La destra la smetta di minacciare e creare clima di tensione
“Si assiste in queste ore a dichiarazioni inappropriate quanto avventurose da parte di esponenti della destra in Sardegna circa ordine pubblico e possibili ricorsi su dati ufficiali che ancora non esistono.” Così il deputato dem sardo Silvio Lai. “I fatti sono semplici: i tribunali non hanno completato i conteggi delle sezioni che non erano state concluse nei seggi così come sono da verificare le schede contestate il cui numero complessivo non è ufficiale.
Dopo di che ci sarà la proclamazione di presidente e consiglio regionale. L’auspicio è che i tanti esponenti del centrodestra che si lanciano in speculazioni e velate minacce attendano serenamente che queste procedure si concludano per poter discutere dei dati ufficiali: creare questo clima non può che far male alla fiducia dei cittadini nei confronti delle elezioni. Sono tanti i casi di elezioni regionali in cui la differenza è stata persino inferiore di quanto avvenuto in Sardegna senza che si sia assistito a tentativi di delegittimazione come quelle di queste ore. Altrimenti viene in mente che ci si trovi davanti ad un tentativo di incutere timore in chi sta facendo in queste ore il proprio dovere e questo dovrebbe richiamare immediatamente l’attenzione dei ministeri competenti a tutela dei servitori dello Stato. Meglio terminare un inutile e dannoso palleggio prima di eccedere.”
“Voglio esprimere la mia solidarietà ai giornalisti oggetto di una aggressione da parte di uno dei candidati alla presidenza della Regione Sardegna.
Accusare i giornalisti che fanno il loro mestiere peraltro all’interno di regole condivise in sede di vigilanza denota un nervosismo che non giustifica il gesto e le vittime di quel gesto.
Soru ha sbagliato a farlo e dovrebbe chiedere scusa alle persone vittima del suo gesto.
Attaccare giornalisti della carta stampata e della Rai che fanno solo il loro mestiere regolato da norme condivise in sede di vigilanza non fa che risaltare una scelta sbagliata fatta un mese fa che danneggia il cambiamento e mette in imbarazzo anche qualche suo candidato espressione di quel mondo, il giornalismo, che va sostenuto e aiutato a mantenere la libertà e l’autonomia che la destra sta imbavagliando.
Per questo solidarietà ai lavoratori e ai professionisti dell’informazione che vanno sempre e comunque tutelati.” Lo dichiara il deputato del PD Silvio Lai
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Una lunga e costante processione di ministri accompagna la campagna del centrodestra necessaria per nascondere i disastri di Solinas ma anche per evitare che Truzzu si esponga troppo. Oggi è la volta di Valditara e di Tajani , con quest’ultimo che incontra gli agricoltori in protesta sui trattori ai quali sarà costretto a dire, se prevarrà come speriamo l’onestà intellettuale, che grazie alla loro protesta e alla determinazione del Pd in Parlamento sono stati costretti a reintrodurre gli sgravi fiscali che Lollobrigida e Meloni avevano in maniera improvvida cassato.
Di contro, il ministro Valditara arriva sull’isola sapendo del suo fallimento sul caro affitti per gli studenti non avendo attivato quel tavolo istituzionale, più volte chiesto, per concertare azioni e misure che avrebbero consentito di abbassare i costi degli affitti, aumentare le disponibilità, garantire i necessari controlli per evitare le ricorrenti speculazioni.
D’altronde, Valditara si trova in buona compagnia visto che la Giunta regionale si è dimenticata della scuola in Sardegna. Sono peggiorati i risultati dei test degli studenti, hanno lasciato per 7 mesi senza borsa di studio migliaia di universitari idonei perché non si mettevano d’accordo sul Cda dell’Ersu (diritto allo studio) e molti si sono dovuti ritirare. Peraltro hanno perso decine di milioni di euro sulla formazione e la Sardegna è stata l’ultima per le attività di politiche attive del lavoro per i giovani. Un fallimento totale per il sistema scolastico regionale.
In più hanno cancellato decine di autonomie scolastiche e il centrodestra nazionale ha bocciato il mio emendamento al milleproroghe che poteva salvarle.
Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai
“Una nuova perizia medico legale sarà eseguita sulla salma di Stefano Dal Corso, il detenuto romano di 42 anni deceduto nella sua cella del carcere Massama di Oristano nel 2022.” La notizia arriva dai deputati del Partito Democratico Debora Serracchiani e Silvio Lai che riferiscono quanto contenuto nella risposta del Ministro della Giustizia all’interrogazione presentata dal gruppo del PD, prima firmataria la stessa Debora Serracchiani.
