“Prezzi alle stelle per chi deve raggiungere la Sardegna nei mesi estivi. Dopo i rincari incontrollati da parte delle compagnie navali che hanno stabilito all’unisono costi esorbitanti sui biglietti facendo sostanzialmente cartello, in barba alle leggi sulla concorrenza, ora la mazzata arriva anche sui voli verso l’isola. Scompaiono quelli low cost e sono sempre meno le tratte coperte durante la giornata. Una situazione assurda che colpisce residenti e turisti in un periodo importante come quello estivo”. Lo dichiara il deputato dem Silvio Lai, componente della commissione Bilancio della Camera.
“Solo qualche mese fa - evidenzia l'esponente Pd - il Parlamento ha introdotto in Costituzione la norma che riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità. Sono questi i risultati? Consentire solo a chi ha il portafogli a soffietto di poter raggiungere l’isola? La continuità territoriale è di fatto negata a chi non può permettersi di spendere ingenti cifre e a chi vorrebbe passare qualche giorno di ferie in famiglia, costretta a lasciare per trovare occasioni di lavoro o di studio nel continente".
"E - conclude Lai - tutto questo avviene nel silenzio assordante della Regione e del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, governate sotto lo stesso segno politico. Verrebbe da domandarsi perché, ma sarebbe fin troppo banale la risposta. Stare dalla parte dei grandi interessi è una scelta di campo. Chi non ha i soldi per acquistare un biglietto di un aereo o di una nave faccia il ricongiungimento familiare via skype. Attraverso uno schermo e a distanza, possono vedersi e parlare. Alla faccia della continuità territoriale e del diritto di mobilità che dovrebbe essere garantito a tutti, senza alcuna distinzione di censo”.
"L'Ocse scrive che l'Italia dovrebbe registrare una "crescita modesta" nel 2023 e 2024, con il Pil che rallenterà dal 3,8% del 2022 all'1,2% nel 2023 e all'1% nel 2024 e avverte che ritardi nell'attuazione Pnrr potrebbero ridurne ulteriormente la crescita. Occorre avvisare di questo la presidente Meloni che nei giorni scorsi aveva annunciato crescite trionfalistiche con l'Italia in testa alle graduatorie europee. Almeno 13 Paesi, secondo la Commissione, di contro, registreranno una crescita del Pil più alta di quella italiana: tra questi la Spagna, la Grecia, il Portogallo, i Paesi Bassi e la Polonia. Meloni poi omette di dire che, secondo la Commissione Ue, nel 2024 il Pil italiano crescerà dell’1,1 per cento rispetto al 2023. È l’aumento più basso di tutti e 27 i Paesi Ue, a pari merito con quello della Svezia. Servirebbe un bagno di umiltà alla presidente Meloni e soprattutto servirebbe sano realismo con l'attuazione del Pnrr sul quale prevalgono di contro silenzi e misteri". Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd, membro della commissione Bilancio di Montecitorio.
“Questo provvedimento su un tema importante e strategico quale è il rafforzamento della capacità amministrativa delle Pa è totalmente inadeguato. Il piano di assunzioni è totalmente insufficiente se il fine è quello di disegnare un futuro diverso per il nostro Paese verso il Pnrr.
Non viene data energia a tutti quei progetti che ci permettono di rendere il Paese più innovativo, più sostenibile, per offrire ai nostri giovani quelle opportunità che spesso tristemente cercano all’estero.
Le scelte anche di questo decreto sono insufficienti: le assunzioni riguardano prevalentemente le forze di polizia e nemmeno tutte. Ma negli altri settori? Le assunzioni riguardano i vertici. E la base? Troppe lacune e troppi settori vengono tralasciati. Questo decreto ancora una volta va contro i richiami del Presidente della Repubblica di non ricorrere alla decretazione d’urgenza in continuazione non avendone nemmeno i presupposti e poiché limita l’esercizio di democrazia da parte del Parlamento, e lede la fiducia dei cittadini nei confronti non solo del Governo ma della politica tutta. Questo decreto è insufficiente sia nel merito che nella linea di lavoro e per queste ragioni facciamo convintamente opposizione”. Lo ha detto in Aula il deputato del Pd, Silvio Lai, dichiarando il voto contrario del Pd al decreto Pa.
Sardi sequestrati per due mesi
"Ingiustificabile e discriminatorio l'esoso rincaro dei costi dei traghetti per la Sardegna nel periodo estivo". È quanto dichiara Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio a fronte dei tariffari praticati dalle compagnie navali che garantiscono le tratte dal Continente verso l'isola. Il costo del biglietto di ponte raddoppia addirittura quello praticato per un viaggio aereo in regime di continuità territoriale. E per di più non ci sono evidenti differenziazioni tra le diverse compagnie navali quasi a far palesare un accordo tra i diversi interessi in palese violazione delle norme sulla concorrenza e sul diritto alla libera circolazione di tutti i cittadini.
