“L’articolo 34 della nostra Costituzione prevede che 'i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio'. Ma per la Lega non è così. A quanto si apprende da notizie a mezzo stampa, è recente l’approvazione dal consiglio regionale del Piemonte di un ordine del giorno, presentato da Fabrizio Ricca che chiede una ridefinizione nella gestione delle borse di studio universitarie, basate sulla premialità per chi 'studia nel territorio di residenza, al fine di incentivare la formazione locale”. Così si legge nell'interrogazione a prima firma del deputato PD, Mauro Berruto, alla ministra Anna Maria Bernini al fine di garantire il diritto allo studio su tutto il territorio nazionale con i medesimi criteri di erogazione.
“Come fatto notare dal PD della giunta piemontese – continua l'esponente dem - dal vicerettore dell'Università di Torino, Giuseppe Martino Di Giuda, e da diversi professori universitari il 'localismo è la negazione del merito e delle condizioni per far emergere l’eccellenza. Lo studio, il diritto allo studio necessita di territori sconfinati'”. “In altre parole il localismo inteso come premio allo studio è un'aberrazione dello studio stesso, soprattutto in una regione dove, su un totale di circa 130 mila universitari, il 34% arriva o da altre zone d’Italia oppure dall’estero. Il cosiddetto 'diverso', straniero o anche del Sud Italia, non è un potenziale pericolo e non sottrae nulla ai 'locali' piemontesi”, conclude Berruto.
L'interrogazione è stata firmata anche dai deputati PD, Federico Fornaro e Chiara Gribaudo.
“L’indagine sulla tragedia di Calenzano, condotta dal Procuratore di Prato Luca Tescaroli, sta facendo emergere criticità significative legate alla sicurezza. Secondo la Procura, le quattro esplosioni al deposito sarebbero state un evento prevedibile ed evitabile, con gravi conseguenze per i lavoratori coinvolti.
”A questo si aggiunge un ulteriore aspetto dell’inchiesta, relativo al presunto tentativo di ostacolare le indagini da parte di uno degli indagati. È fondamentale garantire piena trasparenza su quanto accaduto e sulle responsabilità connesse.
“Per questo, da ieri sto valutando di chiedere a ENI di partecipare a una audizione presso la Commissione alla Camera perché è necessario che l’azienda fornisca chiarimenti in merito agli eventi di quel giorno e ai comportamenti tenuti successivamente.
Lo ha dichiarato l’onorevole Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, intervenendo all’iniziativa “Just Culture Sicurezza e Lavoro” organizzato dal Comitato Italiano Just Culture presso gli uffici della Rappresentanza del Parlamento Europeo a Roma.
Ricordate la “protesta delle tende”? Era il 2023 quando, in tantissime università italiane, studenti e studentesse si mobilitarono per contrastare il caro affitto e chiedere investimenti sugli studentati pubblici.
“Una protesta giusta, che appoggiamo, perché riguardava un argomento fondamentale all’interno del diritto allo studio. Anche per questo nella stesura del PNRR prevedemmo 60mila nuovi alloggi entro il giugno 2026.
“Oggi un report dell’Unione degli Universitari ci informa di come il Governo Meloni, che all’epoca non ascoltò gli studenti liquidandoli con le solite frasi di circostanza che la destra usa per delegittimare ogni protesta, abbia effettivamente finanziato solamente 11.275 posti letto. Circa 228 milioni di euro a fronte di 1,2 miliardi di risorse complessive stanziate.
“In sostanza, denuncia l’associazione studentesca, dopo il PNRR si avrà solo lo 0,5% in più di copertura reale di posti pubblici. Il report, che vi invito a leggere e vi metterò nelle storie appena disponibile online, affronta anche temi su a chi vanno, effettivamente, i soldi stanziati. Insomma, come dicono loro stessi, “è tutto sbagliato”.
“Non vederci una chiara scelta politica sarebbe miope. Questa è la destra. Oltre alla sanità favoriscono la privatizzazione dell’istruzione: nell’Italia di Meloni si cura e studia solo chi può permetterselo.”
Lo dichiara in un post sui social network Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del PD.
