“Questa mattina in sala Stampa alla Camera abbiamo presentato il libro di Barbara Bonciani, sociologa e già Assessora al Porto a Livorno, sulle disparità di genere nei porti italiani, dove si evidenzia la scarsità di presenza di lavoratrici donne in ambito portuale e marittimo. Su oltre 20.000 dipendenti abbiamo un numero di donne che è poco sopra le 1200, quindi una percentuale molto bassa.
Ma questa mattina i casi concreti, ovvero l'esperienza di lavoratrici che si occupano di attività operativa come il rizzagio o anche di una capitana di lungo corso ci hanno dimostrato che i pregiudizi sono solo nella mente di chi li applica. Quindi continuare a parlarne, ma anche mettere in atto gli strumenti parlamentari e operativi necessari per superare questo gap sarà l'impegno dei giorni a venire, a partire dalla presentazione di una risoluzione rispetto alle pari opportunità di genere nel lavoro portuale e marittimo in commissione Trasporti alla Camera dal gruppo del Partito Democratico.
Inoltre va detto che i porti italiani, così come molti altri settori della nostra economia, subiscono una vera e propria carenza di manodopera specializzata. In questo contesto il riequilibrio di genere, orizzontale e verticale, diventa quindi un'occasione ulteriore per rispondere alla richiesta di forza lavoro.
La presentazione di oggi e le azioni parlamentari che ne conseguiranno, cosi come gli impegni presi questa mattina da associazioni datoriali e sindacati di settore, sono per colmare il gap di genere sul lavoro, a partire da quello portuale, come l'incremento di entrambi i generi in questo caso delle donne nel lavoro portuale". Lo hanno detto Valentina Ghio, vicepresidente del gruppo Pd e Laura Boldrini presidente della commissione diritti umani alla Camera, a margine della conferenza stampa di presentazione del libro di Barbara Bonciani “Portuali e marittime, perché no? La disparità di genere nei porti italiani”.
Ho il piacere di invitarla alla presentazione del libro “Portuali e marittime, perché no? La disparità di genere nei porti italiani”, scritto da Barbara Bonciani, docente all’Università di Pisa, vicepresidente dell’associazione internazionale RETE ed ex Assessora al porto del Comune di Livorno.
L’incontro si terrà martedì 7 maggio alle ore 11.30 presso la Sala Stampa della Camera dei deputati.
Il volume, edito da FrancoAngeli nella collana Social DistrActors, rappresenta il primo studio organico sulla condizione femminile nei settori portuale e marittimo, e ne analizza cause, effetti e prospettive, integrando approccio scientifico e testimonianze dirette.
Oltre all'autrice interverranno:
On. Valentina Ghio, vicepresidente Gruppo PD alla Camera e componente Commissione Trasporti
On. Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo
Enzo Raugei, Presidente della Compagnia Portuale di Livorno
Martina Senesi, lavoratrice portuale
Luciana Mirella Cambiaso, comandante di lungo corso
Amedeo d’Alessio, Segretario nazionale Filt-Cgil
Modera: Giulia Sarti, giornalista del Messaggero Marittimo
Sarà un’occasione importante per riflettere insieme su un tema ancora poco esplorato ma fondamentale per l’equità, l’innovazione e la competitività del nostro Paese.
Ho il piacere di invitarla alla presentazione del libro “Portuali e marittime, perché no? La disparità di genere nei porti italiani”, scritto da Barbara Bonciani, docente all’Università di Pisa, vicepresidente dell’associazione internazionale RETE ed ex Assessora al porto del Comune di Livorno.
L’incontro si terrà martedì 7 maggio alle ore 11.30 presso la Sala Stampa della Camera dei deputati.
Il volume, edito da FrancoAngeli nella collana Social DistrActors, rappresenta il primo studio organico sulla condizione femminile nei settori portuale e marittimo, e ne analizza cause, effetti e prospettive, integrando approccio scientifico e testimonianze dirette.
Oltre all'autrice interverranno:
On. Valentina Ghio, vicepresidente Gruppo PD alla Camera e componente Commissione Trasporti
On. Laura Boldrini, Presidente del Comitato permanente sui diritti umani nel mondo
Enzo Raugei, Presidente della Compagnia Portuale di Livorno
Martina Senesi, lavoratrice portuale
Luciana Mirella Cambiaso, comandante di lungo corso
Amedeo d’Alessio, Segretario nazionale Filt-Cgil
Modera: Giulia Sarti, giornalista del Messaggero Marittimo
Sarà un’occasione importante per riflettere insieme su un tema ancora poco esplorato ma fondamentale per l’equità, l’innovazione e la competitività del nostro Paese.
