27/02/2024 - 14:41

“Dietrofront di maggioranza e governo sulla riduzione dei magistrati fuori ruolo prevista dalla legge Cartabia. Dopo molte settimane di stallo e di rinvii la maggioranza ha deciso di rimandare tutto di due anni. Se ne riparla, forse, nel 2026. Si tratta dell’ennesima retromarcia della destra che si rifiuta di attuare la legge Cartabia sulla riduzione dei magistrati fuori ruolo. La destra in materia di giustizia aizza sempre lo scontro ideologico e sbaglia, ma alla prova dei fatti scappa e non assume decisioni. Noi, a differenza della destra, pensiamo che la funzione del magistrato fuori ruolo sia estremamente utile, ma occorre prevedere un limite per evitare eccessi che possono creare problemi all’autonomia necessaria tra governo e magistratura e scoperture di organico. La decisione di oggi della destra è clamorosa perché sconfessa quanto avevano sempre detto ed è la dimostrazione delle loro divisioni che stanno bloccando di fatto il Paese”.

Lo dichiarano il capogruppo in commissione Giustizia alla Camera, Federico Gianassi, e la deputata e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani.

20/02/2024 - 16:37

“Firenze si è svegliata venerdì scorso in uno scenario di guerra: la guerra della morte contro la vita, della sopraffazione e dello sfruttamento contro il lavoro, una situazione inaccettabile in una democrazia evoluta. Questo omaggio dell’Aula di Montecitorio alle vittime dell’ennesima strage non può limitarsi al sincero cordoglio: seguiremo con attenzione l’esito delle indagini, ma al dolore per le famiglie distrutte deve seguire l’impegno concreto per evitare altre tragedie. Serve una vera e propria rivoluzione copernicana degli attuali modelli di prevenzione e controllo. Ci sono regole che devono essere cambiate: stop ai subappalti selvaggi a cascata, stop a regole diverse tra cantieri pubblici e privati e l’introduzione immediata della patente a punti per le imprese edili sulla sicurezza. Il Partito Democratico si impegnerà per introdurre queste norme”.

 

Lo dichiara il deputato democratico, Federico Gianassi, intervenendo nell’Aula della Camera per la commemorazione delle vittime del crollo di Firenze.

19/02/2024 - 20:34

Dichiarazione di Debora Serracchiani, responsabile Giustizia Pd e Federico Gianassi, capogruppo Pd commissione Giustizia

"Il sottosegretario Delmastro oggi ad un convegno ha dichiarato che il governo assicurerà 7.300 posti in più nelle carceri per colmare i 9.100 attualmente mancanti. I posti disponibili, in base ai dati del Garante dei detenuti, sono 47000 e i reclusi più di 60.000. Inoltre, sul sovraffollamento è stato proprio il capo del Dap in Commissione Giustizia della Camera ad affermare, pochi giorni fa, che l'obiettivo del governo, utilizzando anche le risorse del Pnrr, è realizzare circa 3.800 nuovi posti. Quanti sono in realtà quindi, 7300 come dice Delmastro o 3800 come dice il Dap?
In ogni caso come si può realmente affrontare con efficacia il sovraffollamento se la popolazione carceraria aumenta di oltre 400 unità a mese, sempre secondo le dichiarazioni del capo del Dap, e che dunque nei prossimi due anni aumenterà in previsione di quasi 10.000 unita? Sicuramente non come fa Delmastro con numeri a casaccio". È quanto dichiarano Debora Serracchiani, responsabile giustizia del Pd, e il capogruppo Pd in Commissione Giustizia di Montecitorio Federico Gianassi.

