21/03/2025 - 13:49

“Gheniwa, è il nome con cui è conosciuto il capo delle milizie libiche Al-Kikli, e, secondo quanto apprendiamo da fonti di stampa e dall’organizzazione 'Refugees in Libya' è sbarcato in Italia. Ci chiediamo quindi cosa ci faccia nel nostro paese un torturatore, responsabile secondo il dipartimento di Stato Usa di crimini contro l'umanità nelle prigioni di Ayn Zarah e Abu Salim e sotto accusa per oltre 500 casi di stupri, omicidi e abusi”. Così in una nota il deputato dem Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del PD, per chiedere al governo di riferire sulla presenza di Al-Kikli in Italia. “È urgente che la presidente Meloni chiarisca la presenza di un criminale sul nostro territorio nazionale anche perché è già la seconda volta che si verifica dopo la finale del campionato di calcio libico disputata in Italia lo scorso luglio”, conclude Mauri.

 

26/02/2025 - 14:53

“La vergogna dei centri per migranti in Albania si arricchisce giorno dopo giorno di altre perle. Non solo violano le leggi e le convenzioni internazionali; non solo sono uno sperpero ingente di risorse dei contribuenti; non solo restano sostanzialmente chiusi o tramutati in canili; oggi scopriamo, grazie ad una denuncia del sindacato Silp-Cgil, che i poliziotti italiani impegnati nella vigilanza non ricevono neanche il giusto compenso per la loro attività. Ritardi sui pagamenti degli straordinari, ma anche sulle altre voci della busta paga. Per il trattamento di missione all'estero, ad esempio, hanno ricevuto solo un acconto dall’agosto 2024 e nulla più. Si tratta di un trattamento inaccettabile per un personale che si è trovato senza colpa anche al centro di polemiche mediatiche proprio per la condizione di sostanziale inutilità della presenza in Albania. Il governo intervenga subito per mettere fine a questa doppia beffa e, soprattutto, faccia marcia indietro su un’operazione inutile, costosa e disumana”.

Così il deputato democratico, Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.

 

17/02/2025 - 15:01

“La Presidente del Consiglio ha detto ai Prefetti e ai Questori che è finito il tempo del lassismo e di uno Stato che si volta dall’altra parte davanti a mafie e criminalità.
È inaccettabile che lo dica, perché così mortifica il lavoro e il sacrificio di tante donne e tanti uomini che si sono battuti nel passato con coraggio e valore contro ogni tipo di criminalità.
Ed è inaccettabile che lo dica proprio a Prefetti e Questori, che rappresentano ogni giorno lo Stato nelle istituzioni e sul territorio. E che sanno bene che la Repubblica Italiana non è nata con questa legislatura.”
Lo dichiara il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri, che conclude dicendo che "La Presidente Meloni pensa che prima di lei ci fosse il deserto. Vogliamo sperare che il prossimo passo non sia quello di iniziare a contare gli anni in numeri romani da quando è al governo”.

 

07/02/2025 - 14:49

“Le dichiarazioni di Matteo Salvini sul caso Paragon sollevano interrogativi preoccupanti, soprattutto quando il Vicepremier suggerisce che ci siano in atto “regolamenti di conti all'interno dei servizi di intelligence”. 

"Una simile affermazione, che lascia intendere scenari di scontri interni tra apparati dello Stato - e che mette in cattiva luce i nostri apparati di intelligence - è di una gravità estrema e richiede immediata chiarezza da parte dello stesso Salvini. Lo pretendiamo da lui e dal sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano in qualità di Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica". Lo afferma Matteo Mauri, responsabile Sicurezza per il Partito Democratico.

Salvini afferma inoltre di non sapere nulla, di non aver visto nulla e di non poter dire nulla sull'uso dello Spyware "Paragon". Una strategia delle "tre scimmiette" assolutamente inaccettabile per il Partito Democratico, soprattutto quando si tratta di temi che toccano la sicurezza nazionale e la tutela dei diritti fondamentali”. Per questo diversi parlamentari del PD hanno depositato interrogazioni affinché il Governo chiarisca al più presto.

In un momento in cui emergono preoccupazioni sulla sicurezza e sulla libertà di stampa, Salvini non può permettersi di dire che chiederà informazioni - non si capisce a che titolo - a qualche suo amico israeliano, e tutta l'Italia ha diritto di sapere sono stati rispettati i limiti imposti dalla legge e le garanzie previste per la tutela dei cittadini, e quali provvedimenti intende adottare l’esecutivo per evitare derive pericolose. 

Così in una nota l'On. Matteo Mauri del Partito Democratico.

06/02/2025 - 19:42

“Il governo parla di cybersicurezza come 'tema centrale', ma nei fatti continua a muoversi senza visione, senza trasparenza e senza un piano concreto. È il solito schema: generare allarmismo senza affrontare il problema alla radice”. Così il deputato dem Matteo Mauri commentando le dichiarazioni del sottosegretario Barachini sulla centralità della cybersicurezza da parte del governo.