“Non è accettabile che i disservizi siano la normalità. Ancora una volta il ministro Salvini viene in Aula a negare la realtà dei trasporti in Italia, una realtà che ogni giorno continua a lasciare pendolari, lavoratori e studenti senza la possibilità di poter programmare le proprie giornate. Salvini più volte ha annunciato interventi risolutivi e nonostante non ci siano mai stati, continua con la politica degli annunci o delle negazioni. La credibilità del ministro è fortemente compromessa ma il ruolo e le responsabilità che ne conseguono, gli impongono la necessità di dare risposte concrete per i cittadini”. Così la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera, in replica al ministro Salvini durante il Question time.
“Dopo un'estate di passione – continua l'esponente dem - un inverno tra guasti e ritardi e il grande impegno dei lavoratori del sistema ferroviario, ancora oggi si registrano 23mila minuti di ritardo accumulati, giornalieri. Quali scuse può ancora accampare Salvini, oltre ai fantomatici sabotaggi? La relazione della Polfer, ci dice ad oggi che non c'è stato alcun sabotaggio e ci conferma che Salvini vuole solo scaricare su altri le proprie responsabilità. Ancora più grave è che su questo la presidente Meloni continua a rimanere in silenzio di fronte al protrarsi della negazione al diritto della mobilità”, conclude Ghio.
“Le osservazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla cosiddetta “legge Morandi” pongono una questione reale e importante, che condividiamo e che va affrontata con responsabilità. È necessario intervenire con un provvedimento correttivo per superare un’anomalia normativa che rischia di creare disparità di trattamento tra le vittime di tragedie analoghe. La legge, approvata all’unanimità in sede legislativa, ha rappresentato un passaggio fondamentale per riconoscere dignità e giustizia alle vittime e ai familiari del crollo del Ponte Morandi e di tragedie legate all'incuria. Riteniamo ora giusto e doveroso ampliare questo principio, evitando ogni forma di discriminazione Siamo pronti a collaborare con tutte le forze politiche che hanno condiviso questo percorso, per arrivare in tempi brevi a una norma più equa, chiara e rispettosa dei principi costituzionali.
Accogliamo con profondo rispetto la sollecitudine del Presidente Mattarella nel richiamare l’attenzione sui diritti dei minori e delle famiglie coinvolte. È nostro compito, ora, dare rapidamente seguito concreto a queste indicazioni, nel segno della giustizia e della memoria” così i democratici Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino.
"Dopo un anno e mezzo il vice ministro Rixi e il Ministro Salvini sono riusciti a partorire un nome per la presidenza dell'Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, che per tanti mesi non è stata messa nelle condizioni di una piena e totale operatività di fronte a dossier aperti di grande importanza. Adesso venga ridata centralità al ruolo dell'Autorità e sia l'occasione per uscire dai commissariamenti che riguardano le principali opere in corso a Genova a partire dalla diga. Dove peraltro il commissariamento in atto ha dimostrato la sua mancanza di efficacia sotto molti aspetti: lo dimostrano i ritardi, le opacità procedurali e gli extra costi che l'opera sta subendo.
E ci auguriamo che almeno il nuovo presidente quando sarà in carica potrà entrare in possesso della relazione degli ispettori del Ministero sulle connessioni portuali, soprattutto per accertare le osservazioni rilevanti emerse a mezzo stampa rispetto alla necessità di modificare atti concessori. Non sono bastati un'interrogazione, atti di richiesta e un accesso agli atti per ottenere la visione della relazione che evidentemente è pubblica solo per Rixi.
Sia l'occasione per una piena trasparenza delle procedure, anche questa necessaria per far ripartire i porti di Genova e Savona nella loro piena operatività al più presto senza ulteriori ritardi.
Così i deputati PD Valentina Ghio e Alberto Pandolfo.
