Il Sistema Paese non può rinunciare a tutta la cantieristica che si è attivata, consapevoli della capacità e della tradizione di cui dispone l’Italia per allontanare definitivamente quelle condotte patologiche rilevate”. Lo dichiara il deputato democratico Luciano D’Alfonso.
Straordinario conoscitore della macchina amministrativa dello Stato
“È capitato anche che Carlo Calenda, forse avendo consumato tutti gli argomenti disponibili in un suo intervento in Senato, abbia scelto di prendere di mira Remo Gaspari, che non può più difendersi, assumendolo come un riferimento negativo, quasi una sorta di modello di non governo. Remo Gaspari è stato ministro più volte, sempre eletto deputato grazie alle preferenze dei cittadini, arrivando ad essere il più votato d'Italia tra i candidati alla Camera dei deputati.
Ora io non credo proprio che Carlo Calenda possa raccontare di essere stato il più votato, né quando si è candidato in un territorio identificato, né quando ha parlato all'intero Paese”.
Risposta dell'on. del Pd Luciano D'Alfonso al Commissario del Porto di Pescara Guerino Testa.
“Caro Guerino, facciamo chiarezza”.
Così Luciano D'Alfonso, deputato Pd, in replica al Commissario straordinario emerito del Porto di Pescara, on. Guerino Testa.
“A Testa – scrive D'Alfonso- che prova a maneggiare argomenti che non conosce, ricordo che la velocizzazione del tracciato ferroviario trova la sua iniziale copertura nel contratto di programma RFI Regione Abruzzo Mit nel 2016/2017 per 1556 milioni di euro e che
i tracciati delle grandi infrastrutture sono definiti dalla Regione in coerenza con il dettato della Carta Costituzionale.” “Più Comuni della nostra regione – scrive ancora D'Alfonso- sollevano problemi per la selezione dei sedimi terrieri che hanno evidenziato modificazioni rispetto alle ipotesi risalenti e giacenti presso gli uffici tecnici comunali e
i Comuni -sottolinea il deputato dem- hanno la prevalente competenza urbanistica, almeno nell’Italia del Testo unico delle autonomie locali, varato nel 1990 con la legge 142/90 e confermato nel 2001.” Inoltre, “le osservazioni dei Comuni vanno riscontrate e, se compatibili, vanno accolte, soprattutto quando gli spazi lo consentono e le risorse presentano adeguatezza (di recupero) dai quadri economici approvati”.
D'Alfondo aggiunge anche che “le traverse non c’entrano nulla e Testa lo dovrebbe sapere, poiché è stato anche Commissario Governativo di un’opera pubblica necessaria. Volendo fare un riassunto – conclude D'Alfonso- la Pescara Roma ferroviaria si può velocizzare, senza il bisogno di problemi da inventare e si può anche entrare nel merito delle esigenze sollevate dai Comuni, proprio perché ci sono Poteri speciali e Procedure dedicate e, almeno per una delle osservazioni comunali, c’è anche abbondanza di spazio terriero e compatibilità con l’andamento del sistema delle acque giustamente analizzato. Questa e’ la verità – puntualizza D'Alfonso- e naturalmente sono pronto ad un confronto pubblico da video trasmettere e registrare”. Infine, “quanto alla A14, Testa dovrebbe sapere, nella sua veste di Segretario della Commissione Finanze della Camera, che il Progetto della “terza corsia” sarà definito dal soggetto gestore autostradale nei tempi che potremo anche divertirci a immaginare. Adesso, però, quello che serve è che la richiamata opera autostradale rientri con il suo studio di prefattibilita’ nella convenzione quinquennale da “risottoscrivere” da parte del soggetto Gestore e del Ministero vigilante. Insomma – conclude la sua risposta D'Alfonso- è tutto più complesso del foglietto ricevuto e diramato dall’Autorevole Commissario Straordinario emerito del Porto di Pescara.”
Con un’interrogazione alla Camera indirizzata al ministro dell’Economia, Giorgetti, il deputato del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, interviene sul caso della tassazione degli extraprofitti per gli Enti Pubblici territoriali proprietari di impianti di produzione di energia verde.
In queste settimane migliaia di comuni stanno ricevendo dalla Gse le fatture con scadenza 31 ottobre 2022 per il pagamento delle somme dovute a seguito della applicazione retroattiva del meccanismo di “compensazione a due vie” sul prezzo dell’energia elettrica, come previsto dall’art. 15 bis del Decreto-legge 27 gennaio 2022 n. 4, c.d. DL Sostegni-Ter.
“E’ inaccettabile - commenta Luciano D’Alfonso - che vengano tassate somme che finanziano gran parte dei servizi erogati dall’Ente alla Comunità locale. L’applicazione di tale compensazione porta inevitabilmente a degli squilibri finanziari pesantissimi per i bilanci comunali”.
“La base morale di una tassa sull’extraprofitto - si legge nel testo dell’interrogazione - non è rinvenibile se si è in presenza di risorse aggiuntive che i Comuni italiani riversano in Servizi essenziali sulle comunità locali di riferimento, che per natura stessa assolvono ad una funzione redistributiva”.