“Sin dall’inizio di questo governo – continua il responsabile nazionale per il tema sicurezza del Pd - denunciamo la vulnerabilità dei sistemi italiani, l’inefficienza delle strutture tecniche a presidio della cybersicurezza, come l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, e la mancanza di una vera e concreta strategia industriale per la sicurezza digitale e delle informazioni. Si paventano solo slogan politici e timori fumosi su software di dubbia provenienza, ma senza fornire alcuna azione precisa e concreta”.

“Quali strumenti stanno realmente adottando per proteggere aziende, pubbliche amministrazioni e giornalisti? Esiste un piano per ridurre la dipendenza dell’Italia da tecnologie straniere considerate a rischio? Perché i dettagli vengono sempre classificati come ‘riservati’, senza un coinvolgimento del Parlamento? Il governo risponda subito a queste domande, perché non basta evocare il pericolo ma servono azioni concrete: investimenti in sicurezza nazionale, maggiore trasparenza e un chiaro piano di sovranità digitale”, conclude Mauri.

23/01/2025 - 19:51

In 24h dal governo due ricostruzioni contrastanti

"Il Ministro Piantedosi sta prendendo in giro gli italiani. E lo fa senza ritegno dall'Aula del Parlamento. Perché non può che essere una grave presa in giro dire che hanno rimpatriato un ricercato dalla Corte penale internazionale con un aereo di Stato per in problema di sicurezza. Sarebbe più corretto dire che hanno organizzato la fuga dalla Corte Penale di un criminale e torturatore che fa affari con i trafficanti di uomini.
Siamo di fronte a ricostruzioni improbabili che gridano vendetta. L'unica verità è quella che il Governo non sta dicendo.
Per questo, chiediamo che sia la presidente del Consiglio Meloni a fare chiarezza in Parlamento su quanto è realmente accaduto. Ad oggi, abbiamo due ministri, Nordio e Piantedosi, che in appena 24 ore hanno fornito ricostruzioni contrastanti e fantasiose, incapaci di spiegare cosa sia successo davvero."

Così in una nota il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato democratico, Matteo Mauri.

14/01/2025 - 18:03

“Non è accettabile in una democrazia che sia previsto uno scudo giudiziario ad hoc per chi detiene il diritto all'uso legittimo della forza” così il deputato democratico, responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri che sottolinea: “Inserire nel registro degli indagati chi ha usato un'arma da fuoco è semplicemente un atto dovuto, e non significa assolutamente essere considerati colpevoli. Ogni cittadino, compresi i lavoratori delle forze dell'ordine, è considerato non colpevole fino a prova contraria”.

“Noi - aggiunge Mauri - rispettiamo sempre il lavoro e il sacrificio delle forze dell’ordine, che operano spesso in condizioni estremamente difficili e rischiano la propria vita per garantire la sicurezza di tutti. Nella stragrande maggioranza dei casi gli agenti di polizia usano le armi solo se costretti, lo fanno in modo adeguato, proporzionato e nel pieno rispetto delle procedure. Ma per appurarlo, anche nel loro interesse, serve un soggetto terzo, e cioè la Magistratura. Che può tranquillamente archiviare in poco tempo la posizione dell'agente. Inserendo nel codice anche la semplice possibilità di escludere qualcuno da questa procedura si correrebbe il rischio di applicare interpretazioni diverse per casi del tutto simili. Quello sì che potrebbe essere letto come un indizio di probabile colpevolezza. E non sarebbe un vantaggio per nessuno. Pensare che ci possano essere delle scorciatoie per alcune categorie o che qualcuno possa essere considerato al di sopra della legge in caso di conflitti a fuoco è un errore da evitare, nell'interesse di tutti. Il governo faccia marcia indietro. La smetta di sfruttare ogni occasione per fare propaganda e alimentare irresponsabilmente il conflitto”, conclude Mauri.

20/12/2024 - 17:45

Abbiamo presentato questo ordine del giorno per mettere un freno all'ipocrisia del governo e della maggioranza sul tema della sicurezza e per provare anche ad evitare un danno grave perché dentro la legge di bilancio era previsto il taglio del 25% del turnover per molte categorie tra cui quella del comparto sicurezza. Un'assurdità soprattutto se guardiamo agli interessi del Paese ma anche vista la propaganda che quotidianamente il governo fa proprio sul tema della sicurezza. È facile dimostrarsi vicino alle forze dell'ordine a parole senza però mai mettere mano al portafoglio. Poi la maggioranza forse si è fatta qualche conto e sulla base di spinte anche interne ha visto bene di ritornare al 100% per quest'anno per riparlare di tagli nel 2026. Qui noi diciamo no: le forze dell'ordine non si toccano, non solo non si possono ridurre ma si devono aumentare. Noi abbiamo bisogno di forze di polizia qualificate e in numero più consistente e quelle forze dell'ordine hanno bisogno di essere trattate con dignità. Mentre non è dignitoso il fatto che nel rinnovo del contratto si sia messo un aumento ridicolo che non copre nemmeno un terzo dell'inflazione di questi anni. Bisogna essere seri e responsabili perché qui c'è in gioco un pezzo importante della sicurezza degli italiani.

