“Altro che trionfalismi: oggi in Italia mancano oltre 30mila unità di personale alle Forze dell'Ordine. Lo dicono i dati ufficiali del Ministero dell’Interno, aggiornati a questa settimana. Davanti a questi numeri, l'ennesima dichiarazione del ministro Piantedosi suona come pura propaganda. Vantarsi di 37mila assunzioni di agenti in tre anni fingendo che siano aggiuntivi, e non dire che invece sono semplici sostituzioni ordinarie già previste, è al limite della truffa ai danni dei cittadini.
E con il Ministro Piantedosi anche la Presidente Meloni continua a usare cifre che non corrispondono alla realtà. Forse lo fanno perché pensano che a continuare a martellare la pubblica opinione dagli schermi di tutte le TV nazionali possa far diventare vere cose che sono false. Ma i lavoratori e le lavoratrici del comparto sicurezza sono i primi a sapere non non sono assolutamente dati veri. Al contrario la Polizia di Stato, ad esempio, continua a perdere effettivi ogni anno che passa: nel 2024 gli agenti erano 97.931, cioè 11.340 in meno rispetto alla dotazione prevista e in calo anche rispetto all'anno precedente. Al 15 novembre 2025 la forza effettiva è scesa ulteriormente a 96.508, cioè 12.813 in meno rispetto alla pianta organica. Questi numeri non arrivano dal PD: sono scritti nero su bianco nei documenti del governo e Piantedosi li conosce perfettamente, ma continua a fare il gioco delle tre carte. E mentre calano gli organici, lo Stato non tutela nemmeno chi resta in servizio: l’ultimo contratto ha aumentato gli stipendi solo del 6% contro un’inflazione del 16%, riducendo il potere d’acquisto degli agenti, e rimane l’ingiusto aumento dell’età pensionabile. Ma Piantedosi oggi riesce ad andare anche oltre, vantandosi di aver abbassato l'età media avendo assunto giovani al posto di chi va in pensione. E, ci viene da dire, ci mancherebbe altro che non si prendessero i giovani nelle nuove assunzioni! Se non fosse una situazione grave sarebbe comica. Anche perché mentre il Ministro dell'Interno ci delizia con queste dichiarazioni la Legge di Bilancio del Governo sta alzando di 3 mesi l'età pensionabile delle Forze dell'Ordine! Scelte inaccettabili che devono essere immediatamente bloccate. Come PD abbiamo depositato alcuni emendamenti fondamentali per gli operatori delle Forze dell'Ordine e per la Sicurezza in Italia. Il Governo la smetta di parlare a vanvera e approvi quegli emendamenti. La sicurezza non si garantisce con gli slogan, ma con risorse vere per salari, previdenza e organici”.
Così Matteo Mauri, deputato dem e Responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
“Condanniamo con fermezza le violenze che sono successe a Bologna in occasione della partita di basket Virtus-Maccabi. Violenze inaccettabili che inneggiano agli estremismi, nemiche della democrazia e della nostra Costituzione. E ringraziamo le forze dell’ordine intervenute prontamente e che hanno fronteggiato con grande professionalità una situazione particolarmente pericolosa.
Il nostro ringraziamento va anche al Sindaco di Bologna Matteo Lepore, che ha dimostrato particolare lungimiranza e senso di responsabilità quando ha allertato tutti rispetto al rischio che stava per correre la città. Non è facile per un Sindaco prendere certe posizioni, che potrebbero anche risultare impopolari per alcuni. Ci saremmo aspettati perciò dal Ministro Piantedosi almeno un atteggiamento di disponibilità a comprendere le ragioni e a valutare insieme alle Istituzioni locali il da farsi. In una logica di leale collaborazione, come prevede la Costituzione. E invece il Ministro dell’Interno ha scelto di andare diritto per la propria strada, senza tener in nessun conto l'opinione di chi è stato eletto per governare la città. Il tutto condito da dichiarazioni "muscolari" rilasciate nelle ore precedenti l'incontro che non hanno di certo facilitato una soluzione pacifica della situazione di piazza. Al contrario i cittadini hanno dovuto assistere a incredibili scene di guerriglia, scatenate principalmente da individui violenti arrivati da fuori città, che erano prevedibili e che si potevano evitare. Tutti, cittadini e Forze dell'Ordine, avrebbero meritato maggiore considerazione da parte del Ministro dell’Interno e la disponibilità a trovare insieme la soluzione migliore". Lo dichiara Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Pd.