Il caso era stato archiviato come suicidio dal GIP del Tribunale di Oristano senza che venisse effettuata l’autopsia. La sorella di Dal Corso aveva chiesto la riapertura del caso, sulla base anche di una testimonianza anonima di una persona che aveva detto di essere in possesso di filmati che proverebbero l’uccisione di Stefano Dal Corso. Ricordiamo che il detenuto, la cui pena era nella fase conclusiva, era arrivato da pochi giorni da Rebibbia nel carcere di Oristano per presenziare ad un’udienza di un processo nel quale era coinvolto.
“Abbiamo chiesto al Ministro – afferma Debora Serracchiani – di adottare iniziative immediate per verificare quanto accaduto nel carcere di Oristano. Se dovessero emergere responsabilità di terzi il fatto rappresenterebbe un vulnus di incredibile gravità al sistema di gestione dell’esecuzione della pena da parte dello Stato. La notizia dell’incarico ad un collegio peritale composto da cinque esperti del settore è sicuramente molto positiva. Speriamo che a questo punto si arrivi ad una verità definitiva sulla morte di Stefano Dal Corso. Ma ci sono altri elementi che devono essere approfonditi e che riguardano i sistemi di sicurezza del carcere di Oristano.”
“Dalla risposta del Ministro – dichiara il deputato sardo del PD Silvio Lai – emerge che dal 2017 non viene effettuata la manutenzione dell’impianto di video sorveglianza. E sempre nel 2017 risultavano funzionanti solo 45 telecamere su 295. Nessuna telecamera funzionante è presente nelle celle, e anche quella dalla quale si intravede la cella nella quale è avvenuto il decesso di Dal Corso risulterebbe malfunzionante.”
“Tutto questo è gravissimo – concludono i due deputati dem – chiediamo che vengano avviate immediatamente tutte le procedure per eseguire la manutenzione del sistema di video sorveglianza ed il ripristino di tutte le telecamere non funzionanti per garantire la più totale sicurezza a tutte le persone che operano nel carcere e a tutti i detenuti.”
"La Sardegna è il fanalino di coda sull'erogazione delle cure essenziali. Un peggioramento costante, di anno in anno. Fa peggio solo la Valle d’Aosta che però, come tutti sanno, può contare sui servizi del vicino Piemonte. Un bilancio disastroso da parte dell’assessorato regionale alla Sanità che fin dall’inizio, per volontà del ministro Salvini, è stato occupato dalla Lega con una sistematica presa del potere. Basti pensare che tre dei nove manager regionali sono veneti e lombardi così come tanti consulenti e collaboratori dell’assessorato. Ai leghisti la Sardegna serve solo a questo, non certo a risolvere i problemi delle liste di attesa, dei pronto soccorsi, delle cure specialistiche. E’ questo il preludio della tanto sbandierata autonomia differenziata?". Così il deputato sardo del Partito Democratico Silvio Lai.
Che volino gli stracci nel centrodestra della Sardegna è ormai noto e la prima resa dei conti si è avuta con l’estromissione di Solinas dalla ricandidatura a presidente della Regione. Peraltro, ora, visti i disastri combinati lo nascondono alla vista degli elettori che potrebbero rinfacciare i disastri su sanità, servizi, ambiente, sicurezza, energia, mobilità, continuità territoriale. Quello che non ti aspetti è che in campagna elettorale una sonora bocciatura arrivi dal ministro dell’Economia Giorgetti che chiede alla destra di cambiare pelle per risvegliare l’orgoglio identitario e avere (finalmente) una precisa visione di cambiamento. Alla luce di questo la sentenza di Giorgetti è drammatica per la Sardegna. Niente promesse, dice solennemente Giorgetti che per un ministro dell’Economia significa niente soldi e nessun fondo speciale per l’Isola al contrario di quanto hanno sbandierato, a cominciare da Salvini, altri ministri venuti in soccorso a Truzzu.
Una triste verità che i sardi sapranno valutare perché l’Isola ha bisogno di tutt’altro e non certo di venditori di tappeti che ogni cinque anni si presentano alla porta e poi sistematicamente spariscono. Per questo il voto è utile e la scelta è obbligata tra la stagnazione di Truzzu e il rinnovamento di Todde. Tertium non datur.
Lo dichiara il deputato del PD Silvio Lai.