Per questo, raccogliendo le denunce degli organi di informazione e delle organizzazioni di rappresentanza dei consumatori, ho chiesto formalmente l'intervento dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Quei piani tariffari devono essere rivisti con assoluta urgenza anche perché se rimarranno tali verrebbe impedito a decine di migliaia di cittadini, a cominciare da quelli sardi, che non hanno disponibilità sufficienti per sopportare i gravosi costi, di potersi ricongiungere con le proprie famiglie o anche di godersi qualche giorno di ferie dopo una stagione di lavoro.
Ciò che è altrettanto insopportabile è il silenzio della Regione che come sempre subisce e in molti casi è accondiscendente ai voleri dei grandi interessi. La Regione non può chiedere incontri al ministero dei trasporti solo per inseguire strategie fallimentari per ottenere posti in CDA. il Presidente della Regione chieda al Ministro Salvini di convocare le compagnie di navigazione e chieda conto di queste speculazioni, che ledono irrimediabilmente la competitività turistica ed economica della Regione e rendono i sardi prigionieri nella propria isola, se non si possono permettere di usare uno stipendio intero per andare a trovare i proprio parenti nel territorio italiano".
“Gigantesca anomalia è il taglio della discussione parlamentare sul decreto Pa e l'ennesimo voto di fiducia nonostante i numeri di cui dispone la maggioranza. Non certo il taglio dei controlli della Corte dei Conti sulle spese del Pnrr senza peraltro rafforzare i controlli interni per evitare che le risorse si possano disperdere nei glanghi degli abusi e della corruzione.
Meloni e la destra hanno una strana idea della democrazia e della trasparenza: il contrario di quello che dicevano quando erano all’opposizione”. Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio di Montecitorio.
“Il Governo non può non vedere che la soluzione approvata due mesi fa, con un decreto, sia assolutamente inefficace e girarsi dall’altra parte come se il problema fosse risolto. E’ quello che sta succedendo sui crediti incagliati dei bonus edilizi in particolare del 110%. I crediti che possono essere disincagliati sono solo quelli del 2022, le piattaforme previste sono inattive o lentissime, tanto che nella migliore delle ipotesi annunciano l’apertura concreta solo da settembre in poi. Nel frattempo i crediti del 2023 non vedono all’orizzonte una soluzione e questo blocca i cantieri che avrebbero diritto a partire in virtù di una autorizzazione già concessa a novembre 2022, ma con la tagliola della conclusione dei lavori entro il 31 dicembre di questo anno. Insomma la maggioranza e il Governo Meloni avevano annunciato la soluzione dei crediti incagliati in realtà hanno ingannato i cittadini e stanno portando al fallimento le imprese che si sono fidate di loro. Occorre mettere in campo davvero il sistema pubblico e avere il coraggio di disporlo come utilizzatore del credito di ultima istanza altrimenti avranno sulla coscienza imprese fallite, lavoratori disoccupati e cittadini ingannati e truffati".
“Cento anni fa nasceva #DonMilani.
Il suo progetto di scuola è ancora oggi riferimento di chi si batte per una scuola aperta, inclusiva, che si fa carico degli ultimi e contrasta le diseguaglianze per affermare il diritto universale alla formazione alla conoscenza.
#ICare”. Lo scrive su twitter il deputato del Pd, Silvio Lai.
Salvini e Solinas parlano e promettono ma non producono risultati per i cittadini sardi
“Caro ministro Salvini, Il livello di sopportazione dei sardi sulla continuità territoriale ha superato il limite di guardia e non si può accettare nulla di più” così la lettera che il deputato sardo del PD Silvio Lai scrive al vicepremier Salvini accompagnando la copia della interrogazione depositata sui costi dei biglietti delle navi da e per la Sardegna per i residenti e i non residenti.
“Se il 5 agosto, per una settimana di meritate ferie, un sardo volesse partire per Genova pagherebbe un posto ponte in nave più di un viaggio aereo su Milano. È uno scandalo continuo con i sardi che a luglio e agosto sono sequestrati nella propria isola, dovendo pagare solo il trasporto in posto ponte, senza poltrona a 210 euro o un posto letto in cabina condivisa a 460 euro.
Ma anche il sistema turistico è lesionato se per un posto ponte un non residente ad agosto arriva a pagare 280-300 euro. E poiché non si può arrivare a nuoto o in auto ecco che l’economia dell’isola non è nelle condizioni di competere con altre regioni e si trova agli ultimi posti nelle graduatorie di competitività delle regioni europee.”
“Per questo ho chiesto con una interrogazione al ministro Salvini quali siano le condizioni operative della convenzione per la continuità territoriale, se ritiene che siano accettabili questi costi per i residenti e se non ritenga di intervenire in qualità di autorità responsabile della continuità territoriale marittima.”