“Questo governo parla, parla, ma poi non agisce concretamente”. Lo dichiara il deputato Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico, commentando sui canali social dei deputati Pd quella che definisce “un’occasione persa” sul decreto flussi approvato alla Camera martedì scorso. “La presidente Meloni ha detto più volte che il decreto flussi crea illegalità, che servono controlli più rigorosi, che bisogna cambiare il modello. Ma quando hanno l’occasione per cambiare davvero il modello, non lo fanno”.
“La ragione – spiega l’esponente dem - è chiara: per cambiare il decreto flussi bisogna cambiare la legge. La legge si chiama Bossi-Fini. Una normativa sbagliata, ormai vecchissima, che era sbagliata anche allora, ma oggi è sicuramente superata dall’evoluzione dei tempi e da come si è trasformata l’immigrazione e il fenomeno migratorio”. E’ assolutamente necessario cambiarla, ma non per il Pd, per nell'interesse dell’Italia, perché tenere una legge così rigida impedisce un arrivo coordinato e ordinato dei lavoratori stranieri”.
“Abbiamo una legge sull’immigrazione – conclude Mauri - che spinge verso l’irregolarità. Crea un fenomeno che provoca problemi sia alle persone che vivono quella condizione, sia alle comunità ospitanti. Al contrario, tutti hanno da guadagnare aumentando il livello di regolarità, facendo pagare le tasse a chi lavora. Questa destra specula sull’immigrazione e in realtà fa leggi che producono irregolarità. Con i decreti voluti da Salvini hanno abolito prima la protezione umanitaria e poi quella speciale e hanno buttato nell’irregolarità decine e decine di migliaia di persone. Non è nell’interesse di nessuno, ma nonostante questo lo fanno. O forse lo fanno esattamente per questo”.
“È inutile che la Presidente del Consiglio denunci pubblicamente che il meccanismo dei Flussi non funziona e crea illegalità se poi non fa niente per cambiarlo. Questa era l'occasione buona per iniziare a superare la Bossi-Fini, di cui i Flussi sono la logica conseguenza. E invece ancora una volta alle parole non sono seguiti i fatti”. Lo ha detto in Aula alla Camera, il deputato Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico, annunciando il voto contrario de Gruppo dem al decreto Flussi.
"Sono sempre più frequenti – ha proseguito l’esponente Pd - tra l'altro, i casi di persone arrivate in Italia legalmente per lavoro e finite senza contratto a causa di truffe o tempi amministrativi troppo lunghi. A chi è stato ingannato o si trova senza più il datore di lavoro, il governo non offre alcuna via d’uscita: li spinge direttamente nell’irregolarità. È un'assurdità che abbiamo provato a risolvere ma dall'altra parte non abbiamo trovato nessuna disponibilità al dialogo. E’ chiaro a tutti che la Lega continua ad usare il tema migratorio solo per costruire consenso sulla pelle delle persone, sostenendo una visione che riduce i lavoratori stranieri a una manodopera senza diritti. Non è politica migratoria: è la logica del nemico alle porte”.
Mauri ha inoltre stigmatizzato alcuni ordini del giorno approvati dalla maggioranza che hanno l'obiettivo di rendere più difficili i ricongiungimenti familiari: “Una decisione assurda e demagogica, perché i ricongiungimenti hanno una funzione sociale stabilizzante, favoriscono la coesione, riducono i conflitti e risponde anche ai problemi demografici del Paese. Come Italia abbiamo la necessità – ha concluso - di una politica migratoria rigorosa ma umana, che favorisca integrazione e legalità, ma il governo di fare esattamente l’opposto".