15/02/2024 - 18:16

Serracchiani e Gianassi (Pd): maggioranza divisa, uniti solo nella delegittimazione dei magistrati

“Stiamo assistendo ormai da settimane alla fuga della maggioranza di destra rispetto all’espressione di pareri sui decreti di attuazione della riforma Cartabia, in particolare sui magistrati fuori ruolo e sulle modifiche dell’ordinamento giudiziario che attengono anche al fascicolo di valutazione del magistrato. Questa destra, che a parole si mostra sempre molto muscolare e che in questo primo anno e mezzo di legislatura non ha mai perso l’occasione di fare della giustizia una bandiera ideologica, alla prova dei fatti finisce per scappare. Da settimane abbiamo presentato il nostro parere sui magistrati fuori ruolo, ma dalla maggioranza nessun segno. Ciò che il governo prospetta è una riduzione minimale che non utilizza gli spazi concessi dalla riforma Cartabia che consentivano la riduzione ben più significativa dei magistrati fuori ruolo. Noi, a differenza della maggioranza di destra, non abbiamo mai pensato che la funzione del magistrato fuori ruolo debba essere contrastata in sé perché quelle competenze sono estremamente utili. Ciò che va evitato è un numero eccessivo che finisce per determinare due conseguenze negative: una maggiore scopertura di organico della magistratura e una relazione troppo stretta tra politica e magistratura che invece meritano di essere distinte. Questa maggioranza, che - sbagliando - non perde occasione di attaccare e delegittimare la magistratura, continua poi a procedere con la tecnica del rinvio, un atteggiamento politico ipocrita e debole frutto delle clamorose differenze, distinzioni e incoerenze che la caratterizzano” così i deputati Federico Gianassi e Debora Serracchiani, rispettivamente capogruppo dem in Commissione Giustizia e responsabile Giustizia del Partito democratico.

07/02/2024 - 17:24

“L’audizione in commissione Giustizia alla Camera del capo del Dap, Giovanni Russo, richiesta e fortemente voluta dal Partito Democratico, è stata molto utile perché ha permesso al Parlamento di avere una fotografia dello stato dell’arte del pianeta giustizia. Le nostre domande sulle emergenze del comparto hanno avuto come focus il tema dei suicidi in carcere, del sovraffollamento delle celle e degli istituti, dei bambini reclusi, delle relazioni familiari dei detenuti, della salute mentale, della mancanza di organici, della digitalizzazione. Le risposte di Giovanni Russo hanno confermato di fatto come le politiche del governo sull'affollamento delle carceri non sono soltanto inefficaci, ma controproducenti. La situazione si sta infatti aggravando. Il ministro Nordio, appena insediato, aveva rimarcato la necessità di attuare una forte riduzione dei reati e il ricorso a misure alternative al carcere. Alla prova dei fatti il garantismo annunciato dal ministro si è però scontrato con il giustizialismo di Meloni: in pochi mesi sono stati creati oltre dieci nuovi reati puniti con il carcere. Il risultato è purtroppo evidente. La sicurezza non è aumentata, mentre le carceri stanno esplodendo. Il numero dei detenuti in un anno è salito dell'8 per cento, ben 400 detenuti al mese in più ha detto Russo, mentre la capienza complessiva degli istituti di pena si è addirittura ridotta. Con queste cifre anche il piano carceri annunciato dal governo sarà insufficiente per garantire qualità di vita dignitose ai detenuti e alla polizia penitenziaria, peraltro sempre sotto organico. Ci auguriamo che il capo del Dap possa al più presto tornare in Parlamento per completare il quadro delle emergenze e per approfondire la questione delle case di reinserimento sociale per i detenuti che devono scontare ancora un anno di carcere e su cui il capo del Dap ha aperto”

Lo dichiarano i componenti dem della commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi (capogruppo), Debora Serracchiani (responsabile Giustizia Pd), Michela Di Biase, Alessandro Zan, e Marco Lacarra; e Paolo Ciani e Antonella Forattini che hanno partecipato ai lavori di oggi.

06/02/2024 - 14:33

Serracchiani e Gianassi, passare dalle parole ai fatti e abbandonare approccio securitario

“La tragedia dei suicidi in carcere e l’emergenza umanitaria che si vive in molti istituti penitenziari devono essere al centro dei lavori parlamentari” così la responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e il capogruppo in commissione alla Camera, Federico Gianassi che hanno ottenuto, per domani alle ore 15, l’audizione di Giovanni Russo, Capo del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sulle tematiche relative alla situazione delle carceri con particolare riferimento alla gestione della salute mentale e al fenomeno dei suicidi.