“Abbiamo espresso, come Partito Democratico, la nostra piena solidarietà al Presidente della Repubblica, che rappresenta un faro per il Paese e dovrebbe esserlo per tutte le forze politiche. È inaccettabile che il nostro Capo dello Stato venga trascinato in una campagna di disinformazione che mira a destabilizzare le istituzioni democratiche. Il suo intervento andava contestualizzato ed era assolutamente pertinente rispetto a ciò che sta accadendo nel mondo.”
Lo ha dichiarato Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico, intervenendo a Metropolis, il talk di Repubblica TV.
“Non solo ribadisco il mio sostegno al Presidente Mattarella, ma condanno fermamente anche l’attacco russo. Sono preoccupata dal linguaggio ormai sdoganato in diretta tv, dal modo in cui si legittimano parole e atteggiamenti che appartengono alla retorica di Trump e alla propaganda russa. Da una parte vediamo una destra sovranista, dall’altra un dittatore: due facce della stessa minaccia alla democrazia. Per questo, oggi più che mai, dobbiamo prestare la massima attenzione alla difesa delle nostre istituzioni democratiche.”
“La digitalizzazione porta nuove sfide, ma anche opportunità che non possiamo ignorare per la sicurezza sul lavoro". Così Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico e presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro, è intervenuta alla presentazione della ricerca del Progetto PrePara con INAIL, Fondazione Di Vittorio, Sapienza Università di Roma, IAL e il coinvolgimento di CGIL, CISL e UIL, al Politecnico di Milano.
"Il badge elettronico di cantiere, il tesserino parlante e i dispositivi digitali di segnalazione potrebbero evitare tragedie come Brandizzo. È urgente applicare le conclusioni della Commissione d'inchiesta sulla sicurezza sul lavoro, partendo dalle grandi aziende come RFI. Eppure, le nostre proposte per rendere obbligatori questi strumenti non sono stati minimamente considerati dal Governo in Legge di Bilancio. Chi ha paura della trasparenza e della sicurezza?"
Gribaudo ha poi rilanciato la proposta di una Procura unica del Lavoro per migliorare le indagini sugli infortuni e garantire giustizia alle vittime: "Le piccole procure spesso mancano di competenze tecniche. Con la digitalizzazione, sarà sempre più essenziale saper interpretare dati e tecnologie per tutelare i lavoratori".
"Non è la tecnologia il nemico, ma l’assenza di regole e di una cultura della sicurezza", ha concluso Gribaudo.
“L’export del Nord Ovest crolla del 2%, con un -0,9 da Piemonte, Basilicata, Campania e Abruzzo solo per l’automotive, ed è una pessima notizia che si lega in generale a tutto il Paese ma che non mi stupisce” - così si è espressa Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, sui dati ISTAT sul commercio estero, che registrano un -0,4% nel 2024.
“La crisi che l’industria dell’auto sta vivendo nella nostra Regione - continua la parlamentare piemontese - è innegabilmente collegata a una mancanza di prospettive e di piani strategici che mostrano tutta l’inadeguatezza di questo Governo che a ottobre ha tagliato il fondo di ben 4,6 miliardi per il settore e alle vertenze che ci raccontano condizioni di lavoro precarie, cassa integrazione e diritti mancati per lavoratori e lavoratrici.”
“All’Italia servono strategie chiare, non propaganda: i nodi vengono sempre al pettine con dati oggettivi, cos’altro serve per cambiare direzione? L’unica certezza è che il Governo di Giorgia Meloni e quello regionale di Alberto Cirio si stanno dimostrando inadeguati” conclude la deputata dem.
Solo propaganda e retorica ma nessun rispetto per le donne
“La consigliera per le pari opportunità, in base all'articolo 1 della legge 162 del 2021 avrebbe dovuto rendicontare entro il 30 giugno 2024 sull'andamento delle certificazioni per la parità di genere ma non lo ha mai fatto. Dalla ministra Roccella otteniamo risposte già note sui giornali e non del perché tale rendicontazione non ci sia stata. La ministra è venuta in Aula a fare la solita manfrina fatta di propaganda e retorica”. Così la deputata dem Chiara Gribaudo intervenendo in replica alla ministra Roccella durante il Question Time alla Camera sulla parità salariale di genere.