“Sui temi della sicurezza servono serietà, trasparenza e rispetto dei fatti. I dati presentati da Milena Gabanelli confermano in modo inequivocabile ciò che il Partito Democratico denuncia pubblicamente da tempo: la distanza crescente tra la narrazione del Governo e la realtà del Paese.
Lo ha detto con forza anche la nostra Segretaria Elly Schlein nell’Assemblea di Bologna: non esiste sicurezza senza investimenti adeguati per gli organici delle Forze dell'Ordine e per le politiche sociali, senza una strategia che tenga insieme prevenzione, repressione, legalità e presenza dello Stato sui territori.
La propaganda non basta e, anzi, rischia di indebolire proprio quei presìdi che dovrebbero essere rafforzati.
Il Governo è in evidente difficoltà. Dopo tre anni al Governo e nessun investimento sul comparto delle Forze dell'Ordine adesso non sa come giustificare l'aumento dei reati che si è registrato in questi anni. E perciò prova a dire che non c'è nessuna emergenza. Mentre fino a poco tempo fa, quando i dati erano addirittura più bassi, imbracciava un'inesistente "emergenza sicurezza" a fini elettorali. È di oggi un articolo scientifico in cui il Professor Cornelli della Università Statale di Milano ha dimostrato che i dati sugli omicidi commessi dai minori forniti dal Ministro Piantedosi a seguito di una mia interrogazione non erano corretti. E su quei dati il Goveno aveva costruito una campagna mediatica per alimentare l'insicurezza e criminalizzare una generazione.
I dati della Gabanelli restituiscono un quadro oggettivo, che il Governo continua ad ignorare. È arrivato il momento di cambiare passo: servono politiche serie, risorse vere e un confronto istituzionale basato sulla realtà, non sugli slogan”. Lo dichiara Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
“A tre manovre di bilancio dall’inizio del suo mandato, il ministro Piantedosi continua con gli annunci, ma i risultati non si vedono. Sulle assunzioni delle forze di polizia ripete da mesi le stesse promesse, spacciando per piano straordinario il normale turnover già previsto, mentre le carenze negli organici restano tutte.
Sulla riforma della Polizia Locale parla di “dirittura d’arrivo”, ma è ferma da tre anni in Prima Commissione alla Camera, bloccata dalla stessa maggioranza per divisioni interne: è paradossale che continuino a fare annunci quando lo stallo è responsabilità loro.
Rivendica poi il trasferimento ai Comuni di 105 milioni per le spese sostenute nel 2023 e 2024 per i minori stranieri non accompagnati, ma non può vantarsi di ciò che avrebbe dovuto fare due anni fa, dopo aver persino comunicato ai sindaci che avrebbe rimborsato solo un terzo dei costi sostenuti.
Sui reati, Piantedosi si affida ai confronti con il 2015 per dire che la criminalità è in calo, ignorando i dati più rilevanti: dal 2022, cioè con il Governo Meloni, i reati sono aumentati ogni anno rispetto all’anno precedente. Oggi sostiene che non esista emergenza sicurezza, quando negli anni scorsi la rivendicava con toni allarmistici pur con numeri più bassi di quelli attuali.
La verità è che le politiche del Governo sulla sicurezza non stanno funzionando. E mentre i problemi aumentano, dal Viminale arrivano solo propaganda, vecchi annunci riciclati e gioco delle tre carte sui fatti sulla criminalità” così il responsabile giustizia del Pd e componente della commissione affari costituzionali della camera, Matteo Mauri.
“Sì è stata una ‘giornata storica’ perché dal vertice intergovernativo Italia-Albania, la presidente Meloni finalmente ammette e certifica che sono stati due anni fallimentari per il suo governo e per gli impegni presi con Rama per cui sono stati buttati dalla finestra centinaia di milioni di euro e impegnato inutilmente tantissimi agenti di polizia in mezzo al nulla. Ora Meloni dovrà chiarire chi sta accusando per il fallimento del suo progetto. Troverà sicuramente un colpevole, come ha sempre fatto quando le cose non vanno per il verso giusto, quindi sempre. Ma noi del Pd abbiamo un segreto da svelarle. La colpevole del fallimento ha un nome e un cognome: Giorgia Meloni”. Così in una nota il deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico, Matteo Mauri.
