“Il ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto, ha appena dichiarato che sul Pos ‘nelle prossime ore troveremo una soluzione’. E’ chiaro che nella maggioranza non si riesce a trovare un’intesa a causa di profonde divisioni tra loro. Per togliere il ministro dall’impasse e dall’imbarazzo gli ricordo che basterebbe semplicemente approvare il nostro emendamento che porta il credito d’imposta sulle commissioni e sull’acquisto dei POS al 100%. In questo modo si otterrebbero zero costi per gli esercenti, un servizio per i clienti e meno potenziale riciclaggio di denaro sporco”. Lo dichiara il deputato dem Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in commissione Bilancio della Camera.
“Dietro a una serie di giri di parole rassicuranti, la manovra contiene 10 veri e propri condoni che maggioranza e governo, a parte la fantasia del linguaggio, non cercano neanche di nascondere. Li hanno chiamati: definizione agevolata, regolarizzazione, adesione agevolata, conciliazione agevolata, rinuncia agevolata, stralcio, ma si tratta di condoni che fra l’altro riguardano periodi in cui non sussistevano particolari criticità.
Basta guardare l’elenco per ricavarne il reale significato:
1) Definizione agevolata avvisi bonari
2) Regolarizzazione irregolarità formali
3) Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (regolarizzazione di violazioni non ancora contestate)
4) Adesione agevolata e definizione agevolata degli atti del procedimento di accertamento (regolarizzazione di violazioni già contestate)
5) Definizione agevolata delle controversie tributari
6) Conciliazione agevolata delle controversie tributarie
7) Rinuncia agevolata dei giudizi tributari pendenti in Cassazione
8) Regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione, e conciliazione giudiziale
9) Stralcio dei debiti fino a 1000 euro affidati agli agenti della riscossione
10) Definizione agevolata carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022)
Gli effetti finanziari sono impressionanti: nel complesso costano 1,1 miliardi nel 2023, poi ci si attendono maggiori entrate nel 2024 e nel 2025 per, rispettivamente 878 e 737 milioni. Ma in questi casi la perdita è sicura e l’introito futuro no.
Questi i motivi per i quali abbiamo presentato emendamenti per cancellare tutti i condoni e bloccare un’iniziativa che avrà come conseguenza solo di indebolire la fedeltà fiscale e incentivare il mancato pagamento del dovuto, tanto prima o poi un condono arriva”.
Lo dichiarano la capogruppo del Pd-Idp alla Camera Debora Serracchiani, il capogruppo in commissione Bilancio Ubaldo Pagano e la deputata Maria Cecilia Guerra.
Più liste di attesa e sperequazioni territoriali
"La maggioranza si oppone a un aumento della spesa sanitaria, in calo rispetto al nostro Pil, prevalentemente a causa dell'inflazione. Si apre la via a una riduzione della quantità e qualità delle prestazioni. Vuol dire: più liste di attese, più sperequazioni territoriali, cittadini di serie A che si possono pagano le cure di tasca propria e di serie B che invece devono attendere e sperare.
Non si mettono risorse adeguate per accompagnare la scelta del Pnrr di potenziare l'assistenza territoriale, che porta le cure vicino ai cittadini senza dovere sempre ricorrere all'ospedale. Il Pnrr ci mette gli investimenti, ma il personale doveva contribuire a mettercelo questa legge di Bilancio. La maggioranza vota compatta contro la difesa del nostro servizio sanitario, contro il servizio universale con cui noi vogliamo si dica che la salute deve essere garantita a tutti, indipendentemente dalla propria situazione economica".
Lo dichiarano i deputati del gruppo Pd-Idp Ubaldo Pagano e Maria Cecilia Guerra.
“Con il no al nostro emendamento sul taglio del cuneo fiscale, governo e maggioranza dimostrano la distanza dal mondo del lavoro. Tagliare le tasse per i lavoratori avrebbe significato una busta paga più pesante in un momento particolarmente difficile per l’alta inflazione. Una scelta in grado di dare anche impulso alla nostra economia”.
Lo dichiarano la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani e il capogruppo in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
“Qualcuno salvi questo Governo, totalmente in panne sulla manovra. Da una parte ci viene chiesto di stringere i tempi dell’esame per approvare nel più breve tempo possibile la legge di bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio. Dall’altra la maggioranza continua ad avere un atteggiamento di totale chiusura su alcuni temi che per noi è fondamentale affrontare: sostegno al reddito dei più deboli, misure per lo sviluppo del Mezzogiorno, pensioni e crescita dell’economia. Sono giorni che chiediamo chiarimenti su questi temi e ad oggi nessuno ci ha ancora graziato di una risposta. Insomma, il Governo chiede alle opposizioni di tendergli una mano salvo poi ritirare la propria. Siccome non siamo più disposti a tollerare questi giochetti sulla pelle di milioni di cittadini danneggiati da questa finanziaria, continueremo a fare le barricate in Commissione Bilancio se non avremo risposte chiare nei prossimi giorni.”