“La verità è che questo governo non ha alcuna intenzione di occuparsi del gap tra donne e uomini nel mercato del lavoro e i suoi ministri preferiscono rilasciare interviste sul gender. L'unico gender che al Pd interessa è il gender gap salariale in questo Paese”.
“Roccella - continua la parlamentare Pd rispondendo alla ministra sui dati Istat - parla di dati positivi sull'occupazione femminile ma nasconde che la crescita è legata al lavoro precario e povero. Siamo il Paese d'Europa con il più basso tasso occupazionale femminile perché il governo Meloni lavora contro le donne con la liberalizzazione dei contratti di somministrazione, l'abrogazione dell'esenzione Irpef alle prestazioni di baby-sitting di welfare aziendale, l'aumento dell'Iva sui prodotti igienico-sanitari femminili e sui pannolini. Questo governo ha cancellato 'Opzione donna', non finanzia i consultori e inserisce le stanze dell'ascolto per non lasciare le donne libere di scegliere”. “Questo governo ha tagliato fondi sugli asili nido presenti sul Pnrr e, in ritardo di un anno, solo l'altro ieri ha reso note le risorse sul reddito di libertà per le donne. Voi non guardate al futuro del Paese e, soprattutto, non portate rispetto alle donne”, conclude Gribaudo.
"A tre anni dall'avvio delle azioni per l’implementazione della misura contro il caporalato e il superamento degli insediamenti abusivi, non è ancora stata sottoscritta alcuna convenzione con i Comuni beneficiari. È inaccettabile che le amministrazioni locali, dopo aver rispettato ogni scadenza e richiesto più volte chiarimenti, restino nell'incertezza. Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro, chiedendo risposte chiare e tempi certi". Così Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, annuncia la presentazione dell’atto in Parlamento.
L’interrogazione chiede conto dello stato di avanzamento delle attività, del mancato convenzionamento con i Comuni nonostante il ripetuto invio dei Piani di Azione Locale (PAL) e della possibilità di ottenere una proroga dei termini di realizzazione, oggi fissati al primo trimestre del 2025.
Spiega l’Onorevole Gribaudo: "Nonostante a dicembre il commissario Falco in audizione presso la Commissione da me presieduta ci avesse annunciato che il contributo sarebbe arrivato entro gennaio e per i primi comuni addirittura entro il 2024, riscontriamo che ad oggi gli impegni non sembrano rispettati. Il tempo passa e i territori si trovano in difficoltà per i ritardi del Governo. Sappiamo che tre Comuni hanno già rinunciato ai fondi, scoraggiati da un processo farraginoso e senza garanzie. Il Governo deve dire chiaramente se intende proseguire con questa misura o se prevede di individuare altre coperture finanziarie. Non possiamo permettere che il grande impegno e le risorse già investite dai Comuni vadano sprecati, ma più in generale non si può lasciare insoluto un problema che riguarda la dignità di lavoratrici e lavoratori e la legalità nel settore agricolo, tanto più nel momento in cui ci sono i fondi".
"L'Italia ha il dovere di rispettare gli impegni presi nel contrasto al caporalato. Non possiamo accettare che, mentre si moltiplicano i tavoli e le richieste di aggiornamento ai Comuni, la situazione sui territori resti immobile. Il Governo non può più rimandare: servono risposte immediate" conclude la vicepresidente nazionale del PD.
“Condivido molto la relazione della Segretaria Elly Schlein, in particolare sulla politica estera e sui referendum.
“Viviamo in un Paese in cui la produzione industriale cala, ma si contano ancora tre morti al giorno sul lavoro. È una battaglia che tiene insieme tutto: riguarda i nuovi cittadini, spesso impiegati nei settori più a rischio, e riguarda tutti i lavoratori che chiedono tutele, salari dignitosi e condizioni di lavoro sicure. Il Partito Democratico deve essere in prima linea per un lavoro di qualità, ben retribuito e sicuro"
“Quello sulla cittadinanza è fondamentale. Ne va del futuro del Paese e dell'Europa, è una battaglia di civiltà per riconoscere il presente che già esiste, dei nostri figli che vanno già a scuola insieme ai figli di migranti che devono essere uguali agli altri anche per legge.