“L’ordinanza del Consiglio di Stato che rimette alla Corte di Giustizia Europea la decisione sulla produzione e vendita delle infiorescenze di canapa è un passo nella giusta direzione. È tempo che il massimo organo giudiziario europeo faccia chiarezza sulle scelte del Governo italiano, che stanno penalizzando un comparto agricolo innovativo e con migliaia di giovani addetti come questo. Il Governo smetta di alimentare confusione sul tema della canapa, faccia un passo indietro dalle decisioni assurde che ha assunto e affronti la questione con serietà, aprendo un confronto con la filiera per definire regole certe e nel pieno rispetto delle norme europee. La canapa industriale, proveniente da varietà certificate e a basso contenuto di THC, non è una minaccia per la sicurezza ma una grande risorsa per l’economia verde e per il Made in Italy.
Serve una cornice normativa stabile che tuteli chi lavora nella legalità, con tracciabilità e controlli seri, e che metta finalmente fine a un approccio ideologico e punitivo. Con un decreto legge urgente la maggioranza ha messo in ginocchio un intero settore. La vera urgenza che dovrebbe avere il Governo adesso è quella di porre fine a questa follia. Così come si dovrebbero sospendere tutti i procedimenti penali attesa di pronuncia della Corte Europea. Come Partito Democratico continueremo a batterci per una regolamentazione chiara, europea e moderna, che valorizzi un settore strategico e garantisca legalità e sviluppo sostenibile.”
Così Matteo Mauri, deputato e responsabile Sicurezza del Partito democratico.
“Siamo stupiti dall'uscita della Presidente Meloni sulle Forze dell'Ordine. Accusa l’opposizione di lesa maestà per aver detto la verità: questo Governo usa il tema della sicurezza ma non fa nulla per chi la garantisce davvero. Meloni si vanta di 37.000 assunzioni, ma si tratta solo di sostituzioni ordinarie, non di nuovi organici. La Polizia di Stato continua a perdere effettivi: nel 2024 gli agenti sono 97.931, ben 11.340 in meno rispetto alla dotazione organica prevista dalla legge. Diminuiti ulteriormente dal 2023. Dati ufficiali, non del PD: sono scritti nero su bianco nel “Documento di pianificazione strategica del Personale della Polizia di Stato”. Se li faccia mandare dal Viminale invece che sparare numeri a caso. E poi ricordi Meloni che l’ultimo contratto ha aumentato gli stipendi solo del 6% contro un’inflazione del 16%, riducendo il potere d’acquisto degli agenti. Invece di attaccare l’opposizione, la Presidente Meloni pensi a cambiare la Legge di Bilancio: servono risorse per aumentare i salari, bisogna attivare la previdenza dedicata, annullare il vergognoso aumento dell'età pensionabile e aumentare veramente gli organici" - così una nota del responsabile sicurezza del Pd, Matteo Mauri.
"Il Governo deve dire una parola definitiva contro il tentativo di Enac di trasformare l'aeroporto di Bresso, alle porte di Milano, in un hub per i voli commerciali, con il conseguente aumento esponenziale dei voli". Lo dichiarano i deputati PD Anthony Barbagallo e Matteo Mauri. "Il piccolo aeroporto di Bresso è all'interno di un grande parco urbano che si trova in un’area tra le più densamente popolate d’Europa. Un parco voluto fortemente dalle comunità locali e difeso in tutti questi decenni dalla volontà determinata degli abitanti e delle amministrazioni locali. Tra l'altro gli aerei che decollano da lì volano a bassa quota su tutte le case circostanti e addirittura sopra a un complesso scolastico situato nel comune di Cinisello Balsamo." "Già solo questi fatti, uniti all'aumento dell'inquinamento acustico e ambientale che porterebbe con sè un aumento dei voli, dovrebbero essere più che sufficienti per capire che sia un'assurdità un progetto del genere." "Ma a questo bisogna aggiungere che c'è un Protocollo d'Intesa che dal 2007 vieta l'aumento dei voli e l'uso del piccolo scalo per finalità commerciali.
