Serracchiani e Lai: introdotta norma che estingue cause se non si è in regola con contributo unificato
“In manovra di bilancio il governo ha previsto l’estinzione del giudizio in caso di mancato pagamento del contributo unificato. Nonostante la richiesta da più parti di sopprimere la disposizione per evidente lesione del diritto di difesa e con l’obiettivo evidente di fare cassa, la maggioranza è riuscita addirittura a peggiorarne il contenuto. Ancora una volta siamo di fronte alla giustizia negata da questo governo” così in una nota la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani e il deputato democratico, componente della commissione bilancio della Camera, Silvio Lai.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Una manovra rimasta bloccata per 50 giorni, che di notte viene riscritta con norme indecenti.
Proprio stanotte, dopo le concessioni elettriche per 40 anni a cura di grandi aziende di Stato, arriva la concessione ad Anas spa per 50 anni.
Senza bisogno di essere Milei si tratta di una vergognosa operazione ai danni dei cittadini, che pagheranno nelle bollette e nei pedaggi le inefficienze di sistemi garantiti in maniera decennale.
Ma sorge anche il sospetto che la concessione ad Anas per 50 anni serva per dare più valore a Ferrovie delle Stato, che ne ha la proprietà, in vista di una privatizzazione prossima di cui da tempo si parla mentre il governo nega (come negava per le Poste).
Non so se l’amico argentino della premier apprezzi queste politiche stataliste, di sicuro non si fanno gli interessi dei cittadini. Lo dichiara Silvio Lai, deputato PD della Commissione Bilancio della Camera
O le nascondono i tagli oppure lei non usa bene la calcolatrice.
“Oggi la presidente Meloni ha detto che le opposizioni, sulla sanità, non sanno usare la calcolatrice, perché oltre alle risorse ordinarie andrebbero aggiunte anche le risorse del Fondo di coesione e i 750 milioni di euro in più del PNRR. Delle due l’una, o la Premier nella calcolatrice usa il più al posto del meno oppure al governo non le hanno detto che con la revisione del PNRR le risorse alla sanità sono state tolte e per ben 1,2 miliardi di euro che erano destinati alla misura 'ospedale sicuro' con conseguente taglio di oltre un terzo delle case della comunità e degli interventi negli ospedali. E aggiungo che questi soldi sono stati coperti dal fondo sulle infrastrutture ospedalieri e solo a partire dal 2027, proprio con questa Legge di bilancio. Quindi per i prossimi due anni i cantieri aperti e avviati non sono coperti. Per saperlo Presidente, magari hanno temuto a dirle la verità". Lo scrive sui social il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio richiamando il rapporto della Corte dei conti.
“Con la presentazione di decine emendamenti di relatori e governo a poche ore dalla chiusura dell’analisi, la manovra cambia faccia e viene praticamente riscritta del tutto e in molti capisaldi. Non si tratta di una marcia indietro dovuta all’ascolto delle bocciature provenienti dal cuore del Paese come dalle tante istituzioni, nè della presa d’atto della crescita dimezzata del 2024 ma solo di un grande inganno costruito a tavolino, per fare propaganda e per ingannare i cittadini.
No, il Governo riscrive la manovra prendendo in giro gli italiani.
Il centrodestra fa tutto da solo, taglia e nega di aver tagliato poi si dice bravo da solo per aver finanziato ciò che aveva tagliato: a ottobre, nella manovra proposta dal governo si fanno i tagli al turn over degli enti locali e a dicembre li corregge con i propri emendamenti annunciandoli come un grande risultato della maggioranza; a ottobre cancella il fondo dell’automotive, a dicembre fa parziale marcia indietro; a ottobre fa i tagli all’editoria, a dicembre li ripristina. Bravi a fare il gioco delle tre carte con le sorti del Paese, incapaci a guidarlo nella direzione della ripresa e dello sviluppo”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato PD della Commissione Bilancio della Camera.
