“Questo decreto su cui è stata posta l'ennesima fiducia è un insieme di norme confuse e prive dei requisiti di urgenza, utili solo per pochi. Nasce lontano dagli interessi della comunità soprattutto nelle soluzioni che propone: è un altro provvedimento di distrazione di massa. Il governo vuole nascondere che senza il tanto osteggiato Pnrr, l'Italia sarebbe in recessione economica. Le conseguenze le scontano gli italiani costretti a pagare conti familiari sempre più alti, devastati dalle bollette, dall'aumento dei mutui, dei carburanti e delle nuove multe che il governo si è inventato immotivatamente”. Così il deputato dem Silvio Lai intervenendo a Montecitorio sul voto di fiducia del Dl Pnrr.
“Ogni giorno – continua il parlamentare Pd – governo e maggioranza inventano storie irreali e cercano nuovi nemici per coprire i fallimenti. Ma questo decreto è solo pura propaganda fin dall'articolo 1 laddove si propone il modello Caivano in altri quartieri delle città italiane per elevarle a simbolo delle periferie degradate. Nulla di più sbagliato perché commissariando le periferie, il governo delegittima i sindaci e non dà risposte contro il degrado. Viene marginalizzato il Terzo settore e il suo contributo fondamentale per le periferie in difficoltà. Vengono stanziati fondi per tre mini dissalatori in Sicilia senza alcun quadro complessivo territoriale e senza alcuna trasparenza”. “Scemare e sopire, illudere e ingannare: così il governo pensa di risolvere i problemi degli italiani. La propaganda è l'ossessione di questo esecutivo”, conclude Lai.
“Mimmo Lucà con Pierre Carniti, Ermanno Gorrieri, Giorgio Tonini, è stato un protagonista, un ispiratore e un animatore e, con la sua esperienza nelle ACLI ha portato molti di noi, allora giovani dirigenti dell'associazione dei lavoratori cristiani nei territori e a livello nazionale a scegliere di trasformare l'impegno associativo in un impegno politico nei Cristiano Sociali. Mimmo ha proposto a molti di noi di portare in politica una scelta netta di sinistra, da cristiani impegnati, con esperienze concrete, con lo sguardo lungo e le mani nella terra, senza paura. Il nome di Mimmo si coniuga con la buona politica, nei tempi poi segnati da Tangentopoli e dal dilagare della corruzione, spesso spettacolarizzata oltre misura”.
Così il deputato Pd, Silvio Lai.
“Con lui e i Cristiano Sociali e tante altre forze di sinistra - aggiunge - abbiamo fondato i Democratici di Sinistra e poi il Partito Democratico, trovando le ragioni di un confronto dentro un'unica forza politica progressista e democratica. L'ultima sua battaglia, ancora pochi mesi prima della sua scomparsa, è stata quella della denuncia della pochezza e della inefficacia della riforma della non autosufficenza approvata dal Governo Meloni. Una riforma a cui aveva lavorato da parlamentare e dopo la conclusione del suo mandato ma che era stata privata di quel sostegno economico necessario quando si introducono cambiamenti profondi nella società e nel suo welfare. Buon vento Mimmo”.
“La destra che governa il Paese si tiene in piedi inventando nemici e teoremi. In questo momento i bersagli sono la corte penale internazionale e i magistrati, l’Europa e l’Onu. Ma le bugie hanno le gambe corte e i teoremi costruiti sul nulla si sciolgono come la neve al solo. È successo di nuovo: dopo un anno la città di Bari si è liberata dell'infamante accusa di infiltrazioni mafiose sulle quali si erano espressi violentemente importanti componenti del Governo e della maggioranza da Sisto a Gemmato, da Gasparri sino al ministro Piantedosi solo per condizionare le elezioni comunali. Oggi il Consiglio dei Ministri ha archiviato la richiesta non avendo alcuna motivazione per procedere allo scioglimento dell'amministrazione dopo che nel marzo del 2024 il Ministero dell'Interno aveva, inopportunamente, ed oggi si può ribadire, messo sotto osservazione l’amministrazione della città. Una scelta che guarda caso avvenne poco prima delle elezioni comunali per condizionarle ma che tuttavia non hanno avuto alcun effetto. Il popolo si è stretto intorno all’allora sindaco De Caro e ai nuovi candidati riconoscendogli l'egregio lavoro fatto e la lotta serrata contro la criminalità organizzata. Una pagina grigia per Bari che è stata affrontata a testa alta da De Caro, dal PD della Puglia e di tutto il Mezzogiorno. Come Bibbiano, come in tutte le altre occasioni del recente passato anche quello su Bari si è rivelato un’altro teorema inesistente e un’altro castello di bugie della destra completamente smascherato”.