Il Ministro intervenga sul Concessionario e chieda la garanzia di protocolli di sicurezza su tutta la rete autostradale nazionale, partire da quelli antincendio. Presentata interrogazione”
“Lo stato delle infrastrutture liguri è allo sbando. Quanto accaduto ieri nel Tigullio è inaccettabile e bisogna assolutamente intervenire perché non si ripeta più. È inammissibile che per un incidente, che ha provocato un incendio in una galleria, la Liguria sia rimasta bloccata e isolata per un’intera giornata e una notte Le persone sono rimaste in macchina per ore e ore senza nessuna informazione chiara. È mancato qualsiasi coordinamento. Il Ministro Salvini convochi il Concessionario e chieda quali sono i protocolli di servizio e informazione per i cittadini e perché non vengono applicati.
Servono misure in grado di garantire soluzioni di emergenza e di coordinamento con gli enti locali interessati, che consentano di non bloccare persone e territori per ore ed ore, quello che ieri non è stato fatto visto che la galleria è stata riaperta solo alle 4 del mattino del giorno dopo. Ho presentato un’interrogazione alla Camera, la seconda sulle misure di sicurezza antincendio nelle gallerie, che spero questa volta abbia una risposta, perché il governo deve assolutamente agire e non continuare a sottovalutare il problema.
La Liguria vive già in uno stato di isolamento costante, a causa dei cantieri che costellano sia la rete autostradale che quella ferroviaria e proprio per questo bisogna intervenire in modo tempestivo, perché incidenti come quello di ieri, che potrebbero ripetersi, non devono più portare a queste conseguenze.
Il Ministero verifichi, attraverso l'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali e il corpo nazionale dei vigili del fuoco, quali siano i tempi di risposta (TR) che devono essere assicurati dalla società concessionaria per il primo intervento e se siano state avviate le relazioni annuali sullo stato di sicurezza delle gallerie autostradali da parte della società concessionarie autostradali, secondo le linee guida dettate dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Ci auguriamo che questa volta il Ministro risponda e la Regione, ieri non pervenuta, si faccia parte attiva, perché anche ai cittadini liguri vengano garantiti sicurezza e diritto alla mobilità”, così la vicepresidente PD alla Camera e componente Commissione trasporti Valentina Ghio che ha presentato un’interrogazione, insieme ai colleghi Alberto Pandolfo, Luca Pastorino e Marco Simiani, al Ministro delle infrastrutture sulle misure di sicurezza nelle gallerie della rete autostradale.
Sui bandi per la realizzazione delle colonnine è lo stesso ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti a certificare il fallimento del suo governo, ammettendo che gli obiettivi stabiliti dal Pnrr sono da riprogrammare. La sesta relazione sullo stato di attuazione del Piano evidenzia infatti tutte le difficoltà per l’installazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Con i bandi 2024 saranno realizzate poco più di 3.800 stazioni di ricarica rispetto alle oltre 18.000 previste, con un utilizzo dei fondi per poco più di 96 milioni di euro rispetto ai 640 disponibili, mentre si susseguono le rinunce dei soggetti che erano stato ritenuti idonei e ammessi al beneficio. Per garantire la copertura dei restanti punti di ricarica, il governo ha avviato interlocuzioni con Anas Spa e Rfi Spa, che si sono impegnate a valutare l'opportunità di contribuire alla costruzione delle colonnine, promuovendo una rete su tutto il territorio nazionale. A questo punto vorremmo conoscere quale sia il risultato di questa interlocuzione e quali siano le decisioni assunte. La nostra preoccupazione è che, viste le evidenti difficoltà dovute ad un mercato ancora immaturo ma anche ad una gestione molto approssimativa da parte del governo, l’Italia possa essere chiamata a restituire i fondi ricevuti dall’Europa. Continueremo a tenere alta l’attenzione perché non possiamo permetterci di sprecare questa opportunità.”
Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente PD in Commissione Trasporti alla Camera, primo firmatario dell’interrogazione Pd al governo presentata insieme ai deputati dem Barbagallo, Peluffo, Simiani, Ghio e Morassut.