Così il deputato Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito democratico.

18/12/2024 - 20:18

“La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha poco da festeggiare riguardo al rinnovo del contratto per il personale del comparto Sicurezza e Difesa. Ma soprattutto hanno poco da festeggiare le lavoratrici e i lavoratori.

Il nuovo contratto è arrivato in grave ritardo e non copre nemmeno l’aumento del costo della vita di questi ultimi anni.
Numeri alla mano il contratto prevede un mini-incremento del 5,78%, cioè a malapena 1/3 dell'inflazione dello stesso periodo.

In pratica i salari delle Forze di Polizia hanno subito perdita netta del potere di acquisto del -10%. Altro che aumenti!

Questo significa che, nonostante le dichiarazioni entusiastiche del Governo, le forze dell'ordine si ritroveranno ad affrontare un ulteriore impoverimento, con ripercussioni sulle loro famiglie. Oltre al fatto che non c'è stato alcun aumento nella retribuzione delle ore di straordinario.
L'ennesima dimostrazione che questo Governo è bravo solo a dare fiato alla propaganda quando parla di sicurezza, ma non a mettere mano al portafoglio per chi la garantisce con grandi sacrifici ogni giorno.
Così in una nota il responsabile sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri.

12/12/2024 - 14:21

Ormai siamo oltre il limite del ridicolo. In una conferenza stampa la Lega, alla presenza di un suo esponente di Governo, presenta un emendamento per non tagliare il turn over per le forze dell'ordine. Chiedendo che il Governo lo accolga.
Peccato però che il taglio del 25% delle assunzioni degli agenti di polizia per il turn over l'abbia previsto il Governo nella Legge di Bilancio. E in particolare l'ha messo proprio il Ministro dell'economia Giorgetti, leghista della prima ora!
Cioè prima tolgono i soldi alla sicurezza con una mano e poi fanno la propaganda per dire che li vogliono rimettere con l'altra mano. Il peggior tipo di gioco delle tre carte, fatto sulle spalle delle Forze dell'Ordine. Veramente incredibile e da irresponsabili verso le italiane e gli italiani.
Questa è l'ennesima dimostrazione che la destra finge di avere a cuore la polizia a favore di telecamere, ma poi fa esattamente il contrario. Come risulta chiaro anche vedendo le scarsissime risorse previste per il rinnovo del contratto di lavoro, che non pareggiano nemmeno l'inflazione di questi ultimi anni.

Così il deputato dem Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico.

11/12/2024 - 18:25

In queste ore si rincorrono voci su possibili modifiche al ddl Sicurezza. Vogliamo sperare che questi mesi di discussione in Parlamento abbiano potuto far riflettere qualcuno del governo. È venuto per la maggioranza il momento di mettere mano almeno alle norme peggiori.
Come PD abbiamo contrastato in ogni modo, sia alla Camera che al Senato, l'impianto panpenalistico, securitario di questo "ddl propaganda". Ci siamo schierati contro molte norme inaccettabili e assurde, come quelle delle madri in carcere, della resistenza passiva, dei blocchi stradali, della Canapa industriale e di molte altre.
Questa è l'ultima occasione che hanno i partiti di Governo per rimediare ad alcuni gravi errori.
Ci preoccupa perciò la posizione della Lega che, di fronte alla timida apertura da parte di alcuni della maggioranza, invece di riflettere vuole accelerare e fare tutto male e in fretta.
Chiediamo perciò al Governo di prendersi il tempo necessario per fare qualcosa di utile al Paese. Mettendo finalmente le risorse economiche necessarie per le Forze di polizia e per gli Enti Locali e togliendo dal tavolo le norme bandiera che servono solo per ma propaganda elettorale.

Così il deputato dem Matteo Mauri, responsabile sicurezza del Partito Democratico.

