Tutta la nostra vicinanza e la nostra solidarietà va agli agenti feriti oggi durante gli scontri a Torino. Il sacrosanto diritto a manifestare non può essere in nessun modo un paravento per violenze contro chi è chiamato a garantire quel diritto e la sicurezza pubblica.
Il Partito Democratico condanna da sempre le violenze verso le donne e gli uomini delle Forze dell'Ordine. E ovviamente l'ha fatto anche in questa occasione con le parole nette e autorevoli della Segretaria Schlein.
Abbiamo assistito anche oggi però al tentativo da parte della Presidente del Consiglio e di diversi esponenti della maggioranza e del governo di strumentalizzare le violenze di piazza.
Credo che sia venuto il momento di dire basta a questo atteggiamento vergognoso.
Il Ministro Piantedosi pensi a fare il proprio dovere invece che passare il tempo a dire all'opposizione come comportarsi.
Non abbiamo bisogno, come ha fatto anche oggi, che ci spieghi da che parte stare. Abbiamo dimostrato di saperlo molto bene nei momenti più complicati della storia di questo Paese. A differenza di qualcuno della destra che non ha ancora fatto i conti nemmeno con la storia.
Le donne e gli uomini delle forze di polizia sanno che hanno il nostro supporto. La Presidente Meloni e il Ministro Piantedosi scendano dal pulpito, ritirino la norma sul turn over in Legge di Bilancio che riduce le assunzioni della polizia e mettano i soldi necessari per il rinnovo del Contratto del comparto Sicurezza.
“L'ennesimo attacco della maggioranza alla magistratura e ai migranti ha un numero preciso, è il 16.4. E cioè il numero di uno dei dieci emendamenti presentati ieri sera al DL Flussi con cui il Governo vuole togliere alle sezioni specializzate in immigrazione dei Tribunali il compito di decidere sulla convalida dei trattenimenti dei richiedenti asilo disposti dai Questori, per passarlo alle Corti d’Appello. Un modo per vendicarsi nei confronti di chi non ha piegato la testa di fronte alle forzature volute della Presidente del Consiglio sui fallimentari Centri in Albania. Per farlo viene tolta la competenza a chi è più competente in materia. Una vera e propria assurdità. Che, tra l'altro, non farà che ingolfare ulteriormente le Corti d'Appello. Ma a quanto pare al limite non c'è mai fine. Perchè con questi emendamenti la maggioranza riesce anche a togliere il diritto all'accoglienza a molti migranti, copre con il segreto la fornitura di motovedette ad altre nazioni, rende ancora più facile la confisca delle Navi ONG che salvano le vite in mare e rende possibile l'espulsione di un migrante anche se è in attesa dell'esito del ricorso fatto davanti a un giudice. Tutte norme assurde, sia dal punto di vista umanitario che da quello del rispetto del diritto europeo e della Costituzione italiana”. Così in una nota il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato democratico, Matteo Mauri.
Congratulazioni e buon lavoro al generale Salvatore Luongo per il prestigioso incarico di comandante generale dell’Arma dei carabinieri, che siamo certi svolgerà con la massima professionalità e serietà. Un grazie a Teo Luzi per l’impegno e la dedizione dimostrati negli anni del suo mandato.
Così il deputato dem Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico.
“Un Governo veramente vergognoso.
Alla faccia del cosiddetto "modello Albania".
Questo è il "modello Meloni": violazione dei diritti, forzature istituzionali, poliziotti sottratti al proprio lavoro in Italia e soldi buttati dalla finestra! Quanto ci metteranno ancora per smetterla con questa buffonata?!” Così sui social il responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri.
“Sulla canapa industriale silenzio assordante del ministro Lollobrigida dopo la sciagurata decisione del governo e delle destre di vietarne, con una misura ad hoc nel ddl Sicurezza, ora all’esame del Senato, la coltivazione, la trasformazione, la distribuzione e la rivendita delle infiorescenze. Abituati alla retorica dialettica del ministro su tutto ciò che attiene il rapporto tra giovani ed agricoltura non si è riesce ora a comprendere perché, di fronte ad un settore che impegna decine di migliaia di giovani imprenditori, con una età media inferiore ai 35 anni, e che può vantare una produzione di eccellenza, tutta italica, su vari fronti, dal tessile alla cosmetica, dall’alimentare al benessere individuale, l’onorevole Lollobrigida abbia scelto di non occuparsi di una questione che produrrà l’effetto di azzerare 3mila imprese con un fatturato di 500 milioni di euro e far perdere il posto di lavoro, tra diretti ed indiretti, agli attuali 30mila occupati”.