Lo dichiara il deputato del PD, Silvio Lai.
“Il ritiro dei decreti di nomina dei commissari dei parchi nazionali in Sardegna è un mix di arroganza e di superficialità.
Al tentativo di nominare commissari senza intesa, la Regione ha risposto con schiena diritta rammentando che ci sono ampie sentenze che confermano l’obbligo di cercare di condividere le scelte tra Governo e Regione.
Non solo, alla guida dei parchi, dove dovrebbero essere nominati dei presidenti e non dei commissari che dopo due anni e mezzo di governo non sono più giustificati, dovrebbero essere indicate figure competenti e adeguati a quanto i parchi nazionali devono rappresentare come biglietto da visita.
Il problema è che, per questa destra e per questo governo, i parchi sono interessanti solo come posto da spartire e nella bulimia di farlo, si dimenticano delle norme vigenti e si mostrano per come sono.” Lo dichiarano i parlamentari Silvio Lai deputato Pd e Marco Simiani, capogruppo PD in commissione ambiente.
“Urban Re-Start. Ridisegniamo il futuro delle nostre città”. Questo il titolo dell’evento promosso dai deputati democratici Anna Ascani, Marco Simiani, Ubaldo Pagano, Virginio Merola, Stefano Graziano e Silvio Lai, in collaborazione con Radio Parlamentare, che si svolgerà, domani, giovedì 6 febbraio, dalle ore 14.30 alle 17.00, presso la Sala Stampa della Camera dei deputati, in via della Missione 4. Un’occasione per discutere di rigenerazione urbana, sostenibilità e sviluppo, con istituzioni e amministratori locali. I sindaci Elena Nappi, Luca Secondi, Giuseppe Mascia, Vito Leccese, Matteo Lepore e Carlo Marino, racconteranno le loro esperienze e le proposte delle loro città. Chiuderà l’incontro Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera. Modera: Cristina Del Tutto, direttore di Radio Parlamentare.
Si potranno seguire i lavori dalla Web Tv della Camera dei deputati. Per gli accrediti scrivere a: redazione@radioparlamentare.it (entro il 5 febbraio).
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Negare l'evidenza è ancora peggio dell'ammissione dei ritardi di applicazione di tutte le norme che propagandisticamente la destra ha fatto approvare dal Parlamento per dare l'illusione di voler arginare la crisi in cui versa la sanità pubblica. Il problema non è dunque la denuncia della Fondazione Gimbe per la mancata approvazione da parte del governo dei decreti attuativi per il taglio delle liste di attesa ma le volgari accuse che i parlamentari di destra rivolgono alla stessa Fondazione per aver fatto emergere la verità.
Tagli alle risorse per il sistema sanitario nazionale, corsie senza infermieri e medici, prenotazioni visite specialistiche impossibili anche per patologie gravi: questa è la triste realtà che si presenta davanti ai cittadini per l'incapacità (ma anche per una volontà) del governo e della destra che ha nella testa, così come per altri settori, come scuola ed istruzione, la necessità di favorire i grandi interessi privati.
La latitanza della Meloni è ormai cronica e difendere l'indifendibile è lo sport preferito. A rimetterci gli italiani, soprattutto le fasce più deboli, ai quali viene meno un diritto costituzionale.
Piena solidarietà alla Fondazione Gimbe per il coraggio e la determinazione nel portare avanti battaglie di interesse generale. Lo dichiara il deputato del PD, Silvio Lai
“Sulla sanità il Governo fa solo chiacchiere, proclami di grandi interventi e grandiose intenzioni, che finiscono sempre per dare ragione a chi ritiene che il pensiero sia solo quello di ridimensionare la sanità pubblica”. Così Silvio Lai, deputato Pd, membro della commissione bilancio ed esperto di materie sanitarie, commenta l’ultima relazione indipendente di Gimbe sul decreto liste d’attesa.
“Prima la legge di bilancio che finanzia in maniera insufficiente la sanità pubblica, aggredita da decine di norme ad hoc di vari esponenti della maggioranza per i fini più svariati, poi di recente la corsa ad inseguire Trump nell’uscita dall’OMS, in mezzo il decreto liste d’attesa con i decreti attuativi al palo”, prosegue Lai.
“Al 29 gennaio 2025 un solo decreto attuativo è stato approvato mentre 5 sono al palo o scaduti e tra questi c’è quello del superamento del tetto di assunzione del personale che richiede l’applicazione della nuova metodologia di valutazione del fabbisogno di personale che Agenas ha definito ma non ha l’ok del Governo che evidentemente subisce pressioni e ricatti. Ma oltre il merito ci chiediamo se il ministro Schillaci voglia continuare a lungo a fare la foglia di fico in sanità per un Governo che aggredisce la sanità pubblica, liscia il pelo ai no vax e alle fantasie antiscientifiche, e lascia senza tutela i cittadini”, conclude Lai.