“Sul lavoro non mi interessa discutere del passato. Abbiamo il compito di rilanciare le nostre proposte. Voglio aggiungerne una: una campagna ad hoc sulla sicurezza, fatta in più lingue perché spesso le vittime dei subappalti selvaggi della destra sono stranieri. Così teniamo insieme le diverse battaglie.”
Questa la sintesi dell’intervento di Chiara Gribaudo, vice presidente nazionale alla Direzione Nazionale del Partito Democratico, intervenuta da remoto “per dimostrare come si possa fare politica pur essendo neo mamme, nonostante qualche consigliera comunale di Fratelli d'Italia non sia d'accordo. Esserci e partecipare è il primo messaggio politico.”
“Le parole della consigliera di Fratelli d’Italia Silvia Colombo sono inaccettabili e rappresentano una visione antiquata e discriminatoria della politica. Dire a una donna che, se è incinta o malata, deve dimettersi significa escludere di fatto dalla vita istituzionale chi vive momenti delicati della propria vita. Esprimo piena solidarietà alla consigliera Matilde Tura, che ha sollevato una questione di buon senso e civiltà: garantire la partecipazione da remoto a chi affronta una gravidanza a rischio o è neogenitore dovrebbe essere una misura naturale per un’istituzione che voglia davvero essere inclusiva” lo dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del PD.
“Il sindaco dice che da tredici anni si lavora così. Ma il mondo è andato avanti e bisognerebbe ricordarsi che la tecnologia serve proprio a questo: rendere più accessibili le istituzioni e permettere a tutte e tutti di partecipare. Se vogliamo più donne in politica – prosegue Gribaudo – dobbiamo creare le condizioni affinché possano conciliare l’impegno istituzionale con la vita personale. Il diritto alla rappresentanza non può essere riservato solo a chi non ha difficoltà o responsabilità familiari.”“Ci auguriamo che Fratelli d’Italia prenda le distanze da queste parole e che il Comune di Treviglio faccia un passo avanti garantendo strumenti adeguati alla partecipazione di tutte e tutti” conclude la deputata dem.
“Due anni fa la strage di Cutro: il rovesciamento dell’imbarcazione portò alla morte di 94 migranti a pochi metri dalle coste italiane. Tra di loro 30 bambini. Un numero parziale perché, ancora oggi, non si sa quanti siano i dispersi mai ritrovati.
“Ancora oggi chiediamo verità e giustizia. Lo ha fatto anche la Segretaria @EllySchlein, presente a Cutro per la commemorazione della strage. Perché i soccorsi non sono partiti subito? Cosa o chi l’ha impedito? Com’è stato possibile far annegare tutte queste persone a pochi metri dalla costa? Ci sono processi in corso, ma le domande non sono giudiziarie ma politiche. Ricordiamo bene la conferenza stampa del Governo lì, le parole che furono usate, la freddezza.
“In 2 anni nel Mediterraneo sono morte altre 5400 persone secondo i dati OIM, UNICEF e UNHCR. Una strage figlia, anche, della continua criminalizzazione delle ONG, di chi viene accusato di salvare vite umane o addirittura spiato dagli spyware.
“L’esempio sono i pescatori di Cutro, di Lampedusa, di ogni luogo di mare e di frontiera. Donne e uomini che, con coraggio e senza pensare alla nazionalità o alla provenienza di chi sta naufragando, ha un principio saldissimo: in mare le vite si salvano, sempre. Ad ogni costo” lo scrive in un post sui social Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del PD.
L’onorevole Chiara Gribaudo, vicepresidente del Partito Democratico in risposta alle recenti modifiche apportate dal Governo per le persone con disabilità ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"È inaccettabile che il Governo continui a utilizzare il decreto Milleproroghe per rimandare riforme fondamentali per le persone con disabilità. La decisione di posticipare ulteriormente l'attuazione dei progetti di vita personalizzati e partecipati, previsti dalla Legge 227/2021, rappresenta un grave passo indietro nei diritti e nell'autodeterminazione di queste persone.