“L’approvazione da parte delle commissioni Bilancio e Affari costituzionali della Camera dell’emendamento bipartisan al Decreto Milleproroghe che proroga la moratoria del taglio dei contributi all’editoria di altri 24 mesi è certamente una buona notizia. Ora però non si deve perdere tempo e occorre lavorare con serietà ad una revisione organica della normativa a tutela del pluralismo dell'informazione. Al centro deve essere posto il diritto del cittadino ad una informazione corretta e puntuale”.
Lo dichiarano i deputati democratici Mancini, Bonafé, Cuperlo, Fornaro, Mauri, Guerra, Lai, Pagano e Roggiani, firmatari dell’emendamento 7.18 al Dl Milleproroghe.
“Lo avevano chiesto alcune delle principali organizzazioni del terzo settore tra queste le Acli, l’Arci, l’Auser, l’MCL, l’Ancescao.
Serviva rinviare il passaggio al nuovo regime IVA previsto dalla riforma a metà dell’anno con dinamiche costose e dannose per circoli e piccole associazioni.
Stanotte in commissione è stato approvato un emendamento presentato dal Pd al decreto Milleproroghe che sposta a fine anno il passaggio e mantiene un regime di agevolazioni Iva per migliaia di associazioni. Si tratta di un aiuto concreto a realtà sociali dell’associazionismo e del volontariato che sono tutti i giorni in campo, preziose per il paese anche nei giorni difficili della pandemia. Serviva non complicare la loro vita quotidiana e dare un po’ più di tempo e ci siamo riusciti.". Così Silvio Lai deputato Pd, membro della commissione bilancio di Montecitorio e tra i firmatari dell’emendamento PD.
"Leggo le dichiarazioni di Renato Soru che dice di essere l’unica possibilità di battere la destra in Sardegna e resto impressionato dal travisamento della realtà di cui è capace ogni volta che parla. Il suo progetto di terzo polo non ha niente di nuovo, neanche in Sardegna, dove è cosa già vista in altri tempi, durante le elezioni del 2014 come in quelle del 2019 e oggi ha soltanto l’effetto di riportare in corsa un centrodestra che era ampiamente indietro per il giudizio maggioritario dei sardi nei confronti della Giunta uscente Solinas-Truzzu. Esattamente come Soru disse nei confronti di Michela Murgia, nel 2014, anche oggi un voto che non vada alla candidata del centrosinistra Alessandra Todde è di fatto un voto al centrodestra. 10 anni fa per Soru un voto a Michela Murgia era un voto per Cappellacci, oggi un voto per Soru è, e lo diciamo con grande dispiacere, un voto per Truzzu e Solinas. E se fosse sincero sul suo progetto farebbe votare le sue liste e non se stesso. Soru non è l’unica possibilità di battere il centrodestra, ma l’unica possibilità per il centrodestra di Truzzu e Solinas di rivincere contro un progetto unitario alternativo alla destra nato e voluto in Sardegna, con una donna leader e una coalizione coesa". Lo dichiara il deputato del Pd Silvio Lai.
“Sulla vicenda dell’Irpef sui terreni agricoli e dell’emendamento al Dl Milleproroghe, il governo Meloni e la maggioranza di destra fanno il ‘gioco delle tre carte’. Prima tolgono i soldi, poi ce li rimettono; dicono che li mettono sulle assicurazioni e poi invece lo smentiscono. Ci troviamo davanti ad un’altra presa in giro per gli agricoltori, utile solo per cercare di ingraziarsi coloro che stanno manifestando. Ciliegina finale: la scelta di prendere le risorse necessarie per le coperture dal fondo per l’attuazione della delega fiscale. La comica finale”.
Lo dichiarano i deputati democratici: Stefano Vaccari, capogruppo commissione Agricoltura; Ubaldo Pagano, capogruppo commissione Bilancio, e Silvio Lai, della commissione Bilancio.
Dopo il nulla cosmico di impegni presi e non mantenuti, Salvini si accorge ora della Sardegna e riprende a fare il venditore di tappeti, dimenticando, lui e la Lega nell’isola, di essere il responsabile del disastro dei trasporti per terra, per mare, nel cielo.