"È stata depositata oggi in Parlamento la proposta di legge sulla liberalizzazione del mercato primario dei titoli di Stato, che punta a garantire un accesso diretto ai BTP per i risparmiatori e a ridurre i costi per lo Stato. Con questa riforma vogliamo consentire ai cittadini di acquistare titoli di Stato direttamente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, così come avviene negli Usa, senza dover per forza passare dagli intermediari finanziari. Attraverso una piattaforma digitale dedicata, i risparmiatori potranno partecipare alle aste o al collocamento diretto dei BTP, accedendo al mercato primario con procedure semplici e trasparenti. Così il deputato dem Silvio Lai, primo firmatario della proposta insieme ai colleghi Ubaldo Pagano e Marco Furfaro.
"Attualmente chi desidera investire in titoli di Stato deve rivolgersi a banche, che agiscono come specialisti e applicano commissioni aggiuntive che ad esempio per i BTP sono a carico dello Stato. Con questo intervento – ha aggiunto l'esponente Pd – eliminiamo i costi di intermediazione e democratizziamo l’accesso al debito pubblico, offrendo ai cittadini opportunità di investimento più dirette ed economicamente vantaggiose".
"Questa legge permette di risparmiare risorse pubbliche e di nazionalizzare ulteriormente il debito, rafforzando il legame tra cittadini e Stato. È un passo avanti verso un sistema più equo e vicino alle persone", ha concluso Lai.
“Cosa ne pensa il ministro Schillaci della proposta di far uscire l’Italia dall’Oms fatta da autorevoli esponenti della Lega? Usciamo anche dalle agenzie europee della sanità e del farmaco? O è solo una ragazzata?” Così sui social Silvio Lai, deputato Pd, che chiede al ministro Schillaci cosa pensa della proposta di alcuni esponenti di maggioranza e, indirettamente, dell’iniziata degli USA.
“Eppure - conclude Lai - la lezione del Covid 19 è stata dura. Il ritardo della comunicazione della Cina all’Oms del virus ha ritardato la reazione in tutto il mondo causando molte vittime. In questo momento se scoppiasse una pandemia negli USA, il governo americano, fuori dall’Oms, non avrebbe alcun obbligo di comunicarne le caratteristiche o la stessa partenza. Peraltro questo avviene mentre gli scienziati osservano l’evoluzione del virus dell'aviaria che sarebbe ad un solo salto di mutazione dal contagio umano. Sembrano cose ridicole e lontane le iniziative avviate dalla nuova amministrazione americana ma il nuovo governo Trump mostra da subito la sua natura negazionista in ambito sanitario quanto in ambito ambientale. L’Europa rafforzi le sue difese contro le fake news antiscientifiche, ci sarà da lavorare”.
“La cabina di regia sulla crisi idrica istituita con il decreto siccità n.39 del 2023 si è riunita 4 volte in un anno e mezzo, il commissario ha presentato una prima relazione nell’agosto 2023 depositata e disponibile, con la rilevazione della situazione generale, una seconda relazione annunciata il 19 marzo 2024, che doveva contenere gli interventi necessari, mai resa pubblica. Da quel momento altre due riunioni di cui si è annunciato l’ordine del giorno ma senza una informazione sulle decisioni o sulle iniziative in essere.
Dall’agosto 2023 nulla si sa di quanto l’autorità, il commissario straordinario e il governo stiano facendo sulla siccità nel Paese. La crisi idrica, lungi dall’essere risolta, è in via di peggioramento. Per quanto riguarda il Nord Italia le nevicate ridotte del 40% rispetto allo scorso anno annunciano una analoga riduzione dell’acqua disponibile in primavera, mentre al Sud la situazione è già grave e non si comprende quali iniziative siano in corso e con quali effetti. Nel frattempo agli agricoltori in Sicilia e in Sardegna viene annunciato che la stagione irrigua neanche partirà. Per questo motivo lunedì sarà depositata un’interrogazione al ministro Salvini che presiede la cabina di regia sulla crisi idrica nella quale si chiederà conto dell’azione in corso del commissario nazionale e del Governo”.
Lo dichiarano i deputati PD Silvio Lai, della Commissione Bilancio e Stefano Vaccari, capogruppo della Commissione Agricoltura.
“La scelta di Glencore di anticipare al 23 dicembre la chiusura della linea zinco arriva ancora prima dell’incontro tecnico stabilito in sede di Ministero, per consentire la valutazione della possibile vendita dell’impianto a terzi è incomprensibile e inaccettabile sotto ogni punto di vista.
