“Dal governo e dalla maggioranza nessuna risorsa per sostenere gli enti locali e le organizzazioni della società civile impegnate ad affrontare, anche in Toscana, le problematiche relative all’accoglienza ed all’integrazione dei nuovi migranti”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale del partito in Toscana, che ha presentato un ordine del giorno al Decreto Cutro, respinto oggi a maggioranza dall’Aula di Montecitorio.
“Il combinato disposto di un accresciuto numero di persone che si troveranno nell’illegalità - dice Fossi - e di un insufficiente numero di posti idonei ad accogliere dignitosamente le persone nella legalità non potrà che accrescere drammaticamente la conflittualità sociale sul nostro territorio. Ancora una volta la destra, nonostante con il Governo Meloni gli arrivi di immigrati siano notevolmente aumentati, risponde con la demagogia ai problemi del Paese, lasciando i Comuni e gli enti locali soli nella gestione dei nuovi flussi migratori”:
“Sulla vertenza delle acciaierie Jsw di Piombino il Ministro Urso in totale stato confusionale. Non solo non ha spiegato come mai il Governo Meloni abbia concesso 1,4 miliardi di euro di commesse pubbliche alla proprietà senza alcuna rassicurazione sui livelli occupazionali e sul rilancio dello stabilimento, ma ha addirittura addossato la colpa della situazione ad altri accusando però direttamente esponenti di primo piano dell'attuale maggioranza. Urso non sapeva infatti che era stato l'allora viceministro della Lega allo Sviluppo Economico, Dario Galli, nel 2018 a firmare proprio a Piombino gli accordi con azienda ed enti locali oggi disattesi e che l'ex Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti nel 2022 (oggi titolare del Mef) aveva promesso in Parlamento che non sarebbero state affidate ordinativi pubblici senza il rispetto degli accordi assunti. Questo Governo rinnega se stesso ed è incapace di qualsiasi politica economica ed industriale”.
A dirlo è stato Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario del Partito Democratico della Toscana, durante il question time relativo all'azienda Jsw che si è svolto oggi nell'aula di Montecitorio.
Creano nuova occupazione e sviluppo di qualità
"Occorre una legge nazionale per valorizzare ed incentivare la creazione dei distretti di economia civile, nati spontaneamente da anni in tutta Italia come laboratori di coesione sociale, capaci di creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo, migliorando, al contempo, la qualità della vita ed ambientale dei singoli contesti. Coinvolgendo quindi persone, competenze ed organizzazioni di tipologie diverse, pubbliche e private, profit e nonprofit".
Lo ha dichiarato Emiliano Fossi, deputato Pd, nel corso della presentazione del volume 'Soluzioni Civili', promossa oggi alla Camera da Legambiente.
"Da sindaco di Campi Bisenzio - ha aggiunto - ho subito creduto nella potenzialità di tali distretti promuovendo la prima esperienza di questo tipo in Italia. Oggi nel nostro Paese questi strumenti di aggregazione si stanno moltiplicando. Ritengo quindi utile un provvedimento di carattere nazionale che riesca a valorizzare queste iniziative mettendo in rete le esperienze positive fatte"
“La Fimer di Terranuova Braccioli, nel Valdarno aretino, il 3 maggio rischia il fallimento, gli stipendi dei lavoratori sono bloccati. Cosa sta facendo il governo per salvaguardare la continuità occupazionale e produttiva dell’azienda?”. Lo chiede, con un’interrogazione al ministro del Lavoro, al ministro delle Imprese e del Made in Italy, il deputato dem Emiliano Fossi, componente della commissione Lavoro.