“Un’audizione molto importante - sottolineano i deputati - perché si possa finalmente passare dalle parole ai fatti e discutere sulle reali condizioni di vita e di lavoro nelle carceri, abbandonando l’approccio securitario e sanzionatorio del governo che è inutile e dannoso”.

01/02/2024 - 16:42

Governo e Lega hanno bocciato emendamento Pd per introdurre aggravante uso smartphone alla guida

“Offriamo a Matteo Salvini l’occasione di dare immediato seguito alle dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa in queste ore e cominciare ad agire da Ministro, non da influencer mancato le cui dichiarazioni social vengono puntualmente smentite in Parlamento. Dopo la vicenda della condanna a 4 anni di Matteo Di Pietro, lo youtuber che ha ucciso un bambino mentre alla guida di un SUV utilizzava lo smartphone per fare una diretta Facebook, Matteo Salvini, che non è un passante qualsiasi nel nostro Paese ma ministro delle Infrastrutture e Trasporti e Vice Premier, si lamenta sostenendo che così non va bene e che serve una riforma della giustizia. Evidentemente non ricorda cosa ha votato il suo governo e la sua maggioranza sul tema quando ha ripetutamente bocciato, durante le votazione degli emendamenti della nuova legge sull’omicidio nautico e stradale prima in commissione giustizia e poi in Aula, gli emendamenti del Partito democratico che proponevano di colmare il vuoto normativo esistente, cioè l’equiparazione come aggravante della guida con l’uso di smartphone alla guida in stato di ebrezza o sotto uso di sostanze stupefacenti. Non serve nessuna riforma della giustizia basta approvare la Proposta di Legge che abbiamo depositato con la firma di oltre 20 parlamentari del Partito Democratico per aggiornare subito le norme già esistenti a questo comportamento non meno pericoloso degli altri già considerati come aggravanti. Per questo abbiamo riproposto il tema anche in Commissione Trasporti, come emendamenti al Codice della strada. Anche stavolta Salvini farà in aula il contrario di quello che dice sui social?” Così il deputato democratico, primo firmatario della proposta di legge, Andrea Casu e il capogruppo democratico nella commissione Giustizia della Camera, Federico Gianassi.

31/01/2024 - 17:26

*Serracchiani e Gianassi: deve poter tornare in Italia, lo prevedono le norme*

“Il governo si è mosso in ritardo, ora agisca con grande determinazione e non si nasconda dietro il principio della salvaguardia dell’autonomia della magistratura ungherese per giustificare le proprie mancanze”. Così i deputati democratici Debora Serracchiani e Federico Gianassi replicano al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, che ha risposto in commissione giustizia della camera alle loro domande circa l’azione del governo sul caso Salis. “Le norme europee sono chiare - hanno aggiunto i deputati - e nessuno in Europa può essere trattato in un modo così feroce e inadeguato. Le foto che abbiamo visto sono inequivocabili ed è grave che il governo, che era a conoscenza della condizione della nostra connazionale, non abbia fatto nulla prima. Non vi siano adesso titubanze o coperture politiche a Orban, il Governo rafforzi l’azione è pretenda il rispetto dello stato di diritto che fino a oggi è mancato”.

 

31/01/2024 - 12:12

Ministro risponderà alle 15 a question time presentato dai dem Serracchiani e Gianassi

“Cosa sta facendo il governo italiano per far tornare Ilaria Salis subito in Italia?” è il quesito contenuto nell’interrogazione a risposta immediata presentata dalla responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e dal capogruppo democratico in commissione, Federico Gianassi, a cui il ministero guidato da Carlo Nordio dovrà rispondere oggi alle ore 15 in commissione alla Camera.