Lo dichiara Ubaldo Pagano, Capogruppo PD in Commissione Bilancio a Montecitorio.
E’ molto grave che il governo, che non manca mai di sottolineare il proprio impegno a favore delle famiglie e della natalità, abbia trascurato di prevedere in legge di bilancio l’adeguamento dell’assegno unico all’aumento dell’inflazione. Per questo, per evitare alle famiglie con figli di vedere eroso dall’inflazione l’assegno, abbiamo presentato un emendamento alla legge di bilancio. Dimostrino di non brandire il tema della famiglia solo a fini di propaganda.
Così Debora Serracchiani capogruppo Pd alla Camera e Ubaldo Pagano, capogruppo Pd in Commissione Bilancio
“Ci dispiace rilevare che oggi, all’avvio dei lavori della commissione Bilancio per approvazione della Legge di Bilancio, la maggioranza di governo ha brillato per il vuoto assoluto di presenza tra i loro banchi. Quindi non abbiamo capito bene quale aiuto o accordo chiedano alle opposizioni se mancano anche la presenza fisica nei luoghi del confronto parlamentare. Le nostre proposte per correggere e migliorare la manovra iniqua e ingiusta che ci troviamo davanti sono chiare, già segnalate e ora a disposizione di governo e maggioranza se vorranno seriamente aprire un reale confronto in Parlamento. Opzione Donna, senza assurde discriminanti introdotte dal governo, transizione 4.0, credito d’imposta Sud e Zes, decontribuzione assunzioni nel Mezzogiorno e maggiori fondi per la sanità pubblica. In particolare, chiediamo, inoltre, che le risorse messe a disposizione del Parlamento non siano polverizzate per accontentare l’ansia di prestazione di qualche deputato, ma centrate sugli investimenti e per le fasce più deboli. Su questi e altri temi ci sono proposte puntuali e dettagliate del Partito democratico per contrastare disuguaglianze, sostenere lavoratori e pensionati, garantire diritti”.
Così la presidente del Gruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, e il capogruppo del Pd in commissione Bilancio, Ubaldo Pagano.
“Le osservazioni della commissione europea sulla manovra per quanto riguarda lotta all’evasione, condoni e utilizzo del Pos, così come l’assenza di una visione sulle necessarie riforme strutturali, non sorprendono. Sono le stesse critiche che avanziamo dal momento dell’approvazione della legge di Bilancio. Temi sui quali continueremo a batterci in commissione e in aula nei prossimi giorni”. Lo dichiara il capogruppo democratico in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
“Misura per sostenere famiglie e regolarizzare lavoro badanti”
“Un aumento dell’indennità di accompagnamento è la risposta più efficace per sostenere le famiglie che incontrano sempre maggiori difficoltà ad affrontare i costi della non autosufficienza. Per questo abbiamo presentato un emendamento alla legge di bilancio che affronta questo grave problema e che ha l’obiettivo di aumentare l’assegno e regolarizzare il lavoro di badante, oggi ci sono oltre un milione di occupati nel nostro Paese, di cui il 60 per cento non assunto in regola. Con l’approvazione dell’emendamento, gli utenti (al momento l’11,2 per cento degli ultrasessantacinquenni) che scelgono di utilizzare le risorse per impiegare badanti assunti regolarmente riceverebbero 800 euro mensili, mentre per chi vorrà riceverlo senza vincoli d’uso resterebbe l’attuale cifra di 529 euro. Questo un fondamentale passo in avanti, fra l’altro previsto in tutte le ipotesi di riforma presentate, in attesa dell’approvazione della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti prevista dal Pnrr”. Lo dichiarano la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani, i capigruppo nelle commissioni Bilancio e Affari sociali, Ubaldo Pagano e Marco Furfaro.