“Appare incomprensibile come il governo - aggiunge l’esponente Pd - che da sempre sottolinea la necessità di una produzione nazionale di impianti legati alla green economy, troppo spesso importati dai Paesi del sud-est asiatico, non si stia occupando attivamente della vertenza dell’azienda di Terranuova che coinvolge numerose professionalità ed imprese del settore: 320 lavoratori diretti e altri 250 impiegati nelle piccole e medie realtà imprenditoriali dell’indotto.Fimer è un’azienda attiva in 27 Paesi, sia in Italia che all’estero, nel campo dell’energia solare e della mobilità elettrica.L’azienda, che produce inverter per impianti fotovoltaici e colonnine elettriche e che ha il suo quartiere generale nella sede di Vimercate-Usmate, aveva acquisito un’altra azienda a Terranuova Bracciolini, nell’Aretino, arrivando a circa mille lavoratori. A causa degli effetti della pandemia, l’azienda si è trovata in una grave crisi finanziaria con debiti per 300 milioni di euro e dal 2021 è stata aperta una vertenza che oggi coinvolge, per quanto riguarda il polo produttivo di Terranuova, 320 lavoratori diretti e altri 250 dell’indotto. Nel 2022 Fimer è stata ammessa dal tribunale di Arezzo alla procedura di concordato in continuità diretta. Da tempo sono emerse indiscrezioni relative all’interessamento di fondi di investimento per garantire la continuità produttiva ed occupazionale di Fimer (in particolare il fondo Clementy e quello Greybull legato alla McLaren Applied Technologies). Il giudice fallimentare ha anticipato al 3 maggio l’udienza per la revoca del concordato preventivo, per motivo della decisione: la nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione, la liquidità dell’azienda, sufficiente soltanto a coprire due settimane, il rischio che anche il fondo Clementy non concretizzi l’offerta. Il 28 aprile le associazioni sindacali hanno annunciato che lo stipendio di aprile per i lavoratori è bloccato”.
“A questo punto - conclude Fossi - il rischio è che il tribunale decreti il fallimento dell’azienda. Sindacati e lavoratori hanno perciò proclamato presidi e scioperi ricordando come la vertenza vada avanti da troppo tempo ed operi in un comparto di grande crescita ed interesse dal punto di vista del mercato. La Regione è in prima fila accanto ai lavoratori, adesso tocca anche al Governo fare la propria parte”.
"Personaggi come Vittorio Feltri andrebbero ignorati. Perché sono lontani da ogni limite di lucidità. Però, di fronte ai suoi insulti, tacere non si può. Le sue frasi su Elly Schlein sono vergognose e inaccettabili. Credo che tutte le donne, a cominciare da quelle che militano a destra, dovrebbero ribellarsi a questa rappresentazione indegna".
Lo ha dichiarato in una nota il deputato Pd Emiliano Fossi.
"Il presidente del primo gruppo parlamentare nazionale, Tommaso Foti, è riuscito a incolpare l'opposizione per le assenze dei deputati nei partiti di maggioranza. Ha ragione il ministro Giorgetti, non è un problema politico, è solo sciatteria, incapacità di governo, mancanza di rispetto per le istituzioni e per i problemi degli italiani". Lo dichiara il deputato dem Emiliano Fossi, commentando le parole espresse oggi in Aula a Montecitorio dal capogruppo di Fratelli d’Italia durante le dichiarazioni di voto sulla nuova Risoluzione collegata al Def.
"Il governo, dopo mesi di inutili promesse, intervenga seriamente e faccia rispettare l’accordo di programma a Jsw che oggi, dopo aver già ricevuto nei mesi scorsi 1,4 miliardi di euro di commesse pubbliche, è tornata a chiedere ulteriori risorse per il rilancio dello stabilimento di Piombino": è quanto dichiarano i deputati Pd Marco Simiani, Emiliano Fossi, Simona Bonafè, Laura Boldrini, Federico Gianassi, Christian Di Sanzo, ed i senatori Pd Dario Parrini, Ylenia Zambito, Marco Furfaro e Silvio Franceschelli sulla riunione tra azienda e sindacati che si è svolta oggi, giovedì 27 aprile, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Era presente all'incontro una delegazione dei parlamentari Pd.