“Con la bocciatura dell’emendamento alla Legge di Bilancio sulla riduzione dell’Iva sulle prestazioni medico veterinarie, la maggioranza decide di voltare le spalle a quel 30% di italiani che possiede un animale da compagnia e alle migliaia di aziende agricole di allevamento. Si tratta di un grave errore. L’emendamento presentato dal Partito Democratico puntava a ridurre l’aliquota Iva dal 22 al 10%, proprio per dare una risposta positiva alle richieste più volte espresse da cittadini e medici veterinari per il carico fiscale ingiusto ed eccessivo. Parliamo di prestazioni di natura sanitaria, con una diretta ripercussione sulla sanità pubblica, oltre che sugli animali, e quindi da considerare di stretto interesse pubblico che meritava se non l’esenzione, almeno la riduzione di un'Iva del tutto ingiustificata”.
Così il deputato democratico della commissione Bilancio della Camera, Silvio Lai.
"Presentano progetti di riqualificazione e recupero dei centri storici, inviano a CasaItalia, dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, migliaia di progetti, 1179 dei quali, a fronte di attente valutazioni, sono considerati ammissibili e finanziabili eppure dal 2 agosto al Ministero dell’Interno si sono dimenticati di loro e le procedure di assegnazione non vanno avanti. Si tratta di migliaia di piccoli comuni che hanno partecipato ad un apposito Bando conseguenza di precise disposizioni normative eppure non stanno arrivando ai Comuni assegnatari dei contributi le comunicazioni ufficiali con le relative indicazioni e tempistiche di erogazione". Così si legge nell'interrogazione dal deputato dem Silvio Lai presentata al ministro dell’Interno per sapere se vi è consapevolezza del ritardo accumulato e se si intenda procedere con assoluta celerità per chiudere i procedimenti avviati. "I piccoli comuni hanno bisogno di avere certezze sulle loro disponibilità finanziare per programmare la loro attività in particolare nel periodo che precede una nuova annualità amministrativa. Sarebbe davvero disdicevole accumulare ulteriore ritardo e il ministro Piantedosi ne dovrà rispondere. Se mancassero le risorse la manovra di bilancio è la sede giusta per dare copertura ai progetti ammissibili, se invece si tratta di un ritardo burocratico, questo non sarebbe una novità in un Governo", conclude Lai.
“Il Decreto Fiscale sul quale il governo ha posto l’ennesima fiducia di questa legislatura doveva essere la certificazione di un grande successo della destra sull’abbassamento permanente delle tasse. Invece è stato un esercizio di illusionismo finito male, sugli scogli. Così come sugli scogli si sono infranti i proclami di compattezza e unità di una maggioranza che inizia a rivelarsi per quello che è. Un insieme unito solo dalla colla del potere e disunito su tutto. Questo decreto non si ricorderà per l’impraticabile abbassamento delle aliquote Irpef, ma solo per gli incidenti di percorso di maggioranza”.
Così il deputato democratico della commissione Bilancio, Silvio Lai, intervenendo in Aula per annunciare il voto contrario del Gruppo alla fiducia posta dal governo al Decreto Fiscale.
“La destra - ha aggiunto - può raccontare di 500mila ore di lavoro in più nel mese di settembre, ma sono poco più di 3000 persone a tempo pieno di cui non sanno le motivazioni. Può annunciare, con sprezzo del ridicolo, che siamo la locomotiva d’Europa o che il Mezzogiorno cresce più del Nord o dei successi nel contrasto all’immigrazione clandestina. Può raccontare che la coperta è corta, ma è stata la maggioranza ad accorciarla miliardo dopo miliardo con condoni ed errori. A parte la natura minoritaria revanscista e predatoria, non esiste nelle sue politiche un’idea di sviluppo e crescita del Paese intero, basta vedere come ha ridotto le politiche industriali e di sviluppo: al niente. Un’idea - ha concluso - di coesione complessiva, un progetto in cui si possa riconoscere un popolo intero non c’è e, è evidente, non ci sarà”.