“Le nostre proposte per correggere e migliorare una legge di bilancio che giudichiamo iniqua e inadeguata alle esigenze del Paese sono state segnalate ed ora a disposizione di governo e maggioranza se vorranno seriamente aprire un reale confronto in Parlamento. Fra le nostre priorità c’è di certo la questione Opzione Donna: ci batteremo a difesa dei nostri emendamenti perché sia garantita la possibilità di andare in pensione a 58 anni per le donne, allargando quindi la potenziale platea rispetto alle assurde discriminanti introdotte dal governo. In particolare, chiediamo, inoltre, che le risorse messe a disposizione del Parlamento non siano polverizzate e indirizzate a una serie di micro-interventi, ma centrate su questioni fondamentali: riduzione delle tasse sul lavoro, salario minimo, incremento dei fondi per la sanità pubblica, lotta al dissesto idrogeologico, sostegno agli enti locali. Su questi ed altri temi ci sono proposte puntuali e dettagliate del Partito democratico per contrastare disuguaglianze, sostenere lavoratori e pensionati, garantire diritti.”. Lo dichiarano la capogruppo del Pd alla Camera Debora Serracchiani e il capogruppo in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
“Se il problema è il costo eccessivo dei Pos per gli esercenti, allora diciamo alla maggioranza di destra di sostenere e approvare il nostro emendamento in cui proponiamo che venga prorogato il credito di imposta al 100% per tutte le spese di gestione per le imprese commerciali per l’utilizzo di questo strumento bancario. Sarebbe un’occasione per sgomberare il campo alle polemiche e dare le giuste risposte che si attendono cittadini e commercianti”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
“Non parli di difesa dei più deboli chi fa regali agli evasori. Il sottosegretario Fazzolari spieghi alle italiane e agli italiani le misure del suo governo e della sua maggioranza di destra sul ridicolo taglio delle tasse in busta paga, sul blocco totale del reddito di cittadinanza, sul duro colpo ad Opzione donna, sui pensionati trattati come bancomat. Nella fondamentale lotta all’evasione stavamo raggiungendo importanti risultati, invece questo nuovo che sa tanto di vecchio e già visto ci sta spingendo ancora una volta indietro, provocando un danno all’economia e alla lotta per la riduzione delle disuguaglianze. Non ci saremmo mai aspettati che il dibattito politico potesse scadere così in basso per mano di un sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Evidentemente Fazzolari è infastidito perché ha scoperto l’esistenza di Autorità indipendenti come Bankitalia, Corte dei Conti e Ufficio Parlamentare di Bilancio, che hanno smascherato la loro operazione di lisciatura del pelo dei furbetti e degli evasori, affiancata da una grande operazione di lotta alla povera gente ‘colpevole’ di non fare abbastanza per tirarsi fuori dalla propria condizione di deprivazione. Accaniti sui deboli, ossequiosi con i potenti e allergici a qualsiasi critica indipendente: questa è la destra al potere”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
“Dei 7 presenti oggi all’audizione di Bankitalia, 4 (su 5 componenti) erano del Gruppo del Pd. Purtroppo il disinteresse era tutto della maggioranza. D’altra parte basta leggere le dichiarazioni del deputato di Fdi Filini per capire che, secondo lui, Bankitalia non ha neanche diritto di parlare di lotta all’evasione, limiti all’uso del contante e del Pos, perché partecipata dalle banche. Nel merito sono incapaci di difendere queste assurde misure, ma nessuno si deve permettere di criticarle”.
Lo dichiara il capogruppo dem in commissione Bilancio Ubaldo Pagano.
“La relazione del dottor Balassone di Banca d’Italia ha messo a nudo tutta l’inadeguatezza della manovra messa in campo dal governo. In particolare, vorrei segnalare tre aspetti finiti sotto la lente d’ingrandimento di BankItalia: il taglio dell’Iva orizzontale su alcuni prodotti, che provoca una importante riduzione delle entrate dello Stato e che favorisce anche famiglie benestanti, le quali non avrebbero bisogno di queste facilitazioni; la cancellazione del reddito di cittadinanza, rivolta a nuclei segnalati in base all’età e alle condizioni di salute, che mette a rischio famiglie che con grande difficoltà potrebbero rientrare nel mercato del lavoro, viste anche le previsioni di rallentamento o addirittura contrazione dell’economia nel prossimo anno; l’innalzamento dei tetti per l’uso del contante e nell’obbligo di utilizzo del Pos, che senza ombra di dubbio favorisce l’economia sommersa e aumenta l’evasione fiscale. L’allarme lanciato oggi dalla Banca d’Italia è preciso e circostanziato. Ci auguriamo che la maggioranza di destra non faccia orecchie da mercante e corregga il tiro. Il tempo c’è e la nostra disponibilità anche”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.
“Occorre reintrodurre il credito d’imposta per le imprese del Mezzogiorno. Parliamo di una misura che ha avuto fino ad oggi un effetto moltiplicatore altissimo degli investimenti. Per ogni euro speso dallo Stato, infatti, si producono investimenti che valgono circa tre euro. Un intervento che non serve solo a dare una mano alle imprese del Sud, ma consente una ricaduta virtuosa anche per il tessuto economico del Nord che realizza macchinari per il Mezzogiorno. Non inserirlo in Legge di bilancio è stata una scelta sbagliata e miope. Il governo riconosca subito questo errore e lo corregga in fase di approvazione della manovra. Il Partito Democratico presenterà emendamenti ad hoc per sanare questa grave stortura”.
Così il capogruppo del Pd in commissione Bilancio alla Camera, Ubaldo Pagano.