Lo dichiarano i deputati del Pd Stefano Vaccari, capogruppo in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, e Matteo Mauri, vice presidente commissione Affari costituzionali e responsabile Sicurezza del Partito Democratico.
“Siccome la posizione del ministro Lollobrigida è importante - aggiungono - e serve a fare chiarezza nel mentre si discute il provvedimento al Senato anche per verificare la possibilità di abrogare o quantomeno modificare una norma sbagliata ed ideologica, abbiamo presentato una interrogazione, insieme ai colleghi Forattini, Marino, Romeo e Rossi, per sapere come il Governo vorrà intervenire per gestire la crisi del settore della canapa industriale, avuto riguardo anche dei licenziamenti che inevitabilmente ne discenderanno e della necessità di riconvertire le imprese impiegate nell’attività. Al ministro chiediamo pure se non ritenga di convocare i tempi rapidi un tavolo con le Associazioni di categoria e di filiera dove confrontarsi sulla necessità di posticipare l’entrata in vigore dell’articolo 18 del Ddl Sicurezza pubblica, per consentire lo smaltimento delle scorte ed evitare i procedimenti penali. Ci auguriamo che il ministro Lollobrigida - concludono - prenda coscienza dell’errore fatto dal governo e delle conseguenze nefaste che seguirebbero all’approvazione definitiva della norma. C’è ancora tempo per fermarsi e per trovare le giuste soluzioni”.
“È allucinante che la nave Libra sia al largo, in acque internazionali ma a due passi dall’Italia, aspettando che venga riempita di migranti in attesa di essere portati in Albania o riportati in Italia. Questa divisione fatta in mezzo al mare per portare delle persone in un carcere fuori dall’Italia non è degna di uno Stato che si dica civile”. Lo ha detto Matteo Mauri deputato e responsabile sicurezza del PD.
"Il Governo ha mandato la nave militare italiana in mezzo al Mediterraneo a fare esattamente quello che prova a impedire in tutti i modi alle navi delle OnG. E cioè a fare recuperi in mare e in modalità multipla. Se non fosse drammatico sarebbe comico. In ogni caso questo mette ancora più in evidenza la natura propagandistica di tutta l'operazione", ha concluso Mauri.
Raccogliamo forte allarme imprenditori e associazioni
"Se il governo e la destra non faranno un passo indietro sul divieto di coltivazione, lavorazione e commercializzazione della canapa industriale andranno a sbattere".
Lo hanno ribadito i deputati dem, Stefano Vaccari e Matteo Mauri, nel corso di un incontro che il Gruppo PD ha organizzato questa mattina alla Camera con le associazioni e le organizzazioni del settore.
"Senza alcuna evidenza scientifica e in netto contrasto con il diritto Europeo - aggiungono - la destra ha inteso piantare una bandiera ideologica coprendosi dietro una logica di garanzia della sicurezza che rappresenta un non senso rispetto alla coltivazione della canapa. Ci batteremo perché il Decreto sicurezza, ora all'attenzione del Senato, venga modificato ma se così non fosse proseguiremo questa battaglia di civiltà con i prossimi provvedimenti a cominciare dalla Legge di Bilancio e al Collegato agricolo. Non mancheranno i contenziosi e sosterremo anche le iniziative legali che saranno attivate, dalle Corti di appello italiane e alla Corte di Giustizia Europea, per rendere giustizia a ciò che governo e destre vogliono negare. Nel frattempo, e questo è la parte più grave, una filiera produttiva rischia di scomparire insieme ai trentamila occupati e ai 500 milioni di fatturato. Una filiera attiva grazie all'impegno di migliaia di imprenditori con un’età media di 30 anni che si svolge particolarmente nelle aree interne e marginali che altrimenti sarebbero abbandonate. E il paradosso - concludono - sarà che ciò che in Italia sarà vietato all'estero sarà permesso. E dalla Francia arriveranno i prodotti che i nostri giovani imprenditori non potranno più coltivare e trasformare".
“Mentre il Ministro dell’Interno si dichiarava fiducioso che con il nuovo decreto potesse "riprendere il trasporto dei migranti verso l’Albania”, il Tribunale di Catania aveva già reso noto di non aver autorizzato il provvedimento di trattenimento nei confronti di un cittadino egiziano sbarcato in Sicilia, dichiarando l'impossibilità giuridica di ritenere l’Egitto un Paese sicuro.