Governo inesistente o dannoso su politiche Mezzogiorno
“Il rapporto Svimez 2024 racconta di un Paese che punta tutto sul Pnrr per ridare slancio a una ripresa che dopo la crisi Covid si manifesta a macchia di leopardo, con un Mezzogiorno che è appeso a un filo: dopo la buona performance 2019-23 il Sud rallenta inesorabilmente. Nel mentre il governo si propone con una Legge di bilancio anti-Sud, con norme e iniziative che sono inutili se non dannose per il Mezzogiorno. A partire dal fallimento della tanto proclamata Zes unica, dal ritardo che si registra sull’avanzamento del Pnrr, dalla crisi automotive che innerva il tessuto industriale del Mezzogiorno. Ma è soprattutto l’universo giovanile a mandare i messaggi più drammatici che rivelano i danni del governo: su tutte un drammatico degiovanimento (o invecchiamento) che pesa su Sud e Centro Italia nei prossimi 10 anni, frutto non solo dei cambiamenti demografici ma anche di scelte politiche. Svimez sottolinea la crescita dell’emigrazione giovanile e intellettuale Sud Nord, stimolata anche da interventi sulla Finanziaria 2025, e la sparizione di Decontribuzione Sud a cui si aggiungono gli effetti dei tagli sul fondo unico universitario che nelle università del Mezzogiorno bloccherà la totalità delle assunzioni e l’abbandono al loro destino di migliaia di ricercatori anche assunti con il Pnrr che dovranno spostarsi al Nord o all’estero”.
"L’alto numero di adesioni allo sciopero indetto dai medici, dagli infermieri e dagli operatori sanitari, attesta, se mai ve ne fosse bisogno, l’estrema precarietà nella quale versa il sistema sanitario pubblico e non accogliere questo grido di allarme sarebbe da irresponsabili. Purtroppo i segnali che arrivano dal governo e dalle destre va esattamente in segno contrario visto che nella legge di bilancio in discussione ora alla Camera le risorse messe a disposizione della sanità pubblica, e sottolineo pubblica, sono insufficienti e sono abbondantemente al di sotto del tasso inflattivo e quindi non grado di coprire le necessità.
Il tema che è di fronte a noi, non è quello di interventi chirurgici per affrontare alcune problematiche, che pure mancano, ma di porsi il problema su come salvare il sistema sanitario nazionale, attanagliato da una crisi che oggi appare irreversibile. Servono più risorse con un deciso incremento del Fondo Sanitario, occorre investire sul personale sanitario adeguando le retribuzioni e attivando un forte piano di assunzioni per evitare di chiudere reparti, per accorciare sensibilmente le liste d’attesa e per consentire ai pronti soccorsi di svolgere con celerità alla loro funzione. Occorre infine finalizzare risorse significative al rilancio delle politiche di prevenzione, sia sul terreno degli stili di vita e della lotta alla povertà sanitaria sia su screening e vaccini, con particolare riferimento alle aree di maggiore deprivazione sociale.
Queste saranno le proposte che il Gruppo Pd della Camera presenterà alla legge di bilancio, a tutela dei cittadini e definitivamente si capirà da che parte stanno governo e destre". Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio.
“Siamo ancora commossi per la morte di Agata Margaret Spada, la giovane di 22 anni deceduta a seguito di un intervento di chirurgia estetica al naso. Saranno la magistratura e poi i processi a stabilire le eventuali responsabilità penali. La politica e le istituzioni però non possono non interrogarsi di fronte a questa drammatica vicenda, in particolare quando prendono decisioni con troppa leggerezza. Non stiamo parlando dei controlli sanitari che dovrebbero essere più puntuali e tantomeno del fatto che certi interventi spesso sono veicolati tramite i social, dove i riscontri possono essere manipolati e non sempre oggettivi. Parlo invece di chi è autorizzato a fare un certo tipo di intervento senza esserne uno specialista e senza l'ausilio negli studi medici di un anestesista. La leggerezza delle decisioni è nel fatto, per esempio, che solo pochi mesi fa, a maggio del 2023, nel decreto Bollette è stata inserita una norma da parte della destra e del governo che consente ai laureati in odontoiatria di fare interventi di medicina estetica al viso in aree, naso ed occhi, che non fanno parte della loro formazione universitaria. Chiedemmo allora, senza purtroppo essere ascoltati, al ministro Schillaci e ai colleghi parlamentari della destra, di fermarsi a riflettere. Non si dia l’impressione che medicina e chirurgia estetica siano solo un gioco. Torniamo oggi a chiederlo con forza a tutela dei cittadini. Il governo presenti un emendamento alla manovra finanziaria per cancellare quella norma e ristabilire così, insieme alle altre iniziative che dovranno essere assunte, un quadro di certezze per i cittadini e per gli operatori onesti per ciò che riguarda la loro salute e la loro tutela”.
Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della commissione Bilancio della Camera.