"Questi progetti personalizzati sono strumenti essenziali per garantire alle persone con disabilità una vita dignitosa e autonoma. Rimandare l'implementazione significa ignorare le esigenze di chi quotidianamente affronta barriere e discriminazioni. Inoltre, il meccanismo di riconoscimento unificato dell'invalidità, già dimostratosi inefficace nelle province pilota, viene prorogato senza le necessarie revisioni, perpetuando un sistema inadeguato e penalizzante.
"È evidente che il Governo preferisce mantenere lo status quo, evitando di affrontare le vere criticità del sistema. Questo atteggiamento non solo rallenta il percorso verso l'inclusione, ma tradisce anche le aspettative di migliaia di famiglie che attendono da anni riforme concrete. Chiediamo con forza che si abbandoni la pratica delle proroghe ingiustificate e si dia finalmente priorità alle politiche che promuovono l'autonomia e la partecipazione attiva delle persone con disabilità nella società."
Il sottosegretario alla Giustizia Delmastro, condannato a otto mesi per violazione del segreto d’ufficio è l’ennesimo punto più basso raggiunto dagli esponenti del Partito e del Governo di Giorgia Meloni.
Si dimostrano totalmente inadeguati in qualunque ruolo siano chiamati a rispondere di un minimo di responsabilità.
Ora tocca a Delmastro che farebbe bene a dimettersi immediatamente, se ancora esistesse un po’ di decenza. Così la vicepresidente del partito democratico Chiara Gribaudo.
Ancora una volta una inchiesta del giornale Fanpage mostra una aggressione verbale di rara violenza. Le parole della destra e dei suoi giovani nei confronti della segretaria Elly Schlein lasciano l’amaro in bocca ma non lasciano sorpresi. Giorgia Meloni può ancora tollerare che nel suo partito si usino questi toni e questi auguri di morte nei confronti degli avversari politici? Forse è il momento di chiudere la sezione giovanile di quel partito.
Solidarietà alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
Lo scrive in una nota la vicepresidente nazionale del Partito Democratico Chiara Gribaudo.
“Quando abbiamo chiesto la proroga del fondo per il professionismo femminile in Legge di Bilancio, il governo ci ha voltato le spalle. Oggi, dopo due mesi, nel Milleproroghe viene finalmente recuperata – seppur parzialmente – una misura che avrebbe dovuto essere garantita sin dall’inizio. Un primo passo importante, certo, ma la verità è che se non avessimo alzato la voce questa battaglia non sarebbe neanche arrivata in Parlamento.”
Lo dichiara Chiara Gribaudo, vicepresidente nazionale del Partito Democratico, commentando la decisione del governo di prorogare per un anno il fondo per il professionismo sportivo femminile.
“Siamo felici che il fondo sia stato prorogato – prosegue Gribaudo – ma questo risultato arriva con un colpevole ritardo. Due mesi fa il governo bocciava il nostro emendamento, salvo poi fare marcia indietro sotto la pressione delle calciatrici e della Figc e di chi, come noi, non ha mai smesso di portare avanti questa battaglia. Una battaglia giusta, che non può fermarsi a un intervento tampone: servono almeno tre anni di programmazione per dare stabilità e prospettive al settore.”
Continua la parlamentare del PD: “È stato imbarazzante assistere al teatrino politico di queste lunghe settimane. Ci auguriamo che questo sia solo il punto di partenza di un impegno serio per il professionismo femminile, senza più passi indietro. E soprattutto, che il governo impari ad ascoltare quando le proposte sono nell’interesse dello sport e delle atlete, senza fare discorsi di bandierine politiche.
"In questi giorni le Azzurre della nazionale di calcio sono ad allenarsi a Coverciano, lì dove questa battaglia ha trovato una voce importante e le voglio ringraziare. Il loro impegno, il loro coraggio e la loro determinazione hanno fatto la differenza. Ora il nostro compito è continuare a sostenere il professionismo femminile, senza stop & go, ma con un vero piano di crescita per il futuro ” conclude Chiara Gribaudo.