Le ipotesi sono due. O il Ministro dell'Interno viene tenuto all'oscuro anche di quello che è già pubblico. Oppure Piantedosi e tutto il Governo non vedono l'ora di aprire l'ennesimo scontro con la Magistratura. Che loro vorrebbero asservita all'Esecutivo e non al servizio della Legge. Chiediamo al Governo di smetterla con questo gioco pericoloso per le istituzioni. Evitate altri inutili sprechi e interrompete il nuovo trasferimento dei migranti che, a quanto apprendiamo dalla stampa sarebbe in corso proprio in queste ore a largo di Lampedusa con il coinvolgimento della nave Libra” così il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato democratico Matteo Mauri.
“Sul tema della cybersecurity, il governo continua a litigare e a non fare nulla per difendere l’Italia,” così Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Partito Democratico, commenta il ‘nulla di fatto’ del Cdm di ieri e della riunione al vertice dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale sui ransomware. “È inutile – sottolinea Mauri - che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale riconosca i ransomware come ‘principale minaccia’ per la sicurezza informatica del Paese, se poi non propone soluzioni concrete. Già nel corso della discussione alla Camera sul ddl sicurezza avevamo segnalato al governo l’urgenza di un intervento legislativo, avanzando due proposte precise e dimostrandoci pronti a un dialogo ampio e costruttivo. Nonostante questo, il governo, per mano di Mantovano e Frattasi, ha stoppato ogni possibilità di interlocuzione. E ancora oggi, dopo l’ennesimo nulla di fatto del Consiglio dei Ministri, l’esecutivo non propone soluzioni a uno dei problemi più urgenti che riguarda la sicurezza informatica dei cittadini e dell’intero sistema economico italiano. L’Italia non può permettersi di rimanere indietro sulla cybersecurity. Quando il governo deciderà di mettersi seriamente al lavoro, ci troverà pronti a collaborare per definire nuove norme e per individuare le risorse necessarie alla protezione informatica del Paese,” conclude Mauri.
"La sottrazione dei dati dal Sistema del Viminale, quello a cui dovrebbero attingere esclusivamente le Foze dell'Ordine, è un fatto di una gravità assoluta.
Si tratta di dati della massima sensibilità, il cui uso illegittimo può minare le libertà personali, il funzionamento delle istituzioni e la sicurezza nazionale.
Dalle prime reazioni del governo non sembra che ci sia la piena consapevolezza della gravità dell’accaduto”. Così il deputato dem Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito Democratico.
"Ci aspettiamo - aggiunge l’esponente Pd - che il ministro Piantedosi non si limiti a dare solo mandato al Capo della Polizia di parlare con i magistrati per capirci qualcosa. Ma che faccia di tutto per scongiurare che questo si possa ripetere e che riferisca al Parlamento ogni informazione utile per valutare la profondità del fenomeno. Anche perché quando si scopre un fatto del genere non si può non pensare che sia già avvenuto nel passato. Sono ormai due anni che questo governo è in carica e che continua a pontificare sulla cybersicurezza. Ma in realtà in questo periodo tutti i dati ci dicono che la situazione è molto peggiorata”.
"Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano e il Direttore Generale dell'ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale) Bruno Frattasi - conclude Mauri - invece di fare cose utili, passano il tempo a pontificare dai palchi dei convegni sulla pericolosità degli hacker. Nella Legge Cyber, fatta approvare in fretta e furia per far bella figura al G7, e nel decreto di recepimento della Direttiva europea NIS2, il governo non ha fatto altro che imporre regole e minacciare di sanzioni economiche, ma senza mettere mai un soldo per mettere l'Italia al riparo da questi rischi gravissimi. È troppo comodo imporre ai privati cosa devono fare senza aiutarli mentre nel frattempo vengono bucati i santuari istituzionali della Sicurezza".
“Anche oggi da Bari il sottosegretario Mantovano non ha perso l'occasione per denunciare la pericolosità degli attacchi informatici. E in particolare si è soffermato sulla sottrazione dei dati sanitari. Potrebbe non esserci nulla da eccepire. Se non fosse che Mantovano non è un commentatore qualsiasi, bensì un esponente di primissimo piano di un Governo che in questi giorni sta autocelebrando il secondo anno al potere. E quando si è al Governo bisogna trovare le soluzioni, non limitarsi a indicare i problemi. E invece il Governo non ha fatto altro in questi anni. Durante i quali è stato capace solo di imporre regole e minacciare sanzioni. Ma senza mettere mai un soldo per le realtà che devono combattere queste battaglie ogni giorno. Nè nella Legge Cyber di giugno, fatta in fretta e furia per far bella figura al G7, nè nel decreto di recepimento della Direttiva NIS 2. È troppo comodo spiegare agli altri cosa devono fare, senza mettere a disposizione le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi utili al Paese. Così come è incomprensibile il motivo per cui sia stata respinta con fastidio la disponibilità che avevamo dimostrato come PD nel cercare insieme una nuova risposta concreta ad una delle peggiori minacce informatiche, ovvero gli attacchi ransonware. Se l'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale serve solo per fare assunzioni e per riscuotere le multe, allora non si andrà per niente lontano.”. Così in una nota il responsabile nazionale sicurezza del Pd, il deputato Matteo Mauri.