Come dire: non è che non studia, non ci arriva proprio. O forse non ci arriva e nemmeno studia. Il voto di oggi sullo scostamento ha dimostrato che questo centrodestra è pericoloso come mandante politico e incapace come esecutore materiale. Ci sono approssimazione, cialtroneria e pressapochismo. Ma anche arroganza, supponenza e sfacciataggine. Il risultato è che la maggioranza dovrà rifare tutto da capo e di corsa. Speriamo almeno che lo faccia meglio. Ma, dopo il male mi aspetto il peggio".
Lo ha dichiarato in una nota il deputato Pd Emiliano Fossi.
"Il Partito democratico esprime profonda preoccupazione per il destino dei lavoratori della DEMA Spa. Siamo di fronte ad una vicenda che si trascina da troppo tempo e i cui esiti sono davvero incerti. Per questi motivi oggi, presso le Commissioni congiunte Lavoro e Attività Produttive della Camera, è stata incardinata la risoluzione presentata dal gruppo del PD che impegna il governo ad individuare una soluzione che coinvolga tutti gli attori istituzionali, attivando un tavolo di crisi specifico al fine di salvaguardare il sito produttivo e i livelli occupazionali. Il governo ha quasi duecento tavoli di crisi aperti in tutto il Paese e purtroppo dopo mesi non lascia intravedere alcuna prospettiva di politica industriale, in particolare per il Mezzogiorno.
Oggi la DEMA rischia di chiudere anche perché molte competenze vanno via. Una chiusura rappresenterebbe l'ennesimo schiaffo ad un territorio che ha già un numero di crisi aziendali rilevanti. Per questo abbiamo richiesto che vengano anche audite le forze sindacali e il management del Gruppo. Occorre dare certezze e stabilità ai lavoratori e occorre farlo nel più breve tempo possibile. Serve un’iniziativa straordinaria per difendere e rinnovare il tessuto produttivo, anche facendo leva sui fondi europei che il governo sembra non essere in grado di usare e che rischiano di rappresentare l’ennesima occasione sprecata a discapito di territori e generazioni fragili".
Così i deputati Pd della commissione Lavoro Marco Sarracino, Mauro Laus, Arturo Scotto, Chiara Gribaudo, Emiliano Fossi.
Dichiarazione Emiliano Fossi, deputato Pd
"Ci vuole tutta la spregiudicatezza di Giorgia Meloni per approvare un decreto lavoro il 1 maggio con norme che ripristinano il precariato e riducono di un terzo le risorse per i cittadini indigenti" : è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd e segretario regionale della Toscana.
"In questi giorni il governo ha fatto annunci strepitosi promettendo sgravi per i figli e garantendo sostegni all'occupazione femminile. Ci ritroviamo però oggi con un provvedimento che non sostiene i salari, favorisce i contratti non stabili penalizzando soprattutto i giovani e, stando a quanto è emerso fino ora , dimentica ancora una volta 'opzione' donna", conclude Emiliano Fossi.
“Chiediamo al Governo di promuovere una reale ed efficace stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione, già assunti a tempo determinato e impegnati per la realizzazione di progetti legati all'attuazione del Pnrr. Si tratta di personale preparato, qualificato e necessario per lo svolgimento di pratiche delicate in un momento decisivo per il futuro del Paese”.
A chiederlo è, in un ordine del giorno al decreto Pnrr, il deputato Pd Emiliano Fossi.
“Nel decreto Pnrr - dice Fossi - è espressa la volontà di stabilizzare questi lavoratori ma non si fa cenno a risorse adeguate. Il Pnrr è una materia molto delicata, che va maneggiata con cura: serve il massimo della professionalità e dipendenti all'altezza. Per impostare un buon lavoro e non aver problemi con i tanti finanziamenti in arrivo è necessario stabilizzare i dipendenti”.
