“Le audizioni dei sindacati e di Confindustria confermano le nostre preoccupazioni e critiche. Questa Legge di bilancio è senza visione, è iniqua e non affronta la crisi economica con misure anticicliche. Il taglio del cuneo fiscale previsto è di una dimensione assolutamente impercettibile. In parallelo ci sono misure che aumentano le diseguaglianze sociali e che hanno chiari effetti elusivi sul fronte della contribuzione. Il colpo di spugna in alcune tipologie delle cartelle esattoriali, dal costo di un miliardo e cento milioni di euro per l’erario, e l’aumento della aliquota della ftat tax da 65mila a 80mila euro, che ne sottrae ulteriori 900 milioni di euro, toglie dalle casse dello Stato ben due miliardi che invece avrebbero potuto abbassare di un punto percentuale il costo del lavoro, permettendo cioè buste paga più pesanti per le lavoratrici e i lavoratori. Una miopia che non è frutto di un destino cinico e baro, ma che disvela a tutto tondo la matrice di destra di questa maggioranza e del suo governo”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
“In violazione delle norme di contabilità pubblica, che impediscono di inserire nella Legge di bilancio norme che non hanno effetti finanziari e in particolare norme che definiscono procedure o hanno carattere organizzativo, il presidente della commissione Bilancio della Camera non ha accolto la nostra proposta di stralcio dell'articolo 143 della Legge di bilancio. Una norma che stabilisce una procedura per arrivare alla determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, che esclude totalmente il Parlamento. Un argomento di grande rilevanza che deve essere trattato adeguatamente, non inserito in violazione alle norme, in una Legge di bilancio che dovrà essere votata in tempi estremamente ridotti, senza possibilità di alcun confronto di merito. Una prova di forza inutile per un tema di estrema delicatezza per il nostro Paese”.
Così il capogruppo Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
“Nell’ultima versione della legge di bilancio licenziata dal Governo apprendiamo che ben 400 milioni di euro sono stati stanziati per il dibattito parlamentare. Oggi, davanti ai grandi disastri che con una frequenza ormai preoccupante mettono in ginocchio intere comunità, è doveroso chiedersi se non sia più giusto investire queste risorse nella prevenzione del rischio idrogeologico. Ciò che è avvenuto a Ischia è solo l’ultimo degli eventi calamitosi per cui piangiamo vittime e danni gravissimi al territorio. Nel nostro Paese in quasi il 95% dei comuni c’è il rischio reale di dissesto idrogeologico. Ben 21,8 milioni di persone, cioè un italiano su tre, vivono in zone ad alto rischio. Negli ultimi 40 i disastri naturali in Italia sono aumentati in maniera spropositata. Lo sanno bene le popolazioni terremotate dell’Abruzzo e del Centro Italia, delle Marche e del Sud.”
Lo dichiara Ubaldo Pagano, Capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio a Montecitorio.
“Allora il Partito Democratico vuole fare una proposta al Governo Meloni. Vista anche la necessità di accorciare i tempi dell’esame della manovra, togliamo tutti i 400 milioni dalla disponibilità del Parlamento per devolverli interamente alla cura dei territori più a rischio, alla prevenzione e alla ricostruzione delle aree colpite. È una proposta di buon senso che speriamo tutti possa essere accolta senza tentennamenti”.
Dichiarazione di Ubaldo Pagano, capogruppo Pd Commissione Bilancio
“Al contrario di quanto ripete ossessivamente Salvini, la transizione ecologica non è un costo per le imprese ma, anzi, un'opportunità da non farsi sfuggire per il sistema economico nazionale ed europeo. Oggi le affermazioni di Panetta hanno spazzato via le false convinzioni del leghista. Orientare le nostre politiche economiche verso la transizione ecologica ed energetica non serve solo a mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici nel medio e lungo periodo, ma ci dà un’enorme mano nel fronteggiare l’emergenza contingente e nel dare un futuro di sviluppo alla nostra economia. Perchè - questo andrebbe chiarito bene a Salvini - senza un serio investimento nella transizione, l’Italia sarebbe più dipendente dall’approvvigionamento di energia dall’estero e quindi più debole e la nostra impresa non potrebbe che pagarle le spese.”
Lo dichiara Ubaldo Pagano, capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.