"Oggi il Sindaco Bucci, candidato di Giorgia Meloni in Liguria, arriva addirittura a ritenersi più competente dell'ex Capo della Polizia Gabrielli sul tema della sicurezza.
Suggeriamo a Bucci di non esagerare, perché è sempre spiacevole veder sprofondare nel ridicolo chi ha incarichi istituzionali".
Lo dichiara il deputato democratico Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Partito Democratico.
Nella terza manovra del governo Meloni, non c’è un euro in più per le forze dell’ordine. Non è previsto infatti nessun aumento delle risorse, come chiedevamo, per assunzioni straordinarie, per il pagamento degli straordinari il mese dopo, e non dopo quasi due anni com'è adesso, e soprattutto non ci sono più fondi per un rinnovo adeguato del contratto di lavoro del comparto Sicurezza. Per di più è previsto un taglio lineare alle spese di tutti i ministeri, compreso quello dell’Interno, che metterebbe ancora più in difficoltà chi ha il compito di garantire l’ordine pubblico nel nostro Paese. Insomma il governo e la maggioranza di centrodestra parlano di sicurezza, ma di fatti e soldi ne abbiamo visti zero.
Così il deputato democratico e responsabile sicurezza del PD, Matteo Mauri.
“I centri per migranti in Albania non solo tradiscono i principi fondamentali su cui si basa la nostra costituzione, ma costituiscono anche un atto di irresponsabilità politica e amministrativa. Esternalizzare la gestione dei flussi migratori ad altri Paesi, come l’Albania, significa sottrarsi ai nostri obblighi morali e giuridici, violando così i diritti umani e creando un precedente pericoloso. Questa scelta del governo non rispetta né la dignità delle persone migranti né i valori sanciti dal diritto internazionale, su cui l’Italia ha costruito la propria identità.
Uno degli aspetti più gravi di questa operazione è l’assenza di trasparenza nella gestione delle risorse. Chiediamo al governo di rendere immediatamente pubblico l’elenco di chi si è aggiudicato gli appalti o che ha avuto subappalti per la costruzione e la gestione dei centri: un aspetto fondamentale per scongiurare l’infiltrazione della criminalità organizzata” Così in una nota il deputato democratico, responsabile nazionale sicurezza del Pd, Matteo Mauri.
Tajani attacca il Presidente Sanchez sulle politiche migratorie senza avere argomenti.
Sanchez ha giustamente criticato la norma anti-Sim del ddl sicurezza. Cioè quella che impedisce agli stranieri a cui è stato rifiutata la protezione internazionale in Italia di poter acquistare una sim. Compresi quelli che non possono essere rimpatriati. Gli argomenti che usa il Presidente spagnolo sono umanitari e razionali.
Ma evidentemente lo slancio umanitario e la razionalità non sono i punti forti del Ministro Tajani. Che infatti - dal lontano Brasile - risponde al Premier spagnolo senza entrare nel merito ma usando il solito disco rotto della propaganda. Che si vanta di aver ridotto gli arrivi, che erano quasi raddoppiati nel loro primo anno di governo.
Invitiamo il Segretario di Forza Italia a riflettere sul fatto che c'è poco da vantarsi di leggi che fanno crescere in prigione i bambini, che mettono i minori stranieri in situazioni di promiscuità nei centri di accoglienza per adulti, che tolgono forme di protezione ai migranti o che limitano le libertà di espressione del dissenso.
Ma ci rendiamo conto che sarà stato richiamato al dovere da qualcuno. Come quando era stato costretto a venire in Aula alla Camera a illustrare l'accordo con l'Albania per i centri immigrazione, di cui sapeva poco e che era stato stretto dalla Presidente Meloni senza nemmeno avvisarlo.
La propaganda e la demagogia sono le caratteristiche principali di questo Governo. Che provano a esportare nel mondo sulla pelle dell'Italia.
Così in una nota l’on. Matteo Mauri, responsabile nazionale sicurezza del Pd.