Il Protocollo era stato firmato a suo tempo dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dal Ministero dei Trasporti, da ENAC e da tutte le Istituzioni locali, compresa Regione Lombardia." "I cittadini, che si sono subito attivati per scongiurare il pericolo costituendo il “Comitato difesa del Parco Nord – NO Aeroporto commerciale”, pretendono che quel Protocollo venga rispettato. Tutto il Partito Democratico è al loro fianco e supporta questa battaglia a difesa della qualità della vita, della salute e della sicurezza delle comunità che vivono nella zona." "Come Partito e come Parlamentari del PD chiediamo con forza al Governo di prendere posizione, di far rispettare le regole e di impedire questa assurdità." "Per questa ragione - conclude la Segretaria Regionale On. Silvia Roggiani - abbiamo depositato come Parlamentari PD un'interrogazione in Commissione Trasporti alla Camera a cui vogliamo che il Ministro dei Trasporti Salvini risponda in tempi brevi e dando le rassicurazioni necessarie."
“Come Pd, ci aspettiamo che il Ministro dell'Interno non scappi dalla realtà per costruirsene una sua immaginaria”, lo dichiara il deputato e responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri commentando le affermazioni rilasciate da Piantedosi a SkyTg24 sui dati della sicurezza in Italia. “Il titolare del Viminale – sottolinea il parlamentare dem – elenca dati ipotetici relativi al 2025 quando invece dovrebbe confrontarsi con quelli reali del 2024 che segnalano l'aumento dei reati, soprattutto quelli violenti e predatori. Noi, al contrario, ci confrontiamo sempre con la realtà. E non sottovalutiamo l'impatto che i fenomeni di criminalità hanno sui cittadini. Pur sostenendo da tempo che non esiste nessuna vera 'emergenza sicurezza', come dimostrato dai dati veri.
“Il ministro Piantedosi e tutto il governo invece hanno alimentato e cavalcato le paure delle persone evocando continuamente l'emergenza. Ora, dopo quasi 3 anni di governo, è il ministro che prova ad abbassare i toni perché finalmente realizza che viene chiesto conto a lui della sicurezza nel Paese. Invece che commentare i dati immaginari, il ministro dell'Interno si batta per far mettere nella Legge di Bilancio le risorse necessarie per gli organici, gli stipendi e le pensioni delle Forze dell'Ordine”, conclude Mauri.
“Vorrei esprimere il mio più sentito e profondo cordoglio per la scomparsa dell’operaio Octay Stroici, vittima del crollo avvenuto ieri a Roma durante i lavori di ristrutturazione della Torre dei Conti ai Fori Imperiali. La nostra vicinanza va alla famiglia, ai colleghi e a tutti i suoi cari. Un sentito ringraziamento va ai soccorritori, ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine, che si sono immediatamente prodigati e adoperati per aiutare chi è stato coinvolto dal crollo e per la messa in sicurezza della torre e dell'area. I nostri vigili del fuoco svolgono ogni giorno un grande lavoro meritorio e molto rischioso, come è risultato evidente dalle immagini. A loro va tutto il nostro plauso e il nostro ringraziamento ”. Lo dichiara Matteo Mauri deputato e responsabile nazionale sicurezza del PD.
“I nuovi dati diffusi dal Sole 24 Ore, elaborati sulla base delle statistiche del Viminale, confermano purtroppo l’aumento della criminalità nel nostro Paese. Nel 2024 i delitti sono cresciuti ancora rispetto all’anno precedente, che a loro volta erano aumentati rispetto al 2022. C'è stato un incremento dei reati predatori e violenti, in particolare furti, rapine, lesioni e violenze sessuali. È la prova evidente che le politiche securitarie del governo non solo non hanno migliorato la situazione, ma hanno contribuito ad aggravarla”.