"Strano, a voler usare un eufemismo, che una simile comunicazione arrivi quasi alla vigilia dell'incontro che, come parlamentari jonici, avremo con i sindacati di categoria. Come va letta questa decisione, se non come un tentativo di utilizzare la minaccia occupazionale come arma per ottenere ancora risorse dal governo? Certo è che le ripercussioni sul piano occupazionale sono tutt'altro che irrilevanti. Si parla di non meno di 2mila lavoratori. Un simile modus operandi va efficacemente contrastato e, mai come in questo momento, il governo è chiamato a chiarire la sua posizione in merito, mettendo al primo posto il rispetto di una comunità che ha già sacrificato tanto in termini di vivibilità e, ancora prima, di salute e ambiente".
Così il deputato dem, Ubaldo Pagano, esprimendo seria preoccupazione di fronte alla sospensione dell'attività di 145 aziende dell'appalto Adi.
“Dopo una Nadef completamente priva di ogni contenuto, il governo vara un decreto assolutamente insufficiente a coprire i bisogni del Paese in un momento di gravissima crisi. Lì dove servivano risposte chiare, ci siamo scontrati con il silenzio del governo o con soluzioni del tutto ipotetiche, quasi come se la destra avesse bisogno di sondare il terreno per paura di far danno. Mi riferisco soprattutto al Superbonus, dove i rischi paventati dall’Ance sono più che reali: sui crediti incagliati non è stata messa in campo nemmeno un’idea di lavoro, mentre sul bonus si colpiscono come al solito le fasce più deboli.”
Lo dichiara il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio a Montecitorio.
“Nel frattempo, però - conclude Pagano - si è trovato tempo e modo di introdurre una misura utile solo a favorire evasione e circolazione illegale di denaro grazie all’innalzamento del tetto per l’uso del contante a 5000 euro. Come pure, nonostante le tantissime voci contrarie che si sono levate in questi giorni, il governo ha voluto insistere con le trivellazioni nell’Adriatico. Un intervento che non solo non avrà alcun effetto benefico nell’attenuazione del prezzo delle bollette energetiche, ma che creerà danni irreparabili all’ambiente e al potenziale turistico delle nostre coste. Insomma, il tesoretto che abbiamo lasciato in eredità alla destra, a parte prorogare le misure già messe in campo dal governo Draghi, è stato malamente sperperato in misure inutili ad alleviare il peso dei rincari e in alcuni casi controproducenti. Se questo è l’antipasto della manovra che ci aspetta, siamo pronti a portare avanti un’opposizione inflessibile per difendere gli interessi dei cittadini.”
“L’allarme lanciato da Abi e Ance conferma la gravità della situazione in cui ci troviamo. I crediti fiscali derivanti dai bonus edilizi sono bloccati e il Governo non ha ancora preso alcuna posizione in merito.”Così Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio di Montecitorio.
“Parliamo di miliardi di euro di crediti che migliaia di imprese e cittadini non riescono a cedere. L’avvertimento di Abi e Ance è concreto: se non si interviene immediatamente moltissime imprese rischiano di cadere vittime di una pesante crisi di liquidità, con effetti disastrosi per tutta la filiera dell’edilizia. Il governo Meloni deve individuare soluzioni e il consiglio dei ministri di oggi rappresenta una scadenza improrogabile. Si ragioni sull’individuazione di un ricettore istituzionale di ultima istanza per tutti quei crediti già maturati ma che gli istituti di credito non hanno capienza per assorbire. Qui è in gioco la sopravvivenza di migliaia di aziende e del lavoro di centinaia di migliaia di persone. Per questo ci aspettiamo risposte chiare e definitive dal governo”.
“La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2022 presentata dal governo è carente, presenta molte lacune, e non risponde alle aspettative concrete del Paese. Per queste ragioni abbiamo presentato una risoluzione che impegna il governo a destinare a lavoratori, imprese e famiglie maggiori risorse. Riteniamo fondamentale che l’esecutivo si impegni nella riduzione strutturale del cuneo fiscale, nel rafforzamento dell’assegno unico, nell’introduzione del salario minimo, nel proseguimento dell’azione di contrasto dell’evasione, nella salvaguardia della progressività e dell’equità orizzontale e verticale del nostro sistema fiscale. In materia di pensioni, riteniamo necessario introdurre, per le nuove generazioni, una pensione di garanzia, e consentire l’accesso alla pensione a condizioni più favorevoli a chi ha svolto lavori gravosi o usuranti o lavori di cura in ambito familiare, rendendo strutturali Ape sociale (da estendere agli autonomi) e Opzione donna. Il governo deve inoltre sostenere le imprese nella transizione ecologica, un tema invece uscito dai radar della maggioranza, dando piena e rapida attuazione al Pnrr e garantendo la realizzazione delle opere messe a bando, anche prevedendo lo stanziamento di ulteriori risorse a copertura dei rincari dei prezzi dei materiali”.