04/12/2024 - 14:32

“Da oggi è legge l’ennesimo decreto immigrazione del governo Meloni ed è disumano come gli altri. Il livello di crudeltà di questo decreto si misura da quanto renda più difficili i salvataggi in mare dei bambini, mentre i figli potranno ricongiungersi al genitore lontano non prima di due anni perché qualche parlamentare della Lega ha voluto mettere la bandierina ideologica sulla solita criminalizzazione degli stranieri. La direzione giusta da seguire è esattamente quella opposta, a partire dall'abrogazione della legge Bossi-Fini, per costruire un sistema di sponsor che dia garanzie per l'incrocio di domanda-offerta con permessi per ricerca di lavoro, perché è l’unica vera strada per garantire più sicurezza per tutti e per andare incontro alle esigenze del  sistema produttivo del nostro Paese. Una grande occasione mancata perché ancora una volta la destra, invece di governare, ha scelto di fare propaganda sulla pelle dei migranti”. Così il deputato democratico Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico.

28/11/2024 - 16:48

“Questo decreto flussi è in realtà l’ennesimo decreto immigrazione ed è disumano come gli altri decreti. Perché ancora una volta il governo e la destra provano a fare propaganda piantando la propria bandiera su un tema delicatissimo come quello dei migranti”. Così il deputato democratico Matteo Mauri, responsabile Sicurezza del Partito Democratico, intervistato sui canali social dei deputati dem.

“L'obiettivo del Partito Democratico - ha aggiunto l’esponente Pd - resta il superamento della Bossi-Fini. E’ l'unico modo per superare questo meccanismo dei flussi del click day. La presidente Meloni aveva detto che non lo condivideva. Noi ci aspettavamo che facesse una proposta di vero cambiamento. Invece, come al solito, non ha fatto assolutamente nulla di utile.“L'appello di Elon Musk – ha concluso Mauri - che ha chiesto di mandare via i giudici che non sono allineati con le prese di posizione del governo sembra abbia avuto effetto. Questa destra è abituata a scattare sull’attenti e sbattere i tacchi, l’ha fatto anche questa volta”.

 

27/11/2024 - 17:33

 

“La norma sul Caporalato all'interno del DL Flussi è un'occasione persa, che rischia di produrre un danno serio perché disincentiva le nuove denunce”. Così il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri che sottolinea come: “una legge sul Caporalato esisteva giá. E che l'intervento del Governo ha fatto poco più che cambiare il nome del permesso di soggiorno. Da "particolare sfruttamento lavorativo" a "vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro". Come se cancellare il vecchio nome fosse utile per potersi intestare il tema. Ma soprattutto questa norma rischia seriamente di disincentivare le denunce da parte di stranieri irregolari sfruttati dai datori di lavoro. Esattamente il contrario di quello che si dovrebbe fare. Questo purtroppo accadrà perchè fino a oggi era sufficiente che lo straniero che aveva presentato la denuncia avesse semplicemente cooperato nel procedimento penale instaurato nei confronti del datore di lavoro. Mentre ora il permesso di soggiorno allo straniero può essere dato solamente a patto che contribuisca utilmente all'emersione dei fatti e all'individuazione dei responsabili.

Il problema è che non è detto che un lavoratore sfruttato abbia tutte le informazioni necessarie. Anche perchè spesso non conosce nemmeno i veri nomi dei responsabili. Questo potrebbe spingere il migrante a rimanere nell'anonimato e a non denunciare, perchè se non gli venisse poi riconosciuto il permesso rischierebbe seriamente di essere individuato ed espulso. Suggeriamo di approfondire il tema con chi se ne occupa. Per farlo consigliamo di partecipare alla presentazione del VII Rapporto della Fondazione Placido Rizzotto Mercoledì 4 dicembre a Roma".

27/11/2024 - 12:00

“Muoiono bambini in mare, ci dobbiamo vergognare. “Lo dice il cardinale Zuppi, Presidente della Cei e uomo di ragione. È questo il punto: il livello di civiltà di una società si misura su come si trattano i più poveri e svantaggiati. Il livello di ‘umanità’ di questo decreto è quello che rende più difficili i salvataggi in mare di quei bambini. Questo non è un dl flussi ma un decreto immigrazione: la sola cosa che sapete fare”. Così il deputato dem Matteo Mauri intervenendo in Aula nella dichiarazione di voto sul decreto flussi.

“Figli – continua il parlamentare - che non possono ricongiungersi al genitore lontano prima di due anni perché qualche parlamentare della Lega ha voluto mettere la bandierina ideologica sulla solita criminalizzazione degli stranieri, spingendo sempre un po' più in là la solita retorica della vostra disumanità. La direzione giusta da seguire è esattamente quella opposta a partire dall'abrogazione della legge Bossi-Fini, per costruire un sistema di partnership per l'incrocio di domanda-offerta con permessi per ricerca di lavoro limitati nel tempo". “Aver tolto alle sezioni specializzate la convalida del trattenimento per ingolfare le Corti d'Appello e aver messo in legge i cosiddetti 'Paesi sicuri' conferma la vostra ossessione contro la magistratura. Vi fate dare la linea da Musk sulle convalide e avete la faccia tosta di dire che l'Egitto è un paese sicuro dopo quanto successo sul caso Regeni”, conclude Mauri.

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