Si tratta di una scelta gravissima per il territorio e il residuo sistema industriale del Sulcis e inaspettata considerati gli impegni presi in sede ministeriale.
Peraltro attribuisce alla Glencore una dimensione di inaffidabilità che porta a riconsiderare la credibilità degli altri progetti sinora prospettati.
Il Governo non può esimersi dal fare i passi conseguenti attribuendo, alla produzione di zinco della fabbrica sulcitana, l’interesse nazionale.” Così dichiara il parlamentare sardo del PD Silvio Lai su sulla decisione della Glencore di sospendere l’attività della linea zinco.
Serracchiani e Lai: introdotta norma che estingue cause se non si è in regola con contributo unificato
“In manovra di bilancio il governo ha previsto l’estinzione del giudizio in caso di mancato pagamento del contributo unificato. Nonostante la richiesta da più parti di sopprimere la disposizione per evidente lesione del diritto di difesa e con l’obiettivo evidente di fare cassa, la maggioranza è riuscita addirittura a peggiorarne il contenuto. Ancora una volta siamo di fronte alla giustizia negata da questo governo” così in una nota la responsabile nazionale giustizia del Pd, Debora Serracchiani e il deputato democratico, componente della commissione bilancio della Camera, Silvio Lai.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Una manovra rimasta bloccata per 50 giorni, che di notte viene riscritta con norme indecenti.
Proprio stanotte, dopo le concessioni elettriche per 40 anni a cura di grandi aziende di Stato, arriva la concessione ad Anas spa per 50 anni.
Senza bisogno di essere Milei si tratta di una vergognosa operazione ai danni dei cittadini, che pagheranno nelle bollette e nei pedaggi le inefficienze di sistemi garantiti in maniera decennale.
Ma sorge anche il sospetto che la concessione ad Anas per 50 anni serva per dare più valore a Ferrovie delle Stato, che ne ha la proprietà, in vista di una privatizzazione prossima di cui da tempo si parla mentre il governo nega (come negava per le Poste).
Non so se l’amico argentino della premier apprezzi queste politiche stataliste, di sicuro non si fanno gli interessi dei cittadini. Lo dichiara Silvio Lai, deputato PD della Commissione Bilancio della Camera
O le nascondono i tagli oppure lei non usa bene la calcolatrice.
“Oggi la presidente Meloni ha detto che le opposizioni, sulla sanità, non sanno usare la calcolatrice, perché oltre alle risorse ordinarie andrebbero aggiunte anche le risorse del Fondo di coesione e i 750 milioni di euro in più del PNRR. Delle due l’una, o la Premier nella calcolatrice usa il più al posto del meno oppure al governo non le hanno detto che con la revisione del PNRR le risorse alla sanità sono state tolte e per ben 1,2 miliardi di euro che erano destinati alla misura 'ospedale sicuro' con conseguente taglio di oltre un terzo delle case della comunità e degli interventi negli ospedali. E aggiungo che questi soldi sono stati coperti dal fondo sulle infrastrutture ospedalieri e solo a partire dal 2027, proprio con questa Legge di bilancio. Quindi per i prossimi due anni i cantieri aperti e avviati non sono coperti. Per saperlo Presidente, magari hanno temuto a dirle la verità". Lo scrive sui social il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio richiamando il rapporto della Corte dei conti.
“Con la presentazione di decine emendamenti di relatori e governo a poche ore dalla chiusura dell’analisi, la manovra cambia faccia e viene praticamente riscritta del tutto e in molti capisaldi. Non si tratta di una marcia indietro dovuta all’ascolto delle bocciature provenienti dal cuore del Paese come dalle tante istituzioni, nè della presa d’atto della crescita dimezzata del 2024 ma solo di un grande inganno costruito a tavolino, per fare propaganda e per ingannare i cittadini.
No, il Governo riscrive la manovra prendendo in giro gli italiani.
Il centrodestra fa tutto da solo, taglia e nega di aver tagliato poi si dice bravo da solo per aver finanziato ciò che aveva tagliato: a ottobre, nella manovra proposta dal governo si fanno i tagli al turn over degli enti locali e a dicembre li corregge con i propri emendamenti annunciandoli come un grande risultato della maggioranza; a ottobre cancella il fondo dell’automotive, a dicembre fa parziale marcia indietro; a ottobre fa i tagli all’editoria, a dicembre li ripristina. Bravi a fare il gioco delle tre carte con le sorti del Paese, incapaci a guidarlo nella direzione della ripresa e dello sviluppo”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato PD della Commissione Bilancio della Camera.