14/05/2025 - 14:27

“La crisi dei dazi innescata da Trump è un errore profondo per usare le parole del presidente Mattarella, e per l’Italia la decisione dell’amministrazione Trump è esiziale, con un interscambio commerciale di 73 miliardi di export del nostro paese verso gli Stati Uniti nel 2024, con un surplus di 43 miliardi.
Altro che opportunità di crescita per le nostre aziende come ha detto il ministro Salvini.

Dovremmo imparare a fare i nostri interessi e non quelli di altri paesi e mi rivolgo anche a coloro che indossano il cappellino Make America Great Again, il mondo di prima non tornerà. Bisogna dare una risposta a livello europeo compatta e determinata, una politica industriale europea. È necessario rafforzare l’export, accelerare la ratifica di nuovi accordi commerciali come il Mercosur, intensificare lo scambio con paesi come l’India e l’Asia, decarbonizzare e accelerare verso la transizione ecologica e digitale.
Anche a livello nazionale il governo italiano ha dimostrato ancora una volta la sua evidente inadeguatezza.
Il piano di sostegno presentato alle imprese senza soldi freschi è un po’ il gioco delle tre carte dei soliti fondi, ma l’emergenza non è finita. È urgente una strategia di risposta più solida e più credibile, con misure di sostegno di accesso al credito, l’internazionalizzazione delle imprese e la riduzione del costo dell’energia, investendo sulle rinnovabili. Il decreto bollette è servito a molto poco o niente e a quasi tre anni dal vostro insediamento ancora non avete una strategia chiara in termini di politiche industriali”.

 

13/05/2025 - 19:24

“Le dichiarazioni ufficiali della Procura di Taranto smentiscono in modo chiaro e puntuale quanto affermato dal ministro Urso e da esponenti della maggioranza in merito alla gestione dell’Altoforno 1 dell’ex Ilva. La procuratrice Pentassuglia ha precisato che l’autorizzazione agli interventi di messa in sicurezza è stata concessa entro 22 ore dalla richiesta, ben al di sotto del termine massimo di 48 ore indicato dalla stessa azienda. Ha inoltre chiarito che la richiesta di ‘colaggio dei fusi’ non è mai stata formalmente avanzata”. Così i deputati Vinicio Peluffo e Ubaldo Pagano, rispettivamente capogruppo Pd nelle commissioni Attività Produttive e Bilancio della Camera.

“Urso – evidenziano gli esponenti dem - ha attribuito alla Procura ritardi che, secondo i fatti ricostruiti e gli atti depositati, non ci sono mai stati. È gravissimo che un ministro metta in discussione l’operato della magistratura con affermazioni false, nel tentativo di scaricare su altri le responsabilità dell’ennesima prova di inadeguatezza del governo sul dossier ex Ilva”.

“Chiediamo che il ministro venga immediatamente in Parlamento a chiarire le sue parole. Se non è in grado di farlo – concludono Peluffo e Pagano – valuti di dimettersi. Non è tollerabile che un rappresentante del governo deformi deliberatamente la realtà, mettendo a rischio la credibilità delle istituzioni pur di coprire il fallimento della propria azione politica. Sul futuro dell’ex Ilva e dei suoi lavoratori servono verità, serietà e rispetto delle regole: tutto ciò che oggi manca”.

 

07/05/2025 - 18:20

“Quanto sta accadendo ad Agrate Brianza è grave e preoccupante. Mentre il governo e il ministro Urso tentano goffamente di tranquillizzare il Parlamento e l’opinione pubblica, presentando una realtà rassicurante, STMicroelectronics annuncia un piano di riorganizzazione che prevede almeno 800 esuberi, forse anche di più. Un colpo durissimo per i lavoratori, per il territorio e per l’intera filiera produttiva nazionale”. Così Vinicio Peluffo, capogruppo democratico nella Commissione Attività Produttive della Camera e
la deputata dem Silvia Roggiani replicano oggi a Montecitorio alla risposta del governo alla loro interrogazione, una risposta che — sottolineano — “viene completamente smentita dai fatti”. “A questo punto – proseguono Peluffo e Roggiani – ci chiediamo: il ministro Urso mente consapevolmente oppure non ha il polso della realtà? In entrambi i casi, si tratta di una situazione inaccettabile per chi ha la responsabilità di governare lo sviluppo industriale del Paese. Le preoccupazioni che avevamo già espresso, anche in occasione della recente visita agli stabilimenti insieme alla segretaria Elly Schlein e al responsabile Industria Andrea Orlando, trovano oggi una drammatica conferma. Le nostre richieste di attenzione e trasparenza sono state ignorate, e ora ne pagano il prezzo i lavoratori. Il sito di Agrate è un’eccellenza tecnologica strategica, che non può essere svuotata o indebolita. Il Partito Democratico chiede con urgenza che il governo intervenga: è il momento di smetterla con la propaganda e iniziare a difendere davvero l’industria italiana, tutelando lavoratori, territori e competenze.”