“Ancora due giovani uccise. Di fronte alla mattanza delle donne, anche delle più giovani, urge uno scatto di risposta da parte del Paese nell’azione di prevenzione, di cui deve farsi carico il governo per primo, ma sul piano dell’educazione ai rapporti alla relazione di genere più che sul piano penale, che non ha una funzione di deterrenza. Cosa aspetta la maggioranza di centro destra del Parlamento che ha bloccato nelle commissioni cultura sia della Camera che del Senato le proposte di legge sull’educazione all’affettività e alla parità nelle scuole italiane? Ci sono proposte quasi solo dell’opposizione, sia alla camera che al Senato che sono tenute ferme, proprio perché manca l’iniziativa del governo e il suo via libera. Dove sono i ministri alle pari opportunità Roccella e quello all’istruzione Valditara di fronte all’evidenza così urgente di azione educativa e formativa per imparare una relazione di genere tra maschi e femmine, rispettosa delle differenze e capace di superare il problema del possesso, l’incapacità di gestire la fine di un rapporto e garantire la libertà delle donne?
Chiediamo con forza alla maggioranza parlamentare che si condivida trasversalmente di portare avanti la norma sull’educazione scolastica all’affettività e all’affettività che è la prima forma vera di prevenzione” lo dicono le Deputate dem della Commissione Femminicidio Sara Ferrari, Antonella Forattini e Valentina Ghio.
Il lavoro svolto dalle donne in ambito portuale e marittimo è poco conosciuto ed è quindi necessario sviluppare un dibattito costruttivo per aumentare e migliorare la presenza femminile nei porti e nel comparto marittimo come un'opportunità economica attuale e per le generazioni future. Proprio per questa ragione, quasi due anni fa abbiamo presentato al ministro Salvini una interrogazione del Pd in commissione Trasporti della Camera sulla presenza femminile nel lavoro portuale, che non è stata mai calendarizzata e discussa nel disinteresse generale della maggioranza. Oggi scopriamo che si tiene un convegno ad hoc, organizzato da Fratelli d’Italia, sulle donne nei porti. Purtroppo si tratta solo di una operazione di facciata perché in questi due anni e mezzo il governo non hanno fatto nulla per aumentare il numero delle donne nel comparto portuale e marittimo e migliorare la loro condizione lavorativa, in particolare prevedendo specifici investimenti per la realizzazione di servizi e spogliatoi riservati e l'istituzione di asili e nidi aziendali per la conciliazione del lavoro con la vita familiare, come chiedevamo noi nella nostra interrogazione parlamentare mai discussa.
Così Laura Boldrini, deputata Pd e Coordinatrice dell'Intergruppo della Camera per le donne, i diritti e le pari opportunità e Valentina Ghio, vice presidente dei deputati Pd.
“È urgente che il ministro Tajani venga in Aula a riferire su quanto accaduto a Gaza con la rottura della tregua da parte di Israele. Gli attacchi voluti da Netanyahu hanno prodotto oltre 400 morti e piu' di 500 persone ferite. La situazione è gravissima, siamo al sedicesimo giorno di blocco totale di cibo e medicinali voluto da Israele che, di fatto, è la continuazione di una situazione mai migliorata da oltre un anno a questa parte”. Così la deputata dem Valentina Ghio, vicepresidente del Gruppo PD, intervenendo in Aula di Montecitorio.
“Dopo 70 mila morti nel territorio di Gaza – ha continuato l'esponente dem - la tregua che avrebbe dovuto tutelare la vita delle persone è stata volutamente infranta e gli uomini, le donne e i bambini della striscia sono sempre più soli senza cibo, senza cure, senza protezione alcuna. La situazione non è diversa in Cisgiordania dove proseguono attacchi, demolizioni e uccisioni”. “ Di fronte al massacro criminale che Netanyahu sta portando avanti, occorre una sveglia comunità internazionale, a partire dall'Unione Europea e dal nostro governo, le parole di generica circostanza non bastano più. Il ministro Tajani venga in Aula a riferire cosa questo governo sta facendo e intende fare per contrastare lo sterminio della popolazione civile palestinese”, conclude Ghio.
“Il fatto che il governo e la maggioranza non vogliano accettare questo emendamento è davvero la prova che non stanno lavorando per rafforzare l’Europa, nonostante le dichiarazioni, perché non essere d’accordo a mettere al centro l’Unione Europea su scelte così rilevanti e strategiche per la sicurezza nazionale è un segnale chiaro. State decidendo di consegnare la sicurezza del nostro paese ad altre logiche. Siete stati richiamati pubblicamente via tweet da chi vede questo emendamento come un intralcio alla rete di Starlink e, con obbedienza, avete messo da parte il vostro patriottismo e il vostro sovranismo ad ogni pie sospinto invocato. Ma noi ci chiediamo chi decide: il Parlamento italiano o Starlink? Dimostrate una buona volta di non essere ricattabili e di dare serie garanzie per la sicurezza naizonale”. Lo ha detto la vicepresidente del gruppo PD alla Camera Valentina Ghio intervenendo in aula sul ddl spazio.