Così il deputato dem, Ubaldo Pagano, primo firmatario della risoluzione presentata dal Pd alla Camera.
“Il Tecnopolo di Taranto aspetta da troppo tempo il via libera per partire ufficialmente e operativamente. Dalla sua istituzione, avvenuta quasi tre anni fa, non si è mosso nulla o quasi per l’entrata a regime di quello che potrebbe diventare uno dei punti di riferimento a livello nazionale per la promozione dello sviluppo sostenibile. Taranto ha bisogno di questo hub, tanto quanto ne ha il Paese. Sono state stanziate risorse che non possiamo gettare al vento e che devono essere investite quanto prima per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie ad altissimo potenziale per la mitigazione degli effetti del climate change. Abbiamo presentato oggi un’interrogazione parlamentare al Governo per capire che fine ha fatto questo progetto e in quali tempi intendano portarlo effettivamente avanti. La destra ora al governo, che tanto ha sbandierato in campagna elettorale la volontà di rilanciare il Sud, faccia quanto prima tutto ciò che è necessario per dare concreta realizzazione al Tecnopolo. Perché è soprattutto attraverso queste iniziative che si può dare al Mezzogiorno crescita e prospettive di sviluppo”.
Lo dichiarano Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico e Antonio Misiani, senatore dem e Commissario del PD tarantino.
“La fretta nella decretazione e nell’assumere provvedimenti urgenti il governo la sta usando solo per mascherine, covid e sanatoria per medici no vax. Ad oggi, invece, non si hanno ancora notizie su attività e provvedimenti contro il caro bollette e per le famiglie in difficoltà. È una questione di priorità. Tanto le bollette si potranno pagare in contanti, fino a 10mila euro. Per chi ce li ha”.
Così il deputato democratico Ubaldo Pagano.
“I primi passi del governo ci preoccupano proprio perché invece di concentrarsi sul reale problema di cittadini e imprese, sembrano solo volti a tornare indietro: vedi contante e misure Covid. Il tema del caro bollette è la priorità assoluta e come Pd, con le nostre proposte sul decreto Aiuti ter, abbiamo dimostrato maggiore concretezza della maggioranza. Il governo potrebbe dare un buon segnale se accettasse un confronto nel merito su quanto abbiamo proposto per abbattere le bollette energetiche: proroghe per i crediti di imposta delle imprese, innalzamento del tetto Isee delle famiglie, aumento della aliquota per gli extraprofitti e allungamento del periodo (da aprile a ottobre 2023) su cui poter intervenire su questi. Queste solo alcune delle nostre proposte sulle quali ci impegneremo nel lavoro della commissione e in aula”.
Così il deputato democratico Ubaldo Pagano, componente della commissione speciale della Camera.
“Secondo la rete Orphanet Italia, nel nostro Paese i malati rari sono circa 2 milioni e 7 su 10 sono pazienti in età pediatrica. Nella scorsa legislatura, insieme all’onorevole Paolo Siani, abbiamo presentato una proposta di legge per introdurre una disciplina organica per la diagnosi e la cura di queste patologie in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Purtroppo, quella proposta non è divenuta legge ma oggi siamo sempre più convinti dell’importanza di portarla avanti”.
Così Ubaldo Pagano, Marco Lacarra e Claudio Stefanazzi, deputati pugliesi del Partito Democratico.
“Oggi - aggiungono - abbiamo tantissimi strumenti per diagnosticare in tempo molte di queste patologie. Grazie allo screening neonatale, come dimostra il caso della Puglia che lo ha introdotto per l’individuazione della Sma su tutti i nuovi nati, possiamo scoprire l’esistenza di una malattia anche prima dell’insorgenza dei sintomi, permettendo a cure e terapie di agire con maggiore efficacia. La scienza ci offre ogni giorno soluzioni innovative per il superamento di queste patologie ma scoprirle per tempo resta fondamentale. Il fattore tempo, in molti casi, può fare la differenza, e prevenire condizioni di disabilità capaci di compromettere irrimediabilmente la qualità della vita di una persona o persino il rapido decorso della malattia e il decesso. Ripresentando questa proposta, vogliamo lanciare un accorato appello al nuovo governo e a tutto il Parlamento. Lo screening neonatale - concludono - è una conquista da assicurare indistintamente a tutti, in tutta Italia”.