 

16/04/2025 - 13:28

“Questo decreto arriva blindato, ma soprattutto giunge troppo tardi e dà troppo poco. Troppo tardi, perché siamo a fine inverno: le famiglie da mesi pagano bollette pazze e le imprese hanno avuto costi calcolati in circa 10 miliardi in più. Già a gennaio l’informativa del ministro Pichetto Fratin aveva quantificato questi maggiori costi. Troppo poco, perché solo ad alcune famiglie arriva un sostegno minimo per la durata di un trimestre e perché migliaia sono le imprese che restano escluse dagli aiuti. Nulla anche per alleviare le sofferenze degli enti locali. Si poteva fare di più, ma è mancato il coraggio: la destra poteva accogliere le nostre proposte per un serio investimento sulle energie rinnovabili, sulle semplificazioni, sui contratti a lungo termine e per lo sviluppo delle comunità energetiche e delle reti di consorzi. Sono rimaste inascoltate anche le proposte sul ruolo dell'acquirente unico centralizzato di energia come strumento per giungere al disaccoppiamento reale dei prezzi. Per tutte queste ragioni il Partito Democratico voterà contro”.

Così il capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo, intervenendo in Aula per la dichiarazione di voto al Decreto Bollette.

 

16/04/2025 - 13:16

“Le osservazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla cosiddetta “legge Morandi” pongono una questione reale e importante, che condividiamo e che va affrontata con responsabilità. È necessario intervenire con un provvedimento correttivo per superare un’anomalia normativa che rischia di creare disparità di trattamento tra le vittime di tragedie analoghe. La legge, approvata all’unanimità in sede legislativa, ha rappresentato un passaggio fondamentale per riconoscere dignità e giustizia alle vittime e ai familiari del crollo del Ponte Morandi e di tragedie legate all'incuria. Riteniamo ora giusto e doveroso ampliare questo principio, evitando ogni forma di discriminazione  Siamo pronti a collaborare con tutte le forze politiche che hanno condiviso questo percorso, per arrivare in tempi brevi a una norma più equa, chiara e rispettosa dei principi costituzionali.
Accogliamo con profondo rispetto la sollecitudine del Presidente Mattarella nel richiamare l’attenzione sui diritti dei minori e delle famiglie coinvolte. È nostro compito, ora, dare rapidamente seguito concreto a queste indicazioni, nel segno della giustizia e della memoria” così i democratici Valentina Ghio, Alberto Pandolfo e Luca Pastorino.

11/04/2025 - 11:39

“La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scelto di disertare il Salone del Mobile, uno dei più importanti eventi internazionali dedicati al design e simbolo globale del Made in Italy. Una decisione che non può passare inosservata: anziché confrontarsi con un mondo produttivo che merita ascolto e rispetto, preferisce voltare le spalle, temendo – forse – le critiche e il dissenso.

Meloni conferma così una linea ormai evidente: rifugge il confronto interno e si piega all'esterno. A poche ore da un nuovo inchino a Donald Trump, prosegue in un’azione solitaria, scollegata dalle esigenze reali del Paese e, soprattutto, dalla necessità urgente di una strategia comune a livello europeo.

Davanti alla guerra commerciale serve l’unione dei Paesi, serve una visione comune per difendere l’interesse delle nostre imprese e del nostro lavoro. Continuare a correre da soli significa consegnarsi all’irrilevanza. Il Made in Italy non si difende scappando” così una nota del capogruppo democratico in commissione attività produttive, Vinicio Peluffo.

 

09/04/2025 - 16:03

Dalla destra è arrivata l’ennesima beffa per i cittadini: i call center che adottano pratiche illegali potranno continuare a chiamare milioni di italiani a tutte le ore disturbandoli con offerte commerciali non richieste e spesso poco trasparenti. Governo e maggioranza hanno infatti bocciato  le proposte del Pd al Decreto bollette che avrebbero finalmente bloccato il telemarketing selvaggio. È’ evidente che Per questa destra  le pratiche scorrette non sono un’emergenza e i diritti dei consumatori e dei clienti non sono così importanti. E non ci vengano a dire che lo hanno fatto perché ci sono proposte di legge su questi temi in Parlamento.  Le nostre proposte emendative non sono in conflitto con il loro iter e, soprattutto, sono immediatamente applicabili e senza oneri per le casse dello stato”. E’ quanto  dichiarano i capigruppo Pd in Commissione Ambiente e Attività Produttive Marco Simiani e Vinicio Peluffo al provvedimento in discussione a Montecitorio