Operatori non si difendono con bandiere securitarie
“Sulle violenze al personale sanitario siamo all’ennesimo decreto annuncio senza effetti concreti. Ci asteniamo solo per rispetto a chi viene aggredito ma senza un intervento radicale e senza investimenti sul Ssn non si faranno passi avanti. Da tempo ormai gli addetti ai servizi pubblici, e tra questi naturalmente gli operatori sanitari, sono vittime di aggressioni e violenze. Un fenomeno inquietante che non si può fronteggiare come vorrebbe fare il governo introducendo semplicisticamente nuove e più articolate pene. C’è un dato che è sottovalutato ovvero che gli aggrediti sono individuati come rappresentanti di un sistema pubblico, nel nostro caso la sanità, che non funziona, che non tutela le persone, che non offre i servizi richiesti. Ed allora si scatena la ferocia e la brutalità di chi si sente colpito per l’assenza di certezza. In questo quadro la criminalità organizzata si incunea per alimentare ulteriormente confusione e reazione. Se davvero si vogliono tutelare gli operatori sanitari occorre metterli nelle condizioni di garantire la loro professionalità all’interno di un sistema pubblico che funziona, che è vicino alle persone e che offre diverse opzioni di intervento immediato, e non solo i pronti soccorsi super affollati diventati ormai rifugio per tutti quelli che non riescono ad avere un contatto con uno specialista o un esame particolare. E’ il sistema sanitario che va riformato partendo da una dotazione finanziaria diversa da quella prevista dal governo nella legge finanziaria, che risolve in maniera significativa la necessità di prevedere nuove assunzioni aumentando al contempo le retribuzioni di infermieri e finalizzando un fondo specifico alle politiche di prevenzione, sia sul terreno degli stili di vita e della lotta alla povertà sanitaria sia su screening e vaccini, con particolare riferimento alle aree di maggiore deprivazione sociale. Sulla manovra finanziaria queste saranno le nostre proposte e non servono alla causa le bandiere ideologiche e securitarie che il governo vuole inserire con il decreto Sicurezza sul personale sanitario”.
Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della commissione Bilancio della Camera.
Con l’art.120 si coprono le spese dei cantieri avviati nel 2024 solo dal 2027, scaricati sulle Regioni costi e responsabilità
“I cantieri del programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” avviati nel 2024, i cui finanziamenti sono stati spostati dal PNRR/PNC alle risorse nazionali dell’art.20 della legge 67/88, non sono coperti dall’attuale legge di bilancio per il biennio 2025/26. Ne consegue che i pagamenti dovranno essere affrontati dalle Regioni con risorse proprie: questo è quello che emerge dopo l’audizione dei rappresentanti delle Regioni in commissione bilancio sulla manovra di bilancio 2025.” Così il deputato dem della commissione Bilancio Silvio Lai.
“Il Governo aveva spostato i progetti di ospedale sicuro dal PNRR anche per il forte ritardo accumulato con il processo di revisione della governance con il Decreto Legge 19/2024 ma ora scarica sulle Regioni la copertura delle spese del 2025 e del 2026, senza che il limitato aumento previsto del Fondo Sanitario Nazionale possa minimamente coprire.
“Sono cantieri per 1 miliardo e 266 milioni che prevedono un pagamento delle opere in un arco di 5 anni dal 2024 al 2029 mentre il Governo ha un finanziamento in 10 anni di 126 milioni all’anno dal 2027 al 2036. Chi pagherà dunque questo ulteriore conto?” conclude il deputato dem.
Scampato pericolo per il nord ovest, rimuovere criticità aeroporto per creare le migliori condizioni per il bando 2025.
“L’affidamento, seppur provvisorio, della continuità territoriale di Alghero con Roma e Milano ad ITA è un’ottima notizia per il territorio e per tutta la Sardegna” così plaude il deputato Dem eletto in Sardegna Silvio Lai.
“Non era scontato che ITA partecipasse con impegno a questa seconda opportunità considerando la particolare condizione di transizione, con il passaggio di una parte importante delle quote della ministero dell’economia alla compagnia tedesca Lufthansa, che vive la compagnia aerea che ha raccolto l’eredità di Alitalia”.