Lo dichiara Matteo Mauri, deputato e responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico, che aggiunge: “Mentre il governo continua a moltiplicare i reati e ad aumentare le pene, la realtà ci dice che i cittadini non sono più sicuri. È il segno di un fallimento strutturale: la propaganda non basta a garantire tranquillità alle persone”.
“Questo governo – prosegue l’esponente dem – finge di avere la sicurezza come priorità, ma è nei fatti il governo dell’insicurezza. Invece di investire su prevenzione, coesione sociale e sostegno alle Forze dell’Ordine, continua a cercare capri espiatori e a scaricare le responsabilità sugli enti locali, con un atteggiamento inaccettabile anche dal punto di vista istituzionale”.
“Occorre - conclude Mauri - cambiare rotta: servono risorse vere per chi lavora sul territorio e politiche che rafforzino la tenuta sociale. Solo così si può costruire un Paese davvero più sicuro e giusto. Al contrario il governo non aiuta i Comuni sulle politiche sociali e non mette nemmeno un euro nella Legge di Bilancio per le Forze dell'Ordine. Mentre sarebbero necessario risorse per aumentare gli organici, le retribuzioni e per la previdenza dedicata".
Dichiarazione di Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico
“Il Ministro Piantedosi oggi ha trovato il modo di legittimare le ronde per le città. Si tratta di un fatto molto grave. Un Ministro dell'Interno dovrebbe garantire una presenza adeguata delle Forze dell'Ordine e non strizzare l'occhio alle ronde. Magari quelle sbandierate dalla Lega negli scorsi anni.
In Italia, ci sono 20.000 poliziotti e carabinieri in meno rispetto agli organici previsti e nella legge di Bilancio non c’è un euro nè per nuove assunzioni nè per migliorare i trattamenti economici e previdenziali delle Forze dell'Ordine.
Piantedosi pensi a occuparsi di pubblica sicurezza e non a fare l'agitatore politico.
Un Ministro dell'Interno dovrebbe anche sapere che è pericoloso giocare con il fuoco. È stato irresponsabile in questi anni alimentare la paura dei cittadini, giocando con la logica della "emergenza sicurezza", solo per lucrare qualche voto.
Così come è molto pericoloso criminalizzare i manifestanti di una parte politica, per poi assistere agli assalti degli estremisti di destra alle scuole superiori, come è accaduto nei giorni scorsi. L'Italia ha bisogno di un Governo che non soffi sul fuoco ma che provi a risolvere i problemi: esattamente l'opposto di quello che sta accadendo”.
“Ancora una volta, nella bozza di manovra finanziaria, non c’è traccia di interventi a favore delle Forze di Polizia. È grave e inaccettabile che chi garantisce ogni giorno la sicurezza dei cittadini venga sistematicamente ignorato. Servono risorse adeguate, tutele previdenziali dedicate e il pieno riconoscimento della peculiarità del lavoro svolto dagli operatori del comparto. L'ultimo rinnovo del contratto ha riconosciuto un aumento solo del 6% a fronte di un'inflazione che nello stesso periodo aveva raggiunto il 17%. Cioè il potere d'acquisto dello stipendio di un operatore di polizia è addirittura diminuito rispetto al passato.
In questa Legge di Bilancio non c'è nemmeno un euro per l'aumento degli organici delle forze dell'ordine, che sono già oggi sotto organico di circa 30.000 unità. E che, diversamente da quello che millanta questo Governo, continuano a diminuire in modo significativo ogni anno.
È incredibile ma l'unica cosa che aumenta è l'età pensionabile, che viene spostata in là di tre mesi!
Non a caso importanti sigle sindacali del comparto sicurezza in queste ore stanno già facendo sentire forte la loro insoddisfazione.
Siamo stufi di promesse vuote di chi usa strumentalmente il tema della sicurezza ma poi quando serve non fa niente di concreto a sostegno di chi la garantisce ogni giorno. Il governo dimostri nei fatti di voler sostenere chi serve lo Stato con coraggio e dedizione e metta le risorse che servono. Delle dichiarazioni a favore di telecamera ne abbiamo abbastanza”. Così in una nota Matteo Mauri, deputato PD e Responsabile nazionale Sicurezza.