 

09/04/2025 - 11:45

“Le dichiarazioni di Trump sono allucinanti. Secondo il presidente americano, i paesi colpiti dai dazi lo stanno inseguendo per “baciargli il culo”. Quali paesi? Quelli europei? A questo punto è urgente che il governo italiano prenda una posizione e dichiari cosa intende fare. Al momento da parte della presidente Meloni non c’è una strategia commerciale e soprattutto non c’è una netta presa di posizione. La presidente MELONI non dice da che parte sta e soprattutto c’è grande confusione all’interno del governo. Le nostre aziende, le nostre imprese, a chi devono dare seguito, a quale linea quella di Tajani, quella di Salvini o quella della presidente Meloni? L’Italia e l’Europa devono agire unite per contrastare il disastro Trump ”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive di Montecitorio.

08/04/2025 - 19:06

“Questa sera in commissione Attività produttive della Camera si voteranno gli emendamenti presentati dal Pd al decreto Bollette per porre un freno al telemarketing selvaggio telefonico che colpisce ogni giorno milioni di italiani. Il Parlamento ha l’occasione di fermare una pratica fastidiosa, scorretta e quasi mai trasparente che non solo disturba i clienti ma che comporta spesso truffe e raggiri ai danni dei consumatori”. Lo dichiarano i capigruppo Pd in commissione Ambiente e Attività Produttive, rispettivamente Marco Simiani e Vinicio Peluffo.

“Ricordiamo - concludono i deputati dem - che le nostre proposte sono complementari, ma sono efficaci anche singolarmente. La prima costringe gli operatori e le imprese ad evidenziare nel display del telefono che l'utente sta per ricevere una chiamata di natura commerciale, mentre il secondo emendamento specifica che tutte le tipologie di telemarketing debbano essere associate ad un prefisso unico immediatamente riconoscibile. Ci auguriamo che la maggioranza ed il governo sostengano questi emendamenti”.

 

08/04/2025 - 10:57

“La gestione della spesa pubblica da parte di questo Governo è ormai fuori controllo, come dimostra il caos sul Decreto Bollette. Gli interventi vengono ritirati e smentiti senza soluzioni concrete, confermando l'incapacità dell'esecutivo di affrontare i problemi reali del paese. Il ritiro dell'emendamento dei relatori sulla saturazione delle reti elettriche, annunciato dal Ministro Pichetto Fratin, è l'ennesima prova di come il Governo non abbia la capacità di pianificare e gestire le risorse in modo efficace. Mentre il Governo rimanda continuamente le decisioni, milioni di famiglie e imprese italiane restano in attesa di risposte concrete e  tempestive. È evidente che l'esecutivo ha smarrito le leve economiche e non è più in grado di guidare il paese verso soluzioni efficaci” così i capigruppo democratici nelle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera, Marco Simiani e Vinicio Peluffo.

 

03/04/2025 - 13:31

Sui bandi per la realizzazione delle colonnine è lo stesso ministro per gli Affari Europei Tommaso Foti a certificare il fallimento del suo governo, ammettendo che gli obiettivi stabiliti dal Pnrr sono da riprogrammare. La sesta relazione sullo stato di attuazione del Piano evidenzia infatti tutte le difficoltà per l’installazione delle infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici. Con i bandi 2024 saranno realizzate poco più di 3.800 stazioni di ricarica rispetto alle oltre 18.000 previste, con un utilizzo dei fondi per poco più di 96 milioni di euro rispetto ai 640 disponibili, mentre si susseguono le rinunce dei soggetti che erano stato ritenuti idonei e ammessi al beneficio. Per garantire la copertura dei restanti punti di ricarica, il governo ha avviato interlocuzioni con Anas Spa e Rfi Spa, che si sono impegnate a valutare l'opportunità di contribuire alla costruzione delle colonnine, promuovendo una rete su tutto il territorio nazionale. A questo punto vorremmo conoscere quale sia il risultato di questa interlocuzione e quali siano le decisioni assunte. La nostra preoccupazione è che, viste le evidenti difficoltà dovute ad un mercato ancora immaturo ma anche ad una gestione molto approssimativa da parte del governo, l’Italia possa essere chiamata a restituire i fondi ricevuti dall’Europa. Continueremo a tenere alta l’attenzione perché non possiamo permetterci di sprecare questa opportunità.”