“Da quasi un anno – scrivono i deputati democratici – Ilaria Salis si trova in carcere a Budapest, in condizioni che la famiglia e i suoi avvocati definiscono «disumane», chiediamo al ministro della Giustizia, quali iniziative abbia già adottato e quali intenda adottare nei confronti delle autorità ungheresi, anche nell’ambito della cooperazione giudiziaria, al fine di intervenire per garantire lo stato di diritto e ottenere che l’esecuzione delle misure detentive e della eventuale pena per Ilaria Salis avvenga in Italia”

27/01/2024 - 14:33

Nordio e Meloni prendano distanze

“Quello di Salvini è un inaccettabile e violento attacco alla magistratura. Il vice premier usa toni inadeguati e sguaiati che non possono essere tollerati. Le riforme della giustizia, che peraltro il Governo Meloni non sta facendo, servono per dare a cittadini e imprese un sistema equo, giusto e veloce, non certo per regolare conti politici o per screditare e sottoporre a controllo politico la magistratura. Il ministro Nordio e la presidente del consiglio prendano immediatamente le distanze”. Così il capogruppo del Pd nella commissione Giustizia di Montecitorio, Federico Gianassi commenta le parole pronunciate dal vicepremier Salvini nel corso di un evento promosso dal suo partito.

26/01/2024 - 17:35

"Per l'ennesima volta il governo Meloni ha detto no ai ristori per i danni causati dalle alluvioni in Toscana. Siamo francamente sconcertati dalla destra che continua a dimenticare le famiglie e le imprese in ginocchio": è quanto dichiarano i deputati Pd, Emiliano Fossi e Federico Gianassi, sull'ordine del giorno al Decreto Energia respinto dall'Aula di Montecitorio con cui chiedevano ristoro dei danni, sospensione dei termini fiscali e cassa integrazione straordinaria.

"Nel decreto approvato oggi le risorse stanziate sono assolutamente insufficienti mentre la stima dei danni è stata aggiornata recentemente ed ammonta a 2,7 miliardi di euro: le domande di ristoro delle famiglie sono quasi 11.000 e oltre 2.600 quelle delle imprese. La regione Toscana si è attivata e ha stanziato 38 milioni, ma serve l’intervento deciso del governo. Continueremo la nostra battaglia in Parlamento per ottenere i finanziamenti necessari": concludono.

24/01/2024 - 17:41

Serracchiani, Gianassi, Bazoli, serve intervento più coraggioso, chiaro e coerente con la legge Cartabia

Le commissioni di Giustizia di Camera e Senato rinviano ancora la votazione sullo schema di decreto legislativo che riordina la disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili che era prevista oggi alla Camera. “Un mini intervento” – la definiscono Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Partito democratico, e i capogruppo democratici in commissione alla Camera e al Senato Federico Gianassi e Alfredo Bazoli che hanno presentato un parere negativo al provvedimento per “stigmatizzare l’atteggiamento della maggioranza che non vuole tenere conto delle evidenti criticità evidenziate durante la discussione parlamentare e il ciclo di audizioni”. In particolare, i democratici sottolineano il modesto impatto del provvedimento in termine di riduzione del numero di magistrati fuori ruolo, la genericità e l’assenza di chiarezza circa le tipologie di incarico che possono essere svolte. Il parere critica anche le regole in materia di incarichi internazionali, la presunzione assoluta di sussistenza dell’interesse dell’Amministrazione rispetto ad alcuni incarichi fuori ruolo, la norma transitoria che travolge i termini massimi previsti dalla legge. “Noi abbiamo sempre contestato alla Destra l’attacco ideologico contro i magistrati che in alcuni ruoli dell’Amministrazione pubblica offrono un contributivo prezioso e non rinunciabile. Ma un eccesso di tale figura determina ricadute negative sugli organici dei giudici e sul rapporto tra Governo e Magistratura che è e deve restare autonoma.

La Legge Cartabia aveva trovato su questo un punto di equilibro efficace. Ma Governo e maggioranza hanno rinunciato ad intervenire. Questo intervento non avrà alcun effetto concreto e non aiuterà a superare la criticità esistenti che – concludono - sono sotto gli occhi di tutti e producono consistenti danni a imprese e cittadini”.