“Anche la Regione Sardegna ha un ruolo per quanto minore nella continuità marittima ma Presidente e assessore ai trasporti si occupano di altro evidentemente più interessante per loro. E così si avventurano in nuove future norme che (se approvate) si applicheranno nel 2026 o in poco probabili battaglie sulle società di gestione degli aereoporti, senza fare bene i conti della proprietà pubblica. Qualunque cosa pur di non occuparsi dei problemi veri e di oggi, pur di non dare risposte e di non disturbare il manovratore e il decisore.
Non vediamo iniziative politiche verso governo e compagnie contro il caroprezzi dei biglietti sia marittimi che aerei. In nessuna direzione. Una sola conclusione possibile: non sono interessati ai servizi ai cittadini ma solo ai posti in cda.”
Il progetto dell’Einstein Telescope è ad un bivio. Il tempo delle chiacchiere è finito: o la candidatura italiana diventa concreta con finanziamenti dedicati da parte del Governo Italiano oppure prevarranno le due candidature olandesi e tedesche.” Lo dichiarano i parlamentari PD Silvio Lai e Marco Meloni sul dibattito intorno alla candidatura italiana per l’osservatorio sulle onde gravitazionali.
“Purtroppo i tempi stringono e la decisione che sarà assunta entro il 2025 richiede che ci siano sul campo già delle concrete realizzazioni per rendere credibile la proposta. In Olanda ci sono già laboratori operativi con ricercatori impegnati a supporto e oltre 800 milioni di euro, il land sassone ha impegnato già milioni di euro, in Italia occorre implementare rapidamente ciò che c’è.
D’altro canto vanno anche resi evidenti oltre che i finanziamenti nazionali ancora non definiti, che quelli regionali si trasformino in impegni concreti, opere e appalti.
Come per il PNRR è finito il tempo delle chiacchiere, si deve mettere a terra ciò che si promette e il Governo deve passare dalle parole ai fatti.
"L’insediamento della commissione antimafia nel giorno in cui cade la 31 ricorrenza dell'assassinio per mano mafiosa di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro sarebbe dovuta essere nella scia di un impegno univoco e riconosciuto da tutti, senza divisioni. Così invece non è.
Una presidente del consiglio che dopo tanti anni ha un mandato politico, e non subisce un governo tecnico, dovrebbe riservare particolare attenzione all’unità del Paese piuttosto che a suddividere piccole spoglie di potere. Onorare la memoria del martirio per mano mafiosa richiederebbe scelte condivise, per non abbassare la guardia nella lotta alle mafie, per costruire e accrescere la cultura della legalità, per mantenerla come patrimonio comune di tutto il Paese. Le divisioni nelle istituzioni fanno il bene delle mafie e il male del Paese. Ne vale la pena presidente Meloni?". Lo dichiara il deputato del Pd, Silvio Lai.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Sul caso Cospito la Procura di Roma conferma quanto avevamo fin dall'inizio sottolineato. Le informazioni che il sottosegretario Delmastro ha fornito al deputato Donzelli per attaccare l’opposizione non erano a disposizione dei parlamentari, erano coperte dal segreto amministrativo e pertanto non divulgabili. Smentiti su tutta la linea.
Una vicenda per la quale ci si aspetterebbero normalmente scuse soprattutto da parte di uomini delle istituzioni che, tuttavia, siamo certi che non ci saranno, presi come sono a vivere il loro mandato per ragioni di parte e non certo nell'interesse superiore del Paese. È ancora più grave che il ministro Nordio abbia assecondato, con un atteggiamento camaleontico, una palese violazione delle regole e delle leggi avvenuta nel suo dicastero e sotto la sua responsabilità. Ma non è la stessa persona delle dichiarazioni precedenti la sua nomina... Sic transit gloria mundi.
"Un incontro tra amici e niente di più. Il ministro Calderoli incontra a Cagliari, peraltro in un salone da pranzo e non in uno spazio istituzionale, un gruppo di consiglieri e assessori della Sardegna e fa ironia sull'assenza delle forze di opposizione. Calderoli piuttosto, se ha in animo di fare il censore, dovrebbe chiedere conto dell'assenza del rappresentante legale e presidente della regione Solinas che attesta senza ombra di dubbi la non ufficialità della riunione, della quale non ci sono precedenti. Un incontro tra amici che nasce dalla totale assenza di cultura istituzionale nella forma e nella sostanza della organizzazione e della partecipazione.