“Mi unisco all’appello lanciato dall’Anci - conclude il deputato dem - affinché questa norma venga rivista per tutti gli Enti Pubblici territoriali con particolare riguardo per le autonomie locali e chiedo al ministro e al governo di far fronte agli effetti distorsivi degli equilibri finanziari dovuti al caro energia per gli Enti pubblici, sempre più afflitti da una crisi di liquidità aggravata da due ‘rotture di civiltà’ come la pandemia e la guerra in Ucraina”.
L’onorevole Luciano D’Alfonso incassa un Sì del Governo alla revisione degli indennizzi dopo che il parlamentare del Partito Democratico aveva sollevato il caso attraverso una interrogazione indirizzata al Ministro Pichetto Fratin.
“Si tratta di un impegno che ha fatto emergere la questione e descrive anche serietà di approccio e, si direbbe oggi, serietà di postura – commenta l’onorevole D’Alfonso in Aula - ora chiedo che si produca di più per quanto riguarda il merito contenutistico dell'impegno che si assume come Governo, poiché il problema è reale, come è stato riconosciuto”.
“Non può accadere che – continua D’Alfonso - in un tempo come quello che stiamo vivendo che la morosità involontaria venga trattata con arbitrio e prepotenza”.
La delibera di ARERA va nutrita con i fatti nuovi accaduti in questo momento storico – aggiunge D’Alfonso - Se abbiamo, da una parte, il Consiglio dei Ministri che concepisce misure per aiutare l'acquisto dell'erogazione di energia elettrica e di gas, dall’altra non possiamo non rivedere le modalità attraverso le quali si indennizza e si risarcisce colui il quale è stato strapazzato dal soggetto erogatore di quella prestazione”.
“Dunque – conclude D’Alfonso - portiamo gli indennizzi da 20 a 200 euro per coloro i quali ricevono servizio come utenza domestica e a 1.000 euro per coloro i quali ricevono servizio come utenza economica. È possibile fare questo! Continuiamo con la serietà evidenziata oggi”.
Dichiarazione on. Luciano D’Alfonso, deputato Pd
Con una interrogazione che sta per essere depositata alla Camere, l’Onorevole del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, interviene per chiedere conto al Ministro per le imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, circa il processo di fusione per incorporazione che sta investendo Sevel S.p.A. e FCA Italy S.p.A.
“I timori che il passaggio di Sevel a FCA Italy possa determinare un cambiamento strutturale ed organizzativo sono più che semplici preoccupazioni – dichiara D’Alfonso –in quanto la turnistica e il contratto subiranno delle sostanziali modifiche in corso d’opera”.
“Nel triennio 2023-2025 sono previste uscite incentivate per la riconversione all’elettrico e Sevel sarà coinvolta in questo processo di riorganizzazione e riordino”.
“L’impossibilità di intervento dei rappresentanti dei lavoratori nel processo di fusione per incorporazione rende necessario l’intervento del Governo – continua D’Alfonso – per istituire un tavolo di confronto permanente per una ricognizione degli assetti societari tra controllante, controllate e partecipate”.
“Il Governo – conclude l’On. D’Alfonso – faccia chiarezza su quale sia il suo indirizzo in tema di politica industriale, anche alla luce degli effetti imprevedibili di un progetto di autonomia differenziata che inciderà inevitabilmente sulla tenuta delle filiere, nonché sul piano degli investimenti in sviluppo e ricerca”.
Con una interrogazione depositata ieri alla Camera, il deputato del Pd Luciano D’Alfonso ha chiesto al ministro della Salute Schillaci di mettere nella sua agenda la questione che ha riguardato tutti i progetti presentati nell’ambito del Bando ricerca finalizzata 2021 provenienti dall’Abruzzo.
“A causa di un pregiudizievole inadempimento dell'ente Regione Abruzzo, destinatario istituzionale dei progetti – si legge nell’interrogazione dell’Onorevole Dem – tutti quelli provenienti dall’Abruzzo “sono stati esclusi in quanto non certificati dalla regione secondo le modalità ed i termini del bando, ovvero del requisito 6.1.3 del bando della ricerca finalizzata 2021” che dispone come di seguito: […] il destinatario istituzionale può accettare la presentazione delle letter of intent, […] e in tal caso procede all’invio di conferma al Ministero della salute. […].
“L’assenza di istruttoria regionale ha danneggiato i progetti presentati e provenienti dagli abruzzesi – continua D’Alfonso – nonché ha leso l’immagine e la serietà scientifica della regione Abruzzo nei confronti delle istituzioni extraterritoriali partner delle progettualità escluse. Situazioni di questo genere non possono più verificarsi il Ministro si faccia carico di aiutare la regione, rendendo conoscibile la ragione della latitanza e soprattutto si trovi il modo di rimediare con immediatezza una volta accertate le motivazioni di tale distrazione”.