Così il deputato dem Andrea Casu, vicepresidente PD in Commissione Trasporti alla Camera, primo firmatario dell’interrogazione Pd al governo presentata insieme ai deputati dem Barbagallo, Peluffo, Simiani, Ghio e Morassut.

 

03/04/2025 - 10:42

“Altro che pontiera: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avallato fino all’ultimo la folle politica economica di Donald Trump, accettandone le conseguenze senza battere ciglio. Adesso, però, l’Italia rischia di pagare un prezzo altissimo. L’introduzione dei nuovi dazi minaccia gravemente il Made in Italy, con il rischio di selvagge delocalizzazioni e pesanti ripercussioni occupazionali per migliaia di lavoratori. Le nostre imprese, già sotto pressione, si troveranno a competere in un contesto ancora più ostile, con danni incalcolabili per l’export e per interi settori strategici della nostra economia”.  Così il capogruppo democratico nella Commissione attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo che aggiunge: “la sovranista Meloni è rimasta vittima del sovranismo. Adesso l’Italia alzi la voce in Europa il nostro Paese non può permettersi di restare a guardare mentre il proprio tessuto produttivo viene messo in ginocchio.

 

02/04/2025 - 10:53

“Durante l’interrogazione a risposta immediata in Commissione Attività produttive, il ministero delle Imprese e del Made in Italy guidato da Adolfo Urso ha risposto senza fornire alcuna rassicurazione concreta sulla tutela della chimica di base in Italia. Da un lato, il Governo italiano sostiene a livello europeo l’iniziativa per un EU Critical Chemicals Act, volta a preservare le produzioni strategiche della chimica di base, modernizzando e decarbonizzando gli impianti, garantendo l’accesso competitivo alle materie prime e incentivando il reshoring delle produzioni. Dall’altro, però, lo stesso Governo avalla il piano di ENI-Versalis che prevede la dismissione della chimica di base nel nostro Paese, con la chiusura di impianti fondamentali come quelli di Priolo e Brindisi.
Le conseguenze sarebbero gravissime: la filiera produttiva nazionale perderebbe un settore strategico, aumentando la dipendenza da materie prime importate, con il rischio di incrementare i costi per migliaia di aziende e mettere a repentaglio oltre 200mila posti di lavoro tra occupazione diretta e indotto.
Mentre altri Paesi europei si muovono per garantire il futuro della chimica di base, l’Italia sembra andare in modo complice nella direzione opposta. Chiediamo al Governo di fare chiarezza: intende davvero difendere la competitività dell’industria italiana o vuole smantellarla?” Cosi una nota del capogruppo democratico nella commissione attività produttive della Camera, Vinicio Peluffo.

01/04/2025 - 10:35

“Urso continua con il suo atteggiamento remissivo nei confronti degli Stati Uniti, incapace perfino di condannare la sciagurata guerra dei dazi con cui l’America sta gettando nel panico le economie mondiali. Da parte sua, assistiamo a una totale assenza di visione: chiede fantasia, cautela e lungimiranza all’Unione Europea, ma sbaglia bersaglio. Sembra non rendersi conto della gravità di quanto sta per accadere: le nostre merci saranno penalizzate sul mercato americano, con un impatto diretto sul costo di molti prodotti di largo consumo in Italia e con il concreto rischio di delocalizzazione di importanti filiere produttive, causando gravi ripercussioni occupazionali. Chiediamo la ferma condanna della politica dei dazi di Trump, non un appiattimento sulle posizioni della nuova amministrazione americana. Serve una strategia commerciale nazionale lungimirante, capace di aprire nuovi mercati e costruire nuove alleanze per tutelare le imprese e i lavoratori italiani. Purtroppo, il governo osserva senza alcuna capacità d’azione”. Lo dichiara Vinicio Peluffo, capogruppo del Partito Democratico nella Commissione Attività Produttive della Camera.

29/03/2025 - 15:30

Mentre da tutto il mondo sindacale e delle imprese sale la giusta preoccupazione per gli effetti dei dazi voluti dall’amministrazione Trump, la presidente del Consiglio è l’unica a negare anche la realtà.
Sono paradossali le dichiarazioni degli esponenti della maggioranza e del governo che cercano di sminuire la drammaticità del momento.
Ed è ancora più ridicolo l’inseguire il favore di Trump da parte della Meloni. E’ il momento di tutelare sul serio gli interessi nazionali, facendosi promotori di una risposta determinata e coesa a livello europeo.
Oggi si difende l’industria italiana se si è protagonisti a livello europeo e non accondiscendenti con un’amministrazione americana che colpisce gli interessi italiani.

Così Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in commissione Attività produttive della Camera.

 

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