“Se c'è una cosa che non possiamo fare in questa fase è sbagliare – conclude Fossi -. Tutti i finanziamenti legati al Pnrr devono andare in porto, se anche solo un finanziamento non andasse a buon fine vorrebbe dire aver perso una grande occasione. E non ce lo possiamo permettere”.
Il deputato del Partito Democratico: “Sbagliata l’idea di smontare il decreto Dignità. Con il lavoro precario non si costruiscono progetti di vita”
“Il decreto Dignità cercava di mettere alcuni limiti alla precarizzazione del lavoro, ma il Governo Meloni lo sta smontando agevolando i contratti a termine”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e componente della commissione Lavoro della Camera.
“Il Governo di centrodestra ha previsto criteri sempre meno rigidi per i contratti a termine, precarizzando sempre di più il lavoro: per i contratti a tempo determinato si potrà arrivare fino a 2 anni e non servirà la causale sotto i dodici mesi - sottolinea Fossi -. Il decreto Dignità del 2019 aveva previsto, per i contratti di durata superiore ai 12 mesi, nonché per le proroghe e i rinnovi, causali stringenti, come la sussistenza di condizioni straordinarie, imprevedibili o comunque eccezionali rispetto all’organizzazione produttiva. Adesso il Governo ribalta la situazione e spinge sulla precarizzazione”.
“La premier Meloni – sottolinea Fossi - si riempie la bocca con la parola natalità, chiedendo agli italiani di fare figli, ma poi agevola il precariato. Non si può essere precari a vita, non si può fare un progetto di vita a colpi di contratti a tempo determinato. Una famiglia ha bisogno di stabilità: serve un lavoro di qualità e con le giuste tutele”.
Il deputato del Partito Democratico: “Hanno vinto le elezioni politiche promettendo la riduzione delle tasse e la revisione della riforma Fornero, ma finora zero fatti”
“La Destra ha vinto le elezioni politiche promettendo la riduzione delle tasse e la revisione della riforma Fornero, ma si sono rivelate false promesse”.
A dirlo è Emiliano Fossi, deputato del Partito Democratico e membro della commissione Lavoro.
“Nel Documento di economia e finanza varato dal Governo - sottolinea Fossi - non c’è traccia della riforma della legge Fornero come promesso dal duo Meloni-Salvini, perciò restano i 67 anni come età pensionabile. La ministra Calderone si è limitata ad annunciare che alle pensioni il Governo penserà più avanti. La realtà è dura e la premier Meloni non sa dove trovare le necessarie coperture. La Lega spera di confermare quota 103 ma costa 2,2 miliardi, dove li vanno a trovare? Le uniche risorse disponibili sono state messe sulla revisione dell’Irpef ma ci aspetta un 2024 di tagli. Niente da fare anche per l’assegno unico. Senza dimenticare che i programmi elettorali di tutte le formazioni del centrodestra puntavano da subito a una flat tax per tutte le partite Iva fino a 100mila euro di ricavi o compensi, ed anche in questo caso promesse, solo promesse”.
“Tra un mese, il 14-15 maggio, si voterà in molti Comuni italiani. Gli elettori si stanno rendendo conto che alle promesse da campagna elettorale non corrispondono poi fatti concreti. Un conto è pontificare dai banchi dell’opposizione come la Meloni ha fatto per anni, altra cosa è governare un Paese: servono competenze e professionalità ma anche serietà. Il Centrosinistra deve ripartire dalle priorità degli italiani quali tasse e pensioni. Dobbiamo rimettere al centro e lottare per un’equità retributiva, per un salario giusto, per una sanità universale”.
Il deputato del Partito Democratico: “Sono strutture disumane e anche inefficaci. Il Governo rispetti la volontà del Consiglio regionale”
“Sono da sempre contrario ai Cpr, perché sono luoghi dove i diritti basilari delle persone vengono negati e perché mettono in discussione la politica che la Toscana ha sempre praticato con il modello dell’accoglienza diffusa”.