Intanto annuncia, in maniera sospetta, a pochi giorni dal voto che ci sarà la ripresa dei lavori di completamento della strada Sassari Alghero. Già ha il sapore della burla il fatto che la priorità sarà la bonifica del tracciato da eventuale presenza di ordigni mentre la si da già per fatta e finita. Poi con grande sprezzo del ridicolo aggiunge l'annuncio della presenza dell'esercito, anziché potenziare le forze ordinarie della polizia, per garantire la sicurezza nella città di Sassari, come se fossimo in qualche città nelle mani della criminalità organizzata. E poi Salvini, che ricordiamo per la colpevole assenza sui rincari dei voli aerei per la Sardegna ed anche per l'inefficienza sul fronte del trasporto ferroviario, continua a sbandierare un investimento per 5 miliardi quando in realtà nella legge di bilancio vi sono solo 5 milioni a disposizione.
Il ministro Salvini di contro porta la totale responsabilità di 5 anni di disastri in Sardegna del suo presidente Solinas che pure i suoi alleati si sono visti costretti a sfiduciare.
Così il deputato del Pd Silvio Lai.
Altro che record, situazione inconcepibile Lollobrigida intervenga
“É inconcepibile che nei tempi della digitalizzazione della Pa si possano avere ritardi dei pagamenti della Pac di mesi con gli agricoltori e gli allevatori in ginocchio come sta avvenendo in Sardegna, nel silenzio del Governo e del ministro competente che dovrebbe vigilare e che invece lancia proclami di record solo il 10 gennaio scorso”.
Durissimo attacco del deputato dem, Silvio Lai, e del capogruppo Pd in commissione Agricoltura, Stefano Vaccari, sui ritardi dei pagamenti dei premi della politica agricola comune che sta mettendo in crisi centinaia di imprese in Sardegna.
“Anche se il ministro - aggiungono - non vuole disturbare il manovratore che è una giunta a lui vicina come quella uscente in Sardegna, il suo dovere è tutelare tutti gli agricoltori e gli allevatori ed evitare che il sistema agricolo collassi in tutta Italia. Per questo abbiamo presentato una interrogazione nella quale sollecitiamo il ministro Lollobrigida ad occuparsi anche della Sardegna e dei ritardi dei pagamenti della Pac che ormai tutte le organizzazioni agricole stanno denunciando da mesi senza esito e soluzioni. Se in Sardegna nella Giunta non sono in grado di agire, si intervenga con ogni strumento disponibile per farlo, senza attendere gli esiti elettorali. Gli agricoltori e gli allevatori, le loro imprese e le loro famiglie - concludono - vengono prima degli interessi delle formazioni politiche che il ministro vuole evidentemente proteggere, se non se ne occupa”.
Dichiarazione di Silvio Lai, deputato Pd
Gigi Riva è stato una di quelle personalità che hanno reso particolari servizi alla Patria e hanno illustrato la Nazione italiana, come recita la norma, nel campo del lavoro, dello sport e delle attività sociali. In queste ore milioni di persone stanno vivendo la morte di Gigi Riva con autentico dolore come ha avuto modo di rappresentare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella perché “i suoi successi sportivi, il suo carattere di grande serietà, la dignità del suo comportamento in ogni circostanza gli hanno procurato l’affetto di milioni di italiani anche tra coloro che non seguivano il calcio”.
Per questo mi associo alla proposta di Roberto Morassut e chiedo che la Presidenza del Consiglio, com’è nelle sue facoltà, riconosca i funerali di Stato per Gigi Riva. Lo dichiara il deputato sardo del PD, Silvio Lai
“Vicenda #Solinas, orologeria di destra.
Da #Tajani e #Salvini lacrime di coccodrillo. L’indagine è del 2021, la richiesta di sequestro di febbraio 2023, la conferma di novembre scorso. Serviva solo alla destra silurare Solinas”. Lo scrive sui social il deputato PD Silvio Lai.
Oggi la destra ha approvato alla Camera una norma che sanziona tra 40 e 60.000 euro le proteste dei ragazzi di nuova generazione che lottano contro la crisi climatica “sporcando” i monumenti con vernici lavabili. I cosiddetti "eco-vandali". Poi però la stessa destra ha bocciato un emendamento che porta a 10.000 euro la sanzione di chi distrugge l’ambiente costruendo manufatti abusivi ed ecomostri.
Tanto per dire la nuova norma sanzionatoria amministrativa, ferme restando le eventuali sanzioni penali, si applicherà anche in Sardegna alle prossime proteste dei pastori sardi nel caso in cui blocchino una strada statale, come è già successo nel caso della 131, e nel farlo gettino il latte per terra.
Lo dichiara il deputato del PD Silvio Lai, della Commissione Bilancio della Camera.