“Abbiamo scampato il pericolo di un isolamento invernale dell’aeroporto che raccoglie il traffico del nord ovest; il fatto che una seconda compagnia che ha partecipato al bando con un’offerta solo per Roma e non per Milano dimostra quanto non possano essere le compagnie low cost a garantire la continuità territoriale di un’isola come la Sardegna”. Prosegue Lai. “È anche un bene che non ci sia un solo vettore dai tre aeroporti sardi durante il periodo invernale, e occorre lavorare perché i vettori presenti possano collaborare tra loro sia per la tutela dei lavoratori dipendenti, sia per il miglioramento dei servizi ai cittadini sardi e italiani nella connessione dell’isola ai network nazionali e internazionali.In entrambi casi la collaborazione e il dialogo tra compagnie va sostenuto con impegno.”
“Si tratta di un affidamento, come per gli aeroporti di Cagliari e Olbia, limitato ad un solo anno e in questo periodo, come già sta facendo, la Regione ha il compito di correggere gli errori di questi ultimi anni, dialogando con la Commissione e il Governo da una parte per ottenere le migliori condizioni possibili in un ambito di fallimento evidente di mercato, e con le compagnie che mostrano interesse a connettere l’isola perché siano rimossi gli elementi di minore competitività di alcuni aereoporti, Alghero su tutti.”
Aver assaltato e danneggiato, a Cagliari, la sede del Pd e della Fondazione Berlinguer è un atto ignobile. Quando si colpiscono i luoghi di incontro e di partecipazione si vuole sferrare un colpo alla vita democratica delle nostre comunità ed è per questo che la reazione deve essere ferma così come tempestive devono essere le indagini per assicurare alla giustizia gli esecutori delle azioni vandaliche. La mia solidarietà va a quanti, fino ad ora, hanno tenuto aperte quelle sedi facendole vivere nel segno della libertà e della democrazia. Per questo tutti insieme riapriremo quelle stanze e non arretreremo di un centimetro di fronte ad un episodio così abietto.
Il Governo ha paura delle critiche e comprime la libertà di rappresentanza
“La maggioranza di centrodestra, dopo mesi di stop nelle commissioni, approva il DL sicurezza che interviene pesantemente su materie sensibili, con norme pericolose per l’impatto che possono determinare nel nostro ordinamento giuridico, anche per le limitazioni che possono esplicare su talune libertà fondamentali, nel campo del diritto penale, del diritto dell’immigrazione e del diritto penitenziario.”
Con questa norma il centrodestra illude i cittadini che aumenterà la sicurezza grazie all’aumento delle pene di alcuni reati con aggravanti le più fantasiose e inapplicabili come quella per i reati effettuati nelle “vicinanze” delle stazioni, come fosse meno grave di un reato compiuto in un parco, che non avrà nessun effetto come non lo ha avuto l’aggravante dei reati nei confronti dei medici e dei sanitari di un anno fa, come dimostrano le cronache di questi giorni o quelle dei reati compiuti dai minori con l’effetto Caivano.
In realtà è solo un grande bluff, con la volontà di creare una illusione ottica, di minacciare pene più gravi inapplicabili e quindi inefficaci, per far passare invece le vere norme liberticide: quelle che impediscono le manifestazioni, che trasformano i blocchi stradali in reati penali, (pensate alle manifestazioni dei trattori in Lombardia o quelle dei pastori sardi sul prezzo del latte), che spingono verso le manifestazioni violente nelle carceri, rendendola uguale alla non violenza e rendono possibile l’incarcerazione di mamme con bambini.
Si è deciso infatti di fare una norma ad hoc per una situazione che riguarda una decina di detenute madri con figli minori di un anno o incinte, per stabilire che non è più obbligatorio bensì facoltativo, il rinvio dell’esecuzione della pena (art. 15), violando così il bene superiore del minore e il suo diritto a nascere e vivere fuori dal carcere.
Per non parlare della distruzione della filiera della Canapa indiana che sarà, per i suoi utilizzi industriali e farmaceutici, importata dai paesi della Ue, nel furore ideologico del tutto sconnesso dalla realtà: aziende che producevano materie prime senza thc trasformate in produttori di sostanze da dipendenza.
Insomma è il decreto manifesto (per noi incostituzionale) di un governo che teme il dissenso e comprime la libertà di critica e di rappresentanza.” Così il deputato sardo del PD Silvio Lai.