È un “no assoluto” ai Centri di permanenza per i rimpatri quello del deputato e segretario toscano del Pd Emiliano Fossi.
“Il Governo ne vuole uno in ogni regione, Toscana compresa. Sulla stampa stanno circolando le ipotesi di Coltano, nel Pisano, e Pescia, in provincia di Pistoia - sottolinea Fossi - ma il problema di fondo, prima ancora della localizzazione, è il tipo di struttura: i Cpr sono luoghi disumani. Basta ricordare la recente denuncia da parte di alcune associazioni sull’abuso di psicofarmaci proprio all’interno dei Cpr, una vicenda gravissima su cui ho chiesto chiarimenti al ministro Piantedosi in una interrogazione presentata alcuni giorni fa”.
“C’è poi una questione politica: questo tipo di centri - conclude Fossi - si sono dimostrati del tutto inefficaci rispetto alla sfida di governare un fenomeno complesso come l’immigrazione. Anche per questo il Consiglio regionale della Toscana ha respinto a maggioranza una mozione a favore di un Cpr qui. Sarebbe bene che il Governo prendesse atto che i toscani non vogliono un centro del genere, né a Coltano né a Pescia: mai, in nessun luogo”.
Il deputato dei Democratici e l’inchiesta di Altreconomia: “Il ministro dell’Interno Piantedosi chiarisca se sapeva dell’uso eccessivo ed arbitrario di medicinali”“Presenterò un’interrogazione sull’abuso di psicofarmaci nei Cpr italiani”.
Ad annunciarlo è il deputato del Partito democratico Emiliano Fossi dopo l’inchiesta di Altreconomia intitolata “Rinchiusi e sedati”.
“Voglio sapere se al ministro dell’Interno Piantedosi risulta che nei Centri di permanenza per il rimpatrio i migranti vengono “tenuti buoni” con un uso eccessivo ed arbitrario di medicinali - sottolinea Fossi - Le denunce arrivano dalle associazioni umanitarie, attivisti e avvocati che parlano di somministrazione, anche non consenziente, di psicofarmaci ai migranti reclusi in tali strutture da Milano a Roma. Ad impressionare sono, in modo particolare, i numeri. Mentre la spesa in psicofarmaci di un servizio locale di Vercelli, che si occupa di persone straniere senza il permesso di soggiorno in una fascia di età sovrapponibile a quella dei trattenuti nei Cpr, ammonta allo 0,6%, nel Cpr di Milano la spesa in psicofarmaci raggiunge il 64%, in quello di Torino il 44% e in quello di Roma il 51%”.
“Dati che certificano un grave malessere in luoghi di detenzione in cui i migranti finiscono per un’irregolarità amministrativa, la mancanza del permesso di soggiorno, e non per reati penali, ma che sono a tutti gli effetti delle carceri - spiega Fossi - Psicofarmaci utilizzati per controllare le persone in un ambiente estremamente degradato, in cui le persone passano i loro giorni senza fare alcuna attività”.
“Oltre che sull’uso bisogna interrogarsi anche sul tipo di psicofarmaci che vengono utilizzati, perché il diritto alla salute deve essere una priorità sull’intero territorio italiano, negli istituti penitenziari così come nei Cpr –fa notare Fossi- Dall’inchiesta emerge un’ampia spesa in antipsicotici ed antiepilettici. Vengono utilizzati in entrambi casi come sedativi? La risposta la forniscono alcune Prefetture che raccontano di una presa in carico psichiatrica non adeguata, con visite bassissime rispetto alla spesa per antipsicotici e antiepilettici. Inoltre, le persone a cui vengono somministrati questi farmaci hanno espresso il loro consenso e sono consapevoli di ciò che andranno ad assumere? Vogliamo risposte dal ministro Piantedosi, visto che nel 2022 il Viminale, in un regolamento sull’idoneità per l’ingresso nei Cpr, scriveva che le patologie psichiatriche dovrebbero essere causa di esclusione”.