17/01/2024 - 20:33

“Un anno di annunci, retromarce, contraddizioni e scelte sbagliate. La giustizia è diventata terreno di scontro ideologico, una giustizia debole con gli amici e aggressiva con gli avversari. Questo settarismo ideologico lo abbiamo già sperimentato in tante fasi della storia politica italiana e produce solo disastri e fallimenti.
Il governo Draghi nel suo anno e mezzo aveva prodotto tre importanti riforme (riforma del processo civile, riforma del processo penale, riforma dell’ordinamento giudiziario); nello stesso tempo il governo Meloni non ha prodotto nulla se non controriforme come sulla prescrizione che mettono a rischio tre miliardi di euro per il comparto giustizia, risorse indispensabili per dare risposte ad un settore fragile, o misure sbagliate come la segretezza delle decisioni dei giudici sulle ordinanze cautelari o come l’abrogazione dell’abuso di ufficio che cancella la rilevanza penale degli abusi di potere di un funzionario pubblico commessi contro i cittadini.
La novità è che anche nella maggioranza c’è chi inizia a dare segni di insofferenza. Quest’anno, a differenza del passato, la maggioranza ha accolto Nordio con banchi semivuoti e i gruppi di Lega e Forza Italia erano ridotti al minimo e rispetto alla trentina di applausi e standing ovation dell’anno scorso, quest’anno il primo applauso, flebile, arriva dopo 70 minuti di intervento del ministro.
Assoluto è il disinteresse verso le proposte dell’opposizione come quelle che noi avanziamo a a tutela dei sindaci.
Insomma, la politica sulla giustizia non può essere settarismo ideologico. Deve essere aspirazione a tutelare beni fondamentali di cittadini e imprese.
Stando così le cose, noi continueremo a fare una dura opposizione al governo anche su questa materia”.

16/01/2024 - 17:15

“Siamo alla quinta riforma della prescrizione negli ultimi sette anni e con questo intervento il governo rende adesso impossibile a qualunque magistrato di capire quale norma dovrà applicare. I processi rallenteranno inevitabilmente visto che i tempi della prescrizione dovranno essere ricalcolati a mano, fascicolo per fascicolo, andando a verificare ogni volta quale normativa risulta più favorevole al singolo caso. Siamo all’assurdo, anche perché questo intervento avviene proprio quando il nostro paese aveva raggiunto tutti gli impegni presi con l’Europa circa la riduzione dei tempi dei processi di almeno il 25%. Con questo intervento il governo decide invece di tornare indietro e mette seriamente a rischio i tre miliardi del Pnrr che destinati alla giustizia”. Cosi i deputati  democratici, Debora Serracchiani e Federico Gianassi che sono è intervenuti in aula alla Camera sulla proposta di legge di maggioranza sulla prescrizione. “La maggioranza sta mentendo – hanno concluso - non è vero che questa proposta reintroduce, di fatto, il testo del ministro Orlando, e lo conferma che la bocciatura di tutti gli emendamenti del Pd che proponevano proprio la reintroduzione di quelle norme”.

14/01/2024 - 17:38

“Dopo la denuncia di tutti e 26 i presidenti della Corte d’Appelllo che lamentano l’assenza di una norma transitoria sull’intervento in materia di prescrizione che rischia di compromettere le risorse del PNRR collegate alla giustizia, anche il CSM evidenzia rischi sull’approvazione della norma voluta da governo e maggioranza che martedì sarà all’esame dell’aula. Per il CSM in assenza di norme transitorie c’è il rischio concreto di perdere i tre miliardi per il comparto Giustizia, un settore precario e fragile che ha enorme bisogno di certezze e di risorse. La quarta riforma della prescrizione in sei anni risponde ad esigenze ideologiche e non di merito: lo abbiamo denunciato da tempo ma quello che è incredibile è che il governo faccia spallucce di fronte al grido d’allarme che arriva da tutte le Corti d’Appello e ora anche dal CSM. Abbiamo già chiesto e chiederemo nuovamente in aula martedì, quando il provvedimento tornerà ad essere esaminato, che si ritorni in Commissione per consentire l’audizione dei presidenti delle Corti d’Appello e per esaminare i correttivi assolutamente necessari a questo intervento ideologico di cui non c’era bisogno, che per altro finisce per avere l’unico risultato per azzerare la riforma Cartabia che proprio in base ai dati mostrati dal Ministero della Giustizia in materia di riduzione dei tempi dei processi sta producendo eccellenti risultati”.
Lo dichiara il deputato Federico Gianassi, capogruppo dem in Commissione Giustizia.

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