“Il W20 a New York è un appuntamento che quest’anno acquisisce un’importanza ancora maggiore soprattutto per le conseguenze sulle donne delle guerre e dei conflitti in corso, ma anche perché in molte parti del mondo inclusi diversi paesi occidentali, i diritti delle donne subiscono continuamente profondi attacchi da chi non riconosce il ruolo paritario delle donne e di chi nega i diritti conquistati dalle donne e continua a mettere ostacoli per limitarne la partecipazione in ruoli chiave nei processi decisionali nazionali e internazionali.
Quindi più che mai è importante a New York far sentire la voce delle donne al CSW e in ogni altra sede dove si formano i processi decisionali, dove si decidono le regole oltreche' pretendere piu' donne nei processi di mediazione alla pace, dove purtroppo le donne sono troppo spesso assenti, ma dove invece la loro voce è una garanzia alla sostenibilità nel tempo e nella durata dei percorsi di pace”. Lo ha detto Valentina Ghio vicepresidente del Gruppo Pd alla Camera presentando la conferenza stampa a Montecitorio di presentazione del Parallel Event Women 20 Italia promosso dall'Associazione W20 alla 69^ Commission on the Status of Women (CSW) di New York.
La conferenza stampa si terrà domani giovedì 6 marzo alle 11.30 presso la sala stampa della Camera dei Deputati (Via della Missione, 4). Promossa dalla deputata del Pd Valentina Ghio, interverranno l'on. Annarita Patriarca, le delegate italiane del W20 Linda Laura Sabbadini, Elvira Marasco, Katia Petrini, la capo delegazione del W20 Sudafrica Narnia Bohler Muller, la presidente della Consulta femminile di Milano Laura Caradonna, la giornalista Patty Torchia, la W20 ambassador Monica Baldi e altre esponenti dell'associazionismo femminile italiano. È previsto un saluto della vicepresidente della Camera, Anna Ascani.
La conferenza stampa è l’occasione per presentare il parallel event del W20 Italia a New York che si terrà il 14 marzo, nell’ambito del CSW69 sull'evoluzione dell'associazionismo femminile dal 1995 (30 anni dalla Conferenza di Pechino) ad oggi, e sui primi dieci anni di attività del W20. Inoltre, durante la conferenza stampa verrà dedicato uno spazio di discussione alla Presidenza G20 del Sud Africa, con un approfondimento sulle sue priorità in materia di parità di genere e sviluppo inclusivo.
“Il Governo deve uscire dalle vuote parole trionfalistiche e stare nella realtà: per occupazione femminile siamo ultimi in Europa, con un divario di genere di oltre 18 punti che diventano anche 30 per il gap retributivo. Se il Governo non approva il salario minimo e invece liberalizza i contratti a termine, dà un segnale preciso che incide sulla vita delle donne, che sono quelle con contratti più deboli e precari. Se taglia 150mila posti di asilo nido e non riconosce i congedi paritari pienamente retribuiti e universalistici, significa che vuole tenere le donne a casa. Se affossa anche nel percorso pensionistico una possibilità concreta per le donne di recuperare il tanto tempo dedicato alla cura con la restrizione di Opzione donna, significa che a questa maggioranza di destra sta bene che le donne siano più povere anche da pensionate. In questi due anni il Governo non ha agito in modo sistemico sul mercato del lavoro, sui suoi modelli organizzativi, sul sistema dei servizi, sulla dimensione della famiglia e su quella culturale. Contrastare il declino demografico ed economico di questo Paese significa sostenere misure di equità salariale, fiscale, di accesso ai servizi per le donne, ma questo Governo con la prima presidente del Consiglio donna di questo Paese, ha preso tutt’altra strada”.
Così la vice presidente del Gruppo PD alla Camera, Valentina Ghio, replicando nell’Aula della Camera all’informativa dei ministri Foti e Calderone sulle politiche volte a favorire l’occupazione femminile.