Le opposizioni hanno fatto bene a non partecipare anche perché avrebbero continuato ad ascoltare proposte che mal si conciliano con gli interessi della Sardegna e le valutazioni oggettive che il servizio bilancio del Senato ha fatto dell'articolato del ministro Calderoli allorché viene evidenziato la previsione che l'autonomia differenziata produrrebbe ulteriori divaricazioni tra le regioni in termini di opportunità e servizi per i cittadini. Nulla si continua a dire sulle diverse condizioni di partenza delle economie regionali e su come affrontare questa evidente disparità senza nuove risorse. L'allarme arriva proprio dal dossier del Senato allorché si sottolinea che non si possono assegnare funzioni alle Regioni basandosi sulla tassazione regionale che dipende dai cicli economici e dalle condizioni di partenza. E quando Calderoli dice che se lo Stato spende 100 e la regione spenderà quei 100 significa che dove si spende 40 si continuerà perlomeno a spendere solo 40. Tentiamo di spiegarlo così al ministro Calderoli poi passeremo ai disegnini. Ciclo economico negativo meno capacità di tassazione, ergo meno finanziamento alle regioni. Insomma i ricchi saranno più ricchi, i poveri saranno più poveri. Per di più la Sardegna da regione a statuto speciale perderebbe la sua specificità e le sue attuali prerogative, comprese le entrate tributarie. Vade retro Autonomia differenziata, è solo un imbroglio di chi ha imbrogliato gli italiani con la legge elettorale peggiore di tutte, il porcellum. Senza soldi in più che non ci sono va definita come la Banca d’Italia ha definito la riforma fiscale proposta dal Governo, impraticabile!"
Così Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio della Camera.
Per la Portovesme srl non è più tempo di raccomandazioni ma di impegni concreti. Il governo invece si sottrae. Per questo oggi, in sede di votazione del decreto bollette, non ho accettato la proposta del governo di trasformare un ordine del giorno, a mia firma e della collega Ghirra, in una raccomandazione sulla crisi della Portovesme. Non si possono prendere in giro oltre 1500 lavoratori, tra diretti e indiretti, che sono a casa senza alcuna tutela e nella migliore delle ipotesi in cassa integrazione con un taglio deciso dei loro stipendi che non garantisce la dignità di vita a migliaia di famiglie. In realtà cosa si chiedeva? Di arrivare come in passato è avvenuto per altre aziende ad accordi bilaterali per la fornitura dell'energia elettrica vista l'assenza in Sardegna di un metanodotto. Al tempo stesso chiedevamo al governo di alzare il livello della trattativa ai massimi livelli manageriali internazionali per consentire di riattivare l'attività industriale. Il Governo si è invece girato dall'altra parte così come ha fatto finora la regione Sardegna.
Così il deputato del Pd Silvio Lai.
Cosa ne pensano i ministri della Salute e dell’Università?
Con il Dl bollette si approva una norma che consente ai laureati in odontoiatria di fare interventi di medicina estetica al viso in aree che non fanno parte della formazione universitaria (naso e occhi). Cosa ne pensa il ministro dell’Università e della Ricerca Bernini? Ritiene corretto nel metodo e nel merito modificare per questa via la competenza sanitaria degli odontoiatri in un campo così delicato come la medicina estetica? E il ministro della Salute Schillaci ritiene che in questo modo siano tutelati i pazienti? E cosa ne penserà l’Europa dopo che i percorsi sanitari di formazione sono uniformati per garantire la mobilità dei professionisti?
Così il deputato del Pd Silvio Lai.
Il ministro Calderoli, pur di minimizzare le valutazioni del servizio di bilancio del Senato sulle criticità legate al progetto di autonomia differenziata, interpreta banalmente e si arrampica sugli specchi quando dice che si tratta di previsioni ipotetiche. Anche il Def, e Calderoli lo sa bene, ma glielo ricordiamo noi, si basa su ipotesi e previsioni di crescita economica e su quelle, conseguentemente, si assumono decisioni e si fanno le leggi di bilancio.
Il dossier del Senato segnala che non si possono assegnare funzioni alle Regioni basando il loro finanziamento sulla tassazione regionale perché il ciclo economico negativo riduce la capacità di tassazione, le Regioni hanno capacità di tassazione differente, manca la capacità compensatoria dello Stato. Neanche la Ragioneria Generale dello Stato può mettere in discussioni queste libere e oggettive valutazioni del servizio Bilancio del Senato che portano ad un fatto chiaro, solo le Regioni ricche hanno margine per assumere nuove funzioni, quelle povere no. Non c’entra niente la bravura degli amministratori ma il punto di partenza dell’economie regionali. Ergo si conferma che il progetto di Calderoli alimenta solo gli egoismi, affossa le Regioni e le popolazioni più deboli, divide ulteriormente il Paese. Un progetto di autonomia che non serve all’Italia, né serve per accreditare il governo in Europa. E allora viene da chiedersi, per chi lo fa?
Lo dichiara Silvio Lai, deputato Pd della Commissione Bilancio della Camera.